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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 19-12-2007, 12.01.33   #41
Dasein
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Riferimento: La Filosofia: Una Eterna Favola?

Citazione:
Originalmente inviato da Patri15
La filosofia non è una scienza: è - come vuole la parola, "ricerca, amore della conoscenza".

E' giusto comunque affermare che ci sono stati così tanti pensatori prima di noi (qualcuno ancora ora ) che sarebbe difficile farne tabula rasa.

Mi piace la tua frase Giorgiosan:

Platone chiama "filosofia" cioè amore della sapienza, la propria ricerca, la propria attività educativa - legata ad una espressione scritta, alla forma letteraria del dialogo.

Ma Platone guarda con venerazione al passato, ad un mondo in cui erano davvero esistiti "i sapienti".

D'altra parte, scrive Giorgio Colli "..la filosofia posteriore , la nostra filosofia, non è altro che una continuazione, uno sviluppo della forma letteraria introdotta da Platone; eppure quest'ultima sorge come un fenomeno di decadenza, in quanto l'amore della sapienza sta più in basso della "sapienza".."

Sapiente non è il ricco di esperienza, chi eccelle in abilità tecnica, in destrezza, in espedienti...

Sapiente è chi getta luce nella oscurità, chi scioglie i nodi, chi manifesta l'ignoto, chi precisa l'incerto.

Non so, è questo che intendi Katerpillar con il termine da te spesso usato di "empirismo"? Anche se alla lettera, l'empirismo è una dottrina che considera l’esperienza come unica fonte valida di conoscenza - non necessariamente pertanto - coincidente con la sapienza.

Giorgio Colli ha ragione e anche un certo Whitehead (se non ricordo male visto che non lo conosco molto bene) afferma che tutta la filosofia è una nota a margine di quella di Platone.
E concordo anche con lui, per cui non si può evitare di guardare indietro e cercare le condizioni per cui oggi noi pensiamo in un certo modo.
Forse ci illudiamo di essere troppo autentici e non riconosciamo che nel nostro modo di vedere le cose siamo influenzati dal pensiero dominante che si è sviluppato grazie all'opera dei primi pensatori (e oltre a Platone penso anche a Parmenide). Di certo dobbiamo andare avanti, ma non scordarci che il nostro modo di pensare eredita le virtù e gli errori di chi ci ha preceduto, non conoscerle o ignorarle significa non staccarsi mai da essi, nella verità e nell'errore.
Dasein is offline  
Vecchio 19-12-2007, 13.47.52   #42
katerpillar
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Riferimento: La Filosofia: Una Eterna Favola?

Patri15
Citazione:
Platone chiama "filosofia" cioè amore della sapienza, la propria ricerca, la propria attività educativa - legata ad una espressione scritta, alla forma letteraria del dialogo.
Patri15
Citazione:
Ma Platone guarda con venerazione al passato, ad un mondo in cui erano davvero esistiti "i sapienti".
Patri15
Citazione:
D'altra parte, scrive Giorgio Colli "..la filosofia posteriore , la nostra filosofia, non è altro che una continuazione, uno sviluppo della forma letteraria introdotta da Platone; eppure quest'ultima sorge come un fenomeno di decadenza, in quanto l'amore della sapienza sta più in basso della "sapienza".."
katerèilla

Perdonami Patri15, ma quel mondo di sapienti vissuti nel passato di Platone: da dove attingevano le loro idee per suscitare l'ammirazione di uno dei più grandi filosofi mai esistiti su questa terra? Forse da altri "sapienti" più "sapienti" di quelli citati? Continuando questa corsa all'indietro, si può arrivare all'età delle caverne; allora: dove vogliamo collocare l'inizio della filosofia e, ripeto, da dove hanno attinto le idee coloro che possiamo definire i fondatori della filosofia? Dall'empirismo o da idee provenienti da altri pianeti?

Con il giochetto a ritroso nel tempo sembra quasi che l'uomo sia nato con un grande patrimonio che stiamo disperdendo strada facendo (La decadenza), visto che ai nostri tempi l'amore della conoscenza sta più in basso della conoscenza stessa.
Prendendo il tuo assunto per valido e condividendolo, da lì ad affermare che non bisogna costruire idee filosofiche dentro le università-Schopenauer- o che non si dovrebbero leggere libri di altri filosofi -Nietzche- ambedue, per non farsi influenzare, il passo è scontato.

Per tale motivo spesso cito l'empirismo, perché v'intravedo un bellissimo mistero e, può darsi, che solo con la pratica di tutti i giorni, abbinata ai patrimoni che abbiamo dentro di noi, si può tornare a quella filosofia "genuina" dei sapienti di Platone o di quella dei fondatori della filosofia stessa. Ultimo punto di domanda: La filosofia è nata dall'empirismo o no?
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Vecchio 19-12-2007, 16.11.47   #43
Giorgiosan
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Riferimento: La Filosofia: Una Eterna Favola?

Voglio dire una cosa riguardo l'empirismo. La ragione senza l'esperienza è come un affettatrice senza il salame, non serve a niente.
La filosofia che è una scienza dello spirito per me e per molti altri, senza un vissuto del filosofo, perlomeno la meraviglia, non potrebbe iniziare. E così tutte le scienze compresa la matematica.
L'empirismo sbaglia, secondo me, quando si riduce a sensismo.

Oggi ben poche cose ci meravigliano.
Non voglio dire che oggi è finita la filosofia ma che viviamo una epoca di trapasso come ce ne sono state altre. Avvertiamo che quello che stiamo vivendo è decadente, ci annoia e non vediamo in cosa consisterà il nuovo.
Si parla di postmoderno e di tanti post--- ma si tratta sempre di un rifiuto e non di un immersione nella nuova epoca.
Siamo tutti credo in attesa di una rinascenza. Attesa della quale un sintomo è anche il topic di Katerpilar.

Questo post non cala a puntino...à estemporaneo, però nello spirito del topic ci può stare.
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Vecchio 19-12-2007, 19.54.39   #44
Patri15
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Riferimento: La Filosofia: Una Eterna Favola?

Citazione:
Originalmente inviato da Dasein
Giorgio Colli ha ragione e anche un certo Whitehead (se non ricordo male visto che non lo conosco molto bene) afferma che tutta la filosofia è una nota a margine di quella di Platone.
E concordo anche con lui, per cui non si può evitare di guardare indietro e cercare le condizioni per cui oggi noi pensiamo in un certo modo.
Forse ci illudiamo di essere troppo autentici e non riconosciamo che nel nostro modo di vedere le cose siamo influenzati dal pensiero dominante che si è sviluppato grazie all'opera dei primi pensatori (e oltre a Platone penso anche a Parmenide). Di certo dobbiamo andare avanti, ma non scordarci che il nostro modo di pensare eredita le virtù e gli errori di chi ci ha preceduto, non conoscerle o ignorarle significa non staccarsi mai da essi, nella verità e nell'errore.

Effettivamente, per quanto ricordo, Whitehead fu definito l'ultimo platonico di Cambridge.

Secondo Whitehead l'oggetto della percezione (la natura) è qualcosa di diverso dal pensiero ; ciò non comporta però un dualismo tra pensiero e mondo naturale, anzi " compito della filosofia è quello di sfidare le mezze verità costituenti i principi primi delle scienze".

La sistemazione della conoscenza non può essere in compartimenti-stagno.

Le verità generali si condizionano l'un l'altra, e i limiti della loro applicazione non possono essere adeguatamente definiti senza la loro correlazione in una generalità più vasta.

Un sunto molto ristretto, Dasein, ma Google oggi non funziona sul mio computer e ho sfogliato la Storia della filosofia di Garzanti, per rinfrescarmi la memoria.

Comunque sono d'accordo con te, mentre temo che Katerpillar mi abbia frainteso.

Nella filosofia greca, non c'è uno sviluppo continuo, omogeneo fra sapienza e filosofia.

Ciò che fa sorgere la filosofia è l'intervento della forma letteraria, un filtro attraverso cui risulta condizionata la conoscenza di quanto precedeva.

La tradizione, in gran parte orale, della sapienza, già ... avara .. per la lontananza dei tempi, a noi di sicuro risulta molto fioca, ma anche falsificata dalla letteratura filosofica.

Non credo si conosca l'estensione temporale di questa epoca della SAPIENZA: possiamo riferirci all'età presocratica, ma l'origine più lontana ci sfugge.

Mi duole katerpillar, ma per farmi capire, devo fare riferimento a Nietzsche, quando cerca di spiegare l'origine della tragedia.

Quando un grande fenomeno offre una sufficiente documentazione storica SOLO nella sua parte finale, non ci rimane che tentare una interpolazione, riguardo al suo complesso - di certe immagini e concetti - scelti dalla tradizione e solitamente intesi come simboli.

Ecco, nel medesimo modo,per quanto riguarda la sapienza, dobbiamo ricorrere a immagini, concetti, simboli....

Tu, Kat, mi chiedi dove attingevano le loro idee i sapienti per ottenere l'ammirazione di Platone.

La mia risposta è: non so. So che Socrate preferiva la forma del dialogo non scritto.

So che esistono sapienti che non scrivono e non discernono di filosofia.

Un vecchio pescatore, un Dalai Lama, un giardiniere o un ragioniere .., possono essere sapienti e non necessariamente filosofi - come intendiamo noi questo vocabolo.

La sapienza è considerata il sommo grado della conoscenza, dove si dice, dovrebbe arrivare la filosofia.

E - come scrive anche Giorgiosan - credo che debba appoggiarsi al concreto, ma andando oltre.

C'è il mondo concreto e i nostri 5 sensi lo notano, lo studiano, ecc..

Ma senza una interpretazione di quanto i nostri sensi colgono non approdiamo a verità sapienti. Come dire ... dipende dalla interpretazione.

Ciao a tutti!
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Vecchio 19-12-2007, 21.19.22   #45
katerpillar
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Dasein
Citazione:
Giorgio Colli ha ragione e anche un certo Whitehead (se non ricordo male visto che non lo conosco molto bene) afferma che tutta la filosofia è una nota a margine di quella di Platone.
E concordo anche con lui, per cui non si può evitare di guardare indietro e cercare le condizioni per cui oggi noi pensiamo in un certo modo.
Forse ci illudiamo di essere troppo autentici e non riconosciamo che nel nostro modo di vedere le cose siamo influenzati dal pensiero dominante che si è sviluppato grazie all'opera dei primi pensatori (e oltre a Platone penso anche a Parmenide). Di certo dobbiamo andare avanti, ma non scordarci che il nostro modo di pensare eredita le virtù e gli errori di chi ci ha preceduto, non conoscerle o ignorarle significa non staccarsi mai da essi, nella verità e nell'errore.
Patri15
Citazione:
La sistemazione della conoscenza non può essere in compartimenti-stagno.
Le verità generali si condizionano l'un l'altra, e i limiti della loro applicazione non possono essere adeguatamente definiti senza la loro correlazione in una generalità più vasta.
Patri15

Citazione:
Comunque sono d'accordo con te, mentre temo che Katerpillar mi abbia frainteso.
Nella filosofia greca, non c'è uno sviluppo continuo, omogeneo fra sapienza e filosofia.
katerpillar

Non vorrei sbagliarmi nell'interpretare i vostri assunti, ma mi sembra che vi accomuniate a quello da me e prima di me è stato affermato. Se Colli afferma che tutta la filosofia è una nota a margine di quella di Platone: ma non vi dice niente questa affermazione? Non vi apre la strada per farvi accettare quella che è una sacrosanta realtà? Ovvero: 2.400 anni or sono, anche oltre, vi erano uomini che sapenvano estrapolare dei concetti filosofici che hanno perforato i millenni, rimanendo validi ancora oggi, mentre noi, con tutto il patrimonio di esperienze che ci portiamo dietro, siamo considerati degli umili gregari dei pensieri di Platone?

Per quanto concerne le sovrapposizioni architetturali della memoria state sfondando una porta aperta, poiché ne ho parlato già in questo 3D; basterebbe ricordarseli gli interventi, altrimenti c'impergoliamo in un giro inconcludente senza fine.
In ogni caso io non ti ho frainteso Patri15, semplicemente ho saltato tutto quello detto e conosciuto sulla filosofia, per mettere in risalto la potenza dell'empirismo "vergine", solo per voler dire: nonostante noi siamo impregnati di tutte le acquisizioni che la nostra volontà di ricerca ci ha lasciato addosso; nonostante tutte le informazioni che la casualità ci ha lasciato dentro, è possibile per noi formulare un pensiero filosofico "originale", del tipo di quelli emanati nostri anteneti? In questo 3D mi sono risposto che è possibile, pur avendo ereditato le virtù e gli errori del passato.

Giorgiosan
Citazione:
Voglio dire una cosa riguardo l'empirismo. La ragione senza l'esperienza è come un affettatrice senza il salame, non serve a niente.
La filosofia che è una scienza dello spirito per me e per molti altri, senza un vissuto del filosofo, perlomeno la meraviglia, non potrebbe iniziare. E così tutte le scienze compresa la matematica.
L'empirismo sbaglia, secondo me, quando si riduce a sensismo.
katerpillar

Non credo vi sia qualcuno capace di affermare con certezza che dietro ogni nostra conoscenza vi sia un qualcosa di superiore. Il sensismo, iniziato già in età postaristotelica, fiorì soprattutto quando l'empirismo inglese di Hobbes e Locke fece propri i suoi assunti, per combattere ogni forma di innatismo e razionalismo e per dimostrare che, anche la cosiddetta conoscenza intellettuale proviene da quelle acquisizioni sensibili che, venivano, fino allora, ritenute inadeguate.
katerpillar is offline  
Vecchio 20-12-2007, 09.44.45   #46
Patri15
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Riferimento: La Filosofia: Una Eterna Favola?

Mi preme concludere il mio pensiero a proposito dell'empirismo e della sua differenza (non necessaria) con la sapienza.

Non sto dicendo che un empirista non possa essere sapiente, sostengo solo che sono concetti diversi.

Perché, ad esempio, tu Katerpillar, non nomini un fenomeno piccolissimo e grande al contempo: la intuizione.

Intuizione intesa come comprensione pronta e istintiva della realtà:senza dunque razionalismi, ma anche senza concretezza.

La definirei piuttosto come una illuminazione improvvisa che scaturisce da dentro di noi, senza che ci sia un motivo comprensibile.

Senza andare a cercare tra le grandi scoperte, frutto di una piccola intuizione, basta pensare a noi stessi.

Una porta si apre all'improvviso e vedi qualcosa che era sempre stato lì, ma che non avevi mai visto. E di solito accade quando si è occupati in tutt'altro genere di attività, cioè quando non si sta cercando una risposta.
Patri15 is offline  
Vecchio 20-12-2007, 09.55.07   #47
emmeci
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Riferimento: La Filosofia: Una Eterna Favola?

Rispondo a Katerpillar che più volte ha tenuto a domandare che cosa intendiamo per verità, visto che il suo pensiero si basa su un vergine empirismo mentre altri – per lo meno in questa discussione - insistono sulla necessità di riferirsi al movimento storico delle idee. Ora, quando ci si pone in un orizzonte così largo può essere che la precisione del dettaglio sia un’esigenza in qualche modo arbitraria: l’importante è sottintendere che la verità può non essere la tua verità, katerpillar, ma per esempio una verità metafisica come quella di Koen, oppure una verità morale come quella di VeraLuce…..O alla fine la mia che, riassunta in due scarne parole, sarebbe che la verità assoluta c'è, la possiamo cercare ma non basta una storia infinita per conquistarla (insomma un atteggiamento che potrebbe concludersi - più che col non possum del relativista - col motto ricordato da Patri15: "so di non sapere".
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Vecchio 20-12-2007, 12.12.53   #48
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Patri15
Citazione:
Mi preme concludere il mio pensiero a proposito dell'empirismo e della sua differenza (non necessaria) con la sapienza.

Non sto dicendo che un empirista non possa essere sapiente, sostengo solo che sono concetti diversi.

Perché, ad esempio, tu Katerpillar, non nomini un fenomeno piccolissimo e grande al contempo, come: l'intuizione.
Katerpillar

1°) Scusa Patri15, ma che cosa significa: "dell'empirismo e della sua differenza (Non necessaria) con la sapienza?

2°) Oppure: " Non sto dicendo che un empirista non possa essere sapiente, sostengo solo che sono concetti diversi"?

3°) Inoltre: Perché, ad esempio, tu katerpillar, non nomini un fenomeno piccolissimo e grande al contempo, come:l'intuizione?

Non mi sembra che per rispondere alle mie argomentazioni necessitasse di precisare tali aspetti che, tra l'altro, non condivido, ritenendoli fuori della discussione. Infatti: l'empirismo è l'empirismo, la sapienza è la sapienza e le intuizioni sono le intuizioni. Perdonami ma non vedo il nesso con quello di cui si sta parlando.

Mi sembra che la mia domanda era abbastanza comprensibile ed è la seguente: " Come è possibile che uomini vissuti 2.400 anni or sono, abbiano formulato dei pensieri che hanno perforato i millenni fino ad arrivare a noi, e noi, con tutte le esperienze storiche che ci portiamo dentro, siamo riusciti solo ad essere dei vassalli di quella filosofia?

Inoltre: "Ai giorni nostri è possibile formulare un pensiero che si avvicini alla loro originalità, oppure quelle loro peculiarità sono irripetibili"? In definitiva le mie domande erano queste, non so se sono state male esposte
o mal interpretate. Guarda un po’ tu.

emmecì
Citazione:
Rispondo a Katerpillar che più volte ha tenuto a domandare che cosa intendiamo per verità, visto che il suo pensiero si basa su un vergine empirismo mentre altri – per lo meno in questa discussione - insistono sulla necessità di riferirsi al movimento storico delle idee. Ora, quando ci si pone in un orizzonte così largo può essere che la precisione del dettaglio sia un’esigenza in qualche modo arbitraria: l’importante è sottintendere che la verità può non essere la tua verità, katerpillar, ma per esempio una verità metafisica come quella di Koen, oppure una verità morale come quella di VeraLuce…..O alla fine la mia che, riassunta in due scarne parole, sarebbe che la verità assoluta c'è, la possiamo cercare ma non basta una storia infinita per conquistarla (insomma un atteggiamento che potrebbe concludersi - più che col non possum del relativista - col motto ricordato da Patri15: "so di non sapere".
katerpillar

Rispondo a emmecì il quale afferma che più volte ho chiesto cosa si intende per verità, anche se mi risulta che questa richiesta è stata da me formulata una sola volta a Desein. In ogni modo anche a te ti rimando alle domande che ho ripetuto a Patri15 che, probabilmente, non ho formulato bene.

Per quanto concerne la Verità di Koan, di veraluce, la tua e quella di Socrate, nulla da obbiettare, sono verità che guardano in grande ed in modo generalizzato, mentre per quanto riguarda la mia (comprendere il significato dell'uomo in questo universo), la trovo più a portata di mano degli empirici.
Detto questo il vergine empirismo non centra nulla con la ricerca della mia verità, era soltanto una domanda specifica tra: la filosofia di oggi a rimorchio di quella di Platone e basta.

Un saluto
Giancarlo.
katerpillar is offline  

 



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