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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 08-03-2004, 00.09.28   #101
Sngniaus
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-10-2003
Messaggi: 49
Aggressività virtuale - prima parte

Cara Fragola,
mi provo volentieri a rispondere, non avendo letto tutti gli interventi, qualora dovessi scrivere qualcosa già detto da qualcun altro o non dovessi seguire un determinato discorso eventualmente iniziato e portato avanti, non abbiatene.

Aggressività virtuale.

Anzitutto: che cos'è l'aggressività?

L'aggressività è una risposta esterna a un conflitto interno.
Un conflitto interno è determinato principalmente dalle repressioni indotte da fattori esterni, ma soprattutto attraverso l'individualizzazione delle proprie figure genitoriali.
L’aggressività può venire fuori con atti fisici e/o verbali e/o psicologici oppure può rimanere interna e provocare altri disturbi.
La canalizzazione di essa o l’aggressività stessa dipende da una più o meno elasticità mentale, da barriere che noi ci costruiamo e quindi la nostra risposta alle circostanze specifiche.
Inoltre, come mi ebbe adire un tipo: l’aggressività spesso si cela dietro un apparente disapprovazione di stampo psudo bullistico.
E spesso un’aggressività latente si manifesta nel tentativo di attirare l’attenzione di una persona che ci piace o la quale stimiamo.

Andando per ordine cercherò di spiegare i vari punti.

Un individuo aggressivo è quindi un individuo che nel corso della sua crescita individuale ha subito forti pressione e repressione da parte di agenti esterni tali da rendere lo stesso come una valigia dentro la quale si cerca a tutti i costi di far entrare tutti gli effetti personali ai quali non si può assolutamente rinunciare per quel viaggio. Tanto si tenta di far entrare tutto che la valigia non solo avrà difficoltà a chiudersi ma a un certo punto esploderà, facendo volare via gran parte degli indumenti (manifestazione dell’aggressività latente come reazione a un fattore esterno e non mutabile). Ma quegli indumenti sono semplicemente schizzati via, non sono stati eliminati. Quindi l’individuo aggressivo che nel corso della crescita ha sviluppato un carattere tendenzialmente aggressivo da quel momento tenderà, inequivocabilmente, a reagire con violenza, che sia fisica o verbale, a determinate circostanze esterne. Oppure, in altri casi, a chiudere la valigia con delle corde e quindi a trattenere il tutto dentro di sé con conseguenze non indifferenti a livello fisico, ma anche emotivo e psichico.
L’individuo sviluppa la tendenza aggressiva in particolar modo in un ambito familiare ove vige una forte autorità, che sia patriarcale o maternale o entrambe, atta a indurre l’individuo stesso a reprimere le proprie emozioni e a sottostare a voleri e imposizioni comunque violenti o aggressivi. Ma l’individuo non riesce a sviluppare autostima e sicurezza di sé. Può comunque acquisirle, difatti un individuo seppur tendenzialmente aggressivo che nel corso della crescita riesce ad abbattere alcune barriere imposte e a rendere la mente più elastica può riuscire a canalizzare l’aggressività in modo da eliminarla ed evitarne quindi la manifestazione laddove circostanze specifiche la stimolino. Riproponendo l’esempio della valigia, sarebbe come iniziare a eliminare degli indumenti di modo da permettere alla valigia di chiudersi, o eliminando effetti che ci si può rendere conto essere non indispensabili o inutili.
A parte il caso in cui l’individuo invece decide di procurarsi una valigia più grande...
Considerando quindi che l’individuo aggressivo fondamentalmente ha poca autostima ed è molto insicuro spesso manifesta la sua aggressività attraverso quel fenomeno che viene definito bullismo. Il bullismo è frutto delle paure che hanno i deboli di essere emarginati, ed è un fenomeno sociale sintetizzato come: Fare e subire prevaricazioni. E’ un fenomeno in crescita che si circoscrive in particolar modo all’interno delle scuole, soprattutto nei paesi industrializzati e nei contesti urbani.

Non da meno è il tentativo di attirare l’attenzione di qualcuno che piace o che si stima con atteggiamenti aggressivi. Benchè sia una manifestazione meno normale di manifestazione di aggressività latente in quanto l’individuo manifesta maggiormente la poca autostima e l’insicurezza, esso non riesce, proprio per questo, a essere sé stesso nel tentativo di comunicare con un altro individuo.

C’è da considerare comunque che ogni individuo è diverso da un altro e quindi sono presenti diverse sfumature sia di reazione aggressive, che di manifestazioni di aggressività latente, che di canalizzazione dell’aggressività, che di tentativo di attirare l’attenzione.


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Ultima modifica di Sngniaus : 08-03-2004 alle ore 00.14.37.
Sngniaus is offline  
Vecchio 08-03-2004, 00.14.05   #102
Sngniaus
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-10-2003
Messaggi: 49
Aggressività virtuale - seconda parte

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Panoramica e spiegazioni, seppur brevi e concise, che ho ritenute necessarie, affinché risultasse più facile individuare e comprendere quel fenomeno sociale che sempre più va dilagando e aumentando e che và via via sostituendo il bullismo, almeno a livello sociale in qualità di rapporto, approccio e confronto con altri individui in un ambito sociale. Fenomeno per il quale io stessa sto ancora cercando di coniarne un termine appropriato e il quale è alimentato proprio dal mondo virtuale.
Abbiamo visto che l’individuo aggressivo è un individuo insicuro ma che reagisce con aggressività e con violenza in determinati circostanze, semplicemente, se così vogliamo dire, per “mascherare” e “proteggere” proprio questa parte debole di sé. Ma laddove l’individuo non può attuare questa manifestazione diretta della propria aggressività, che sia verbale o fisica, dovrà, indubbiamente, tenerla a freno, inibirla. Non reprimerla, ma inibirla. Proprio perché, realmente, è lo stesso rapporto reale, fisico e visivo, con altri soggetti che lo induce a non reagire aggressivamente direttamente e apertamente. tenderà, quindi, a manifestare indirettamente un’aggressività latente. Senza entrare nello specifico, gli è comunque più semplice poterla manifestare in un luogo ove la realtà è assente e il confronto “inesistente”. Il confronto, come in questo caso, esiste, ma non per l’individuo in questione dove non lo considera non essendo esso “reale”, ovvero fisico e diretto.
Questa manifestazione di aggressività non è la meno comune nel mondo virtuale, ma forse la più comune è l’aggressività diretta. In questo caso, nella vita reale l’individuo è “costretto” a reprimere la propria aggressività per necessità e per motivi puramente sociali. Manifesta raramente delle manifestazioni aggressive verbali, di rado anche fisiche, quali reazioni a situazioni di forte stress e di grande tensione (nei casi maggiori e più comuni), di conseguenza utilizza il mondo virtuale come vero e proprio mezzo di sfogo in qualità di esplosione e non di catalizzazione proprio perché non avendo un contatto diretto e reale per lui provocare una persona che fondamentalmente non è che una scritta, un individuo “inesistente” sa che non avrà alcuna conseguenza nel suo mondo reale.

Fondamentalmente internet (con annessi e connessi) non è mai nata come mezzo di comunicazione, di facile comunicazione, tra individui di culture diverse e abitanti in città distanti tra loro, quanto come ulteriore mezzo di controllo nei confronti di una massa, di un popolo; ma soprattutto proprio come mezzo di sfogo diretto esattamente a quelle persone socialmente più benestanti, indotte a crearsi una vita di agi e di continuo sviluppo economico come unico mezzo per potersi affermare socialmente; individualmente più disagiate, l’arrivismo economico può indebolire un individuo piuttosto che rafforzarlo portandolo quindi a un disagio sociale nei confronti di chi è più ambizioso e apparentemente più sicuro; ed emotivamente più instabili, laddove la continua induzione alle repressioni emotive,atte a un maggiore controllo dell’individuo stesso, lo porta a un disagio interiore, uno squilibrio.
Le reazioni sono quindi diverse e disparate, ma internet è proclamata a salvezza, alla salvezza del proprio equilibrio sfogando la propria aggressività verso persone sfigate, represse e instabili che entrano qui dentro a sfogare le proprie fisime.

Troppo facile insegnare il rispetto e l’amore verso se stessi, verso l’altro, verso la vita, verso ciò che ci circonda, perché essi portano verso la libertà.

Non credo nemmeno ci sia il bisogno di spiegare ulteriormente gli ultimi punti dando le dovute analisi e spiegazioni di quanto affermato, ritengo che la causa-effetto sia piuttosto chiara ed evidente.


Benché mi sia dilungata, spero comunque di aver dato risposta alla tua domanda. Per ulteriori chiarimenti resto a disposizione.


Sngniaus is offline  
Vecchio 09-03-2004, 00.21.59   #103
Sté-detonator
SiamoUniciPezzi di N.. :D
 
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Cara Fra...,

rispondendoti all'inizo discussione...: c'è semplicemente uno schermo davanti e qualche kilometro di distanza; le due persone, in questo caso voi, non siete mai venute REALMENTE in contatto. Poteva benissimo avvenire anche il contrario: una proiezione in 'positivo'. Mi vien da ridere al ripensare quante immagini mi son scattate su persone 'forummiane' o 'chattariane' con cui ho scambiato digitate virtuali, proiezioni inevitabili che poi si sono rivelate ingenue fantasticherie. Ma è ancora più divertente l'assurdo e il comico quasi grottesco di queste situazioni da sbrogliare con queste persone una volta incontrate dal vivo. beh.., con un pò di buona predisposizione queste sensazioni durano solo il tempo del primo impatto e della stretta di mano, bastano pochi minuti e allora è già tutto un clima di famiglia. (Almeno per me e con chi ho avuto a che fare in questo senso..., sarà che sono fortunatamente uno di Paese... )
p.s.: chò le prove recenti! (28 febbraio - Roma) ( se lo chiedi a Kri, lei può confermare).
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