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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 13-04-2005, 19.32.00   #51
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Smile INCIDENTE A BERLUSCA

SUCCESSI E INSUCCESSI


Mussolini marcio’ su Roma con una truppa di camice nere.

Molti decenni più tardi, Berlusca marcio’ su palazzo Chigi, complice una troupe di TV Mediaset a colori PAL (1).

Quando si accinse a marciare su Bruxelles, fu tradito da una troupe di TV europee, le quali misero alla berlina la sua smorfia da commedia dell’arte fatta ad un tedesco (il suo consigliere diplomatico non gli aveva detto che l’Europa é diversa dall’Italia).
---------
(1) PAL = standard di trasmissione del colore in TV
--------- Parigi, 6-7-03

CULTURE UN PO DIVERSE
L’ ICEBERG
Le Valutazioni

Mi riferisco all’articolo “Basta Pregiudizi” (sul CdS del 1-7) di Heinz J. Fischer, il quale scrive fra l’altro: “Tuttavia la mentalità dei popoli rimane ostinatamente la stessa”. E continua dicendo: “In base alla mentalità tedesca, queste pesanti accuse rappresentano ostacoli insormontabili per un candidato…”, con riferimento al conflitto di interessi non risolto, ai processi in sospeso ed alla concentrazione dei media in mano a Berlusca.

Successivamente c’é stato a Strasburgo un sorprendente battibecco tra il nuovo presidente del consiglio europeo e un deputato tedesco. Incidente che sorprende molti europei. Per i quali l’autorità e l’attendibilità di un presidente é anche legata alla sua capacità di servire il proprio Paese (e non ai suoi conflitti di interesse).

L’incidente non sorprende troppo chi ha visto altre esternazioni e gaffes del presidente (ricordo, ad esempio, quella sulla cultura mussulmana, che fece scorrere i giorni seguenti fiumi d’inchiostro e determino’ la necessità di chiarimenti a livello ambasciatori). Soprattutto non sorprende chi, avendo viaggiato per lavoro in Europa per trenta anni, ha osservato differenze notevoli, nell’ambito della U.E., nei comportamenti come nelle culture e nelle sensibilità.

Anni di paragoni ed esperienze in Europa mi spingono ad individuare le motivazioni culturali profonde di un incidente, cui potrebbero seguirne altri altrettanto spiacevoli (e negativi per l’immagine dell’Italia).

L’Iceberg

Il comportamento (ma soprattutto il passato) di Berlusconi che non piace ad un Tedesco, a un Francese o ad un Britannico é solo la punta dello iceberg. La parte immersa dello iceberg riguarda i comportamenti sociali in Italia e nel resto della U.E. (1).

Il quadro sociale relativo al resto della U.E (1) si puo’ sommariamente descrivere indicando quali sono i valori fondamentali in quelle società, le quali sono capaci di una vita sociale certamente più semplice di quella a cui noi siamo ormai abituati (essi sono listati nello Allegato 1). In tali società, nella vita sociale sono considerati degeneri (e credo siano l’eccezione), ad esempio, i seguenti fenomeni:

- sbandierare demagogicamente un programma prima delle elezioni, attuarne uno differente dopo;
- differenze sostanziali fra la formulazione dei diritti e leggi iscritte nella costituzione e nelle leggi e la relativa realizzazione pratica;
- elevate differenze fra i programmi delle infrastutture o servizi sociali che sono alla base delle decisioni prese e i successivi consuntivi finali.

In quelle società, che sono definite da Peyrefitte come “societés de confiance”, c’é in pratica davanti alle leggi e nella realizzazione dei diritti, una sola categoria di cittadini. Ed ognuno ottiene cio’ che gli spetta senza grandi sforzi (non serve il referente). Le capacità di condizionare il proprio futuro, per un popolo che ha adottato tali valori come patto sociale, sono elevate. Tali società arrivano a costruire una vita civile che non é impastata di emergenze, sorprese e insoddisfazioni. Potremmo accostare una società europea di tale tipo ad un grande fiume che scorre lento e calmo, senza grandi rischi di inondazioni.

Un emigrato purtroppo tende invece ad assimilare la vita sociale in molte regioni italiane ad un torrente che scorre irregolare, con ingorghi improvvisi e rischi di inondazioni.

LA DERIVA

La parte immersa dello iceberg riguarda le notevoli distanze fra i comportamenti diffusi che caratterizzano la vita civile in altri Paesi della U.E. e quelli diffusisi in Italia negli ultimi venti anni circa.

Non sembra necessario ricordare quali comportamenti si sono ormai diffusi in tante regioni d’Italia e in tanti settori. Posso pero’ dire che i comportamenti che erano diffusi in Italia trenta anni fa erano molto più vicini a quelli degli altri europei. A quell’epoca, nell’Italia sociale e politica, era ancora pretesa la serietà, la coerenza fra promesse ed azioni, fra doveri e comportamenti effettivi. Esisteva ancora una certa affidabilità di enti ed attori sociali, c’erano meno sorprese ed emergenze nella vita pubblica. A quell’epoca forse Berlusca non sarebbe stato accettato come premier.

Successivamente, abbiamo lentamente ma con continuità abbassato notevolmente la soglia di guardia dei comportamenti accettabili. Una attenta riflessione potrebbe indicare perché cio’ é successo. Ora si accetta di tutto, in un periodo confuso in cui molti Italiani si limitano ad occuparsi del proprio giardinetto, quasi rassegnati alle sopraffazioni. Cio’ non é successo, almeno in tale misura, nel resto della U.E. Ecco quindi le cause sommerse della deriva dalla Europa, che costituisce la parte sommersa dello iceberg.

Un emigrato in un Paese avanzato guarda i comportamenti prevalenti in Italia con occhiali europei, per cui arriva a valutazioni quali le seguenti (vedi anche gli Allegati):

- esistono in Italia (ma non in U.E.) due categorie di cittadini, quelli che “fanno i mazzi” (i VIPs del potere civile e di quelli nascosti) e quelli che...............hanno bisogno di un referente per avere cio’ che gli spetterebbe, se la costituzione e le leggi fossero ben fatte e ben applicate;
- la società sembra avviarsi verso uno scenario di delirio confusionale, ove tutto e il contrario di tutto puo’ succedere;
- gli usi (e i mercanteggiamenti) da sook si diffondono ormai in molte città.

Le disastrose conseguenze della mancanza di chiarezza, di riflessione e di organizzazione, che potremmo comprendere sotto il termine “confusionismo”, tipiche nell’Italia di oggi, sono sotto gli occhi di tutti. Il confusionismo, l’improvvisazione, che sono italiane e non europee, sono la discriminante che distingue il sistema Italia dal resto della U.E..

Putroppo col confusionismo si puo’ sopravvivere per poco. Si rischia il disastro. Cio’ nonostante, sembra che si sia perso di vista il quadro generale della società e ci si ingolfa spesso nelle fatiche di Sisifo per restare a galla in settori particolari, talvolta caratterizzati da acque non trasparenti. Quindi, si perde la vista d’insieme e non si fanno paragoni con altri tipi di società.

A inizio secolo, nel mercato globale, é necessario adottare valori che sono comuni in altri Paesi e che permettono una vita civile meno confusa che in Italia. Anche per avere competitività. Tali valori, che esistevano in Italia, anche se non in misura sufficiente, si sono poi rarefatti, sembrano spariti dalla società di alcune regioni, a causa della nostra recente degradazione. Eccoli: l’organizzazione, la programmazione, la chiarezza della espressione orale e scritta (da preferire alle scelte intuitive), la logica, l’eguaglianza reale dei diritti dei cittadini, la selezione per merito, il realismo. E poi i valori primari che ne permettono la sopravvivenza: la serietà, la riflessione, la correttezza, la responsabilità, (vedi anche l’Allegato La Favola). Se avessimo diffusi tali valori in tutta la società, riusciremmo ad applicare completamente e pienamente la costituzione e le leggi. La società non avrebbe più strozzature (colli di bottiglia, dice Ciampi). E la competitività farebbe un balzo in avanti. Per ora non possiamo arrivare a tanto.



Il Futuro

Il futuro dipende dalla nostra capacità di realismo e riflessione. I quali sono necessarii per poter ambire ad avere una vita civile a misura europea e pretendere di essere competitivi. Il secondo obiettivo, la competitività, é possibile in una società trasparente (di tipo anglosassone), non in una società di tipo sudamericano, come é quella italiana.

I problemi della FIAT, la discesa del Paese nelle classifiche internazionali relative alla competitività, sono dei segnali. Visti i comportamenti diffusi, non son sicuro che ne terremo conto. Ma spero di sbagliarmi ad essere pessimista.


Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr

P.S. In due righe: Berlusconi é un premier accettato dagli Italiani (ma essi sono di bocca buona). Non é un presidente del consiglio europeo visto con simpatia dagli altri europei (che io chiamerei più serii e meno confusi), neanche per un breve periodo.

Per U.E. intendo qui gli altri Paesi della U.E., eccetto la Spagna e la Grecia, che non conosco abbastanza.

Allegati (chiedermeli):
Comportamenti europei
Mazzi e padrini
Una favola
antonio greco is offline  
Vecchio 22-04-2005, 21.49.09   #52
Tulipano_Nero
Ospite
 
Data registrazione: 08-04-2005
Messaggi: 24
non confodiamo le cose.

Personalmente tendo ad evitare qualsivoglia dibattito politico o pseudopolitico sui forum, vengono sistematicamente travisati e spesso degenerano.

Penso che il punto nodale della questione sia la capacità oggettiva di discernere il politico dalla persona.

La persona Berlusconi non è un politico, non è uno statista - non lo è nè in bene nè in male - ma è un potente uomo d'affari, peraltro non produce alcunchè di "materiale", la grande maggioranza delle sue aziende sono di "servizi", assicurazioni mondo editoriale o televisivo che siano, costano dunque relativamente poco e fruttano molto di più. Ben altra cosa è una azienda automobilistica, meditate.

Tornando al tema in questione, Berlusconi da - appunto - non politico puro ma imprenditore d'assalto punta ad una gestione verticista del "potere"... è una sua idea fissa. Forza Italia è l'esempio più emblematico di tutto ciò, non è un partito ma un club, non ha periodici congressi come in qualsiasi altro partito, compresi Fiamma Tricolore e Rifondazione Comunista, avviene e quando è avvenuto senza presentazione alcuna di altri candidati alla presidenza di Forza Italia, si è trattato più di un'occasione mediatica, diciamo una specie di Festa dell'Unità più tecnologica, ma qualcuno non gli ha spiegato che nei Ds non è alla festa dell'Unità che delineano le strategie di partito, giuste o sbagliate che siano.
Stando così le cose appare del tutto coerente con il suo pensiero il volere un premierato forte e viceversa il voler evitare quanto più possibile i passaggi parlamentari, il confronto ed il dibattito, così come i cosiddetti "question time", spazi in cui in teoria settimanalmente il presidente del consiglio dei ministri si dovrebbe presentare in Parlamento per rispondere alle varie interrogazioni di esponenti democraticamente eletti tanto quanto lui. Non mi risulta lo abbia mai fatto.

Io qui mi limito senza entrare troppo nei temi di parte poltica, chi pro chi contro Berlusconi, chi di destra chi di sinistra, le famose dichiarazioni di uno dei più autorevoli giornalisti italiani nonchè profondo conoscitore del cavaliere, ovvero Indro Montanelli.
Egli sostenne che Berlusconi per la politica italiana sarebbe stato nè più nè meno come un virus, gli italiani non avevano l'animo di capirlo e così avrebbero dovuto costruirsi un vero e proprio anticopro solo ed esclusivamente prendendosi questo virus, vale a dire lasciandolo governare.
Poi finalmente avrebbero capito, perlomeno la maggioranza degli italiani.

Di fatto Forza Italia ora è passata dal 1994 ad oggi da un 30% dei consensi degli italiani ad un assai più modesto 24%, e il dato è in caduta libera, (nel Lazio si è attestato se non erro intorno al 17%, meno di Alleanza Nazionale) in quanto perde consensi sistematicamente ad ogni nuova elezione, sia di carattere locale sia di carattere provinciale regionale come anche nelle elezioni per la nomina di nuovi parlamentari, come anche nelle elezioni europee.
Il problema è che in caduta libera non ci sta solo Forza Italia, ma anche i conti del nostro paese. Ironia della sorte, però, Berlusconi come persona appare più ricca, stando alle sue dichiarazioni dei redditi, oggi rispetto al 94, quando era in difficoltà. Io e la maggior parte degli italiani, dati Istat, invece stiamo peggio.
ma questa è una considerazione personale, spero di sbagliarmi.

Ultima modifica di Tulipano_Nero : 22-04-2005 alle ore 22.02.21.
Tulipano_Nero is offline  
Vecchio 22-04-2005, 22.42.40   #53
freedom
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Messaggio originale inviato da Tulipano_Nero
Il problema è che in caduta libera non ci sta solo Forza Italia, ma anche i conti del nostro paese. Ironia della sorte, però, Berlusconi come persona appare più ricca, stando alle sue dichiarazioni dei redditi, oggi rispetto al 94, quando era in difficoltà. Io e la maggior parte degli italiani, dati Istat, invece stiamo peggio.
ma questa è una considerazione personale, spero di sbagliarmi.

Non ti sbagli purtroppo Tulipano nero.

Condivido integralmente il tuo intervento ma ho quotato solo queste tue ultime parole per fare insieme due conti.

Il suo patrimonio ammonta, allo stato attuale, a circa ventimila miliardi delle vecchie lire. Praticamente una manovra finanziaria (leggera) del nostro Paese.

Una settimana fa ha vendurto un significativo pacchetto di Mediaset (a poco più di 10 €) ottenendo un duplice vantaggio: monetizza una parte importante di una delle sue aziende (mi pare di ricordare sul 16%) e fa intendere che molla parte dell'osso. Ciò non corrisponde al vero perchè mantiene la maggioranza (cioè comanda sempre lui in assemblea degli azionisti) e, comunque, le quote cedute sembra siano (tramite i soliti Istituzionali, vedi JP Morgan, Leman Brothers, Salomon Smith Barney, Citigroup o chissà chi) state allocate (come si dice in gergo) a mani amiche.

Insomma un pò di fumo negli occhi e tanti soldini freschi per entrare nel settore dell'energia o dei telefoni.

Adesso gli serve ancora un briciolo di tempo per sistemare i tre figli di secondo letto (leggi avuti da Veronica Lario) mentre i primi due lo sono già (Piersilvio è capo di Mediaset e la femmina non ricordo), finire di proteggersi dalle doverose inchieste giudiziarie e proteggere gli amici degli amici.

A volte mi sembra impssibile che tutto ciò sia vero!

Con amarezza,

Freedom
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Vecchio 22-04-2005, 22.52.02   #54
freedom
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Dimenticavo: al di là della maggiore povertà diffusa degli italiani (ovviamente esclusi solo i miliardari che, tra l'immobiliare in vertiginosa crescita, e l'energia e le armi, unici settori straordinariamente profittevoli) tutto il nostro Paese ha i conti fuori controllo. E' sotto gli occhi di tutti che, senza l'ombrello dell'Euro, saremmo sull'orlo del consolidamento del debito pubblico (leggi che non rimborsano più Bot Cct e quant'altro) cioè saremmo alla bancarotta.

Ma non è escluso che ci si arrivi nonostante questa preziosa ancora di salvezza: se la Bce dovesse rialzare i tassi in modo repentino e significativo e le agenzie di Rating continuassero a declassare l'Italia.....beh vedo tantissimi mutui risultare non più esigibili e tassi d'interesse per reperire la liquidità assai più alti che quelli in uso nell'area Ue.

Speriamo di no, ma affidarsi alla speranza..........

........comunque io Berlusconi lo assolvo. E' il popolo italiano che non merita remissione! Ma come si fa a dare in mano una delle nazioni più evolute del mondo, così ricca di storia, di cultura, di valori a.............ecco meglio tacere.

freedom is offline  
Vecchio 23-04-2005, 09.05.26   #55
antonio greco
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IN CODA AL VS COMMENTO

Concordo pienamente sui due ultimi interventi.

E aggiungo: Poiché i conti per gran parte dei cittadini non tornano, allora......



Aprire gli occhi, PER invertire la tendenza

Tre avvenimenti dalla cronaca recente:

- le difficoltà della FIAT e dell’Alitalia sono venute alla luce recentemente;
- le seconde sono legate ad un calo della domanda;
- dati Istat recenti indicano la produzione industriale in calo del 2.8 % rispetto al 2003..

Il sottoscritto, che vive a Parigi da venti anni, ha occasione cinque o sei volte l’ anno di andare in Italia. Da dieci anni preferisce Air France ad Alitalia. Motivi: la qualità e l’ affidabilità del servizio Alitalia, non sono sempre a livello europeo.

L’ evoluzione della società italiana continua. Troppo spesso in negativo. Senza che si facciano sforzi sufficienti per aprire gli occhi. Se ci togliessimo le lenti ideologiche (destra, sinistra) e guardassimo con qualche grammo di realismo la povera realtà di tutti i giorni, faremmo un primo passettino in avanti.

La povera realtà sociale italiana é sotto gli occhi di tutti, almeno in termini di problemi irrisolti. Quanto alle cause di tanto disastro, é un po’ meno evidente scovarle. Ma, cercando cercando.... esse si possono individuare. Un altro cittadino europeo si sarebbe già posto il problema alle prime avvisaglie del rapido declino. Ma, gli Italiani sono flessibili... Non solo, sono anche rassegnati.

Per trovare le cause del degrado diffuso, una sola, io credo sia la strada sicura: esaminare il divario, che é in accelerazione, fra Italia ed Europa.

La società italiana di oggi:

- accetta di vivere nella confusione, senza regole (che siano accettate da tutti);
- considera l’ incertezza del diritto nella vita civile come routine;
- é rassegnata alle sopraffazioni, alla superficialità, alle improvvisazioni, alle leggerezze, in particolare da chi riveste responsabilità pubbliche;
- finge di credere che la diffusione del degrado possa arrestarsi da sola. Infatti non si discutono seriamente contromisure efficienti.

E’ illusorio pensare di conservare il Paese nel gruppo dei Paesi industriali, se restano inalterate le attuali fondamenta della società.

E’ necessaria un’ attenta riflessione, per individuare le cause scatenanti del degrado e per definire gli strumenti necessari per poter gestire un Paese a livello europeo.

Qualche elemento di base del degrado.

- Democrazia italiana: i cittadini italiani credono che basti votare ed avere una costituzione, per poter affermare di essere in democrazia. La realtà: leggi e costituzione sono raramente e occasionalmente applicate. Nella confusione e....secondo il caso particolare.Comunque esse stanno nelle biblioteche, come raccomandazione....... Ne risulta talvolta una lotta di tutti contro tutti. All’ italiana.
- La plutocrazia al potere é composta di grandi padrini, piccoli ras, affaristi , loschi figuri. Gente che fa e disfa i mazzi. Decidono sulle risorse pubbliche in base ai rispettivi interessi particolari. E gli altri cittadini ? Tanti fra essi, rassegnati, sperano e aspettano di essere messi nel buon mazzo. Magre speranze......

Perché le speranze di sistemare l’ Alitalia, di salvare la FIAT, di diminuire le tasse (ma anche mantenere gli impegni presi con tanta baldanza), di far funzionare le gestioni e i servizi nazionali, sono speranze che si possono proporre, in Europa, solo agli Italiani ?

Altri popoli europei, dotati di un po’ di realismo, di capacità di riflessione, di analisi critica, di un po’ di buon senso, di molta serietà (tutte cose che non si trovano sulle bancarelle dell’ assurdo italiano), non si farebbero abbagliare da speranze inutili, da specchi per le allodole cosi’ diffusi. Ma verificherebbero se ci sono gli strumenti, per realizzare gli obiettivi sbandierati.

Perché i su elencati obiettivi sono speranze inutili ? Per tentare di rispondere a cosi’ difficile domanda, occorre munirsi di una forma mentis europea (cioé obiettiva) e fare un passo indietro dicendo a voce alta: “Verità, realismo, buon senso, saltami addosso”.

Le speranze inutili possono portare disillusione, perdite di tempo, peggioramento delle situazioni, cancrena delle malattie sociali. Sgombriamo il campo della situazione sociale degradante dalle speranze inutili. Se confrontiamo, per il recente passato, gli obiettivi pubblici dichiarati con baldanza con i risultati ottenuti, avremo una buona lista di speranze inutilmente proposte e puntualmente disattese.

Cerchiamo allora la verità, soprattutto sulle cause del degrado sociale italiano. Il quale continua senza sosta né pietà, da alcuni lustri. Seminando confusione, insuccessi, delusioni frequenti.

Le evoluzioni sociali, la degradazione e il peggioramento dei comportamenti italiani, in tante regioni, in tanti settori, hanno già determinato:

- perdite di efficienze diffuse in tanti settori;
- calo di competitività e affidabilità del prodotto italiano;
- calo della qualità di alcuni servizi offerti al cittadino italiano, i quali hanno, anch’ essi, un impatto sulla competitività del “made in Italy”.

E’ vitale individuare le cause primarie della deriva. Le prime analisi a largo raggio in tal senso sono pubblicate in:

http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito)

In tali analisi viene discusso il cocktail 'Indifferrenza", che gli italiani sono abituati ad assaporare un giorno si ed uno no. Esso é stato perfezionato negli ultimi decenni, ma i suoi componenti erano già visibili nel dopoguerra.

I componenti del micidiale cocktail”Indifferenza” determinano la rarefazione delle azioni costruttive ( soprattutto nel settore pubblico) e, in secondo luogo, innescano talvolta il gioco dello scarica-barile, il quale viene iniziato ogni volta che una situazione difficile richiede una decisione urgente. Esse inoltre fanno fuori ogni speranza di aggiornamento delle strutture pubbliche obsolete.

Un’ insalata di fattori e comportamenti da paese arretrato sono offerti dal sistema pubblico ai cittadini, come piatto quotidiano. Che viene digerito con noncuranza, faciloneria, assuefazione e diabolica tolleranza. E con sorpresa degli emigrati.

Diabolica é la tolleranza quando essa impedisce di aprire gli occhi, di esaminare realisticamente i problemi e di individuare le misure correttive necessarie per invertire la tendenza al degrado strisciante.

Lo Stivale visto dall’ Europa

Abbiamo banalizzato l’ imbroglio. Scambiato l’ inosservanza della legge con una marachella. Abbiamo escluso dal Paese le stesse virtù civiche che, diffuse in altri Paesi, ne permettono la gestione corretta.

Abbiamo per decenni ignorato la necessità dell’ organizzazione, che é una qualità necessaria ad una vita civile efficiente. Risultato: la qualità della vita sociale italiana. Abbiamo ritenuto, nel settore pubblico, non necessaria la responsabilità del proprio operato. Abbiamo considerato lecito l’ interesse privato in atti d’ ufficio. Risultato: abbiamo scelto di imboccare la strada del terzo mondo.

Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr Parigi
(consulente in Telecomunicazioni, ex funzionario europeo)
(disponibile per una presentazione delle cause del degrado italico)

P.S.

Sviluppo. Non c’é sviluppo e sottosviluppo. Ci sono invece comportamenti che impediscono o che favoriscono lo sviluppo. Essi sono inegualmente distribuiti nelle diverse società (Peyrefitte, nel “La societé de confiance”).

P.S. Le linee direttive del programma necessario e urgente per la società italiana (un nuovo patto sociale da definire), il quale permetta al Paese di divenire una società europea a pieno titolo, capace anche di sviluppare un’ economia fiorente (dopo gli sforzi necessari), sono già pubblicate. Gli interessati me ne chiedano copia o le coordinate Internet.
antonio greco is offline  
Vecchio 23-04-2005, 10.23.09   #56
Mary
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Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Non ho letto tutti gli interventi, per questo mi scuso se ripeterò quel che è già stato detto.

Una parte degli italiani si è risvegliata da un perfido incantesimo.
Spero non cadano di nuovo preda delle magiche parole del mago.

Berlusconi non è condannabile in alcun modo: ha fatto esclusivamente i propri interessi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Dice un proverbio: chi è cagion del proprio male pianga se stesso.

Gli errori si pagano e per troppi italiani il prezzo è stato troppo alto.
Io sono tra questi. Ho pagato con uno stipendio a tutti gli effetti più che dimezzato. Con la malasanità portata ai limiti estremi. Dalle mie parti,il risparmio sulla pelle e sofferenza dei cittadini non straricchi, è stato devoluto in favore dei privati.
Ovvero, se non hai i soldi puoi arrivare a comprendere il terzo mondo.

Non ci sono giustificazioni che tengano. Se in una famiglia si deve stringere la cinghia si deve farlo tutti. Non puoi vedere che due si ingozzano e gli altri cento raccattano le briciole.... se ne cadono.

La responsabilità cade sempre sul singolo individuo e sulle sue decisioni. Anche quelle della fine del mondo.

Dare la colpa al berlusca dei nostri guai è infantile e sciocco.
Chi è più pazzo, il pazzo o colui che segue il pazzo?




Un saluto
Mary
Mary is offline  
Vecchio 23-04-2005, 15.46.38   #57
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Wink COSA HA FATTO BERLUSCA PER IL PAESE

Il decano del Senato USA, Byrd, ha detto, di BUSH:
« Hitler n'a jamais renoncé à se parer de la légalité, il percevait la valeur psychologique du fait d'avoir la loi de son côté. A la place, il retournait les lois et rendait l'illégalité légale. » (citazione da réseau Voltaire)



COSA HA FATTO BERLUSCA PER IL PAESE


Hanno parlato i media di uno choc che Berlusca ha provocato nel Paese ?

Seguendo gli avvenimenti politici degli ultimi anni, un emigrato ha visto:

Berlusca é andato al potere dicendo “Faro’ progredire il Paese, sono un buon impresario”.
Io penso che il suo pensiero primario é sempre stato: impedire alla giustizia di controllare gli scheletri che conserva nel suo armadio. Non a caso uno dei suoi impegni più importanti é stato di riformare la giustizia per ingessarla, nei casi di inchieste su particolari corruzioni.

Come hanno reagito gli Italiani ai suoi provvedimenti sulla giustizia ? Io direi: molti cittadini hanno capito, all’ inizio della battaglia del primo ministro contro la Giustizia, che si puo’ ormai usare il potere per usi personali. Fino all’ arrivo di Berlusca, il potere infatti era stato usato, in caso di provvedimenti molto discutibili, solo ai fini relativi ad una speciale categoria di cittadini. In Italia gli interessi privati in atti d' ufficio sono piuttosto diffusi. Qualche manovra poco ortodossa era passata talvolta inosservata ed era servita a qualche interesse di una speciale categoria.

Vedendo Brerlusca agire alla grande per sé stesso, in modo chiaro e senza scrupoli, molti Italiani hanno concluso: “Lui si sistema, dal potere, i fatti suoi. Noi, per sistemarci i fatti nostri, dobbiamo cercarci un padrino”. L’ ultimo paletto esistente per l’ uso del pôtere era caduto ! E si sa che gli Italiani sono purtroppo flessibili. Ciampi dice che dovrebbero avere la schiena dritta. C’ é qualcuno che lo ascolta ?

Ora ognuno fa cio’ che gli pare, quando puo’. Berlusconi, per interesse personale (che una volta veniva chiamato “interesse privato in atti di uffico”), ha fatto quello che nella sua situazione conveniva a Silvio. Ora cio’ non é più riprovevole, almeno per certuni. Sono tanti o pochi ?

In conclusione, S.B. ha fatto doppio danno: a) ha ingessato la giustizia, un sistema che già non funzionava prima di lui (é una specialità del Paese della Confusione, della poca Chiarezza e della Non Organizzazione); b) ha contribuito fortemente a cambiare i comportamenti di parecchi Italiani. Ancor più di prima, i propri interessi prevalgono, non importa se a scapito della collettività.

E’ stato toccato questo aspetto dai media ?


Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
(ex funzionario europeo, consulente in TLC, analista delle CAUSE del declino)
antonio greco is offline  
Vecchio 23-04-2005, 15.48.32   #58
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
LA FIERA DELL’ ASSURDO: LO STIVALE

Perché gli Italiani che emigrano sono spesso i più brillanti europei, mentre gli Italiani che giocano in casa, non sanno gestire un Paese a livello europeo ? E quindi non possono far ripartire l’ economia ?

Come pretendere di essere competitivi in Europa, lavorando colle inefficienze italiane, navigando negli sprechi ?

Come aspettarsi, in Italia, che il capo del governo sia una persona seria, che si occupi seriamente del Paese (invece dei fatti suoi), quando la società italiana é tanto corrotta da essere stata messa in una classifica internazionale della corruzione di qualche anno fa, più in basso della Spagna e della Turchia ?

Si puo’ pretendere, nell’ epoca della competizione nel Villaggio Globale, di avere qualità e prezzi dei prodotti a livello europeo, quando abbiamo sprechi e ingiustizie, sopraffazioni, a livello latino-americano ?

Potrebbe la giustizia essere imparziale, funzionare efficacemente, se essa é addomesticabile dai politici che hanno potere ?

Ci si puo’ aspettare che la classe dirigente pubblica sia capace e impegnata, nell’ interesse del Paese, se il suo critero di selezione é la cooptazione per omertà e comparaggio ?

Puo’ l’ economia essere fiorente, se la società italiana non ha un grande interesse nella meritocrazia ? Se la stessa società é gestita dai quattro Dittatori (1) ?

L’ assurdo della mentalità italiana é di non parlare affatto di tutto questo, di non preoccuparsene..

La possibile spiegazione per l’ indifferenza ? Una delle risposte seguenti sarà probabilmente appropriata:
a) i giornalisti dello Stivale non sono più liberi; per sapere la verità, leggere l’ Economist;
b) non c’ é più riflessione, in un Paese che si é adattato a vivere alla giornata;
c) il livello di soglia dei comportamenti accettabili, nella società italiana, é sceso all’ altezza delle fogne (é la sostanza del problema).

Un Paese cosi, la cui vita sociale é basata su tanti assurdi, si trova fisicamente in Europa. Ma la sua mentalità (e la destinazione finale, in termini di livello di vita) é divenuta Medio-orientale.
------------------------
I quattro Dittatori con imperio su molte regioni italiane: Confusione, Irresponsabilità, Rassegnazione, Allegra Gestione.

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr

(consulente, ex funzionario europeo, giornalista, ingegnere)

Le “Lettere dall’Europa” sono pubblicate su:

http://angrema.blogspot.com/
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito)

P.S. Le linee direttive del programma necessario e urgente per la società italiana (un nuovo patto sociale da definire), il quale permetta al Paese di divenire una società europea a pieno titolo, capace anche di sviluppare un’ economia fiorente (dopo gli sforzi necessari), sono già pubblicate. Gli interessati me ne chiedano copia o le coordinate Internet.
antonio greco is offline  
Vecchio 23-04-2005, 15.51.26   #59
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
PUO' RISOLLEVARSI L' ECONOMIA ?

UNA SOCIETA' MALATA, BASATA SUL FURBISMO, NON E' GESTIBILE. OCCORRE RIEMETTERE IN SELLA I VALORI DISARCIONATI

UN PAESE CHE, PUR AVENDO RECORDS LATINO-AMERICANI DI DIFFUSIONE DELLA CORRUZIONE NELLA SOCIETA', NON SI PONE IL PROBLEMA DELLA LOTTA SERIA ALLA CORRUZIONE, E' UN PAESE CHE HA IL BIGLIETTO DI SOLA ANDATA VERSO IL TERZO MONDO (E NON PUO' COMPETERE NEL VILLAGGIO GLOBALE)
TOLLERARE ANCORA INEFFICIENZE E SPRECHI SOCIALI DA' UN RITORNO SPIACEVOLE: LA PERDITA DI COMPETITIVITA'

MIETERE INSUCCESSI SOCIALI PUO NON DIPENDERE DALLA CATTIVA STELLA, MA DA UNA MENTALITA’ CONFUSA CHE HA DIFFICOLTA A COSTRUIRE. CHE NESSUNO HA CERCATO DI CORREGGERE IN MODO POSITIVO.

UN PAESE LE CUI ISTITUZIONI INCAPPANO SPESSO NELLA CATTIVA GESTIONE (v. la lettera La Barca va..."), CHE NON SI CHIEDE QUALI SIANO LE CAUSE DELLA CATTIVA GESTIONE DIVENUTA ROUTINE, E UN PAESE CHE HA POCHE CHANCES DI RIALZARSI.

UNA SOCIETA MALATA NON PUO’ SOSTENERE UN’ ECONOMIA VIGOROSA

O APRIAMO GLI OCCHI SULLA SOCIETA', O LI APRIRANNO GLI IMPRENDITORI PIU’ SCONTENTI (ANDANDOSENE IN UN ALTRO PAESE).
antonio greco is offline  
Vecchio 24-04-2005, 09.10.24   #60
Mary
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A volte, vedendo documentari sugli Antichi Romani, mi viene da riflettere su quanto i loro discendenti siano caduti in basso.

Forse le civiltà sono come le stagioni, vanno e vengono. Ma una volta andate stentano a ritornare.

Il berlusca rappresenta solo il degrado e lo stato di abbandono delle menti degli italiani. Se avessero fatto funzionare il cervello non gli avrebbero certo dato il loro voto.

Gli italiani hanno fatto entrare un ladro dentro la loro casa, sapendo bene che era un ladro, con la sciocca illusione di ricevere un poco della sua refurtiva.

Subito dopo la sua acclamazione a salvatore d'Italia, una persona mi disse: "farà meglio degli altri, sicuramente. Si è fatto da solo. E' già tanto ricco che non ha bisogno di rubare come gli altri politici."
Io risposi: " un uomo avaro non sazierà mai la sua avidità"

Così è stato. Sete insaziabile di potere e di ricchezza e di dominio, hanno messo in ginocchio l'Italia e gli italiani.

Un saluto
Mary
Mary is offline  

 



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