Forse è solo un problema d'espressione in parole!
Ciò che è successo a me è proprio stato nella scoperta
di cosa significhi "identità"!
Allora la "metamorfosi" si compie ma non in un'altra "identità"
ma nella semplice conoscenza di ciò che siamo.. (o meglio ancora di ciò che non siamo!)
Comprendi che sotto tutto c'è un semplice gioco di parole,
di forme, di falsi-apparenti contenitori e questo stesso sapere diviene la trasformazione.
il resto è.. "concetto"!
(senza alcuna offesa alla mente! Beninteso!)



Gyta

Si cade la forma e rimane la sostanza…. Ma riesci a dare qualche accenno verbale sulla “qualità” di quella sostanza, sui suoi attributi, giusto per vedere se posso assimilare la tua esperienza ad alcune esperienze mie?

Metto già in preventivo la diversità del linguaggio e le difficoltà di trasformare in parole un qualche cosa che è l’esatto inverso del “semplice gioco di parole”, ma ci si può provare….

(Questo è un mio scritto di qualche giorno fa)

Io sono la terra
fertile e bagnata
sono l'acqua nascosta sotto la superficie
il manto erboso che da frutti e fiori
e rose e noiosi insetti
io sono la pioggia battente nella notte lunga
la luce fioca dentro la nebbia
sono dovunque non mi cerchi
sono il tuo sguardo dimenticato
il tuo corpo febbrile
la febbre che spazza il ricordo
sono la tempesta del tuo pianto
il sorride che ti esplode in volto come l'ultimo tuo grido di amore
io sono la ferita che brucia invano
il sale dentro il sangue
sono la pazzia del cosmo incendiato
il terrore del buio che scompare
dietro il tuo volto io sono
oltre l'odore del tuo naso
oltre il tuo palpitare
oltre il tuo pensiero finito
fuori dalla tua immaginazione creativa
io sono oltre il tuo gioco evolutivo
quando credi d'aver scoperto il tuo seme
e ti sfuggo ancora dietro il macroscopico microscopio
e fuori dalle parole e dai respiri
e sei pronto a dirmi che "sì.. in fondo non esisto"
e dietro quel pianto sconnesso e senza lacrime
ancora una volta io ricompaio dal fondo del tuo "nulla"
a garantirti ancora una volta e per sempre "io sono"
mentre la tua mente impazzisce a seguire i folli schemi
ed oltre i colori sondati
e le mosse calcolate
ed oltre il suono ascoltato
ed il rumore temuto
ed oltre l'ordine perso
ed il caos smarrito
ed oltre oltre la tua testa gigantesca
e la tua radio muta
la mia voce senza suono
ripercorre le tue vene
ed oltre al sospiro di una notte troppo silenziosa
quando per l'ennesima volta
sei pronto ancora ed ancora a tradirti
a negarti
in un tremolio di candela
dentro un sussurro di fiato:
"io Sono"



Questo lo scrivo ora:

Cancella ogni immagine, ogni suono, ogni colore, ogni forma, ogni passato, ogni futuro;
cancella ogni mancanza di immagine, ogni mancanza di suono, ogni mancanza di colore, ogni opposto di forma, ogni possibile tempo mutante.. Questa "dimensione" è l'identità della non identità, è tutto ciò che esiste!
Forte come la passione, quieto come la forza..
E' tutto ciò che permette a qualunque immagine di esser viva!

Non è il silenzio, non è il non-silenzio..
è una passione la cui intensità trascende la nostra possibilità di contenerla..
Ma non è negare tutto questo gioco
perché il dono è questo cielo ed i nostri occhi..
Immagina l'amore per una donna molto speciale, immagina quel momento particolare
in cui pur guardandola non la vedi e non pensi, sei senza essere ma mai tanto "vero"
moltiplica questa febbre quieta, placida all'infinito quel vuoto-leggero nella mente,
nell'essere che è di una pienezza speciale..
nessun pensiero, nessun "sentimento" eppure.. è esistere come mai eravamo stati..
la sostanza dei sogni senza sogni e senza non sogni.. "oltre" (!)

Ecco potrebbe caderti la casa in testa.. persino il cielo che rideresti
come se la tua mente fosse un mostro del vedere..
come al posto degli occhi avessi comete..
ed al posto di comete la potenza stessa al di là di qualunque immaginazione..

[il difficile è sostenere tutto questo..
quando ti guardi allo specchio e tocchi il tuo viso con la mano
o quando dall'altra parte del mondo hanno appena ammazzato mille forme viventi in un modo o nell'altro..
e senti il dolore nel tuo corpo e pensi che quel dolore ti sta mangiando la mente..
e per un attimo s'insinua il pensiero che quel dolore e quella mente sia tutto ciò che conosci.. ]



Gyta

"si laudato mio signore per le tue creature,
specialmente frate sole e la sua luce
tu ci illumini di lui
che è bellezza e splendore
di te altissimo signore porta il segno.
si laudato mio signore
per sorelle luna e stelle
che tu in cielo le hai formate
chiare e belle
si laudato per frate vento aria nuvole e maltempo
che alle tue creature dan sostentamento"

Grazie gyta..... (un giorno poi mi spiegherai la genesi del tuo nick)..... Molto bello ed illuminante..... Ritrovo, in effetti, in questi tuoi scritti, stralci delle mie pallide scoperte, riveduti ed ampliati….

e io van lag che pensavo nel tuo caso non abbisognassi di condivisione...
ogni tanto mi chiedo come mai il "problema" stia nell'identificazione di quel "qualcosa" più che nel "percepirlo"

"La domanda è nel titolo….. cioè qualora succede quella cosa che viene chiamata illuminazione che ne è del nostro senso di identità, del nostro "io"? Il modo con cui percepiamo noi stessi cambia? Se si è possibile tracciare una mappa del cambiamento"
Questo chiede van lag.



Absit iniuria verbis, ma la domanda di van lag mi pare avere tutte le caratteristiche della lana caprina.
Che altro è l'identità se non il riflesso nell'attimo presente della nostra intera storia, della nostra biografia, della nostra memoria?
Ora, nel caso di un illuminato in carne ed ossa - ossia di un tizio che mangia, dorme, espelle, e magari scopa e beve il Tavernello - ecco, l'unica differenza fra costui e un non illuminato sta nel fatto che per il primo l'ego non è un problema, mentre per il secondo, invece, è un problerma enorme.
Tutto qua, chiedete al primo illuminato che incontrate e ve lo confermerà. Sicuro, come morte e tasse...

direi di no.
Un illuminato non vive l'ego come un problema.
lo vive colui che pensa di esserlo senza esserlo.
così come il primo è inconsapevole...per cui vive gli effetti boomerang dei suoi comportamenti lamentandosene senza sapere il perchè...

Ego, effetti boomerang, bere, mangiare ed espellere..

Ma se un illuminato venisse messo in una cella di isolamento sarebbe ancora un illuminato? Non potendo più espletare la sua funzione di illuminato, con le sue parole illuminanti, i suoi pensieri illuminanti, le sue canalizzazioni perfette, il suo donare pani e pesci , ecc..??

Cioè, l'effetto boomerang è quello per cui a causa dell'egoismo e dell'avidità e di tutti gli altri vizi dei non illuminati ci si sporca il karma, e le proprie azioni si ritorcono contro..pong, ci arriva la pallina in piena fronte!

Quello che voglio dire, se un illuminato venisse messo nelle condizioni di non illuminare più, sarebbe ancora un 'illuminato...
Alla lunga, con torture e sevizie si potrebbe tarpare le ali a questi portatori di luce?

Il concetto..un illuminato è tale perchè l'ambiente gli permette di aprire il suo cuore e la sua mente? Se fosse così l'ambiente potrebbe anche decidere di fargli chiudere il cuore e la mente.

Certo uno può morire martire...

Ma poi, un illuminato non genrerebbe troppe ombre? Magari invidie. Quindi avrebbe cmq una ritorsione stile boomerang.

Ma l'illuminato è uno che sta agli estremi o che sta al centro o che sta fuori dal gioco?

secondo te chi è?
"essere nel mondo ma non del mondo"