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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 07-12-2011, 00.42.44   #31
Tempo2011
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Riferimento: La pazienza del filosofo.

Citazione:
ulysse
Infatti è vero che la filosofia non è sempre esistita (sic!) e neppure era o è necessaria per essere felici…forse il sogno ed il mito rendevano già più felici gli uomini!
Ma non credo che la filosofia la si applichi o la si inventi o la si cataloghi, come fosse una tecnica…per la felicità (sic!)
(….questa propedeutica alla felicità, invero, la aveva prospettata manu.
Perdonami ulysse: "Invero", il mio assunto rivolto a Manu contrastava proprio quello da lei affermato, che tu attribuisci a me. In pratica, sei tu che ne fai un minestrone indigesto attribuendo ad altri quello che altri non hanno affermato. Per la precisione ho affermato che l'uomo poteva essere stato felice anche prima di conoscere il significato di cosa fosse la filosofia, magari, anche se i suoi pensieri erano già in quella direzione. Che poi la filosofia sia nata con il Big bang può essere, ma gli uomini non lo sapevano; e Talete, se ben ricordi, non è stato il primo uomo sulla faccia della terra, poiché mi sembra che il primo sia stato un fessacchiotto che si è fatto imbrogliare da una donna, mentre il secondo ha preso a randellate il fratello fino a ucciderlo. Perciò, Big Bang o non, la filosofia ha avuto un suo inizio, e credo insieme con essa sia nato il concetto di pazienza. In tal senso riporto il post di benedetto che l’ha specificato molto bene:
Citazione:
benedetto
Perché il filosofo dovrebbe essere paziente?
Forse perché ama la sapienza, ma bisogna trovarla; e se trova la sapienza è perché comprende l'ignoranza.
Per comprendere l'ignoranza ci vorrà pazienza, non penso sia facile provare la sensazione di essere ignoranti.
Secondo me, comunque, il vero filosofo è colui che ha compreso l'ignoranza, non colui che ama la sapienza; e proprio per tale motivo dovrebbe essere paziente.
Citazione:
ulysse
Che poi il filosofo sia anche paziente non c’azzecca….comunque è insignificante....mi pare!.
Ho fatto solo una domanda al forum e se, per il momento, il thread è arrivato a una trentina di repliche, qualcosa che ha interessato deve pur averlo. Per altro, eravamo d'accordo di non scendere più in questi "intrugli riottosi", ma vedo che mi tiri per i capelli, ed io sono costretto a risponderti per rispetto al forum che ci ospita. Vediamo di essere "pazienti" e di dargli un taglio.
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Vecchio 07-12-2011, 14.22.14   #32
ulysse
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Riferimento: La pazienza del filosofo.

Citazione:
Originalmente inviato da Tempo2011
Perdonami ulysse: "Invero", il mio assunto rivolto a Manu contrastava proprio quello da lei affermato, che tu attribuisci a me. In pratica, sei tu che ne fai un minestrone indigesto attribuendo ad altri quello che altri non hanno affermato. Per la precisione ho affermato che l'uomo poteva essere stato felice anche prima di conoscere il significato di cosa fosse la filosofia, magari, anche se i suoi pensieri erano già in quella direzione. Che poi la filosofia sia nata con il Big bang può essere, ma gli uomini non lo sapevano; e Talete, se ben ricordi, non è stato il primo uomo sulla faccia della terra, poiché mi sembra che il primo sia stato un fessacchiotto che si è fatto imbrogliare da una donna, mentre il secondo ha preso a randellate il fratello fino a ucciderlo. Perciò, Big Bang o non, la filosofia ha avuto un suo inizio, e credo insieme con essa sia nato il concetto di pazienza. In tal senso riporto il post di benedetto che l’ha specificato molto bene:Ho fatto solo una domanda al forum e se, per il momento, il thread è arrivato a una trentina di repliche, qualcosa che ha interessato deve pur averlo. Per altro, eravamo d'accordo di non scendere più in questi "intrugli riottosi", ma vedo che mi tiri per i capelli, ed io sono costretto a risponderti per rispetto al forum che ci ospita. Vediamo di essere "pazienti" e di dargli un taglio.
Il ragazzo è intelligente ma non si applica...per cui sono costretto a chiarire!
Sospetto, sia pure con malevolenza, che il topic sia arrivato ad una trentina di post a forza di quì quò quà e di battibechi assolutamente inutili: sarò anch'io colpevole?

Ho messo assieme diverse cose, ma chiaramente ho detto che la questione della filosofia per la felicità fu innescata da manu....forse anche a ragione!....in effetti sembra che le signore siano interessate a questo argomento più della media degli orsi.
Perchè lamentarsi o recriminare?

Tutta la questione del big bang è fuori dai coppi: basterebbe un pò di intuizione e fiducia nel prossimo per non cadere in certi misunderstanding.
Chi mai potrebbe pensare che la filosofia (o qualunque altro concetto cosciente e raziocinante) possa avere avuto inizio direttamente col supposto big-bang fisico dell'Universo?
Forse chi atribuisce alla materia una memoria quasi cosciente e trasmissibile?

Per conto mio, volevo semplicemente evidenziare (in contrasto o a precisazione della tua affermazuine) che si asume che il concetto di filosofia sia nato improvvisamente con Talete (come una sorta di big bang filosofico) nel VI secolo dando vita, in quei 2 o3 secoli fino a Pericle e oltre, come ad una sorta di illuminismo greco antelitteram.

Non pare, insomma, che l'emergere della filosogfia sia stato un lento processo inconscio per successive approssimazioni, come sarebbe forse opinabile.

Ma fa niente, è solo una disattenzione la tua...dopo tutto io sono "paziente": spero che altri abbia capito.

Quanto a Benedetto non mi pare abbia concordato sulla prevalente pazienza dei filosofi, ma anche questo è ininfluente: come già ebbi a dire, la "verità" non si definisce per alzata di mano comer tu sembri credere...la verità non è democratica!
ulysse is offline  
Vecchio 21-12-2011, 18.17.46   #33
manu6595
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Riferimento: La pazienza del filosofo.

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Originalmente inviato da Tempo2011
Se a fare quest’affermazione fossi stato io, e nel tragitto della vita m’imbattessi in persone che vorrebbero partecipare a questa ricerca inserendosi in un mio dibattito, non essendo al mio livello quale dovrebbe essere il mio stato d'animo? Mi spiego meglio: in gioventù sono stato un discreto giocatore di Ping Pong a livello nazionale, e quando qualche amico o parente mi chiedeva di giocare, non essendo al mio livello provavo un fastidio incredibile, dovendo, tra l'altro, far finta di divertirmi. In questo e in altri forum, spesso e volentieri ci si scaglia contro qualcuno che ha appena iniziato a giocare a Ping Pong, mettendo sul piatto tutta la sua conoscenza, ricoprendo il malcapitato di ogni sorta d’improperi. Punto di domanda: tutti quelli che intraprendono la strada della ricerca, arrivando a un certo livello di comprensione di certe verità, non dovrebbero essere felici di accogliere altri "novizi", come lo sono stati loro in passato? Ovvero, intraprendere la strada sulla ricerca della verità, presupporrebbe una maggiore sensibilità e quindi più comprensione, oppure no? Insomma, il filosofo dovrebbe essere più paziente dei non filosofi, o la filosofia non regala questa peculiarità?




Aristotele si circondava di tali persone.Socrate girava per la polis e operava la teoria dell'ironia sia con i sofisti(sui "nemici) e sia la gente comune . Il uso stato d'animo non era affatto negativo perchè filosofava con persone meno colte. Dal momento che tutti non conosciamo,la ricerca di verità condivisibili è un modo migliore verso la verità e la libertà. E quindi,siccome tutti non conosciamo,anche il filosofo, non esiste un livello di "più ignoranza",tanto è che Socrate,anche a chi credevano di conoscere,tramite l'ironia, faceva capire loro che in realtà non sapevano
manu6595 is offline  
Vecchio 23-12-2011, 07.09.11   #34
Tempo2011
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Riferimento: La pazienza del filosofo.

Citazione:
Tempo2011
Insomma, il filosofo dovrebbe essere più paziente dei non filosofi, o la filosofia non regala questa peculiarità?
Citazione:
manu6595
Aristotele si circondava di tali persone. Socrate girava per la polis e operava la teoria dell'ironia sia con i sofisti(sui "nemici) e sia la gente comune . Il uso stato d'animo non era affatto negativo perchè filosofava con persone meno colte. Dal momento che tutti non conosciamo,la ricerca di verità condivisibili è un modo migliore verso la verità e la libertà. E quindi,siccome tutti non conosciamo,anche il filosofo, non esiste un livello di "più ignoranza",tanto è che Socrate,anche a chi credevano di conoscere,tramite l'ironia, faceva capire loro che in realtà non sapevano
Ho isolato la domanda finale affinché tu possa rispondere con più precisione. Ovvero, studiare filosofia porta l'uomo a essere più paziente e indulgente, nei confronti del mondo che lo circonda, o no? A quanto si afferma, a Socrate gli è costata cara la sua ironia, anche perché l'andava applicando su tutti i personaggi famosi del tempo, in qualche specializzazione. Lui si riteneva al sicuro poiché era stato dichiarato un saggio, dagli dei, in quanto sapeva di non sapere.
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Vecchio 03-12-2012, 11.20.08   #35
lunatika
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Riferimento: La pazienza del filosofo.

IO SONO UNA "NOVIZIA" e noto un poco di disinteresse alle mie idee,forse perchè non poste bene o non sò...però è vero a volte alcuni tendono a credersi superiori a chi stà intraprendendo questo cammino "filosofico".
Ma io mi chiedo:...alla fine non è che forse questo atteggiamento è dettato dalla paura che i "novizi" escano con idee mai sentite e allora non si vuole sforzare le meningi e provare a cambiare idea o perlomeno provare a capire cosa la persona a da dire?..vero:ora mi sono posta in modo leggermente prepotente
....però è una cosa che mi stà a cuore sopratutto perchè amo rispettare i più "deboli" chiamiamoli così....perchè alla fine molte volte si sono dimostrati i più forti in varie situazioni...e poi anche se non dimostrassero nulla chi se ne frega!!!...vivono in questa vita come noi..hanno la loro storia....e sono UGUALI A NOI......eccetto i malvagi...(con malvagi intendo pedofili...assassini etc...ma qui è un discorso a parte)
Un caro saluto a tutti
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Vecchio 04-12-2012, 15.33.51   #36
arsenio
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Re: La pazienza del filosofo.

Citazione:
Originalmente inviato da Tempo2011
domanda: tutti quelli che intraprendono la strada della ricerca, arrivando a un certo livello di comprensione di certe verità, non dovrebbero essere felici di accogliere altri "novizi", come lo sono stati loro in passato? Ovvero, intraprendere la strada sulla ricerca della verità, presupporrebbe una maggiore sensibilità e quindi più comprensione, oppure no? Insomma, il filosofo dovrebbe essere più paziente dei non filosofi, o la filosofia non regala questa peculiarità?


Ammesso che un filosofo, un “maestro”, una persona che ha alcune esperienze, e non perché sia “migliore”, per cui può essere ritenuto affidabile, sia disposto a condividere quello che sa, con pazienza e senso etico.

Spesso scopre che si preferiscono i falsi simulacri della realtà: è il senso del “mito della caverna” di Platone. I prigionieri uccidono l'unico che, uscito, conosce l'origine delle ombre. Rifiutano chi tenta di aprir loro gli occhi, stanno bene così, assuefatti alle loro credenze, non vogliono ammettere di non sapere, non vogliono essere turbati, presumono di sapere già tutto quello che occorre loro.
Il mito è sempre attuale: difficilmente si accettano conoscenze in dissonanza con quello che già sappiamo. O che toccano alcune credenze su cui ci sosteniamo, a maggior ragione se ne ricaviamo vantaggi. Oggi certi nostri filosofi apprezzati anche all'estero sono stati definiti “cattivi maestri”, Quindi, secondo alcuni, è meglio tenere per sé, o nascondere, quello che si sa.

arsenio
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Vecchio 04-12-2012, 18.50.08   #37
freedom
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Riferimento: La pazienza del filosofo.

La pazienza, come tutte le altre qualità degli esseri umani, penso sia il risultato combinato del nostro corredo genetico miscelato con le esperienze della vita.

La filosofia può dunque migliorare la "pazienza" al pari delle varie esperienze della vita. Nè più nè meno.

Come tuttavia pensano alcuni amici che hanno scritto in questo thread è vero (nel mio caso e in pochi altri di cui ho conoscenza) che chi è in ricerca è uno che non si accontenta. Uno che pensa che questo mondo non è il migliore possibile, che i grandi quesiti della vita meritino una risposta, che c'è qualcosa da trovare! Che se non c'è un Dio (e che sia buono! ) tutto è perduto. Che se non è l'amore, in qualche modo, che governa la baracca, le speranze rimangono davvero pochine. Queste cose sì ma che il ricercatore sia migliore della media.........su questa cosa non so rispondere. Lo faccia ciascuno nel proprio cuore! Io comunque penso che sia impossibile stilare una classifica degli umani più virtuosi: se io corro su una ferrari può darsi che perda da uno in bicicletta perchè il traguardo fissato sarà logicamente diverso per entrambi. E non sapendo noi come funziona 'sta gara qua come facciamo a stabilire chi è il migliore? Forse lo è la bicletta che ha fatto 10 Km contro la ferrari che ne ha fatti 100! Chi può saperlo?

Per come la vedo io la ricerca è un chiodo che ti si conficca nel cuore e non ti molla più. Solo Dio ti interessa, solo comprendere come stanno le cose vale la pena. Tutto il resto lo fai per senso del dovere ma la passione.........la passione è quella lì. Non so se qualcuno abbia l'ardire di chiamare pazienza 'sta cosa qua.
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Vecchio 04-12-2012, 19.29.33   #38
mareudniet
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Riferimento: La pazienza del filosofo.

il filosofo secondo me puo essere paziente nel senso che accetta le scempiaggini degli altri , anche quando dicono cose sensate non e detto siano vere .
a parte che 7 +5 fa 12 tutto il resto e opinabile essando l uomo emotivo e avendo sentimenti bisogna accettare punti di vista completamenti opposti
degli altri che si sconfessano lun altro .
cio che rende felici qualcuno puo non esserlo per qualcunaltro per me la felicita non e una categoria universale ma un concetto individuale se alla fine si qualifica come mero e momentaneo momento di piacere avrebbe ragione epicuro filosofo che in realta ha rotto gli schemi nella ntichita
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Vecchio 04-12-2012, 22.33.24   #39
Apollonio Massimo
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Riferimento: La pazienza del filosofo.

Ciao Tempo 2011,
rispondo alla tua iniziale domanda :
il filosofo deve essere molto paziente quando si parla correttamente di cose importanti: se si è agli inizi bisogna pur che qualcuno ti sia buon insegnante ed ovviamente questo buon insegnante deve pure essere paziente, se ti vuole trasmettere l'amore per la conoscenza. Se la filosofia è cosa seria pertanto il buon filosofo è anche paziente.

Ritengo invece che a volte il filosofo abbia diritto di non aver pazienza, quando intuisce che qualcuno cerca di svilire una cosa seria come la filosofia portandola su un piano di poca importanza e facendo inutile sfoggio di retorica.

Ho trovato la tua domanda molto bella ed interessante, ma molti interventi successivi hanno messo a dura prova la mia pazienza.
Il filosofo non solo deve essere paziente, ma è paziente perché umile.
Forse, quando da giovane eri un campione di ping pong, eri un poco giovane e magari poco umile, pertanto non avevi pazienza...................... magari, oggi che sei filosofo, potresti riprovare e diventare un buon maestro di quel bellissimo gioco (anch'io giocavo benino...senz'altro non come te, però abbastanza da divertirmi molto.)

Un caro saluto.
A.M
Apollonio Massimo is offline  
Vecchio 22-12-2012, 04.49.05   #40
Tempo2011
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Riferimento: La pazienza del filosofo.

Citazione:
Apollonio Massimo

Ciao Tempo 2011,
rispondo alla tua iniziale domanda :
il filosofo deve essere molto paziente quando si parla correttamente di cose importanti: se si è agli inizi bisogna pur che qualcuno ti sia buon insegnante ed ovviamente questo buon insegnante deve pure essere paziente, se ti vuole trasmettere l'amore per la conoscenza. Se la filosofia è cosa seria pertanto il buon filosofo è anche paziente.

Ritengo invece che a volte il filosofo abbia diritto di non aver pazienza, quando intuisce che qualcuno cerca di svilire una cosa seria come la filosofia portandola su un piano di poca importanza e facendo inutile sfoggio di retorica.

Ho trovato la tua domanda molto bella ed interessante, ma molti interventi successivi hanno messo a dura prova la mia pazienza.
Il filosofo non solo deve essere paziente, ma è paziente perché umile.
Forse, quando da giovane eri un campione di ping pong, eri un poco giovane e magari poco umile, pertanto non avevi pazienza...................... magari, oggi che sei filosofo, potresti riprovare e diventare un buon maestro di quel bellissimo gioco (anch'io giocavo benino...senz'altro non come te, però abbastanza da divertirmi molto.)

Un caro saluto.
A.M
Se sei stato un giocatore di Ping/Pong, certamente saprai quanto è noioso, a causa della poca esperienza del principiante, rincorrere le palline per le infinite risposte sbagliate; però, sinceramente, credo che non sia appropriato come esempio in questo topic. Per quanto concerne la bellezza della domanda, non ho fatto nessuno sforzo nel formularla, poiché è scaturita dall'osservazione di molti filosofi contemporanei che discutevano di problemi vari con studenti liceali. Bene! In tutti loro ho riscontrato una facilità di rapporti con il prossimo che mi ha stupito, fino a definire questo atteggiamento come "pazienza". In verità però, potremmo definirla, più precisamente, come: grande preparazione sui temi della vita e raggiunta saggezza, poiché queste due peculiarità, quando sono abbinate, danno la sensazione che l'interlocutore sia paziente. La domanda che ho posto al forum era questa: se lo studio della filosofia poteva indurre più facilmente, di altre discipline, a quella condizione. Tutto sommato credo di sì, perché incamerare la saggezza di altri filosofi di tutti i tempi, non può far altro che indicare quella strada.

Cari saluti.
Tempo2011 is offline  

 



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