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Riflessioni sull'Alchimia

Riflessioni sull'Alchimia

di Elena Frasca Odorizzi   indice articoli

 

Il Gioco dell'Ouroboros.
Una reinterpretazione alchemica del gioco dell'Oca

Ottobre 2009
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I SIGNIFICATI delle Caselle

Il significato delle Immagini e la numerazione dipendendo unicamente dalle mie scelte e  conoscenze personali. Il Gioco dell'Ouroboros. Una reinterpretazione alchemica del gioco dell’OcaTentare un raffronto tra gli aspetti numerologici della mia opera e quelli ricercati e ipotizzati nel Gioco dell'Oca da alcuni Esoteristi, sarebbe completamente inutile: non vi è alcun collegamento con i loro studi. Riguardo alle immagini allegoriche da me scelte è ovvio che esistano molti più livelli di lettura di quelli che io stessa intendevo esprimere, ma il potere e la bellezza dei Simboli risiede proprio nella loro capacità di evocare Impressioni Soggettive, pur esprimendo Concezioni Universali. Nonostante io abbia sentito la necessità di fornire la mia  spiegazione di ciascuna casella, vi invito quindi a comportarvi come i Bambini che spesso più che leggere, guardano le figure e capiscono lo stesso e meglio:

 

« La verità non è venuta nuda in questo mondo, ma in simboli e immagini. Non la si può afferrare in altro modo (1). »

 

 

 

 

 

OuroborosCASELLA 1
Immagine:  Glastonbury Tor  con  7 pianeti che vi splendono sopra.
Nome della Casella: Si Sedes Non Is
Simbolo Aggiuntivo:l'impronta di un passo la cui direzione va prima avanti e poi indietro, creando un'impronta a forma di 7.

 

Il Significato dell'Immagine: il Viaggio non poteva che cominciare con i resti monumentali di uno dei cammini iniziatici più suggestivi d'Inghilterra: la collina della Glastonbury Tor. A questa località sono legate molte leggende (2), ma l'area esotericamente più interessante, è quella del labirinto serpentiniforme, che si snoda dal basso verso l'alto, tutto intorno all'altura. Sulla vetta si trovano le rovine della St. Michael Church, una suggestiva Torre medievale, che nella mia immagine è stata trasformata in una sacra scala ascensionale,circondata dai 7 pianeti dell'antica Via Iniziatico-Planetaria. L'immagine del labirinto rappresenta il tragitto di discesa negli inferi interiori, mentre la Torre indica il percorso in salita, che il Viaggiatore deve affrontare per sconfiggere le ombre, risalendo dalla grotta dell'inconscio. Nel Cammino Iniziatico, come sulle surreali scale di Escher,  si scende per salire, perché, come dice l'alchemica Tavola di  Smeraldo: il sopra è come il sotto.

Il nome della Casella: «Si Sedes Non Is» è il famoso motto inciso sulla Porta Alchemica del Marchese Palombara (3). Letteralmente, vuol dire: “se stai seduto non sei”, cioè se non ti muovi, se non vivi, non esisti. La frase è palindroma e si legge anche al contrario, con significato opposto: «Si Non Sedes Is», cioè se non stai fermo, se ti dai da fare, allora sei, esisti. Si tratta di un chiaro invito a non restare immobili davanti alla soglia, ma a entrare in un nuovo livello di realtà, per dare inizio o continuare il gioco.

Il Simbolo aggiuntivo: l'immagine del Passo che avanza e ritorna indietro è un richiamo alla frase « Due passi avanti e uno indietro », per avvertire il giocatore/viaggiatore sul modo di avanzare che la Naturaimpone a tutti quanti, specie a coloro che vorrebbero bruciare le tappe. La forma a 7 sintetizza il percorso dei 7 passi (o gradi degli antichi Mitrei), cioè il cammino stesso nel suo insieme.

 

OuroborosCASELLA 2
Immagine: Scacchiera
Nome della Casella: la Trama e l'Ordito
Simbolo Aggiuntivo: il Tao

 

Il Significato dell'Immagine: « tutto il nostro mondo potrebbe stare nelle 64 (4) caselle del gioco degli scacchi »perché sulla scacchiera (5) insieme al Bianco e al Nero si riflettono e si alternano tutti gli opposti: la Luce e il Buio, il Bene e il Male, l'Io e l'Altro, l'Unità e la Molteplicità, ecc. Lo stesso accade nel Gioco dell’Ouroboros dove alle 63 caselle visibili, se ne può aggiungere una sessantaquattresima invisibile, uno spazio nascosto, nel quale si sosta in attesa che il Ludus abbia inizio o nel quale si esulta all’uscita dal labirinto. Questo luogo simbolico fuori dal Tempo unisce la Testa e la Coda del Serpente Alato, rendendo il percorsonon un cammino circolare chiuso su se stesso, ma la simulazione spiraliforme di un viaggio iniziatico fatto di ciclici arrivi e infinite nuove partenze, che insieme danno vita a miriadi di possibili avventure. Gli antichi Egizi consideravano questo “sessantaquattresimo mancante” il frammento del Tutto che contiene il Tutto:

 

« [...] un allievo scriba della Casa della Vita, facendo notare al suo maestro che il totale delle frazioni ottenute sommando i valori dell’Occhio di Horus si dava nell’espressione 1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 + 1/32 +1/64 = 63/64 ebbe per risposta che il sessantaquattresimo mancante a completare l’unità sarebbe stato donato dal dio Thoth allo scriba che si fosse messo sotto la sua protezione. […] Il sessantaquattresimo mancante si ricollega alla speculazione teologica che vedeva nel numero di genesi 8, di cui 64 è un multiplo […] (6)»

 

Per avere una visione d'insieme del movimento orizzontale delle pedine che si spostano avanti, indietro, obliquamente o a zig zag è necessario raggiungere  la cima della montagna, cioè osservare dall'alto, gli eventi che accadono nelle profondità della grotta. La Scacchiera è stata quindi disegnata in forma romboidale, invece che quadrata perché nel quadrato della materia sussiste contemporaneamente il cerchio dell'atemporalità, grazie al quale possiamo riflettere sulle nostre azioni e trasformare la conoscenza derivata dall'esperienza, in  consapevolezza d'insieme:

 

« Per la psiche non c'è il tempo. Nell'interiorità non esiste la dimensione temporale, tutto è "insieme". [...] Noi siamo abituati a pensare alla civiltà e al progresso come a una linea retta che prosegue sempre in maniera indefinita. L'universo è sferico, circolare, quindi il sopra è come il sotto, la destra è come la sinistra, non esiste qualcosa che si sviluppa, ma tutto avviene contemporaneamente, o meglio tutto non avviene contemporaneamente. A noi sembra che avvenga perché vediamo il nostro volto che invecchia, vediamo le piante che crescono e che muoiono, il succedersi delle stagioni. Ma tutto è relativo a un piccolo microscopico segmento dell'universo; nel contesto generale tutto è fermo e immobile, non c'è un divenire, ma tutto contemporaneamente è (7). »

 

Il nome della Casella e Simbolo aggiuntivo: altre simbologie equivalenti alla Scacchiera sono la Trama e l'Ordito del Telaio e lo Yin e lo Yang del simbolo del Tao. L'azione del tessere rappresenta, infatti, sia l'unione degli opposti (8) che il racconto per immagini della storia del mondo (9), mentre il Tao, con l'abbraccio delle sue due Energie complementari, da vita a 64 possibili configurazioni, concepite come le immagini di ciò che avviene tra il Cielo e la Terra (10).

 

OuroborosCASELLA 3
Immagine: una pala e una fiaccola incrociate
Nome della Casella: V.I.T.R.I.O.L.
Simbolo Aggiuntivo: simbolo della Terra all'interno della lettera V.

 

Il Significato dell'Immagine: la Katabasi, o Discesa agli Inferi, è un lavoro di ricerca e rimozione all'inverso. L'emblema mostragli strumenti necessari all'Alchimista, per riesumare gli scheletri sepolti e scoprire le pietre preziose, nascoste nei recessi più occulti del suo Essere. Il manico della Pala è fatto di Ossa Bianche, sistemate a forma di Croce, mentre il badile e la fiamma della Fiaccola, sono rivolti verso il basso, per annunciare l'inizio della discesa nelle profondità interiori. Lo sfondo è Nero, come il Buio, che all'inizio regna nell'Anima-Caverna. Negli antichi Mitrei il compito di guidare i pellegrini spirituali nella giusta direzione, era affidato a due mitici personaggi: i Dadofori Cautes e Cautopates (11).. Il primo teneva la Fiaccola alzata per indicare la Luce che al Solstizio d'Inverno, torna a prevalere sul Buio, il secondo la portava abbassata, per segnalare il momento in cui la Luce cede il passo alle Tenebre, durante il  Solstizio d'Estate (12).

Il Nome della Casella: la discesa che conduce alla vetta delle più grandi scoperte è espressa dal famoso acronimo alchemico «V.I.T.R.I.O.L.», Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem, tradotto in: Visita l’Interno della Terra e Rettificando Troverai la Pietra Nascosta. Continuazione ideale di queste parole è la risposta che l'Alchimista Morienus dette al Re Kalid che lo interrogava sull'Ars Regia: « Haec enim res a te extrahitur, cuius etiam minera tu existis [...] », questa cosa [la pietra nascosta] infatti occorre estrarla da te, poiché tu stesso ne sei la miniera (13).

Il Simbolo aggiuntivo: la lettera V, dell'acronimo V.I.T.R.I.O.L., porta dentro di sé il simbolo dell’Elemento Terra. Questo glifo rappresenta la Mistica Caverna primordiale, l'Utero della Grande Madre Divina, che accolse e protesse i primi esseri umani nei suoi misteriosi mondi sotterranei, regalando loro ricchezze materiali e tesori spirituali, grazie allo svilupparsi dei culti funerari, della metallurgia e dello sciamanesimo. I postulanti degli antichi misteri di Osiride, che ricordavano ancora il suo Potere creativo, la invocavano in questo modo:

 

La discesa nella Terra, la Madre Terra, fonte di vita e dispensatrice di immortalità. Un cammino regressivo, fino alla Madre terra, permetterà di rinascere (14).


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NOTE
1) I Vangeli gnostici, Vangeli di Tomaso, Maria, Verità, Filippo ,a cura di Luigi Moraldi, Filippo, Adelphi, Milano,1993, p.60 [67-10] Vangelo di Filippo.

2) L'approdo di Giovanni d'Arimatea, la presenza del Graal, i Druidi, la Famosa Abbazia, la tomba di Artù, l'ingresso ad Avalon, le Ley Lines (le correnti energetiche sotterranee).

3) MAURIZIO CALVESI, Arte e Alchimia, Firenze, Edizioni Giunti, inserto allegato alla rivista Art Dossier n° 4 luglio/agosto 1986, pp. 58-60

4) Le possibili combinazioni della Doppia Elica del nostro codice genetico,  (la nostra Scala dellaVita) sono 64 e unite tra sé da ponti intermedi. In questo momento l'algebra binaria, con l'alternarsi di soli 2 stati rappresentati da 0 e 1, fa funzionare il mio computer potatile con processore a 64 bit, permettendomi di disegnare e spiegare il mio gioco alchemico.

5) La sua immagine è sempre stata rappresentata sui pavimenti dei Templi pagani, delle Cattedrali, del Templum Massonico, ma anche sugli scudi delle casate nobiliari e sulle lapidi di alcuni cavalieri. Cfr.  ANNA GIACOMINI, Enigma Templare . SATOR , Carmagnola  , Arktos edizioni, 2000

6) Capotummino Umberto, La Fenice e l’Occhio di Horus, pubblicato in “Studi Tradizionali” sul sito http://www.esonet.org/. Per una spiegazione e per l'immagine dell'occhio di Horus come espressione del creato e del sistema matematico delle frazioni presso gli antichi Egizi, cfr: la mia guida in pdf, La Lingua Egiziana Geroflgicia, p. 20, lezioni pubblicate sulla Rivista Labrys

7) GABRIELE LA PORTA, Diverse visioni del tempo, Intervista di Simonetta Suzzi su Argò Editore, http://www.argoeditore.net/orologio/Archivio/oro118/laporta.htm

8) La parola Tantra deriva dalla radice sanscrita tan, che fa riferimento all'azione del tessere, per cui con la stessa espressione si indica anche il Telaio. Da tan deriva anche il verbo tantori  il cui significato è annodare, ed è proprio dall'allacciamento sessuale tra Kali, (la personificazione della forza femminile) e Mahakala, (quella maschile), entrambi emanazioni del “piacere creativo” della Dea del Tempo, che nascono e si sviluppano l'ordito e la trama delle infinite forme della realtà. Le persone che seguono la via del Tantra sono chiamate Tantrika (quindi tessitori) e le loro opere orali o scritte che contengono racconti, rituali e precetti, sono detti a loro volta Tantra (in pratica tappeti). Vedi ASHLEY THIRLEBY, Tantra, un invito a vivere l’affettività, l’amore e l’erotismo in un modo libero e completo, Milano, Lyra Libri, 1987, 1a  ed. New York, 1978 p. 23, Lo studio del Tantra e DAVID GORDON WHITE, Il Corpo Alchemico. Le tradizioni dei Siddha nell'India Medievale, Roma, Mediterranee, 2003, (Edizione americana 1996) , p. 15

9) Vedi 1)  Alessandro Pasquini,  che definisce la Tessitura la “rivoluzione gutembergghiana del neolitico”. ALESSANDRO PASQUINI, il Kilm Il Cotone e la Fede , in http://web.tiscali.it/turchiaoggi/arte1.htm.  2) LUCIANO GHERISI, dottore in Filosofia, autodidatta in Tessitura, Testi IperTessili e Un Telaio didattico, 1995 , http://www.hypertextile.net/GHERSI/testi/https://www.riflessioni.it/alchimia/ , 3) gli studi di JAMES MELLAART, che «  alla fine degli anni “ottanta” sottolineò la corrispondenza del messaggio dipinto sulle pareti di Catalhuyuk con la simbologia tessute sui tappeti Kilim. La pubblicazione del 1992, poi, di “The Goddess from Anatolia” edita da John Eskenazi (notissimo antiquario e anch’esso esperto di kilim) e al quale - oltre Mellaart - lavorarono anche Bekis Balpinar (fondatrice e primo direttore del Wakiflar Museum di Istanbul, istituzione dedicata esclusivamente al tappeto e ai kilim anatollico) e Udo Hirsh (studioso della preistoria che risiede da decenni in Turchia e nel Caucaso), rappresentò la prima, ampia e organica trattazione di tale complessa e affascinante materia.  http://www.marlamallett.com/ch.htm e http://www.rugreview.com/orr/132marl.htm . Cfr. anche l'armatura più semplice  che si può ottenere con un Telaio a due licci, detta tela dal disegno a scacchiera, perché ricorda appunto la scacchiera della dama.

10) I KING, Collana di testi e documenti per lo studio della psicologia del profondo, Prefazione di C. G. Jung, Astrolabio, Roma, 1950, p. 35

11) Nei Misteri di Demetra e più precisamente nell'Inno Omerico a Demetra (Inni Omerici, a cura di Giuseppe Zanetto, testo greco a fronte, Bur, Milano, 2000), questo ruolo è affidato a Ecate. Vedi anche il mio saggio: Demetra e i Misteri Eleusini.

12) Cautes ha la fiaccola sollevata in alto, ad indicare il Sole a Mezzogiorno, la Luce e l’Estate. Cautopates volge la fiaccola verso il basso, rappresentando il Sole al tramonto,la Notte e l’Inverno. (E’ possibile che abbiano anche il significato di Presente e Passato.) Insieme a Mitra, formano una Trinità solare, simile a quella egiziana, composta da Ra, Kheper ed Atum. « [...] a sud è collocato Cautes perché è caldo, a nord Cautopates, per il fatto che il vento del nord è freddo.». PORFIRIO, L’antro delle Ninfe, XXIV, Traduzione Simonini in Le Religioni dei Misteri, Vol II, op. cit. , Fr. A 10,  p.361

13) Vedi Il Testamento Ermetico di Morienus, a cura di Michela Periera, Roma, Atanòr,1996, « "si estrae da te, tu sei la sua miniera, la si può trovare presso di te e trarla da te, e dopo che ne avrai fatto esperienza aumenterà in te l’amore per essa. Comprendi questo, e saprai che è la verità" (p. 55). Il dialogo tra Morieno e Khalid si sviluppa in modo piano, senza il gravame di eccessive cornici allegoriche, soffermandosi in modo particolare sull’analogia tra la trasformazione di sé e la trasformazione della materia e sullo sforzo e la pazienza che l’opera richiede, donde l’immagine del viaggio periglioso, che costituisce un topos di tutta la letteratura alchimistica, al termine del quale è possibile conseguire i segreti di tutta la sapienza divina. » http://www.zen-it.com/letture/recensioni/morienus.htm

14) MAX GUILMOT, Iniziati e Riti Iniziatici nell'Antico Egitto, op. cit. , p. 92, L'Arrivo del Postulante e l'iniziazione di Horsiesis.


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