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Vecchio 23-03-2014, 18.35.33   #31
gyta
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.

Vi inviterei a tornare al tema:
Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?
Non saranno approvati ulteriori messaggi ot. Grazie.
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Vecchio 28-03-2014, 10.12.21   #32
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Riferimento: Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?

Saluto tutti.
Citazione:
perché facciamo esperienza di questa esistenza,per poter tornare da lui se poi siamo già in lui?
È vero che siamo già in Lui, ma la domanda e se siamo anche "con" Lui !!!

Secondo me non è sufficiente essere figli di Dio; facendo riferimento al Vangelo, si potrebbe citare la parabola del figliol prodigo (Vangelo secondo Luca 15,11-32), o anche la parabola dei due figli e dell'obbedienza (Vangelo secondo Matteo 21,28-32), per far capire la sottile ma importante differenza tra stare in Lui e stare "con" Lui.

Allo scopo mi piace ricordare l'ultima delle due parabole citate:

Citazione:
In quel tempo, disse Gesù ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivolto al primo disse: Figlio, va’ oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Si, signore; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L’ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli».

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Vecchio 28-03-2014, 11.08.54   #33
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Riferimento: Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?

Originalmente inviato da Rising Star

Citazione:
È vero che siamo già in Lui, ma la domanda e se siamo anche "con" Lui !!!

questa considerazione qui sopra la trovo interessante…pero detta così non riuscirei a capire fino in fondo cosa vorrebbe dire (o dirmi)

Citazione:
Secondo me non è sufficiente essere figli di Dio; facendo riferimento al Vangelo, si potrebbe citare la parabola del figliol prodigo (Vangelo secondo Luca 15,11-32), o anche la parabola dei due figli e dell'obbedienza (Vangelo secondo Matteo 21,28-32), per far capire la sottile ma importante differenza tra stare in Lui e stare "con" Lui.

Allo scopo mi piace ricordare l'ultima delle due parabole citate:

In quel tempo, disse Gesù ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivolto al primo disse: Figlio, va’ oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Si, signore; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L’ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli».

quest'altra invece,non lho proprio capita…forse e' un mio limite.
..pero se hai voglia mi potresti aiutare a comprenderla
grazie!


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Vecchio 28-03-2014, 13.53.29   #34
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Riferimento: Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?

Possiamo nascere, possiamo vivere rettamente, onestamente e con tutti gli attributi positivi che si conoscono; e possiamo morire e congedarci da questa esistenza.

Ma se non operiamo secondo la Sua volontà, o meglio, se le nostre scelte, libere e spontanee, non sono effettuate secondo le indicazioni di Colui che ci ha voluto, allora il nostro "essere" sarà in disaccordo con "Lui", pur rimanendo parte di Lui.

E questo cosa comporterebbe?

Per Dio potrebbe comportare la perdita di un suo figlio.
Per noi, invece, potrebbe comportare la perdita dello stato di "figlio di Dio" e, quindi, delle dirette conseguenze. (vedere l'esempio simbolico dell'operato di Adamo ed Eva).

Sono le nostre scelte, quelle che ci definiscono.

"Purtroppo" sono nuovamente costretto a citare un passaggio del Vangelo; in questo caso Mt 7, 21-27:
Citazione:
Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
E per ciò che riguarda la volontà di Dio, questa la delego alla sensibilità dei singoli.

In un'altra sezione (gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?) sono intervenuto con un post che conteneva un riferimento alla citazione del film tratto dal romanzo di Umberto Eco "Il nome della rosa", in cui il protagonista, al termine del film, dice:

Citazione:
L'anticristo può nascere dalla stessa pietà, dall'eccessivo amor di Dio, o dalla Verità, come l'eretico nasce dal santo e l'indemoniato dal veggente; e la Verità si manifesta a tratti anche negli errori del Mondo, così che dobbiamo decifrarne i segni anche là dove ci appaiono oscuri e intessuti in una volontà del tutto intesa al male.
Ciò esprime la difficoltà, da parte dell'uomo, di interpretare i segni di Dio, nella misura in cui l'uomo mette se stesso al primo posto e confina Dio lontano dal vivere quotidiano.

Non dimentichiamo, pero', uno strumento importante e fondamentale per l'uomo: la preghiera. Non intesa come un semplice colloquio letto o detto a memoria: credo che la preghiera sia un solenne e libero colloquio con Dio, che debba scaturire dal nostro essere, profondo, semplice e spontaneo, come si parlerebbe ad un amico o, meglio, ad un padre .....
Se abbiamo dei dubbi, nella nostra vita, parliamone con nostro Padre e attendiamo, con fiducia, la Sua risposta !

Questo è ciò che sento e credo, e spero che sia utile.

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Vecchio 28-03-2014, 22.07.01   #35
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Riferimento: Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?

Citazione:
Originalmente inviato da Rising Star
Possiamo nascere, possiamo vivere rettamente, onestamente e con tutti gli attributi positivi che si conoscono; e possiamo morire e congedarci da questa esistenza.

Ma se non operiamo secondo la Sua volontà, o meglio, se le nostre scelte, libere e spontanee, non sono effettuate secondo le indicazioni di Colui che ci ha voluto, allora il nostro "essere" sarà in disaccordo con "Lui", pur rimanendo parte di Lui.

E questo cosa comporterebbe?

Per Dio potrebbe comportare la perdita di un suo figlio.
Per noi, invece, potrebbe comportare la perdita dello stato di "figlio di Dio" e, quindi, delle dirette conseguenze. (vedere l'esempio simbolico dell'operato di Adamo ed Eva).

Sono le nostre scelte, quelle che ci definiscono.

"Purtroppo" sono nuovamente costretto a citare un passaggio del Vangelo; in questo caso Mt 7, 21-27:

E per ciò che riguarda la volontà di Dio, questa la delego alla sensibilità dei singoli.

In un'altra sezione (gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?) sono intervenuto con un post che conteneva un riferimento alla citazione del film tratto dal romanzo di Umberto Eco "Il nome della rosa", in cui il protagonista, al termine del film, dice:


Ciò esprime la difficoltà, da parte dell'uomo, di interpretare i segni di Dio, nella misura in cui l'uomo mette se stesso al primo posto e confina Dio lontano dal vivere quotidiano.

Non dimentichiamo, pero', uno strumento importante e fondamentale per l'uomo: la preghiera. Non intesa come un semplice colloquio letto o detto a memoria: credo che la preghiera sia un solenne e libero colloquio con Dio, che debba scaturire dal nostro essere, profondo, semplice e spontaneo, come si parlerebbe ad un amico o, meglio, ad un padre .....
Se abbiamo dei dubbi, nella nostra vita, parliamone con nostro Padre e attendiamo, con fiducia, la Sua risposta !

Questo è ciò che sento e credo, e spero che sia utile.

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intanto ti volevo ringraziare per avermi spiegato meglio..
credo che anche se i "messaggi" possono variare,arrivino tutti ad un unico punto in comune,ed e' come nel caso da te citato…per me rimane di più difficile comprensione ma ognuno di noi trova il suo percorso,più adatto a lui,l'importante ripeto e' arrivare a farlo questo "percorso".
quando dici disaccordo con Dio,credo di capire cosa può voler dire…del tipo che ci separiamo dalla Verita,ci separiamo quindi dalla retta via,non stiamo più in armonia e in tutt'uno con la natura stessa che fa parte anch'essa di noi…da qui tutte le conseguenze,per la nostra stessa armonia e serenità ma anche di tutto il resto..oggi credo se ne stanno pagando le conseguenze.. (simbolicamente,adamo ed eva)

nel passaggio successivo da te suggerito mi viene in mente analogamente,questo:

Sotto il cielo tutti
sanno che il bello è bello,
di qui il brutto,
sanno che il bene è bene,
di qui il male.


(Tao te ching)

proprio perche,come tu stesso dici,l'interpretazione personale se staccata dai principi universali,non ci aiutano a vedere le cose come stanno realmente..da qui il sorgere della sofferenza..

anch'io ritengo la preghiera molto importante,(proprio come la intendi tu)…come un ponte con le forze "invisibili" che in realtà operano a maggior ragione di quelle visibili..anzi secondo me sono proprio le forze invisibili che agiscono su quelle visibili,che ne sono solo il riflesso ed e' per questo che noi traiamo la loro forza in virtù di queste,così che "richiamandole" tutto si predispone armonicamente….e' la fede che poi agisce con suprema certezza..diventa una "visione" che va al di la delle apparenze ma che agisce di fatto e concretamente.

grazie ancora per la tua preziosa condivisione…e' stata molto utile!
acquario69 is offline  
Vecchio 29-03-2014, 12.37.27   #36
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Riferimento: Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?

Sono lieto di essere utile; del resto, sempre secondo la volontà di Dio, uno degli scopi dell'uomo dovrebbe essere quello di alleviare la sofferenza del prossimo. Qui, la parola "sofferenza" è intesa con la più ampia accezione, ossia con il significato più ampio, considerando "sofferenza" anche una semplice questione che ci ostacola dal raggiungere un livello di "armonia" più elevato.

Citazione:
...come un ponte con le forze "invisibili" che in realtà operano a maggior ragione di quelle visibili...
...come un ponte con le forze "invisibili" che in realtà operano a maggior ragione di quelle visibili...

Ottimo!

Con riferimento a questo passaggio, vorrei ricordare e puntualizzare che l'essere umano è, a tutti gli effetti, un essere "isolato" dal resto della creazione se non fosse per quei "miseri" sensi che lo mettono in comunicazione con la luce (grazie alla vista) e con le onde sonore (grazie all'udito).
Per cui l'uomo percepisce, della creazione, solo la sua immagine e il suo suono.

Quanto siamo ciechi e sordi !!!

Nell'"Amleto" di William Shakespear, Amleto rivolgendosi ad Orazio, gli dice: "Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia."

Eppure, Dio non fa le cose in modo improvvisato: quei "miseri" sensi diventano due fantastici e meravigliosi sensi che Dio ci ha dato per riuscire, con la nostra sensibilità, non solo a "vedere" e "sentire" la Sua meravigliosa Creazione (noi, il mondo, l'universo), ma ce li ha dati in virtù di uno scopo superiore che è quello, secondo me, di poter riuscire a "vedere" e "sentire" l'invisibile.

È anche qui che sta il fascino di Dio: Lui c'è, è presente ma, nello stesso tempo è nascosto.
Questa sua "dualità" nasce dal fatto che se fosse manifesto, sarebbe facile credere e, magari, verrebbe relegato ad un'altra realtà tipica di questo universo; invece Dio diviene manifesto solo a chi ne prende "coscienza", anche con la contemplazione della Sua Creazione, della Sua Manifestazione.

È come avere una radio: posso averla e non accenderla, e rimarrebbe un oggetto inutile. Posso anche limitarmi ad accenderla, e non sentirei nulla se non un rumore incomprensibile ed essa continuerebbe ad essere un oggetto inutile. Potrei però agire sulla manopola della sintonia ed allora comincierei a ricevere dei segnali, dei suoni, magari dapprima incomprensibili ma, continuando con la sintonia, sempre più intellegibili. Alla fine potrei riuscire ad ascoltare una sinfonia di Beethoven !!!

Tutto sta nelle nostre scelte che poi, in ultima analisi, sono quelle che, come ho già detto in un altro post, ci definiscono.
Queste scelte dovrebbero essere guidate dalla nostra sensibilità, dai nostri princìpi, dalle nostre priorità non terrene, ma spirituali. Perché se da un lato noi viviamo su questa Terra, è anche vero che un giorno la lasceremo; lasceremo questa realtà. E allora a cosa serve il nostro totale impegno per questa vita se tralasciamo la vita che verrà ? Non dovremmo considerare solo il centimetro e tralasciare il chilometro ! Sarebbe stupido, grandemente stupido !

Ecco allora che il nostro impegno, in questa vita, è finalizzato a prendere coscienza di Dio e di iniziare a seguire il suo sentiero.

Citazione:
Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita". (Giovanni 14:6)

Ora ci sarebbe da fare un'altra considerazione sulle scelte che un uomo può operare, che riguarda l'eventuale esito negativo delle stesse. Questo esito relativamente negativo, di una nostra scelta, non deve essere visto, secondo me, come una punizione data dall'"Alto", per intenderci, ma semplicemente come inevitabile conseguenza della nostra errata scelta.

Paradossalmente, anche gli errori, le scelte che poi si rivelano errate, lo stesso eventuale allontanamento da Dio sono eventi che potrebbero essere necessari in virtù di un ritorno a Dio.

Infatti se coscientemente l'uomo abbandona Dio, è anche vero che la vita dell'uomo, lontana da Dio, dovrebbe portarlo, sempre cosientemente, nuovamente a Dio.

È indubbio che Dio stia in una posizione privilegiata rispetto all'uomo. Tale posizione gli consente di "vedere" cosa è meglio per noi, in funzione alle scelte che compiamo o che abbiamo intenzione di compiere. Ed Egli interviene, nelle nostre intenzioni, suggerendoci la via da seguire.

Citazione:
Venite a Me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e Io vi darò riposo. Prendete su di voi il Mio giogo e imparate da Me, perché Io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il Mio giogo è dolce e il Mio carico è leggero” (Matteo11:28)
Citazione:
"poiché il Mio giogo è dolce e il Mio carico è leggero"
Siamo noi, anche qui, che operiamo la scelta di seguirlo o no.

Termino dicendo che, in virtù di quanto detto, i nostri progetti non dovrebbero limitarsi a 80 o 90 o più anni, ma dovrebbero abbracciare l'eternità. Allora sotto questo aspetto, la nostra vita avrà una collocazione ed una considerazione più relativa:

Solo considerando l'infinito potremmo dare una giusta collocazione al limitato.
E solo considerando l'assoluto, potremmo dare una giusta collocazione al relativo.

C'è armonia nell'universo! C'è armonia!

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Vecchio 30-03-2014, 11.45.06   #37
Sancho
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Riferimento: Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?

Buongiorno!
Ho letto con molto interesse le vostre riflessioni .Leggo nei vostri post che Dio è verità e ,la nostra esistenza vissuta nella verità o nella ricerca di essa, è fare la volontà di Dio,quindi, vivere in armonia con l'universo.
Tutto ciò che è attraversato dallo spirito è vivo,la materia senza spirito è cosa morta,vale per l'uomo,per gli alberi,per tutte le cose viventi insomma.Si chiede la tenera primula se il suo esistere risponde alla volontà di Dio?Il nostro poter operare scelte..il nostro libero arbitrio,i condizionamenti dovuti all'appartenere ad una specie vivente pensante e complessa,non credete sia un grande limite,un ostacolo al conseguimento di quell'armonia che è connaturata a forme di vita più semplici?La verità, ognuno la interpreta a modo suo,la percezione di ognuno è differente perché condizionata dal proprio vissuto,dall'educazione,anche da quegli aspetti che rendono ogni essere unico nella sua essenza.Essere semplicemente se stessi consapevoli di ogni aspetto che, con l'intelletto,l'istinto,le emozioni, indirizzano le nostre scelte,essere fedeli allla propria"autenticità",non è forse vivere nella verità?Anziché chiedersi cosa vuole Dio per noi o da noi,non credete sia più semplice, capire cosa, veramente ,vogliamo per noi stessi?Il dualismo, credo sia un aspetto umano rimasto imperfetto,allo stato "grezzo",necessario alla sopravvivenza e al discernimento,è al tempo stesso causa di separazione ma,è nella natura umana e combatterlo non è forse contro natura?.Questo aspetto, non diversifica solamente secondo me l'uomo,isolandolo da altre forme di vita a lui differenti ma,lo isola anche dagli altri della stessa specie.Per quanto si possa aspirare ad essere come la primula(esente da errore)la componente "egoista",senza la quale verrebbe meno anche l'attaccamento alla vita è un bagaglio difficile da scaricare.L'uomo è differente secondo me a causa della sua mente complessa,qualcuno la chiama anima,..già questa particolarità ci autorizza a metterci in un piano o livello superiore rispetto alla vita universale che ,è vita appunto perché attraversata dallo spirito e siccome lo spirito "viaggia",quando moriamo ci abbandona e prosegue oltre,è così che la vita si rinnova no?A voi non viene mai pensato che essere nati come esseri umani sia una condanna anziché un privilegio?
Sancho is offline  
Vecchio 30-03-2014, 16.31.16   #38
oroboros
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Riferimento: Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?

L'armonia è connaturata, potenzialmente, in tutto ciò che esiste, non soltanto nel semplice; armonia che anche il semplice è soggetto a perdere o a migliorare, Questo credere che il semplice sia preferibile al complesso è un pensiero comune dell'era moderna, dove tutto è ricondotto al semplice come auspicio che giustifichi il pensare semplice, quello che riporta le complessità entro il recinto della propria, ritenuta auspicabile, semplicità.
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Vecchio 30-03-2014, 19.18.08   #39
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Saluto tutti.

Citazione:
Originalmente inviato da Sancho
...la nostra esistenza vissuta nella verità o nella ricerca di essa, è fare la volontà di Dio...

Io non credo che Dio abbia, per noi, per ognuno di noi, un piano predefinito fin dall'inizio con il quale, noi, dobbiamo conformarci, operando secondo il Suo volere.

Penso che ci sia un errore di fondo, di interpretazione, nella frase "fare la volontà di Dio".

Credo, invece, che in virtù del libero arbitrio noi, con le nostre scelte, o intenzioni, generiamo un percorso reale o potenziale che, indubbiamente, è contornato dalle indicazioni di Dio, le quali possono essere seguite o meno.

La questione, ammetto, è complessa, ma mi piace fare riferimento ad un normale padre di famiglia che ama i suoi figli; come si relazionerebbe nei confronti di questi ?
Ossia, un padre che ama i suoi figli, come si comporterebbe nelle scelte fatte dai figli ?
Un padre amorevole, secondo me, lascerebbe innanzitutto i propri figli liberi di operare le loro scelte e, in conseguenza, ricco della propria esperienza, consiglierebbe loro la o le azioni più sagge da compiere. Saranno poi i figli a seguire o meno tali consigli.

Ora, anziché considerare un semplice padre terreno, consideriamo Dio. La domanda è: Dio si comporta, nei nostri confronti, nello stesso modo ?

Un esempio, anzi l'Esempio per eccellenza del comportamento di Dio, l'abbiamo con la vita di Gesù:

Citazione:
Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto. (Giovanni 14,7)

Io credo che Dio non è un padre padrone che ordina e noi, come schiavi, dobbiamo ubbidire. Non credo che Dio, con la sua onnipotenza, abbia bisogno di schiavi: sarebbe un paradosso !

Credo, invece, che noi abbiamo la libertà di fare le nostre scelte, ed abbiamo la libertà di seguire i suoi consigli, le sue indicazioni, i suoi suggerimenti; ma abbiamo anche la libertà di ammettere i nostri errori, nella misura in cui comprendiamo che avremmo fatto meglio a seguire le Sue indicazioni.

La più alta espressione di questo comportamento è data da quella persona che si affida totalmente alla guida di Dio.
Ecco, forse più che usare la frase "fare la volontà di Dio", il cui significato o interpretazione potrebbe essere fuorviante, userei la frase "farsi guidare da Dio".

Per far questo, però, si deve fare un passo difficilissimo ma che Gesù, compiendo la "volontà" del Padre, ha compiuto: rinnegare se stesso e lasciarsi completamente nella guida del Padre. Quanto detto potrebbe essere un'altra espressione della parola "Fede".

Citazione:
Originalmente inviato da Sancho
A voi non viene mai pensato che essere nati come esseri umani sia una condanna anziché un privilegio?

Vorrei risponderti: e tu, come tutti noi, hai mai pensato che avresti anche potuto non nascere? E come sarebbe stato, paradosalmente, il tuo stato, la tua non esistenza ?

Ecco, grazie a voi, alle vostre domande e questioni, presumo di aver compreso meglio un aspetto del rapporto tra Dio e l'uomo. Grazie !!!

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Vecchio 30-03-2014, 22.40.49   #40
Sancho
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Riferimento: Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?

Sono io a dover ringraziare ,per il tempo e l'attenzione dedicati ai miei pensieri.
Rimane per me un mistero, il seguire le sue(di Dio) indicazioni,i suoi suggerimenti,i suoi consigli.Cosa significa"farsi guidare da Dio?"Rinnegare se stessi e lasciarsi completamente alla guida del padre?Da quanto leggo ,si presume una capacità d'intercettare Dio e le sue volontà,quantomeno saperle riconoscere.E cosa s'intende per rinnegare se stessi?Non vive come un'ipocrita colui che rinnega se stesso?Riguardo invece al mio non nascere,alla mia non esistenza,c'ho pensato tante volte,mi torna in mente che nell'infanzia quando si parlava a casa di fatti accaduti prima della mia nascita,chiedevo a mia nonna:"e io dov'ero?"Lei mi rispondeva scherzosa, sorridendo:"tu eri ancora in grazia di Dio".Ecco,non so dove fossi,eppure certe volte, nel mio mezzo secolo di vita ho rimpianto quella condizione di non esistenza,non pensare,non sentire,non essere.Penso che il nocciolo della questione sia la fede,ed è questa che a me manca ma,non è forse solo mancanza di fede,ci sono persone che senza fede vivono piuttosto sereni,ispirati nel cammino della propria vita, da valori umani universalmente condivisibili.Siamo catapultati in questa vita nostro malgrado,per istinto di sopravvivenza ci attacchiamo ad essa fino a quando lo spirito non c'abbandona.Paradossalmente la morte ha un suo senso,che è rinnovamento continuo del fluire della vita in tutte le sue manifestazioni, la vita universale ed eterna,quella che sempre si afferma ed è inarrestabile c'era prima e ci sarà dopo di me.Si può dedurre che lo scopo e il fine ultimo del vivere sia la morte proprio per permettere alla vita di rinnovarsi ed evolversi?Chiedo scusa per la mia crudezza e le tante domande..e ringrazio di avere l'opportunità di parlarne qui,in questo luogo veramente speciale.Grazie.
Sancho is offline  

 



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