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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 22-12-2004, 16.21.59   #41
Giuliano
Ospite abituale
 
Data registrazione: 14-12-2003
Messaggi: 270
...e se spesso la cultura non fosse altro che un piu' o meno vuoto citare o nominare Caravaggio o Sartre , cosi',per dirla con Laborit (citazione,di nuovo!) ,cosi' da innalzare i propri piccoli stendardi di riconoscimento e di appartenenza ad una vera o presunta "classe colta" ?
Giuliano is offline  
Vecchio 22-12-2004, 16.55.03   #42
herzog
Ospite abituale
 
Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
Talking no...

Non sono d'accordo...la cultura è, è sempre stata (ed ha sempre insegnato lo) scambio...la cultura non è, non è mai stata (e non è mai stata insegnata come) esibizione...la persona colta, a mio parere, non è quella che sfoggia a mitraglia citazioni, ma quella che, tramite lo scambio, cresce, facendo crescere gli altri (Socrate docet... )...
Herzog
herzog is offline  
Vecchio 22-12-2004, 18.31.55   #43
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
PARLARE TANTO SULLA CULTURA

HO seguito per un bel po'.

Ma ora mi chiedo: vale la pena parlare di cose astratte, quando stiamo rischiando di divenire l' Argentina della U.E. ? Non ci sono domanda più importanti da fare ?

Il fatto che gli Italiani amano molto concentrarsi su cose astratte o calcio o spettacoli TV da strapazzo, non sarà forse legato all' uso italiano del doppio linguaggio ? Che porta ad una diminuzione del realismo ?

Se vi interssa, la mia lettera "Doppio Linguaggio" si trova su questo forum, come topic a parte.

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 22-12-2004, 18.56.00   #44
herzog
Ospite abituale
 
Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
Talking scambio=agire

Caro Antonio, forse, anzi, sicuramente non mi sono spiegato bene...scambio vuol dire agire, vuol dire, testimoniare con le proprie azioni, vuol dire fatti, vuol dire assumere responsabilità, vuol dire mettere in pratica certi principi nel proprio lavoro, vuol dire darsi da fare in concreto e nel proprio piccolo per cercare di cambiare le cose, vuol dire mettere in pratica quanto si è "imparato sui libri" = , lottare, non solo parlare...questo intendevo per scambio, per impegno et similia...non certo stare arroccati su posizioni elitarie, agnostiche o presuntuosamente disprezzanti la realtà effettuale...
Herzog
herzog is offline  
Vecchio 31-12-2004, 15.53.45   #45
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
pentimento

Non dovevo proporre anche la dannosa domanda "cos'è" a proposito della cultura, avendo questa avuto il sopravvento su quel che avrei preferito dominasse il thread, le più pragmatiche "a cosa serve e come promuoverla".
Questo credo sia infatti il peggior difetto di questa epoca: un fiorire di parole sul letame dei fatti. Ed anche questo è un fatto culturale, come il cercare una definizione nel dizionario d'italiano invece che in un volume di antropologia o almeno in una buona enciclopedia.
Mi viene in mente un maresciallo dei carabinieri che voleva convicermi della giusta interpretazione legale di domicilio consultando il vocabolario Garzanti, mentre quel che sarebbe servito era il ben più ostico Codice Civile che aveva poggiati lì di fianco, che recitava altrimenti (e io avevo da poco studiato elementi di dititto privato).
Altrove in questo forum ci si è dedicati all'indifferenza, anch'esso un problema culturale, mi sa con lo stesso esito di ottima fertilizzazione per una inutile fioritura.
I problemi pratici sono problemi difficili, se non altro perché la loro soluzione ci costringere a distogliere le nostre energie da attività più piacevoli (adesso, per esempio, dovrei o studiare o sistemare la casa). Li si affronta in genere solo quando non si può farne a meno.
Qui in genere si chiacchiera, spesso più da soli che in compagnia, visto che anche il web non sfugge alla generale limitazione cognitiva del dialogo: superati i tre parlanti il dialogo diventa due dialoghi tra nuovi sottogruppi di meno di tre parlanti.
Inoltre sarebbe necessario meno protagonismo e più ascolto (ebbene sì, me la sono presa per l'indifferenza con cui è passato il mio precedente intervento).
Ne avrei abbastanza per soffocare nella disillusione, ma ancora troppo poco per smettere di tentare.
Giovanni
_
Visto che è in voga inserire le più strambe citazioni, per una volta, vi cedo anch'io:
Auguro a tutti un anno ricco di tentativi, e se andranno male poco importa, avremo imparato più che non se fossero andati tutti bene.
Buon Capodanno
giovanni is offline  
Vecchio 31-12-2004, 18.57.52   #46
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
LO SCAMBIO

Lo scambio, il dialogo, la discussione, tutte cose buone, purché le persone coinvolte siano costruttive.

A questo propôsito posso dire che chi ha fatto decenni di vita internazionale (congressi, gruppi lavoro, commissioni, etc..) ha avuto certamente occasione di notare, in Europa che:

- i rappresentanti italiani sono i più creativi talvolta per le nuove idee, sono spesso quelli che portano confusione, per la mancanza di struttura nel pensiero e nel lavoro; si distinguono in questo dagli altri europei;
- gli altri europei (esclusi Greci e Spagnoli che non conosco abbastanza) sanno tirare delle conclusioni da discussioni ben inquadrate, con analisi, paragoni, confronti seri. Cosa di cui gli Italiani (ma non gli emigrati, che hanno imparato) non sono sempre capaci.

Se paragoniamo i lavori del parlamento inglese con quelli del parlamento italiano, abbiamo la differenza fra le conclusioni, da una parte, e la cagnara poco seria dall' altra.

Uno dei motivi: la mancanza in Italia di realismo, cosa rara in Italia, ma ci sono pôi la mentalità, il modo di ragionare (per parole altisonanti e poco uso dei fatti reali).

la vita sociale italiana, piena di insuccessi é conseguenza anche di questa differenza, rispetto al resto della u.E.

Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr

(lettere descrittive di queste e altre differenze saranno fornite su richiesta)
antonio greco is offline  
Vecchio 31-12-2004, 19.22.05   #47
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
Antonio, ti prego di essere più pertinente. Grazie
giovanni
giovanni is offline  
Vecchio 31-12-2004, 20.53.58   #48
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
scuse

Credo di essere stato precipitoso, antonio, nel risponderti. Avevo due thread aperti in contemporanea e nella fretta ho preso fischi per fiaschi.
Mi dispiace.
Giovanni
giovanni is offline  
Vecchio 01-01-2005, 11.43.19   #49
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
COSA INTENDEVO DIRE

Giovanni,

la mia risposta era pertinente in questo senso:

- in un Paese che ha la cultura latino-americano che tipo di sviluppo si puo' avere ?
- in un Paese che ha una cultura simile a quella anglosassone si puo' avere una buona gestione del Paese ed anche lo sviluppo economico.

Era solo questo che volevo dire, anche se poco chiaro.

Buon Anno.

Antonio
antonio greco is offline  
Vecchio 01-01-2005, 16.12.52   #50
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
Spagna

caro antonio,
la Francia e la Germania non sono culture anglosassoni, e neppure la Spagna, eppure non se la cavano affatto male.
L'Inghilterra, seppure patria dell'anglosassonità, è stata a lungo dopo l'Italia in quanto a forza economica e questo nonostante il magnamagna nostrano facesse da palla al piede.
Questi sono fatti che dovvresti considerare di più, a mio modo di vedere.
Tralaltro l'approccio che vuole le culture come blocchi monolitici è non solo troppo semplicistico, ma pure errato (sono fresco di letture di Antropologia culturale, se vuoi ti indico il testo).
Per il resto, già sai da precedente corrispondenza come la penso ed in quali termini sarei disposto a continuare quel discorso che però secondo me esula troppo dal presente tema.
Saluti, giovanni
giovanni is offline  

 



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