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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 08-07-2004, 17.04.09   #11
Giulma
Utente bannato
 
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Messaggio originale inviato da alexmexxomalex
ma questo lo dici tu, non loro!

...la verità, piuttosto, è che esistono diverse personalità, diversi caratteri.

Credo che l'equilibrio interiore prescinde dall'immagine che traspare all'esterno e dal giudizio che possa essere espresso in base a questa: chi ti dice che uno da te ritenuto ipocrita, falso, meschino si senta in realtà in quel modo?

ora devo andare, ma poi ritorno...

ciao!


Io ti sto dicendo cose che conosce molto bene anche la scienza oggi, ed in questo caso la psicologia: si tende ad avere sempre tante maschere, a fingere, a non essere mai veramnete se stessi. E' un conceto molto semplice e riconsciuto. Non c'è molto da aggiungere.

Chi ti dice che gli atomi esistono? Li hai mai visti?
Si sà ormai che è così come si sà che la materia è fatta di atomi anche se non li vedi, o credi che non sia fatta di micro-particelle? Vedi, non è che devi credere se io ti dico che uno è ipocrita o no, perchè io potrei dare una valutaione anche sbagliata,va bene? Ma cerca di capire che è noto che si tende ad essere spesso ipocriti, e tante altre cose, e questo perchè è così che siamo fatti.
Che poi uno non si senta ipocrita quando lo è non cambia la questione: è comunque ipocrita. E ci sono anche molti di questi casi, certo.

Va bene, vai.

Tanto ti aspetto, non scappi.



Ciao, Giulio
Giulma is offline  
Vecchio 08-07-2004, 17.48.53   #12
alexmexxomalex
Ospite abituale
 
L'avatar di alexmexxomalex
 
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 160
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Vedi, non è che devi credere se io ti dico che uno è ipocrita o no, perchè io potrei dare una valutaione anche sbagliata,va bene? Ma cerca di capire che è noto che si tende ad essere spesso ipocriti, e tante altre cose, e questo perchè è così che siamo fatti.
Che poi uno non si senta ipocrita quando lo è non cambia la questione: è comunque ipocrita. E ci sono anche molti di questi casi, certo.


appunto! si tratta di una valutazione sociale e come tale relativa alla percezione esterna e neppure generalizzabile (se tu giudichi negativamente una persona non è detto che un altro debba avere la stessa opinione)

ciò non mette in discussione l'assunto fondamentale: se io non sento di agire negativamente significa che non agisco negativamente in quell'istante...poi come già detto le rinegoziazioni sono sempre possibili, ma solo a posteriori.

il perchè di questo l'ha già spiegato bene Lai: non esiste un'immutabilità, una cogenza assoluta della percezione di sè che possa dare luogo ad un'agire inautentico in sè e per sè, quasi un non essere del pensiero, opposto ad un doveroso "agire autentico".

Quello che si fa lo si fa sempre da sè, senza attenuanti: si è autentici sempre, anche quando si è volutamente ipocriti, perchè è l'essere "diverso da sè" che è assurdo.

ciao!
alexmexxomalex is offline  
Vecchio 08-07-2004, 19.55.32   #13
Mary
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Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Essere se stessi è molto difficile.

Bisogna iniziare con il comprendere quali sono i nostri veri desideri, i nostri bisogni, le nostre capacità.

Sin da piccoli veniamo condizionati ad un certo tipo di comportamento. Diciamo pure che tentano, tutti, di programmarci sencondo le necessità o le tradizioni del gruppo sociale a cui apparteniamo.
Per trovare se stessi occorre ripulirsi delle sozzerie o superfluo che abbiamo ricevuto.

Non è cosa da poco, ma si può sempre cominciare.
Cominciare dalla sincerità con se stessi, dall'affrontare le paure.

La prima paura da vincere è quella del giudizio altrui.

In effetti ci comportiamo come gli altri vogliono o non vogliono. Siamo sempre e comunque condizionati, anche se non sempre ne siamo consapevoli.

Ma quando cominci a riscoprire quel che veramente vuoi, quel che veramente sei, il mondo diventa come un negozio di giocattoli per un bambino.

Ovviamente nessuno creda di potersi trasformare dalla sera alla mattina. Senza mai dimenticare che la nostra ricerca deve essere fatta sempre nel rispetto degli altri.

Mary
Mary is offline  
Vecchio 08-07-2004, 20.21.40   #14
neman1
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Anche per me, essere se stessi significa sentirsi realizzati. La "maschera" che si indossa dovrebbe servire come strumento per ottenere le cose oppure di difesa, in modo piu o meno bello.
Purtroppo come in molte altre cose siamo passati dallo strumento a nostra disposizione allo status simbol (l'immagine) per finire infine schiavi dello strumento stesso. Ciao
neman1 is offline  
Vecchio 08-07-2004, 22.59.29   #15
Vi@nne
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Data registrazione: 14-09-2003
Messaggi: 299
Essere se stessi! Sarebbe bello poterlo fare sempre!
Spesso non è possibile...anche se dentro "sono me stessa" devo relazionare con persone alle quali non gli importa nulla di come sono io...nel lavoro...nelle faccende burocratiche...
Ricordo due anni fa in banca, dovevo chiedere un mutuo, ma non era possibile al momento, non mi convinsi, fu chiamata la direttrice della banca e le spiegai i miei bisogni e perchè ne avevo urgenza...fui me stessa...con i miei guai e con le mie speranze...a cosa mi servì? A nulla!
Sono "me stessa" con gli amici e con chi mi vuole bene, non è poco! Ma soprattutto lo sono con me!
Ciao
Vi@nne is offline  
Vecchio 09-07-2004, 09.49.54   #16
Giulma
Utente bannato
 
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
Citazione:
Messaggio originale inviato da alexmexxomalex
appunto! si tratta di una valutazione sociale e come tale relativa alla percezione esterna ...


“appunto! si tratta di una valutazione sociale e come tale relativa alla percezione esterna e neppure generalizzabile (se tu giudichi negativamente una persona non è detto che un altro debba avere la stessa opinione)”


No, non è questo il concetto che ti ho esposto prima. Quando dico: “è noto che si tende ad essere spesso ipocriti, e tante altre cose, e questo perchè è così che siamo fatti” stò dicendo una cosa nota scientificamente, e verificabile nella vita di tutti i giorni. E' la mente umana che è fatta così. La psicologia, che è una scienza, ne studia il comportamento. E’ una valutazione scientifica che capisce nel sociale studiando gli atteggiamenti della gente. La gente è ipocrita, è molto spesso falsa, e lo dimostra in continuazione. Si mette addosso continuamente maschere. OK?


“ciò non mette in discussione l'assunto fondamentale: se io non sento di agire negativamente significa che non agisco negativamente in quell'istante...poi come già detto le rinegoziazioni sono sempre possibili, ma solo a posteriori.”


Che significa, che se uno uccide un’altra persona per rubargli una cosa, ad esempio, se sente che non agisce negativamente in quell’istante significa che non agisce negativamente? E certo, allora anche quello che dice un pazzo a valore, ma che valore è? Quell’azione è comunque negativa, anche se quella persona non la sente tale. Potresti dire di no? Sentiamo.


“Quello che si fa lo si fa sempre da sè, senza attenuanti: si è autentici sempre, anche quando si è volutamente ipocriti, perchè è l'essere "diverso da sè" che è assurdo.”



Mi dispiace, non conosci affatto la mente umana e che cosa è capace di fare: può ingannare e far credere ciò che vuole, facendoti credere autentico quando invece sei solo un falso e ipocrita, e poi nella vita si vede. Non è riferito a te eh? E’ solo un esempio.
Si è autentici solo quando si vive oltre il pensiero, e tu dirai, cioè?

Ci sono stati millenni di insegnamento a proposito.



Ciao, Giulio
Giulma is offline  
Vecchio 09-07-2004, 12.17.00   #17
epicurus
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sono contento che il mio questito abbia sollevato un bel dibattito...

penso che qui (come diceva Lai) il linguaggio ci ha messi in trappola.

l'assunto innegabile e` che l'uomo non e` una cosatante, bensi` una funzione.

si puo` intendere con 'non essere se stessi' come:

1) non liberare totalmente la nostra parte emotiva/istintiva (piu` o meno: fare cio` che ci passa per la zucca, sempre)

oppure

2) non essere come il modello che abbiamo (che vorremmo) di noi.

Quindi per evitare confusioni basterebbe mettersi daccordo sui termini e le loro definizioni.

epicurus is offline  
Vecchio 09-07-2004, 12.48.23   #18
alexmexxomalex
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Smile x giulio e a chi interessa...

mi sa che non hai capito proprio dove voglio andare a parare.

io non dico affatto che non esistano comportamenti percepibili come ipocriti, dico invece che non è lecito attribuirli quali manifestazioni di un inesistente non-Es (non c'è psicologo che utilizzi quella figura concettuale!!) . Le "maschere" di cui parli sono semplicemente modi di espressione di un UNICO e irriducibile Es. Ma se questo è vero non ti sembra siano pregiudizievoli, convenzionali giudizi morali di quel tipo? Si è SEMPRE autentici perchè si è SEMPRE se stessi. Non si può non essere se stessi, neppure quando si viene percepiti o addirittura quando ci si percepisce da sè diversamente.
Il problema dovrebbe invece essere impostato avalutativamente, prendendo atto dell'esistenza di diverse personalità.

non so se mi sono spiegato, l'errore che tu fai è puramente concettuale.

ciao!!!

Ultima modifica di alexmexxomalex : 09-07-2004 alle ore 12.54.24.
alexmexxomalex is offline  
Vecchio 09-07-2004, 12.50.12   #19
Giulma
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Re: sono contento che il mio questito abbia sollevato un bel dibattito...

Citazione:
Messaggio originale inviato da epicurus
penso che qui (come diceva Lai) il linguaggio ci ha messi in trappola.

l'assunto innegabile e` che l'uomo non e` una cosatante, bensi` una funzione.

si puo` intendere con 'non essere se stessi' come:

1) non liberare totalmente la nostra parte emotiva/istintiva (piu` o meno: fare cio` che ci passa per la zucca, sempre)

oppure

2) non essere come il modello che abbiamo (che vorremmo) di noi.

Quindi per evitare confusioni basterebbe mettersi daccordo sui termini e le loro definizioni.



E' la mente il vero problema. E' solo la mente.

Anticamente questo era ben noto. La mente fa da padrona nella vita di ogni essere che ad essa è assoggettato.
Solo il superamento della mente può permettere di viversi momenti di "reale se stessi". Questa cosa non è affatto facile da raggiungere, perchè la mente stessa può inventarsi di esserci riusciti. Ma ci si deve riuscire, si deve provare, sempre, con il tempo. Anticamente si chiamava "meditazione". Pur non riuscendo a vivere una condizione del genere, bisogna comunque tener presente che la propria mente deve essere da noi governata e non essere lei a governare noi, come quando ad esempio accade che un pensiero è troppo insistente e ci inizia a dare problemi. Con il tempo, poi, si imparerà sempre più.

Ciao, Giulio
Giulma is offline  
Vecchio 09-07-2004, 12.54.54   #20
epicurus
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Re: Re: sono contento che il mio questito abbia sollevato un bel dibattito...

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Messaggio originale inviato da Giulma
Solo il superamento della mente può permettere di viversi momenti di "reale se stessi". [...] bisogna comunque tener presente che la propria mente deve essere da noi governata e non essere lei a governare noi

io identifico la mente con la mia persona, quindi quanto tu dici, dal mio punto di vista, e` insensato.

il tuo atteggiamente, almeno in quens'ultimo post, sempra essere piu` mistico, che psicologico, e quindi scientifico.

epicurus is offline  

 



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