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Vecchio 31-05-2008, 20.20.44   #131
Rolando
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Originalmente inviato da atisha
caro Rolando .. ciò che crea veramente paura è sempre l'ego... cioè la sovrastruttura dell'io, l'identificazione dell'io...
essere troppo cosciente è qualcosa che non può recare paura affatto.. anzi.. è uno stato nuovo, ma accompagnato da beatitudine..

il passaggio intermedio che fa scaturire paura è dato dall'ego.. è l'ego che sentendosi compromesso nella propria funzione tra il nostro "io" e la "realtà", fa si che ciò non accada.. e per far ciò va a riesumare il nostro condizionamento, permettendo al nostro "io" di viversi uno stato di paura..
come se ci dicesse "attento! questa zona è pericolosa.. scappa via"..
non so se sono stata chiara..

la meditazione di per sè non è pericolosa affatto, anzi... anche se posso darti ragione, spesso si adoperano tecniche di cui non si conoscono affatto le "meccaniche" e ciò che possono provocare, evocare o invocare.. ma ogni cosa provocata è dato solo da ciò che è racchiuso nel nostro inconscio che tramite il metodo meditativo salta fuori.. e può saltare fuori il bello se siamo belli dentro ed il brutto se siamo turbati dentro, cioè se viviamo di natura immersi nelle nostre paure...
l'inconscio è un serbatorio di condizionamenti e di esperienze.. e la meditazione quand'essa diventa "occasionalmente" profonda, porta alla luce queste "scorie" proprio perchè vengano riconosciute come tali (le paure per esempio) ed eliminate dall'osservazione.... Questo fa parte dell' autoindagine..

La tecnica dell'osservare i pensieri è la più tranquilla e non reca alcun danno.
La meditazione serve innanzitutto per avvicinarci al Silenzio della mente, per farci comprendere quanto la nostra mente è impregnata di pensieri e chiccchiericci, bla bla bla.. quanto la mente è meccanica, quanto è spugna..
il nostro Sè è oltre la stessa.. in Quel Silenzio...ciao
Ciao atisha!
Penso che la tua sia un'impostazione un po' romantica.
E come te pensano tutti che non hanno provato personalmente i problemi che possano essere il risultato della meditazione.
In realtà ci sono tanti pericoli molto gravi collegati alla meditazione, il problema più serio è il risveglio della kundalini, che in tanti casi ha comportato addirittura ciò che si può chiamare "psicosi della meditazione".
Di questo non si sente mai parlare entro la psichiatria, che si basa sul materialismo e quindi non riconosce l'esistenza delle energie spirituali, e quindi parla solo di "psicosi" "normale" così a dire.
Normalmente la meditazione non comporta problemi di questo genere ma non penso che sia bene negare il fatto che il rischio c'è.

Secondo Martinus la capacità di "sopportare" le energie spirituali molto alte dipende da quanto evoluto moralmente o umanamente sia l'individuo. Più altruistico e umile l'individuo è, più è in grado di sperimentare le energie in questione, mentre un individuo meno maturato non ha ancora sviluppato una struttura spirituale che può reggere le energie, ed esse creano invece "corto circuito" nel sistema mentale o spirituale dell'individuo.
Quindi la cosa più importane per raggiungere stati mentali più alti è lavorare con sé stesso sviluppando la tolleranza e l'amore per il prossimo. Questo è quindi la "meditazione" più efficace. Per l'uomo moderno il "tempio della meditazione" è in realtà l'esistenza quotidiana e "l'oggetto della meditazione" dovrebbe essere ogni uomo, o altri esseri, che incontriamo nella vita.
Quindi invece della "tecnica dell'osservare i pensieri" si deve sviluppare "la tecnica dell'osservare il prossimo" Un metodo che è anche completamente senza rischi

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Vecchio 01-06-2008, 08.03.50   #132
Noor
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Originalmente inviato da Rolando
In realtà ci sono tanti pericoli molto gravi collegati alla meditazione, il problema più serio è il risveglio della kundalini, che in tanti casi ha comportato addirittura ciò che si può chiamare "psicosi della meditazione".
Di questo non si sente mai parlare entro la psichiatria, che si basa sul materialismo e quindi non riconosce l'esistenza delle energie spirituali, e quindi parla solo di "psicosi" "normale" così a dire.
Normalmente la meditazione non comporta problemi di questo genere ma non penso che sia bene negare il fatto che il rischio c'è.
Non si può negare nemmeno che, passando sotto una finestra, ci cada un vaso in testa..
Effettivamente hai descritto bene ciò che definisci "psicosi della meditazione"
e che evidentemente conosci..
Io invece la smetterei con queste leggende metropolitane,generate e generanti solo psicosi.Le pratiche di risveglio della kundalini,intendo quelle che hanno lo scopo di sollecitarne il risveglio in modo forzato,sono rare e poco conosciute,per fortuna,quindi le lascerei perdere.
Non esiste nessuna letteratura che attesti tali pericoli nella pratica della meditazione,ove qualsiasi processo avviene in modo assolutamente naturale.
Quindi l'uso,per me rimane sempre caldamente consigliato..
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Vecchio 01-06-2008, 11.06.00   #133
andre2
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Originalmente inviato da veraluce
Ti dico come la "vedo" io (da cittadina del mondo, che è vegetariana, fa la raccolta differenziata, centellina l'acqua che utilizza, etc... )...

...è vero quello che dici, che se si è raggiunta la "realizzazione" comunque non si "cercherà di raggiungere delle mete materiali", perché non si cercherà di raggiungere nulla di specifico... si è quel che si è, si vive nell'essere e basta...
infatti parlo di "maturare nella comprensione", non di "raggiungere realizzazioni", che è obiettivo illusorio.

Citazione:
tuttavia se "accade di ritrovarti" nel lusso o, esempio sciocco, di venire ospitato a casa di qualcuno che ti offre una "bistecca", pur ritrovandoti ad usufruire di queste cose (lusso e bistecca) non ne verrai "intaccato"... perché essendo "realizzato" sarai sempre "oltre" anche quando ti ritrovi nel lusso o mangerai la bistecca... perché sai che il lusso non esiste e la bistecca non esiste... o meglio: esiste e non esiste, dipende da chi ne usufruisce...
non mi sfagiola il ritenere che il realizzato sia una sorta di superamento di soglia, una sorta di salto quantico col quale si accede a uno stato irreversibile di beatitudine, felicità, ecc...
come a mio vedere la comprensione non porta a valutare le cose da un punto di vista individuale (il mio benessere, la mia beatitudine, la mia felicità.....), ma da un punto di vista d'insieme, di sistema, per usare una parola moderna.
sempre per la faccenda dell'interdipendenza di tutto da tutto, che è evidente.
quindi, chi ha comprensione, vive su questo pianeta in punta di piedi, consapevole che ogni sua azione produce sofferenza.
e per il fatto che non c'è divisione effettiva tra noi e il resto, c'è sempre la presenza quando si consuma che qualcun altro ne ha a meno, per causa nostra, che il fatto produce sofferenza e morte.
ovvero, porsi con una sorta di par condicio. cioè, sarà illusorio il mondo, ma lo siamo anche noi, quindi non è corretto dire che avendo compreso (si presume) l'illusorietà del mondo, sono sereno nelle azioni in oggetto perchè tanto non sono vere e non c'è niente di vero.....
con ciò non si vuole fomentare i sensi di colpa, ciò che è importante è la presenza, avere sempre presente ciò.
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Vecchio 01-06-2008, 11.13.40   #134
andre2
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Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Mi sembra evidente che non possa sentirsi a disagio di nulla..
E' forse una colpa vivere nel lusso o forse esclude l'essere compassionevoli?
Ciò non toglie che possa ritenere innecessario ciò che gli sta intorno (il lusso) e decida di offrirlo ad altri,non sentendosi possessore di nulla...
quindi un beato a tuo vedere, pur essendo consapevole dell'interdipendenza di tutto da tutto, non si sente concausa della sofferenza altrui?
andre2 is offline  
Vecchio 01-06-2008, 11.23.05   #135
atisha
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Originalmente inviato da Rolando
Ciao atisha!
Penso che la tua sia un'impostazione un po' romantica.
E come te pensano tutti che non hanno provato personalmente i problemi che possano essere il risultato della meditazione.
In realtà ci sono tanti pericoli molto gravi collegati alla meditazione, il problema più serio è il risveglio della kundalini, che in tanti casi ha comportato addirittura ciò che si può chiamare "psicosi della meditazione".

la mia è pura esperienza di anni, seria esperienza.. giornaliera esperienza di anni... ho scelto quella strada e l'ho portata avanti... i problemi li ho provati eccome anche se non sto ad elencarli nuovamente..
ma conoscendo e studiando (e chiedendo a chi era avanti a me con Fiducia) ciò che accadeva, ho potuto risolverli e farli svanire...
il problema della Kundalini è un altro.. perchè si leggono una marea di scemate sui libri e si vuole subito sperimentare il culmine, far partire l'energia Kundalini.. spesso attivandola rozzamente, mentre tutto se fatto bene, accade da sè al momento buono...
ma a noi praticanti della domenica piace subito arrivare agli effetti speciali, renderci speciali ed andiamo ad attingere non dalle basi della meditazione ma dal culmine..
è come buttarsi da una montagna senza paracadute, solo per provare l'ebbrezza del salto.. sperando di atterrare... oppure fare il bungee jumping senza capire se prima ne abbiamo la capacità individuale, o se soffriamo di pressione alta o se abbiamo le coronarie al loro posto!!

Citazione:
Di questo non si sente mai parlare entro la psichiatria, che si basa sul materialismo e quindi non riconosce l'esistenza delle energie spirituali, e quindi parla solo di "psicosi" "normale" così a dire.
Normalmente la meditazione non comporta problemi di questo genere ma non penso che sia bene negare il fatto che il rischio c'è.

caro amico, non far però di un'erba (la tua) un fascio.. questo è l'errore comune.. e lascia stare la psichiatria, altro discorso.. o si medita seriemente o si va in analisi, sono due opposti.. chi ha problemi dovrebbe prima risolverli nell'ambito orizzontale... esempio: se soffro di attacchi di panico di certo non mi metto a meditare sulla candela o a cercare d'innalzare la kundalini.. mi par ovvio, però so che ci sono tanti imbroglioni che pur di portare a casa loro discepolame vario, credono di poter risolvere tutto.. ma una casa s'inizia dalle fondamenta.. e se le fondamenta sono sulla sabbia è necessario o cambiare piano di appoggio o costruire un adeguato appoggio per quel tipo di terreno...

lo sbaglio è che quando si ha avuto paura (alcuni meditanti principianti) per un proprio accidente, è che tutti devono provare quella paura.. questo è sintomo dell'ego che mette in guardia..
un po' come se io fossi caduta in bicicletta e mi fossi rotta una gamba perchè non avevo i freni a posto.. e sto a dire a tutti quelli che vanno in bici "attenti, che non frena, ci sono i freni ma si rompono".. senza sapere che tipo di uso gli altri ne fanno della loro bici e dei loro freni e lubrificanti...

Citazione:
Secondo Martinus la capacità di "sopportare" le energie spirituali molto alte dipende da quanto evoluto moralmente o umanamente sia l'individuo. Più altruistico e umile l'individuo è, più è in grado di sperimentare le energie in questione, mentre un individuo meno maturato non ha ancora sviluppato una struttura spirituale che può reggere le energie, ed esse creano invece "corto circuito" nel sistema mentale o spirituale dell'individuo.


beh, mi par ovvio, con un po' di buon senso penso che chiunque possa affermare ciò senza chiamarsi Martinus..
che significa più evoluto?
che ha già fatto a pezzi parte del suo ego, che ha o sta collegando i suoi centri in qualche modo.. ed è pronto a ricevere un'energia "diversa".. ma non è detto.. ci sono casi e casi..
anche qui non facciamo una unica regola... quello accade la maggior parte dei casi, ma c'è anche altro che le "cronache spirituali" raccontano.. basta porre attenzione e non affidarsi ad un'unico personaggio, o unico racconto... ma saper spaziare un po' dappertutto, cioè ricercare in sostanza...con intelligenza!

Citazione:
Quindi la cosa più importane per raggiungere stati mentali più alti è lavorare con sé stesso sviluppando la tolleranza e l'amore per il prossimo. Questo è quindi la "meditazione" più efficace. Per l'uomo moderno il "tempio della meditazione" è in realtà l'esistenza quotidiana e "l'oggetto della meditazione" dovrebbe essere ogni uomo, o altri esseri, che incontriamo nella vita.

appunto lavorare su se stessi, sviluppando pazienza, responsabilità, conoscenza.. e la tolleranza e l'amore come la compassione appariranno da sè al momento giusto... non prima, perchè sarebbero stati alterati.. questo è il mio pensiero..

Citazione:
Quindi invece della "tecnica dell'osservare i pensieri" si deve sviluppare "la tecnica dell'osservare il prossimo" Un metodo che è anche completamente senza rischi


si deve o non si deve... tu osserva il prossimo, se vuoi!.. ma osservando SOLO il prossimo sai che succede? che non sarai in grado più di vedere te stesso, sposterai solo l'attenzione sul prossimo..
invece è meglio prima saper guardare se stessi secondo me.. e poi semmai ossevare quel "se stessi" anche nel prossimo, per renderci conto che siamo un tutt'Uno..
io credo tu non abbia chiaro il concetto base di meditazione e tantomeno dell'osservare i pensieri...
poi che ognuno faccia ciò che "crede" e può.. tanto è quella la sua via, ciò che gli è dato.. (ma questo è altro discorso..)

grazie dello scambio...

namastè..
atisha is offline  
Vecchio 01-06-2008, 12.01.02   #136
andre2
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Citazione:
Originalmente inviato da atisha
ripeto.. rileggi bene l'intervento che ho fatto a suo tempo, dove tu hai estrapolato queste impressioni.. che restano tali ai miei occhi..
ancora non hai compreso ciò che ho scritto...

buon tutto!
proviamo a rileggere.

Citazione:
riprendo questo punto perchè è stato toccato parecchie volte e forse c'è una mal interpretazione della parola povertà..

la povertà da intendersi per chi è nella ricerca è la povertà di spirito innanzitutto, non una questione di chi ha più o meno nella vita.. non di chi può raggiungere i propri scopi, perchè il Divino, l'Universo è generoso con tutti..e quindi anche con "noi"... m'intendi?
che vuol dire povertà di spirito?

Citazione:
Il tuo esempio non fa una piega.. ma va sviscerato, dunque la tua interpretazione fa rigorosamente riferimento alla tua identificazione, alla tua "povertà" materiale che è stata.. e non è quella da ricercare, da riconoscere.. (non so chi ti ha messo in testa questa cosa... sinceramente)

Ti faccio un esempio che cito spesso...
essere illuminati o realizzati è innanzitutto ritrovare la propria Nudità Fisica e mentale.. che significa?
Spesso questo punto è poco conosciuto... frainteso: l'uomo comune guarda un realizzato solo dalla apparenza esteriore, non può fare altro.. ed a questo punto dà giudizi esteriori .. di certo sbagliati, non esatti.

Un uomo può andare in giro nudo, non possedere niente, vivere di elemosina sotto un ponte ed essere attaccato alle cose terrene.. è felice se con la sua elemosina riesce a comprarsi alcool e droga giornaliera.. egli è un imbroglione..
su questo non ci piove. essere in bolletta non necessariamente è indice di levatura etico-morale.

Citazione:
Un altro uomo (che ha realizzato) può vivere nel lusso, avere tre ferrari, la donna dei suoi sogni, vestire gucci e prada originali, mangiare cibi prelibati e non avere attaccamenti di alcun genere.. cioè, se gli venisse tolto tutto, per lui non cambierebbe niente.. o meglio accetterebbe ogni avvenimento, evento.. egli non è attaccato a nulla.. egli sa chi E', potrebbe vivere nel disagio ma senza venirne toccato interiormente...
questa è la parte che non va.
prima di tutto c'è la faccenda del "realizzato", che è mera illusione.
poi, se tal riccone non avesse attaccamenti per le cose che dici..... non le addotterebbe.
se è consapevole di cosa comportano gli agi cui sopra per il resto del sistema, ne avrebbe repulsione.
vivrebbe sobriamente anche se fosse leader di una grossa azienda, premuroso di trattare con la massima equità chi lavora per lui e il resto del sistema.
e qualora ne addotti (di lussi) per questioni di rappresentanza, ne proverebbe sofferenza e l'approccio è comunque del massimo scupolo.
il che è diverso dalla indifferenza che tu ritieni dei "realizzati". più che altro ci vedo un sottile inganno egoico per godere in pace con la coscienza i beni in oggetto.

Citazione:
Questi sono esempi contrari che si possono anche invertire, cioè mettere l'uomo realizzato sotto un ponte che vive in serenità e gratitudine ed elemosima per mangiare.. e l'altro ricco che gode dei suoi attaccamenti sesso e donne, senza poterne fare a meno, magari gratificandosi a tal scopo con alcool e droghe di ogni genere al sabato sera..
M'intendi?


Gli esempi sono tanti.. anche tra Illuminati di tutti i tempi...
la Nudità fisica e mentale significa raggiungere la Conoscenza.. lo svelamento Integrale.. e questa è l'essenza di ogni Insegnamento di ogni Tradizione, il Cuore di ogni Tradizione..
mah, nudita fisica e mentale = raggiunta conoscenza: ma sei sicura di quello che dici? che c'azzecca la nudità con la conoscenza?

Citazione:
e significa VIVERE NEL MONDO SENZA ATTACCAMENTI
questo è un mito che molti occidentali hanno delle dottrine orientali.

Citazione:
L'autoconoscenza è un fatto interiore, non esteriore.. ciò che vedi di esteriore non è mai sicuro..
e dagli con le interiora.....
andre2 is offline  
Vecchio 01-06-2008, 13.14.39   #137
Carl
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Data registrazione: 21-04-2008
Messaggi: 17
Riferimento: Ricordo di sè: esperienza

Ciao Rolando grazie dell'intervento.
Capisco cosa vuole dire Atisha ma sono d'accordo sul fatto di procedere con calma e attenzione sul terreno della spiritualità...inoltre penso che sia indispensabile la guida di un insegnante "che sa". Dalla mia esperienza non penso che la meditazione sia così innocua. Comunque dobbiamo precisare che c'è meditazione e meditazione. Cioè l'osservare i pensieri è diverso dal ripetere un mantra...anche se si parla sempre di meditazione.
E poi un conto è se questi esercizi vengono praticati da una persona che ha vissuto con pochissimi stress, magari a contatto con la natura...un altro è se vengono praticati da persone che vivono nel caos quotidiano della città. Quindi non dico di no a quel tipo di meditazione, ma inizierei a farla solo dopo aver fatto un lavoro diverso su di sè.

Personalmente, quello che mi è accaduto mi ha fatto dubitare della mia salute mentale. In quel periodo avevo delle tensioni abbastanza forti alla fronte, agli occhi e alla testa...ho scritto che mi sentivo come "fumo" cioè proprio come un gas dentro un recipiente. Da quel punto di vista guardavo le cose e le persone e mi perdevo in loro.
Superficialmente le vedevo solo come forme diverse. Dentro tutti uguali. E' stato terribile e ho pensato a psicosi o cose di questo tipo anche se sono sempre stato perfettamente lucido.
Quindi ripeto ancora una volta di procedere sempre con calma anche perchè la mente, qualunque cosa sia, è uno strumento molto delicato e basta poco per perdere l'equilibrio e alterare la struttura della personalità.
Diversamente, praticata (la meditazione) con esperienza e amore, penso che sia molto importante per la vita e la crescita personale.

Hai scritto:
Se leggi l'Inglese forse troveresti interessante il seguente sito dove c'è tanta informazione concernente il pericolo che può essere collegato con pratiche
spirituali:http://www.kundalini.se/eng/n_engkni_1024.html

L'ho letto però non ti sembra un sito un po' esagerato?

Grazie e buona domenica a tutti
Carl is offline  
Vecchio 02-06-2008, 12.30.44   #138
matte
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Data registrazione: 10-04-2008
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Riferimento: Ricordo di sè: esperienza

Citazione:
Originalmente inviato da Carl
Ciao Rolando grazie dell'intervento.
Capisco cosa vuole dire Atisha ma sono d'accordo sul fatto di procedere con calma e attenzione sul terreno della spiritualità...inoltre penso che sia indispensabile la guida di un insegnante "che sa". Dalla mia esperienza non penso che la meditazione sia così innocua. Comunque dobbiamo precisare che c'è meditazione e meditazione. Cioè l'osservare i pensieri è diverso dal ripetere un mantra...anche se si parla sempre di meditazione.
E poi un conto è se questi esercizi vengono praticati da una persona che ha vissuto con pochissimi stress, magari a contatto con la natura...un altro è se vengono praticati da persone che vivono nel caos quotidiano della città. Quindi non dico di no a quel tipo di meditazione, ma inizierei a farla solo dopo aver fatto un lavoro diverso su di sè.

Personalmente, quello che mi è accaduto mi ha fatto dubitare della mia salute mentale. ho scritto che mi sentivo come "fumo" cioè proprio come un gas dentro un recipiente. Da quel punto di vista guardavo le cose e le persone e mi perdevo in loro.
Superficialmente le vedevo solo come forme diverse. Dentro tutti uguali. E' stato terribile e ho pensato a psicosi o cose di questo tipo anche se sono sempre stato perfettamente lucido.
Quindi ripeto ancora una volta di procedere sempre con calma anche perchè la mente, qualunque cosa sia, è uno strumento molto delicato e basta poco per perdere l'equilibrio e alterare la struttura della personalità.
Diversamente, praticata (la meditazione) con esperienza e amore, penso che sia molto importante per la vita e la crescita personale.


Grazie e buona domenica a tutti

Scusami Carl ma non esiste un procedere con calma, quello che fai tu è un ritrarti indietro...ti difendi da un possibile dolore...

Citazione:
In quel periodo avevo delle tensioni abbastanza forti alla fronte, agli occhi e alla testa...

che poi chiaramente si riversa sul fisico...


La tua chiamiamola paura della meditazione non è altro che l'ego, ha pienamente ragione atisha...tu ti impersonifichi in esso e ti senti minacciato; illusione!!!!credi veramente che "Dio" possa farti del male????
la tua paura attrae persone che condividono la tua stessa esperienza ...
ma uno scettico che non ha voluto "rischiare" credi che possa aver comunque saltato vedendo che non si muore????

Ti capisco non è facile...anch'io sono rimasto sul ciglio per un anno intero....poco, tanto??? il necessario per me, tu ci impiegerai il tuo ma sarà comunque un sato...non ci sono ne scale ne ponti...non ci credere...è il primo atto di fede e sarà ricompensato...
Comunque tu prova a ragionarci su quanto vuoi se te lo senti...scoprirai che non serve a nulla...la mente non ci può arrivare...
matte is offline  
Vecchio 02-06-2008, 19.43.38   #139
Carl
Ospite
 
Data registrazione: 21-04-2008
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Riferimento: Ricordo di sè: esperienza

Ciao matte capisco cosa vuoi dire e probabilmente tu e atisha avete ragione. Io non voglio creare paura in altri, ma solo avvisare di procedere con la dovuta prudenza. Quando si osservano i pensieri c'è un momento in cui non si sa più chi pensa quale pensiero. Per uno che ha già realizzato tutto li vede come illusioni, giochi dell'ego ecc...
Ma per una persona "normale", non preparata, può generare dei problemi. Può emergere così tanta confusione che sembra di impazzire...
Io non so cosa sia "lo stato al di là della mente" e non penso che (io) ci potrò mai arrivare o fare salti di alcun genere. Ho avuto tuttavia delle esperienze che mi hanno turbato e che non so spiegare.
Penso che se avessi avuto una guida forse non avrei neanche avuto tutta questa paura.
Non so neanche che cosa sia l'ego (probabilmente sono io stesso). Mi sono solo reso conto che ci sono tanti condizionamenti in me, modelli di pensiero che emergono e basterebbe un attimo perchè io diventi loro...e questo è quello che succedeva prima.

Citazione:
credi veramente che "Dio" possa farti del male????

Non so cosa sia Dio e tutto quello che immagino ovviamente non è la realtà...e accorgermi di quello che io stesso proietto per poi farne esperienza quanto è stato (e quanto è) difficile!
Ad ogni modo penso che sia "giusto" avere fede nell'intelligenza, nella vita stessa, senza affidarsi esclusivamente alla razionalità.

Con questo chiudo e siccome da domani il forum sarà in modalità di sola lettura vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno dato preziosi consigli che mi sono stati davvero di aiuto...
Grazie e a presto!
Carl is offline  
Vecchio 02-06-2008, 20.58.04   #140
Rolando
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Data registrazione: 01-04-2002
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Citazione:
Originalmente inviato da Carl
Ciao Rolando grazie dell'intervento.
Capisco cosa vuole dire Atisha ma sono d'accordo sul fatto di procedere con calma e attenzione sul terreno della spiritualità...inoltre penso che sia indispensabile la guida di un insegnante "che sa". Dalla mia esperienza non penso che la meditazione sia così innocua. Comunque dobbiamo precisare che c'è meditazione e meditazione. Cioè l'osservare i pensieri è diverso dal ripetere un mantra...anche se si parla sempre di meditazione.
E poi un conto è se questi esercizi vengono praticati da una persona che ha vissuto con pochissimi stress, magari a contatto con la natura...un altro è se vengono praticati da persone che vivono nel caos quotidiano della città. Quindi non dico di no a quel tipo di meditazione, ma inizierei a farla solo dopo aver fatto un lavoro diverso su di sè.

Personalmente, quello che mi è accaduto mi ha fatto dubitare della mia salute mentale. In quel periodo avevo delle tensioni abbastanza forti alla fronte, agli occhi e alla testa...ho scritto che mi sentivo come "fumo" cioè proprio come un gas dentro un recipiente. Da quel punto di vista guardavo le cose e le persone e mi perdevo in loro.
Superficialmente le vedevo solo come forme diverse. Dentro tutti uguali. E' stato terribile e ho pensato a psicosi o cose di questo tipo anche se sono sempre stato perfettamente lucido.
Quindi ripeto ancora una volta di procedere sempre con calma anche perchè la mente, qualunque cosa sia, è uno strumento molto delicato e basta poco per perdere l'equilibrio e alterare la struttura della personalità.
Diversamente, praticata (la meditazione) con esperienza e amore, penso che sia molto importante per la vita e la crescita personale.

Hai scritto:
Se leggi l'Inglese forse troveresti interessante il seguente sito dove c'è tanta informazione concernente il pericolo che può essere collegato con pratiche
spirituali:http://www.kundalini.se/eng/n_engkni_1024.html

L'ho letto però non ti sembra un sito un po' esagerato?

Grazie e buona domenica a tutti
Ciao Carl!
Penso che abbia ragione quando dici "procedere sempre con calma anche perchè la mente, qualunque cosa sia, è uno strumento molto delicato e basta poco per perdere l'equilibrio e alterare la struttura della personalità".

Secondo me ci sono tante persone che sono più o meno innamorati della meditazione, e pertanto non sono veramente aperte per guardala senza pregiudizi.
E siccome la meditazione con le sue cerimonie bellissime è un'esperienza molto bella, finché non si ha sperimentato i problemi, i "meditatori" non vogliono vedere queste realtà.

Però secondo me ognuno deve seguire i propri sentimenti e usare il buon senso anche quando si tratta del campo spirituale.
Concernente il sito della kundalini non penso che sia esagerato. Effettivamente si descrive soltanto esperienze reale fatte da persone che hanno avuto diversi tipi di problemi a causa della meditazione.
Rolando is offline  

 



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