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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-10-2007, 18.33.00   #21
pallina
...il rumore del mare...
 
Data registrazione: 15-01-2007
Messaggi: 279
Riferimento: la malignità

Citazione:
Originalmente inviato da aurora
perchè pensiamo male degli altri?
non solo, ma pensare male sugli altri ci fa sentire intelligenti.
non per niente si dice "malignità"perchè è maligno (il contrario del bene) pensare male delle persone:ma lo facciamo continuamente.

omnes munda mundi.

Io non riesco a pensare male degli altri.
E sono altre le cose che mi fanno "sentire" intelligente.....
Non l'ho fatto, il pensare male, nemmeno quando qualcuno se lo sarebbe davvero meritato.
Lo reputo solo tempo perso, non serve a nulla, non porta a nulla se non a creare effimera soddisfazione in chi ha bisogno di questo per vivere...

Vivo la mia vita, sono immune alla gelosia e all'invidia (da questo punto di vista i miei genitori hanno fatto un buon lavoro.. )...la cattiveria degli altri me la lascio scivolare addosso. Ma quelle persone, una volta che le riconosco, me le tengo lontane.
pallina is offline  
Vecchio 22-10-2007, 00.29.43   #22
sentieroluminoso
Ospite abituale
 
L'avatar di sentieroluminoso
 
Data registrazione: 18-04-2007
Messaggi: 60
Riferimento: la malignità

Citazione:
Originalmente inviato da semiseria
mi sembra interessante anche comprenderle, queste motivazioni. Quella persona ha un momentaneo rancore verso di me? Non mi sopporta proprio? Mi denigra per problemi suoi? Presumibilmente i miei pensieri e le mie reazioni saranno diversi in relazione alle diverse cause.
Per Semiseria: pensi che sia possibile stabilire con certezza una causa precisa e soprattutto reale? Anche ipotizzando un'improbabile faccia a faccia ritieni sarebbe utile per stabilire una verità? Fare considerazioni negative di terzi non presenti è già sinonimo di viltà, raramente il maldicente si sottoporrebbe ad un confronto paritetico. Non credo ammetterebbe con sincerità le motivazioni reali delle sue delazioni, anche perchè non penso che le conosca, utilizzerebbe la scusa più plausibile. Queste persone si caratterizzano per la loro ineffabile superficialità, non vanno oltre quello che appare e non sono dotati di buon senso, non hanno ragionevoli dubbi e non si chiedono il perchè dei loro atteggiamenti, il perchè vero. Rimane tutto lì, in una chiacchierata, in quello che apparentemente sembrerebbe un'innocuo scambio di opinioni, dietro ci può essere di tutto, dall'insicurezza, all'invidia, la stupidità, la gelosia e molto altro, talvolta quando si tratta di persone care si possono rintracciare anche i sintomi di una vera e propria patologia. Io sono poi per economizzare il patrimonio energetico, utilizzerei la prova che mi trovo ad affrontare cercando di coglierne dei lati produttivi e getterei senza indugio alle ortiche tutto quello che è inutilmente dannoso.

Citazione:
Originalmente inviato da semiseria
Inoltre è proprio necessario infierire sulla ferita con un coltello? Se qualcuno vuole mostrarmi i miei punti deboli, non potrebbe agire da chirurgo, o anche solamente avvisarmi?
Tra le possibili cause sono sicura che non c'è l'intenzione di mostrare i punti deboli, quello può farlo un amico, parlandoti a quattro occhi e con l'unico intento di farti prendere consapevolezza di atteggiamenti emblematici. Chi arma l'ugola è perchè intende giudicare, classificare negativamente, divulgare una valutazione sfavorevole. Sta al giudicato, osservare le proprie reazioni con attenzione e capire se sono proporzionate all'accaduto.

Citazione:
Originalmente inviato da semiseria
Se tu poi, insignita del titolo di “pixel comune”, reagissi con una rabbia sconsiderata, proprio perché sei la prima a non avere stima dei tuoi pixel, nemmeno questo indicherebbe un giudizio oggettivo: potreste sbagliarvi entrambi, tu e il latore di malignità… magari il giorno dopo ti arriva il Pulitzer del web?
Su questo sono pienamente daccordo, ma spesso l'oggetto di diffamazione non si rende conto delle proprie insicurezze (di sentirsi pixel comune prima che sia pubblicamente insignita) sente solo la lesione della immagine che ha dato di se, per questo sarebbe auspicabile indagare dietro ogni reazione spropositata, arrivare al nocciolo del problema evitando così di porgere in futuro nuovamente il fianco al prossimo. Magari vincendo il Pulitzer del web!! (carinissima questa! )
sentieroluminoso is offline  
Vecchio 22-10-2007, 18.34.45   #23
semiseria
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Data registrazione: 03-09-2007
Messaggi: 40
Riferimento: la malignità

Mi hai risposto in modo molto pertinente, attenendoti cioè a uno dei temi fondamentali di questo argomento: le maldicenze; in effetti è piuttosto difficile stabilire con certezza perché persone più o meno estranee esprimano malevoli giudizi in assenza dell’interessato; posso formulare ipotesi strumentali e provvisorie, che mi servono per decidere se è il caso di evitare totalmente queste persone, di non far sapere loro i cavoli miei…; ricorrerei al faccia a faccia esclusivamente in caso di danno grave, ad es. se mi fanno rischiare il licenziamento.
In realtà il mio interesse per le motivazioni del denigrare riguarda soprattutto amici o familiari; è forse un po’ fuori tema, infatti più che alle maldicenze fatte dietro le spalle, io pensavo al disprezzo espresso apertamente proprio dalle persone dalle quali meno ce lo aspettiamo. (Mi è servito molto capire che un certo tipo di disprezzo espresso da mio padre nei confronti di moglie e figli deriva in realtà da problemi suoi: “una vera e propria patologia” come dici tu)

Citazione:
Io sono poi per economizzare il patrimonio energetico, utilizzerei la prova che mi trovo ad affrontare cercando di coglierne dei lati produttivi e getterei senza indugio alle ortiche tutto quello che è inutilmente dannoso.
Mamma mia, non puoi immaginare quanto io sia d’accordo su questo, più che d’accordo: cerco di praticarlo, non solo nei confronti delle maldicenze. E’ una delle strategie fondamentali per vivere meglio.

Citazione:
Spesso l'oggetto di diffamazione non si rende conto delle proprie insicurezze (di sentirsi pixel comune prima che sia pubblicamente insignita) sente solo la lesione della immagine che ha dato di se, per questo sarebbe auspicabile indagare dietro ogni reazione spropositata, arrivare al nocciolo del problema evitando così di porgere in futuro nuovamente il fianco al prossimo.
Sono d’accordo, una maggiore consapevolezza è un’ottima conquista. Personalmente non mi è bastato però “arrivare al nocciolo del problema”, ahimè sto ancora combattendo con le piaghe di una autostima insufficiente… ma questa è un’altra storia!
P.S. Mi fa piacere che l'idea del Pulitzer ti sia piaciuta!
semiseria is offline  
Vecchio 23-10-2007, 06.45.13   #24
paperapersa
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Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
Riferimento: la malignità

credo che l'esperienza della maldicenza sia importante sia per il soggetto che per chi la subisce se da tale esperienza vissuta con consapevolezza
si impara qualcosa.
Per cui non credo che alcuno ,anche se dichiara apertamente di non avere mai parlato male di nessuno o non avere reagito alla maldicenza, dica il vero.
Siamo umani e le emozioni ci appartengono e ci dicono sempre qualcosa.
Quando saremo "Dio" potremo dire di essere al di fuori e al disopra delle esperienze.
Infatti credo che siamo qui proprio per apprendere, per osservare i nostri comportamenti e le nostre azioni o reazioni e per trasformarle con consapevolezza..Pertanto come disse qualcuno chi è senza peccato.......
A parte l'ironia penso che l'intenzione subconscia di chi parla male di altri
è la svalutazione dell'altro perchè inconsciamente io mi ritengo diverso, superiore, e mi congratulo con me stesso in mancanza di congratulazioni esterne. Il sentirsi ferito dalla maldicenza altrui risiede sempre in
un eccesso di orgoglio e presunzione ( come si permettono, io sono perfetto, perchè non guardano i loro difetti?.etc)
paperapersa is offline  
Vecchio 23-10-2007, 09.32.31   #25
cannella
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Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
Riferimento: la malignità

Non so.. è talmente casuale il giro personale di conoscenze che parlare di "altri" va relativizzato e definito.
Se si parte dal presupposto che gli altri sono una massa informe ed eterogenea di conoscenze casuali, ne penso tutto il male possibile senza sentirmene assolutamente in colpa; quegli altri lì sono quelli che se ne fregano di parcheggiare sulle strisce pedonali, che fanno casino di notte, che passano la giornata a guardare i reality e ne sono infarciti al midollo.

Ne penso male, ma non ci perdo nemmeno un secondo a pensarci, in realtà: di come vivano mi è assolutamente indifferente, potrebbero anche non esistere, non mi cambia assolutamente nulla; non credo al valore di dover amare per forza tutti in nome di un dogma che nel mio caso sarebbe solo il riflesso di un'ipocrisia. Questa cosa la lascio volentieri alle anime belle e sante, non rientra nei miei parametri.

Gli altri intesi come amici: il discorso è diverso. Se in qualche modo ho avuto fiducia sento di doverla restituire.
Questo fa sì che i sentimenti che mi legano possono diventare ambivalenti in caso di un contrasto.
E' in questo caso e solo in questo che mi pongo il problema di come interagire.
cannella is offline  
Vecchio 23-10-2007, 13.14.09   #26
crepuscolo
viandante
 
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
Riferimento: la malignità

chi è che pensa male? NOI...dunque siamo noi che dobbiamo cambiare
crepuscolo is offline  
Vecchio 23-10-2007, 14.13.14   #27
NebbiaINvalPadana
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Data registrazione: 28-12-2006
Messaggi: 158
Riferimento: la malignità

Io non penso male degli altri finchè non c'è una motivazione valida.
E neanche lo faccio continuamente.

Il perchè di questo comportamento è però facilmente individuabile:

1. Abbiamo timore di chi è diverso da noi, perchè non sappiamo come comportarci (meccanismo difensivo) e così cerchiamo di screditare gli altri rendendoci agli occhi degli altri più belli.

2. La seconda possibilità è la paura. Paura di sembrare stupidi (allora si accusa gli altri prima che lo facciano loro), paura di essere rifiutati, paura di chi mette anche indirettamente in discussione il nostro mondo.
NebbiaINvalPadana is offline  
Vecchio 23-10-2007, 16.21.59   #28
semiseria
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Data registrazione: 03-09-2007
Messaggi: 40
Riferimento: la malignità

Stavo per scrivere anche io "chi è senza peccato scagli la prima pietra": è proprio così, non esiste su questa terra una sola persona che non abbia mai parlato male di un'altra; c'è però qualche differenza tra chi lo fa per abitudine, perché magari non sa come occupare il tempo, e chi lo fa solo occasionalmente; da qualche anno mi sono proposta di non partecipare a conversazioni malevole e di non parlare di persone assenti, salvo casi di necessità, es.: rendimento degli alunni, urgente sfogo con persone intime; non sono immune da errori, ma persisto nel proposito.
Citazione:
l'intenzione subconscia di chi parla male di altri è la svalutazione dell'altro perchè inconsciamente io mi ritengo diverso, superiore, e mi congratulo con me stesso in mancanza di congratulazioni esterne. Il sentirsi ferito dalla maldicenza altrui risiede sempre in un eccesso di orgoglio e presunzione ( come si permettono, io sono perfetto, perchè non guardano i loro difetti?.etc)
Svalutazione dell'altro sì, ma perché in fondo mi sento inferiore, non superiore. Nella maggior parte dei casi è così, parlo per esperienza diretta; se qualcuno mi dicesse, anche con il tono più maleducato che si possa immaginare, che non so tradurre dal latino, non mi ferirebbe, perché in questo campo sono sicura di me; parallelamente, se mi fanno osservare che le manovre del parcheggio per me sono un territorio pressoché sconosciuto, ugualmente non mi offendo, perchè sono consapevole di questa mia carenza e la accetto; se qualcosa mi ferisce è perché sono io la prima a pensare male di me stessa, ho paura che sia veritiera la parte di me che non accetto.
semiseria is offline  
Vecchio 23-10-2007, 19.40.14   #29
veraluce
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Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
Riferimento: la malignità


Io invece non posso escludere che ci possano essere su questa terra persone che non hanno mai parlato male di nessuno... e non posso escluderlo perché dovrei conoscere tutte le culture del mondo o tutti i miliardi di individui che coabitano su questo pianeta per poter affermare con sicurezza tal cosa...
e non lo escludo anche perché conosco me stessa e so che se io non lo faccio perché non dovrebbero esserci altre persone che non lo fanno?

E poi non essere maligni non significa essere perfetti... si può non essere maligni ma magari avere altri difetti, secondo me.
Ad esempio una persona può non avere l'"abitudine" di parlare ( o pensare ) male di qualcuno però, magari, può essere irascibile o peccare di avarizia (etc..).


Citazione:
Originalmente inviato da paperapersa:
Per cui non credo che alcuno ,anche se dichiara apertamente di non avere mai parlato male di nessuno o non avere reagito alla maldicenza, dica il vero.

Reagire ad una maldicenza, dal mio piccolo punto di vista ovviamente, non vuol dire essere maligni ma solo difendersi.


Citazione:
Originalmente inviato da cannella:
non credo al valore di dover amare per forza tutti in nome di un dogma che nel mio caso sarebbe solo il riflesso di un'ipocrisia. Questa cosa la lascio volentieri alle anime belle e sante, non rientra nei miei parametri.

Per te stessa hai ragione, ma per le anime belle e sante, amare non è un "dovere", esse non possono fare altrimenti perché sono amore.

Ribadisco comunque che quello che ho espresso è solo il mio pensiero,
niente di più e niente di meno

"Noi non vediamo le cose per come sono,
ma per come siamo".
Anais Nin


veraluce is offline  
Vecchio 25-10-2007, 09.27.29   #30
cannella
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Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
Riferimento: la malignità

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Originalmente inviato da veraluce




Per te stessa hai ragione, ma per le anime belle e sante, amare non è un "dovere", esse non possono fare altrimenti perché sono amore.

Ribadisco comunque che quello che ho espresso è solo il mio pensiero,
niente di più e niente di meno

"Noi non vediamo le cose per come sono,
ma per come siamo".
Anais Nin



Umanamente parlando, credo sia molto più utile riconoscere anche i propri limiti, ovvero non porsi obiettivi impossibili.

Ergere la propria anima su alte vette temo porti inevitabilmente ad una rovinosa caduta, il che ovviamente non vuol dire impedirsi di crescere anche a livello spirituale, ma senza mai la presunzione di aver capito tutto: l'autocompiacimento come motore e fine rimane sempre in agguato.
cannella is offline  

 



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