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Vecchio 08-11-2007, 17.57.45   #41
turaz
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"

Citazione:
Originalmente inviato da Martino Giusti
Salve

Torniamo, quindi, ad Adamo ed Eva.
Io do questa interpretazione:

In Genesi 1.27 Dio creò l'uomo a sua immagine:
"... a immagine di Dio li creò.
maschio e femmina li creò".
e li pose entrambi all'apice della creazione (G. 1.28, 1.29) Devo immaginare che creò contemporaneamente il maschio che la femmina.
Nel capitolo 2, invece, ritroviamo nuovamente Adadamo da solo e Dio, rendendosi conto che "18....non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". e creò, o meglio ricreò gli animali eccetera.
Mi chiedo che fine abbia fatto la prima femmina della Genesi quella creata uguale al maschio Adamo. Probabilmente per rendere nei secoli a venire la donna inferiore in quelche modo all'uomo ed incapace di prendere decisioni personali.
Ma anche la seconda femmina, Eva, prende consapevolezza del proprio essere prima di mordere il frutto proibito e decide di liberarsi dall' "ignoranza" dalla "cecita" (G. 3.5 ...si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male) assumendosi l'onere della disubbidienza al divieto divino facendone partecipe giustamente il suo compagno per completare lo stesso disegno divino che scorgiamo in G. 2.24 e in G, 1.28.
Fu questo atto di ribellione a far infuriare Dio o semplicemente fu un escamotage dell'Altissimo per correggere il suo errore e cioè quello che non avrebbe permesso l'evoluzione, la procreazione eccetera.
Infatti solo dopo Dio parlò di parti dolorosi e sudore, non prima.
Io vi leggo anche il destino futuro dell'umo e cioè quello di soccombere al più forte, ma questa è un'altra storia.


Ciao


mi pare evidente che la seconda donna sia un errore di traduzione.
dato che HEUWA' significa anima e non donna....

significa che nell'uomo iniziò a nascere il cosiddetto "mondo interiore"

ciauzz
turaz is offline  
Vecchio 09-11-2007, 08.48.00   #42
Giorgiosan
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"

Citazione:
Originalmente inviato da spirito!libero
Allora c’è un problema molto ma molto serio.

Come certamente saprai i concili ecumenici in termine di fede e di morale sono infallibili (dogma dell’infallibilità della Chiesa guidata dallo Spirito Santo)
Leggiamo cosa dice il concilio ecumenico tridentino che essendo appunto infallibile, non può sbagliare e le sue dottrine devono essere accettate così come sono state esposte oggi e per sempre, soprattutto quando si usa la formula dogmatica classica “chi non crede ….. sia anatema”:


“Concilio di Trento (1545-1547)
SESSIONE I (13 dicembre 1545)
(Decreto di inizio del concilio).
[..]

il sacrosanto, ecumenico e generale concilio tridentino, legittimamente riunito nello Spirito santo, sotto la presidenza degli stessi tre legati della sede apostolica, volendo richiamare gli erranti e confermare gli incerti, seguendo le testimonianze delle sacre scritture, dei santi padri, dei concili più venerandi ed il giudizio e il consenso della chiesa stessa, stabilisce, confessa e dichiara quanto segue sul peccato originale.
1. Chi non ammette che il primo uomo Adamo, avendo trasgredito nel paradiso il comando di Dio, ha perso subito la santità e la giustizia, nelle quali era stato creato e che è incorso per questo peccato di prevaricazione nell’ira e nell’indignazione di Dio, e, quindi, nella morte, che Dio gli aveva prima minacciato, e, con la morte, nella schiavitù di colui che, in seguito, ebbe il potere della morte e cioè il demonio (21); e che Adamo per quel peccato di prevaricazione fu peggiorato nell’anima e nel corpo: sia anatema.
2. Chi afferma che la prevaricazione di Adamo nocque a lui solo, e non anche alla sua discendenza; che perdette per sé soltanto, e non anche per noi, la santità e giustizia che aveva ricevuto da Dio; o che egli, inquinato dal peccato di disobbedienza, abbia trasmesso a tutto il genere umano solo la morte e le pene del corpo, e non invece anche il peccato, che è la morte dell’anima: sia anatema. Contraddice infatti all’apostolo, che afferma: Per mezzo di un sol uomo il peccato entrò nel mondo e a causa del peccato la morte, e così la morte si trasmise a tutti gli uomini, perché in lui tutti peccarono (22).”

Come si legge chiaramente, la morte fisica è sopraggiunta nell’uomo a causa del peccato originale.
E’ altresì lampante che non si parla di morte spirituale ed infatti l’articolo 2 lo dichiara espressamente quando dice: “chi afferma che[..]egli [Adamo] inquinato dal peccato di disobbedienza abbia trasmesso a tutto il genere umano solo la morte e le pene del corpo e non invece anche il peccato che è la morte dell’anima: sia anatema”. Qui si ribadisce che il peccato originale ha comportato sia le pene del corpo (la morte fisica) sia la morte dell’anima e chi non crede ad entrambe le eredità adamiche sia anatemizzato, in linguaggio moderno: è fuori dalla Chiesa non potendosi definire cattolico.

Inoltre, lo stesso concilio ribadisce con fermezza che è la “generazione” da padre a figlio che trasmette il peccato originale e non un comportamento di tipo socio-culturale:

“3. Chi afferma che il peccato di Adamo, uno per la sua origine, trasmesso con la generazione e non per imitazione, che aderisce a tutti, ed è proprio di ciascuno, possa esser tolto con le forze della natura umana, o con altro mezzo, al di fuori dei meriti dell’unico mediatore, il signore nostro Gesù Cristo, che ci ha riconciliati con Dio per mezzo del suo sangue (23), diventato per noi giustizia, santificazione e redenzione (24); o nega che lo stesso merito di Gesù Cristo venga applicato sia agli adulti che ai bambini col sacramento del battesimo, rettamente conferito secondo il modo proprio della chiesa: sia anatema.”

Vediamo ora la parte relativa alla poligenia, ossia il dogma secondo il quale per possedere il peccato originale dobbiamo necessariamente discendere tutti da un unico uomo che ha peccato.

“SESSIONE VI (13 gennaio I547) Capitolo III.
Chi sono i giustificati da Gesù Cristo.
[..]
Ma benché egli sia risorto per tutti (57), tuttavia non tutti ricevono il beneficio della sua morte, ma solo quelli cui viene comunicato il merito della sua passione.
Come infatti gli uomini, in concreto, se non nascessero dalla discendenza del seme di Adamo, non nascerebbero ingiusti, proprio perché con questa propagazione, quando vengono concepiti, contraggono da lui la propria ingiustizia: così se essi non rinascessero nel Cristo, non potrebbero mai essere giustificati, proprio perché con quella rinascita viene attribuita loro, per il merito della sua passione la grazia per cui diventano giusti.”


Conclusione: i teologi possono dire ciò che vogliono, ma le parole sopra esposte sono di una chiarezza e precisione inappellabili.

Se il concilio è infallibile in tema di dottrina perché ispirato da Dio nella persona dello Spirito Santo, deve necessariamente essere fuori dal tempo e dallo spazio. Ovvero ciò che sancisce deve essere vero ieri, oggi, domani, per sempre e ovunque.

Per confermare ciò che sostengo, leggiamo le parole di un Papa che credo conosciate bene, Giovanni Paolo II:

“1. Il Concilio di Trento ha formulato in un testo solenne la fede della Chiesa circa il peccato originale. Nella precedente catechesi abbiamo considerato l'insegnamento conciliare relativo al peccato personale dei progenitori. Ora vogliamo riflettere su quanto il Concilio dice circa le conseguenze che quel peccato ha avuto per l'umanità. Al riguardo, il testo del decreto tridentino fa una prima affermazione:
2. Il peccato di Adamo è passato in tutti i suoi discendenti, cioè in tutti gli uomini in quanto provenienti dai progenitori, e loro eredi nella natura umana, ormai privata dell'amicizia con Dio.
Il decreto tridentino (cfr. DS 1512) lo afferma esplicitamente: il peccato di Adamo ha recato danno non solo a lui, ma a tutta la sua discendenza. La santità e la giustizia originali, frutto della grazia santificante, non sono state perse da Adamo solo per sé, ma anche «per noi» («nobis etiam»). Perciò egli ha trasmesso a tutto il genere umano non solo la morte corporale e altre pene (conseguenze del peccato), ma anche il peccato stesso come morte dell'anima («Peccatum, quod mors est animae»). (Udienza generale 1/10/1986. Le conseguenze del peccato originale)





Come si evince da quanto ho riportato, secondo le verità dogmatiche cattoliche, prima di Adamo non esisteva alcuna morte biologica.



Ma i teologi non possono andare in alcun modo contro dei dogmi stabiliti da concili ecumenici infallibili, ne va dell’intero fondamento della Chiesa.

Mi risulta che Giovanni Paolo II parli di morte vera e propria. Come poi possa conciliare ciò con le affermazioni sopra riportate non mi è noto.

Certo, difatti è quello che cerco di fare, proprio per questo studio i documenti ufficiali, solo attraverso di essi possiamo parlare di ciò che la dottrina insegna ed evidenziarne, se esistono, i punti di contraddizione.




L'evoluzione del dogma si considera il risultato di una lenta e progressiva esplicitazione del dogma quale oggi è professato. Oggi la teologia cattolica si muove nella direzione che il peccato originale significa la morte dell'anima, cioè la mancanza della vita della grazia.
Ciò che è stato espresso dal concilio di Trento non è sottratto a questo processo.

Vorrei che tu mi segnalassi il documento fonte da cui risulta quanto affermato da Giovanni Paolo II.

Grazie

i
Giorgiosan is offline  
Vecchio 09-11-2007, 09.48.20   #43
Giorgiosan
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"

L'esegesi biblica, oggi, ha fatto comprendere, senza alcuna possibilità di dubbio che lo scopo del racconto non era di raccontare con la precisione di una cronaca o di un protocollo ciò che era successo all'inizio della storia umana ma che è quello di spiegare l'attuale condizione umana indicandone le cause. Il peccato è presente nell'umanità fin dagli inizi in contrasto con l'immagine buona del Creatore.
Il dogma del peccato originale non è dunque formalmente contenuto in nessun testo biblico.
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Vecchio 09-11-2007, 10.01.12   #44
spirito!libero
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"

Caro Giorgio,

Citazione:
“L'evoluzione del dogma si considera il risultato di una lenta e progressiva esplicitazione del dogma quale oggi è professato. Oggi la teologia cattolica si muove nella direzione che il peccato originale significa la morte dell'anima, cioè la mancanza della vita della grazia.
Ciò che è stato espresso dal concilio di Trento non è sottratto a questo processo.”

Evoluzione non significa contraddizione. Se così fosse, ovvero se l’evoluzione significasse ripensamento concettuale del dogma conciliare, addio infallibilità dei concili ecumenici, addio postulato base della dottrina cattolica (infallibilità e ispirazione divina), addio Chiesa cattolica. Negli articoli che ho citato è chiarissimo cosa si deve intendere per morte dovuta al peccato originale, si intende SIA morte dell’anima SIA morte fisica, e chi non crede a questo: sia anatema. Questa formula dogmatica non lascia scampo.

Citazione:
“Vorrei che tu mi segnalassi il documento fonte da cui risulta quanto affermato da Giovanni Paolo II.”

L’ho già scritto, lo riporto: (Udienza generale 1/10/1986. Le conseguenze del peccato originale)


Saluti
Andrea
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Vecchio 09-11-2007, 11.19.01   #45
Martino Giusti
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"

Citazione:
Originalmente inviato da turaz
mi pare evidente che la seconda donna sia un errore di traduzione.
dato che HEUWA' significa anima e non donna....

significa che nell'uomo iniziò a nascere il cosiddetto "mondo interiore"

ciauzz

Un errore di traduzione non ancora corretto da una istituzione ecclesiale attentissima pedante e cavillosa? Quanti errori di traduzione saranno stati corretti nel corso dei secoli dai cosiddetti saggi per adattare la Bibbia a favore di questa o di quella fazione?
Parli poi di "nascita del mondo interiore": non ho letto in alcun passo del libro alcun riferimento al mondo di cui parli.
Qualcuno deve pur spiegare perchè la Bibbia debba essere interpretata in alcuni passi ed in altri no, e chi ha la giusta interpretazione, religiosi, studiosi, crittologi, il Papa, l'Arcivescovo di Canterbury, un Ayatollah, o chi altri?

Care cose
Martino Giusti is offline  
Vecchio 09-11-2007, 12.38.05   #46
koan
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"

Morte corporale e morte dell'Anima.
L'Anima vivente è data dal binomio Corpo + Spirito .. dunque è un tutt'uno con la Persona.
La morte del Corpo dipende dalla impossibilità di raggiungere la perfezione, ovvero la maturità del Corpo.
Lo Spirito personale, diverso dal Soffio divino che dà la vita, è dannabile.
Parlo di Spirto poiché Cristo - come Paolo spiega - divenne Spirito Vivificante/datore di vita, mentre il primo Adamo, solo un'Anima Vivente...
Paolo completa il discorso precisando anche che quanto è - secondo natura - mortale non può ereditare l'Immortalità, ma può iuttosto essere da Essa assorbito.
Si attende la Redenzione del Corpo e della Carne, questo per poter entrare nel Regno di Dio che viene/si manifesterà alla fine dei Tempi ( ossia di quelli associabili al peccato ).
Prima di Adamo ed Eva non esisteva nessuno che potesse essere chiamato Figlio/a di Dio ( dotati cioè dello Spirito di Figli che come Padre Egli ci ha donato, Generandolo nell'Uomo e dall'Uomo alla Donna ).
La formazione dell'Anima ( preesistente nella Mente di Dio e data/prodotta dallo 'spirito' più il 'corpo' ) di ognuno, deve poter giungere sino a perfetta Maturità. Il limite a questo è stato il Peccato Originale trasmessoci secondo la Linea di Sangue; per questo motivo il Figlio di Dio, nella Persona di Cristo Gesù, si fa Corpo e Sangue per la nostra speranza di Salvezza e Salvezza, anche se non completa ( dato che tornerà per bere Nuono il frutto della Vite ed entrare nel Regno di Dio promesso, come in Cielo così in Terra ).
Così che è scritto come segue:
"Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati.
È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.
Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
La morte è stata ingoiata per la vittoria.
Dov'è, o morte, la tua vittoria?
Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge.
Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
".
Per Morte si intende la perdita della Vita del Corpo ( non quella apparente e materiale ), dal sorgere/dall'atto del Peccato Originale ( ossia da subito e per la durata della nostra unica vita terrena, che pone il limite alla nostra crescita/maturazione spirituale, la quale può avvenire solo attraverso il Corpo Fisico; non esattamente "reincarnabile" ) sino ai nostri giorni ..

Una SOLA è la Verità, la quale raccoglie in sé tutte quelle esistenti, completandole ( e non sto parlando di quella sola Cattolica ).

Saluti
koan is offline  
Vecchio 09-11-2007, 13.02.57   #47
Giorgiosan
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"

Citazione:
Originalmente inviato da spirito!libero
Caro Giorgio,



Evoluzione non significa contraddizione. Se così fosse, ovvero se l’evoluzione significasse ripensamento concettuale del dogma conciliare, addio infallibilità dei concili ecumenici, addio postulato base della dottrina cattolica (infallibilità e ispirazione divina), addio Chiesa cattolica. Negli articoli che ho citato è chiarissimo cosa si deve intendere per morte dovuta al peccato originale, si intende SIA morte dell’anima SIA morte fisica, e chi non crede a questo: sia anatema. Questa formula dogmatica non lascia scampo.



L’ho già scritto, lo riporto: (Udienza generale 1/10/1986. Le conseguenze del peccato originale)


Saluti
Andrea

Evoluzione significa nella fattispecie che la teologia cattolica è tutta orientata nel senso che ho detto.
Poi, come ho detto, prima che la chiesa docente recepisca i frutti dell'indagine occorre tempo...
Il mondo cattolico teologico è molto più avanti di quello che si pensi e nelle facoltà teologiche s'insegna una teologia adeguata ai nostri tempi...dunque il futuro prossimo o remoto va in questa direzione ...e intanto forma una nuova consapevolezza teologica... ed alla chiesa docente , incluso il papa ovviamente, non rimarrà che ratificare la fede comune del popolo di Dio...come sempre avviene.



Mi riferivo alla Assunzione di Maria...mi sembra che tu non abbia citato quella fonte.

Ciao
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Vecchio 09-11-2007, 13.30.47   #48
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Mi dispiace, ma per quanto i teologi si sforzino, non potranno, se vogliono continuare a definirsi cattolici, contraddire alcun dogma sancito da un infallibile concilio ecumenico ne dal Papa quando parla ex cathedra petri. I teologi possono speculare solo all’interno dei dogmi stabiliti, un cattolico non potrà con nuove “verità cattoliche” e con il ““'sensus fidelium” andare oltre il dogma, ad esempio, per quanto possano speculare non potranno mai sostenere qualcosa di diverso dal dogma trinitario e dal dogma tridentino che ho riportato.

Inoltre se vogliamo analizzare la dottrina cattolica e le sue congruenze o contraddizioni, occorre riferirci al magistero ufficiale, perché di teologi e di correnti teologiche ce ne sono infinite, come ce ne sono state nella storia della Chiesa (che sono tra l'altro rimaste pure speculazioni senza seguito magisteriale)


Citazione:
“Mi riferivo alla Assunzione di Maria...mi sembra che tu non abbia citato quella fonte.”

Ecco il brano a cui mi riferivo:

Udienza generale 26/6/1997

Circa la conclusione della vita terrena di Maria, il Concilio riprende i termini della Bolla di definizione del dogma dell'Assunzione ed afferma: "L'Immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in corpo e anima" (LG, 59). Con questa formula la Costituzione dogmatica "Lumen gentium", seguendo il mio Venerato Predecessore Pio XII, non si pronuncia sulla questione della morte di Maria. Pio XII tuttavia non intese negare il fatto della morte, ma soltanto non giudicò opportuno affermare solennemente, come verità che doveva essere ammessa da tutti i credenti, la morte della Madre di Dio.
Alcuni teologi, in verità, hanno sostenuto l'esenzione della Vergine dalla morte e il suo passaggio diretto dalla vita terrena alla gloria celeste. Tuttavia questa opinione è sconosciuta fino al XVII secolo, mentre in realtà esiste una tradizione comune che vede nella morte di Maria la sua introduzione alla gloria celeste.
2. E' possibile che Maria di Nazaret abbia sperimentato nella sua carne il dramma della morte? Riflettendo sul destino di Maria e sul suo rapporto con il divin Figlio, sembra legittimo rispondere affermativamente: dal momento che Cristo è morto, sarebbe difficile sostenere il contrario per la Madre. .
In questo senso hanno ragionato i Padri della Chiesa, che non hanno avuto dubbi al riguardo. Basti citare san Giacomo di Sarug (+ 521), secondo il quale "il coro dei dodici Apostoli" quando per Maria giunse "il tempo di camminare sulla via di tutte le generazioni", la via cioè della morte, si raccolse per seppellire "il corpo virgineo della Benedetta" (Discorso sulla sepoltura della Santa Genitrice di Dio, 87-99 in C. VONA, Lateranum 19 [1953], 18). San Modesto di Gerusalemme (+ 634), dopo aver ampiamente parlato della "beatissima dormizione della gloriosissima Genitrice di Dio", conclude il suo "encomio" esaltando l'intervento prodigioso di Cristo che "la risuscitò dal sepolcro" per assumerla con sé nella gloria (Enc. in dormitionem Deiparae semperque Virginis Mariae, nn. 7 e 14: PG 86 bis, 3293; 3311). San Giovanni Damasceno (+ 704), per parte sua, si chiede: "Come mai colei che nel parto passò sopra tutti i limiti della natura, ora si piega alle sue leggi e il suo corpo immacolato viene sottoposto alla morte?". E risponde: "Bisognava certo che la parte mortale venisse deposta per rivestirsi di immortalità, poiché anche il padrone della natura non ha rifiutato l'esperienza della morte. Egli, infatti, muore secondo la carne e con la morte distrugge la morte, alla corruzione elargisce l'incorruttibilità e il morire lo fa sorgente di risurrezione". (Panegirico sulla Dormizione della Madre di Dio, 10: SC 80,107). […]"


Ciao
Andrea
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Vecchio 09-11-2007, 13.57.23   #49
turaz
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"

se chi lesse e ha scritto la prima di tali traduzioni conosceva solo un significato di un termine senza collegarlo ad altri possibili significati è chiaro che ciò storpia tutto il resto.
vuoi un esempio:
la parola "pesca" in italiano tanto per citarne una
oppure proprio la "parola"

ogni termine ha almeno 3 significati intrinsechi ad esso:
1) fisico
2) mentale
3) spirituale.

con quale di questi 3 preferisci osservare la bibbia?

nn credi che trattandosi di un libro spirituale esso vada visto in quel contesto?

ciauzz
turaz is offline  
Vecchio 09-11-2007, 15.12.35   #50
koan
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"

Citazione:
Originalmente inviato da Martino Giusti
Un errore di traduzione non ancora corretto da una istituzione ecclesiale attentissima pedante e cavillosa? Quanti errori di traduzione saranno stati corretti nel corso dei secoli dai cosiddetti saggi per adattare la Bibbia a favore di questa o di quella fazione?

Anche se sono presenti, ove possibili, ove probabili e ove ancora, persino evidenti errori di traduzione letterale, sarebbe bene precisare che un termine non ha solo un significato proprio, ma anche di uso comune più contingente...
Studiare un termine/una parola, ma anche una frase/un modo di dire/un concetto, non è certamente facile o comunque immediato.
Perché però parlare di "fazioni" ? ci sono motivi realmente validi per farlo ?
A me non sembra, ma posso naturalmente sbagliare...


Citazione:
Originalmente inviato da turaz
mi pare evidente che la seconda donna sia un errore di traduzione.
dato che HEUWA' significa anima e non donna....

significa che nell'uomo iniziò a nascere il cosiddetto "mondo interiore"

Citazione:
Originalmente inviato da Martino Giusti
Parli poi di "nascita del mondo interiore": non ho letto in alcun passo del libro alcun riferimento al mondo di cui parli.

L'Uomo e la Donna sono costituiti da Dio una sola Carne ( carne della mia carne e ossa delle mie ossa .. ) e da Eva hanno origine tutti i viventi; da cui va conseguentemente derivato il senso/significato di hawwà o "anima" a cui si riferisce Turaz o "vita" da cui tutto ha inizio...

Dall'interessante Riflessione su Eva riporto, correggendolo leggermente, quanto segue:

"[i]In una seconda versione dell’accaduto, invece, l’uomo nel senso di maschio è creato per primo. Questo Adam si guarda intorno, trova che è tutto nuovo e bello. Si accorge del mondo, vede gli animali e le piante. Ma si sente solo, anche perché l’unico femminile a sua disposizione è la terra, fino a quel momento: Adam-Adamo, Adamah-terra. In ebraico questi sono i nomi dell’uno e dell’altra, ricavati da una radice, adom, che significa “rosso”. Dio ha pietà di quella solitudine, forse perché conosce tale sentimento meglio di chiunque altro: e così addormenta l’uomo che ha appena fatto, gli soffia via una costo-la, e da essa trae la donna. “Così Adamo disse: Questa volta è Ossa delle mie ossa e carne della mia carne, costei si chiamerà ishah perché dall’ish è stata tolta” (Genesi 2, 23). Ish è il nome impersonale per dire uomo, ishah è il suo femminile,che significa anche “moglie. Al posto della terra, ora Adamo ha una vera compagna, e la loro storia può cominciare."

"EVA":

deriva originariamente dall'ebraico "Hawah", adottato in greco e latino come "Eua" e "Heva" o "Eva", ed è interpretato come "madre dei viventi"/"sorgente di vita" ( e personalmente aggiungerei che rappresenta esattamente l'"Albero del Bene e del Male" da cui, secondo le Scritture, discende la vita umana d'origine divina )...

O anche, come segue:

Adamo ed Eva


Citazione:
Originalmente inviato da Martino Giusti
Qualcuno deve pur spiegare perchè la Bibbia debba essere interpretata in alcuni passi ed in altri no, e chi ha la giusta interpretazione, religiosi, studiosi, crittologi, il Papa, l'Arcivescovo di Canterbury, un Ayatollah, o chi altri?

Tutto deve essenzialmente procedere progressivamente conseguendo la perfetta Unità attraverso/nello Spirito di Dio... L'umanità credo si evolve in Dio progressivamente, completando/sviluppando/maturando quanto di cui si è già in possesso, durante il 'cammino della vita' ..
koan is offline  

 



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