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La scuola di Summerhill

Un’esperienza educativa Rivoluzionaria

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8. I sentimenti di colpa hanno soprattutto la funzione di sottomettere il bimbo all’autorità. I sentimenti di colpa sono un intralcio sul cammino dell’indipendenza; essi provocano il sorgere di un processo che oscilla continuamente fra ribellione, sentimento, sottomissione, e ancora ribellione. Il senso di colpa così come vissuto dalla maggioranza degli individui nella nostra società, non è in primo luogo dovuto alla voce della coscienza ma è essenzialmente la sensazione di aver disobbedito alla autorità e la conseguente paura della punizione. Non è importante che questa sia fisica oppure che si realizzi in una privazione d’affetto o più, semplicemente, faccia sentire l’individuo fuori posto. Tutti questi sentimenti di colpa fanno nascere la paura; e da questa nascono l’ostilità e l’ipocrisia.

A Summerhill non viene offerta una educazione religiosa. 
Ciò naturalmente non significa che non vengano offerti i cosiddetti fondamentali valori umanistici. Neill spiega brevemente: “non si tratta di una battaglia tra chi crede nella teologia e chi non ci crede; è una battaglia tra chi crede nella libertà umana e chi crede nella soppressione della libertà umana”. E continua, “Un giorno una nuova generazione non accetterà più la religione invecchiata e i miti odierni. La nuova religione che nascerà, rifiuterà l’idea dell’uomo come nato nel peccato. La nuova religione pregherà Dio di rendere uomini felici”.
Neill è in posizione critica nei confronti della società odierna. Egli sottolinea che il tipo d’uomo che noi sviluppiamo è un uomo - medio di massa. “Viviamo in una società malata e la maggior parte delle nostre pratiche religiose sono imposture”. Coerentemente l’autore è un’internazionalista ed esprima la ferma e incrollabile convinzione che la propensione alla guerra è solo una forma barbarica di atavismo presente nel genere umano.
In realtà Neill non cerca di educare i fanciulli in modo che si inseriscano agevolmente nell’ordine esistente, ma cercano di far crescere bambini che divengano esseri umani felici, uomini e donne convinti che, non sia importante ciò che si ha e ciò che si consuma, ma piuttosto ciò che si è. Neill è realista; si rende ben conto che anche se i ragazzi che alleva non saranno persona di successo nel senso stretto del termine, tuttavia avranno acquistato una autenticità umana tale da impedire loro di diventare degli spostati o dei morti di fame. L’autore ha fatto la sua scelta fra il completo sviluppo umano ed il completo successo nei termini correnti di mercato, e procede con onestà sulla strada che lo porta verso gli obbiettivi che si è proposto.
La letteratura di questo libro mi ha grandemente incoraggiato e stimolato. Spero che lo stesso accada ai lettori. Questo non significa che sia d’accordo con ogni idea dell’autore. Certamente la maggior parte dei lettori non leggerà questo libro come se si trattasse di un nuovo vangelo, e sono convinto che l’autore sarebbe l’ultimo a desiderare una cosa simile.
Devo esporre due delle mie riserve più importanti.
Credo che Neill in qualche modo trascuri l’importanza, il piacere, l’autenticità di una presa di contatto del mondo intellettuale a favore di quella emotiva ed artistica. Inoltre l’autore è imbevuto delle teorie freudiane e, a mio avviso, dà troppa importanza al sesso, come i freudiani tendono a fare. Ritengo tuttavia che l’autore è persona di tale realismo, e con una tale comprensione di ciò che è bene per il fanciullo, che le mie critiche devono intendersi più riferite alla forma di certe sue affermazioni che al modo vero e proprio di creare un rapporto con il fanciullo.
Pongo l’accento sulla parola “realismo” poiché ciò che più mi colpisce è la capacità dell’autore di vedere, di discernere i fatti dalle apparenze e nel non indulgere alle razionalizzazioni ed alle illusioni di cui si alimenta la maggior parte degli uomini, e che impediscono loro di dare espressione all’esperienza nel suo senso più autentico.
Neill è una persona dotata di un tipo di coraggio al giorno d’oggi piuttosto raro: il coraggio di credere in ciò che vede e di combinare tale realismo con una fede incrollabile nella ragione e nella vita.
Egli ha un atteggiamento di riverenza nei confronti della vita e di rispetto nei confronti dell’individuo. E’ uno sperimentatore ed un osservatore, non un dogmatico che mantiene verso ciò che fa un atteggiamento egoisticamente distaccato. Egli unisce educazione e terapia ma la terapia non è per lui un fattore a parte, utile per risolvere problemi “specifici”, ma semplicemente un mezzo per dimostrare al bambino che la vita è fatta per essere affrontata e non è qualcosa cui si deve sfuggire.
Sarà chiaro al lettore che l’esperimento di cui si parla in questo libro è tale che, allo stato attuale delle cose, **[non potrà essere ripetuto con facilità nella società odierna.] 
Questo non solo perché l’esperimento deve la sua vitalità all’essere portato avanti da una persona straordinaria come Neill, ma anche perché pochi genitori hanno il coraggio e l’autonomia di giudizio per considerare più importante la felicità dei propri figli, che il loro successo. Questo però non sminuisce l’importanza del libro.


**[Mentre scriveva queste parole, Fromm fortunatamente si sbagliava, come avrete visto nella Home page del sito, la Scuola di Summerhill è tuttora esistente, grazie alla figlia di Neill, Zoe, che ha portato avanti la scuola fondata dal padre).]


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