La Riflessione Indice
Islam e ragione
di Nomask Cesarscoin
per Riflessioni.it - gennaio 2006
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Capitolo 18 - Credere
A suo tempo anche l'eresia si sedimenta e provoca nuove ribellioni per il suo immobilismo. Se l'eresia è ispirata veramente dall'ispirazione religiosa, apprezza un Vangelo sociale o mistico e non porta tendenzialmente a protestare ed evidenziare troppo la carenza di spiritualità o di preoccupazione assistenziale o sociale. "Roma locuta", lo dice la Chiesa, "ipse dixit" possono essere tutti slogans pappagalleschi o di gente impreparata intellettualmente. Lo dice la Bibbia, lo dice Aristotele, lo dice Tolomeo, lo dicono Agostino e S. Tommaso d’Aquino, il grande filosofo e teologo scolastico del tredicesimo secolo; chi sono Colombo e Galileo che osano contraddirli? La mente sana distingue i punti razionali e i gusti di Roma, della Bibbia, del Corano o del raglio dell'asino e rivela l'aspetto negativo di adesioni acritiche e gregarie.
Gesù vuole persone consapevoli che giudichino cosa è valido in coscienza e in scienza sia nel Corano sia nella Bibbia sia nel Vangelo sia nel Buddismo ecc. Se storicamente sembra ineccepibile la verità sulla risurrezione di Gesù, il saggio l'accetta con gioia perché fonda la speranza a un esito felice dell'esistenza umana e giustifica il sogno di una nascita alla vita eterna, quando tutto sembra finito. Due feti, naviganti felici nell'amnio materno, si lamentano della loro triste sorte nel dover nascere, cioè nel dover essere espulsi da un cantuccio vitale in un mondo sconosciuto di morte. Non sanno che invece troveranno luce e miracolo nuovo fuori dal guscio uterino. La risurrezione di Gesù, se è attendibile razionalmente - la storia è una scienza - dimostra che incomincia la metamorfosi definitiva dell'uomo quando tutto apparentemente si decompone nel nulla. Roma prega per i defunti dicendo: "vita mutatur, non tollitur". La vita terrena si trasforma non viene annientata.
Il Corano deve togliersi dalla testa che Gesù non è risorto. Maometto ha buone ragioni per prendere quella posizione. Ma lo studio posteriore supera i limiti della conoscenza di Maometto e in nome di Allah gli corregge una idea inesatta. Così sono molte verità. L'uomo non è schiavo della lettera di nessun libro e di nessun discorso. I libri Corani, Vangeli, Codici sono a servizio del popolo e dei singoli.
Assurdo! La psicologia umana cade così spesso nell'irrazionalità e le presta fede come fosse la cosa più evidente del mondo e lo fa in nome della razionalità. Il Vangelo è un documento attendibilissimo e tutti gli studi seri lo ammettono. Ma il fatto che fonda la serietà del libro, la risurrezione di Gesù, non può verificarsi. Perché? Un corpo massacrato e sepolto non passa dopo tre giorni, nell'esperienza solita, dalla tomba a una vita immortale fisica. Ma perché non ci può essere un'eccezione? La spiegazione è semplice. La risurrezione dei morti non avviene. La risurrezione dei morti non si verifica se lo dice Allah tramite Maometto. Per molti credenti poi al massimo è solo un fenomeno spirituale. Anzi molti credono perfino che Gesù è solo un ufo. Tutte queste ipotesi del tutto infondate e senza credenziali si accaparrano la fede del novanta per cento della credenza dell'umanità. (E' solo una cifra gettata lì così per gioco anche questa. Si è dispensati dal crederci).
Così veramente pochi credono a un fatto attestato da testimoni equilibrati, fidati, sinceri. Tanti credono all'ateismo senza nessun motivo scientifico. (A questo ci credono con fede convinta e incrollabile molti scienziati. E' interessante la certezza di molta scienza. Freud la potrebbe esaminare "scientificamente"). Tanti aderiscono a una convinzione soggettiva e chiudono bene gli occhi alla realtà che grida la sua presenza e, se la vedessero, potrebbe farli dubitare. Ma se la realtà grida, potrebbero sentirla? No. Essi per precauzione si tappano pure le orecchie. Tantissimi accettano la rivelazione di Allah senza la possibilità di nessun accertamento. Tanti si fabbricano un'ipotesi qualsiasi per poter negare in falsa buona fede i motivi oggettivi storici.
Dunque la confusione religiosa, come un cancro maligno, invade capillarmente tutto il corpo sociale e si diffonde in culture incivili sovraccariche di pregiudizi. Solo un nuovo Concilio simile a quello apostolico di Gerusalemme (magari con Ortodossi e Protestanti come membri a pieno diritto con i vescovi cattolici) può recidere definitivamente tutti i cordoni ombelicali e ridare la libertà una volta per sempre all'individuo. Le chiese di tutte le religioni, se sono organismi santi, liberano da incubi di dipendenze culturali e religiose nello spirito di quel primo incontro elementare e veramente ispirato.
Gli apostoli, irretiti nelle finissime maglie delle tradizioni ebraiche, si dimenano polemicamente come pesci catturati a riva e alla fine si divincolano e definiscono una visione religiosa così semplice da sbalordire i più scaltri studiosi di fenomeni sociali. Non c'è manifesto più sintetico di questo invito alla ragione e alla base religiosa. Neppure la rivoluzione francese riesce ad esprimere in modo più semplice e radicale il suo pensiero. Gli apostoli constatano che Dio ama Nicodemo e il centurione perché i loro cuori sono onesti. Perciò gli apostoli ubbidiscono a Dio e non addossano pesi inumani e inutili che nessuno porta comodamente e con disinvoltura. Essi non bestemmiano Dio mettendo ai colli dei nuovi discepoli un giogo che né essi né i loro padri riuscivano a sopportare e liberano con un colpo di spugna dalla circoncisione e dalla legge di Mosè chi lo vuole. Ricordano solo la necessità dell'onestà del cuore e della mente.
Le religioni semplifichino drasticamente le loro dottrine e lascino l'iniziativa creativa ai singoli di adattarsele alla propria taglia. O meglio le rendano semplici come sono all'inizio. Ripristinino il significato originale spogliandolo di orpelli e ornamenti barocchi non funzionali. Compiano un'opera "maomettana". Maometto tira fuori dalla barbarie culturale contemporanea. Oggi Maometto ridurrebbe veramente tutto alla sintesi di Gesù. Gesù spreme le Bibbie e i Corani passati e futuri e li condensa nell'amore del prossimo, nel pronto soccorso del bisognoso e non nuoce a nessuno neppure in onore del santissimo Sabato o in nome di Allah o del popolo.
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