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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 22-02-2005, 14.10.27   #61
La_viandante
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uhm frag, ma quando parli del perdono etc etc ... a ki t riferivi a ki nn fa nulla?

credevo d aver capito ma mi sa ke nn ho capito nulla d tt quello ke hai detto a sto punto,

cioe' credevo d aver capito ke... quando proviamo sofferenza verso qlkno o qlk evento dela vita, puo' essere il riflesso d una sofferenza precedente... era questo ke volevi dire vero?

e fin qui sono d'accordo nel momento in cui magari ce la prendiamo con ki nn c ama o nn c capisce senza ke ci abbia realmente fatto qlksa
convengo col prendersi la responsabilita' della propria sofferenza e perdonare ki nn c sta realmente facendo del male

ma se qlkno c ferisce esattamente come 10 o 20 anni fa siamo stati feriti .... o nn era questo il senso del discorso?

intendo ke se anke io fossi madre teresa d calcutta, e perdonassi tt i malfattori del mondo nn aiuterei il mondo ad essere migliore, o mi sfugge ancora il senso della discussione sul perdonare
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Vecchio 22-02-2005, 14.17.34   #62
Fragola
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Messaggio originale inviato da La_viandante
uhm frag, ma quando parli del perdono etc etc ... a ki t riferivi a ki nn fa nulla?

credevo d aver capito ma mi sa ke nn ho capito nulla d tt quello ke hai detto a sto punto,

cioe' credevo d aver capito ke... quando proviamo sofferenza verso qlkno o qlk evento dela vita, puo' essere il riflesso d una sofferenza precedente... era questo ke volevi dire vero?

e fin qui sono d'accordo nel momento in cui magari ce la prendiamo con ki nn c ama o nn c capisce senza ke ci abbia realmente fatto qlksa
convengo col prendersi la responsabilita' della propria sofferenza e perdonare ki nn c sta realmente facendo del male

ma se qlkno c ferisce esattamente come 10 o 20 anni fa siamo stati feriti .... o nn era questo il senso del discorso?

intendo ke se anke io fossi madre teresa d calcutta, e perdonassi tt i malfattori del mondo nn aiuterei il mondo ad essere migliore, o mi sfugge ancora il senso della discussione sul perdonare

Ti possso chiedere un favore personale? Almeno quando scrivi a me puoi scrivere le parole per esteso? Faccio una fatica tremenda a leggerti.

Dovresti partire da qualche post più su, dove spiego il significato che do alla parola perdono, che non volevo nemmeno usare.
Siccome è tutto scritto sopra, non te lo riscrivo ulteriormente qui. Prova a rileggere, poi se ti interessa ne riparliamo.
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Vecchio 22-02-2005, 14.23.07   #63
Ettore
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Messaggio originale inviato da herzog
...solo in questo modo, attraverso l'assunzione di responsabilità (che, a mio giudizio, presuppone, a sua volta, una "igiene quotidiana", nel pensiero, nel linguaggio, nelle relazioni, negli affetti che ci porta ad un maggior livello di chiarezza, con noi stessi e con gli altri) possiamo rompere la catena del dolore e far sì che da esso nasca una nuova vita, nella quale il dolore (anche quello che arriva carognescamente all'improvviso) troverà un suo significato, un suo spazio e, infine, una possibilità di essere accettato e, forse (anzi, certamente), superato...

Hertz

Si Hertz, a me è capitato così...soprattutto per quanto riguarda l'igiene quotidiana.
Penso ad una persona che mi ha causato un "terremoto emotivo" che non ero pronto a vivere. Non comprendendo e non collocando quell'esperienza nel modo giusto ho finito per causarmi da solo del male più di quanto in realtà quella persona me ne abbia fatto ( la quale persona non mi ha fatto del male, ma ero io che lo percepivo così...).

Per usare parole scritte qui: una costante igiene della mente - analisi, introspezione, ricerca di comprensione e significato e (per quanto mi riguarda) - un modo di vivere che nel fare e nel pensare fosse un "fluire". Ovviamente non mi ritengo comunque immune dal dolore, ma ho potuto verificare una certa facoltà di ricreare la realtà che ci circonda attribuendo (successivamente) un modo nuovo di vedere le cose.
Tale facoltà (ognuno la può chiamare come vuole; penso che spesso venga usata la parola Amore, che però assume significati troppo ampli e soggettivi per potere permetterci qui di capirci su cosa stiamo parlando).

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Vecchio 22-02-2005, 14.26.39   #64
La_viandante
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no frag nn posso e' assolutamente meccanica la cosa penso e scrivo abreviato, mi e' impossibile far ealtrimenti
cmq posso sempre nn scrivere piu' o salta le mie domande nn e' ke suia poi tanto importante
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Vecchio 22-02-2005, 14.31.48   #65
freedom
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Messaggio originale inviato da La_viandante
no frag nn posso e' assolutamente meccanica la cosa penso e scrivo abreviato, mi e' impossibile far ealtrimenti
cmq posso sempre nn scrivere piu' o salta le mie domande nn e' ke suia poi tanto importante

Allora ha ragione zio Gurdy che dice che siamo delle macchine!!!
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Vecchio 22-02-2005, 14.36.59   #66
Fragola
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Messaggio originale inviato da La_viandante
no frag nn posso e' assolutamente meccanica la cosa penso e scrivo abreviato, mi e' impossibile far ealtrimenti
cmq posso sempre nn scrivere piu' o salta le mie domande nn e' ke suia poi tanto importante

Ma no, dai, non fare così! Se fai fatica a scrivere per esteso mi sforzerò io di leggerti. Al limite potrà succedere che capisco male, nel caso dimmelo.
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Vecchio 22-02-2005, 15.29.10   #67
La_viandante
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siamo delle makkine, ma no nn e' cosi' solo ke abbiamo deglia utormatrismi io ad esempio pendo velocemente e scrivo allo stesso maodo cosi
sono un poketto skizzata lo so ma devo fare tremila battute al secondo
poi posso rileggere, magari ricorregegre e lo faccios emper , perke' altrmeti davero nn si capirebbe un tubo d quello ke scrivo... esempio
solo ke certe rikieste mi sembrano davvero un po' come dire ipocrite
perke' ke' si kelegge come che e' uguale, d come di, nn e' ke se salto una o nel non e scrivo nn e' tanto arabo, qlkno e' comptrendibilissimo ... trovo solo un capriccio kiedere cose cosi' insulse, se v mandassi tt le volte una csoa scritta cosi' allor av potrei capier, am cosi sembrano delle peretese un po' stupide, sikke' nn mi sembra giusto assecondarle tt qui

sikke' se io sono dislessica nello scrivere, e frag nel leggere nn c pairemo mai e dunque tanto vale eviatare d incrociare le due cose no'?
anke einstain era dislessico eh? nn e' necessariamente una csao brutta
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Vecchio 22-02-2005, 15.33.19   #68
rodi
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Re: Parliamo un pò del male.

Citazione:
Messaggio originale inviato da freedom
Non accademicamente ma quello che, ahinoi, conosciamo nella nostra vita e, a più riprese, ci s'attacca addosso. Penso che tutti noi capiamo di cosa sto parlando........per uno sarà una disgrazia, per l'altro un problema di salute, per l'altro ancora il denaro e l'amore, insomma, la vita fa un pò male.


mi sto rendendo conto ora che fino ad ora abbiamo guardato ad un tipo di 'male', quello evitabile con il proprio atteggiamento.

E della tua domanda iniziale rimane fuori quello che ci casca addosso a prescindere dal nostro approccio alla vita.
Una malattia, la morte di una persona cara, la chiusura della società per la quale lavoriamo...
Eventi esterni e non determinati da noi, nè direttamente, nè indirettamente eventi che in qualche modo subiamo.

Non sembra anche a voi che però anche in questo caso la differenza della percezione di tale eventi dipenda in gran parte dall'approccio che noi abbiamo nei riguardi del problema?

Ci sono persone che ne risultano annientate e che si lamentano per tutta la vita, ce ne sono altre che da questo traggono lo spunto per iniziare una vera crescita interiore e li ritrovi si doloranti ma anche consapevoli e forse più comprensivi di prima dei dolori altrui.
Trasformano quell'evento da una cosa negativa in una che è positiva, anche se dolorosa.

Non dipende dalla quantità di dolore preso (in un modo o nell'altro) è qualcosa che scatta dentro.

Mi sono venute in mente queste considerazioni parlando poco fa al telefono con una amica, che ha la mamma paralizzata da sempre e alla quale la vita ha dato un percorso decisamente in salita, eppure vedo che in lei questo dolore ha prodotto una comprensione degli altri non comune...non astio, non risentimento...
comprensione.
Mi ha fatto tornare in mente anche altre persone.

E le considerazioni conseguenti sono sempre più sulla strada che tutto dipenda noi e dacome ci rapportiamo nei confronti della vita.

rodi is offline  
Vecchio 22-02-2005, 15.36.08   #69
herzog
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Talking

D'accordo, caro hec, però, sia chiaro, io non penso che lo scopo sia quello di diventare immuni al dolore o al male...essi fanno parte e devono far parte della nostra vita...quello che si può raggiungere (ed è il massimo, secondo me) è l'accettazione del dolore (e del male) come componenente necessaria (e, spesso, fertile e costruttiva, almeno per quanto riguarda il dolore) della vita...ci sono dolori e mali ai quali possiamo "prepararci" ed altri che ci piombano addosso all'improvviso...e, se non sappiamo accettare il dolore (e il male) come componente della nostra vita, rischiamo, a nostra volta, di crearne dell'altro, attraverso la nostra sofferenza...però, questo circolo ben poco virtuoso si può spezzare...e molto dipende da noi...
Herzog
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Vecchio 22-02-2005, 15.38.22   #70
Ettore
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D'accordo, caro hec, però, sia chiaro, io non penso che lo scopo sia quello di diventare immuni al dolore o al male...essi fanno parte e devono far parte della nostra vita...quello che si può raggiungere (ed è il massimo, secondo me) è l'accettazione del dolore (e del male) come componenente necessaria (e, spesso, fertile e costruttiva, almeno per quanto riguarda il dolore) della vita...ci sono dolori e mali ai quali possiamo "prepararci" ed altri che ci piombano addosso all'improvviso...e, se non sappiamo accettare il dolore (e il male) come componente della nostra vita, rischiamo, a nostra volta, di crearne dell'altro, attraverso la nostra sofferenza...però, questo circolo ben poco virtuoso si può spezzare...e molto dipende da noi...
Herzog

Ok, infatti avevo inteso così..

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