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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 06-06-2003, 17.47.14   #51
Paola
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Data registrazione: 19-03-2003
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...Le scuole per genitori sostengono la genitorialità e i corsi di preparazione al matrimonio offrono uno spazio di riflessione sulle proprie scelte e sulle modalità che emergono attraverso le dinamiche stimolate dal gruppo....
Non volevo essere fraintesa: non in questi luoghi e modi si crea l'amore....l'essenza e il potenziale di questo sentimento deve essere dentro la persona.... il problema nasce laddove si diventa ciechi, anche involontariamente, di fronte all'altro e alla famiglia....
Non si può inculcare l'amore! A volte ci si perde di vista e non si riesce nemmeno a captare questa "svista"....è triste e un po' angosciante a pensarci bene (vedo due solitudine che camminano su due binari paralleli che non si incontrano), però è quello che capita...fin dagli anni di fidanzamento quando la routine mortifica e appiattisce...vuoi perchè non si crea un circolo virtuoso che rielabora in positivo il significato delle abitudini, vuoi perchè si così presi dal rincorrere chissaché.....
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Vecchio 06-06-2003, 18.03.50   #52
rodi
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...vuoi perchè la scelta iniziale non sempre è fatta sull'esigenza dettata da un amore, ma dal bisogno interiore di colmare dei vuoti, che a mio avviso, ha poco a che fare con l'amore.

Quello che mi fa brontolare lo stomaco è che, spesso, si interviene per far procedere in ogni caso il rapport, anche quando è vera la non consapevole scelata iniziale.
Questo a mio avviso è deleterio.
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Vecchio 06-06-2003, 18.13.45   #53
Paola
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è davvero triste assistere a simili spettacoli!!!!! ... dimostrano la mancanza totale di rispetto dell'altro e di sè ....
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Vecchio 06-06-2003, 18.23.33   #54
rodi
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La penso come te!
Quello che mi intristisce è vedere quanto siano diffusi!
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Vecchio 06-06-2003, 20.52.42   #55
Mary
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x rodi
è esattamente come tu dici.
Ogni mio pensiero nasce da una personale esperienza.
E' comodo e facile abbandonarsi ad usi e consuetudini. Ma le conseguenze che poi ogni generazione deve pagare è sempre più pesante. Avere il coraggio di abbandonare le tradizioni, quello che generazioni e generazioni ritenevano giusto e sacrosanto non è facile. Far ricadere la colpa sul coniuge, sui figli, su dio, sullo stato, sulla società è sin troppo facile e non porta a niente di costruttivo.
Cominciamo a guardare le nostre personali responsabilità.
Se uno ci dà in mano una bomba al momento dell'esplosione non possiamo dire che era colpa di Tizio o di Caio, ma domandarci che cosa abbiamo fatto noi per disinnescarla.
Un saluto
Mary
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Vecchio 06-06-2003, 21.01.42   #56
rodi
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Buona serata anche a te
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Vecchio 06-06-2003, 21.22.22   #57
Mary
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Messaggi: 2,624
x Paola

L'incapacità di amare un figlio dipende dal non-amore ricevuto.

L'inflazionato termine di amore si è svuotato del suo vero significato. Io non sono né una illuminata, né una studiosa. Niente altro che un comune essere umano. Attraverso la mia personale esperienza e ricerca ho compreso che amore è qualcosa che rende ogni vita degna di essere vissuta.

Io ho avuto solo sprazzi dello stato d'amore. Quando entri nell'essere amore diventi parte del tutto. Niente è più separato da te, tu sei in tutto e tutto è in te. Amore si alimenta di libertà senza condizioni. Ma prima dobbiamo divenire liberi noi stessi per permettere che l'altro fuori di noi goda della stessa libertà.

Tra due esseri che si amano non esiste gelosia, niente aggressività, nessun tentativo di modificare l'altro. L'amato è visto per quello che è, ed accettato ed amato per quello che è. Nessuna intenzione di volerlo plasmare per soddisfare i propri bisogni. La sua stessa esistenza è fonte di gioia.

Solo cercando noi stessi la verità potremo intravederne qualche bagliore. L'amore è qualcosa che non puoi comprendere se prima non l'hai vissuto. E non sto parlando di passione, di sacrificio, di ubbidienza, di sottomissione, di dipendenza, di bisogno.
Se ti costa fatica, se ti costa dolore, se ti costa sacrificio probabilmente l'amore è ancora lontano.

Siamo tutti come candele che chiedono di essere accese.
Basta una scintilla e la luce risplende.
Oggi nessuno, o quasi, insegna cos'è l'amore.
Per il semplice fatto che puoi parlare dell'amore solo quando lo hai sperimentato. Può uno che non ha mai visto l'oceano parlare dell'oceano? Se ne può leggere tanto sui libri ma per sapere cos'è l'oceano devi metterti in cammino ed arrivare a bagnarti nelle sue acque.

Ciao
Mary
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Vecchio 06-06-2003, 21.30.43   #58
edali
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Leggendo il post di Paola mi ricordavo di aver letto il libro di Leo Buscaglia “Vivere, amare, capirsi”. Adesso ho trovato il suo sito http://www.leobuscaglia.it .

Nel mio piccolo cerco di dare l’amore con tutto il cuore e mi viene restituito dai miei (maritino compreso ) senza pretenderlo in modo particolare. Sto parlando di un amore pacato.

"Tutte le volte che avverto distintamente la voglia di tenere una mano nella mia....di guardare qualcuno negli occhi....di dire una parola d'amore....di sfiorare una guancia....di regalare una parola....un sorriso....e mi trattengo dal farlo per qualsiasi motivo....so che sto gettando al vento un'occasione irripetibile di ringraziare la vita....” (dal forum di consapevolezza)
edali is offline  
Vecchio 09-06-2003, 11.12.36   #59
Paola
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per Mary....
io non credo che nessuno qui abbia la pretesa di porsi come lo specialista di questo tema e sono convinta che ognuno parli sulla base di esperienza più o meno direttamente vissute....

Hai perfettamente ragione nel dire che chi non ha mai conosciuto l'amore, non sarà in grado di darne....ma... Ci sono persone che sono state amate tanto ma non di un amore sano, era amore comunque? Da un certo punto di vista, era il meglio che quelle persone potessero dare, ed è un amore passato attraverso l'intrusività e il possesso,attaverso una capacità di capirsi parzialissima, un amore a volte morboso nel senso di sovrapposizione di ruoli (mamma-amicona); eppure il bagaglio acquisito in termini di "capacità di amare" e il messaggio che è passato ha dato luogo ad una anima tenera e affettuosa, capace di sentire empaticamente, sensibile e dolce, amorevole. E questo è solo un esempio, le modalità sono numerosissime e non è certo qui la sede per "censirle" nè mia intenzione.
Ci sono poi quelli che hanno avuto la fortuna di essere cresciuti con amore che davvero insegna la libertà...dalle mie parti, in una nazione lontana geograficamente e assiologicamente, diciamo "amor mio, corazon de otra/o" tradotto "amore mio, cuore di un'altra/o": è il motto di ogni mamma. Il significato intrisenco riflette il modo in cui l'amore materno viene dato, non è un amore che costringe ma un amore totale e viscerale donato nella consapevolezza che quella creatura deve un giorno poter amare a sua volta, nella libertà di sganciarsi dal nucleo originario, con la serenità di chi, nonostante il cordone ombelicale sia stato reciso, si porta dentro quella forza e sicurezza respirata da sempre...fin dalla nascita o forse anche dalla pancia materna....
E anche qui c'è un però: nonostante quanto ricevuto non tutte le relazioni d'amore queste persone riescono a giocarsi fino in fondo!
Allora, senza pretese di qualunque tipo, mi viene da dire che il punto non è solo quello che abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma ci sono altri due elementi che non possiamo ignorare: noi e l'altro.
Quanto sappiamo riconoscere l'altro in sè (con le sue caratteristiche, i suoi bisogni, desideri, aspettative, difetti carenze, risorse e richezza interiore)? A volte sento che l'amare qualcuno sembra legittimare il pensiero-sentimento "ti amo/ti voglio bene, quindi sei mio"....pur con le migliori intenzioni e spesso inconsapevolmente.... Cosa facciamo per non inciampare in questo errore? Siamo davvero così capaci di perfezione? Di dialogare innanzitutto con noi stessi rispetto a questo?
Io credo che arrivare a dialogare con noi e poi con l'altro (figlio, marito o fidanzato che sia) questa sorta di inadeguatezza, sarebbe un ottimo risultato... ci avete mai provato?
E per quanto riguarda l'altro, possiamo ignorare il fatto che il suo modo di trasmettere amore e affetto condiziona il nostro? Io posso avere anche le migliori intenzioni, e posso essere così brava da riuscire a mantenere un occhio vigile e attento su come mi pongo (onde evitare le spacievoli dinamiche di cui sopra, evitando di soffocare o, per opposto, ignorare l'altro, di trattarlo come elemento di routine della mia quotidianità), ma se chi sta dall'altra parte non ci mette il suo apporto, riesco a continuare sulla mia linea?O a un certo punto inizio a cambiare modalità, allontanandomi, sfuggendo, pretendendo di più....ecc. ?
Come mai questo "altro da noi", oggetto del nostro amore, non corrisponde più? O come mai ad un certo momento ci rendiamo conto che non ha mai preso parte davvero a quel circolo virtuoso che nasce dalla relaziuone d'amore?....
Io non ho molte certezze, ma una di quelle poche è assoluta convinzione che in un rapporto non ci si possa mai permettere di abbassare la guardia, non in senso difensivo ma intesa come livello di attenzione e cura. Voglio dire che non ci si può permettere di dare per scontato nulla ma occorre fare la fatica di restare sempre attenti a noi e alle risposte che ci arrivano, solo così possiamo cogliere eventuali problemi, difficoltà, rallentamenti... e questa fatica di attenzione va fatta in due. Con il coraggio di dirsi quello che si sente e si coglie invece di tacere ( per poi lamentarsi con chi nulla ha che vedere)...in nome di una capacità di essere veri e chiari, con il coraggio di affrontare e guardare quello che magari ci fa soffrire e penare e arrabbiare....
Mi sembra una possibile strada per evitare di trascinare le situazionii all'infinito, di cadere nel tradimento, nella mancanza di rispetto, fino ad arrivare alla separazione perchè ci siamo lasciati trasportare dalla corrente dei problemi e delle difficoltà senza dialogare e metterle in luce....
Altra certezza: non è per niente facile, per niente!....
Paola is offline  
Vecchio 14-06-2003, 10.20.32   #60
Mary
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Carissima Paola
condivido pienamente ogni pensiero che hai espresso. Poco prima di leggere le tue parole stavo riflettendo su questo argomento.

No siamo come chicchi di grano che cadono qua e là. In terreni fertili alcuni e (la maggioranza credo) in terreni aridi e inospitali. Il tenero germoglio deve confrontarsi in ogni caso con la realtà che lo circonda. Alla nostra nascita noi possediamo una "riserva", un contenitore che racchiude tutto quello che ci serve per il nostro viaggio terreno, o che abbiamo deciso di portare con noi.

Il viaggio è unico per ogni essere vivente, la differenza la fa la consapevolezza che si riesce a raggiungere, e l'uso che si fa delle proprie esperienze.

Non so se hai mai sentito parlare dell'oro degli sciocchi. Si tratta di pepite che somigliano all'oro ma oro non sono. Così viene scambiato troppe volte per amore quello che amore non è.

Imparare a riconoscere l'amore vero da quello falso è di estrema importanza. Si può anche non trovarlo ma sapere che esiste è molto importante perchè non smetteremo di cercarlo.

Gesù ha detto " chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto".

Per salvare questa povera umanità che si autodistrugge è necessario che ciascuno riprenda il proprio viaggio. Cerchi, chieda, bussi. Liberandosi dei pesi che i nostri avi ci hanno scaricato addosso. Lo so che ci vuole molto coraggio per liberarsi del carico inutile che ci è stato dato. Le certezze dei nostri padri devono essere abbandonate se impediscono di andare avanti.

La responsabilità appartiene ad ogni singolo individuo.
Per iniziare è necessario vedere le proprie azioni e i frutti delle proprie azioni senza dare la colpa a Tizio o a Caio, alla Socetà, allo Stato o al Destino.

Un caro saluto.
Mary
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