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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 24-01-2004, 16.51.59   #91
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
secondo me esageri un pò Stefa, non stiamo giudicando nessuno, ma solo cercando di far capire a Marco che soffre di una nevrosi caratterizzata da omofobia, che sottosotto nasconde un folle desiderio di sesso maschile

tu marca dicendo che è impossibile nascere omosessuali escludi qualsiasi possibilità organica (ormonale, cerebrale) che definisca un'omosessualità innata, e la attribuisci solo a cause esterne.
non lo so, può anche essere: perchè nesuno ancora sa dirlo, per me potrebbe benissimo essere anche un segno divino...mah..

ma se per te l'omosessualità, quindi sesso con un sesso uguale al proprio, è innaturale perchè non risponde alle esigenze dell'istinto riproduttivo, non pensi che allora andrebbero contronatura anche coloro che sono sterili, oppure non hanno alcun desiderio di generare?
ma mi chiedo: può la nutura creare qualcosa che va contro natura?
r.rubin is offline  
Vecchio 24-01-2004, 16.53.30   #92
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Citazione:
quando si scoprirà, o meglio credo che sia stato già scoperto, che una determinata molecola nel cervello di un individuo fà si che egli/ella

...ultimamente va molto di moda trovare una molecola o un gene per tutto...
r.rubin is offline  
Vecchio 24-01-2004, 17.00.22   #93
Marco_532
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Data registrazione: 28-10-2003
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Messaggio originale inviato da r.rubin
Citazione:
...dicendo che è impossibile nascere omosessuali escludi qualsiasi possibilità organica (ormonale, cerebrale) che definisca un'omosessualità innata...

...complimenti per la battuta dell'omofobico... .....se rileggi i mie post ho detto che la natura può predisporre a diventare....non ho escluso questa possibilità...

Citazione:
...non pensi che allora andrebbero contronatura anche coloro che sono sterili, oppure non hanno alcun desiderio di generare...

...nel primo caso penso che non vadano contro natura poichè la natura stessa non ha dato loro la possibilità di scelta...nel secondo caso invece, poichè c'è possibilità di scelta, posso dire che è contro il suo ruolo biologico...

Citazione:
....può la nutura creare qualcosa che va contro natura?....

...la Natura (il Tutto) non può andare e non va mai contro se stesso...la natura di una specie dipende dalla Natura, segue che se la Natura non disegna bene l'individuo di quella specie, lo stesso è contro la natura della sua specie...


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Marco_532 is offline  
Vecchio 24-01-2004, 17.17.33   #94
rodi
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Secondo me stiamo giocando con le parole.

Avrete capito ormai che per me è lecito tutto, purchè non sia dannoso per gli altri e per noi stessi.

Marco scusami ma per te sono anomali, perchè non 'riproduttivi', tutti coloro che scelgono una strada che li porta, per scelta, a non avere figli?
A rimanere sterili anche se la natura fornisce loro la possibilità di averne?

Metteresti nella categoria anche i sacerdoti, le suore e quanti per scelte di origine religiosa scelgono di non vivere il sesso e di non riprodursi?

Metteresti nella categoria anche coloro che per motivi diversi dalla religione scelgono di non avere figli?

Io non riesco proprio a seguirlo un ragionamento del genere!

Perchè se l'andar contro natura è il non aver figli, allora, per associazione, dovremmo considerare anche loro contro natura.

Scusa ma veramente non mi ci raccapezzo!

rodi is offline  
Vecchio 24-01-2004, 17.27.04   #95
Uno
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Per Rodi

Sono sicuro che se non riesco a spiegarmi prima o poi arriva qualcuno che lo fà meglio di me, grazie

Uno is offline  
Vecchio 24-01-2004, 17.27.28   #96
Marco_532
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...hai detto bene...stiamo giocando con le parole : le parole son li e ognuno estrapola "quello che vuole"...

...per quanto riguarda la scelta da te citata, considerando biologicamente l'uomo, non è scritto da nessuna parte che deve fare il prete o meno, ma c'è scritto che deve riprodursi...

...è un po' più chiaro il mio punto di vista?...se non troviamo la maniera di comunicare è un po' difficile comprendersi...forse è per colpa mia... la maggior parte delle cose che mi sono state buttate contro, le condivido e non negano quanto ho già scritto...

Ciao, .
Marco_532 is offline  
Vecchio 24-01-2004, 17.40.45   #97
Vi@nne
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Data registrazione: 14-09-2003
Messaggi: 299
Sai Marco cosa traspare dai tuoi scritti?
La nostra società...la stai ben rappresentando.
Vuoi una risposta che non c'è...Cerchi forse di convincere te stesso?
Scusa la sincerità.
Questo è il mio pensiero.
Vi@nne is offline  
Vecchio 24-01-2004, 17.42.18   #98
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
Dai Marco nessuno ce l'ha con te, una di queste sere andiamo in discoteca a fare il "trenino"
Dai scherzo
Il mondo è bello perche è vario!
Uno is offline  
Vecchio 24-01-2004, 17.49.53   #99
Franco1
Ospite abituale
 
Data registrazione: 12-01-2003
Messaggi: 85
Posso dire la mia ???

Secondo me l'omosessuale è un diverso e non è normale.

Lo so....ora molti di voi staranno sbraitando, dicendo ma come ? che caz.zo dici ? ecc... ecc...ecc..

Ma la realtà è che in natura, normalmente, la maggioranza degli uomini della nostra specie è attratto dalla donne e con le donne si riproduce dando seguito alla specie.

Questo è quello che fa maggioranza. La norma è un concetto matematico è si riferisce alla fascia di maggiore distribuzione di un fenomeno. Quando dico, in modo provocatorio, che non è normale intendo solo dire che si pone fuori dalla norma. Non ho espresso nessun giudizio morale.

Piuttosto che affannarsi a voler negare le differenze, come spesso accadde, per esempio, tra uomo e donna, credo sia più meritevole sforzarsi di accettarle.

Io tratto un omosessuale come un altro essere umano non perché credo che tra me e lui non ci siano differenze, ma solo perchè pur consapevole delle differenze le accetto.

Il concetto che ho appena espresso si chiama tolleranza.

Tutti possiamo essere diversi per qualche motivo o in qualche momento (immigrati, gay, un meridionale a Pontida, un grasso, un brutto, uno alto, uno basso, un operaio, un barbone, ecc)
Ma, capite quanto pericolo sia "trattare bene" uno sostenendo che siamo uguale perché avvolte questa tesi e difficilmente sostenibile.
Io preferisco vivere in una società tollerante, in cui siamo tutti diversi, siamo tutti liberi di esprimere le nostre diversità ed è bello così.

un ultimissima parola : Viva la FIFA

Franco1
Franco1 is offline  
Vecchio 24-01-2004, 18.11.50   #100
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Marco ho trovato qualcuno che la pensa come te:
(dal sito cattolico
http://www.totustuus.net
L’Associazione persegue fini culturali, educativi, morali e sociali con scopi di solidarietà sociale.
Finalità dell’Associazione sono:
- promozione e diffusione della cultura della solidarietà nel pieno rispetto dei principi e dei valori della cultura cattolica anche attraverso l'aiuto allo studio della sua dottrina sociale)


Omosessualità? Si può uscirne
di Mario Palmaro

L'omosessualità è una condizione patologica. Dalla quale, se si vuole, si può uscire. Ma l'azione di una potente lobby gay mira a nascondere questa verità.

L'omosessualità come fatto normale. Da almeno trent'anni nella società occidentale opera una potente lobby che vuole far entrare nella testa della gente questa semplice idea: l'omosessuale è come un mancino, certo più raro delle persone che usano la mano destra, ma non per questo giudicato una persona "che sbaglia". Insomma: "gay è bello" almeno quanto essere un eterosessuale. Chiunque sostenga il contrario, perde il diritto di parlare nel grande salotto del villaggio globale e viene liquidato come un intollerante che discrimina gli omosessuali, che li odia e che li considera individui pericolosi e senza speranza. Ovviamente, si tratta di un'accusa completamente falsa, che vuole solo neutralizzare la verità: e cioè che l'omosessualità è una condizione patologica, che ostacola la piena realizzazione della persona.

Un nuovo concetto di normalità

Siamo di fronte a una classica operazione di ingegneria sociale che vorrebbe trasformare una normalità di tipo sociologico in una normalità di tipo antropologico morale: se gli omosessuali sono presenti in numero rilevante, e la gente li approva, allora significa che essere gay è un comportamento assolutamente innocente dal punto di vista etico. Non a caso, il Movimento di Liberazione Gay, fondato a New York nel i 969, rivendica due cose: la tolleranza, intesa come piena eguaglianza sociale, economica, politica e giuridica dell'omosessuale in quanto tale; e l'approvazione, intesa come l'idea diffusa che l'omosessualità sia una cosa normale. Ma se questa lobby gay si presenta all'opinione pubblica orgogliosa e compatta, ben diversa è la realtà esistenziale delle singole persone che vivono questa condizione: una vita segnata spesso dalla sofferenza e dall'inquietudine, aggravate dagli atteggiamenti urlati e provocatori del movimento d'opinione che cavalca la tigre della trasgressione sessuale. C'è un paradosso che molti ignorano: il primo passo per aiutare gli omosessuali è riconoscere serenamente che in quella condizione essi vivono male. Anche quando sia apparentemente accettata con serenità, l'omosessualità non sarà mai compatibile con i livelli più profondi della persona.

A. L'omosessualità come malattia

Dunque, giornali, TV, film, situation comedy sono pesantemente condizionate da questa lobby omosessuale, che ogni giorno muove qualche piccolo passo per "normalizzare" l'immagine dei gay agli occhi del pubblico. Le tecniche utilizzate sono molto simili a quelle messe in campo dalla lobby femminista negli anni Settanta, quando film e telefilm furono invasi da donne-giudice, donne-poliziotto, donne-soldato, allo scopo di suscitare processi di immedesimazione nel pubblico femminile.

Oggi, le fiction tv e i film si riempiono di personaggi che non nascondono, e anzi ostentano la loro omosessualità, come affermazione di una categoria socialmente rilevante: il pubblico assimila così il messaggio subliminale che non c'è proprio nulla di strano ad assumere pubblicamente il "ruolo" di omosessuale, felice e contento della propria condizione. Anche nel campo della psichiatria e della psicanalisi la lobby gay ha esercitato fortissime pressioni per indurre gli studiosi a un riconoscimento della normalità della omosessualità.

La gente non sa un fatto clamoroso: i tre grandi pionieri della psichiatria - Freud, Jung e Adler - consideravano l'omosessualità come una patologia. Oggi, invece, il termine omosessualità è scomparso dai manuali psichiatrici delle malattie mentali. Ma, come scrive lo psicologo americano Joseph Nicolosi, nessun tipo di ricerca sociologica o psicologica spiega tale cambiamento di tendenza, e nessuna prova scientifica è stata fornita per confutare 75 anni di ricerche cliniche sull'omosessualità come stato patologico.

B. Omosessuale "per natura"

Spesso, i gay credono di essere nati tali. La stessa opinione pubblica è portata a pensare che certe persone "sono fatte così, e non c'è nulla che possano fare per cambiare". Il riconoscimento giuridico e sociale dell'omosessualità sarebbe scontato, se fosse scientificamente provato che essa è una condizione innata. Ma è stato provato esattamente il contrario: e cioè che i fattori genetici e ormonali non svolgono un ruolo determinante nello sviluppo della omosessualità. Possono predisporre, ma mai predeterminare l'omosessualità. Dunque, non esiste alcun "gene dell'omosessualità" che costringa una persona a essere tale. Possono esservi invece condizioni innate che rendono più facile lo scivolamento verso l'omosessualità. Ma l'essere gay resta un fenomeno prettamente psicologico.




r.rubin is offline  

 



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