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 Riflessioni sul Senso della Vita - Commenti sugli articoli della omonima rubrica presente su WWW.RIFLESSIONI.IT - Indice articoli rubrica


Vecchio 14-02-2015, 15.04.07   #31
comel
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 12-02-2015
Messaggi: 2
Riferimento: l'esistenza della sofferenza

Tutte queste apprezzabili riflessioni che avete proposto hanno un punto in comune: la sofferenza come qualcosa di vissuto interiormente ma come proiettato al di fuori di se stessi perchè riferita a un traguardo non raggiunto, a un desiderio inappagato. A mio modestissimo avviso, a sostegno di un concetto pregnante di sofferenza parto dall'autocontestazione di Herbert Marcuse, la sofferenza rappresenta lo scarto tra l'essere storico e l'essere ideale. Ovviamente ciascuno di noi ha in testa e. mi permetto di dire, anche nel cuore, un modello di quanto vorrebbe essere, raggiungere, vivere. E questo modello si scontra con due realtà da cui oggettivamente non possiamo prescindere; la nostra limitatezza di persone, intesa anche come limitatezza di risorse umane che possediamo per fare fronte alla vita, e i desideri che hanno gli altri come noi spesso riferiti agli stessi oggetti. Ecco che allora si genera il senso di frustrazione, quando constatiamo che il nostro essere sognato deve scontrarsi con l'essere reale. Una collisione inevitabile, dal momento che non possiamo roboticamente programmare la nostra esistenza nei minimi dettagli, neppure se fossimo tutti dei premi Nobel e degli insigni scienziati. Ma la sofferenza derivante da quest'autocontestazione dovrebbe svarnire laddove riscontriamo in altri esseri il nostro comune destino di uomini, tutti sognatori di un idealtipo, per dirla con Weber, ma poi tutti connotati storicamente entro limiti angusti invalicabili, almeno per larga parte. Vedendo un comune destino di sofferenza derivante dallo scarto, variabile da uomo a uomo, tra essere ideale ed essere storico o reale, scopriamo quell'empatia della sofferenza che ci dovrebbe portare a uno spirito maggiormente solidaristico e collaborazionistico. E allora l'esistenza della sofferenza acquista un senso: il senso di farci vedere chi siamo e fin dove possiamo arrivare e quello di spingerci verso gli altri che compensano limiti che noi non possiamo superare. Da questo punto di vista, per il suo ruolo di motore che traina verso gli altri, motore nutrito della benzina del dolore, la sofferenza dovremmo forse addirittura ringraziarla. E' paradossale, lo so, a chi mai verrebbe in mente di bearsi per un dolore che prova? Eppure questa è la strada che innesca l'incontro con gli altri, autocontestandoci tutti riusciamo a prendere consapevolezza di quanto non siamo, che è altrettanto importante dell'essere consapevoli di quanto invece siamo, e ad annodarci tra di noi a un comune destino solidaristico che ci fa scoprire che gli altri possono darci quanto noi non abbiamo e viceversa. Un saluto a tutti.
comel is offline  
Vecchio 10-03-2015, 09.53.10   #32
MisterX
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 07-03-2015
Messaggi: 1
Riferimento: l'esistenza della sofferenza

Citazione:
Originalmente inviato da paul11
Ci credo poco ad un amore senza sofferenza, si tratta di averne il meno possibile(di sofferenza).
Perchè l'amore è un arte di equilibri dinamici, dove bisogna capire anche i silenzi e le mancanze dell'altro e viceversa; così come gli stati umorali, i problemi esistenziali. E' una condivione di presenze ed assenze.
La mancanza fisica di una persona amata(la morte) è una definitiva scomparsa senza appelli. Non voglio entrare su fatti personali.
Ma comunque crea sofferenza, è quel che viene definito dalla psicologia "elaborazione del lutto".
Non esiste amore senza attaccamento, o si ama o non si ama, il problema è non eccedere.
Ma è come parlare di "buon senso": cos'è, come quantificarlo?
Non esistono penso risposte compiute e definitive.

Buon giorno a tutti/e, sono un nuovo iscritto, concordo con quanto ha detto paul11.
Chiunque a proprio modo vive la sofferenza, i motivi possono essere svariati in base all'individuo, come ha detto paul11, dipende dal carattere, dai propri timori o paure, dal passato, anche dallo stato d'animo, sebbene possa mutare in base agli eventi, e diversi altri.
Sebbene si possa comunque riscontrare qualche punto in comune, il senso di vuoto per chi non c'è più, la non accettazione di quella irreversibile scomparsa, come accade per chiunque, anche se in forma molto minore di una perdita, pure la lontananza può essere motivo di sofferenza, oppure chi avrebbe voluto fare o dire tante cose con la persona scomparsa, rendendosi amaramente conto che non potrà più, a tal proposito oltre alla sofferenza sopraggiunge anche un senso di colpa personale, per non aver appunto fatto o detto determinate cose quando ancora era possibile.
Il discorso potrebbe dilungarsi ancora parecchio, ma non mi vengono in mente altri motivi, e molto probabilmente, non sarei nemmeno in grado di affrontare tale argomento in modo più ampio e approfondito.
MisterX is offline  
Vecchio 14-03-2015, 16.07.31   #33
Duc in altum!
Ospite abituale
 
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
Riferimento: l'esistenza della sofferenza

La sofferenza, dal punto di vista cristiano, non è altro che una reazione a catena dello scoppio iniziale dell'invidia (irresponsabile e disubbidiente) del demone alla volontà di Dio.
Infatti nel Paradiso iniziale (il Regno dei Cieli presente) non vi è traccia di essa (della sofferenza), né vi è testimonianza che essa possa ledere la vita dei santi, proprio perché chi vive innamorato di Dio, in Gesù Cristo, attraverso lo Spirito Santo, è consapevole che quella sofferenza (vissuta nel corpo e nell'anima davvero) non è paragonabile alla gioia e alla soddisfazione che la gloria del servire il Signore può dare (cit. san Paolo), sia nel momento presente della sofferenza stessa, sia per la corona di lauro che si acquisisce 3 ore dopo essere morti.
Duc in altum! is offline  
Vecchio 08-05-2015, 10.06.36   #34
Armandodo
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 07-05-2015
Messaggi: 1
Riferimento: l'esistenza della sofferenza

Come primo post su questo splendido forum vorrei condividere con voi la mia riflessione sulla sofferenza.
Per me è molto semplice: è necessaria per poter apprezzare il piacere, il benessere. Esempio lampante: quante volte non ci rendiamo di conto di come sia fantastico stare bene fin quando non ci viene un banale maldipancia? Ecco, le sofferenze servono a questo... Bisognerebbe semmai riuscire ad apprezzare di più e per più tempo con un bilanciere di minori sofferenze, questo magari si. Ma le sofferenze nella vita ci vogliono, come il male ed il bene. Io la vedo così.
Armandodo is offline  
Vecchio 16-05-2015, 11.00.50   #35
urano
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 15-05-2015
Messaggi: 3
Riferimento: l'esistenza della sofferenza

Citazione:
Originalmente inviato da Armandodo
Come primo post su questo splendido forum vorrei condividere con voi la mia riflessione sulla sofferenza.
Per me è molto semplice: è necessaria per poter apprezzare il piacere, il benessere. Esempio lampante: quante volte non ci rendiamo di conto di come sia fantastico stare bene fin quando non ci viene un banale maldipancia? Ecco, le sofferenze servono a questo... Bisognerebbe semmai riuscire ad apprezzare di più e per più tempo con un bilanciere di minori sofferenze, questo magari si. Ma le sofferenze nella vita ci vogliono, come il male ed il bene. Io la vedo così.
Ciao, penso che sia proprio così: attraverso le contraddizioni si sceglie, si valuta, si progredisce. Anche il soffrire fa parte di ciò ed è, a mio avviso, un mezzo molto potente messoci a disposizione. Urano
urano is offline  
Vecchio 03-06-2015, 18.30.12   #36
Antonino
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 31-05-2015
Messaggi: 2
Riferimento: l'esistenza della sofferenza

Citazione:
Originalmente inviato da urano
Ciao, penso che sia proprio così: attraverso le contraddizioni si sceglie, si valuta, si progredisce. Anche il soffrire fa parte di ciò ed è, a mio avviso, un mezzo molto potente messoci a disposizione. Urano
Personalmente ritengo che la sofferenza in sé non abbia un senso, se non in relazione al suo opposto. Esistono situazioni in cui la sofferenza é talmente forte da demolire l'individuo, anziché aiutarlo a crescere. E in queste situazioni, appunto, perde il suo senso e diventa irriducibile negatività. Si tratta del cosiddetto " dolore malattia".
Per questo credo che il dolore possa avere un senso non in sé, ma solo in rapporto al suo opposto: solo il senso può dare senso al non senso ( scusate il gioco di parole).
Antonino is offline  
Vecchio 20-09-2015, 20.52.14   #37
maisaa
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 20-09-2015
Messaggi: 1
Riferimento: l'esistenza della sofferenza

Buona sera a tutti voi. Anche io sono nuova del forum e vorrei poter lasciare il mio pensiero: io non credo che ci sia una sola e unica spiegazione alla sofferenza. Per alcuni insegna, per altri aggiunge saggezza e riflessione, per altri ancora trova senso solo in correlazione a qualcos altro.. io credo solo che anche la sofferenza, come tutte le altre emozioni, abbia la sua ragione d'essere. Sono d'accordo con chi dice che laddove c'è più amore la sofferenza si farà maggiormente sentire..credo sia una logica conseguenza: non a caso chi è meno sensibile soffre meno, ma sente anche meno e dà meno. Poi, forse, noi tentiamo di spiegare cose che non ci è dato di sapere..magari la sofferenza esiste per mantenere il giusto equilibrio delle cose, quell'equilibrio cosmico di cui tanto si parla e di cui si sa sempre troppo poco.
maisaa is offline  
Vecchio 13-11-2015, 08.05.55   #38
Nux Nuxer
Nuovo ospite
 
L'avatar di Nux Nuxer
 
Data registrazione: 11-11-2015
Messaggi: 3
Riferimento: l'esistenza della sofferenza

Buon giorno a tutti, anche io da novellino ci tengo a lasciare un pensiero in questo bel flusso.
La sofferenza è per me la misura interiore di una distanza, di una mancanza. Il registrarla ci fa soffrire. È una chiamata dell'amore, perchè questa mancanza o distanza è noi confronti di ciò che desidereremmo. Fin qui credo che siamo tutti d'accordo (fatemelo sapere se non è così).
Il problema è che si pensa sempre che alleviare la sofferenza consista nel ridurre questa distanza o questa mancanza. Questo è un problema. Questa distanza o mancanza sono illusorie. Per dirla cristianamente (ma vanno bene praticamente tutte le religioni e filosofie) noi siamo in Dio e Dio è in noi. Il vero amato, il vero amore, l'amante stesso, sono tutt'uno con Dio. Non esiste mancanza o distanza. Il problema nasce quando l'oggetto del nostro amore/sofferenza è qualcos'altro da cui pensiamo di poter essere separati (anche solo apparentemente). Allora nasce la paura. La realtà è che quando si ama, si ama attraverso Dio di cui noi siamo a nostra volta espressione. Dunque quale è la sofferenza? Spero tanto di non essere stato contorto. Un amorevole abbraccio.
Nux Nuxer is offline  

 



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