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Vecchio 08-11-2007, 16.52.04   #21
Noor
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Citazione:
Originalmente inviato da Martino Giusti
Chiedo scusa, diventare consapevoli di cosa? di essere umani, di riconoscerci riflessi in uno specchio o cosa? Sono piuttosto confuso
ciao.

Non c'è un di che cosa essere consapevoli,aldilà di cio' che accade momento per momento.
E' questa dimensione di presenza all' adesso che ne determina la Qualità.
Ecco quindi che riemergendo da uno stato di inconsapevolezza,tornando a questa presenza,ridivento consapevole.
Anche solo per un attimo.
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Vecchio 08-11-2007, 17.32.27   #22
fallible
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Salve e buon pomeriggio!
anche nell'ultimo post del "nostro" contestatore la consapevolezza vince per 2 a 1 ; questa "qualità" che tutti hanno è la capacità di vedere-vivere l'accadente, pur se coinvolti "emotivamente", con un distacco che non nega ma prescinde da queste emozioni...la consapevole inconsapevolezza credo sia un metro di misura che indica l'incapacità di non lasciarsi trasportare dalle emozioni... per questo ,forse, è in certo modo "quantificabile" claudio
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Vecchio 08-11-2007, 19.18.57   #23
atisha
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.............

Citazione:
Originalmente inviato da maxim
Del resto le divertenti battaglie spirituali che leggo nella presente sezione e le facili stizze alla pur minima provocazione, non mi sembrano sintomo di conoscenza, responsabilità, ascolto e fraternità da parte dei consapevoli partecipanti…
oserei dire che la sezione del forum ove i “concorrenti” paiono ascoltare meno gli interlocutori sia proprio questa e derivi in particolare da chi continua ad armare la propria “penna” con quel termine tanto caro ad ogni spiritualità…ma come ben si sa…a ciascuno il proprio metro di misura.


ecco.. parti da ciò che ho evidenziato del tuo messaggio..

e chiediti il perchè... al di là di ciò che è più facile poter constatare (cioè armare la propria "penna")
chiediti anche perchè la cosiddetta Conoscenza (o consapevolezza) suscita sempre riprovazione..
e perchè anche sedicenti Maestri hanno l'assurda pretesa di offrire la propria quintessenza senza l'angoscia derivante dal tentare di passare solo "vuoto"..

in sintesi torna tacita la parola Umiltà..
umiltà di chi si consente di Ascoltare l'altrui verità manifesta.. senza fuggire alla miope logica del proprio essere uomo ordinario (identificato)

trovi contorto ciò che ho espresso?
atisha is offline  
Vecchio 09-11-2007, 11.38.34   #24
maxim
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Citazione:
Originalmente inviato da atisha
ecco.. parti da ciò che ho evidenziato del tuo messaggio..

e chiediti il perchè... al di là di ciò che è più facile poter constatare (cioè armare la propria "penna")
chiediti anche perchè la cosiddetta Conoscenza (o consapevolezza) suscita sempre riprovazione..
e perchè anche sedicenti Maestri hanno l'assurda pretesa di offrire la propria quintessenza senza l'angoscia derivante dal tentare di passare solo "vuoto"..

in sintesi torna tacita la parola Umiltà..
umiltà di chi si consente di Ascoltare l'altrui verità manifesta.. senza fuggire alla miope logica del proprio essere uomo ordinario (identificato)

trovi contorto ciò che ho espresso?

Non trovo contorto ciò che dici…lo trovo non vero nel senso di non corrispondente all’evidenza dei fatti.

Premesso che ognuno poi è liberissimo di sentirsi ciò che vuole, l’atteggiamento di colui che ascolta è quello di non replicare alle “fesserie” oppure di farlo evidenziando la mancata corrispondenza tra ciò che si ascolta e ciò che si “vede”.
Io di solito sarei portato a replicare e molto probabilmente ciò è dovuto al mio carattere che vorrà dare sfogo a chissà quale mio problema ego-psicologico.
Ho provato in tante maniere ma non c’è nulla da fare…è più forte di me e sono prontissimo a chinarmi innanzi i vostri consapevoli giudizi sui motivi che mi spingono ad evidenziare a chi si crede Babbo Natale che in realtà, secondo me, non lo è.
Il rapporto tra noi forumisti è molto superficiale e ci dobbiamo affidare alle lettere che leggiamo. E’ sempre molto difficile esprimere a parole il proprio intimo spirituale e, non nascondendovi che anche per me ve ne possa essere uno, non ci resta che accettare le esperienze interiori di illuminati ed affini così come ci pervengono. Se io mi definisco una determinata cosa, nel caso un “consapevole”, e voglio provare a trasmettere anche agli altri le mie sensazioni, scrivo nero su bianco un qualcosa che mi riguarda direttamente, una mia esperienza personale o com’è cambiata la mia vita rispetto a quella che conducevo in precedenza. Il problema di non corrispondenza nasce nel momento in cui si pretende di valutare gli altri in virtù di questa posizione “privilegiata” tacciandoli, a volte, di non comprensione. Tutto questo a me sta benissimo però, per quel poco che è possibile comprendere attraverso le scritture, mi aspetto di leggere dei ritorni positivi ovverosia dei “vantaggi” da chi assume posizioni di “sapere” rispetto ad altri.
Nel caso specifico io ritengo che tu ti ritenga una persona consapevole da un punto di vista spirituale.
Orbene…quale ritorno mi aspetto da una persona che si ritiene consapevole?
Innanzitutto, come avevi tu stessa evidenziato, l’umiltà…l’umiltà di comprendere che ognuno è consapevole per se stesso e non può avere alcuna capacità di comprendere se l’altro sa o non sa…è consapevole oppure no!...è un illuminato o un ciarlatano perché quest’ultimo può essere/sentirsi il primo ed il primo, pur sentendosi, può essere l’ultimo.
Da chi si ritiene un consapevole ed umile ascoltatore mi aspetto, dai suoi scritti, che non “scleri” alla prima buffa provocazione ma anzi, sappia cogliere da questa l’impegno profuso da tutti noi (sacri e profani, nessuno escluso) nel tentativo di comprende e di spiegarci.
Da un umile consapevole mi aspetto che ponga innanzi ogni sua affermazione il dubbio!
In particolare…da un illuminato,umile, non egoico consapevole mi aspetto che la sua vita quotidiana presenti delle differenze relazionali e comportamentali rispetto a chi tutte quelle caratteristiche non le possiede…mi pare invece di aver intuito che fra di noi non ci siano né santi né eroi e tutti, più o meno, si conduca una vita simile compresi vizi e virtù presenti in tutti gli umani che comprendono la nostra attuale società…illuminati o meno che siano.
Non ho potuto fare a meno di evidenziare la realtà dei fatti, riportando la palpabile tristezza e sofferenza di fronte a determinati eventi della vita, nemmeno quando nella discussione “chi ha paura della morte” tutti gli amici spirituali dicevano che avrebbero affrontato l’evento con il sorriso sulle labbra…

…vi invito, a voi che avete la capacità di ascoltare umilmente, di riflettere su quanto ho scritto

maxim is offline  
Vecchio 09-11-2007, 12.37.55   #25
Noor
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Citazione:
Originalmente inviato da maxim
…da un illuminato,umile, non egoico consapevole mi aspetto che la sua vita quotidiana presenti delle differenze relazionali e comportamentali rispetto a chi tutte quelle caratteristiche non le possiede…mi pare invece di aver intuito che fra di noi non ci siano né santi né eroi e tutti, più o meno, si conduca una vita simile compresi vizi e virtù presenti in tutti gli umani che comprendono la nostra attuale società…illuminati o meno che siano.
Non ho potuto fare a meno di evidenziare la realtà dei fatti, riportando la palpabile tristezza e sofferenza di fronte a determinati eventi della vita, nemmeno quando nella discussione “chi ha paura della morte” tutti gli amici spirituali dicevano che avrebbero affrontato l’evento con il sorriso sulle labbra…

…vi invito, a voi che avete la capacità di ascoltare umilmente, di riflettere su quanto ho scritto

Caro maxim,io ti parlo da non illuminato,ma mi ritengo un po' piu' consapevole
di ciò che vedo intorno..e ti assicuro,in tutta umiltà, che non è come affermi tu.
Tutto e' piu' diluito e leggero per me..ed ho molti meno vizi di una volta.
Ho affrontato la morte di mio padre,per dirtene una,un mese fa ,in modo molto consapevole..ed è un'altra roba,credimi..
Non trattenendo quasi nulla,tutto ti attraversa: tristezze,dolori,rabbie,lascia ndo posto solo ad un fondo di gioia perenne:
la nostra vera natura.
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Vecchio 09-11-2007, 13.02.36   #26
fallible
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Salve e buon giorno!
quale ritorno mi aspetto da una persona che si ritiene consapevole?
che viva consapevolmente!! non certo che elargisca "consigli" questo lo fà il "saggio" o il "sapiente" ; nella sua "consapevolezza" può "trasmettere" calma e pacatezza non certo "Verità"

chi assume posizioni di “sapere” rispetto ad altri.
come ho postato precedentemente la "conapevolezza" è uno stato non un sapere!
Un suggerimento "consapevole" cerchiamo di migliorarci nell' "accoglienza" anche del diverso...la democrazia è un'arte difficile! claudio
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Vecchio 09-11-2007, 14.12.59   #27
atisha
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

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Originalmente inviato da maxim
Il rapporto tra noi forumisti è molto superficiale e ci dobbiamo affidare alle lettere che leggiamo. E’ sempre molto difficile esprimere a parole il proprio intimo spirituale e, non nascondendovi che anche per me ve ne possa essere uno, non ci resta che accettare le esperienze interiori di illuminati ed affini così come ci pervengono. Se io mi definisco una determinata cosa, nel caso un “consapevole”, e voglio provare a trasmettere anche agli altri le mie sensazioni, scrivo nero su bianco un qualcosa che mi riguarda direttamente, una mia esperienza personale o com’è cambiata la mia vita rispetto a quella che conducevo in precedenza. Il problema di non corrispondenza nasce nel momento in cui si pretende di valutare gli altri in virtù di questa posizione “privilegiata” tacciandoli, a volte, di non comprensione. Tutto questo a me sta benissimo però, per quel poco che è possibile comprendere attraverso le scritture, mi aspetto di leggere dei ritorni positivi ovverosia dei “vantaggi” da chi assume posizioni di “sapere” rispetto ad altri.

ecco il punto.. l'ho evidenziato..
con che base prima scrivi che è possibile solo leggersi "superficialmente".. e poi aspettarsi di leggere quei "vantaggi" da chi assume posizione di "sapere" (consapevolezza acquisita, sarebbe meglio..)?



Citazione:
Nel caso specifico io ritengo che tu ti ritenga una persona consapevole da un punto di vista spirituale.
Orbene…quale ritorno mi aspetto da una persona che si ritiene consapevole?
Innanzitutto, come avevi tu stessa evidenziato, l’umiltà…l’umiltà di comprendere che ognuno è consapevole per se stesso e non può avere alcuna capacità di comprendere se l’altro sa o non sa…è consapevole oppure no!...è un illuminato o un ciarlatano perché quest’ultimo può essere/sentirsi il primo ed il primo, pur sentendosi, può essere l’ultimo.


hai eliminato il punto X di osservazione.. te lo avevo evidenziato per ben due volte..( ricordi, la Buddhi?)
ci sono due capacità di comprendere la consapevolezza altrui.. ovvero quella mentale ed è ciò che descrivi tu, ossia l'umiltà di comprendere la propria consapevolezza, cioè quella esclusiva verso se stessi..
e l'altra.. quella Consapevolezza aggiunta, quella che consente l'Ascolto della voce del nostro vero Sè.. ed è quella la Consapevolezza che da ben tre pagine stò sostenendo.. e che andrebbe risvegliata..
e non è in contrapposizione con la tua, con ciò che intendi tu.. ma la arricchisce, la Rivela e rivela anche altro..
da ciò è possibile Vedere in modo analogico (e non logico, ragionato..) con altri occhi.. quelli del Cuore.. quelli del Libro Sacro.. della Verità che non ha niente a che vedere con la santità o saggezza (nel senso di "sapere" erudito)..
è scatenante da una intelligenza profonda che non è nè inusuale nè fuori dalla nostra portata, ma patrimonio dell'umanità..
ma va risvegliata..
ciò significa non dar credito alle apparenze/ignoranza dell'ego..
significa riconoscere ogni menzogna dell'ego a favore della propria ritrovata Dignità di Uomo..



Citazione:
Da chi si ritiene un consapevole ed umile ascoltatore mi aspetto, dai suoi scritti, che non “scleri” alla prima buffa provocazione ma anzi, sappia cogliere da questa l’impegno profuso da tutti noi (sacri e profani, nessuno escluso) nel tentativo di comprende e di spiegarci.
Da un umile consapevole mi aspetto che ponga innanzi ogni sua affermazione il dubbio!

certo.. ci si aspetterebbe che non sclerasse, questo è vero.. ma anzichè guardare se sclera o meno.. guarda quanto è "veloce" a riassorbire ogni tipo di sclerata e rendere ogni momento nuovo.. pulito.. vergine.. senza passato..
questa per me è la Virtù del saggio...
invece a noi piace "immaginare" il saggio come un qualcosa diverso.. pacato ed accogliente..
un semi prete.. o un semi deficiente insensibile e beota.. uno che silenziosamente sa porgere l'altra guancia.. o sa accarezzare il suo peggiore carceriere.. non è affatto così..

perchè mai dovrebbe un consapevole porsi dei dubbi? come potrebbe?
o perchè dovrebbe? solo per felicitare l'ego dell'interlocutore?
rifletti.. sarebbe falso.. sarebbe un semiconsapevole..
dichiararsi Ignorante è una cosa dichiararsi dubbiosi è altro..
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Vecchio 09-11-2007, 17.56.25   #28
veraluce
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Citazione:
Originalmente inviato da Maxim:
Premesso che ognuno poi è liberissimo di sentirsi ciò che vuole, l’atteggiamento di colui che ascolta è quello di non replicare alle “fesserie” oppure di farlo evidenziando la mancata corrispondenza tra ciò che si ascolta e ciò che si “vede”.
Io di solito sarei portato a replicare e molto probabilmente ciò è dovuto al mio carattere che vorrà dare sfogo a chissà quale mio problema ego-psicologico.
Ho provato in tante maniere ma non c’è nulla da fare…è più forte di me e sono prontissimo a chinarmi innanzi i vostri consapevoli giudizi sui motivi che mi spingono ad evidenziare a chi si crede Babbo Natale che in realtà, secondo me, non lo è.

Io penso che in una discussione si possa esprimere il proprio punto di vista tranquillamente... se non si condivide un "pensiero" qual'è il problema? Se si vuol credere oppure no a Babbo Natale è solo un dettaglio... importante è accettare e accogliere l'altro.
Siamo liberi di poter dire la nostra senza doverci sentire in "difetto"... qualsiasi cosa esprimiamo (escluso parolacce o simili)... per cui le parole di Maxim per me sono "naturali" opinioni di un essere umano... come anche quelle di Atisha e degli altri sono altrettanto "naturali"!

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Da Maxim:
Il rapporto tra noi forumisti è molto superficiale e ci dobbiamo affidare alle lettere che leggiamo. E’ sempre molto difficile esprimere a parole il proprio intimo spirituale e, non nascondendovi che anche per me ve ne possa essere uno, non ci resta che accettare le esperienze interiori di illuminati ed affini così come ci pervengono.

E' vero che il rapporto è superficiale in quanto non ci si conosce a 360 gradi...
e l'unico canale comunicativo è quello scritto... però "qualcosina" traspare credo... Non capisco perché dici che non resta che accettare le esperienze interiori di illuminati (etc)... nessuno impedisce anche a chi non si ritiene "illuminato" di poter manifestare il "proprio intimo spirituale"( e poi perché questa distinzione tra illuminati e non? )... è difficile per tutti "manifestare pubblicamente" quello che si è dentro... forse si vuole tenere al sicuro dai "giudizi" esterni quello che si ritiene essere il "proprio" tesoro interiore... ma quel tesoro può essere in comunione con tutti... dentro di noi ci sono tante meraviglie, perché celarle? Qualcuno può rubarle?


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Da Maxim:
Se io mi definisco una determinata cosa, nel caso un “consapevole”, e voglio provare a trasmettere anche agli altri le mie sensazioni, scrivo nero su bianco un qualcosa che mi riguarda direttamente, una mia esperienza personale o com’è cambiata la mia vita rispetto a quella che conducevo in precedenza. Il problema di non corrispondenza nasce nel momento in cui si pretende di valutare gli altri in virtù di questa posizione “privilegiata” tacciandoli, a volte, di non comprensione.

Capisco il problema che hai evidenziato... e devo dire che hai la mia seria comprensione. Mi è capitato personalmente, in un periodo di euforia mistica di non accorgermi quanto facessi involontariamente sentire "inferiore" gli altri...
...non pensavo di provocare senso di inferiorità nelle persone con cui dialogavo o di avere un atteggiamento da "privilegiata"...invece ho preso coscienza del fatto che può accadere anche questo, che gli altri possano sentirsi inferiori anche quando le nostre intenzioni sono tuttaltro... nessuno è perfetto (credo) e siamo tutti sulla stessa barca, consapevoli oppure no.


Citazione:
Da Maxim:
Tutto questo a me sta benissimo però, per quel poco che è possibile comprendere attraverso le scritture, mi aspetto di leggere dei ritorni positivi ovverosia dei “vantaggi” da chi assume posizioni di “sapere” rispetto ad altri.
Nel caso specifico io ritengo che tu ti ritenga una persona consapevole da un punto di vista spirituale.
Orbene…quale ritorno mi aspetto da una persona che si ritiene consapevole?
Innanzitutto, come avevi tu stessa evidenziato, l’umiltà…l’umiltà di comprendere che ognuno è consapevole per se stesso e non può avere alcuna capacità di comprendere se l’altro sa o non sa…è consapevole oppure no!...è un illuminato o un ciarlatano perché quest’ultimo può essere/sentirsi il primo ed il primo, pur sentendosi, può essere l’ultimo.

Nella "misticità" ( permettetemi di usare questo termine) positivo e negativo combaciano e si annullano, e non esiste neanche il "vantaggio" ( perché non esiste meglio-peggio quindi neanche vantaggio-svantaggio).

Per me il "consapevole" (quando è in condizioni adeguate ) sente l'altro "consapevole"... e sente anche il "non consapevole" ( questo ovviamente non implica giudizio "meglio-peggio" ).
Probabile che il "non-consapevole" non senta il "consapevole".
Per questo forse un comportamento di umiltà sarebbe quello intrinseco alla comprensione (=capire) dell'altro "non-consapevole". Chi ha esperito consapevolezza sa che chi non l'ha esperita avrà delle remore al riguardo e bisogna comprenderlo perché mentalmente non è semplice accettare ciò che mentale non è... se non si "sperimenta" personalmente non si può comprendere... infinite parole e concettualizzazioni non sono l'"essere".
( Anch'io non escludo che vi sono tanti illuminati "ciarlatani" e tanti illuminati "scambiati" per ciarlatani, questo non vuol dire che non si possa comprendere se l'uno o l'altro sia consapevole o no )



Citazione:
Da Maxim:
Da chi si ritiene un consapevole ed umile ascoltatore mi aspetto, dai suoi scritti, che non “scleri” alla prima buffa provocazione ma anzi, sappia cogliere da questa l’impegno profuso da tutti noi (sacri e profani, nessuno escluso) nel tentativo di comprende e di spiegarci.
Da un umile consapevole mi aspetto che ponga innanzi ogni sua affermazione il dubbio!

In particolare…da un illuminato,umile, non egoico consapevole mi aspetto che la sua vita quotidiana presenti delle differenze relazionali e comportamentali rispetto a chi tutte quelle caratteristiche non le possiede…mi pare invece di aver intuito che fra di noi non ci siano né santi né eroi e tutti, più o meno, si conduca una vita simile compresi vizi e virtù presenti in tutti gli umani che comprendono la nostra attuale società…illuminati o meno che siano.
Non ho potuto fare a meno di evidenziare la realtà dei fatti, riportando la palpabile tristezza e sofferenza di fronte a determinati eventi della vita, nemmeno quando nella discussione “chi ha paura della morte” tutti gli amici spirituali dicevano che avrebbero affrontato l’evento con il sorriso sulle labbra……vi invito, a voi che avete la capacità di ascoltare umilmente, di riflettere su quanto ho scritto


Consapevolezza non vuol dire essere "perfetti" (poi cosa sarà mai questa perfezione? )... ognuno è perfetto (=va bene ) così com'è... ( secondo me)

Potrei gentilmente sapere come si relaziona e comporta un Illuminato per esser "creduto" tale? Mi rivolgo soprattutto a Maxim, perché mi sembra di capire che abbia un'"idea" in proposito.

P.S:Spero di non essere andata OT !

Un abbraccio a tutti
veraluce is offline  
Vecchio 09-11-2007, 18.29.57   #29
Flow
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Nel divenire consapevoli si rimane sempre nella sponda sbagliata..
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Vecchio 09-11-2007, 19.23.53   #30
Noor
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Citazione:
Originalmente inviato da Flow
Nel divenire consapevoli si rimane sempre nella sponda sbagliata..

Caro flow,ci dici ,una volta per tutte, qual è la sponda giusta (visto che esiste quella sbagliata..)?
Noor is offline  

 



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