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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 25-05-2008, 17.40.44   #41
Pantera Rosa
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

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Originalmente inviato da frollo
La scuola pubblica difficilmente si sceglie. E' più facile che ci capiti perchè la tua zona è assegnata, per vicinanza, a un istituto. In realtà, tra chi sostiene la scuola pubblica, è proprio l'idea di poter scegliere che proprio non va giù. Chissà, forse dire di preferire una scuola all'altra è un peccato di superbia, o di presunzione, o un insulto insopportaile per chi non viene preferito... boh?

Le scuole pubbliche per fortuna, nella città dove abito sono numerose e offrono ognuna un piano formativo, e la scelta è avvenuta proprio in virtù di ciò.
Non vedo cosa ci sia di presuntuoso nel valutare tra varie finalità educative degli istituti statali.

Sembra, invece, che tu abbia un concetto sfavorevole nei confronti dell'istruzione pubblica, il fatto che non si paghi, non equivale a "non funziona",
madonna..."chissà che insegnanti" .
Anzi ti dirò di più, una persona (di nostra conoscenza) che aveva i figli alle scuole private, per la secondaria ha preferito la statale, di gran lunga migliore..sembra paradossale, ma è così.

Piccola nota, scontata, ma punto fermo: tutti i ragazzi hanno diritto ad uguali opportunità in ogni ambito sociale .


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Vecchio 25-05-2008, 22.21.42   #42
frollo
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

Citazione:
Originalmente inviato da Pantera Rosa
Le scuole pubbliche per fortuna, nella città dove abito sono numerose e offrono ognuna un piano formativo, e la scelta è avvenuta proprio in virtù di ciò.

Allora, specifichiamo meglio.
Mia figlia fa la quarta elementare e le medie le farà CERTAMENTE in una scuola pubblica, ma solo perchè io, purtroppo, non ho i soldi per potermi permettere la "fantastica" scuola confessionale che ho di fronte casa. Se le due opzioni partissero alla pari o io non avessi problemi di denaro, non avrei dubbi sulla scelta della scuola.
Ripeto ancora una volta che io NON sono credente, non sono praticante e anzi, sono anticlericale, ma siccome non sono nemmeno scemo, so distinguere quando un'istituzione è meglio di un'altra e in questo caso c'è poco da fare. le scuole confessionali che io conosco sono meglio di tutte le scuole pubbliche che io conosco. Per inciso, anche io ho fatto delle scuole pubbliche e mi sono trovato bene (a parte qualche professore un po' "naif" e senza alcuna voglia di lavorare), ma io ho fatto un liceo. Siccome ho fatto anche il professore in un Istituto tecnico, e faccio sporadicamente colloqi di lavoro con neodiplomati di ITIS, posso dirti senza ombra di dubbio che gli istituti tecnici sono allo sbando.


Non vedo cosa ci sia di presuntuoso nel valutare tra varie finalità educative degli istituti statali.

Non ho detto di essere presuntuoso perchè vorrei valutare, ho detto invece che l'organizzazione della scuola pubblica rifugge i confronti, perchè se si facessero bisognerebbe anche parlare di effivienza, di merito, di bravura o inettitudine degli insegnanti e, come si sa, il calderone scolastico comprende tutti, annulla il merito e schiaccia tutti sullo stesso piano.
Quanto alla scelta della scuola, io ho sempre saputo che se vuoi fare il "liceo scientifico", non puoi scegliere quello nella tua città o nei comuni limitrofi che ti soddisfa e che ti offre migliori garanzie, ma devi andare a quello assegnato per competenza territoriale alla via dove abiti. Questo fa a pugni con le questioni di libera scelta o di concorrenza virtuosa tra istituti. Se le cose sono cambiate, me ne rallegro, era ora.


Sembra, invece, che tu abbia un concetto sfavorevole nei confronti dell'istruzione pubblica, il fatto che non si paghi, non equivale a "non funziona",
madonna..."chissà che insegnanti" .

Si ho sfiducia nella scuola pubblica, ma con cognizione di causa: sono stato studente e ci ho lavorato, quindi so cosa dico.

Anzi ti dirò di più, una persona (di nostra conoscenza) che aveva i figli alle scuole private, per la secondaria ha preferito la statale, di gran lunga migliore..sembra paradossale, ma è così.

Forse anche le sue erano troppo costose. O forse non erano quelle di tradizione e prestigio cui mi riferisco.

Piccola nota, scontata, ma punto fermo: tutti i ragazzi hanno diritto ad uguali opportunità in ogni ambito sociale .

Hai ragione, è scontata. Però la vita va da un'altra parte. Per esempio mi sono sempre chiesto perchè, in America, chi si laurea in una università pubblica, difficilmente emerge, mentre chi si laurea in una universtià prestigiosa, se lo litigano le aziende migliori. In Italia, chi esce dalla Statale ha qualche opportunità, chi esce dalla Bocconi, o dalla Luis, ne ha 10 volte tante e tutte migliori. Quella delle "pari opportunità" è una teoria giustissima e bellissima, ma utopica. Ci ho messo tanto a capirlo, ma siccome mio padre ci credeva, io ci ho creduto e i risultati sono stati per entrambi decisamente deludenti, ho deciso che per le mie figlie non voglio più commettere lo stesso errore e se pagare 3000 euro l'anno può aiutarle ad avere una preparazione migliore, ma anche -perchè no- a conoscere i figli di professionisti, magistrati, dirigenti, probabilemte indirizzati verso percorsi di vita di un certo tipo, forse vale la pena fare questo investimento



Mi scuso perchè sembrerò cinico e senza valori. Come al solito invece, si tratta di essere pragmatici e di fare delle scelte pensando al futuro dei figli.
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Vecchio 26-05-2008, 10.08.12   #43
La_viandante
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

Citazione:
Benedetto XVI: “una vita senza Dio è limitata”
Una vita che esclude Dio è limitata al “finito”, osserva Benedetto XVI nel Messaggio che ha scritto in occasione del 97° Katholikentag tedesco. […] Al giorno d’oggi, ha riconosciuto, non poche persone “hanno paura che la fede possa limitare la loro vita, che esse possano essere costrette nell’involucro dei comandamenti e degli insegnamenti della Chiesa e che non potranno più essere libere di muoversi nel ‘largo’ della vita e del pensiero di oggi”. Secondo il Pontefice, queste persone si sentono come il figliol prodigo, “costrette a partire, lasciando da parte Dio per assaporare tutto il ‘largo’ dell’universo. Alla fine, però, questo ‘largo’ diventa stretto e vuoto”. “Solo quando la nostra vita sarà riuscita a salire al cuore di Dio - constata -, avrà trovato quel ‘largo’ per il quale noi siamo stati creati”. Una vita senza Dio, ha osservato Benedetto XVI, “non diventa più libera e più larga”. Chi infatti tralascia Dio “limita la vita e il mondo al ‘finito’, a quello che noi stessi possiamo fare e pensare, e questo è sempre troppo poco”. Dio, invece, “allarga il nostro cuore affinché non pensiamo più soltanto a noi stessi”, di modo che l’uomo non abbia più bisogno di “cercare, timoroso, la sua felicità, il suo successo o di dare peso all’opinione degli altri”. […]

NON riesce a lasciare in pace il prossimo. E' un disturbo ossessivo-compulsivo aggravato dall'età?

Questo è quello che di più odioso c’è nei totalitarismi, non si riesce proprio a rispettare le scelte e le libertà altrui, se lui nella sua vita non è riuscito a trovare nessun senso tanto da doverselo cercare nelle favolette ma perché deve imputare a tutti il suo nichilismo. Mi fa piacere che ci sia gente che trova la sua libertà e la sua infinitezza nell’aldilà, ci andassero pure al più presto se qui si annoiano ma non è che il loro temporaneo cammino su questa terra devono trascorrerlo tutto il tempo a sentenziare su quello degli altri no? Il cristiano non dovrebbe principalmente occuparsi della sua trave?
La_viandante is offline  
Vecchio 26-05-2008, 14.20.09   #44
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

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Originalmente inviato da frollo
Ma che vuoi che dica il Papa? Ma lascialo parlare, no? Che fastidio ti da? Basta ignorarlo, mi sembra elementare.

Ti dichiari agnostico. Mah...poi difendi la religione e mandi i figli in scuole religiose perché sono 'sicuramente' migliori...torneremo su questo argomento dato che sono un insegnate.

Per ora ti illustro perché il papa, o qualsiasi altro capo religioso non solo mi dà fastidio ma mi fa anche paura:

Non esistono religioni o confessioni ‘moderate’. E’ una illusione. La fede, qualsiasi fede, è, sempre, di per sé integralista ché si considera verità assoluta e non ammette contraddittorio. I ‘moderati’ sono lo specchio per le allodole per illudere i laici che si può convivere con la religione non perché si è lottato per più di due secoli, ma così, quasi come un miracolo, come qualcosa di naturale. Non è così. Se il Cristianesimo è adesso ‘buono’ lo è perché costretto da oltre due secoli di lotte scientifiche, laiche e razionali. Altrimenti saremmo ancora all’epoca pre-illuminista. Tutte le religioni vogliono ciò che hanno sempre voluto: esercitare il potere. Lo ripeto NON esiste moderazione in campo religioso perché la fede è e sempre sarà integralista, perché viene da un dio che tutto trascende. L’Islam è un pericolo, punto e basta, NON è una risorsa. Abbiamo lottato 250 anni per avere un po’ di laicità. Ne servirebbero 500 per l’Islam. Gli islamici in Europa devono assoggettarsi alle nostre leggi (parlo della costituzione, ovviamente), non imporre le loro. Abbiamo bisogno dell’immigrazione ed io non sono contro la multiculturalità, sono contro la fede e quella islamica è la peggiore e la più pericolosa, non la si ’sconfigge’ come qualcuno pensa con la cultura o il dialogo ma solo con le leggi. O come ha fatto Ataturk e stanno facendo ora i militari in Turchia, ché altrimenti sarebbe come gli altri stati islamici (mai, dico mai, la Turchia in Europa, sarebbe un suicidio). Per l’islamico , nel profondo, non c’è moderazione o estremismo. C’ è solo Allah e le Sure pacifiste sono state abbandonate quasi da subito, sostituite dalla JIHAD. NON illudetevi. Su nessuna religione ed in particolare su nessuna chiesa.
Se volete qualcuno molto più intelligente di me che ve lo spieghi meglio, leggete Dawkins, Onfray o Hitchens.
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Vecchio 26-05-2008, 22.42.54   #45
frollo
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

Avevo scritto un bel post, discretamente lungo, nel quale mi ritenevo fortunato per vivere in Italia, un paese libero e non teocratico, in cui a tutti è consentito di parlare e dire quello che si crede. Evidentemente, essendosi perso per l'etere, intuisco che non tutto si può dire, anche se uno crede di essere stato corretto.
Comunque, in buona sostanza dicevo che:
1) avere paura, temere, e polemizzare con le religioni e i capi religiosi -come spieghi nel tuo intervento, sopravvissuto- è una sciocchezza, perchè l'Italia è un paese libero laico non teocratico, in cui tutti devono e possono esprimersi. Chi ascolta è padrone di farlo o di volgere le orecchie altrove, senza dover pensare che la sua libertà venga messa in discussione da chi esprime un pensiero diverso dal suo. Certo, quando la maggioranza degli italiani voterà per un partito che si richiama esplicitamente e in toto ai valori della Chiesa (e questo partito ancora non c'è), allora ci sarà una consonanza tra quello che dice la chiesa e quello che fa lo stato. Ma a quel punto saranno gli italiani che lo vorranno, per cui sarà giusto così. Finchè ciò non avverrà, rimarrà per tutti la libertà di pensarla come credono... pensa un po', persino il Papa potrà dire la sua!

2) Fomentare queste polemiche, è funzionale alle mire e ai propositi delle chiese e delle religioni. Se la chiesa fosse libera di dire quello che sostiene e la sua voce venisse considerata solo "una tra le tante", senza provocare questo finimondo di reazioni, se ne avvantaggerebbero certamente tutti quelli che come te vorrebbero contrastare i progetti della Chiesa. Invece, anzichè lasciar cadere nell'indifferenza o discutere non in maniera polemica, ma paritaria e laicamente competente, su tutte le questioni, si cerca la rissa, si parte da posizioni sempre preconcette e sempre prevenute. Io lo trovo sciocco. Per me la Chiesa può dire quello che vuole: io credo di avere sufficiente autonomia di pensiero per decidere cosa è meglio per la mia visione della vita. Io non mi faccio condizionare né dal Papa, né da Marx: generalmente penso con la mia testa che ritengo, con malcelata presunzione, capace di confrontarsi con chiunque.

3) Ancora, mostrare paure e pruriti di fastidio, ogni volta che un prete fa un'uscita infelice o sostiene delle posizioni che, essendo peculiari della chiesa, sarebbe strano che non sostenesse, secondo me è un sintomo di debolezza. Significa non credere nella forza delle proprie idee, che proprio in funzione di questa insicurezza, vengono percepite come minacciate dal pensiero cattolico. Non è così per me. Io non sento minacciato il mio pensiero, né il mio modo di vivere, da nessun capo religioso della terrà. E per fortuna vivo in un paese in cui, ancorchè forte sia l'influenza della Chiesa, mi posso permettere di agire per come mi sento, a prescindere dai precetti del Papa tedesco.

Sul mio essere agnostico (dove agnostico significa non porsi il problema dell'esistenza di Dio -"non potendo dimostrarne l'esistenza, tanto vale non porsi il problema"-) e anticlericale (cioè contro la "casta" dei potentati ecclesiastici), devo dire che esserlo non significa automaticamente buttare il cervello all'ammasso e assumere per default posizioni sempre contro la chiesa. Io ho la presunzione di voler scegliere di volta in volta quello che mi sembra più giusto e, devo dire che, tra le molte posizioni, quelle della chiesa, mi sembrano spesso ragionevoli e condivisibili. Sempre e su tutto prevale la mia incommensurabile autostima che mi vuole capace di saper distinguere quello che serve da quello che si può buttare.
frollo is offline  
Vecchio 01-06-2008, 11.56.42   #46
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

Vaticano: netta presa di posizione contro il sacerdozio femminile
Il Vaticano ha pubblicato, giovedì 29 maggio, un decreto che minaccia di scomunica immediata chiunque ordini una donna come sacerdote. Questa misura riguarda, allo stesso modo, ogni donna ordinata sacerdote.

Il decreto della Congregazione per la dottrina della fede, pubblicato sul giornale vaticano, L’Osservatore Romano, indica che: “colui che si arrischierà ad attribuire l’ordinazione sacra ad una donna, come la donna che avrà osato ricevere l’ordinazione sacra, rischia la scomunica latae sententiae“, ovvero “immediata”, in latino.

L’ordinazione sacerdotale delle donne fa parlare di sè regolarmente. Nel 2002, sette donne cattoliche - tedesche, austriache, americane - erano state ordinate all’interno di una comunità fondata nel 1975, a Buenos Aires, da un ex prete cattolico, Romulo Antonio Braschi. La Santa Sede le aveva scomunicate qualche settimana più tardi, ritenendo che avessero commesso “un delitto grave contro la costituzione divina della Chiesa”.

Giovanni Paolo II, predecessore di Benedetto XVI, aveva riaffermato nel 1994 la posizione della Chiesa cattolica, spiegando che non aveva il potere di ordinare delle donne come sacerdoti. La questione continua ad essere per Roma una causa di divisione con la Chiesa anglicana che autorizza, da parte sua, le donne a diventare sacerdoti.

Il lancio è tratto dal sito di Le Monde, ulteriori informazioni dalla Reuters.



Di fronte a queste notizie, almeno tre considerazioni:
da una parte non vi si vede altro che la conferma di una chiusura nei confronti della donna che solo chi chiude a sua volta gli occhi per non vedere, si sforza, appunto, di non vedere e corre alla disperata ricerca di un qualche teologo in servizio permanente effettivo che ‘dimostri’ come storicamente nessuna istituzione come la chiesa cattolica abbia esaltato il ruolo della donna nella figura della madonna, glissando con disinvoltura su quanto hanno lasciato scritto tanti veneratissimi padri della chiesa… mai sconfessati per la loro misoginia, o al massimo ‘giustificati’ con la misera e ipocrita scusa che ‘i tempi erano quelli’;
dall’altra il grande sconcerto che, di fronte a simili palesi assurdità e contraddizioni - e mentre ci si straccia le vesti per come, ad esempio, è trattata la donna in altre religioni - ci sia da parte di tanto cosiddetto mondo laico, invece che la denuncia di tanta volgare mistificazione, lo sforzo per ‘capire’ le ragioni della chiesa. Per non mancarle di rispetto;
infine una certa sorpresa nel non vedere la chiesa - così attenta nel voler restare ancorata ai tempi - adeguarsi in tutta fretta al trend ormai inarrestabile delle rivendicazioni femminili. Ma qui - oltre naturalmente alla paura atavica della donna per tante ragioni che sono pur sempre, nel profondo, quelle che terrorizzavano i padri della chiesa - forse gioca un ruolo altrettanto decisivo la timidezza, di cui si diceva, di tanto mondo laico. Perché rinunciare a seguire le nostre pulsioni quando scandalizzano, paradossalmente, tutt’al più qualche prete indisciplivato? Per cambiare rotta (manovra sempre rischiosa in chi si reputa custode della verità assoluta, e soprattutto in chi si è sempre retto sull’indottrinamento di grandi masse) c’è sempre tempo.
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Vecchio 01-06-2008, 12.06.03   #47
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

Il perché del no alle donne:

"Ora per quanto concerne il sacerdozio riservato ai soli maschi, ci si basa sul fatto che Gesù ha scelto come apostoli solamente uomini, sul fatto che nell’antico israele il sacerozio levitico fosse anch’esso riservato ai soli uomini, e sui precetti paolini in merito alle donne. Essendo stata tale cosa reiteratamente accettata nei secoli dal magistero ecclesiastico, si traduce sempre secondo la dottrina del Vaticano I, in un insegnamento che gode del carisma dell’infallibilità. Questo perchè il concilio ecumenico defini che non solo gli insegnamenti papali proferiti “ex cathedra”, cioè gli insegnamenti che il Papa da in quanto capo della Chiesa, siano infallibili, ma anche le definizioni accettate per secoli."

E' vero che Gesù aveva apostoli maschi ma tra i discepoli le donne abbondavano.
Quando Gesù fu catturato e giustiziato, gli uomini fuggirono. Chi rimase?
LE DONNE.
Quando Gesù mandò i suoi discepoli a predicare c'erano donne e uomini.
I precetti paolini sono frutto di una mente malata e misogina.
Tutto il resto è opera di UOMINI, dai misoginissimi padri della chiesa ai papi ai santi.
Fino al IV secolo , tra le prime comunità cristiane, non era necessariamente un uomo a dirigerle, ma LA PERSONA più meritevole, anche e spesso una donna.
Il sacerdozio solo maschile è arbitrio del maschilismo, della misoginia, dell'odio verso l'altro sesso dei sedicenti autoelettisi rappresentanti di Dio in terra.
La Chiesa è CONTRO la donna. Non ieri. ADESSO.
Donna che deve essere moglie e madre ubbidiente: la Madonna è il prototipo.

Stupisce che siano proprio le donne i fedeli più devoti e numerosi. Frutto di ignoranza secolare.
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Vecchio 01-06-2008, 12.10.39   #48
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Riferimento: Questi folli atei che non si inginocchiano

Ma poi, perché sprecare tante parole?

"Il mio Regno NON è di questo mondo" (Gesù)

Lo STATO del Vaticano ( gli sfruttatori della fede dal 325 d.c. ad oggi)

E' sufficiente.
sopravvissuto is offline  

 



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