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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 11-05-2008, 11.19.05   #11
La_viandante
stella danzante
 
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

Citazione:
Mi chiedo e ti chiedo come mai, se la ricchezza materiale ed il perfetto benessere fisico non sono sinonimi di felicità, ci sia tanta corsa verso essi da parte di tutti. DI TUTTI compresi i vari istituti bancari ed opere religiose che si nascondono dietro l’immagine di un Dio per razzolare vile denaro.
Occorrerà un altro Gesù per scacciare i mercanti dal Tempio?
vedi perchè bisogna inginocchiarsi? e soprattutto evitare di giudicare (la chiesa non il resto del mondo che non concorda).
una trovata fantastica, la chiesa non la si può giudicare ma questa può insultare imounemente chi ne vuole restare fuori e ne avrebbe ogni diritto
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Vecchio 17-05-2008, 19.00.43   #12
sopravvissuto
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

Trovo interessante il metodo di 'Reclutamento' della chiesa cattolica (non molto dissimile dalle altre religioni).

A mio parere:


La chiesa cattolica ha tra i suoi pilastri la circonvenzione dei bambini.
Vengono battezzati a 30 giorni o giù di lì, non da uomini a 30 anni come si narra fece Gesù. Da lì in poi è un susseguirsi di imposizioni, dettate dalla tradizione, dal costume, dal conformismo , dalla arretratezza mentale , dalla mancanza totale o parziale di un pensiero libero e laico da parte dei genitori.

Gesù disse ‘ che i bambini vengano a me ’ non che venga riempita loro la testa e l’anima con le millenarie invenzioni e violenze psicologiche di santa romana chiesa.

Ma questo a nulla vale. Il gregge di pecore segue sempre il pastore.

Fin dalla più tenera età molti bambini subiscono la violenza di sentirsi ‘peccatori’.
Vengono controvoglia trascinati in chiesa ad ascoltare favole e bugie di cui non afferrano il significato. Il bambino viene a trovarsi in un posto pieno di gente, in silenzio, china, che prega la riproduzione più o meno gigante di un uomo crocifisso e ogni settimana va a catechismo dove gli insegnano (a volte ragazze giovani , senza esperienza e poca cultura) che se fa le cose cattive andrà all'inferno e soffrirà pene abominevoli per l'eternità; il tutto gli viene ( a meno di avere un insegnante con po’ di libertà di pensiero) ripetuto anche a scuola. Un po' traumatizzato lo rimane, come è possibile altrimenti?

Tutto perché i genitori sentono il dovere di conformarsi alla massa, per non sentirsi fuori continuando a recitare falsità che si tramandano di generazione in generazione.

La violenza più traumatizzante è senz’altro la Confessione, necessaria per accedere alla Comunione.
Bambini e bambine di 8,9 anni si trovano davanti a degli sconosciuti a dover confessare colpe e peccati che non hanno commesso, che instaurano dentro di loro quel senso di colpa che ci si mette una vita a liberarsene (se ci si fa).
E’ una violenza scandalosa. Mi ricordo il senso di vergogna e di colpa che provai quando il prete di turno mi chiese se avessi commesso atti impuri.
Atti impuri ?!?!?!? Ci sarebbe da ridere, ma è una cosa che dovrebbe far piangere ché non esiste solo la pedofilia ma anche questo altro genere di violenza.

Come è possibile mettere nelle mani di un adulto i segreti e l’intimità del proprio figlio?
Non verrebbe mai in mente ad alcun genitore sano di mente una cosa del genere.
Ma il prete può.
Può conoscere i segreti, scandagliare l’anima, scandalizzarla, sconvolgerla.

Poi arriva la Comunione.

Il 99 % dei bambini odia andare al catechismo, si sente vittima di un sopruso ma si sottomette in vista dell’ambito premio: il pranzo e i tanti regali che riceverà.Pranzo che per i più agiati può arrivare a costare migliaia di €, alla faccia di crepa di fame.
Questa è la comunione per i bambini.
Il giorno dopo non si ricordano quasi nulla della parola di Cristo, ma a scuola portano fieri i loro orologi e i loro game boy da 100 €.
Ma dentro di loro rimarranno le violenze subite.


Così la santissima chiesa pone le basi per il suo potere e continua a manipolare e dominare il pensiero delle masse.
E’ giusto parlare dei preti pedofili.
Ma questa violenza è assai più vasta e grave perché mina la coscienza individuale e di massa di interi popoli.
I bambini per la chiesa non sono che un mezzo per uno scopo.
E i genitori, ‘credenti’, traumatizzati o beoti che siano, sono convinti di fare il loro bene.
sopravvissuto is offline  
Vecchio 17-05-2008, 19.52.50   #13
senzanome
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano


bello il tuo post sopravvissuto.
io e la confessione il giorno prima della comunione.
età 8 anni.
confessai i miei peccati: ho detto delle parolacce, ho disubbidito a mamma e papà, non mi va di fare fare i compiti.
Arriva l'assoluzione e poi il prete mi dice: "fino a domani, il giorno della tua prima comunione devi rimanere pura, non devi commettere peccato.
Mi ricordo bene il viaggio di ritorno a casa in macchina con i miei genitori.
Nella mia testa scorrevano due pensieri.
Il primo era una lunga serie di parolacce e più mi sforzavo di non pensarle e più me ne venivano in mente.
Il secondo era il terrore del giorno dopo. Ero terrorizzata dal fatto di non riuscire a far sciogliere l'ostia in bocca senza masticarla.
Al catechismo mi avevano raccontato la storiella che un bambino cattivo aveva masticato l'ostia per vedere se davvero quello era il corpo di cristo e dall'ostia era uscito sangue. Sangue!
Roba da pazzi.

Ah.. un altro modo con cui mi tenevano buona durante la messa.
Mia zia diceva che se ti agitavi durante la messa era il diavolo che ti tentava. dovevi stare ferma, zitta e buona.
Le chiesi se mi potevo grattare se avevo un prurito. No, pure quello era una tentazione del diavolo.
Roba da pazzi.
senzanome is offline  
Vecchio 17-05-2008, 21.46.13   #14
frollo
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Messaggi: 286
Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

Io credo che nella vita occorra spesso scendere a compromessi e scegliere il male minore anzichè un "bene" assoluto quasi sempre impossibile da raggiungere.
Io sono agnostico e moderatamente anticlericale... ma mando mia figlia in una scuola di suore e pure al catechismo.
Intanto preciso che per chiunque abbia un minimo di infarinatura di catechesi, il sacramento che conta è quello della cresima. con cui il cristiano conferma le promesse fatte per suo conto dai genitori all'atto del battesimo. E la cresima si fa da grandicelli se non proprio da adulti.
Comunque un'educazione cattolica ha degli elementi senza dubbio positivi che, molto opportunisticamente, ritengo giusto cogliere per "formare" la sensibilità mia figlia. Pensate che persino un mio amico ebreo la vede in questo modo, tanto che manda i figli in una scuola confessionale cattolica!
Ci sarà tempo in futuro per depurare il proprio bagaglio di esperienze da quelle che alcuni vedono come imposizioni e storture. Come d'altronde è successo a me, che dopo scuole cattoliche e un modesto attivismo parrocchiale, ho abbandonato radicalmente quel modello e ho sposato l'agnosticismo addizionato da una certa dose di menefreghismo laico...
Dicevo dell'educazione cattolica. Credo intanto che le frequentazioni che si fanno in una scuola di suore, siano non migliori, né peggiori, ma quantomeno "controllate", rispetto a quelle diuna scuola pubblica. Ritengo poi che l'atmosfera, che a me sembra di gioia, di allegria e simpatia, ma che effettivamente per alcuni versi può essere anche oppressiva e portatrice di sensi di colpa, sia funzionale allo sviluppo di freni inibitori e scrupoli, che se da un lato potrebbero frustrare la persona, dall'altro potrebbero certamente preservarla dal mettersi nei guai (droga, cattive amicizie, rapporti sessuali troppo precoci, ecc...).
Insomma, non tutto il male viene per nuocere. Io penso che l'educazione cattolica e religiosa abbia molti difetti e che per certi versi sia subdola e insinuosa, ma ha certamente dei pregi e, mentre i difetti, quando arriva l'età adulta si possono riconoscere e aggiustae, dei pregi se ne beneficia proprio in un'età delicatissima come l'infanzia e l'adolescenza.
Quindi mi sento di dover temperare l'intervento di "sopravvissuto" proprio in questo senso.
frollo is offline  
Vecchio 17-05-2008, 22.09.42   #15
VanLag
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

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Originalmente inviato da sopravvissuto
Trovo interessante il metodo di 'Reclutamento' della chiesa cattolica (non molto dissimile dalle altre religioni).

A mio parere:


La chiesa cattolica ha tra i suoi pilastri la circonvenzione dei bambini.
Vengono battezzati a 30 giorni o giù di lì, non da uomini a 30 anni come si narra fece Gesù. Da lì in poi è un susseguirsi di imposizioni, dettate dalla tradizione, dal costume, dal conformismo , dalla arretratezza mentale , dalla mancanza totale o parziale di un pensiero libero e laico da parte dei genitori.

Gesù disse ‘ che i bambini vengano a me ’ non che venga riempita loro la testa e l’anima con le millenarie invenzioni e violenze psicologiche di santa romana chiesa.

Ma questo a nulla vale. Il gregge di pecore segue sempre il pastore.

Fin dalla più tenera età molti bambini subiscono la violenza di sentirsi ‘peccatori’.
Vengono controvoglia trascinati in chiesa ad ascoltare favole e bugie di cui non afferrano il significato. Il bambino viene a trovarsi in un posto pieno di gente, in silenzio, china, che prega la riproduzione più o meno gigante di un uomo crocifisso e ogni settimana va a catechismo dove gli insegnano (a volte ragazze giovani , senza esperienza e poca cultura) che se fa le cose cattive andrà all'inferno e soffrirà pene abominevoli per l'eternità; il tutto gli viene ( a meno di avere un insegnante con po’ di libertà di pensiero) ripetuto anche a scuola. Un po' traumatizzato lo rimane, come è possibile altrimenti?

Tutto perché i genitori sentono il dovere di conformarsi alla massa, per non sentirsi fuori continuando a recitare falsità che si tramandano di generazione in generazione.

La violenza più traumatizzante è senz’altro la Confessione, necessaria per accedere alla Comunione.
Bambini e bambine di 8,9 anni si trovano davanti a degli sconosciuti a dover confessare colpe e peccati che non hanno commesso, che instaurano dentro di loro quel senso di colpa che ci si mette una vita a liberarsene (se ci si fa).
E’ una violenza scandalosa. Mi ricordo il senso di vergogna e di colpa che provai quando il prete di turno mi chiese se avessi commesso atti impuri.
Atti impuri ?!?!?!? Ci sarebbe da ridere, ma è una cosa che dovrebbe far piangere ché non esiste solo la pedofilia ma anche questo altro genere di violenza.

Come è possibile mettere nelle mani di un adulto i segreti e l’intimità del proprio figlio?
Non verrebbe mai in mente ad alcun genitore sano di mente una cosa del genere.
Ma il prete può.
Può conoscere i segreti, scandagliare l’anima, scandalizzarla, sconvolgerla.

Poi arriva la Comunione.

Il 99 % dei bambini odia andare al catechismo, si sente vittima di un sopruso ma si sottomette in vista dell’ambito premio: il pranzo e i tanti regali che riceverà.Pranzo che per i più agiati può arrivare a costare migliaia di €, alla faccia di crepa di fame.
Questa è la comunione per i bambini.
Il giorno dopo non si ricordano quasi nulla della parola di Cristo, ma a scuola portano fieri i loro orologi e i loro game boy da 100 €.
Ma dentro di loro rimarranno le violenze subite.


Così la santissima chiesa pone le basi per il suo potere e continua a manipolare e dominare il pensiero delle masse.
E’ giusto parlare dei preti pedofili.
Ma questa violenza è assai più vasta e grave perché mina la coscienza individuale e di massa di interi popoli.
I bambini per la chiesa non sono che un mezzo per uno scopo.
E i genitori, ‘credenti’, traumatizzati o beoti che siano, sono convinti di fare il loro bene.

Che dire? Impietoso ma realistico.

Certo che poi è facile dire che siamo tutti cristiani e le nostre tradizioni sono cristiane. Come potrebbe essere diverso visto il plagio al quale siamo sottoposti. Ma è ciò che vogliamo?

E' tutta la vita che lotto per contro-lavare il mio cervello ma so di essere ancora molto cattolico e mi sa che il mio imprinting cattolico morirà solo con la morte della mia memoria.

VanLag is offline  
Vecchio 18-05-2008, 00.17.31   #16
frollo
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Che dire? Impietoso ma realistico.

Certo che poi è facile dire che siamo tutti cristiani e le nostre tradizioni sono cristiane. Come potrebbe essere diverso visto il plagio al quale siamo sottoposti. Ma è ciò che vogliamo?

E' tutta la vita che lotto per contro-lavare il mio cervello ma so di essere ancora molto cattolico e mi sa che il mio imprinting cattolico morirà solo con la morte della mia memoria.


Embè? L'imprinting cattolico, mica è camorrista o mafioso. Mica è arrivista o approfittatore. Mica è lassista o vizioso.
E' un imprinting come e forse meglio di tanti altri.
In fondo se pensiamo al cristianesimo come amore, onestà, coraggio, lealtà, tolleranza e serietà, non mi pare malvagio avere un imprinting cattolico. Poi ognuno è libero di prendere quello che vuole dalle scuole di pensiero, ma se io metto sui piatti di una bilancia i pro e i contro di un imprinting cattolico, la mia bilancia pende ancora verso i pro... anche se lo ripeto io sono agnostico e anticlericale (ma obiettivo).
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Vecchio 18-05-2008, 11.29.49   #17
sopravvissuto
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Io credo che nella vita occorra spesso scendere a compromessi e scegliere il male minore anzichè un "bene" assoluto quasi sempre impossibile da raggiungere.
Io sono agnostico e moderatamente anticlericale... ma mando mia figlia in una scuola di suore e pure al catechismo.
Intanto preciso che per chiunque abbia un minimo di infarinatura di catechesi, il sacramento che conta è quello della cresima. con cui il cristiano conferma le promesse fatte per suo conto dai genitori all'atto del battesimo. E la cresima si fa da grandicelli se non proprio da adulti.
Comunque un'educazione cattolica ha degli elementi senza dubbio positivi che, molto opportunisticamente, ritengo giusto cogliere per "formare" la sensibilità mia figlia. Pensate che persino un mio amico ebreo la vede in questo modo, tanto che manda i figli in una scuola confessionale cattolica!
Ci sarà tempo in futuro per depurare il proprio bagaglio di esperienze da quelle che alcuni vedono come imposizioni e storture. Come d'altronde è successo a me, che dopo scuole cattoliche e un modesto attivismo parrocchiale, ho abbandonato radicalmente quel modello e ho sposato l'agnosticismo addizionato da una certa dose di menefreghismo laico...
Dicevo dell'educazione cattolica. Credo intanto che le frequentazioni che si fanno in una scuola di suore, siano non migliori, né peggiori, ma quantomeno "controllate", rispetto a quelle diuna scuola pubblica. Ritengo poi che l'atmosfera, che a me sembra di gioia, di allegria e simpatia, ma che effettivamente per alcuni versi può essere anche oppressiva e portatrice di sensi di colpa, sia funzionale allo sviluppo di freni inibitori e scrupoli, che se da un lato potrebbero frustrare la persona, dall'altro potrebbero certamente preservarla dal mettersi nei guai (droga, cattive amicizie, rapporti sessuali troppo precoci, ecc...).
Insomma, non tutto il male viene per nuocere. Io penso che l'educazione cattolica e religiosa abbia molti difetti e che per certi versi sia subdola e insinuosa, ma ha certamente dei pregi e, mentre i difetti, quando arriva l'età adulta si possono riconoscere e aggiustae, dei pregi se ne beneficia proprio in un'età delicatissima come l'infanzia e l'adolescenza.
Quindi mi sento di dover temperare l'intervento di "sopravvissuto" proprio in questo senso.

mah...qualche messaggio positivo arriverà pure ma viene sommerso dalle menzogne , dal terrore , dalla violenza che incute il catechismo e tutto il resto al bambino.

mio figlio ha 10 anni, non fa religione a scuola, non si è confessato, non si è comunicato. ma è a conoscenza della religione. più avanti scelgierà lui.
eppure, stranamente è , in linea di massima, educato e rispettoso.
in compenso i suoi compagni o almeno la maggioranza, hanno già il telefonino con la video camera, si comportano a scuola e fuori molto peggio di lui, per non parlare di parolacce e/o bestemmie.

si può crescere senza la chiesa (non parlo di religione, anche se penso si possa fare a meno anche di quella), si può
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Vecchio 18-05-2008, 11.50.38   #18
VanLag
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Originalmente inviato da frollo
Embè? L'imprinting cattolico, mica è camorrista o mafioso. Mica è arrivista o approfittatore. Mica è lassista o vizioso.
E' un imprinting come e forse meglio di tanti altri.
In fondo se pensiamo al cristianesimo come amore, onestà, coraggio, lealtà, tolleranza e serietà, non mi pare malvagio avere un imprinting cattolico. Poi ognuno è libero di prendere quello che vuole dalle scuole di pensiero, ma se io metto sui piatti di una bilancia i pro e i contro di un imprinting cattolico, la mia bilancia pende ancora verso i pro... anche se lo ripeto io sono agnostico e anticlericale (ma obiettivo).
Forse il problema di base è quello di essere liberi di scegliere tra il “bene” ed il “male”. Se sei nato in un ambiente fortemente cattolico devi scegliere il “bene” e di quella virtù, al cattolico, rimangono gli oneri mentre al cattolicesimo vanno gli onori.

Poi ci sarebbe da fare una disamina sui presupposti filosofici che reggono il cattolicesimo come quello di “conoscere, (per rivelazione), la Verità”, e quello di essere “il popolo prediletto da Dio”. Presupposti che, secondo me, sono profondamente sbagliati perché inducono ad un orgoglio esclusivo che è l’esatto contrario dell’amore.

Ancora il cattolicesimo con la sua sessuofobia è il suo disamore per il piacere va contro le leggi fondamentali della natura e della vita, il cui motore trainante è proprio l’amore alla vita.

Un’altra cosa del cattolicesimo è che l’attitudine a parlare di bene e di amore sembra esimere il cattolico dal praticare quelle strade, quasi che, il fatto di parlarne basterebbe a giustificare la coscienza dei cattolici. Si parla di solidarietà di amore e di giustizia ma l’importante è che quella solidarietà, quell’ amore e quella giustizia, siano domani mai ora. Per ora è sufficiente che se ne parli.

E potrei continuare per pagine e pagine a criticare in maniera documentata un imprinting che, come dicevo, conosco molto bene….. ma per ora mi fermo qui.

Ovviamente come in tutte le cose non significa che il cattolicesimo sia sbagliato in toto. Nulla è mai tutto bianco o tutto nero, tuttavia la mia esperienza mi dice che il nero supera di gran lunga il bianco e che il cattolicesimo non è la strada per un mondo migliore ne per il singolo individuo ne per le società ed i 2000 anni di storia passata, stanno a dimostrarcelo abbondantemente, mi sembra.

VanLag is offline  
Vecchio 18-05-2008, 13.14.00   #19
frollo
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mah...qualche messaggio positivo arriverà pure ma viene sommerso dalle menzogne , dal terrore , dalla violenza che incute il catechismo e tutto il resto al bambino.

mio figlio ha 10 anni, non fa religione a scuola, non si è confessato, non si è comunicato. ma è a conoscenza della religione. più avanti scelgierà lui.
eppure, stranamente è , in linea di massima, educato e rispettoso.
in compenso i suoi compagni o almeno la maggioranza, hanno già il telefonino con la video camera, si comportano a scuola e fuori molto peggio di lui, per non parlare di parolacce e/o bestemmie.

si può crescere senza la chiesa (non parlo di religione, anche se penso si possa fare a meno anche di quella), si può

Certo che si può crescere senza chiesa e pure senza religione e si può essere anche delle bravissime persone, ci mancherebbe. I buoni sentimenti, l'educazione e i valori, non sono certo patrimonio della Chiesa.
Quello che però dico io è che, almeno in una fase iniziale di crescita, accostarcisi (alla religione attraverso la scuola cattolica e il catechismo) è funzionale ad una crescita "controllata" verso una direzione certamente NON sbagliata, forse non "giusta", ma sicuramente positiva ove prevalgano i valori di solidarietà, di rispetto, di amore, fratellanza, tolleranza, altruismo e bontà. certo, magari gli stessi valori sono presenti anche altrove, ma in una parrocchia o in una scuola confessionale ci sono certamente e, in più, il "contorno" è tutto orientato verso quei riferimenti. Io, almeno a livello di fanciullezza, preadolescenza, non vedo ancora quel senso di oppressione anche sessuofoba (a 9 anni se i bambini parlano di sesso vuol dire che c'è qualche problema) di cui parla van Laag. Per cui io continuerei a distinguere tra "il cristianesimo per il fanciullo" e quello per gli adulti. Il primo non mi dispiace, se lo consideriamo alla stregua di un qualsiasi metodo educativo (tipo Montessoriano, Steineriano, o altro)
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Vecchio 21-05-2008, 00.28.30   #20
VanLag
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Io, almeno a livello di fanciullezza, preadolescenza, non vedo ancora quel senso di oppressione anche sessuofoba (a 9 anni se i bambini parlano di sesso vuol dire che c'è qualche problema) di cui parla van Laag.
Come la chiami una società che separa due fratellini (fratello e sorella),dai genitori per un supposto disegno a sfondo sessuale?
Sessuofobica mi sembra fin poco.

VanLag is offline  

 



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