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Vecchio 08-04-2014, 22.16.20   #71
sebastianb
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Citazione:
Originalmente inviato da Sancho
....
,se tutto rimanesse fermo immobile e immutabile ,...non ci sarebbe vita.
Sancho.. interessante quanto scritto.
Leggendolo ho quotato la frase che ritengo ( almeno per me ) la sintesi della tua risposta.
E' proprio cosi' .. la vita è ( o sarebbe ) impossibile arrestarla.
Ora il problema non è tanto il decorso degli eventi .. che ciclicamente da millenni e millenni si susseguono sul nostro pianeta ( e si perpetueranno ancora per altri millenni e millenni .. almeno fino allo "spegnersi " del Sole - poichè Nulla è eterno ! ) quanto piuttosto " come " viene vissuta la nostra esistenza. -- Essa è gia' segnata / Pre-fissata da " qualcuno " che la condizionera'. Ogni nuovo nato è inconsapevole del suo ( futuro ) cammino, cosi' come "chi " lo ha segnato! --- Vedi quell' inquetante domanda di Giobbe = perchè ( ?? ) dare la vita ad un uomo la cui via è nascosta
e che Dio ( ! ) ha sbarrato da ogni parte ?? ( 3.23 ) --

Ritorno alla ripetitivita' degli eventi... Condivido la dinamica che hai esposto ( .. se tutto rimanesse fermo, immutabile .. non ci sarebbe la vita ) ed è proprio su questo perenne ripersi mi sembra interessante soffermarsi.

Un' attenta riflessione è presente nel fantastico Libro di Qoelet / Ecclesiastico.
Parola chiave di questo Libro Sapienziale è Vanita' .. che è la traduzione di " hebel " per significare : vapore, fumo, aria, vento.. ovvero " inconsistenza " ( quindi = effimero, futile, provvisorio, labile vacuo ....... impermanente ).

Qoelet inizia nel presentare la " ripetitivita' " di Tutti gli eventi( naturali : Sole, vento, fiumi .. ecc. ecc.. ) cosi' come le varie generazioni che si susseguono ...( vanno e vengono ) e purtuttavia .. la Terra è del tutto indifferente e rimane sempre la stessa. = ... tutto cio' che è stato ... sara'
tutto cio' che si è fatto ... si rifara'
non c'è nulla di nuovo sotto il sole. ( 1,9 ) - Come dire .. la ripetizione di tutto quanto è avvenuto quaggiu' fa si' che nulla è novita'!

L' autore evidenzia altresi' come ogni manifestazione abbia il suo momento = ( un tempo per nascere e uno per morire - un tempo per ridere e uno per piangere -
un tempo per amare e uno per odiare .. eccc. eccc.

Come dire che " tutto " è determinato e quindi coordinato dal Dio biblico .. nel tempo e momento opportuno.

Ma il chiodo fisso di Qoelet ( il predicatore ) è cercare di dare un senso all' esistenza. Egli esamina l' affannarsi umano - tutto rivolto alla ricerca dei piaceri e che solo piu' tardi si rende conto di tutto quanto ha progettato,
fatto, costruito è effimero, illusorio. - Tutta la sua vita si è sprecata nel soddisfare le sue brame , all' accumulo di ricchezze, oro e argento .. ecc.. ma con suo grande dolore tutto restera' quaggiu'. Tutte le sue energie sono valse a nulla.. chi godra' delle sue fatiche sara' un altro ( e che alla faccia sua se la ride ... ) -- Da qui il martellante : non c'è alcun vantaggio sotto il sole. ---- L' attenzione di Qoelet si rivolge cosi' alla ricerca della saggezza. Ma anche questa è vanita'. Se infatti meritevole è lo sforzo nel ricercare la saggezza .. rispetto allo stolto ( colui che si interessa unicamente dei piaceri futili ) .. purtuttavia per entrambi la sorte è la stessa! La polvere è per entrambi! Quale dunque il vantaggio ? Zero ! Ripetizione del leitmotiv ( ... non c'è alcun vantaggio sotto il sole! )

Qoelet, considerato da alcuni come un messaggio cinico e che la presenza nei Testi sacri è alquanto inquietante, continua nella sua implacabile analisi.
La vita ( con i suoi alti e bassi ) cosa offre ?? Miraggi .. e solo miraggi. Ma ancor piu' inquetante ( proprio perchè è un Libro sacro ) è l' amarezza dell' autore nel denunciare : .. ovunque impera l' inquita' e la malvagita'.. invece della giustizia e del diritto. Cio' rende la vita degli oppressi ancora piu' miserande e insopportabile!
Terrificante la sua denuncia : ... tanta e tante sono le oppressioni che si commettono sotto il sole .. e il pianto degli oppressi non trova consolazione ! ---- Ed ecco il suo proclama = felici sono i trapassati ... MA "" ben piu' felice E' chi NON E' !! -- Un inno alla " non " procreazione di ( futuri ) nuovi indivudui .. veri fortunati che non sperimentaranno le bruttezze di questo mondo! Cosi' come ben evidenziato nel cupo 2,17 : Odio la vita ( ! ) perchè tutto quanto si fa sotto il sole è diventato odioso, essendo tutto vanita', un correre dietro il vento ! -

Come dunque comportarsi ... per chi invece è quaggiu'., su questo inferno terreno ?? Qoelet .. quasi con " rassegnazione " consiglia di godere delle poche gioie che la vita offre... con quel ripetitivo = all' uomo NON resta che mangiare e bere e godere dei frutti delle sue fatiche ( senza " eccessivi" quanti inutili affanni ! ) cosi godersi la vita con la sposa che ama ... nel tempo che gli è concesso .. seppur fugace ( essendo tutto " vapore / fumo ) - Perchè tale è la tua sorte ( ! ) nella vita per le pene che soffri sotto il sole ! ( 2,2 -- 3,12 -- 5,17 -- 8,15 -- 9,7/9 -- 11,8 ) .

Un messagio tenebroso quanto veritiero.. la vita dell' uomo è : un essere nel tempo, al quale gli è stata data ( dal Datore di vita ) una " sola " possibilita' ... quella di vivere il suo presente , un minuscolo spicchio del tempo cosmico ... perchè la polvere lo aspetta ....

E ora .. quale rapporto dell' uomo ha con il Dio biblico? - Per alcuni nel Libro la Sua presenza è alquanto " blanda ". - Essendo comunque un libro " religioso " Qoelet .. nel descrivere l' ingloriosa fine della carcassa umana ( ritorni la polvere .. alla terra , com'era ) prospetta il ritorno dello spirito al Dio biblico ! ( curioso ... come il tema della discussione ).

Il Libro termina con la stessa frase iniziale .. vanita' delle vanita', il tutto è vanita'!

Quasi per riabilitarsi.. nella conclusione Qoelet esorta all' osservanza della volonta' del Dio biblico... essendo questo, " il tutto per l' uomo " poichè Egli chiedera' conto di tutto.

Quale la conclusione? - Molte sono le interpretazioni. Di sicuro è un Libro che fa riflettere ma preminente è il pessimismo .. con quell' annuncio dell' inutilita' del vivere che si perpetua sin dalle origini dell' uomo.

Ma allora forse la domanda da proporre .. potrebbe essere non tanto " perchè nascere "?? quanto piuttosto perche' "" procreare "" ? - La vita di un nuovo organismo altro non è che una " conseguenza " / un effetto -- La causa è il concepimento, la precisa volonta' di due individui che, per soddisfare la loro brama carnale... genera nuove vite.. rimettendo in moto il ciclo ( la catena delle esistenze ) con l' aggiunta di " nuovi " anelli .. che dovranno - invitabilmente - soffrire, ammalarsi, invecchiare ... eccc. eccc.. ---

Ecco, Sancho, la visione pessimistica dell' esistenza ( ma .. purtroppo reale ) che presenta Qoelet. Un' analisi obiettiva e
non presente negli altri Testi sacri. I restanti Libri sono tutti un invito alla cieca sottomissione del Dio biblico. Lo stesso " grande " Libro di Giobbe .. pur denunciando l' insolita ingiustizia patita da un fervente devoto, e " osando " a chiedere al divin Datore di vita il perchè dell' indicibile sofferenza subita .. si rimette alla Sua clemenza e accetta, supinamente, le tremende sventure provocate dal Satan ( previo " accordo " tra il Dio Onnipotente della Genesi e il malvagio Satan !! )

Come uscirne dunque? Tutto questo fa " parte " del disegno ( insondabile per l' uomo ) del Dio Onniveggente, Onnisciente
e Onnipotente della Genesi, il Dio Padre stracolmo d' amore per le Sue creature ??
sebastianb is offline  
Vecchio 09-04-2014, 01.05.27   #72
Sancho
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Ciao sebastianb! Interessante Qoelet! La vita in relazione all'esistenza umana!! Tutto quello che differenzia "l'uomo" da ogni altra forma vivente è l'egoismo, tale da condurlo lontano e distante,almeno apparentemente, dalla totalità della vita nelle sue tantissime manifestazioni.Si può osservare che l'uomo da solo non esisterebbe,non esisterebbe il fiore , , il cane,il gatto, la rana, la pioggia ecc.Ogni cosa esiste solo in relazione a qualcos'altro e quindi secondo me, la vita andrebbe osservata come un insieme di relazioni.Potrebbe esistere il grano se non ci fosse la terra dove seminarlo?Se non ci fosse la pioggia a dissetarlo e il sole a farlo maturare?No,il grano non esisterebbe e quindi neanche il pane,così è anche per l'insalata,le patate e tutto quanto nasce dalla terra con le condizioni necessarie.Non mangerebbero le mucche,non mangerebbe l'uomo,...senza nutrimento niente vita. Niente acqua niente vita.Continuiamo a guardare all'uomo come ad una forma vivente differente per il suo intelletto e la sua presunta superiorità rispetto alla vita stessa, tanto da non accettare di tornare alla polvere,come la farfalla o lo scoiattolo.Le tribolazioni sono per l'uomo perché nel suo egoismo egli considera la vita solo in se stesso...
Citazione:
Ma il chiodo fisso di Qoelet ( il predicatore ) è cercare di dare un senso all' esistenza. Egli esamina l' affannarsi umano - tutto rivolto alla ricerca dei piaceri e che solo piu' tardi si rende conto di tutto quanto ha progettato,
fatto, costruito è effimero, illusorio. - Tutta la sua vita si è sprecata nel soddisfare le sue brame , all' accumulo di ricchezze, oro e argento .. ecc.. ma con suo grande dolore tutto restera' quaggiu'. Tutte le sue energie sono valse a nulla.. chi godra' delle sue fatiche sara' un altro ( e che alla faccia sua se la ride ... ) -- Da qui il martellante : non c'è alcun vantaggio sotto il sole. ---- L' attenzione di Qoelet si rivolge cosi' alla ricerca della saggezza. Ma anche questa è vanita'. Se infatti meritevole è lo sforzo nel ricercare la saggezza .. rispetto allo stolto ( colui che si interessa unicamente dei piaceri futili ) .. purtuttavia per entrambi la sorte è la stessa! La polvere è per entrambi! Quale dunque il vantaggio ? Zero ! Ripetizione del leitmotiv ( ... non c'è alcun vantaggio sotto il sole! )

Il vantaggio.....perché dovrebbe esserci un vantaggio?
Sancho is offline  
Vecchio 09-04-2014, 19.23.13   #73
sebastianb
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Riferimento: Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?

[quote=Rising Star]Ciao a tutti voi.



: il Cristo, il Figlio del Dio vivente !

Per R. Star,
La tua risposta è evidente la posizione di un cattolico. Questo ti fa onore per come esprimi il tuo convinto fervore ..
Tuttavia proprio perchè anche io " ero " ( capirai sono stato dai salesiani .. ) mi permetto di dissentire dal tuo pensiero.
Incomincio con : Il Cristo, quale Figlio del Dio vivente. Questo principio è valido " solamente " per i cristiani. Gli altri monoteisti ( ebrei / musulmani ) lo rifiutano categoricamente. Infatti per queste due Confessioni l' unico
principio valido posa sul primo comandamento del Decalogo . Come tu ben sai.. esso è espresso nel loro rispettivo atto di fede. Per gli ebrei è lo Shema Israel ( .. Adonai Elohenu, Adonai ECHAD ( ! ) : ascolta Israele, il Signore è nostro Dio, il Signore è UNO ( ! ) -- mentre per gli islamici: La Ilaha illa' ILah, Muhammad Rasul Ilah / non c'è che un Dio solo ( ! ), Maometto è il profeta di Dio.

Pertanto presentare " altre " componenti divine che spartiscono e / o siederebbero "" in comunione di trono "" con il Dio della Creazione è rigorosamente bandito. Guai a parlare con loro di Trinita', Incarnazione, consustanzialita' ( stessa, medesima " essenza " con il Dio biblico) ! Fulmini e saette ( .. e non solo ) sono la regola.

Quindi, per i " veri " monoteisti, il Messia/Cristo, quale l' Incarnato Figlio divino / Redentore / Salvatore ( e via tutti gli altri titoli ) non è una Verita' assoluta .. ma una Verita' valido "solo " per il Cristianesimo.

Passo cosi' alla formula : Figlio di Dio. Qual' è il suo vero " significato " ?
Come tu ben sai le Scritture sacre sono una prerogativa del " popolo " di Israele: PRE - scelto espressamente dal Dio biblico come Sua " esclusiva " proprieta' ( Es. 19,5 -- Deut. 4,2 -- Deut. 7,6 -- Deut. 14,2 .. eccc.. ecc...).

A quell' insignificante popolo il Dio della Genesi manifesto' il Suo sconfinato amore .. donandogli la Torah cosi' come la riconferma della validita' del Patto .. sancito con i grandi Patriarchi ( Deut. 7,8 ).
Orbene proprio la divina Torah ( l' Istruzione tramite la " Rivelazione " divina ) .. unitamente all' insegnamento dei Profeti sono l' humus del monoteismo
da cui "fioriranno " le altre due confessioni.
Da qui il lodevole riconoscimento da attribuire ad Israele.. sia per la sua dottrina che per la sua sapienza. E' quanto mai necessario conoscere il " vero " ( originale ) significato dei termini biblici "ebraici " .. perchè essi non ( ! )
conservano la stessa forza quando sono tradotte in altre lingue!!

Immagino, forse, il tuo sgomento nel leggere quanto scritto. Penserai forse male ... ma tranquillo.

Ti assicuro che non è cosi'! - Troverai conferma di quanto scritto nel Prologo dell' ultimo dei Sapienziali e precisamente nel Libro di Gesu' ben Sirah ( Siracide / Ecclesiastico ).
Ecco il perchè dell' importanza di conoscere " la fonte " da cui è scaturita la "successiva " religione. Ultimamente mi interesso sulla " storicita' " del Gesu' terreno.. e chi meglio dei " suoi " correligionari puo' farti da guida in questo tortuoso cammino ?
Nell' ebraismo le Scritture menzionano 3 ( tre ) categorie di " figlio di Dio ":
1 ) gli angeli - ( esseri incorporei celesti ),
2 ) il " popolo " di Israele,
3 ) i re di Israele.

I primi due non hanno alcuna attinenza con quello che diventera' la " Nuova " Scrittura ( i vangeli ). Il terzo punto riguarda prettamente la formula usata nel rito di intronizzazione dei nuovi re ( il cui riferimento è il versetto di Salmo 2,7 )
Un altro " punto " non esiste.
Ecco che il problema che si pone è: il Gesu' terreno .. ebreo fervente del giudaismo di " quel " tempo si considerava effettivamente " come " lo identificano i devoti del cristianesimo? Questo è il vero punto di contrasto!!
Orbene .. " Egli ", quale appartenente al popolo PRE- scelto, sicuramente era ..... " uno dei tanti " ( quindi nel significato "originario " giudaico ) e pertanto non avrebbe generato scandalo. Ben diverso la variante semantica apportata
dal Cristianesimo.

Un esempio per tutti, come fa osservare lo studioso Vermes... la quanto mai " sorprendente " formula Trinitaria ( riportata nel testo di Matteo 28,19 ) è una palese espressione del successivo stadio evolutivo della primitiva setta
gesuana.. all' interno della quale cominciavano ad emergere forti contrasti di " interpretazione " sulla figura del Maestro!
Infatti ..come avrebbe mai potuto un giudeo osservante e zelante quale il Nazareno ..pronunciare una simile epressione??

E qui entra in ballo l' ideatore di tutto questo trambusto.. Saulo di Tarso !!

Ma qui il discorso si amplia ... si va fuori tema.

Studiando la storia del cristianesimo primitivo, l'evoluzione della primitiva setta " gesuana " .. le lotte intestine per far emergere la " propria " verita', ecc... ti fa scoprire un mondo " sommerso " e si rimane sbigottiti nell'apprendere
la storia contorta di quel periodo. - Da qui lo scetticismo, il dubbio che cresce, la granitica fede vacilla ( era poi era fede ? o solo una dottrina introiettata a fanciulli " ancora incapaci di " comprendere"? ) ecc...

Ecco perchè prendo con le pinze le espressioni : Cristo/figlio del Dio vivente, cosi' come la Salvezza, Regno dei cieli, Redenzione .. ecc.. ecc..

Continuo quindi la mia ricerca .... ma sempre con " scetticismo " - un saluto
sebastianb is offline  
Vecchio 10-04-2014, 13.22.39   #74
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Riferimento: Perche Nascere,vivere E Morire Per Tornare A Dio? Non Potevamo Stare Presso Di Lui?

All'amico sebastianb.
Citazione:
Il Cristo, il Figlio del Dio vivente !
Non posso far altro che ammirare ed apprezzare la tua preparazione in merito e la tua ricerca in questo campo.

Tuttavia dovresti pensare alla mia persona come, facendo un paragone riferito all'epoca di Gesù, ad un pastorello, profondamente ignorante, lo ammetto, che alle parole e, soprattutto, alle azioni di Gesù, rimane incantato ed interessato: incantato perché scopre l'evidenza che nessun altro uomo ha detto e fatto ciò che ha fatto Gesù (poi diventato il Cristo); interessato perché sente, immancabilmente, nel suo più profondo intimo, che l'insegnamento di Gesù risuona con qualcosa che è in noi, forse è il "noi", è il nostro "essere", quello vero che esula dal nostro corpo terreno e quindi ci porta a saperne di più, a farne più esperienza.

Fino a fare un "salto" che forse non ho cercato, ma che ho trovato lungo il mio piccolo cammino: prendere coscienza dell'esistenza di Dio.

Non saprei come spiegarlo, ma è come essere certi di un qualcosa; è facile prendere coscienza delle cose che ci circondano poiché esse sono tangibili ai nostri sensi: li vediamo, li tocchiamo, li sentiamo, e prendiamo coscienza di essi.

Diversamente è per le cose "invisibili": le onde elettromagnetiche, per esempio, non le vediamo, né le possiamo toccare o ascoltare direttamente, ma possiamo notare i loro effetti, così come, altro esempio, per il campo magnetico: non li vediamo ma ... esistono.

Ebbene quando altre cose "invisibili" si riescono a "vedere", invece, con qualcosa che è in noi (sensibilità, anima, spirito, o come altro si può chiamare), allora si riesce, di conseguenza, ad effettuare questo "salto" che ci introduce, non immediatamente, in un'altra realtà: questo "salto", come io lo definisco, non rappresenta un punto di arrivo, ma è solo l'inizio di un nuovo ed affascinante percorso che supera i confini dello spazio e del tempo.

Solo chi ha effettuato questo "salto" è nella condizione di comprendere.

E chi ha intrapreso questo sentiero si accorge che le cose che si vivono e si imparano vengono a coincidere con gli insegnamenti di Gesù; pura coincidenza? Non lo so. A questo punto io proseguo per la mia, anzi no, per la Sua strada, poichè l'esperienza di ogni giorno mi dimostra, se ce ne fosse bisogno, che la giusta via è quella indicata dal Cristo.

Ecco allora il perché mi riferisco al Cristo come al Figlio del Dio vivente: perché entrambi li sento presenti, vivi, nel mondo, nella Creazione, nelle più piccole cose, in mezzo a noi, in me.

E purtroppo (o per fortuna degli altri) questa non è un'esperienza che posso dimostrare. Ma so anche che non deve essere dimostrata poiché è una esperienza che deve essere fatta, se viene fatta, direttamente dal singolo individuo. Perchè la posta in gioco è molto alta; anzi la più alta che si possa conoscere. Solo se ci si arriva personalmente, acquista un valore inestimabile.
La vita, il mondo, la sensibilità, le esperienze, gli affetti e quant’altro, possono indicarci la soglia; ma siamo noi, in prima persona, a doverla attraversare.

Non mi considero cattolico, ma semplicemente cristiano, poiché sono cosciente, e la mia vita me lo dimostra, che gli insegnamenti del Cristo sono veritieri. Ma questa è solo la mia vita !!!

Se l'amico Duc in altum! me lo consente, vorrei citare il suo ultimo post (07-04-2014, 18.33.09) che considero interessante ed illuminante riguardo al nostro "cammino", anche se non sono d'accordo sul fatto che il nostro fato sia già deciso alla nascita.
Citazione:
Attraverso le mie esperienze personali, non oggettive, penso che durante l'esistenza accadano delle circostanze per niente accidentali, ma ben premeditate da Qualcuno, e che niente, "niente", sia vincolato al caso.
Anch'io sospetto però (senza poter né accertare e né svelare il mistero ma solo viverlo ed abbandonarmi ad esso) che le nostre scelte determinino e alterino il nostro fato, già deciso alla nascita e che altro non è che raggiungere la santità (accezione con la quale io riesco ad esprimere il senso del fine del destino).
Anche perché il sentimento della speranza non rivela solo che le cose od i fatti diano frutti, ma soprattutto significa che tutto ha un senso, anche non centrare il bersaglio, anche non conquistare la beatitudine celeste, addirittura non tornare a Dio.
Grazie per l'attenzione e per il tempo dedicato.

Rising Star.

Ultima modifica di Rising Star : 10-04-2014 alle ore 14.14.45.
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Vecchio 10-04-2014, 20.23.09   #75
Duc in altum!
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** scritto da Rising Star:


Citazione:
...anche se non sono d'accordo sul fatto che il nostro fato sia già deciso alla nascita.



Ma se già il solo fatto di nascere a La Havana od a Copenaghen, orfano o con una famiglia numerosa, ecc. ecc., non è casuale, di conseguenza l'arrivo alla "santità" (non solo quella consegnata e riconosciuta dal Vaticano) è il game over perfetto del videogioco (ossia aver centrato totalmente il bersaglio essendo stato testardo nel seguire e compiere la volontà di Dio nonostante qualsiasi difficoltà), videogioco non di nostro dominio e non di nostra creazione.
Tutte le altre alternative finali sono (a secondo del colore del cerchio del bersaglio colpito) sempre determinate dalle nostre scelte e decisioni, ma non completamente in sintonia con la volontà di Dio su di noi, e perciò possono condurre ad altre dimensioni differenti: il Paradiso, il Purgatorio o l'Inferno.
Duc in altum! is offline  

 



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