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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-01-2004, 20.24.09   #21
sisrahtac
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Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
E poi a dirla tutta penso che la ricerca interiore per un depresso sia il peggio del peggio. Bisognerebbe vivere un po' più spontaneamente,agire,e lasciare da parte tutti gli aggrovigliamenti psicologici paranoici pseudo-mistici.
sisrahtac is offline  
Vecchio 21-01-2004, 20.52.09   #22
nuvola^
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x Dragonfly



sono pienamente d'accordo

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Vecchio 21-01-2004, 21.30.29   #23
Attilio
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Bene. Quando il nostro depresso, dopo avere gettato i medicinali, si troverà di notte in una crisi di dolore "spirituale" che lo blocca in ogni sua azione e le toglie il respiro dal petto lo manderemo dal nostro Dragon, e vedremo come ci si sente in compagnia di queste situazioni.

Non voglio sembrare brusco, ma non bisogna mai parlare con superficialità di queste cose.
Si potrebbe dire "getta via la dipendenza dai farmaci", ma non oltre dentro qui.
Attilio is offline  
Vecchio 21-01-2004, 22.26.39   #24
nuvola^
silenzio-sa
 
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Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 146
probabilmente non ci si è capiti.

davvero, probabilmente io non ne capisco molto a livello medico, ma vivo e sento e vengo spesso investita da tante cose, come accade per la maggior parte delle persone.
probabilmente una sensibilità più accentuata ed una condizione esistenziale possono condurre ad uno stato d'animo d'oppressione ed acuta sofferenza; lo capisco e non accuso affatto lui -non colpevole- nè nessun altro.

ma stordirsi, questo mai.

perchè è una malattia di dentro, ed i farmaci oltre a non servire a molto (sono fattori esterni) possono diventare anche pericolosi.
si è tristi? si sta male?
sforziamoci e mettiamoci in discussione, se serve.
ma non mi venite a dire che la depressione è indipendente da noi, perchè non ci credo.
se certe cose ci feriscono, se certe persone ci fanno male, dipende da noi. non possiamo, per carità, prevedere nè controllare certi eventi, ma possiamo e *dobbiamo* reagire.
se non si hanno grandi, insormontabili problemi REALI con l'esterno, si deve combattere la propria depressione.
senza scappare da un ragionamento, anche se pericoloso.

forza e coraggio.
accidenti.

e non accusate chi, cerca solo di stimolare, e capire. perchè non è affatto superficialità.

(non ho mai scritto così tanto...)
nuvola^ is offline  
Vecchio 21-01-2004, 23.09.11   #25
Attilio
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Mandando il mio post sapevo di rischiare di offendere qualcuno. Non l'ho mandato per offendere, lo giuro. Lo dico in particolare a Dragon perchè era in risposta al suo.
Tu lo hai sentito molto forte Nuvola, l'ulrima che volevo offendere eri tu.
Ad ogni modo anche il mio vuole essere uno stimolo: uno stimolo per limitare i consigli secondo me troppo diretti verso situazioni che non conosciamo, situazioni che possono essere leggere come gravi senza che noi ce ne rendiamo conto.

Già altre volte ho visto dare consigli paramedici, non è giusto qui dentro.
E' giusto spingere verso la reazione, una forte reazione, dell'individuo nei confronti di situazioni pesanti ed assurde. Quello sì e sono pienamente con voi! Sono con voi quando rifiutate i farmaci fin quando è possibile, fino all'ultimo dolore sopportabile.
Ognuno ha la sua soglia di sopportazione, io cerco sempre di alzare la mia evitando così di diver ricorrere ad interventi esterni il più possibile.
Ma quando un intervento esterno è già in atto, non mi azzardo a giudicarlo troppo sommariamente. Non ne so niente. Quello che posso fare e dialogare e cercare di infondere coraggio.
Quando si ricorre ai farmaci molto spesso è perchè si perde il controllo del nostro stesso corpo, figurarsi se in quelle situazioni ci si ferma a meditare sulla propria situazione.

Ok, mi sono scaldato troppo.
Ribadisco le mie scuse per la durezza del messaggio (d'altronde anche l'argomento trattato è abbastanza duro...).
Mantengo la mia, personalissima, posizione.

Un bacione Nuvola, non te la prendere.
Attilio is offline  
Vecchio 21-01-2004, 23.54.27   #26
Alby83
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Messaggi: 91
Rispondo purtroppo solo ora, scusatemi...ma l'Università mi sta impegnando non poco; vedrò di rispondere. Depressione. Quando leggo quella parola mi vengono in mente i momenti passati chiuso in casa a piangere per una persona persa in un modo che non mi sarei mai aspettato. So che la vera depressione è qualcosa di più "serio" dei miei stupidi problemi sentimentali, però posso assicurarti caro sean che non sei l'unico a provare quel senso di oppressione. Ti parlo della mia esperienza; periodo di esami, l'Università che, difficile com'è, fatica a decollare; sono sul treno delle 16.49 che da Como mi porta a Saronno, sul sedile di fronte a me, ma nell'altra fila c'è un compagno di corso con la sua ragazza. Li osservo. Tenerezze, baci, carezze e scambi di sguardi. Io, le mie cuffie, la musica guardiamo fuori dal finestrino la campagna che passa veloce a fianco del treno e una domanda che avevo sperato di reprimere nel mio inconscio risale su come dal profondo dell'Oceano: "Perchè lui si e io no? Cosa ha in più di me?". Sono domande a cui non so rispondere, ma quello che so è che mi deprimono; forse proprio perchè manca la risposta ad esse allora mi mettono oppressione perchè so che come una spada di Damocle sono sempre pronte a risalire a galla. Scendo dal treno a Saronno, per "fortuna" i due sono scesi due stazioni prima, ma quella spiacevole sensazione non mi ha lasciato. Nel sottopassaggio penso ancora a quelle domande che sono li, come nuvole nel cielo sereno e che non riesco a spazzare via in nessun modo. Salgo in macchina, mi accorgo che svolgo le azioni quasi come un automa, la mia mente è occupata a pensare all'immagine delle carezze, delle tenerezze che mancano a me, ma non ai ragazzi che conosco. Nello stesso tempo mi schifo per come "invidio" quei coetanei, però purtroppo non posso farci nulla e ciò mi provoca quello che io chiamo "depressione".

Sicuramente è una spiegazione personale della patologia "depressione", non medica nè tantomento scientifica. Scusate il trafilone da leggere, ma stavo cercando di uscire da questa condizione, ma ogni volta che la stessa immagine mi si ripresenta davanti agli occhi è come ricadere in un burrone da cui ero appena uscito.

Torno a studiare che è meglio va.
Alby83 is offline  
Vecchio 22-01-2004, 00.42.27   #27
Dragonfly
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Messaggi: 104
x attilio

Attilio comprendo perfettamente la tua reazione; ti assicuro che sarebbe stata la mia se ci fossimo trovati a parti invertite. Dare consigli a chi soffre, senza conoscere il problema specifico, è sempre avventato. Ma quello che volevo chiarire è che la depressione non è una malattia; è uno stato, una condizione della nostra anima, che altera il nostro equilibrio.
Non è facile uscire dalla depressione; capisco coloro che assumono dei farmaci pur di alleviare la pena, ma non è il farmaco la cura. La "cura" è avere fiducia in se stessi. Ma come si fa ad avere fiducia in se stessi quando ogni momento della giornata lo si passa pensando alla morte, all'inutilità della vita, a tutte quelle belle cosette che ti fanno venire la voglia di mandare a farsi fottere tutto, vita compresa? E' tremendamente difficile riuscire in queste condizioni ad avere fiducia di se, ma l'assunzione di farmaci non aiuta. Ci vuole altro, ci vuole Amore. Ci vuole qualcuno che condivida il nostro stato e lentamente ci riconduca alla normalità. E questa persona non può essere un terapeuta professionista, perchè il terapeuta non ama il "paziente", lo studia.
E per chi non ha nessuno che lo ami? per costoro ci vuole comunque qualcuno che dia loro un pò di forza, un pò di speranza, un pò di fiducia.
Io non conosco Sean, ma sono sicuro che lui/lei ha in sè la forza per uscirne; e lo so, perchè lui/lei è esattamente come me, un uomo, con le sue debolezze e le sue virtù. Ho dato a Sean la possibilità di paralare con me, così come lo avete fatto voi. Questo per lui/lei, ammesso che non abbia nessuno vicino, è già qualcosa. Poco, forse, ma qualcosa. Sicuramente meglio della tossicità di uno psicofarmaco. Non dico di non usarlo quando non ce la fa più, gli dico solo di tentare di formulare un pensiero positivo, e magari di condividerlo con noi, prima di assumerlo. Ricordandosi, sempre, di avere cura della propria anima.
ciao
Dragonfly is offline  
Vecchio 22-01-2004, 00.48.11   #28
Attilio
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Vero, detto così anche io la vedo come te.
Il messaggio per tutti e di mantenere sempre viva la percezione del proprio "stato d'animo", rifiutando fin da subito ogni minimo accenno alla depressione, alla malinconia ingiustificata.

Buonanotte.
Attilio is offline  
Vecchio 22-01-2004, 01.28.06   #29
tammy
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ecco, forse....

ci s'intende.

Quel male di viviere che un depresso "sente" è la mancanza di comunicazione e non solo verso sè stesso, ma col mondo esterno.

Non è così facile, nè sempre conveniente, raccontare il tuo stato di malessere a chichessia.

Fermo restando che la depressione nasce cmq da un problema intimo, personale, relazionale ecc...( se tutto questo si raccoglie nella parola anima, va bene uguale) e cmq nasce da un problema, il depresso ha bisogno innanzitutto di essere ascoltato, ma chi lo ascolta? Un'amico?... dovrebbe. Il suo compagno?.... dovrebbe.
Uso il condizionale, perchè non sempre succede di essere ascoltati da chi si vorrebbe e non sempre si ha voglia di ripetere all'infinito il problema o i problemi che affliggono un depresso (siamo anche educati, non vogliamo essere di peso a nessuno, quindi teniamo tutto per noi e non raccontiamo nulla)
Ok.... allora parlo con me stessa, ma sono in grado di ascoltarmi? di darmi le "dritte" giuste per uscire da questo tunnel? Ho la forza psichica per riuscirci da sola? qualcuno risponderebbe di Sì, la maggiore di No, garantito al limone

E allora..... il depresso è colui che siede sugli allori della disperazione, è quello che per un non nulla si rattrista e che non si alza dal letto, è quello che nasconde la sua voglia "di non far niente" nella culla della depressione. Che bel quadro!

E' solo una persona sola, intimamente molto sola e con mille problemi esistenziali, ma anche di ordine pratico, e se d'intorno a lui non c'è comunicazione, cari miei, è un possibile suicida garantito al limone anche questo

Quindi... ben vengano medici, farmaci, (mi auguro, anche la famiglia) apparentemente palliativi di amici e compagni di vita, piano, piano ti aiutano a camminare da solo, ti aiutano a conviere con te stesso, e solo molto dopo a capire e a comprendere cos'è che ti ha fatto star così male e ti ci fa sentire ancora, cosa devi fare per evitare di ricarderci ancora. Comprendersi? Leggere la ns. anima? Ok va bene, ma prima insegnami a stare in piedi da solo, a capire le parole, le mezze frasi, gli assoluti silenzi, a dissolvere le mie ansie e le mie paure....ecco, forse..... comincio anche a leggere.

notte
tammy is offline  
Vecchio 22-01-2004, 08.33.03   #30
Sean
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...i farmaci mi aiutato per un periodo ,poi mi sono accorto che la mia percezione della realta' era mutata, mutata nel senso che non provavo piu' nulla , come essere sotto una campana di vetro protettiva ma altrettanto soffocante ed obnubilante, non provavo piu' dolore ma neppure gioia ne' desiderio...allora ho smesso gradualmente.

Oggi non uso piu' farmaci, ma diciamo che ho iniziato un mio percorso, fatto anche di cadute, per uscire dalla prigione costruita nella mia anima, cerco di capirmi, di capire i meccanismi...

...ogni volta inizia con un piccolo pensiero negativo che si insinua nella mente in maniera sottile e piano piano oscura ogni altra cosa, la luce scompare ed e' buio prima che ce ne si accorga, e'come se la depressione avesso un suo meccanismo lento inesorabile come gli ingranaggi che si incastrano uno nell'altro perfettamente come in un orologio o in una motore, sono arrivato a percepire ed essere consapevole quando il meccanismo inizia a muoversi ed a bloccarlo in tempo, ma a volte non te ne accorgi neppure e quando te ne avvedi e' troppo tardi...


S
Sean is offline  

 



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