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Vecchio 20-10-2015, 15.17.26   #71
elsire
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Riferimento: Vita, morte, saggezza

---------------------
Nel mio precedente intervento, avevo scritto:
"L'eutanasia, sotto un profilo formale, differisce "sempre" dal rifiuto dell'accanimento terapeutico, in quanto la prima è costituita da un comportamento "commissivo", mentre il secondo è costituito da un comportamento "omissivo".
Sgiombo osserva:
"Secondo me esattamente come l’ omicidio attivo differisce dall’ omicidio omissivo (l’ omissione di soccorso omicida)".
Al riguardo osservo:
1) Sotto il profilo giuridico (che un po' conosco, essendo avvocato), tra l'"omicidio" e l'"omissione di soccorso", c'è una bella differenza:
- nel primo caso, infatti, il reo si becca NON MENO di ventuno anni di galera;
- nel secondo caso, invece, il reo si becca NON PIU' di un anno di galera (nel caso di morte del soggetto in pericolo, però, la pena è raddoppiata).
Vedi nota.
2) Sotto il profilo etico, invece ("rifiuto dell'accanimento terapeutico" a parte), sono d'accordo con Sgiombo, sul fatto che, in fondo, non c'è molta differenza; ed infatti, non agire per evitare il verificarsi di un evento che si è in grado di impedire, in buona sostanza, equivale a produrlo.
3) Sotto il profilo religioso, sono sicuramente entrambi peccati mortali; non saprei quale più grave.
--------------
Quanto al fatto specifico, e, cioè, che "...l’ accanimento terapeutico si pratica se si hanno “buone” (si fa per dire..) possibilità di successo...", NON E' VERO ASSOLUTAMENTE.
E' ovvio, infatti, che se "veramente" una terapia ha "buone possibilità" di successo, non può in alcun modo essere definita "accanimento terapeutico"; altrimenti, sarebbe "accanimento terapeutico" anche assumere antibiotici, quando si ha l'influenza.
A meno che, con quel "si fa per dire", si sottintende che le possibilità non sono buone affatto...o addirittura nulle.
E allora sarebbe una atroce presa in giro.
Comunque, in taluni casi l'"accanimento" è effettivamente un (sia pur disperato) tentativo di salvare una vita; ed allora, secondo me, non è lecito interromperlo.
Ma in altri casi, ti garantisco che è soltanto il prolungare una morte inevitabile; essendo clinicamente certo che il soggetto sta comunque morendo.
E, in questo caso, secondo me, non interromperlo è "criminale", più che insensato e stupido; la stupidità, infatti, è sempre criticabile, ma, quando diventa crudele, è delittuosa.
E' un delitto che ho visto commettere sotto i miei occhi.

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NOTA:
OMICIDIO
In base all'art. 575 del Codice Penale, chiunque cagiona attivamente la morte di un uomo, è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno [c.p. 32, 276, 295, 301, 306]
OMISSIONE DI SOCCORSO
In base all'art.593 C.P., colui che, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'Autorità, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a duemilacinquecento euro.
(La legge 9 aprile 2003 n. 72 ha apportato le modifiche al codice penale italiano e al decreto legislativo del 30 aprile 1992, n. 285, in materia di omissione di soccorso. Essa introduce l'allargamento della fattispecie nell'ambito della circolazione stradale)
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Vecchio 20-10-2015, 19.43.06   #72
sgiombo
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Riferimento: Vita, morte, saggezza

Citazione:
Originalmente inviato da elsire
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Nel mio precedente intervento, avevo scritto:
"L'eutanasia, sotto un profilo formale, differisce "sempre" dal rifiuto dell'accanimento terapeutico, in quanto la prima è costituita da un comportamento "commissivo", mentre il secondo è costituito da un comportamento "omissivo".
Sgiombo osserva:
"Secondo me esattamente come l’ omicidio attivo differisce dall’ omicidio omissivo (l’ omissione di soccorso omicida)".
Al riguardo osservo:
1) Sotto il profilo giuridico (che un po' conosco, essendo avvocato), tra l'"omicidio" e l'"omissione di soccorso", c'è una bella differenza:
- nel primo caso, infatti, il reo si becca NON MENO di ventuno anni di galera;
- nel secondo caso, invece, il reo si becca NON PIU' di un anno di galera (nel caso di morte del soggetto in pericolo, però, la pena è raddoppiata).
Vedi nota.
2) Sotto il profilo etico, invece ("rifiuto dell'accanimento terapeutico" a parte), sono d'accordo con Sgiombo, sul fatto che, in fondo, non c'è molta differenza; ed infatti, non agire per evitare il verificarsi di un evento che si è in grado di impedire, in buona sostanza, equivale a produrlo.
3) Sotto il profilo religioso, sono sicuramente entrambi peccati mortali; non saprei quale più grave.

Ovviamente mi guardo bene dal contestare i termini giuridici della questione.
Su quelli etici siamo d’ accordo.
Su quelli religiosi mi sembra pure.


Citazione:
Originalmente inviato da elsire
Quanto al fatto specifico, e, cioè, che "...l’ accanimento terapeutico si pratica se si hanno “buone” (si fa per dire..) possibilità di successo...", NON E' VERO ASSOLUTAMENTE.
E' ovvio, infatti, che se "veramente" una terapia ha "buone possibilità" di successo, non può in alcun modo essere definita "accanimento terapeutico"; altrimenti, sarebbe "accanimento terapeutico" anche assumere antibiotici, quando si ha l'influenza.
A meno che, con quel "si fa per dire", si sottintende che le possibilità non sono buone affatto...o addirittura nulle.
E allora sarebbe una atroce presa in giro.
Comunque, in taluni casi l'"accanimento" è effettivamente un (sia pur disperato) tentativo di salvare una vita; ed allora, secondo me, non è lecito interromperlo.
Ma in altri casi, ti garantisco che è soltanto il prolungare una morte inevitabile; essendo clinicamente certo che il soggetto sta comunque morendo.

Appunto: semplicemente lo scopo dell’ accanimento terapeutico (in accordo per esempio con la considerazione religiosa per la quale omicidio attivo e omissione di soccorso sono entrambi peccati mortali ed è difficile stabilire quale sia il più grave) non è la guarigione, bensì il prolungamento della sopravvivenza quanto più a lungo possibile e a qualsiasi costo per chi ne è vittima.

Citazione:
Originalmente inviato da elsire
E, in questo caso, secondo me, non interromperlo è "criminale", più che insensato e stupido; la stupidità, infatti, è sempre criticabile, ma, quando diventa crudele, è delittuosa.
E' un delitto che ho visto commettere sotto i miei occhi.

Su questo l’ accordo è perfetto (per quanto umanamente possa darsi perfezione).
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Vecchio 20-10-2015, 20.28.41   #73
Duc in altum!
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** scritto da CVC:

Citazione:
ma ognuno dovrebbe essere in grado di percepire quando si sente in pace con se stesso.

Certamente, ma poi basta un nonnulla per perdere quell'armonia, quindi il precedente:
Citazione:
Ciò che uno fa di buono nella vita è secondo me di mettersi in pace con se stesso e col mondo, se uno raggiunge questa condizione vivere in più o in meno non aggiunge e non toglie nulla.
, è discrepante.



Citazione:
L'eutanasia non è né onta né virtù, è cessazione di un inutile sofferenza.
Queste considerazioni non sono decreti di un'entità suprema o dell'autodeterminazione, sono frutto di riflessioni e confronti che emergono dal dialogo.

E qui sono concorde col tuo: 'secondo me', 'a mio parere ', 'credo', 'penso' e simili., ossia dogma personale.


Pace&Bene

Ultima modifica di Duc in altum! : 21-10-2015 alle ore 11.16.36.
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Vecchio 23-10-2015, 05.41.45   #74
acquario69
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Proprio ieri ho assistito ad un episodio che non mi era mai capitato fino ad ora e che mi ha fatto riflettere parecchio,sia durante che dopo.
ero in ospedale,poiché mio suocero e' stato ricoverato per l'ennesima volta da due anni a questa parte,ma in questo caso l'hanno pure messo nel reparto intensivo,che credo proprio non sia un "buon" segno.
A un certo punto nel corridoio vediamo molti infermieri che si agitano precipitandosi in una stanza posta di fronte alla nostra,muovendo carrelli con diversi strumenti tecnologici,in aggiunta a quelli già predisposti sul paziente stesso!! ..e così ho visto che stavano cominciando a fargli un massaggio cardiaco..a quel punto era molto chiaro il motivo e questa persona era tra la vita e la morte

be' in quel momento tutta quella situazione l'avrei personalmente avvertita in maniera un po particolare e con tutto il rispetto ovvio e a prescindere per quella persona,il tutto mi e' sembrato assurdo e ridicolo allo stesso tempo..ho cominciato a pensare: "ma lasciatelo andare via in santa pace!…perché lo state trattenendo a tutti i costi?..perche volete che continui a soffrire?"
..dunque perche l'uomo si ostina così contro la morte?
questa quando arriva il momento non ce cosa che possa trattenerla e allora a cosa e' dovuta tutta questa (a mio avviso) assurda ostinazione?
di certo se era ricoverato in quel reparto voleva anche dire che non stava affatto bene e che con tutta probabilità non lo sarebbe stato a maggior ragione nemmeno in seguito

oggi sono venuto a sapere che quella persona e' morta,e alla fine,nulla hanno potuto.
io credo che la nostra attuale concezione della morte (che secondo me e' speculare a quello della vita) sia completamente distorta e l'episodio di ieri nella mia personale opinione me lo confermerebbe
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Vecchio 23-10-2015, 11.51.48   #75
paul11
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Citazione:
Originalmente inviato da acquario69
.....
io credo che la nostra attuale concezione della morte [I
(che secondo me e' speculare a quello della vita)[/i] sia completamente distorta e l'episodio di ieri nella mia personale opinione me lo confermerebbe

Condivido pienamente.
Non sappiamo cosa accettare come destino, non sappiamo come distaccarci, non sappiamo più cosa sia la felicità e cosa la porti, non sappiamo come e quando possiamo "forzare" del nostro destino.
Non abbiamo coscienza della vita e pensiamo che basta ubriacarci inebetiti in questa società di violenza pacificata e ipocrita che ha perso il contatto umano .Abbiamo perso l'autenticità ed è possibile ritrovarla solo ricominciando a porci dei problemi semplici ,ma difficili:cosa vuol dire essere umani, cosa pensiamo della vita, cosa ci rende felici veramente(il conforto umano scambiato con il comfort consumistico) e come possiamo accettare il destino.Sono risposte che vengono prima dal dentro di noi , niente fuori di noi può aiutarci a capire se non altra umanità ,altri nostri simili e confrontarci sinceramente e liberamente.
Forse cercando di capire la vita riusciremo ad avere quella saggezza per apprendere il tempo di andare: il sapere accettare.
paul11 is offline  
Vecchio 23-10-2015, 14.25.25   #76
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EVVIVA!!!
Sull'argomento in questione, io e Sgiombo siamo d'accordo su tutti i punti.
Una volta tanto!
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Vecchio 23-10-2015, 22.07.15   #77
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** scritto da sgiombo:

Citazione:
Appunto: semplicemente lo scopo dell’ accanimento terapeutico (in accordo per esempio con la considerazione religiosa per la quale omicidio attivo e omissione di soccorso sono entrambi peccati mortali ed è difficile stabilire quale sia il più grave) non è la guarigione, bensì il prolungamento della sopravvivenza quanto più a lungo possibile e a qualsiasi costo per chi ne è vittima.

Dal punto di vista laicista niente da obiettare su questa considerazione, anzi, chapeau ; ma, per circostanziare e approfondire la riflessione, se l'accordo è con la considerazione religiosa cattolica (è per questo che m'intrometto nella discussione!), l'accanimento terapeutico - ossia, il prolungamento della sopravvivenza quanto più a lungo possibile e a qualsiasi costo per chi ne è vittima - certo che può includere la guarigione.

Può, allungando il tempo di sopravvivenza, causare un pentimento della vittima, con conseguente confessione e assoluzione sacerdotale della vittima, ricevere l'Eucaristia e l'estrema unzione, guarendo la sua anima, che forse, e dico forse, sarebbe stata condannata per sempre.
Può, infliggendo ulteriori patimenti inevitabili nell'accanimento terapeutico, attraverso la sofferenza, accompagnare quella vittima a una più affine sequela alla Passione di Gesù Cristo, innalzandolo ad esempio per gli altri (e quindi guarendoli!) come servo autentico di Dio.
Può sfociare in un miracolo di riviviscenza della vittima, di cui il Libro di Giobbe ne è emblema.


Pace&Bene
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Vecchio 24-10-2015, 08.52.53   #78
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Originalmente inviato da elsire
EVVIVA!!!
Sull'argomento in questione, io e Sgiombo siamo d'accordo su tutti i punti.
Una volta tanto!


C O N D I V I D O ! ! !

(a parte il bacio, a meno che non sia più che casto, "alla Stalin-Breznev", tanto per intenderci e senza alcuna intenzione provocatoria da parte mia! Se non sbaglio sei maschio; e io -senza alcuna "omofobia", per carità!- sono eterosessuale "di stretta osservanza").
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Vecchio 24-10-2015, 08.56.34   #79
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** scritto da sgiombo:



Dal punto di vista laicista niente da obiettare su questa considerazione, anzi, chapeau ; ma, per circostanziare e approfondire la riflessione, se l'accordo è con la considerazione religiosa cattolica (è per questo che m'intrometto nella discussione!), l'accanimento terapeutico - ossia, il prolungamento della sopravvivenza quanto più a lungo possibile e a qualsiasi costo per chi ne è vittima - certo che può includere la guarigione.

Può, allungando il tempo di sopravvivenza, causare un pentimento della vittima, con conseguente confessione e assoluzione sacerdotale della vittima, ricevere l'Eucaristia e l'estrema unzione, guarendo la sua anima, che forse, e dico forse, sarebbe stata condannata per sempre.
Può, infliggendo ulteriori patimenti inevitabili nell'accanimento terapeutico, attraverso la sofferenza, accompagnare quella vittima a una più affine sequela alla Passione di Gesù Cristo, innalzandolo ad esempio per gli altri (e quindi guarendoli!) come servo autentico di Dio.
Può sfociare in un miracolo di riviviscenza della vittima, di cui il Libro di Giobbe ne è emblema.


Pace&Bene


Non metto lingua, da miscredente (che non crede fra l' altro alla sopravvivenza post mortem "corporale" e ai miracoli).

Ma il mio non é "laicismo", casomai laicità.
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Vecchio 25-10-2015, 06.15.30   #80
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Non sappiamo cosa accettare come destino, non sappiamo come distaccarci, non sappiamo più cosa sia la felicità e cosa la porti, non sappiamo come e quando possiamo "forzare" del nostro destino.
Non abbiamo coscienza della vita e pensiamo che basta ubriacarci inebetiti in questa società di violenza pacificata e ipocrita che ha perso il contatto umano .Abbiamo perso l'autenticità ed è possibile ritrovarla solo ricominciando a porci dei problemi semplici ,ma difficili:cosa vuol dire essere umani, cosa pensiamo della vita, cosa ci rende felici veramente(il conforto umano scambiato con il comfort consumistico) e come possiamo accettare il destino.Sono risposte che vengono prima dal dentro di noi , niente fuori di noi può aiutarci a capire se non altra umanità ,altri nostri simili e confrontarci sinceramente e liberamente.
Forse cercando di capire la vita riusciremo ad avere quella saggezza per apprendere il tempo di andare: il sapere accettare.

ci sono un paio di articoli (qui sotto) che secondo me spiegano a tutti gli effetti il vero motivo (naturalmente occultato) per cui regna incontrastato il caos a cui tu mi sembra ne accenni anche sopra e che in riferimento all'argomento stesso del thread,parla appunto di vita,morte e saggezza e della sua visione distorta (o pressoché nulla) che ne consegue

Oppio dei popoli? Sì, quando la religione “perde l’anima” e si trasforma in struttura di potere basata su oscuri dogmi. Ma se si indaga su Buddha, Cristo e Maometto, sull’Ebraismo e sull’Induismo, si scopre che il messaggio fondamentale – la potenza assoluta della dimensione spirituale è stato regolarmente neutralizzato e rimosso, specie in Occidente, perché mette in crisi il nostro sistema basato sul dominio: «Un individuo che vive la sua spiritualità è più libero dalle paure, quindi meno controllabile: ecco perché la spiritualità è stata così accanitamente combattuta, anche attraverso le stesse burocrazie religiose». Il giurista e saggista Paolo Franceschetti sostiene di averne avuto conferma studiando le grandi religioni. Dall’India al Medio Oriente, tutti i leader religiosi originari hanno trasmesso il medesimo credo, assolutamente positivo e destabilizzante: la divinità è già presente in noi, bisogna solo imparare ad “attivarla”. La rivelazione: è possibile trasformare radicalmente la propria vita, aprire gli occhi e superare ogni problema “trovando Dio” innanzitutto con la meditazione. Una verità che l’élite mondiale conosce da sempre e che ha cercato di tenere nascosta..


..E il passo successivo è scoprire che quasi tutti i potenti della terra praticano la magia, la stessa magia che – in pubblico – sono sempre pronti a deridere. La loro è una spiritualità deviata, ma sono ben consci del potere della spiritualità vera: quella che ci nascondono con ogni mezzo, facendola sparire dai giornali, dalla televisione, persino dai telefilm: gli eroi delle fiction lottano tra loro, scherzano, fanno sesso, ma nessuno mai che preghi, che esprima convinzioni religiose o almeno politiche. Non è un caso: gli egemoni vogliono che non ce ne occupiamo, dobbiamo restare completamente soli di fronte a Equitalia, al lavoro perduto, alle bollette che non sappiano come pagare. Il loro piano è semplice: ci vogliono sottomessi e prigionieri delle nostre paure, privi di soluzioni per raggiungere indipendenza, libertà, serenità e felicità».


http://paolofranceschetti.blogspot.i...-dei-mass.html

http://paolofranceschetti.blogspot.c...del-corto.html

..e anche questo;

http://paolofranceschetti.blogspot.c...levisione.html

Ultima modifica di acquario69 : 25-10-2015 alle ore 11.06.19.
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