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Nuovo forum di Riflessioni.it: LOGOS
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#13 |
Ospite abituale
![]() Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: La tirannia dei valori
Vi dirò che cosa penso da parte mia: che se, come tante volte ho detto, sono sicuro che una verità assoluta c’è anche se non sappiamo qual è e dobbiamo limitarci a cercarla, così sembrerebbe logico concludere che non sappiamo neppure qual è il criterio etico che ci può guidare e quindi non resta che prendere atto della situazione e propagandare la nostra idea cercando di convincere altri – e nulla di più. Però io penso che il pensiero non è tutto (è proprio qui che si accende per me l’ultimo e fondamentale dubbio sulla teoria dell’evoluzione), cioè che quando passiamo dal livello conoscitivo al livello morale entriamo in una sfera di valori che non possono più essere considerati tiranni ma che hanno in sé il destino del mondo, cioè l’ideale o lo spasimo di ciò che non è ma deve o dovrebbe essere – e se non tutti sappiamo anzi nessuno sa come dovrebbe essere questo essere, forse è proprio perché pretendiamo di imporre una nostra etica invece di aprirci agli altri, conoscerli e se possibile amarli, anche se amarli è arduo e forse impossibile, perché proprio in questa impossibilità sta l’essenza della virtù morale. (Come vedete, nonostante tutto quello che ho detto contro la verità delle chiese, e che potrebbe condurmi a criticare perfino il troppo idillico Discorso della montagna, c’è qualcosa che mi unisce alla critica papale al relativismo: anche se non è la volontà di propagandare la fede in un Dio piuttosto che in un altro, ma il protendersi a un Dio che è talmente assoluto da non poterlo né vedere né definire e che pure, forse, è sufficiente a guidarci secondo un’etica che proprio perché non è definita, supera le differenze che l’etica sembra avere dentro di sé. |
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#14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: La tirannia dei valori
Citazione:
Il problema della differenziazione dell'etica non si può risolvere oggi come oggi. A dir la verità non credo che ci sia una tirannia dei valori in quanto ognuno puo e deve seguire la propria "lista". Questo sul piano dell'etica individuale che rimane e rimarrà sempre l'etica fondamentale. Sul piano dell'etica sociale non rimane che il pragmastismo: inutile accapigliarsi sui valori fondamentali o tentare di dimostrare che l'una etica è migliore dell'altra. A questo punto il tentativo pare un poco infantile e anacronistico. Ti porto il tuo esempio: tu giudichi idilliaco ( ? ) il modello di comportamento morale che emerge dal cosidetto discorso della montagna, e cosa proponi? Vagheggi un'etica della quale l'unico carattere che metti in evidenza è l'indeterminatezza. L'indeterminatezza è proprio un pascolo del relativismo. Posso dirti questo: credo che l'irrazionale cioè sentimenti emozioni ecc. sia assai poco esplorato e questo rappresenti un pericoloso ritardo della riflessione etica. Un sintomo è questo: la frequenza quasi ossessiva nell'uso dell parola emozione... ed è un segno dei tempi. Ultima modifica di Giorgiosan : 03-04-2009 alle ore 15.05.49. |
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#15 |
Ospite abituale
![]() Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: La tirannia dei valori
Io vorrei ribadire che l’equivoco nasce dal concepire i valori come principi assoluti, mentre se li intendiamo come approssimazioni a una verità che ancora ci sfugge, cioè come valori relativamente assoluti, conservano il loro valore (potrei dire che diventano l’abbecedario di un’educazione del genere umano). Ed è così che in fondo mi pongo in una posizione positiva e insieme negativa di fronte alla Chiesa: perché mi pare necessario distinguere fra il relativismo di chi non sa che strada pigliare perché nessuna porta alla meta e di chi crede nell’assoluta verità, cioè ha ben chiara la meta, e cerca, lavora, si tormenta per conquistarla. Ciò che trova poi un perfetto rispecchiamento nella differenza fra assoluto e assolutismo. |
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#16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: La tirannia dei valori
la povertà è l'unica forma di vita che può essere considerata morale. Ed ovviamente non può essere che una condizione di vita liberamente voluta anzi agognata. Essere veramente morali significa vivere in povertà volontaria. Da questa norma scaturisce ogni altra norma di etica sociale positiva: uguaglianza sociale, rispetto della natura, patto sociale con le generazioni future. |
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#17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
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Riferimento: La tirannia dei valori
A mio avviso questo succede sempre,quando per una ricerca associativa di più persone,si iniziano le argomentazioni a metà strada. Secondo me per dare una corretta e concordante qualifica ai valori in oggetto, si dovrebbe partire con dei punti fissi,concordati e comuni a tutti gli interlocutori,(e quì purtroppo devo tornare a ripetermi,sperano di non annoiare nessuno.) Punti fissi e comuni non solo agli interlocutori in questione,ma comuni a tutta l'umanità,e si esprimon con: L'IO,perchè tutto l'agire e l'essere universale esiste reletivo all'IO.Se L'IO non fosse per lui esisterebbe il nulla. E con quella Meta universalmente ambita che si chama Felicità Beatitudine o come meglio la si voglia chiamare. Quando si sarà riusciti a concordarsi su questi due punti,lasciando da parte tutti i dogmi e le strumentalizzazioni delle chiese e delle varie dottrine,nonchè tutti gli assolutismi e relativismi,ci si accorgerà che riflettendo e ragionando su una etica UMANA ed Oggettiva,su quanto attraverso l'evoluzione dell'uomo ci è stato tramandato,si riuscirà più facilmente a concordarsi circa i valori e gli strumenti che più facilmente e con minori deviazioni possono condurre l'essere umano sul giusto sentiero che conduce verso detta META. Tutta la tradizione,e sopratutto quel meraviglioso capitolo che ci è stato trasmesso da quel grande riformatore che fù GesU Cristo, se giustamente interpretata ci dà la ferma convinzione che quel sentiero da intraprendere si regge sulle ali dell'AMORE e della compassione per il nostro prossimo,e la nostra felicità si coniuga nel donarsi più che nel ricevere perchè DIO, quando la spiritualità dell'uomo se lo è creato, non l'ha posizionato tanto lontano,ma dentro ad ognuno di noi,ed è lì che lo possiamo trovare. Un amichevole saluto a tutti voi. espert37 |
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#18 |
Ospite abituale
![]() Data registrazione: 15-03-2004
Messaggi: 69
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Riferimento: La tirannia dei valori
![]() Secondo me la tirannia dei valori, l'elevare un'idea a valore in maniera incondizionata, assolutista, fondamentalista e priva di pensiero è sempre qualcosa di sbagliato e pericoloso che ha provocato disastri e tremendi conflitti nella storia dell'umanità. Tuttavia sono d'accordo con Epicurus nel ritenere che l'esclusione di principi assolutisti e fondamentalisti non preclude l'esistenza di valori oggettivi, o perlomeno condivisibili da molte persone. Se vedo una persona che soffre mi sento eticamente in dovere di aiutarla, e non perché c'è una regola che me lo dice, ma perché mi sento spontaneamente portato a farlo. Veniamo però a questioni che possono essere ritenute più controverse e che sono di stringente attualità. Per esempio il Papa che afferma in Africa che non si devono usare i preservativi. Tutti noi conosciamo la situazione che c'è in Africa e di fronte al pericolo di malattia che si presenta per molte persone del luogo, di fronte al fatto che quelle persone vadano incontro alla sofferenza e poi alla morte, il nostro sentimento umano di pietà ci porta ragionando a rifiutare l'affermazione di valore fatta dal Papa. E questo direi indifferentemente dalla religione alla quale apparteniamo. Il cristianesimo si basa prima di tutto sull'amore del prossimo. E certamente è questo il valore che va tenuto in considerazione in primis di fronte a una situazione come quella esistente in Africa. E ogni uomo coscienzioso alla fine dovrebbe riconoscere che un'affermazione del genere "Il preservativo non si usa" fatta in un contesto come quello africano risulta disumana e poco ragionevole. Lo stesso tema dell'aborto non può essere ridotto ad un semplice binomio fra chi è pro aborto e chi non lo è. E bisognerebbe innanzitutto riflettere sul fatto che per la donna l'aborto rimane pur sempre nella maggior parte dei casi, una scelta che si cerca di evitare per quanto possibile. Quindi mi trovo molto vicino a una visione umana dei valori e a un porsi di fronte a diverse situazioni in dialogo con gli altri per trovare la soluzione più condivisa, ragionevole e migliore. Il che significa appunto che non tutto è giusto e che non tutto va bene. ![]() |
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#19 |
Ospite abituale
![]() Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: La tirannia dei valori
Vero è che tu aggiungi, a scanso di equivoci, che la povertà deve essere una condizione liberamente voluta, il che la rende, come dire, un po’ utopica o donchisciottesca, perché mi sai dire dove trovi – se non fra i cosiddetti barboni – chi si accontenta, almeno nel cosiddetto Occidente, di una panchina per dormire e qualche tozzo di pane per mangiare? E una nazione (anche una nazione cristiana) in cui i potenti dicano ai cittadini: “impoveritevi, se volete essere felici”. Ma poi non vorrei che questa virtù della povertà diventasse – magari unendo i 300 milioni di buddisti al miliardo e mezzo di cristiani - tanto forte da costituire uno di quei “valori” che il filosofo definisce tirannici…. |
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#20 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: La tirannia dei valori
Citazione:
Il biologo ateo o agnostico ( lui si definisce agnostico, alcuni lo classificano come ateo) Albert Jacquard che non ha certi pregiudizi e non ha paura di andare contro corrente, ha rivalorizzato, se pur ce ne fosse stato bisogno, l’ideale francescano. Anzi reputa che praticare questo messaggio sia l’unica via d'uscita in grado di salvare l’umanità dallo sfacelo. Il titolo del suo libro, col quale esprime questo giudizio, è appunto: Il valore della povertà Ultima modifica di Giorgiosan : 05-04-2009 alle ore 13.39.58. |
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