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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 04-07-2007, 10.58.58   #11
visir
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Bastardi dentro.

Il fascino è una caratteristica indefinibile, altrimenti che fascino sarebbe?

Gesù aveva il suo fascino ed è stato amato ed odiato da uomini e donne.

Gengis Khan aveva il suo, e si dice che i discendenti dei suoi migliaia di figli siano circa 30 milioni attualmente al mondo.

Tu hai il tuo, magari per una persona al mondo solamente, magari per dieci, magari quella persona non è ancora nata...non è certo il numero che fa la qualità.

Di una cosa l'uomo e anche la donna è attratto, è attratto dalla sincerità.

Non parlo certo di quella di dire tutto quello che ti passa per la testolina bacata, ma quella di essere te stesso.
L'uomo (la donna) ama la sincerità perchè la sincerità e sempre fresca, non aderisce ad un modello precostituito.
E la freschezza è il sapore della vita.
Noi ci nutriamo di vita.
Che sia contenuta in un Gesù o in un Gengis Khan.

Il così detto "bravo ragazzo" che intendi tu è moscio, inibito, artificiale a meno che la sua "bontà" sia stata scelta e non vissuta per comodità o condizionamento.

Se tu avessi il fegato di fare una rapina in banca con un fucile a canne mozze e decidessi nonostante questa sicurezza di fare l'infermiere o l'idraulico la tua onestà avrebbe un altro sapore...garantito.

Se tu, avendo a disposizione centinaia di donne bellissime e adoranti, scegliessi la castità non sarebbe la castità dello sfigato che non ha neanche il coraggio di fermare per strada una donna e dirgli: Sei bella da farmi star male, voglio che noi due ci conosciamo.

Se tu fossi una macchina da guerra implacabile e nonostante questo decidessi di non essere violento con quel cretino che ti vuole menare, capisci che la tua mansuetudine non sarebbe la stessa del pauroso...

Molto semplice.

Le donne si attaccano alle palle: vere o presunte che siano, nessuna donna vuole un uomo di plastica.
Non per sostenere lo stereotipo del macho che è ridicolo: in quanto le "uevos" non si vedono mica dai tatuaggi e dai muscoli e castronate del genere.

Poi però quello che una donna fa della sua vita e delle sue scelte, magari di comodo, è un altro paio di maniche.

Qui parliamo di attrazione, di fascino: poi la scintilla va sostenuta dal combustibile di qualità, se no il fuoco non si attizza...
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Vecchio 04-07-2007, 12.57.27   #12
vagabondo del dharma
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Originalmente inviato da visir
Il fascino è una caratteristica indefinibile, altrimenti che fascino sarebbe?

Gesù aveva il suo fascino ed è stato amato ed odiato da uomini e donne.

Gengis Khan aveva il suo, e si dice che i discendenti dei suoi migliaia di figli siano circa 30 milioni attualmente al mondo.

Tu hai il tuo, magari per una persona al mondo solamente, magari per dieci, magari quella persona non è ancora nata...non è certo il numero che fa la qualità.

Di una cosa l'uomo e anche la donna è attratto, è attratto dalla sincerità.

Non parlo certo di quella di dire tutto quello che ti passa per la testolina bacata, ma quella di essere te stesso.
L'uomo (la donna) ama la sincerità perchè la sincerità e sempre fresca, non aderisce ad un modello precostituito.
E la freschezza è il sapore della vita.
Noi ci nutriamo di vita.
Che sia contenuta in un Gesù o in un Gengis Khan.

Il così detto "bravo ragazzo" che intendi tu è moscio, inibito, artificiale a meno che la sua "bontà" sia stata scelta e non vissuta per comodità o condizionamento.

Se tu avessi il fegato di fare una rapina in banca con un fucile a canne mozze e decidessi nonostante questa sicurezza di fare l'infermiere o l'idraulico la tua onestà avrebbe un altro sapore...garantito.

Se tu, avendo a disposizione centinaia di donne bellissime e adoranti, scegliessi la castità non sarebbe la castità dello sfigato che non ha neanche il coraggio di fermare per strada una donna e dirgli: Sei bella da farmi star male, voglio che noi due ci conosciamo.

Se tu fossi una macchina da guerra implacabile e nonostante questo decidessi di non essere violento con quel cretino che ti vuole menare, capisci che la tua mansuetudine non sarebbe la stessa del pauroso...

Molto semplice.

Le donne si attaccano alle palle: vere o presunte che siano, nessuna donna vuole un uomo di plastica.
Non per sostenere lo stereotipo del macho che è ridicolo: in quanto le "uevos" non si vedono mica dai tatuaggi e dai muscoli e castronate del genere.

Poi però quello che una donna fa della sua vita e delle sue scelte, magari di comodo, è un altro paio di maniche.

Qui parliamo di attrazione, di fascino: poi la scintilla va sostenuta dal combustibile di qualità, se no il fuoco non si attizza...


Mi sembra però che il fascino dell'uomo bastardo derivi proprio dalla sua capacità di saper fingere alla grande, il più delle volte.

Se in una storia ci vai con tutta la sincerità che puoi, mettendoti a nudo completamente per quello che sei, buono e timoroso in certe situazioni, avventuriero e impavido in altre (perchè l'uomo è sempre frutto di mille sfaccettature), stai sicuro che sarai più esposto all'abbandono e meno sicuro dell'uomo bastardo, che ostenta le sue "uevos" secondo un clichè consolidato e di successo, un cavaliere senza paura e senza macchia sì, ma solo sulla giacca di Armani comprata in Via Montenapoleone (stereotipo, chiedo venia).

A me sembra che più che definire la qualità della persona bastarda che in amore ha più successo del bravo ragazzo (che, sono d'accordo, può essere anche la summa di mille negazioni ed evitamenti) occorra definire il comportamento che una determinata persona "inscena" nella contesa d'amore e che ha più successo. Un comportamento bastardo, inscenato da un bravo (finto) ragazzo, può essere efficace in amore quanto quello di un uomo con le uevos vere o presunte. Tu proietti un'immagine con un determinato comportamento che può "affascinare" la donna e magari dentro sei arrovellato dalla voglia di dire che non puoi vivere senza di lei, che lei è l'unica ragione della tua vita. Non lo fai, mantieni un basso profilo, fai finta di considerarla poco e quella sarà attizzata, perchè si chiede come mai il suo potere di seduzione non sortisce l'effetto sperato.

Quindi nei rapporti più belli e sinceri (non la maggioranza, sei d'accordo Visir?) io credo sia la sincerità ad avere successo, piuttosto che la capacità di fingere.

In un rapporto d'amore reale, in cui ognuno veramente si guardi dentro e valuti cosa è in grado di prendere e dare all'altro, vale la sincerità e l'essere fino in fondo se stessi.

Infatti le storie d'amore che cominciano senza "finzioni", dove ognuno rivela il suo vero modo di essere fin dall'inizio, hanno più possbilità di durare rispetto alle altre. Poi la presenza di un bastardo è quasi sempre frutto del confronto (operato dalla donna) con un presunto buono e quindi un storia che nasca con questi presupposti è frutto di proiezioni, confronti, valutazioni, che forse non hanno nulla a che vedere con l'amore.

Ultima modifica di vagabondo del dharma : 04-07-2007 alle ore 13.59.07.
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Vecchio 04-07-2007, 14.52.18   #13
visir
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Lucio Anneo Seneca

Il buon Lucio parlando dell'amicizia proprio all'amico Luicilio, diceva: gli uomini concedono se stessi al primo venuto velocemente e poi titubanti gli negano la fiducia impauriti da mille ripensamenti.

L'amico deve essere scelto, pesato e valutato attentamente, ma una volta "amico" la fiducia va data totalmente.
Il tempo è un elemento fondamentale.
Parimenti con la donna (sempre umana è), funzioniamo tutti nello stesso modo, supergiù.
L'uomo (e la donna) oggi hanno troppa fretta.

Quello che dici è vero.
Ma dipende con quale donna ti rapporti.
Io recito sempre, con tutti, sono mille personaggi che si adattano al mondo.
Non recito mai con me stesso e con il vero amico.


La mia sincerità vale.
Non la svendo al primo pirla.
Uno/una deve guadagnarsela.
Son *******, ma mi amo così.

Si tratta di intelligenza, la coerenza non conta nulla.
Andare ad Harlem con il capuccio del kukluscKlan non è sinonimo di cooerenza, ma di idiozia.

Valuta chi hai di fronte (uomo/donna) come se da lui dipendesse la tua vita.
Poi usa il tempo per capire se hai visto giusto, quando decidi però... dai tutto te stesso senza riserve.
Questo è il modo di un uomo (bastardo o non che sia poco importa).

Da ultimo, mio ottimo, ricorda cosa diceva il nano: le bugie hanno le gambe corte.
Una vera donna che non sia stupida o accecata dalla brama, sa già chi sei prima che termini la notte.
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Vecchio 04-07-2007, 15.01.14   #14
nevealsole
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Il fascino è una caratteristica indefinibile, altrimenti che fascino sarebbe?

Gesù aveva il suo fascino ed è stato amato ed odiato da uomini e donne.

Gengis Khan aveva il suo, e si dice che i discendenti dei suoi migliaia di figli siano circa 30 milioni attualmente al mondo.

Tu hai il tuo, magari per una persona al mondo solamente, magari per dieci, magari quella persona non è ancora nata...non è certo il numero che fa la qualità.

Di una cosa l'uomo e anche la donna è attratto, è attratto dalla sincerità.

Non parlo certo di quella di dire tutto quello che ti passa per la testolina bacata, ma quella di essere te stesso.
L'uomo (la donna) ama la sincerità perchè la sincerità e sempre fresca, non aderisce ad un modello precostituito.
E la freschezza è il sapore della vita.
Noi ci nutriamo di vita.
Che sia contenuta in un Gesù o in un Gengis Khan.

Il così detto "bravo ragazzo" che intendi tu è moscio, inibito, artificiale a meno che la sua "bontà" sia stata scelta e non vissuta per comodità o condizionamento.

Se tu avessi il fegato di fare una rapina in banca con un fucile a canne mozze e decidessi nonostante questa sicurezza di fare l'infermiere o l'idraulico la tua onestà avrebbe un altro sapore...garantito.

Se tu, avendo a disposizione centinaia di donne bellissime e adoranti, scegliessi la castità non sarebbe la castità dello sfigato che non ha neanche il coraggio di fermare per strada una donna e dirgli: Sei bella da farmi star male, voglio che noi due ci conosciamo.

Se tu fossi una macchina da guerra implacabile e nonostante questo decidessi di non essere violento con quel cretino che ti vuole menare, capisci che la tua mansuetudine non sarebbe la stessa del pauroso...

Molto semplice.

Le donne si attaccano alle palle: vere o presunte che siano, nessuna donna vuole un uomo di plastica.
Non per sostenere lo stereotipo del macho che è ridicolo: in quanto le "uevos" non si vedono mica dai tatuaggi e dai muscoli e castronate del genere.

Poi però quello che una donna fa della sua vita e delle sue scelte, magari di comodo, è un altro paio di maniche.

Qui parliamo di attrazione, di fascino: poi la scintilla va sostenuta dal combustibile di qualità, se no il fuoco non si attizza...

Visir carissimo,
ti quoto in pieno e dico che è sempre un piacere leggerti... molto condivisibile ciò che scrivi.

Riprendendo il discorso in generale, terrei a precisare qualche punto (da donna ex inseguitrice di "bastardi").

1) La donna infatuata non vede il carattere di narciso egoista che ha davanti.
Tra amiche facciamo così: ogni volta che una di noi dice una castroneria giustificativa di un comportamento ingiustificabile del partner o ex partner, le altre si guardano tra loro abbattute e sospirando affermano "soffre tanto".
Il che tradotto vuol dire: il tipo non ha alcun problema reale, è solo *******, ma tu insisti a voler fare la crocerossina...
Insomma, in ogni donna che si fa trattar male c'è un disperato bisogno di credere che ha di fronte una persona problematica che non sa esprimere i propri sentimenti, come detto trattasi di castroneria. La donna che ama il "bastardo" non lo vede come tale.

2) L'uomo con le palle è una necessità. Si può chiamare più propriamente "senso di protezione". E' un'esigenza reale quella di sapere che lui c'è ed è capace di fare le cose, di sostenerti, in modo concreto.

3) Il timido scoraggia. Scoraggia nella sua incapacità di esprimere i propri sentimenti, nella sua incapacità di dire "sei bella" anche se lo pensa o "ti voglio bene" anche se lo pensa (del ti amo poi non ne parliamo).
Per riuscire a portare avanti un rapporto con una persona che non è capace di esprimere i propri sentimenti, ci vuole una autostima altissima e una infinita sicurezza. Io, ad esempio, che ho le mie insicurezze e le mie fragilità, ho dato forfait. Cercavo di interpretare i gesti, ma non mi bastava. Alla fine, se amato, devi riuscire ad aprirti... sennò la storia va a rotoli. Questo è ciò che penso io.
Molto bello l'intervento di chi diceva (Donella credo) che c'è tutta un'umanità che non fa notizia, in un certo senso, e vive nell'equilibrio.
Lo trovo assolutamente vero. E aggiungo che il nostro percorso verso la consapevolezza passa anche attraverso le persone con cui ci rapportiamo (insomma dimmi chi ami e ti dirò chi sei...)
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Vecchio 04-07-2007, 18.28.14   #15
catoblepa
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Originalmente inviato da nevealsole
2) L'uomo con le palle è una necessità. Si può chiamare più propriamente "senso di protezione". E' un'esigenza reale quella di sapere che lui c'è ed è capace di fare le cose, di sostenerti, in modo concreto.

Cara nevealsole, mi permetto di far notare che il bastardo di cui parla Mario Riccardi non "ha le palle" nel senso da te descritto...anzi è il contrario; quel tipo di "bastardo" è proprio colui che non c'è , non ti sostiene e fondamentalmente ha un atteggiamento cinico nei confronti della partner (e della vita in genere).
Il mistero, se ho interpretato bene il pensiero alla base di questo argomento, è proprio nel fatto che a molte donne va bene proprio un tipo così.....
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Vecchio 04-07-2007, 18.31.01   #16
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Originalmente inviato da visir
Il buon Lucio parlando dell'amicizia proprio all'amico Luicilio, diceva: gli uomini concedono se stessi al primo venuto velocemente e poi titubanti gli negano la fiducia impauriti da mille ripensamenti.

L'amico deve essere scelto, pesato e valutato attentamente, ma una volta "amico" la fiducia va data totalmente.
Il tempo è un elemento fondamentale.
Parimenti con la donna (sempre umana è), funzioniamo tutti nello stesso modo, supergiù.
L'uomo (e la donna) oggi hanno troppa fretta.

Quello che dici è vero.
Ma dipende con quale donna ti rapporti.
Io recito sempre, con tutti, sono mille personaggi che si adattano al mondo.
Non recito mai con me stesso e con il vero amico.


La mia sincerità vale.
Non la svendo al primo pirla.
Uno/una deve guadagnarsela.
Son *******, ma mi amo così.

Si tratta di intelligenza, la coerenza non conta nulla.
Andare ad Harlem con il capuccio del kukluscKlan non è sinonimo di cooerenza, ma di idiozia.

Valuta chi hai di fronte (uomo/donna) come se da lui dipendesse la tua vita.
Poi usa il tempo per capire se hai visto giusto, quando decidi però... dai tutto te stesso senza riserve.
Questo è il modo di un uomo (bastardo o non che sia poco importa).

Da ultimo, mio ottimo, ricorda cosa diceva il nano: le bugie hanno le gambe corte.
Una vera donna che non sia stupida o accecata dalla brama, sa già chi sei prima che termini la notte.

Di Seneca ho letto due libri ultimamente, ma li devo rileggere, non li ho metabolizzati. Trovo sia un genio, anch'io.

Sono pienamente d'accordo con te: cercavo solo di spiegare che sono i comportamenti (soprattutto in un primo momento, giusto) che spesso hanno successo e non la valutazione dell'essere di una persona, che va vagliata approfonditamente e che viene fuori sempre, a prescindere che uno lo voglia o meno.


Un solo dubbio: ma quanto è difficile essere sinceri, soprattutto con se stessi (prima che con gli altri), identificare quel nocciolo di verità che rappresenta la nostra vera essenza, in un quel guazzabuglio di voci e personaggi e ruoli che si sono accumulati nel tempo?
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Vecchio 04-07-2007, 22.10.15   #17
catoblepa
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Un solo dubbio: ma quanto è difficile essere sinceri, soprattutto con se stessi (prima che con gli altri), identificare quel nocciolo di verità che rappresenta la nostra vera essenza, in un quel guazzabuglio di voci e personaggi e ruoli che si sono accumulati nel tempo?

Ti rispondo attraverso questa superba canzone del grande Giorgio Gaber...

IL COMPORTAMENTO

Mio nonno è sempre mio nonno
è sempre Ambrogio in ogni momento
voglio dire che non ha problemi di comportamento.

Ma io non assomiglio ad Ambrogio
l'interezza non è il mio forte
per essere a mio agio
ho bisogno di una parte.

Per esempio, quando sto in campagna
ed accendo il fuoco nel camino
lentamente raccolgo la legna
e mi muovo come un contadino

e se in treno incontro una donna
io mi invento serio e riservato
faccio quello che parla poco
ma c'ha dietro tutto un passato.

E se mi viene bene
se la parte mi funziona
allora mi sembra di essere una persona.

Qualche volta metto il mio giaccone
grigio verde tipo guerrigliero
me lo metto e ci aggiusto il mio corpo
e già che ci sono anche il mio pensiero

e se invece sto leggendo Hegel
mi concentro, sono tutto preso
non da Hegel, naturalmente
ma dal mio fascino di studioso.

E se mi viene bene
se la parte mi funziona
allora mi sembra di essere una persona.

Mio nonno si è scelto una parte
che non cambia in ogni momento
voglio dire che c'ha un solo comportamento.

Io invece ho sempre bisogno
di una nuova definizione
del resto lo fanno tutti
è una tacita convenzione.

Ma da oggi ho voglia di gridare
che non sono stato mai me stesso
e dichiaro senza pudore
che io recito come un fesso.

E se mi viene bene
se la parte mi funziona
allora mi sembra di essere una persona.

Se un giorno noi cercassimo
chi siamo veramente
ho il sospetto
che non troveremmo niente.
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Vecchio 04-07-2007, 22.25.58   #18
visir
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La sincerità si paga.

Vaga, non è mai facile essere un uomo.

Di essere donna non ho idea se sia ugualmente difficile, parlo solo della mia esperienza.

Io per molto tempo ho condotto un esistenza artificiale, perfettamente integrata in un mondo di plastica,.
Poi il caso, in maniera del tutto immeritata e fortuita mi donò una dopo altre profonde sofferenze, delle difficoltà che avrebbero schiantato chiunque e delusioni totali che abbracciarono tutti gli aspetti della mia vita/non vita.

Un giorno di svegli e tutto crolla...guarda è una esperienza illuminante.
Quel giorno di tanti anni fa io morii.
Non fisicamente naturalmente.
Ma nondimeno sono morto.

Dalle ceneri del mio cadavere (scusa il tono un po' drammatico, ma mi piace tanto) è nato questo.
Per dieci anni, continuai a risalire un pozzo nero, non sapendo con certezza se mi sarei suicidato il giorno dopo o se sarei semplicemente impazzito.
Non è stato facile.
Ma stranamente ne sono uscito bello e vispo come un neonato.
Cosa ho patito non è importante, la cosa importante è cosa ne ho tratto, di cosa sono fatto ora.

Certo sono pieno di ciccatrici, ma ho una forza dentro che potrei sollevare questa casa.
Mi perdo ancora nelle piccole cose, nelle stupidate, ma per il resto non ho più paura.
Mi sono fatto un culo così però, senza mai lamentarmi, mai.
Ho avuto vicino persone meravigliose e persone molto cattive, ma nel mio cuore sono grato a tutte, veramente.
Se morissi domani (per davvero) me ne andrei con una risata, ma amo ogni giorno e ringrazio la vita di essere ancora giovane e questo mondo pieno di meraviglie.

Questa è la mia vita però, non la tua.
Io la mia sincerità con me stesso l'ho conquistata così, metro dopo metro come in trincea.

Forse tu sei migliore di me e non dovrai perderti per poi ritrovarti.
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Vecchio 04-07-2007, 23.13.12   #19
marco gallione
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Apologia dell'Uomo Bastardo

Avanzo qualche perplessità sulla esistenza della figura dell’uomo definito “bastardo” (d’ora in poi, per comodità l’ “UB”).
L’UB, secondo la definizione: passa da un letto ad un altro, tiene sulle spine, non da mai certezze, è abile seduttore, è indipendente, è opportunista ed egoista, ha sempre molto successo con le donne generalmente parlando.

Generalmente parlando, e sempre per comodità, assumerei che l’UB sia (teoricamente) single. Esiste (in teoria) il prototipo (teorico) dell’UB non single, ma meriterebbe forse considerazioni (teoriche) separate, e rischierei di andare fuori tema.

Provo a proporre una breve analisi.

1. Non conosco uomini che davvero “passano da un letto ad un altro”, con ritmi notevoli e così tanto sopra la media degli altri single, salvo (suppongo) chi svolge la professione di porno-divo. Conosco invece molti uomini che raccontano di passare da un letto ad un altro, quelli sì.
C’è una tendenza a credere loro senza condizioni. Quasi che dichiarare in astratto di copulare con molte donne sia – di per sé – una autocertificazione di franchezza, una presunzione di specchiata sincerità. Inspiegabile. Certe volte penso che Ricucci si è fatto finanziare come si è fatto finanziare, sulla base del suo diploma di odontotecnico, ma soprattutto perchè avrà autocertificato di passare da un letto ad un altro con facilità. E gli avranno creduto anche come finanziere di quartiere (complice la stangona biondalobotomizzata ladyfinanza, che ora fa la divorziante), Governatore di Bankitalia compreso.
Noto ancora che, se uno ci da’ davvero dentro, tende realisticamente a non raccontarlo (soprattutto alle donne!), e a stare sotto-tono, per una serie ennesima di motivi tutti piuttosto ovvii (tra cui la scaramanzia).

2. Non conosco uomini che tengono sulle spine donne che li attraggono, o donne attraenti. Conosco uomini che tengono sulle spine le donne che a loro non piacciono. Faccio così anche io che non sono un UB (che non esiste, verrà dimostrato), e mi viene del tutto naturale. Anche le donne tengono sulle spine gli uomini che non piacciono. Già, semplicemente non li cag….no. Tutto il mondo è paese... (le donne, e solo loro – diabolicamente – tengono sulle spine anche gli uomini che a loro piacciono, ma questa è una loro prerogativa tradizionale, che qui non c’entra).

3. Non conosco uomini che non danno mai certezze come strategia deliberata, o come caratteristica loro unica e peculiare. Tutti noi diamo poche certezze generalmente parlando, è un fatto di pigrizia assai diffuso, che naturalmente assecondiamo soprattutto quando la donna in questione non ci piace, o ci piace poco. Tutti danno poche certezze, soprattutto coloro che – più esperti – mi raccontano di essere passati attraverso costosi divorzi, con la Bernardini De Pace come divorzista di controparte, generalmente parlando.

4. Non conosco abili seduttori che, interessati ad una donna, (i) raccontano balle e sparano bombe sulle loro avventure sessuali, (ii) tengono sulle spine e (iii) non danno certezze. C'è una contraddizione nella definizione confutata. L’abile seduttore direi piuttosto che idealizza e rende unica la propria amata (o finge di farlo – peccato veniale, peraltro).

5. L’UB è indipendente. Ma indipendente da che? Come l’ingresso indipendente o l’amministratore indipendente? Su questo punto, non saprei..

6. L’UB è opportunista ed egoista, e lo siamo un po’ tutti, io, Visir, e Marcoriccardi compreso. Pure il timido ragazzo perbene può essere un egoistone. Le donne, pure loro, genralmente parlando.

7. Quanto all’UB, che ha sempre molto successo con le donne, è una tautologia auto-suggestionata, mi pare.


Morale: l’UB non esiste, esiste l’uomo che non è interessato a quella donna, o a quel gruppo di donne-amiche. E, per comodità, o per imprecisione, lo si riconduce alla figura dell’UB.
Lui – poverino – non può farci niente.
Lo scambiano per un gran figo, e invece è un solo un equivoco, una creazione della mente, un poverino che tira a campare e che deve ancora trovare quella che gli piace, che gli farà perdere la testa.
Ma gliela faranno pagare, prima o poi.

Ecco dimostrato scientificamente – o scentificamente - che l'UB non esiste.
Sono studiato. Ho l’autocertificazione, come quella di Ricucci.
marco gallione is offline  
Vecchio 04-07-2007, 23.56.07   #20
cassiopea
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Riferimento: Apologia dell'Uomo Bastardo

[quote=marco gallione]Avanzo qualche perplessità sulla esistenza della figura dell’uomo definito “bastardo” (d’ora in poi, per comodità l’ “UB”).
Morale: l’UB non esiste, esiste l’uomo che non è interessato a quella donna, o a quel gruppo di donne-amiche. E, per comodità, o per imprecisione, lo si riconduce alla figura dell’UB.
Lui – poverino – non può farci niente.

Lo scambiano per un gran figo, e invece è un solo un equivoco, una creazione della mente, un poverino che tira a campare e che deve ancora trovare quella che gli piace, che gli farà perdere la testa.
Ma gliela faranno pagare, prima o poi.
QUOTE]

beh no..la dimostrazione non è proprio scientifica...o meglio è troppo "bianco o nero"...mentre sembrerebbe più convincente chi sostiene la possibilità di un'alternanza di fasi "UB" "non-UB" nella stessa persona....

Com'è già stato detto..l"UB" non è sempre quello "terribile"..e forse si può spendere qualche parola a favore dell"UB- simpatica canaglia"
..si possono addurre le seguenti ragioni per mettersi dalla sua parte:
- la donna che ha a che fare con un UB può trovare mille scuse ma alla fine si accorge del suo carattere (o intervengono sagge amiche a "illuminare"..)
- l'UB mente..vero..ma, allo stesso tempo, non fa sempre mistero delle "pluri-relazioni"..e se gli si vuole riconoscere un'apprezzabile dote: spesso è capace di far sentire la tipa di turno come una regina (fosse solo per una notte...)
- se la donna non è totalmente "cotta"...una volta capito il tipo, si può fare una bella risata, "archiviare" il caso e magari può nascere anche un "illuminante" amicizia tra i due..

Mmm...tragico e però molto condivisibile il finale di Marco....ovvero che se l'UB non perde tempo dietro a una donna...è in fondo perché non gli interessa tanto..beh però volete mettere la soddisfazione che proverà quella che lo "incastrerà"?
cassiopea is offline  

 



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