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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 17-11-2004, 11.29.08   #61
nonimportachi
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nonimportachi si è fatto una infarinatura della materia dalle risorse disponibili in internet. E' poi andato a spulciare qualche liberculo di neuroscienze in cerca di info. Dalla sua modesta biblioteca emerge che il fenomeno sia una realtà, e che sia anche mappabile a livello neurale, anche se non ha trovato riferimenti a riscontri sperimentali (tipo EEG, MEG, fMRI etc tec).
Non esiste alcuna prova del fatto che ci si possa oggettivamente delocalizzare dal corpo fisico, ne esiste alcun indizio di sorta che possa far ritenere la cosa plausibile o tale per cui una reale oggettiva delocalizzazione sia necessaria per spiegare l'evento.
Ci sono numerosi paralleli con alterazioni dello stato di coscienza delle pratiche sciamaniche o dovute ad intossicazione da agenti psicoattivi (lo scrivente ne ha trovati almeno 6).
Inzomma, dalle poche notizie raccoglibili dallo scrivente in una serata, sembra che si tratti di un'alterazione della coscienza. La cosa che però lo scrivente non è riuscito a trovare è un minimo di analisi scientifica sulla spontaneità del fenomeno, ovvero nessun riferimento alla possibilità di causare volontariamente il fenomeno senza indurlo con l'aiuto di agenti psicoattivi, senza che sia causato da una disfunzione del sonno, da un trauma o da uno shock. Non che la scienza neghi la possibilità, ma dalle poche notizie raccolte sembra che non abbia mai preso in considerazione quest'aspetto.

Qualcuno sa qualcosa? conosce magari qualche testo divulgativo in cui si tratti la spontaneità del fenomeno con rigore scientifico?
nonimportachi is offline  
Vecchio 17-11-2004, 12.12.14   #62
FantasiaFinale
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Data registrazione: 03-01-2004
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nonimportachi si è fatto una infarinatura della materia dalle risorse disponibili in internet. E' poi andato a spulciare qualche liberculo di neuroscienze in cerca di info. Dalla sua modesta biblioteca emerge che il fenomeno sia una realtà, e che sia anche mappabile a livello neurale, anche se non ha trovato riferimenti a riscontri sperimentali (tipo EEG, MEG, fMRI etc tec).
Non esiste alcuna prova del fatto che ci si possa oggettivamente delocalizzare dal corpo fisico, ne esiste alcun indizio di sorta che possa far ritenere la cosa plausibile o tale per cui una reale oggettiva delocalizzazione sia necessaria per spiegare l'evento.
Ci sono numerosi paralleli con alterazioni dello stato di coscienza delle pratiche sciamaniche o dovute ad intossicazione da agenti psicoattivi (lo scrivente ne ha trovati almeno 6).
Inzomma, dalle poche notizie raccoglibili dallo scrivente in una serata, sembra che si tratti di un'alterazione della coscienza. La cosa che però lo scrivente non è riuscito a trovare è un minimo di analisi scientifica sulla spontaneità del fenomeno, ovvero nessun riferimento alla possibilità di causare volontariamente il fenomeno senza indurlo con l'aiuto di agenti psicoattivi, senza che sia causato da una disfunzione del sonno, da un trauma o da uno shock. Non che la scienza neghi la possibilità, ma dalle poche notizie raccolte sembra che non abbia mai preso in considerazione quest'aspetto.

Qualcuno sa qualcosa? conosce magari qualche testo divulgativo in cui si tratti la spontaneità del fenomeno con rigore scientifico?

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Hai pienamente ragione.. Il primo scienziato a prendere in considerazione il sogno lucido fu Freud ma non se ne interesso particolarmente. Si limitò a dire che stranamente certi suoi pazienti gli spiegavano che erano in grado di prendere possesso dei sogni.

Ma non andò troppo altro, infati era interessato alla partorire nomi come fase anale, fase orale

Avete capito freud mi sta sulle palle.
^^

Allora.... Carissimo amico. (Ti posso chiamare così ormai abbiamo discusso da un bel po' un po' più amici lo siamo) se cerchi nella scienza troverai pochissime informazioni in quanto il sogno lucido non è stato ancora studiato.

Ti do qualche cenno sul sonno che ho trovato in gio.

Sulla soglia del sonno, quando i muscoli iniziano a rilassarsi si passa attravero uno stato di sonno transitoria, spesso definito ipnagogico. Contraddistinto da un senso di fluttuazzione che si accompagna a immagini vivide quasi psichedeliche.

Scivolando in quello stato vengono registrate onde alfa e a cui ogni tanto si affiancano onde theta che si intensificano in determinati punti dell'onda in fusi vere e proprie esplosioni di attività celebrale. Questi fusi detti complessi K che hanno una regolarita di 10 minuti si ritiene che siano la fase del sonno vero e proprio, ance se molti pazienti affermavano che non stavano dormendo ma semplicemente pensando.


Circa 20 minuti dopo l'inizio del ciclo del sonno le ampie onde delta comincianoa sostituire i fusi dei complessi K. Questo segna lo stadio chiamato immersione nel vuoto del sonno.

Nella terza fase chiamata sonno paradossale perchè la pressione del sangue amenta le onde del cervfello sono simili a quelle dello stato di veglia ma tutto il corpo tranne per i movimenti degli occhi (REM) è immobile. Il sogetto è completamente paralizzato.


La prima fase rem notturna dura di solito 10 minuti, dopo che il soggetto è sul punto di svegliarsi. per poi scivolare nella fase successiva.


é nella fase rem che si sogna e facendo un po di calcoli si arriva a dire che il ciclo Rem Non rem dura 90 minuti. e quindi ci sono circa 5 cicli di sonno per notte.

Ciò significa che il sognare occupa il 20 percento del sonno di un individuo.



Non capisco ancora l'importanza che può avere per te il fatto che sia scientificamente ritenuta oggettiva o meno se questo è uno strumento per il miglioramento della propria coscienza. Mi stai chiedendo se un sognatore lucido quando svolazza fuori dal corpo può ad esempio essere visto con macchine speciali e futuristiche?

Ti ho già detto di no.... e ti ho anche spiagato il pechè....


Cosa intendi per rigore scientifico nell'esaminare la spontanetà del fenomeno?

Posso dirti una cosa.... C'è una malattia, trovata dagli scienziati, che impedisce al corpo di uscire dalla fase del sonno paradossale. Questa malattia colpisce alcuni centri nervosi nella parte più interna e inferiore del cervello .


Questi nervi si nota che tal volta non fanno uscire dallo stato di torpore il corpo. Mentre il cervello diventa cosciente. per difendersi
il cervello allora fa apparire visioni alla coscienza per non farla impazzire.


Ti sembra possibili? E io chi sono il nuovo messia perchè disattivo e attivo questa parte del cervello a mio piacimento? La scienza mi fa ridere. Parla di Fenomeni ma poi si appoggia soltanto su un numero molto ristretto di questi. Ricordiamo che per la scienza l'universo non dovrebbe esistere.....


Comunque un libricino abbastanza buono e non completamente romanzesco come "L'arte del sognare" di Castaneda (che però è il migliore) è Il sognatore Lucido di Malcolm GodWin


Lascia stare siti, libri del cavolo di spazzatura sul sogno lucido e il viaggio astrale c'è ne è moltissima.

Tutti questi testi non servono a nulla se non a aumentare la possibilità che per l'impegno profuso si attivi l'attenzione in sogno, per il resto ci vuole solo esperienza.

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxx
riferimento:
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Messaggio originale inviato da FantasiaFinale
...perchè queste cose

"Siamo tutti impegnati nella ricerca del piacere sotto ogni aspetto - piacere intellettuale, dei sensi o culturale, il piacere di fare riforme, di dire agli altri cosa fare, di curare i mali della società, di fare del bene - il piacere di una maggiore conoscenza, di un più grande appa-gamento fisico, di una maggiore esperienza, di una maggiore comprensione della vita, dell'intelligenza e dell'abilità della mente - e il piacere estremo è" naturalmente, avere Dio.

danno piacere alla mente umana?

Rispondi a questa io risponderò a quella successiva
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I desideri di fare riforme, di dire agli altri cosa fare, di curare i mali della società, di fare del bene, di una maggiore conoscenza, di un più grande appagamento fisico, di una maggiore esperienza, di una maggiore comprensione della vita, dell'intelligenza e dell'abilità della mente - e il desiderio di avere Dio ...

...danno piacere se vengono soddisfatti, in caso contrario danno dolore.

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx x


A un individuo può dare piacere uccidere una persona. Una persona può desiderare di ucciderne un altra ma commesso il gesto arriva il pentimento e non è più così felice....

Il piacere è una delle cose più relative esistenti a questo mondo.

Dai puoi essere più specifico... Impegnati un po' di più.....


E poi questo cosa centra sull'esistenza o meno del viaggio lucido?


FantasiaFinale
FantasiaFinale is offline  
Vecchio 17-11-2004, 15.20.51   #63
nonimportachi
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Carissimo amico fantasiaultima,

Sospendo, per il presente post, l'uso della terza persona e ti ringrazio per quanto hai voluto illustrarmi. Sono appassionato di scienze in genere, specialmente di neuroscienze, antropologia e altre dicipline che ci raccontano un po' di cose su noi stessi.

Ho fiducia nel metodo scientifico, decisamente più di quanta ne riponga in altri metodi di indagine.

Se provi a scrivere OBE in un motore di ricerca, non sarà facile distinguere tra i risultati, quali siano quelli attendibili. A ciò era dovuta la mia domanda, misuro l'attendibilità delle affermazioni secondo il metodo scientifico (con tutti i limiti che esso comporta), non ho trovato metodi più efficaci all'uopo per il momento.

Le tue affermazioni mi sono sembrate di buon senso, disincantate e soprattutto non in contraddizione con quanto mi sento di ritenere accertato dalla scienza, quindi verificato e riscontrato (ho fiducia nel metodo scientifico).
Ho chiesto una "dritta" a te per questo, nella speranza che tu mi indirizzassi verso un testo che parlasse di questo fenomeno in modo realmente conoscitivo senza imbottirlo di affermazioni e conclusioni arbitrarie e fantasiose o unicamente atte a rendere il testo più facilmente vendibile.
Il mio interesse è sulla veridicità delle cose, preferisco un testo con pochi e deludenti contenuti se scritto per illustrare quanto realmente si conosce ad un testo ricco di meravigliose notizie, ma tale per essere venduto nel maggior numero di copie possibile.

"La scienza mi fa ridere" dici tu...
Ti invito a conoscere il metodo scientifico perchè ritengo quest'affermazione azzardata. Forse ciò che non ti piace sta nei limiti derivanti dall'affidabilità voluta per i suoi risultati o nel fatto che sia praticata da uomini fallibili.
Ho notato esserci dei veri e propri tabù scientifici specie nella psichiatria (ma non solo), sembra impossibile che non si siano mai dirette le ricerche in alcune direzioni, sembra che ciò sia dovuto unicamnte al timore di aver la conferma di scomodi risultati.

Grazie ancora per il testo che mi suggerisci, corro lesto lesto a cercarlo.....
nonimportachi is offline  
Vecchio 17-11-2004, 15.43.16   #64
FantasiaFinale
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Allora ti suggerisco anceh un altro bel libro....

"Un univero di conoscenza" di Gerald M.Edelman e Giulio Tononi

Questo ti piacerà sicuramente... Non parla di Obe... AM parla della coscienza e lo svilupparsi di questa finestra in modo scientifico....

L'ho trovato interessante... Molto interessante....

Sulla scienza potrei parlarne per ore....
Per quanto mi concedeva il mio cervellino fino alla 3 liceo ero un appassionato di scienza, studia studiavo studiavo... Poi ho incontrato il mito della caverna di platone... Ma fregato ^^

Si era molto forte quell'afermazione "La scienza mi fa ridere" forse tal volta la trovo pedante... In quanto cerca z a tutti i costi di smantellare altri modi di vedere la realtà usando un metodo che non potrà mai combaciare con i risultati di un iniziato....

Non mi sembra onesta intellettualmente.


Cioè io penso che la scienza sia un ottimo metodo di indagine della realtà. Ma non può indagare il meta-reale. E a parer mio non è gentile far scivolare questo campo nella non esistenza, nella supestizione unicamente perchè il metodo scientifco non è applicabile a quel campo....

Grazie per l'empatia... E' sempre un piacere colloquiare con persone oneste intellettualmente che desiderano conoscere e non vincere futili battaglie intellettuali per dimostrare che la propria idea è la migliore.


FantasiaFinale
FantasiaFinale is offline  
Vecchio 17-11-2004, 17.27.29   #65
il pensiero
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Ok, m'impegno un po' di più...

...per quale motivo uno dovrebbe OBEarsi

Il motivo? E' una strada per il risveglio.....
Lo svantaggio? Come ogni strada ci si può perdere... Perdere il sonno, diventare suonati, depressione, ecc ecc.... La sconfitta....


Mi vuoi spiegare come pensi di svegliarti andando a dormire?

la mia è una sublimazione dell'essere umano,

cosa???

concentrandosi di più in determinati periodi e in altri di meno, usare un po' di strategia....
Per mantenere salda la volontà.... mano della coscienza sul reale....


La concentrazione è istupidimento delle capacità di percepire.

Si, invece di risvegliarsi.... Invece di essere coscienti su un campo più vasto di cose, frammentiamo le poche cose che siamo normalmente in grado di vedere.....

Giusto!

Allora non voglio raggiungere l'illuminazione, ... ma...
Amo il sognare, perchè mi fa sentire libero e quindi felice. Riesco a imparare molto dall'esperienza onirica. L'80% delle mie poesie (Ce ne sono alcune nella sezione del forum) sono una conseguenza dlelle mie esperienze oniriche. Tempo fa ero riuscito a farmi anch una dimora onirica... Al cui interno colloquiavo con una figura particolare. Molto bella come cosa... Un amico in sogno.


Ma... sognare mi sembra un efficace metodo per fuggire la realtà ed assaporare così libertà e felicità.

Il piacere è una delle cose più relative esistenti a questo mondo.
E poi questo cosa centra sull'esistenza o meno del viaggio lucido?
Dai puoi essere più specifico... Impegnati un po' di più.....


Si capisce che questo tuo trastullarti è una ricerca di piacere.
Il piacere sarà relativo, ma è un fatto.
Io penso che sia utile che tu ti dedichi ad indagare sul meccanismo del piacere.
Tutte le cose che si “cercano” con uno sforzo di volontà utilizzano uno “strumento” di ricerca che ti farà trovare solo “miraggi”

Ultima modifica di il pensiero : 17-11-2004 alle ore 17.31.44.
il pensiero is offline  
Vecchio 17-11-2004, 18.10.04   #66
nonimportachi
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Grazie per l'ulteriore lettura consigliata, non so se acquistarlo, ma sicuramente mi leggerò almeno la prefazione poi deciderò.....

Il valore della scienza risiede nella condivisibilità delle sue tesi, nella verificabilità delle affermazioni e questo la lega inesorabilmente all'oggettività limitandone l'efficacia in alcuni ambiti in cui i riscontri non sono così riscontrabili e condivisibili. Sono meno severo di te nei confronti del metodo scientifico in se, trovo che le critiche debano essere indirizzate più verso gli uomini di scienza, verso l'aver trascurato alcuni campi di indagine, ma soprattutto verso la pretesa di assolutezza dell'oggettività.

Adesso però vorrei che tu mi facessi conoscere "il mito della caverna di platone".....

nonimportachi is offline  
Vecchio 18-11-2004, 21.07.09   #67
sting antonio
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io ho votato ma non so cosa significa oboe
sting antonio is offline  
Vecchio 18-11-2004, 22.33.03   #68
FantasiaFinale
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E che hai votato a fare?

Leggi i primi post... Li ti spiego tutto... tu sei giovane... potresti ottenere bei risultati....
Così magari pensi un po' meno alle donne


ah ragazzi vi rispondo subito.. Ma sono di passaggio...

A domani...


FantasiaFinale
FantasiaFinale is offline  
Vecchio 11-12-2004, 00.11.36   #69
FantasiaFinale
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Ma ciao torno a rispondere a qeto post, per onestà intellettuale....

Nonmiimportachi.... Ma stai schersando come fai a non conoscere il mito della caverna....


IL MITO DELLA CAVERNA

Al centro della “CITTÀ” detta anche “REPUBBLICA” si colloca un celeberrimo mito detto “della caverna”.
Immaginiamo degli uomini che vivano in una abitazione sotterranea, in una caverna che abbia l’ingresso aperto verso la luce per tutta la sua larghezza, con un lungo andito d’accesso; e immaginiamo che gli abitanti di questa caverna siano legati alle gambe ed al collo in modo che non possano girarsi e che quindi possano guardare unicamente verso il fondo della caverna medesima.
Immaginiamo poi che, appena fuori dalla caverna, vi sia un muricciolo ad altezza d’uomo e che dietro questo, (quindi interamente coperti dal muricciolo) si muovano degli uomini che portano sulle spalle statue lavorate in pietra e in legno, raffiguranti tutti i generi di cose.
Immaginiamo, ancora, che dietro questi uomini arda un grande fuoco e che, in alto, splenda il sole.
Infine immaginiamo che la caverna abbia una eco e che gli uomini che passano al di là del muro parlino e che le loro voci rimbalzino per effetto dell’eco.
Ebbene, se così fosse, quei prigionieri non potrebbero vedere altro che le ombre delle statue che si proiettano sul fondo della caverna e udrebbero l’eco delle voci; ma essi crederebbero anche che le voci dell’eco fossero le voci prodotte da quelle ombre.
Ora, supponiamo che uno di questi prigionieri riesca a sciogliersi a fatica dai ceppi; ebbene, costui con fatica riuscirebbe ad abituarsi alla nuova visione che gli apparirebbe e, abituandosi, vedrebbe le statuette muoversi al di sopra del muro e capirebbe che quelle sono ben più vere di quelle cose che prima vedeva e che ora gli appaiono come ombre.
Supponiamo che qualcuno tragga il nostro prigioniero fuori della caverna e al di là del muro; ebbene, egli resterebbe abbagliato prima dalla gran luce e poi, abituandosi, vedrebbe le cose stesse e, da ultimo, prima riflessa e poi in se, vedrebbe la luce stessa del sole e capirebbe che queste e solo queste sono le realtà vere e che il sole è causa di tutte le altre cose visibili.

I QUATTRO SIGNIFICATI DEL MITO DELLA CAVERNA

Innanzitutto, il mito della caverna simboleggia i generi dell’essere sensibile e soprasensibile con le suddistinzioni:
le ombre della caverna sono le mere parvenze sensibili delle cose, le statue le cose sensibili; il muro è lo spartiacque che divide le cose sensibili e le soprasensibili; al di là del muro le cose simboleggiano il vero essere e le Idee, e il Sole simboleggia l’Idea del Bene.
In secondo luogo, il mito simboleggia i gradi di conoscenza nelle due specie e nei due gradi di queste: la visione delle ombre simboleggia l’immaginazione, e la visione delle statue simboleggia la credenza; il passaggio della visione delle statue alla visione degli oggetti veri e la visione del sole, prima mediata e poi immediata, rappresenta la dialettica nei vari gradi e la pura intellezione.
In terzo luogo simboleggia l’aspetto mistico e teologico del platonismo: la vita nella dimensione dei sensi e del sensibile è vita nella caverna, così come la vita nella dimensione dello spirito è vita nella pura luce; il volgersi dal sensibile all’intellegibile è espressamente rappresentato come conversione; e la visione suprema del sole e della luce in se è visione del Bene e contemplazione del Divino.
Nella concezione squisitamente platonica si esprime, in quarto luogo, la concezione politica. Platone parla infatti anche di ritorno nella caverna di colui che si era liberato dalle catene, di un ritorno che ha come scopo la liberazione dalle catene di coloro in compagnia dei quali, egli prima era schiavo. Questo ritorno è indubbiamente il ritorno del filosofo – politico, il quale se seguisse il suo solo desiderio, resterebbe a contemplare il vero, e invece superando il suo desiderio, scende per cercare di salvare anche gli altri ( il vero politico, secondo Platone, non ama il comando ed il potere, ma usa comando e potere come servizio per attuare il bene).
Ma l’uomo che ha “visto” il vero Bene, dovrà e saprà correre il rischio di non essere creduto e di non potersi più riadattare e riabituare al buio, quando ritornerà nella caverna.


Escludendo le interpretazioni estreme del “Mito della Caverna”, e cioè quelle puramente mistiche e teologiche, nonché quelle politiche, che mostrano sia la vita nella dimensione spirituale volta al raggiungimento della contemplazione e visione del divino, sia il ritorno del filosofo – politico che scende nella “caverna” a “salvare” gli altri, nelle altre due interpretazioni possiamo cogliere i generi dell’essere sensibile e soprasensibile inteso come i due livelli di conoscenza e cioè sensibile ed intellettiva.
La visione delle ombre infatti simboleggia la pura parvenza sensibile affidata al senso visivo mentre al di là del muro le cose, le statue, simboleggiano le idee di tipo soprasensibile nonche’ la visione del Bene (il Sole).
Ma l’analisi più interessante è sicuramente quella che rappresenta la dialettica e cioè la capacità di argomentare, il saper pensare e ragionare, il saper valutare un’ipotesi nonché il saper persuadere, nei vari gradi.
Il passaggio dalla visione delle ombre alla visione delle statue prima, e degli oggetti veri, nonché del sole poi, simboleggia sia un primo livello di conoscenza sensibile (sensazione e percezione) che un secondo livello di conoscenza intellettiva (analisi – sintesi – interpretazione) e quindi la dialettica, appunto, e la pura intellezione (struttura cognitiva, capacità intellettiva astratta, lettura interiore).

Dal mito della caverna, ecco quindi che possiamo trarre alcune conclusioni sul processo di apprendimento e come esso possa essere definito dialettico.
Il processo di apprendimento infatti é dialettico in quanto tra docente e discente deve instaurarsi un dialogo formativo e cioè basato sul saper ragionare, interpretare e saper risolvere (PROBLEM SOLVING).
A. Si può cosi’ schematizzare il cammino dialettico (saper pensare, argomentare ecc..) della conoscenza, partendo dall’apprendimento e riprendendo il concetto di D. Ausubel (nato a New York nel 1918– studioso di processi cognitivi -
cfr. Educazione e processi cognitivi, 1968) per il quale l’apprendimento può basarsi esclusivamente sulla MEMORIA, con durata limitata nel tempo delle informazioni acquisite o sulla RITENZIONE (alla quale si è portati con una tendenza automatica come nell’evoluzione stessa dell’uomo) e cioè su tutti quei fattori come le motivazioni, la creatività, l’intuito ecc… che portano il soggetto a cogliere l’essenza dei significati.
In un’analisi più profonda poi, Ausubel, classifica quattro livelli dell’apprendimento intrecciando i vari TIPI (MECCANICO e SIGNIFICATIVO) e le MODALITÀ (per RICEZIONE e per SCOPERTA). Partendo dal più basso infatti abbiamo quello meccanico per ricezione, meccanico per scoperta, significativo per ricezione e significativo per scoperta intendendo il termine “RICEZIONE” come puro “ASCOLTO” passivo e “SCOPERTA” come “INTUITO”. La ritenzione infatti, può essere raggiunta solo se, autonomamente il soggetto riesce ad intuire, scoprire, cogliere l’essenza di qualsiasi informazione.
B. Riprendendo il commino dialettico in un’altra rappresentazione tassonomica, si possono analizzare, comunque, due livelli diversi nelle fasi di apprendimento e cioè, un primo livello di “CONOSCENZA SENSIBILE” o empirica (pratica, senza cognizioni teoriche) ed un secondo livello di “CONOSCENZA INTELLETTIVA” o razionale.
C. Il primo livello (sensazione – percezione – rappresentazione) si basa sulle sensazioni fisiche, sulle IMMAGINI; sulla percezione delle informazioni tramite i sensi nella loro TOTALITÀ (Gestalt) senza che si saldino alla struttura cognitiva; sulla rappresentazione dell’immagine dell’oggetto, preso in esame dai nostri sensi, e riprodotto nella coscienza. (Quindi conoscenza basata sul concreto).
FantasiaFinale is offline  
Vecchio 11-12-2004, 00.14.08   #70
FantasiaFinale
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D. Il secondo livello (concetto – giudizio – dedizione) si basa sul concetto o pensiero astratto scomposto e quindi analizzato; sulla riorganizzazione e la sintesi dei concetti; sulla deduzione e cioè sulla capacità di formulare nuovi giudizi e concetti sulla base di nuove idee (capacità di associazione logica, creatività, PROBLEM – SOLVING) nonché INTERPRETAZIONE e FEED – BACK finale (messaggio di ritorno). (Quindi una conoscenza basata sulla capacità di penetrare l’essenza delle cose e dei pensieri, di farli propri e di formularne di nuovi, nonche’ la capacita’ di interpretazione soggettiva su base oggettiva ).
È da sottolineare a questo punto come L’ANALISI PERCETTIVA ad un certo momento della storia della psicologia, si pone alla base dell’analisi psichica e come la corrente di pensiero della Gestalten (in Germania) e cioè della “PERCEZIONE GLOBALE” prende il sopravvento contrapponendosi alla superficialità del behaviorismo o comportamentismo americano, quello di Watson, per intenderci e non il comportanmentismo sociale della ricerca filosofica di G.H.Mead.
Per gli europei tutto parte dalla percezione della globalità, dell’insieme per poi essere scomposto, analizzato ed elaborato.
Anche per Koeler, l’intelligenza è un insieme di percezioni, illuminazioni ed intuizioni, nonché di combinazioni di dati per la risoluzione dei problemi. (Analisi degli stimoli interni azionati dalla percezione globale – esperimento dello scimpanzé sulla intuizione logica).
Anche Ovide Decroly sulla base della percezione della totalità studia l’apprendimento dei bambini e descrive il metodo globale della pedagogia.
B. Per finire Jean Piaget, fondatore nel ’900 della psicologia dell’età evolutiva, partendo dalla sensazione e percezione, sviluppa la teoria dello strutturalismo per la quale ciascun individuo geneticamente ha una predisposizione a formare una struttura psicologica della personalità, una soprattutto logica, mentale, cognitiva. Lo stesso Piaget individua quindi una fase della “TOTALITÀ” (riagganciandosi alla Gestalten) ed una fase della “TRASFORMAZIONE”; quest’ultima suddivisa a sua volta in tre momenti diversi:

Ø Momento “dell’assimilazione” o acquisizione dei dati e formazione di schemi tramite la stimolazione dei dati stessi.
Ø Momento “dell’accomodamento” o acquisizione ed adeguamento dei dati alla struttura cognitiva.
Ø Momento “dell’equilibrazione”; fase ultima nell’evoluzione della struttura cognitiva, nella quale c’è una continua assimilazione e accomodamento della struttura stessa (meccanismo di autoregolazione della struttura cognitiva).
È da sottolineare infine, che nell’età adulta, un eccesso di momenti di assimilazione (cosa che invece avviene normalmente nei bambini con le varie esperienze) porta al “conformismo”, così come un eccesso di momenti di accomodamento, che prevalgono sull’assimilazione, porta al pregiudizio o “dogmatismo”.


PER CONCLUDERE POSSIAMO DIRE CHE:
la conoscenza sensibile e la conoscenza intellettiva sono intrecciate dialetticamente e né l’una né l’altra , da sole, possono assicurare la vera conoscenza del significato delle cose
FantasiaFinale is offline  

 



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