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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 08-03-2008, 19.07.01   #31
donella
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Originalmente inviato da maxim
Io sono felicissimo per il tuo rapporto di coppia e sono convintissimo che la maggior parte delle volte funzioni proprio così

Maxim, io non sono qui per far la reclame al MIO rapporto di coppia (che credo proprio non interessi nessuno). Ci sono, invece, nel modestissimo tentativo di tratteggiare una definizione credibile e non dopata di "coppia" (e questo, forse, può risultare interessante per qualcuno). E siccome siamo ospiti della discussione di Candy... credo che SOLO questa chiave di lettura sia qui pertinente. Candy, come è capitato anche a me e come ogni giorno capita a centinaia di migliaia di donne per le quali sessualmente significativo è soltanto il proprio uomo,.... si trova a verificare che, per il proprio uomo, è sessualmente significativo ANCHE altro.
Vuoi che te la dica tutta?
"Altro" per "altro" (che solo TU credi inevitabile!)..... ma io, alla fine, credo che abbia più Cura della propria coppia chi "lo nasconde" piuttosto che chi , facendo il disinvolto, fa lo svedese di "giochiamo insieme" a Vetralla, Palmi, Borgomanero o Agordo!

Citazione:
...d'altronde anche per Candy tutto ciò non sarebbe stato un problema se il suo uomo avesse taciuto, come funziona normalmente nei perfetti rapporti di coppia, considerando il suo "svago" un qualcosa che con la coppia, perfetta ed intoccabile, nulla c'entra.

Ci risiamo!
Ma tu, Maxim, una Coppia che basta a se stessa.... ma davvero non l'hai vista mai?????????????????????? E S I S T E !

Citazione:
La sfida è il saper essere sempre sinceri...comprendo che con la maggior parte delle donne, ma direi anche degli uomini, tutto ciò diventi impossibile...
.

Sì, certo che la sfida è il saper essere sempre sinceri!
Il dramma, però, è quando non si hanno del tutto chiare le modalità d'uso del principio attivo. Come prendere una supposta per bocca!
Qual è l'OGGETTO della TUA sincerità
Da quale puntata fai cominciare la telenovela della sincerità?
Perchè il risultato cambia assai , o diventa opposto, a seconda della puntata di partenza!
Sincerità... è prender per sacrosanti e senza discuterli con se stessi i propri tiramenti e, costi quel che costi, "parteciparli" a mo' di svedese all'altro con un sottinteso "prendere o lasciare" , OPPURE 'sta sincerità DEVE cominciare PROPRIO con se stessi, nella lucida ferocia di sapersi dire "mi sono rotto i maroni, e devo ammettere che O doping O non succede niente?".
- Nel primo caso sei "sincero"... nella bugìa di una soluzione che soluzione non è. Ma la soluzione-bugia (il doping, come ogni doping) allontana PER SEMPRE E SEMPRE DI PIU' dalla possibile soluzione vera del problema vero;
- Nel secondo caso sei sincero CON TE STESSO ...almeno nella visualizzazione del problema! Potrai risolverlo o meno, ma non andrai in giro come quello che cadendo da cavallo e rialzandosi sbrecato dappertutto dica pure "ah ah, io da cavallo scendo sempre così".


Citazione:
Faccio altresì notare che in psicologia è usanza trattare il problema di colui che problema lo sente...mi pare che questa attività virtuale sia di maggior peso a Candy pertanto è lei che deve muovere i primi passi verso la risoluzione, tenendo conto che le persone si possono piegare ma non spezzare.

Beh... oddio... capitano pure quelle situazioni in cui un congiunto è convinto d'essere Napoleone Bonaparte (e ne è fiero e sereno, e s'alza la mattina per studiare strategie militari) e un altro congiunto lo osserva (con dolore).
Dei due, stanne certo, l'unico problema lo sente l'unico dei congiunti che è in grado di sentirlo, ossia quello che guarda Napoleone. Però questo non vuol dire che sia lui ad avere "dei problemi". Magari vuol dire che i problemi reali di qualcuno a cui vuol bene.... diventano un suo problema. Ma stai pur certo che se va dallo psichiatra... non è a quest'utlimo che lo psichiara prescrive farmaci e terapie! Nè tantomeno lo psichiatra gli dirà "be'... giocate insieme a Napoleone, magari lei faccia Paolina. Vedrà che fantastica famiglia! Compatirà quei Mario Rossi che s'alzano sapendo d'essere solo Mario Rossi!".
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Vecchio 09-03-2008, 08.40.06   #32
maxim
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"Altro" per "altro" (che solo TU credi inevitabile!)..... ma io, alla fine, credo che abbia più Cura della propria coppia chi "lo nasconde" piuttosto che chi , facendo il disinvolto, fa lo svedese di "giochiamo insieme" a Vetralla, Palmi, Borgomanero o Agordo!


L'hai detto ... finalmente l'hai detto!

Corna, alti tradimenti, piccoli intrighi personali, messaggini galeotti, fantasie inconfessabili sono "normalmente" viste come l'umana debolezza che non deve intaccare la meravigliosa coppia legata da valori morali e obiettivi di vita ben più elevati.
Mi verrebbe da chiederti da quanto tempo sei con il tuo compagno ...solitamente la coppia parte con i migliori proprositi ma nel corso di un'intera vita a due, tanto l'uomo quanto la donna, sono vittime di quelle umane debolezze, forse frivolezze per te, dettate magari anche dalla biologica poligamia che guida, a volte, l'animale sapiens...son ragazzate...che ce voi fà! ...vista così allora ha proprio sbagliato il marito di Candy...
...pensandoci bene, a voi donne che importa se il vostro uomo dopo una lunga coda in auto spende 50 euri dalla signorina di turno o si fa qualche spensierata ubriacata al night con gli amici del ritrovo scolastico annuale?...nessuno ve lo ruba, l'importante è che ritorni sempre a casa e quando parla con la sua donna, o scrive sul forum , dimostri i più alti valori che da sempre mandano avanti, con ottimi risultati, questa nostra vecchia, cara, amata, bugiarda società bugiarda!

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Vecchio 09-03-2008, 10.17.51   #33
nevealsole
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Beh... oddio... capitano pure quelle situazioni in cui un congiunto è convinto d'essere Napoleone Bonaparte (e ne è fiero e sereno, e s'alza la mattina per studiare strategie militari) e un altro congiunto lo osserva (con dolore).
Dei due, stanne certo, l'unico problema lo sente l'unico dei congiunti che è in grado di sentirlo, ossia quello che guarda Napoleone. Però questo non vuol dire che sia lui ad avere "dei problemi". Magari vuol dire che i problemi reali di qualcuno a cui vuol bene.... diventano un suo problema. Ma stai pur certo che se va dallo psichiatra... non è a quest'utlimo che lo psichiara prescrive farmaci e terapie! Nè tantomeno lo psichiatra gli dirà "be'... giocate insieme a Napoleone, magari lei faccia Paolina. Vedrà che fantastica famiglia! Compatirà quei Mario Rossi che s'alzano sapendo d'essere solo Mario Rossi!".

Questo tuo esempio è molto divertente e suggestivo ma non è realistico, scarica comunque il disagio totalmente sull'altro e non credo appartenga integralmente alla cura della malattia mentale come oggi intesa. Io credo che lo psichiatra direbbe: intanto cominciamo a lavorare noi sul perché lei non accetta la malattia mentale di suo marito (dietro alla quale c'è una persona che probabilmente per prima non accetta se stessa), solo così potremo capire come aiutare lui.
Ci sono "malattie" o disagi assolutamente acuiti dalla errata risposta dell'altro, perché a nessuno di noi piace sentirsi trattato da "matto".
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Vecchio 09-03-2008, 11.25.43   #34
donella
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Questo tuo esempio è molto divertente e suggestivo ma non è realistico, scarica comunque il disagio totalmente sull'altro e non credo appartenga integralmente alla cura della malattia mentale come oggi intesa. Io credo che lo psichiatra direbbe: intanto cominciamo a lavorare noi sul perché lei non accetta la malattia mentale di suo marito (dietro alla quale c'è una persona che probabilmente per prima non accetta se stessa), solo così potremo capire come aiutare lui.
Ci sono "malattie" o disagi assolutamente acuiti dalla errata risposta dell'altro, perché a nessuno di noi piace sentirsi trattato da "matto".

Carissima neve, ho portato volutamente l'esempio del matto-matto!
Il matto-matto genera una serie di Problemi ai familiari.... che , se non ci fosse il matto-matto, i familiari proprio non avrebbero!
Non sono convinta che lo psichiatra mi direbbe quel che dici tu.
Però.... se avendo un fratello Napoleone... lo psichiatra a cui mi rivolgo per chiedere cosa posso fare per lui.... mi rispondesse "cominciamo a lavorare sul perchè lei non accetta".... gli risponderei "grazie lo stesso dottore, magari ci rivediamo quando è meglio disposto a capire la mia domanda. Posso mandarle mio fratello per quindici giorni a casa sua, giusto per creare la famosa "piattaforma di dialogo"?".

Ma dai Neve! Mi hai ricordato una bella discussione che si faceva con Hava: già non condivido "medicalizzare" tutto.... ma che s'arrivi a medicalizzare il clinicamente sano AL POSTO del clinicamente "spostato"..... Però, ripeto, questa è stata una tua ipotesi, e nulla ci conferma che lo psichiatra direbbe quel che tu dici.
Non è che sei psichiatra?
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Vecchio 09-03-2008, 11.57.34   #35
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Buongiorno Maxim!

Detto da amicona: su questo argomento, ormai ho capito, non ci capiremo MAI!
Diverso è il punto di vista e diverso è tutto quel che ne consegue, sebbene entrambi concordiamo nella possibilità della "noia".

Tu la "svolti" (la noia) senza mettere in discussione la coppia formale e "normalizzando" il fatto che stimoli sessuali introdotti dall'esterno possano "serenamente" sopperire a quegli stimoli che non sono più all'interno.

Io, invece, la "svolto" semplicemente ritenendo che gli stimoli sessuali di una coppia debbano attingersi dall'intimità di quella coppia, e trovando molto normale che, quando con dolore dovesse verificarsi che quegli stimoli sono irrimediabilmente sbiaditi, sia molto più sano prender atto che quella coppia ha esaurito la propria ragione d'essere, o meglio, che tale non è più se non formalmente.

In tutto questo non c'è, da parte mia, alcun rilievo accordato all'ipocrisia, al moralismo, al perbenismo: unica protagonista di cui seguo il percorso è la sessualità, partendo dal presupposto esplicito che nella coppia stabile abbia senso SOLO come momento sublimante ed espressivo di sentimenti importanti , profondi, esclusivi. E in quest'ottica, infatti, perfettamente credo a quelle coppie che, NATE da soli "giochi di sesso" iniziati da singoli sono , appunto, divenute "coppie", così essendo passate dal gioco all'unione, tanto quanto NON credo alle coppie che, svolgendo il percorso inverso, ai giochi di sesso "arrivano": per l'ovvio motivo che se l'unione (che prima bastava) ha ora bisogno del gioco... io vedo il progressivo e inesorabile degradarsi dell'unione verso il solo gioco (di cui ha BISOGNO), e il correlato regresso di quella che era una coppia (o che credeva di esserlo) a semplice somma di due singoli in cerca di emozioni non più presenti all'interno.
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Vecchio 09-03-2008, 20.52.42   #36
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Buongiorno Maxim!

Detto da amicona: su questo argomento, ormai ho capito, non ci capiremo MAI!

Mica è importante ci capiamo io e te...siam qui, io nella parte maschile, tu nella parte femminile...e Candy nella parte di un suo problema, causato da uno che è nella mia parte , per cercare di fare chiarezza, ognuno nei suoi ruoli, su di un aspetto, quello della sessualità, le cui osservazioni possono essere (dovrebbero essere, senza bisogno alcuno di mitizzarle) alla portata di tutti...
...da parte maschile (ma sono sicuro che lo sai anche tu ) ti assicuro che le cose non funzionano proprio come vorresti funzionassero tu!
Se per te è più normale, ovverosia a te fa star bene , mitizzare il rapporto di coppia e, qualora si dovesse "incappare", è meglio l'atteggiamento clandestino...ben venga per te!

Io alla befana ho smesso di credere da parecchi lustri.

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Vecchio 09-03-2008, 21.53.09   #37
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Non è che sei psichiatra?

No, non sono psichiatra... però ho fatto domande, ed ho ricevuto risposte.
Ovviamente per chi crede ad un approccio "familiare" del disagio.
C'è anche chi la pensa come te, ovviamente, le opinioni sono sempre contrastanti, in quasi tutti i settori.
See riesco a mettere in fila i pensieri articolo un apposito argomento: proiezione, rimozione e... accettazione...
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Vecchio 09-03-2008, 22.21.45   #38
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Originalmente inviato da donella
...tanto quanto NON credo alle coppie che, svolgendo il percorso inverso, ai giochi di sesso "arrivano": per l'ovvio motivo che se l'unione (che prima bastava) ha ora bisogno del gioco... io vedo il progressivo e inesorabile degradarsi dell'unione verso il solo gioco (di cui ha BISOGNO), e il correlato regresso di quella che era una coppia (o che credeva di esserlo) a semplice somma di due singoli in cerca di emozioni non più presenti all'interno.

Qui Donella dice una cosa interessante, sulla quale riflettevo anche io.
Pur premettendo che la teoria sartriana dell'amore necessario e degli amori contingenti mi ha sempre affascinato, ne uscirei come la De Beauvoir (apparentemente super emancipata ma interiormente a pezzi).
Ed un po' è vero che questa esigenza, in realtà (e per quanto capisco io) non anima la coppia in origine, ma è un passaggio successivo.
Ovvero: è ipotizzabile che lo stesso Maxim, agli inizi del rapporto, non avrebbe accettato l'idea della moglie tra le braccia di un altro? E se lo è, come supera l'idea che una ipotetica moglie potrebbe avere, dell'essere usata come "merce di scambio" nel momento in cui l'attenzione preminente si sposta sull'oggetto nuovo? (io, in tutta sincerità, non credo molto al piacere di una donna nel concedersi ad altri uomini in presenza del marito... circa il vedere il mio uomo concedersi ad un'altra, temo farei una carneficina. Proprio per questo mi domando come si origina il pensiero di chi la pensa così diversamente, se è possibile sintetizzarlo).
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Vecchio 10-03-2008, 09.12.28   #39
senzanome
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Qui Donella dice una cosa interessante, sulla quale riflettevo anche io.
Pur premettendo che la teoria sartriana dell'amore necessario e degli amori contingenti mi ha sempre affascinato, ne uscirei come la De Beauvoir (apparentemente super emancipata ma interiormente a pezzi).
.

Scusami, nevealsole, intervengo perché stimolata da questo passo che quoto.
Simone De beauvoir apparentemente emancipata ma interiormente a pezzi?
Non capisco...
E salto sulla sedia!!!!
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Vecchio 10-03-2008, 10.32.22   #40
nevealsole
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Originalmente inviato da senzanome
Scusami, nevealsole, intervengo perché stimolata da questo passo che quoto.
Simone De beauvoir apparentemente emancipata ma interiormente a pezzi?
Non capisco...
E salto sulla sedia!!!!

Ciao Senzanome,
ricordo di aver discusso dell'argomento con un'amica che aveva letto l'autobiografia (molti anni fa a dire il vero) ed emergerebbero vari passi in cui lei lamenta la non accettazione della presenza di altre donne nella vita di Sartre, vivendola come suo limite ma comunque vivendola.
Se hai interpretazioni differenti, lieta di sentirle, perché mi sono sempre detta: se non c'arrivava lei figurati il resto del mondo
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