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Vecchio 25-02-2005, 18.18.12   #21
biachiara
Ospite
 
Data registrazione: 05-02-2005
Messaggi: 36
a ettore, a herzog, e a tutti

La verità richiede a tutti, prima o poi, dedizione totale.

Non tutti, è vero, siamo ancora giunti a quel punto del nostro cammino terreno in cui sentiamo che nulla ha più importanza del perseguire il senso più profondo del nostro "stare al mondo".

Comprendiamo allora che esso consiste nell'evoluzione, voluta lucidamente e fortemente, delle nostre capacità e della nostra consapevolezza; la nostra vita diventa ricerca e meditazione sul "senso ultimo" delle cose (cfr. anche "comunità internazionale" su forumfree).

La nostra attenzione si sposta dal mondo degli effetti visibili, in cui vive la maggior parte degli uomini "profani", a quello delle Cause invisibili che li determinano.
Ogni attività viene vista in funzione della maggiore luce che può apportare alla coscienza nostra e dell'umanità, con la quale sentiamo di costituire un unico corpo.
"Tutto è uno" affermano mistici, illuminati, occultisti di ogni tempo e, oggi, anche i fisici (v. teoria dell'universo olografico).

Il Tempo e il Denaro diventano strumenti da usare con discernimento e generosità per i fratelli; molte attività, ritenute da molti ordinarie e "positive" ,appaiono inconsistenti e vane.

L' esperienza vissuta, Ettore, ci ha formato, certamente, ma può essere considerata il nostro "insegnante del passato" ; progredendo, possiamo sempre più determinare noi stessi il tipo di esistenza che intendiamo vivere, poichè diventiamo sempre più "creatori di vita".

Per quanto riguarda l'osservazione di Herzog, certamente intendiamo "camminare nella verità".
Ad ogni tappa del nostro percorso, comunque, la verità si amplia e abbraccia una parte di realtà sempre più vasta.
I due atteggiamenti, se guardi in profondità, non sono in contrapposizione: camminiamo "nella" verità, che oggi riusciamo a comprendere, "verso" una verità più grande, che ancora non intravediamo.
Un antico detto esoterico afferma che il pellegrino sul Sentiero dell'iniziazione deve diventare "il Sentiero stesso".
E i Rosacrociani rivolgono la loro aspirazione al "Dio della nostra comprensione", manifestando con questa espressione che anche l'idea che abbiamo della divinità matura e si amplia con l'ampliarsi della nostra visione.

Auguro la maggior Luce possibile a tutti voi.

Ultima modifica di biachiara : 25-02-2005 alle ore 18.30.16.
biachiara is offline  
Vecchio 25-02-2005, 22.13.08   #22
esperantiano
Ospite abituale
 
Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
da esperantiano

Cara Sorella,

Dopo questo tuo intervento, una volta di più chiarimento ed esortazione, invito gli interessati al tema in oggetto, a considerare nuovamente l'origine della discussione stessa, costituita dalle seguenti parole:

****************************** ********
Il massimo per il profano è la libertà di affermare tutto quello che il capriccio gli suggerisce.

Il massimo per l'iniziato è imparare tutto quello che c'è da imparare.
****************************** ********

Il Sentiero Iniziatico è quello attraverso cui si viene edotti su quello che non si conosce ancora. L'unica disposizione a comprendere, dunque, resta l'ascolto.

Non è male ricordare il detto: il saggio parla poco e ascolta molto.

La scienza iniziatica è costituita da un'insieme di conoscenze che, di generazione in generazione, vengono trasmesse da chi ha perscorso qualche passo in più, a chi ha percorso qualche passo in meno.

Progredire implica acquisire la conoscenza di questa scienza. Non è una scienza opinabile. Anche se, in un clima di apertura, vi è sempre il rischio che essa venga scambiata per un oggetto qualsiasi di amena conversazione.

Naturalmente, accettando l'idea di apertura, si accetta anche questo rischio.
Tuttavia quelli che concludono qualcosa di concreto sono solo coloro che "apprendono", seguendo il sentiero iniziatico.

Essi, dopo aver appreso, applicheranno, e collaboreranno a quella che Mario Rodriguez Cobos definisce "intenzione" della Natura, e che nei testi di teosofia viene definita come "piano divino".

Al di fuori di tale atteggiamento non resta che il compiacersi nel culto della chiacchiera.

esperantiano
esperantiano is offline  
Vecchio 27-02-2005, 16.30.21   #23
esperantiano
Ospite abituale
 
Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
I castelli nell'aula dei giochi

Aggiungo che il passaggio da uno stadio di polemico ed inconcludente isolamento ad una collaborazione adulta verso quella che un grande pensatore italiano chiamava "la realtà di tutti", è il segno attestante un'avvenuta iniziazione.

Come reagiscono i bambini quando gli si dice: basta giocare, è tempo di studiare? I più si oppongono. Ma se si consentisse loro di restare a giocare e di decidere autonomamente quando iniziare a studiare, oggi non avremmo neanche l'ombra della civiltà.

Molti, oggi, vivono NON la condizione della dignità umana, ma la condizione di fiere e predatori a cui li ha condotti questo mondo-jungla.
E come reagisce un animale selvaggio quando qualcuno entra in quello che essi ritengono "il proprio territorio"? Digrignano i denti, emettono grida di guerra, aggrediscono.

Ad un certo stadio l'immobilismo sembra la cosa più bella che ci sia. Ognuno progetta il proprio mondo, esattamente come il bambino edifica un castello di costruzioni nell'aula dei giochi.

In questo mondo personale ognuno può creare le proprie leggi, dare alle parole il significato che vuole, creare nuove parole, affermare le cose che vuole.

Se qualcuno, anche con la sola presenza, apparisse come una minaccia per questo mondo immaginario, cosa farebbe il bambino?

Egli difenderebbe il suo piccolo mondo immaginario con ogni mezzo in suo potere: griderebbe, insulterebbe, aggredirebbe.

Egli non vuole perdere quel piccolo mondo, e reagisce dunque come un animale impazzito, con il quale, ovviamente, è impossibile ragionare.

Egli vede con dolore che tutte le sue microcertezze possono crollare. In fondo egli percepisce molto bene che esse sono solo effimere costruzioni della sua fantasia, ma ha paura, ha paura di quello che c'è fuori, ha paura del mondo degli adulti, ha paura di diventare adulto.

Alcuni adulti, non ancora maturi, si innervosiscono a questa reazione prevedibile dei bambini, e li aggrediscono a loro volta.
E se il bambino da loro un piccolo schiaffo, essi, nel restituirglielo gli fanno molto male, in quanto lo schiaffo di un adulto è molto più potente dello schiaffetto di un bambino.

Ma gli adulti maturi non reagiscono alle dimostrazioni "feroci" dei bambini impauriti, comprendono il dolore interiore che essi provano e sanno che, anno più anno meno, tra qualche tempo essi diverranno adulti.

esperantiano






esperantiano
esperantiano is offline  
Vecchio 27-02-2005, 16.34.19   #24
esperantiano
Ospite abituale
 
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Messaggi: 218
precisazione

Nello scrivere il messaggio precedente ho inavvertitamente cancellato il nome del pensatore italiano a cui facevo riferimento.
Si tratta, comunque, di Aldo Capitini.

esperantiano
esperantiano is offline  
Vecchio 28-02-2005, 14.22.02   #25
biachiara
Ospite
 
Data registrazione: 05-02-2005
Messaggi: 36
per tutti

Nell'Aula dei giochi, l'uomo è concentrato sull' "accaparramento" a tutti i livelli:
- a livello fisico: beni, denaro, cariche;
- a livello emotivo e mentale: affetti "esclusivi", gelosie, ripicche, vanità, egocentrismo, meschinità, "gloria", "esclusività", potere...
Egli sente che "tutto gli spetta" che "tutto è suo diritto".

Dirà:
- è mio diritto;
- se non mi darò da fare per la tal cosa, l'altro ne approfitterà;
- voglio "essere felice" (a qualunque costo);
- ognuno pensi a sè;
- non sono responsabile.

Nell'aula dell'Apprendimento, l'uomo comincia talvolta a sentire scontento per ciò che è "solo per sè".
Inizia a condividere, a cooperare, ad empatizzare (cioè a condividere sentimenti); comprende in parte il valore dell'Inclusività.
Egli è però ancora dipendente dalla pigrizia, dall' incostanza, dalla centratura sul piccolo sè; in sintesi, dal dominio dell'ego.

Dirà:
- quando posso, dò una mano agli altri;
- faccio quello che posso, ma devo pensare anche a me stesso;
- voglio "essere libero".

Il suo interesse per l'umanità è ancora vago di tipo "sentimentale", episodico e non sempre si manifesta in atti concreti.
E' ancora concentrato sul "diritto" e sull'"avere", anzichè sul Dovere e sul Dare; sulla giustizia degli uomini e non sull'Amore divino.

Nell'Aula della Saggezza, l'uomo si sente parte attiva e consapevole di un Tutto più grande.
A questo stadio egli:
- sa che la sua "felicità" è collegata a quella degli altri;
- considera il Potere un'occasione per operare di più e più ampiamente;
- sa che le Leggi di Evoluzione e di Amore governano l'universo;
- si sentirà perciò respons-abile ("abile a rispondere") dell'evoluzione sua, di quella dei fratelli e di quella degli altri regni di natura;
- sente fortemente il Dovere, per il quale è pronto a sacri-ficarsi cioè ad anteporre il Bene di molti al suo piccolo piacere personale.

Dirà:
"Sia fatta la Tua Volontà".

Egli si avvia all'iniziazione, cioè ad entrare nel Mondo di coloro che sanno.
biachiara is offline  
Vecchio 02-03-2005, 18.37.21   #26
Gianfry
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Messaggi: 401
Per Biachiara

Concordo pienamente con quanto hai scritto. Vorrei invitarti a dare un’occhiata al sito www.ascensione.org , che tratta di verità e di cammino evolutivo, di dovere e di responsabilità, di illusioni e di paure, di impegno concreto a cambiare la realtà, ecc.
Sento dai tuoi interventi che vibri a livello di Iniziato.

Un abbraccio nella luce
Gianfry is offline  
Vecchio 03-03-2005, 10.05.05   #27
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Messaggi: 4,124
Pork!
Non so piu' bene a quante vie sono stato niziato dal tempo dei tempi, in questa vita...ho perso il conto.....
Ad un certo punto accade che sia la Vita stessa ad iniziarti, allora ti rendi conto di quanto vacue e false fossero tutte quelle illusioni, quei cartelli indicatori, quei blasonati e pomposi rituali, quei falsi maestri, quelle pratiche "forzate", quelle ricette e quegli impegni vissuti senza comprenderne il significato profondo (perche' non ce l'hanno)...
Allora e solo allora avviene quella fusione, quella unione, dentro e fuori di noi.
Un unico sentire si manifesta e ti accorgi di come ogni essere sia divino, di come quasi sempre siano piu' vicini a Dio i "non-iniziati" che gli iniziati.
Oleh! Hai scoperto che Egli e' ovunque, e' il Tutto.
Allora e solo allora potrai riderci sopra alla tua affannosa ricerca, perche' ti renderai conto che cio' che cercavi era li con te, da sempre, solo che...non lo vedevi.
Yam is offline  
Vecchio 03-03-2005, 10.42.24   #28
Mirror
Perfettamente imperfetto
 
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam

Oleh! Hai scoperto che Egli e' ovunque, e' il Tutto.
Allora e solo allora potrai riderci sopra alla tua affannosa ricerca, perche' ti renderai conto che cio' che cercavi era li con te, da sempre, solo che...non lo vedevi.



Questo è ciò che accade...

dice Paul Brunton:

Spesso mi è stato chiesto quale sia, secondo me, il segreto del sorriso del Buddha.

Esso è - e non può essere altrimenti - che il Buddha sorrideva se stesso, per avere cercato tanti anni ciò che già possedeva.


C'è soltanto da riscoprirLO...


namastè
Mirror is offline  
Vecchio 03-03-2005, 14.51.37   #29
herzog
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Messaggi: 404
Talking

Cara biachiara, ho letto con interesse le tue note...il problema è che ho una certa idiosincrasia alla parola "verità"...ed è per questo che preferisco appuntare la mia attenzione sul cammino...e sul "metodo" da seguire e sui "principi" da osservare lungo questo cammino...e sul rigore (non monastico) quotidiano da imporre sia al metodo sia ai principi...metodi e principi molto "laici", umani, in quanto tali, più che veri, molto (oserei definirli) appropriati ...quando mi verrà un termine migliore, riferirò
herzog is offline  
Vecchio 03-03-2005, 19.31.32   #30
biachiara
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Messaggi: 36
pensiero e azione

Il profano crede sia suo diritto "pensare ciò che vuole"; egli lascia aperta la porta della mente ad ogni contenuto, anche se debilitante o degradante: odio, tristezza, vendetta, meschinità...
Si lamenta a volte della qualità dei suoi pensieri e dell'incostanza della sua mente.
Dice: non riesco a concentrare l'attenzione; il tempo della mia concentrazione è breve; sono assediato da pensieri importuni; non so come liberarmi da alcuni pensieri....
Si sente una "vittima" della sua mente e, talvolta anche con un certo compiacimento, afferma di "non poter farci nulla".

Chi è sul Sentiero vigila attentamente sui suoi pensieri, poichè sa che essi formerano la realtà futura.
Si sente di essi responsabile poichè sa che "L 'energia segue il pensiero" e che la sua mente può diventare strumento per concretizzare realtà di Amore e di Pace.

Sa che l'azione che seguirà il pensiero ne riprodurrà esattamente l'energia e pertanto è impegnato a produrre:
- motivazioni pure;
- progetti altruistici;
- propositi amorevoli.
biachiara is offline  

 



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