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Vecchio 30-06-2005, 14.47.59   #31
T-Dragon
Ospite abituale
 
Data registrazione: 17-06-2005
Messaggi: 130
Citazione:
Se dobbiamo poi tenere di conto TUTTE le teorie dimostrate e indimostrate la scienza ha tante contraddizioni quante quelle del Cristianesmo ed è perfettamente e indiscutibilmente soggettiva. Non mi fido di chi mi fa apparire "gluoni" nella materia senza dimostrarne l'esistenza.

Nella fisica non ci sono contraddizione, come non ci sono in matematica, anchè perchè sono la stessa cosa.
Il fatto è che nessuno ti può dire che una certa teoria matematica corrisponda a un certo fenomeno, e, se così è, fino a che livello.
Il gluone(che tra l'altro è pure stato osservato se non erro) è sicuramente corretto, in quanto lo si evince correttamente dalla QCD. Il punto è... La natura si comporta come la QCD? E questo è un altro discorso...
T-Dragon is offline  
Vecchio 05-07-2005, 11.02.51   #32
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Re: Re: a perdità d'occhio...

Citazione:
Messaggio originale inviato da epicurus
il fatto è che senza autoconsapevolezza si può reagire solo per istinto, cioè si reagisce alle prove che i nostri predecessori hanno superato, oppure aspettare miglioramenti in generazioni successive (ma non sull'individuo vivo in quel momento); mentre con autocoscienza si può riflettere e trovare soluzioni che non sono state 'impiantate' nel nostro DNA.

epicurus



Non credo che l’autocoscienza abbia nulla a che fare con la riflessione.
Per capire cosa intendo pensiamo a cos’è la riflessione, e a quali elementi sono necessari per definire un sistema riflessivo.
Direi che la riflessione è un’attività associativa che riorganizza dati precedentemente assimilati e contenuti in memoria, per trovare la soluzione ad un problema, dove il problema rappresenta l’ostacolo al raggiungimento di un obiettivo che il sistema si è posto.

Quindi: dato un sistema che si rappresenta un obiettivo e il percorso necessario a raggiungerlo, la riflessione è quell’attività che viene innescata nel sistema da una situazione problematica percepita che si frappone tra sistema e obiettivo lungo il percorso.

Il sistema allora possiede dei dati mnemonici, e la capacita di riorganizzarli con un attività associativa guidata da processi.
Nei dati mnemonici è rappresentato anche l’obiettivo e il percorso per raggiungerlo.
Il sistema è dotato di un apparato percettivo che lo informa sulle condizioni dell’ambiente in cui agisce. Le percezioni devono essere tradotte in un formato uguale a quello delle rappresentazioni mnemoniche, così che le percezioni diventano informazioni confrontabili con le memorie.

Quando l’informazione percettiva confrontata con la rappresentazione mnemonica del percorso per raggiungere l’obiettivo si rivela discordante con quest’ultima, la situazione diventa “problematica” e si innesca il processo di riflessione, per trovare la soluzione al problema e poter continuare il percorso fino a raggiungere la meta.

So che ho molto semplificato, ma mi sembra verosimile che la riflessione possa essere un processo simile, sebbene molto più complesso, che comunque non necessita di autocoscienza.

Inoltre la maggiorparte dei piccoli problemi, intralci quotidiani che incontriamo sul nostro cammino, li risolviamo in un attimo, tramite calcoli mentali subconsci. È vero certo, molte sono soluzioni automatiche.. ma potrebbe essere, nel quadro di quello che ho detto, che i problemi nuovi necessitino di riflessione in modo diverso dai precedenti, solo perché richiedono più tempo per svolgere quei calcoli associativi mentali che conducono alla soluzione, e così sospendiamo l’azione, e ci “prendiamo del tempo per riflettere”. Ma in sostanza si tratterebbe in entrambi i casi di processi automatici.

processi resi possibile dalla particolarità del nostro dna che ci rende organismi riflessivi, capaci di apprendimento e riorganizzazione delle informazioni dei precedenti apprendimenti, per trovare nuove soluzioni.

cosa ne pensate?
r.rubin is offline  
Vecchio 06-07-2005, 18.25.12   #33
Plat
Ospite abituale
 
Data registrazione: 18-07-2004
Messaggi: 63
In effetti ai fini dell'azione la coscienza è perfettamente inutile, ma il fatto che la coscienza non appaia immediatamente utile non è un problema. E' forse di qualche utilità alle piante essere verdi? No, ma infatti non dobbiamo necessariamente spiegare l'utilità del colore verde, ma ricondurre quello ad una qualche utilità (in questo caso alla produzione di clorofilla). In altri casi è il colore stesso a essere utile (come nella mimetizzazione).

Quindi anche se la coscienza non è utile, non è detto che non possa essere ricondotta alla formazione di qualcosa di utile. E in tal caso non dobbiamo sorprenderci se alla fine possa risultare addirittura dannosa.

Per quanto riguarda la spiegazione fisica, essa deve semplicemente presupporre che gli stati soggettivi siano elementi del mondo, come fa con tutti gli altri elementi.

Ultima modifica di Plat : 06-07-2005 alle ore 18.38.50.
Plat is offline  
Vecchio 06-07-2005, 18.50.06   #34
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
ottima precisazione plat.
ma ci andrei ancora con i piedi di piombo col dire che l'autocoscienza è inutile.
(l'auto-coscienza, non la coscienza: la coscienza è utilissima, mette in contatto col mondo e direi si sviluppa -se adirittura non è la stessa cosa- con la percezione. l'autocoscienza è invece il sapersi riconoscere come soggetto, diventando così oggetto della propria attenzione mentale)
r.rubin is offline  

 



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