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Vecchio 07-09-2006, 11.45.21   #41
atisha
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Riferimento: Il ricordo di sè

Citazione:
Originalmente inviato da vagabondo del dharma
Osservare il centro motore è abbastanza facile, basta porre attenzione ai movimenti, essere pienamente presente mentre si compie un movimento e la concentrazione risulta abbastanza agevole.

La parte più difficile, invece, è osservare il centro intellettuale e quello emozionale. Diventare osservatore nel bel mezzo di una crisi di rabbia, non è per niente facile...

Che ne pensate?

esatto ciò che sottendiamo spesso è l'osservare la propria energia rabbiosa...
spesso si da attenzione ai movimenti del corpo, pensando che quella sia presenza..
ma alla rabbia non si da molta importanza..
ed allora si scivola in una sorta di rilassatezza, pacatezza e contatto diretto con il nostro corpo che respira e con il mondo circostante.. e tutto fila liscio..
poi un giorno improvviso qualcosa non va.. ci troviamo di fronte ad un imprevisto vitale.. ed ecco che la nostra aggressività latente, che non avevamo preso in considerazione perchè eravamo così presenti.. zak! salta fuori prepotente.. e spesso la giustifichiamo con il ciò che è..
con il mi accade (diciamo).. o meglio ancora è volere del Tutto


in realtà è una zona oscura che ancora non è stata portata alla luce..
o meglio dire non è stata ancora trasformata..

Osservare le nostre emozioni è un duro lavoro che ci attende, prima o poi ci attende, ma spesso non lo portiamo sulla vita di tutti i giorni..
facciamo gruppi, sfoghiamo la rabbia a cuscinate, "ce la vediamo"
..e poi ce ne dimentichiamo, manifestando irascibilità anche nelle piccole cose..
io credo che le zone d'ombra non spariscano da sole con la Consapevolezza o con l'intuizione grande di un momento...
io credo che più il barile è riconosciuto (pulito), più il buon vino trova alloggio...


atisha is offline  
Vecchio 08-09-2006, 09.34.23   #42
Yam
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Noto molta confusione in giro riguardo a concentrazione e Consapevolezza.
La Consapevolezza, su indicazione di innumerevoli maestri orientali e non, e' divenuta nel corso del tempo "oggetto" di concentrazione e da li ci si aspetta qualcosa, per esempio la cessazione della sofferenza....e questa puo' anche accadere sotto forma di un simulacro dell'illuminazione, una sorta di stato ipnotico.
La Coscienza o Consapevolezza, non e' un oggetto statico o pre-esistente, o puro sin dall'inizio, come molti credono, ma e' in dinamica espansione, crescita.
L'Anima (centro emozionale e di memoria dei vissuti) non e' la Consapevolezza. Esotericamente nella Tradizione Bon, la prima e' a due dita a destra del cuore e la seconda nel centro della fronte (Lo Spirito individuale e' una sfera che ci avvolge).

Le emozioni, inoltre, ci saranno sempre, compresa la rabbia, perche' sorgono dal contatto tra soggetto e oggetto, cioe' sono una dinamica caratteristica dell'energia, senza di questa non ci sarebbe neanche VITA.
Le emozioni scompariranno solo con l'ingresso nella pura non dualita' (l'Anima a questo punto e' Vuota) ma sino ad allora sono il motore dell'evoluzione, sin dagli stati inferiori.
Non conosco Gurdjieff e faccio riferimento ad un insegnamento Tantrico.

edit: avevo inavvertitamente indicato al contrario la posizione dei due centri

Ultima modifica di Yam : 08-09-2006 alle ore 16.41.31.
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Vecchio 08-09-2006, 11.42.57   #43
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Originalmente inviato da Yam
Noto molta confusione in giro riguardo a concentrazione e Consapevolezza.
La Consapevolezza, su indicazione di innumerevoli maestri orientali e non, e' divenuta nel corso del tempo "oggetto" di concentrazione e da li ci si aspetta qualcosa, per esempio la cessazione della sofferenza....e questa puo' anche accadere sotto forma di un simulacro dell'illuminazione, una sorta di stato ipnotico.
La Coscienza o Consapevolezza, non e' un oggetto statico o pre-esistente, o puro sin dall'inizio, come molti credono, ma e' in dinamica espansione, crescita.
L'Anima (centro emozionale e di memoria dei vissuti) non e' la Consapevolezza. Esotericamente nella Tradizione Bon, la prima e' in mezzo alle sopracciglia e la seconda e' a due dita a destra del cuore. (Lo Spirito individuale e' una sfera che ci avvolge).

Le emozioni, inoltre, ci saranno sempre, compresa la rabbia, perche' sorgono dal contatto tra soggetto e oggetto, cioe' sono una dinamica caratteristica dell'energia, senza di questa non ci sarebbe neanche VITA.
Le emozioni scompariranno solo con l'ingresso nella pura non dualita' (l'Anima a questo punto e' Vuota) ma sino ad allora sono il motore dell'evoluzione, sin dagli stati inferiori.
Non conosco Gurdjieff e faccio riferimento ad un insegnamento Tantrico.

La Consapevolezza, io credo, non è un risultato a cui bisogna ambire di arrivare. E' uno stato di "non distrazione" della mente dal presente, dalla cosa che si sta facendo in questo momento. Siamo consapevoli quando qualsiasi cosa accada all'esterno o all'interno di noi stessi è sempre presente il sè, un testimone, un osservatore.
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Vecchio 08-09-2006, 14.26.19   #44
Yam
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Originalmente inviato da vagabondo del dharma
La Consapevolezza, io credo, non è un risultato a cui bisogna ambire di arrivare. E' uno stato di "non distrazione" della mente dal presente, dalla cosa che si sta facendo in questo momento. Siamo consapevoli quando qualsiasi cosa accada all'esterno o all'interno di noi stessi è sempre presente il sè, un testimone, un osservatore.

Eccolo qui cio' che dicevo.

Uno stato di non distrazione e' uno stato di concentrazione....., cioe' si rende un "oggetto" la pura Coscienza di Se'.....
So che molti maestri danno questa indicazione, ma non e' corretta.

Tu stesso hai indicato il centro emozionale (Anima).
Come consideri questo aspetto degli esseri viventi?

Ultima modifica di Yam : 08-09-2006 alle ore 16.45.10.
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Vecchio 08-09-2006, 17.25.05   #45
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Originalmente inviato da Yam
Eccolo qui cio' che dicevo.

Uno stato di non distrazione e' uno stato di concentrazione....., cioe' si rende un "oggetto" la pura Coscienza di Se'.....
So che molti maestri danno questa indicazione, ma non e' corretta.

Tu stesso hai indicato il centro emozionale (Anima).
Come consideri questo aspetto degli esseri viventi?

La pratica di mantenere un senso del sé separato dalle proprie azioni, dall'ambiente e dalle sensazioni; l'aspetto del RICORDO DI SÉ che richiede il ritiro di parte della propria attenzione da quello che si sta vivendo, usandola per essere consapevoli di quella parte di noi che registra tali esperienze, o ne è consapevole. L'enfasi è sul fatto che quella parte che registra l'esperienza non è direttamente coinvolta o toccata dall'esperienza stessa.

Non è concentrazione, anzi, è non identificazione con la cosa osservata (che può essete anche uno stato d'animo) E' l'io che osserva (il vero io) le cose che accadono all'esterno e all'interno e non vi si identifica, è conscio di sè.

Il centro emozionale costituisce una parte dei meccanismi della macchina-uomo. L'osservazione contribuisce a neutralizzarne il cattivo funzionamento.

L'anima che mi interessa negli esseri viventi è la consapevolezza, la capacità di non identificarsi con tutto quello che ci accade e di non immaginare cose che non sono presenti qui ed ora. Restare nell'IO.
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Vecchio 11-09-2006, 22.45.31   #46
Marynella
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Riferimento: Il ricordo di sè

Scusate ma.... a me non risulta affatto che l'anima sia necessariamente il nostro centro emozionale.
Cosa c'entra il "centro emozionale", che e' qualcosa di "fisico" che risiede in una zona precisa del nostro cervello, come la paura con la Migdala per intenderci, con l'anima?
Ho la sensazione che questa affermazione nega una totalita' di altre possibilita'.
La ragione, le viscere e le emozioni fanno parte dell'uomo macchina, non dell'anima.

Questo e' il mio pensiero, me ne rendo conto, ma la meditazione e la crescita intellettuale non escludono la crescita spirituale, che se avviene, pone l'anima sotto una luce completamente differente...e cioe' come scintilla di luce che proviene da Dio, qualunque nome ciascuno di noi vorra' dargli.
Forse dovremmo chiederci quali sono i significati oggettivi dei termini che utilizziamo, altrimenti ciascuno di noi dice cose che vengono recepite in maniera completamente diversa dagli altri.....

Non mi risulta affatto che vivere il "qui ed ora" sia lo stato in cui si percepisce solo il movimento corpo, il motore...tanto per fare un esempio, si sta parlando di consapevolezza profonda, lucida, e sveglia.

La consapevolezza di cui parla Gurdijeff e' davvero ad anni luce rispetto tutto questo.

Posso sapere dove, come e quando ha fatto queste affermazioni?

La consapevolezza del nostro essere "macchine" a cui si riferisce Gurdijeff ha a che fare con la nostra meccanicita' fisica, da una parte, e egoica dall'altra...e questo e' solo l'inizio di una disciplina, o filosofia chiamiamola come preferiamo molto molto piu' complessa e sfaccettata di cosi'...anche perche' si comincia con il conoscere la propria parte meccanica, ma la consapevolezza deve raggiungere tutti i livelli del nostro essere.
Insomma non e' sezionabile, non ci sono compartimenti stagni ma livelli, scalini, evoluzioni, stadi di crescita.

La rabbia, la commozione, la delusione, la solitudine...insomma qualunque nostra "reazione" alle cose del mondo non e' altro che frutto della nostra meccanicita'.
Le emozioni sono sempre e comunque parte dell'uomo macchina, fintanto che l'uomo dorme e se ne lascia guidare e dominare.
Il nostro corpo e' la macchina, ma lo e' anche il nostro cervello, lo e' sopratutto (!!!!) con tutti gli input che ci impartisce e ci costringe a rispettare, quindi.
Noi come dormienti rispondiamo a quelle "scariche" muovendo il nostro corpo, provando le emozioni che esso vuole farci provare, scegliendo le scelte che esso vuole farci vivere e cosi' via.

"Vedere" quindi con consapevolezza in che maniera l'ego ci spinge a "reagire" sempre e sempre e sempre nella stessa maniera agli stimoli, ci permette di cominciare a contrastare le reazioni, per raggiungere la liberta' di scegliere, quindi "azioni" libere e consapevoli e non "reazioni" meccaniche e condizionate.

Fermo restando gli specchietti e i fumi dei nostri Alibi, dei nostri meccanismi di difesa e illusioni, che l'ego stesso ci contrappone per non essere ne' demolito, ne' ridimensionato.
Della serie "guarda come sono bravo?? guarda come ho capito tutto? guarda come adesso scelgo diversamente e finalmente agisco? e invece.....guarda come mi frego da solo perche' non ho scalfito minimamente nulla di quanto mi struttura!".
Le cose NON "accadono", all'uomo sveglio.
Le cose "accadono" all'uomo dormiente.

Ma sentire le proprie gambe che pedalano una bicicletta, significa certo percepire il proprio corpo e concentrarsi sul momento, ma non significa affatto avere "coscienza" di quello che siamo o stiamo davvero vivendo....
Percepire i muscoli dei propri polpacci non significa ne' essere svegli, ne' essere consapevoli, ne' percepire pienamente il momento....secondo me...non e' abbastanza, questo esercizio e' solo uno spicchio di un discorso molto piu' ampio e complesso, che non puo' essere frammentato ne' personalizzato, e qui torno alla necessita' di affidarsi ad insegnanti capaci ed a gruppi di lavoro.

C'e' moltissimo altro da dire, ma vorrei prima riuscire a capire da vagabondo se parliamo lo stesso linguaggio o se ci sono equivoci ed inesattezze da chiarire, altrimenti crediamo di parlare, di comunicare e invece andiamo ciascuno per la propria strada.


Sono stata frettolosa ed imprecisa e me ne dispiaccio, ma le mie giornate di lavoro sono estenuanti e questi sono discorsi impegnativi al massimo.
Spero comunque di non perdere il contatto e il filo con voi cosi' da potervi sempre seguire... a presto!
Marynella is offline  
Vecchio 12-09-2006, 12.04.26   #47
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Originalmente inviato da Marynella
Scusate ma.... a me non risulta affatto che l'anima sia necessariamente il nostro centro emozionale.
Cosa c'entra il "centro emozionale", che e' qualcosa di "fisico" che risiede in una zona precisa del nostro cervello, come la paura con la Migdala per intenderci, con l'anima?
Ho la sensazione che questa affermazione nega una totalita' di altre possibilita'.
La ragione, le viscere e le emozioni fanno parte dell'uomo macchina, non dell'anima.

Questo e' il mio pensiero, me ne rendo conto, ma la meditazione e la crescita intellettuale non escludono la crescita spirituale, che se avviene, pone l'anima sotto una luce completamente differente...e cioe' come scintilla di luce che proviene da Dio, qualunque nome ciascuno di noi vorra' dargli.
Forse dovremmo chiederci quali sono i significati oggettivi dei termini che utilizziamo, altrimenti ciascuno di noi dice cose che vengono recepite in maniera completamente diversa dagli altri.....

Non mi risulta affatto che vivere il "qui ed ora" sia lo stato in cui si percepisce solo il movimento corpo, il motore...tanto per fare un esempio, si sta parlando di consapevolezza profonda, lucida, e sveglia.

La consapevolezza di cui parla Gurdijeff e' davvero ad anni luce rispetto tutto questo.

Posso sapere dove, come e quando ha fatto queste affermazioni?

La consapevolezza del nostro essere "macchine" a cui si riferisce Gurdijeff ha a che fare con la nostra meccanicita' fisica, da una parte, e egoica dall'altra...e questo e' solo l'inizio di una disciplina, o filosofia chiamiamola come preferiamo molto molto piu' complessa e sfaccettata di cosi'...anche perche' si comincia con il conoscere la propria parte meccanica, ma la consapevolezza deve raggiungere tutti i livelli del nostro essere.
Insomma non e' sezionabile, non ci sono compartimenti stagni ma livelli, scalini, evoluzioni, stadi di crescita.

La rabbia, la commozione, la delusione, la solitudine...insomma qualunque nostra "reazione" alle cose del mondo non e' altro che frutto della nostra meccanicita'.
Le emozioni sono sempre e comunque parte dell'uomo macchina, fintanto che l'uomo dorme e se ne lascia guidare e dominare.
Il nostro corpo e' la macchina, ma lo e' anche il nostro cervello, lo e' sopratutto (!!!!) con tutti gli input che ci impartisce e ci costringe a rispettare, quindi.
Noi come dormienti rispondiamo a quelle "scariche" muovendo il nostro corpo, provando le emozioni che esso vuole farci provare, scegliendo le scelte che esso vuole farci vivere e cosi' via.

"Vedere" quindi con consapevolezza in che maniera l'ego ci spinge a "reagire" sempre e sempre e sempre nella stessa maniera agli stimoli, ci permette di cominciare a contrastare le reazioni, per raggiungere la liberta' di scegliere, quindi "azioni" libere e consapevoli e non "reazioni" meccaniche e condizionate.

Fermo restando gli specchietti e i fumi dei nostri Alibi, dei nostri meccanismi di difesa e illusioni, che l'ego stesso ci contrappone per non essere ne' demolito, ne' ridimensionato.
Della serie "guarda come sono bravo?? guarda come ho capito tutto? guarda come adesso scelgo diversamente e finalmente agisco? e invece.....guarda come mi frego da solo perche' non ho scalfito minimamente nulla di quanto mi struttura!".
Le cose NON "accadono", all'uomo sveglio.
Le cose "accadono" all'uomo dormiente.

Ma sentire le proprie gambe che pedalano una bicicletta, significa certo percepire il proprio corpo e concentrarsi sul momento, ma non significa affatto avere "coscienza" di quello che siamo o stiamo davvero vivendo....
Percepire i muscoli dei propri polpacci non significa ne' essere svegli, ne' essere consapevoli, ne' percepire pienamente il momento....secondo me...non e' abbastanza, questo esercizio e' solo uno spicchio di un discorso molto piu' ampio e complesso, che non puo' essere frammentato ne' personalizzato, e qui torno alla necessita' di affidarsi ad insegnanti capaci ed a gruppi di lavoro.

C'e' moltissimo altro da dire, ma vorrei prima riuscire a capire da vagabondo se parliamo lo stesso linguaggio o se ci sono equivoci ed inesattezze da chiarire, altrimenti crediamo di parlare, di comunicare e invece andiamo ciascuno per la propria strada.


Sono stata frettolosa ed imprecisa e me ne dispiaccio, ma le mie giornate di lavoro sono estenuanti e questi sono discorsi impegnativi al massimo.
Spero comunque di non perdere il contatto e il filo con voi cosi' da potervi sempre seguire... a presto!

Cara Marynella,

parliamo lo stesso linguaggio, o meglio, tu lo parli con maggiore padronanza e ti ringrazio delle precisazioni che hai fatto.

Non sono stato io a confondere il "centro emozionale" con l'anima.

Quando parlavo della bicicletta, parlavo dell'osservazione del "centro motore".
Per uno come me, che non ha penetrato l'insegnamento di Gurdijeff se non attraverso la lettura, risulta semplice "il ricordo di sè" mentre si sta compiendo una certa azione. E' più facilmente osservabile e ho messo in guardia sulla difificoltà di osservare il "centro emozionale" e quello "intelletuale".

Osservare i propri movimenti non porta ad una consapevolezza profonda ma contribuisce, seppur in minima parte, ad ampliare la sfera della propria consapevolezza. La vera consapevolezza si acquisisce secondo il metodo e il lavoro da te indicato. un lavoro molto duro e che coinvolge aspetti molto complessi.

io mi soffermo sul "ricordo di sè" perchè è la "tecnica" che ritrovo anche in altri "maestri", vedi Osho e Thic Nath Han. Una tecnica adattabile alla vita di tutti i giorni, senza grandi impegni e senza grandi risultati, è vero. Per chi non ha possibilità di stare in gruppo rappresenta un'ottima tecnica per migliorare i propri attimi di vita, che si arricchiscono della luce della consapevolezza. la qualità di quello che si sta facendo migliora. in bicicletta, quando sono consapevole, io godo di uno stato di benessere. Lo stesso dicasi quando faccio i piatti o qualsiasi altra cosa.

La consapevolezza profonda è tutta un'altra cosa, sono d'accordo.

Ora, però, trovi uno spazio e mi introduci all'enneagramma, dai...
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Vecchio 12-09-2006, 12.58.39   #48
Yam
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Originalmente inviato da Marynella
Scusate ma.... a me non risulta affatto che l'anima sia necessariamente il nostro centro emozionale.
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Originalmente inviato da Marynella
Cosa c'entra il "centro emozionale", che e' qualcosa di "fisico" che risiede in una zona precisa del nostro cervello, come la paura con la Migdala per intenderci, con l'anima?
Ho la sensazione che questa affermazione nega una totalita' di altre possibilita'.
La ragione, le viscere e le emozioni fanno parte dell'uomo macchina, non dell'anima.

C'e' un qualcosa che si puo' approfondire, al di la degli schemini mentali che ci hanno proposto o che ci siamo fatti. Come al solito, e l'ho gia' detto decine di volte, non bisognerebbe confondere l'Anima con lo Spirito.
L'Anima e' qualcosa di sottilmente fisico, due dita a destra del Cuore (fisico). E' una forma di memoria e sede della Sensibilita'. Una forte emozione puo' causare un arresto cardiaco......
Vediamo cosa dicono le tradizioni orientali (Buddismo e Induismo...semplifico di molto..).
(Soggetto al con-tatto con l'Oggetto): Esperienza (Bhoga) che genera impressione (Vasana...registrata nell'Anima o Citta per l'induismo o Alaya Vijnana per il buddismo)) che si trasforma in Seme (Samskara) o predisposizione ad agire e quindi: Azione (Karma). Questo e' il ciclo continuo (Samsara).
Di solito ne viene data una lettura negativa, non nel Mahayana dove l;e esperienze sono la Saggezza dell'esperienza, altrimenti che ci staremmo a fare qui? (concezione positiva della Vita).



Citazione:
Questo e' il mio pensiero, me ne rendo conto, ma la meditazione e la crescita intellettuale non escludono la crescita spirituale, che se avviene, pone l'anima sotto una luce completamente differente...e cioe' come scintilla di luce che proviene da Dio, qualunque nome ciascuno di noi vorra' dargli.


Chiamiamola Coscienza. Secondo te e' fissa, immobile, stabile, o e' in dinamica espansione?
O “avvitata” in se stessa?
C'e' nei minerali o negli animali, o nelle piante, oltre che nell'uomo?

Citazione:
Forse dovremmo chiederci quali sono i significati oggettivi dei termini che utilizziamo, altrimenti ciascuno di noi dice cose che vengono recepite in maniera completamente diversa dagli altri.....


Esatto l'errore madornale che e' stato fatto in Occidente, in seguito alla confusione Creata dalla chiesa Cattolica che ha perso determinate conoscenze…., e' stato di confondere i termini Anima e Spirito. Ancora oggi molte traduzioni, per esempio dal Sanscrito ad una lingua occidentale traducono Atman con Anima. Atman e' lo Spirito.

Citazione:
Non mi risulta affatto che vivere il "qui ed ora" sia lo stato in cui si percepisce solo il movimento corpo, il motore...tanto per fare un esempio, si sta parlando di consapevolezza profonda, lucida, e sveglia.


E' esattamente cio' che stai vivendo in questo istante, non e' lo sforzo che fai di essere presente.

Citazione:
La consapevolezza di cui parla Gurdijeff e' davvero ad anni luce rispetto tutto questo.


Gurdjieff non e' il Vangelo, tuttavia non lo conosco e se me ne parlassi mi farebbe piacere, anche se immagino dove sia andato a pescare....

Citazione:
Posso sapere dove, come e quando ha fatto queste affermazioni?


Non e' un 3d su Grudjieff dato che il ricordo di se' e' comune a tutte le tradizioni, mi sono permesso di cercare di allargarlo….

Citazione:
La consapevolezza del nostro essere "macchine" a cui si riferisce Gurdijeff ha a che fare con la nostra meccanicita' fisica, da una parte, e egoica dall'altra...e questo e' solo l'inizio di una disciplina


Certo ma forse possiamo approfondire…



Citazione:
La rabbia, la commozione, la delusione, la solitudine...insomma qualunque nostra "reazione" alle cose del mondo non e' altro che frutto della nostra meccanicita'.
Citazione:
Le emozioni sono sempre e comunque parte dell'uomo macchina, fintanto che l'uomo dorme e se ne lascia guidare e dominare.

Certo, ma sino ad oggi sono cio’ che ti ha spinto ad evolverti, stimolando tue “reazioni” agli stimoli esterni. All’uomo e’ dato di fare un ulteriore passo.

Citazione:
Il nostro corpo e' la macchina, ma lo e' anche il nostro cervello, lo e' sopratutto (!!!!) con tutti gli input che ci impartisce e ci costringe a rispettare, quindi.
Citazione:
Noi come dormienti rispondiamo a quelle "scariche" muovendo il nostro corpo, provando le emozioni che esso vuole farci provare, scegliendo le scelte che esso vuole farci vivere e cosi' via.

Corpo-Anima e’ piu’ corretto, dove per Anima non intendo lo Spirito. Il Cervello e' collegato con l'Anima e insieme formano il cosiddetto EGO.

Citazione:
"Vedere" quindi con consapevolezza in che maniera l'ego ci spinge a "reagire" sempre e sempre e sempre nella stessa maniera agli stimoli, ci permette di cominciare a contrastare le reazioni, per raggiungere la liberta' di scegliere, quindi "azioni" libere e consapevoli e non "reazioni" meccaniche e condizionate.


Certo.

Citazione:
Fermo restando gli specchietti e i fumi dei nostri Alibi, dei nostri meccanismi di difesa e illusioni, che l'ego stesso ci contrappone per non essere ne' demolito, ne' ridimensionato.
Citazione:
Della serie "guarda come sono bravo?? guarda come ho capito tutto? guarda come adesso scelgo diversamente e finalmente agisco? e invece.....guarda come mi frego da solo perche' non ho scalfito minimamente nulla di quanto mi struttura!".
Le cose NON "accadono", all'uomo sveglio.
Le cose "accadono" all'uomo dormiente.

Quelli sono solo pensieri…..nei quali quello che tu chiami uomo dormiente e’ completamente identificato.

Citazione:
Ma sentire le proprie gambe che pedalano una bicicletta, significa certo percepire il proprio corpo e concentrarsi sul momento, ma non significa affatto avere "coscienza" di quello che siamo o stiamo davvero vivendo....
Citazione:
Percepire i muscoli dei propri polpacci non significa ne' essere svegli, ne' essere consapevoli, ne' percepire pienamente il momento....secondo me...non e' abbastanza, questo esercizio e' solo uno spicchio di un discorso molto piu' ampio e complesso, che non puo' essere frammentato ne' personalizzato, e qui torno alla necessita' di affidarsi ad insegnanti capaci ed a gruppi di lavoro.

Certo, tenere i sensi aperti e’ un metodo di pratica.
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Vecchio 12-09-2006, 17.37.31   #49
Mary
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Divenire coscienti e pienamente consapevoli di se stessi non è cosa da poco.
Il cammino può essere lungo e faticoso. Ma già averne sprazzi può essere un grande traguardo.
L'essere pianemente immersi nel presente porta ad una visione e percezione della realtà che è difficile dimenticare. Questa la mia esperienza. Una visione del mondo e di se stessi unica, viva, piena. E' davvero stupendo. Se qualcuno di voi ha fatto sogni lucidi, allora posso dire che è simile ad essi.

Volevo solo aggiungere che pagare in denaro un maestro, o l'appartenenza ad un gruppo è profondamente sbagliato.

Se il mio desiderio è profondo e sincero pagherò con il mio tempo, con il mio impegno, con i miei errori, con i dubbi, con le incertezze, con gli scoraggiamenti. Questo è il prezzo di ogni cammino. Non certo quello economico.
Nel momento in cui si mette in mezzo il denaro si cominciano a formare classi di individui: il ricco e il povero. E la spiritualità non ha classi sociali.

ciao
mary
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Vecchio 12-09-2006, 19.12.56   #50
paperapersa
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Originalmente inviato da Mary
Divenire coscienti e pienamente consapevoli di se stessi non è cosa da poco.
Il cammino può essere lungo e faticoso. Ma già averne sprazzi può essere un grande traguardo.
L'essere pianemente immersi nel presente porta ad una visione e percezione della realtà che è difficile dimenticare. Questa la mia esperienza. Una visione del mondo e di se stessi unica, viva, piena. E' davvero stupendo. Se qualcuno di voi ha fatto sogni lucidi, allora posso dire che è simile ad essi.

Volevo solo aggiungere che pagare in denaro un maestro, o l'appartenenza ad un gruppo è profondamente sbagliato.

Se il mio desiderio è profondo e sincero pagherò con il mio tempo, con il mio impegno, con i miei errori, con i dubbi, con le incertezze, con gli scoraggiamenti. Questo è il prezzo di ogni cammino. Non certo quello economico.
Nel momento in cui si mette in mezzo il denaro si cominciano a formare classi di individui: il ricco e il povero. E la spiritualità non ha classi sociali.

ciao
mary

Purtroppo la spiritualità della new age sembra proprio perpetuare
questa differenza di classi.....ma per i semplici e i miti di cuore,
per i poveri in spirito non c'è bisogno di pagare alcunchè....
siamo noi mentali che abbiamo sempre bisogno di risposte e diventiamo ricercatori......gli altri hanno fede e basta e fede come fiducia, affidamento,
abbandono.....anche loro forse a volte hanno dubbi e incertezze chi sa,
ma come bambini si affidano e si lasciano rassicurare dalla preghiera,
dalla comunità, dal loro impegno nelle piccole cose....
in fondo se noi siamo più mentali ci sarà un motivo...
paperapersa is offline  

 



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