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Vecchio 03-12-2005, 21.17.43   #31
edali
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Cercavo di non pensare troppo a quest’argomento, però la tentazione è più forte di me. Quindi cerco di azzardare anch’io qualche pensiero arricciolato.
Prima cosa è che con “teletrasporto” non intendo la clonazione e con la clonazione non intendo una copia perfetta. Cioè: la clonazione la vedo come una sorta di parto che ripeterà il soggetto in tutto dal punto di vista fisico però difficilmente riuscirà a copiare anche i vissuti ed il percorso del sentire. Klara accennava ad una sorta di sdoppiamento. Io penso che durante lo sdoppiamento la parte “cosciente” dell’essere va a fare certe esperienze altrove, mentre la parte fisica rimane in una sorta di incoscienza (come un paziente sotto l’anestesia). Oppure si potrebbe dividere, quindi non essere partecipe con tutti i sensi ad entrambe realtà nello stesso tempo (supponendo di prendere in considerazione il tempo).
Mentre il teletrasporto, dovrebbe trasportare tutto, cioè nel momento della materializzazione da un’altra parte succede la smaterializzazione da questa parte. E non necessariamente prendere la parola “distruzione” per come la conosciamo con i nostri sensi. Prendiamo in considerazione le nostre velocità (a misura dell’uomo attuale). Se io salgo in macchina e mi faccio trasportare, non rimango di sicuro qua. Rimarrà nei migliori o peggiori dei casi un ricordo, anche questo solo per un tempo relativo. La stessa cosa dovrebbe avvenire pure con il tele trasporto. Tutte le informazioni, assolutamente tutte riguardando il soggetto da trasportare, saranno frammentate in tante piccole particelle così piccole da poter essere trasmesse, così piccole da poter essere considerate elementi di base di tutto il creato però, qua subentra secondo me quello che noi non riusciamo a comprendere, legate tutte da una forza particolare la quale verrà pure questa codificata e trasmessa per poter ricomporre tutto com’era. Sì. Si parla di tempo. Passato, presente e futuro. Quindi per mandare il pacchetto di dati devo trasformare tutto in dati elementari e la loro codifica particolare. È questa codifica mi sa di non poterla clonare. È unica. O qua o là.

L’ipotesi di Alessiob che dai due cilindri possano uscire due entità perfettamente uguali (gli stessi) non la posso considerare per il semplice fatto che: “Nello spazio nulla si crea, niente si distrugge,
ma tutto si trasforma”. (A. Einstein)


Eh! Scusate la confusione. Tutto intuitivamente parlando.


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Vecchio 03-12-2005, 21.37.53   #32
nexus6
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A. Einstein??
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Vecchio 03-12-2005, 21.49.06   #33
edali
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L’ha detto pure Einstein in modo molto consapevole .

ok.

"LUCREZIO, continuatore di Epicuro nelle ricerche scientifiche, nel suo “De Rerum Natura” distrugge ogni concetto di un Dio creatore:

" Il principio che noi poseremo sopra tutto è che nulla nasce dal nulla per un potere divino (ex nihilo nihil). Il timore che domina tutti i mortali e li rende succubi delle religioni, dipende dal fatto che essi vedono compiersi sulla terra fenomeni dei quali non conoscendone la causa li attribuiscono alla potenza di entità soprannaturali che chiamano dei. E soltanto seguendo la convinzione che ci porta ad affermare che nulla si pu? creare dal nulla che noi potremo scoprire l’oggetto delle nostre ricerche il cui risultato, una volta raggiunto, dimostrerà come tutto si compie senza l’intervento di Dio". - mmmm

e Lavoisier pure.
e dimmi anche tu chi.




Ultima modifica di edali : 03-12-2005 alle ore 21.55.02.
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Vecchio 04-12-2005, 01.12.37   #34
Weyl
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Re: Re: Re: infinito computazionale e finito fisico

Citazione:
Messaggio originale inviato da epicurus

Io butto dei sassi per terra a casaccio. La loro disposizione può essere descritta in vari modi (in base al colore, alla contiguità, alla gradezza, etc.) secondo i nostri interessi e schemi concettuali. Ma questo non implica che la mia descrizione sia imprecisa e perda delle informazioni. Così la macchina duplicatrice può benissimo - in linea di principio - duplicare esattamente anche se ha un modello che gli da i criteri di catalogazione.

epicurus [/b]

Il fatto è che i sassi, caro epicurus, sono oggetti macroscopici e complessi, rispetto ai quali possono valere, "grosso modo" le leggi della fisica classica.
Le cose non stanno così nel momento in cui il "riproducendo" deve esserlo a partire da particelle elementari.

In ogni caso, anche il tuo scanner, per riprodurre un'immagine, lo fa "smontandola" e rappresentandola attraverso la traduzione di elementi prestabiliti del composto in un linguaggio programmato.
Dopo aver fatto ciò, comunica alla stampante una serie di ordini, i quali ritraducono il modello (espresso nei termini di "quel" linguaggio) in una forma che tu , analogicamente, "giudichi" assai simile, se non identica all'originale.
Ora, vedi, il punto è il seguente: per gli organismi viventi non esistono modelli matematici, attualmente noti, sufficientemente "adeguati" alla memoria, comunque limitata, di qualsiasi sistema informatico: può darsi che nel futuro essi verranno individuati, ma al momento non ne abbiamo la più pallida idea...
Sappi che te lo dico a malincuore, ma io credo proprio che la questione non riguarderà i nostri nipoti, e neppure i loro nipoti!
Ho un'idea del tipo di percorso che, forse, potrebbe essere tentato per consentire una simile possibilità (e mi riferisco, ovviamente, alla questione di "disciplinare" le costanti caotiche ad un modello computazionale) ma percepisco l'enorme, vertiginosa difficoltà del problema.
Si tratterebbe, a mio parere, di operare il seguente passaggio, il quale presuppone un fatto per nulla certo: 1) ottenuta la conferma delle granularità dello spazio, poter formulare, concettualmente, una rappresentazione matematica del "vuoto" (assunto come ente del tutto nuovo nella storia del pensiero);
2) individuare, ammesso che che ciò sussista, una "costante di accoppiamento" tra granuli dello spazio-tempo e vuoto.
Un simile strumento matematico potrebbe, io credo, oltrepassare il problema e risolverlo.

Vedi, esponendoti la questione in estrema sintesi, io credo che il problema da superare sia nientemeno che relativo alla nostra organizzazione dello spazio-tempo in termini "dimensionali".
Lo strumento matematico che ce lo permettesse dovrebbe superare la struttura stessa del nostro articolare in termini logici le relazioni tra gli enti, ossia il terreno in cui affondano le sue radici.
Non credo che sia uno sviluppo concepibile nei termini di poche generazioni.
Ciao.


P.S.: La mia gattina ha appena fatto una cosa sensazionale. Devi sapere che ha organizzato, dietro il comò della mia camera, un lager per mosche ferite, preagoniche, o, francamente, terminali.
Credo che stia concependo un orrido. E suppongo che non sappia che io sono a conoscenza del massacro in corso.
Mentre ti scrivevo8783WAWS è giunta di fronte a me ed ha, delicatamente, posato sulla tastierala più cospicua delle sue prede: il cadavere, ormai gelido, di un grosso moscone catturato, forse, quest'estate.
Non poniamo limiti all'intelletto ed alla ragione, caro epcurus, sono le emozioni e l'affetto che ne richiedono.
(Tra parentesi: la crittografia maiuscola te l'ha scritta lei).
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Vecchio 04-12-2005, 07.50.45   #35
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Noto con piacere che il tema di questo 3d si sta sviluppando in una certa maniera…
Magari l’amico Weyl che vuole ordinare e disciplinare il caos non intuisce che il caos è già disciplinato.
Quel qualcosa che ci sfugge e che è irripetibile, secondo me, è appunto la parte affettiva ed emozionale. L’intelletto e la ragione in una certa misura si possono riprodurre (essendo disciplinati e andando su tracciati ben definiti : sistemi deterministici ) Scrivere in una maniera piuttosto elaborata comunica all’altro che si sa scrivere. Poco rimane tra le righe a sviluppare l’immaginazione. Se non fosse (a volte) questa repulsione per l’una o per l’altra delle parti (parlo di ragione e di emozione) si potrebbe proseguire in armonia.



Ps. Un consiglio appassionato per Weyl: Chiedi alla colf di pulire dietro al comò
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Vecchio 04-12-2005, 11.10.04   #36
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“Nello spazio nulla si crea, niente si distrugge,
ma tutto si trasforma”.
Comunque, dillo ai poveri fratelli elettrone e positrone quando vengono fatti annichilare...
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Vecchio 04-12-2005, 12.03.08   #37
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Comunque, dillo ai poveri fratelli elettrone e positrone quando vengono fatti annichilare...

Caro Nexus

Annichilare non vuol dire distruggere. Si trasformano in due fotoni di raggi gamma. Semplice

Poi il qualificativo “poveri” è molto soggettivo, non ti pare?


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Vecchio 05-12-2005, 11.22.56   #38
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"Poveri" in quanto vengono distrutti... mettila come ti pare...; puoi rivelare, dopo l'annichilazione, l'elettrone? No?
Beh... allora viene distrutto, pure se la sua energia viene trasferita a qualcos'altro.
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Vecchio 05-12-2005, 11.34.28   #39
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edali scrive:" L’ipotesi di Alessiob che dai due cilindri possano uscire due entità perfettamente uguali (gli stessi) non la posso considerare per il semplice fatto che: “Nello spazio nulla si crea, niente si distrugge,
ma tutto si trasforma”. (A. Einstein)"


Dunque hai confermato la mia ipotesi

TUTTO SI TRASFORMA! Esatto!!! hai capito il meccanismo.

Nell'altro cilindro si trova della materia che è pari a quella dell'uomo da clonare, questa materia si TRASFORMA nell'uomo. Semplice no?
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Vecchio 05-12-2005, 22.04.06   #40
epicurus
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teletrasporto: memorizzare la posizione di ogni mio atomo --> inviare tali informazioni ad un altro computer --> il computer ricevente mi ricostruisce usando gli atomi a lui disponibili lì dov'è --> distruzione originale.

edali, come alessio ti ha spiegato, non spiamo parlando di creazione dal nulla, ma di semplice plasmare la materia e renderla umana.

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Il fatto è che i sassi, caro epicurus, sono oggetti macroscopici e complessi, rispetto ai quali possono valere, "grosso modo" le leggi della fisica classica.
Le cose non stanno così nel momento in cui il "riproducendo" deve esserlo a partire da particelle elementari.

Qui non è rilevante che i sassi siano oggetti macroscopici o meno, infatti il copiare non presuppone leggi deterministiche, anzi, in realtà il copiare non fa assunzioni se ci siano o meno leggi (o che natura abbiano tali leggi).

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anche il tuo scanner, per riprodurre un'immagine, lo fa "smontandola" e rappresentandola attraverso la traduzione di elementi prestabiliti del composto in un linguaggio programmato.
Dopo aver fatto ciò, comunica alla stampante una serie di ordini, i quali ritraducono il modello (espresso nei termini di "quel" linguaggio) in una forma che tu , analogicamente, "giudichi" assai simile, se non identica all'originale.

Nessuno nega l'ovvia costatazione che il copiatore usa un determinato modello informatico durante l'elaborazione, ma quello che io ho voluto dire con l'esempio dei sassi è che esistono varie descrizione vere di stati di cose, anche se diverse, come possono esistere teorie diverse non reciprocamente riducibili entrambe vere. Così il copiare secondo un determinato linguaggio non pregiudica la copiatura. (Il tuo discorso, se fosse vero, porterebbe dritti dritti al noumeno kantiano, cadendo nel pantano linguistico del nonsenso.)

Citazione:
Ora, vedi, il punto è il seguente: per gli organismi viventi non esistono modelli matematici, attualmente noti, sufficientemente "adeguati" alla memoria, comunque limitata, di qualsiasi sistema informatico: può darsi che nel futuro essi verranno individuati, ma al momento non ne abbiamo la più pallida idea...
Sappi che te lo dico a malincuore, ma io credo proprio che la questione non riguarderà i nostri nipoti, e neppure i loro nipoti!
Ho un'idea del tipo di percorso che, forse, potrebbe essere tentato per consentire una simile possibilità (e mi riferisco, ovviamente, alla questione di "disciplinare" le costanti caotiche ad un modello computazionale) ma percepisco l'enorme, vertiginosa difficoltà del problema.
Si tratterebbe, a mio parere, di operare il seguente passaggio, il quale presuppone un fatto per nulla certo: 1) ottenuta la conferma delle granularità dello spazio, poter formulare, concettualmente, una rappresentazione matematica del "vuoto" (assunto come ente del tutto nuovo nella storia del pensiero);
2) individuare, ammesso che che ciò sussista, una "costante di accoppiamento" tra granuli dello spazio-tempo e vuoto.
Un simile strumento matematico potrebbe, io credo, oltrepassare il problema e risolverlo.

Non so se soddisfando questi due vincoli, un metodo matematico possa descrivere un organismo biologico, ma non penso che ciò sia rilevante. Infatti, io non mi pongo al livello biologico quando effetto la copiatura, ma al livello fisico, quello delle particelle elementari.
Se invece ti riferisci all'esigenza di una potenza di calcolo straordinariamente più potente di quella disponibile oggi, allora non stiamo più parlando della realizzabilità teorica di tale macchina. Ma neppure io mi sentirei di garantire la realizzabilità effettiva, io discutevo - come più volte ho sottolineato - se fosse in linea di principio costruibile. Inoltre, come già detto, i computer quantistici potrebbero risolverci questo problema.

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P.S.: La mia gattina ha appena fatto una cosa sensazionale. Devi sapere che ha organizzato, dietro il comò della mia camera, un lager per mosche ferite, preagoniche, o, francamente, terminali.
Credo che stia concependo un orrido. E suppongo che non sappia che io sono a conoscenza del massacro in corso.
Mentre ti scrivevo8783WAWS è giunta di fronte a me ed ha, delicatamente, posato sulla tastierala più cospicua delle sue prede: il cadavere, ormai gelido, di un grosso moscone catturato, forse, quest'estate.
Non poniamo limiti all'intelletto ed alla ragione, caro epcurus, sono le emozioni e l'affetto che ne richiedono.
(Tra parentesi: la crittografia maiuscola te l'ha scritta lei).

Simpatica la tua gattina, meglio avercela come amica che come nemica Comunque anch'io ho una gatta e anche lei si sbizzarrisce con insetti, uccellini e lucertole...ti capisco.

ah, non sarò certo io ad imporre tali limite mio simpaticissimo weyl

P.S. ho dato in pasto ad un mio programma di decrittografia universale la stringa criptata della tua gatta "8783WAWS" e ho scoperto che in quel momento aveva un bel po' bisogno di coccole

Ultima modifica di epicurus : 05-12-2005 alle ore 22.08.43.
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