La Riflessione Indice
…e in principio fu il verbo
di Gianni Maria Serughetti
- Settembre 2019
- Introduzione - Quadro Storico - Considerazioni - Conclusione
- Origine della parola
- Anatomia del linguaggio
- Linguaggio e genetica
- Linguaggio e cervello
Introduzione
La crisi dell’era industriale e la crisi dei valori collettivi in qualche modo ci rimanda in un’epoca più o meno remota da noi chiamata “Periodo Medioevale”.
In realtà, poiché la storia non si ripete, semmai è l’uomo che si ripropone, tutto ciò svela che il progresso o meglio l’evoluzione dell’uomo non coincide affatto con l’evoluzione tecnologica e scientifica: cercare il nostro passato può servire a capire meglio gli errori del presente; ripercorrere le origini della parola è ciò che mi propongo in un viaggio già vissuto dai nostri antenati di cui io rappresento solo l’ultimo anello.
Quadro Storico
La terra si forma 3.800 milioni di anni fa.
Gli organismi animali compaiono sulla terra 670-700 milioni di anni fa.
Una mattina d’estate del 1978 alcuni poliantropologi scoprono le impronte lasciate sulle ceneri vulcaniche più di 3,5 milioni di anni fa da due forse tre ominidi.
Siamo a Laetoli a sud del parco Serengeti, in Tanzania.
Attualmente sono l’Africa del sud e dell’est (Etiopia, Kenia, Tanzania) i luoghi da cui sono affiorati i più antichi ominidi.
Tale scoperta è straordinaria perché dimostra che 3,7 milioni di anni fa la stazione eretta era già perfettamente acquisita dagli Australopitechi, nostri antenati; tuttavia il cervello rimaneva ancora sottosviluppato, ciò dimostrerebbe che la stazione bipede non è frutto dell’intelligenza, ovvero l’uomo non si è alzato in piedi per usare strumenti, cosa che comporta un cervello abbastanza sviluppato.
D’altronde le molteplici variazioni di adattamento alla stazione eretta da parte dell’apparato scheletrico dei muscoli e tendini dimostrano che questo processo era già iniziato 4,5 milioni di anni prima fra 8 e 11 milioni di anni fa.
In questo stesso periodo avvengono altri notevoli cambiamenti.
In primo luogo già 3,7 milioni di anni fa era avvenuto il distacco della linea evolutiva che doveva portare all’uomo differenziandolo dalle scimmie antropomorfe, cosa che avvenne quindi fra 9 e 5 milioni di anni fa.
Nello stesso periodo la Donna perde l’estro, questo secondo Lovejoy è una delle ragioni del bipedismo e segnerebbe l’inizio dell’evoluzione del rapporto di coppia.
Nello stesso periodo l’uomo diventa carnivoro.
Nello stesso periodo l’uomo impara a parlare.
La stazione eretta se da una parte rappresenta una grande conquista da parte dei nostri antenati Australopitechi, i quali così si ritrovano le mani libere dalla deambulazione, principalmente determina una grande rivoluzione corporea e a quel nostro antenato accade qualcosa che avrebbe potuto costituire una catastrofe e che invece è alla base della vittoriosa marcia della nostra specie.
La struttura delle vie respiratorie, abilitate anche all’emissione di suoni, si altera, probabilmente in conseguenza della stazione eretta: ha origine così la facoltà di parlare, esclusiva prerogativa della razza umana.
L’Austropiteco, in effetti, non segna altro che il principio della marcia, così 1.5-2.5 milioni di anni fa compare l’Homo Erectus 600-700 anni fa l’Homo Habilis
140 mila anni fa Homo Sapiens.
Bisognava arrivare al periodo Neolitico 11000-8000 mila anni fa perché l’uomo diventi sedentario.
3300 anni fa i Sumeri diedero origine alla scrittura pittografia su tavolette di argilla rinvenute a Huruk e nel 3100 nella valle del Nilo.
Infine 2000 anni fa nasceva il Cristo.
Considerazioni
Questi eventi straordinari in effetti avvengono in un lasso di tempo relativamente piccolo.
La teoria evoluzionistica si basa su due principi: il primo è la selezione genetica; il secondo sono le mutazioni genetiche imprevedibili.
A mio giudizio questo non spiega tutto per la semplice ragione che la selezione non ha un valore assoluto e le mutazioni non sono sempre “favorevoli” e quando lo fossero l’uomo perde sempre qualcosa. Per esempio con la stazione eretta l’uomo ha perso in velocità rispetto agli altri animali, ma ha acquistato maggiore resistenza alla corsa.
Comunque è interessante notare come man mano che si passa ad essere più intelligenti ciò coincide con un aumento della massa cerebrale e che lo sviluppo dell’intelligenza, in pratica, è andato di pari passo con lo sviluppo di quello strato esterno del cervello che si chiama corteccia, ed in particolare di quelle zone della corteccia che presiedono alle attività associative.
Ancora l’evoluzione della razza umana non ha un andamento rettilineo ma a salti ovvero i nostri antenati non si sono evoluti progressivamente ma per effetto di mutazioni favorevoli il che ha permesso l’acquisizione di grossi vantaggi.
L’antropologo Bernard Campbell ha calcolato che se l’evoluzione del cervello avesse avuto un andamento rettilineo (cosa che avviene negli animali) l’uomo sarebbe diventato intelligente in 20 miliardi di anni ovvero non sarebbe mai diventato intelligente per la semplice ragione che la terra durerà circa 4.5 miliardi di anni dopo di che sarà risucchiata dal sistema solare.
Altra considerazione è che l’evoluzione della razza umana non e’avvenuta secondo un andamento verticale ma a cespuglio ovvero non è esistito solo un ramo intelligente ma tanti rami che poi per varie ragioni si sono estinti, un esempio di questi è l’uomo di Neandertal.
Ciò che è certo è che 140.000 anni fa ha inizio la civiltà grazie proprio a quei vantaggi acquisitisi il più importante di tutti l’uso della parola.
Conclusione
Pur rimanendo insoluto il mistero se la stazione eretta, la perdita dell’estro e l’uso della parola hanno determinato lo sviluppo della corteccia cerebrale o se lo sviluppo della corteccia cerebrale abbia determinato questi vantaggi esclusivi per l’uomo, possiamo certamente affermare che l’uso delle mani ha dato all’uomo la possibilità di compiere lavori complessi.
La perdita dell’estro ha dato origine alle sessualità (cosa ben diversa dal sesso) quindi evoluzione della coppia e relativa differenziazione fra cervello femminile e maschile, oggi scientificamente provata.
L’uso della parola ha permesso all’uomo la proiezione dell’io al di fuori di sé, la creatività, la ricerca di Dio.
Tutto ciò si può riassumere in un unico evento: l’origine della coscienza.
2) Origine della parola
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