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Riflessioni sull'Alchimia

Riflessioni sull'Alchimia

di Elena Frasca Odorizzi   indice articoli

 

Il Gioco dell'Ouroboros.
Una reinterpretazione alchemica del gioco dell'Oca

Ottobre 2009
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OuroborosCASELLA 7
Immagine: Porta del Mitreo delle Sette Sfere con il simbolo di Mercurio
Nome della Casella: 1a  Porta
Simbolo Aggiuntivo: Chakra: Centro della Radice.
Abilità speciale: si perde un turno.

 

Il Significato dell'Immagine: in aggiunta alle 4 caselle dei Venti, nel gioco sono presenti 7 Porte Planetarie, per scandire le tappe del Cammino Iniziatico. Le altre immagini del gioco, acquistano un significato aggiuntivo a seconda che si trovino prima o dopo questi 7 Ingressi. Il disegno utilizzato per le Porte è quello del Mitreo delle Sette Sfere di Ostia (1), ma al posto delle divinità planetarie ho usato i simboli astrologici corrispondenti:


Passando attraverso di esse il seguace del dio alla fine riusciva a guadagnare l'universo ultramondano (Merkelbach 1988, p. 95), secondo uno schema che evoca l'ascensione dell'anima attraverso le sfere planetarie nel Corpus Hermeticum (2) (I, 25-6) dove lo sbocco dell'ascensione è il divenire  divini (3).

La prima divinità che ci accoglie sulla Soglia, non è Saturno, come ci si potrebbe aspettare, in un contesto alchemico, ma lo psicopompo Mercurio. Per spiegarne il motivo, è necessaria una digressione. In Epoca Alessandrina furono stilate diverse liste associative, tra divinità, metalli e pianeti, nel tentativo di dare una forma sincretica ai culti misterici, alla mitologia e alla simbologia. La contraddittorietà e lacunosità delle fonti, ci impedisce di capire perché alcune liste si imposero rispetto ad altre. La lista dell'alchimista Olimpiodoro, del VI d. C. , per esempio, riprodotta in un manoscritto datato IX secolo, attribuisce lo Stagno a Mercurio, anche se già dal VII d.C., l’Alchimista Bizantino Stefano, aveva proposto l'accostamento Mercurio-Argento Vivo e Saturno-Piombo, ponendo rispettivamente il Dio Messaggero nella Sesta Regione e il Dio del Tempo nella Prima e più alta, “per opera” del Demiurgo platonico. A confondere ulteriormente le acque, c'è la testimonianza discorde, del Padre della Chiesa Origene, che associa il Piombo e Saturno alla prima porta (o regione), che però considera la più bassa,  adducendo come prova il fatto che i Persiani dediti al Culto di Mitra « [...] attribuiscono la prima a Crono, giustificando attraverso il piombo la lentezza dell’astro (4)». Diversamente la pensano “il suo collega” San Girolamo e due fonti dirette (5) del culto di Mitra, che danno  la sfera di Saturno, come quella più elevata, forse perché, già all'epoca, il suo astro era considerato il più distante dalla Terra e quindi, una volta varcata la porta del Tempo, ci si aspettava di essere proiettati nell'Eternità delle Stelle fisse.
Per quanto riguarda la posizione di Mercurio come custode della prima porta esiste, al  momento, una sola testimonianza archeologica, quella del Mitreo di Felicissimo, che ritrae il caduceo di Hermes nella prima lastra del cammino delle sette sfere. Avrebbe forse avuto più senso l'ipotesi della presenza della Luna in questa sede, così come si ricava da un altro frammento epigrafico romano e come propone la sequenza Tolemaica, accettata dai Cabalisti che la applicano all'Albero Sephirotico. Saturno è, infatti, il reggitore del segno del Capricorno, il Sud Cosmico, l'Uscita delle anime dalla materia, mentre la Luna è la reggitrice del segno astrologico del Cancro, l'Imum Coeli, il Nord Cosmico, l'Ingresso delle anime nella materia e l'inizio del periodo più buio dell'anno.
Essendo impossibile dirimere una questione che era già confusa in origine, e dopo aver studiato il Mitreo di Felicissimo (6), ho semplicemente accettato l'ipotesi che meglio si adattava alle mie esigenze, scegliendo la disposizione con Ermete all'ingresso e Saturno all'uscita, in virtù di due semplici considerazioni: la prima è che Saturno e Mercurio sono le facce speculari della stessa medaglia, perché la Materia Prima degli Alchimisti, nella forma di Pietra Plumbea è anche la Materia Finale portata a perfezione, l'Oro Filosofale o Mercurio dei Filosofi, (l'Apprendista, infatti, un giorno sarà Maestro e il Maestro resterà sempre un Apprendista della Vita se vuole continuare ad imparare per evolvere); il secondo motivo è che Ermete, conosciuto anche come la guida dei morti, è in stretto collegamento sia con l'elemento Mercuriale alchemico che con il Padre dell'Alchimia. Chi altri potrebbe accogliere sulla soglia,  l'Anima dell'Alchimista Pellegrino, che vuole attraversare gli Inferi,e mostrargli  la Strada verso l'Uscita e la Rinascita, se non Ermete Trismegisto (7), in persona?

Il Nome della Casella: questa è la Prima Porta che incontriamo e corrisponde al primo gradino di una Scala Mistico-Alchemica (8), che congiunge idealmente il Cielo e la Terra, per fare i miracoli della Cosa Una (9). Considerarla il gradino più basso è sbagliato, è più opportuno paragonarla alla  prima di sette lunghe soste allegoriche distribuite secondo una precisa successione di esperienze significative, che rappresentano nel loro insieme una metafora del Viaggio Solare, dal “Buio” della Ragione, (l'illusoria conoscenza di sé e del mondo), verso la “Luce” della Consapevolezza. Un percorso simile si trova nel già citato Mitreo di Felicissimo di Ostia. Di questo capolavoro restano solamente i resti di un suggestivo pavimento composto da 7 lastre consecutive, orientate secondo l'asse Ovest – Est, decorate con oggetti simbolici stilizzati, che ne rappresentavano, forse, il livello raggiunto e la Chiave di passo.

Il Simbolo aggiuntivo: a ogni Porta ho associato il nome e il colore di uno dei Sette centri energetici del sistema iniziatico indiano, mettendo in luce gli aspetti complementari e similari tra la nostra tradizione esoterica Europea e  quella Orientale, ma evitando sovrapposizioni forzate, anche se molti simboli sono ormai diventati (o sono sempre stati) parte di un bagaglio culturale comune. La Via Tantricaè un altro modo di rappresentare il Viaggio di rinascita, espresso con l'immagine del risveglio di un simbolico Serpente energetico, chiamato Kundalini, (simbolo assolutamente equivalente ai Serpenti che si incrociano sul nostro Caduceo Ermetico (10)). La sede, dove dorme arrotolata Kundalini, è la prima di sette tappe chiamate Chakra, (lett.Ruota o Vortice), poste lungo la colonna vertebrale che l'energia vitale vivifica man mano che risale  dal basso verso l'alto. Il nome di questo primo nodo energetico, posto in corrispondenza dell’osso Sacro, è Muladara o Chakra della Radice (11). Il suo colore è il Rosso e l'elemento associato è la Terra, il Principio-Energia capace di assicurare nascita, sviluppo e nutrimento a ogni cosa.

Abilità speciale: poiché ogni Porta segnala l'avvenuto passaggio a un nuovo livello di ricerca (e quindi di consapevolezza), chi si ferma in una di queste stazioni, resta fermo un turno per meglio rifletter su lo cammino intrapreso.

 

OuroborosCASELLA 8
Immagine: Acqua nera dai riflessi oro, che fuoriesce da un Vaso Capovolto.
Nome della Casella: Vaso Vuoto

 

Il Significato dell'Immagine: scavando nella miniera vengono rimossi quei pensieri e ricordi ischeletriti che hanno ricoperto e seccato la nostra Sorgente interiore, riducendola a una stagnante palude di acqua nera, amara e velenosa. In certi momenti della Vita siamo proprio come Vasi pieni di sostanze nocive e pericolose, perché estranee al nostro vero Essere e solo svuotando il nostro Cuore e rimuovendo le nere incrostazioni sul fondo, possiamo far sgorgare nuovamente un sentimento d'Amore per noi stessi e per il prossimo:

 

« Poiché l'amore in voi è una sorgente, se decidete di impedirle di sgorgare sarete innanzi tutto voi a inaridirvi. Certamente a quel punto nessuno potrà abusare di voi, deludervi, ma l'acqua della vostra sorgente spirituale non sgorgherà più e perderete la vita. Sì, poiché quando lasciate prosciugare la vostra sorgente, il mondo divino si chiude e diventate poveri e vuoti (12). »

 

Il numero 8 della casella si accorda con il significato della Sorgente Infinita, nascosta dentro ognuno di noi ed espressa dai riflessi d'oro nell'acqua nera.
Il Nome della Casella: gli effetti dell'intossicazione si manifestano nel Corpo con sintomi psicofisici e nell'Anima con l'annebbiamento delle facoltà mentali ed emotive. Il nome della casella ha quindi un doppio senso, perché spesso quando ci sentiamo vuoti in realtà siamo pieni di insoddisfazione e l'unico modo che abbiamo per ritrovarci e liberarci di ciò che ci fa soffrire è  svuotarci volontariamente:

 

« [28] [...] " Mi sono trovato in mezzo al mondo, e mi manifestai loro nella carne. Li trovai tutti ubriachi; tra essi non ne trovai alcuno assetato. E l'anima mia è tormentata per i figli degli uomini perché in cuor loro sono ciechi e non vedono: vennero nel mondo vuoti e cercano di uscire dal mondo vuoti. " Ma ora sono ubriachi. Allorché avranno vomitato il loro vino, allora faranno penitenza (13) ". »

 

OuroborosCASELLA 9
Immagine: due serpenti che si mordono la coda, uno possiede zampe, ali e corona.
Nome della Casella: Ouroboros
Abilità speciale: avanzamento o arretramento

 

Il Significato dell'Immagine: nel gioco classico ogni 9 caselle si trova un'Oca, con il potere di far raddoppiare il tiro. Il risultato di questa disposizione è che con un lancio iniziale di 9 si può arrivare immediatamente alla casella 63 e quindi alla vittoria. In questa versione del gioco al posto dell'Oca ci sono due Serpenti che si ricorrono le code, con tutt'altre abilità speciali e conseguenze. L'immagine che ho usato è quella tratta dai disegni di Abraham Eleazar, Opera Chimica Antichissima (1760), e dal Donum Dei (1735):

 

« Nella prima illustrazione del codice di Flamel “sono raffigurati un albero e due serpenti che di divorano l'un l'altro”. Questi simboleggiano il ciclico susseguirsi di distillazione e condensazione. “Il serpente alato” spiega lo pseudo-Eleazar, “rappresenta lo spirito universale del mondo [...] che emana dalla rugiada e con cui noi prepariamo il sale nostro. Il serpente posto in basso, invece, simboleggia la materia nostra,[...] la giusta terra vergine, [...] che si trova sotto le radici vegetali.” […] “Il serpente in alto [..] è lo spirito del mondo, che a tutto dona la vita, tutto uccide e in sé reca tutte le forme naturali. Insomma è tutto e nulla” Per mezzo della chimica, da una cosa se ne possono ottenere due “che recano in sé il terzo e il quarto. E quando un serpente avrà divorato l'altro, né risulterà questa figura (14)" »

 

La “figura” in questione è quella classica del Serpente che si morde la coda, la stessa che ha ispirato il nome e l'immagine della Plancia del mio gioco e che qui si trova nella versione Coronata e Trionfante.
Il Nome della Casella: questo emblema è usato in più di una tradizione come simbolo palingenetico, (dal greco palin, di nuovo e génesis, nascita), perché non solo divora, ma anche rigenera se stesso (15). Gli Alchimisti lo chiamano Ouroboros, che secondo Eleazar vuol dire Re Serpente: « questo serpente è detto Ouroboro » perché « in lingua coptica Ouro vuol dire “re”, mentre ob in ebraico  vuol dire “serpente” (16). »
Abilità speciale: quando si cade nella casella dell'Ouroboros dobbiamo ritirare subito per sapere se dobbiamo avanzare o retrocedere. Questa regola è stata pensata collegando la natura “rotolante”  dell'Ouroboros con le proprietà attribuite dai Pitagorici ai numeri. Una cifra dispari è una energia aperta in stato dinamico, come quella di un atomo la cui struttura ricettiva gli consente di creare nuovi legami e creare molecole diverse. Un numero pari, invece, in virtù del suo essere stabilizzato rischia di tendere alla stasi e al regresso se rimane chiuso su se stesso senza aprirsi “a nuove esperienze”. Chi si ferma in queste caselle deve tirare nuovamente. Se il numerò sarà pari (stabilità e chiusura) l'Ouroboros rotolerà all'indietro e noi torneremo indietro di tanti passi quanto i dadi ci indicheranno, viceversa a numero dispari, (movimento e apertura), corrisponderà un avanzamento uguale alla cifra del lancio. Giocando si scoprirà che Pari e Dispari, nella interazione tra le tappe fisse e ineluttabili della Vita e la mobilità imprevedibile dei Dadi del Destino, non corrispondono a una situazione positiva o negativa in senso assoluto, ma sono solo due diverse opportunità di scelta. Ogni situazione infatti è relativa, di conseguenza un arretramento può rivelarsi una fortuna in un dato momento del gioco, mentre un avanzamento può dimostrarsi una pessima mossa.

 

OuroborosCASELLA 10
Immagine: Lampada a olio con fiammella.
Nome della Casella: Lampada

 

Il Significato dell'Immagine e il Nome della Casella: l'Alchimista dell'Atalanta Fugiens segue le leggi di nostra Signora Natura (17), illuminando la Via Maestra con una Lanterna in mano. Anche sul pavimento del Mitreo delle Sette Sfere di Ostia è rappresentata l'immagine di una piccola Lucerna a olio perennemente accesa, appesa sotto l'arco di una misteriosa porta centrale. La Lampada, come la Coppa, rappresenta la nostra Anima, ma far brillare la fiamma o sgorgare l'acqua dipende solo da noi. La Luce della nostra piccola lanterna non deve mai essere confusa con le false luminarie che si incontrano lungo il Cammino, né tanto meno deve farsi soffocare dalle rutilanti opinioni degli altri, perché SOLO la saggia voce del nostro Maestro Interiore ci verrà in aiuto per guidarci verso l'uscita nei momenti più bui della Vita.

 

OuroborosCASELLA 11
Immagine: un paio di Occhiali
Nome della Casella: Lenti
Abilità speciale: si perde un turno

 

Significato dell'Immagine e Nome della Casella: all'Alchimista dell'Atalanta Fugiens, non basta la  Lanterna, per affrontare l'Oscurità, ha bisogno anche di un bel paio di Lenti  spesse. Anche noi, come lui, molto spesso siamo miopi e non vediamo, o vogliamo vedere, come le cose sono veramente. Ciò che ci sembra innocuo spesso è più pericoloso di ciò che ci sembra deforme e mostruoso, mentre piccole cose, apparentemente insignificanti, troppo tardi si rivelano essenziali. Siamo ciechi nella Caverna, oltre che ubriachi, ma cercando di vederci meglio, nelle varie questioni della Vita, pian piano possiamo diventare meno ottusi, perché come diceva Proust: « Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi » .

Abilità speciale: In questa casella si perde un turno, perché si tratta di una casa di introspezione ed è  necessario mettere alla prova le nostre vere intenzioni soffermandoci per uno tempo a riflettere su le proprie necessità.

 

OuroborosCASELLA 12
Immagine: Bussola con direzione da Ovest a Est
Frase: Bussola
Simbolo Aggiuntivo: le lettere MS e A,R,I,A

 

Significato dell'Immagine e Nome della Casella: in questo emblema è dissimulata una precisa indicazione di Viaggio, ma per capirla è necessario riflettere sul significato simbolico del Tempo in relazione al Cammino Iniziatico.
Se dal nostro emisfero ci immaginiamo nel punto di intersezione degli assi Est-Ovest e Sud-Nord e osserviamo idealmente il moto diurno apparente (18) del Sole, vediamo che questo sorge a Oriente, (al punto cardinale Est, coincidente con l'Alba, ore 6.00), raggiunge il suo apice allo Zenit, (cioè a Sud, a Mezzogiorno, ore 12), tramonta a Occidente (a Ovest, Tramonto, ore 18) e infine scompare dalla nostra vista al Nadir (a Nord, alla Mezzanotte, ore 24). Allo stesso modo se registriamo il moto annuale apparente del Sole sull'Eclittica, questo sembra attraversare i 12 segni zodiacali e individuare l'inizio delle quattro stagioni da Est, con l'Equinozio di Primavera, a Nord, con il Solstizio d'Estate, a Ovest, con l'Equinozio d'Autunno, fino a Sud con il Solstizio d'Inverno. Tutte queste informazioni astronomiche e astrologiche, una volta indagate da un punto di vista allegorico e ritualizzate in modo da armonizzare il ritmo della Natura, con quello della propria vita psicofisica, servono agli Iniziati per riflettere sul senso dell'Esistenza e sulla direzione che vogliono dare al loro destino personale. La Vita, infatti, ha lo stesso andamento circolare e fasico del tragitto quotidiano e annuale del Sole, ma per “Sciogliere il Cerchio”, pur restandoci dentro, cioè per liberarsi da quei condizionamenti che fanno sembrare l'Esistenza una Condanna prestabilita, invece che una Occasione evolutiva, gli Antichi avevano inventato i rituali di passaggio. Come abbiamo visto nella Casella 4, la teoria che è alla base del Viaggio iniziatico nei Culti Misterici è spiegata nell'Antro delle Ninfe (19) di Porfirio. Il filosofo Neoplatonico, prendendo spunto da un passo di Omero, rivela, ai suoi lettori, che gli Ingressi per i quali le Anime entrano ed escono dal mondo, sono posti sull'asse Nord-Sud, invece che su quella Ovest-Est, lungo la quale vengono comunemente orientati i Templi, perché la funzione delle Porte Solstiziali è quella di collegamento cosmico, tra il Cielo e la Terra:


Né poco è il dubbio sulla causa per cui [Omero] attribuì le parti di Settentrione agli uomini, e agli dèi invece quelle di Meridione, e per quale motivo non ha usato piuttosto il Levante e l’Occidente, giacché quasi tutti i templi hanno le statue e gli ingressi volti a Levante, in più, coloro che entrano, guardano ad Occidente, allorché stando dinanzi alle statue tributano agli dèi preghiere e riti (20). - […] quanti parlano delle cose divine fissano il Sole e la Luna quali ingressi delle anime; e per il Sole si sale, mentre per la Luna si scende (21). ; [...] E Platone parla di due bocche. Di queste, il Cancro è quella per cui le anime discendono, ed il Capricorno quella per cui ascendono. Ma il Cancro è settentrionale e atto alla discesa, mentre il Capricorno è meridionale e atto all’ascesa. E le parti di Settentrione sono proprie alle anime che discendono verso la generazione (22). - […] Per queste cose, dunque, le parti boreali convengono alla stirpe mortale, cadente sotto la generazione; mentre le parti australi a quella (che ha un carattere) più divino; parimenti le parti di Oriente agli dèi e quelle Occidentali ai demoni (23) ; […] Per questa ragione (il poeta [Omero]) dice via non propria agli dèi, ma agli immortali, comune anche alle anime che sono per sé o per essenza immortali (24) ; [...] l’una spetta agli dèi e ai valenti (tra gli uomini), l’altra ai mortali e più frivoli (25).

All'interno della Ruota delle Stagioni esiste, dunque, un Sentiero Nascosto, che ha l'andatura di un “colpo di fulmine (26)” permettendo a tutti gli opposti, (i Solstizi e gli Equinozi, il transito annuale del Sole e quello giornaliero, il Buio e  la Luce, il basso e l'alto, il dentro e il fuori, l'Ovest e l'Est, il Nord e il Sud, l'avanti e l'indietro, la Terra e il Cielo), di congiungersi. Questo cammino è riassunto nell'immagine di questa casella,  laddove il Giglio, che viene di solito usato nelle Bussole per indicare il Nord, evidenzia, al contrario, il Sud, mentre la lancetta della direzione si trova immobile, con la punta rivolta a Est e la coda a Ovest, esaltando entrambi i percorsi:


[…] Poiché la natura ha principio dalla differenziazione, stimarono ovunque ciò che ha due porte come suo simbolo. Infatti, il viaggio si compie attraverso l’intelligibile e il sensibile; [...] o per cammino immortale o per mortale cammino. E v’ha un centro sopra la terra e uno sotterraneo; e l’Oriente di contro all’Occidente; e la sinistra e la destra; la notte e il giorno: per questo l’armonia (ha un andamento) a doppia curva e saetta attraverso gli opposti (27).

Chi sono, da dove vengo, dove sto andando, sono le domande che la magnetica pietra mentale, a un certo punto della vita si pone, trovando la forza necessaria per vincere l'attrazione che la lega al Nord, preferendogli il Sud, cioè la Porta che astrologicamente indica la realizzazione e il successo delle umane fatiche e spiritualmente libera le Anime “dalla forza di gravità (28)”.
Ogni Viaggiatore comincia, quindi, la sua avventura a Nord, nell'ora più buia, dallo stesso punto da cui è entrato nel Mondo, perché da allora il suo tempo esteriore e interiore è trascorso senza coscienza e il suo movimento si è rivelato solo un girare su se stesso. Questo luogo corrisponde al Nadir, al Sole di mezzanotte e al diminuire della luce a partire dal Solstizio d'Estate. In Astrologia è conosciuto come Imum Coeli, la parte più bassa del Cielo Astrale, la Casa della Nascita, della Famiglia e delle Radici dell'Essere, la Porta Settentrionale della Incarnazione, presieduta dal segno del Cancro e dalla Luna. Da qui, chi vuole liberarsi dall'influenza dei valori materiali, e dare un senso a tutta l'esperienza che ha sedimentato dentro di sé, fino a quel momento, deve andare a bussare alla Porta d'Occidente.
L'Ovest, infatti, nel Ciclo Giornaliero del Sole, equivale al Crepuscolo e nel Ciclo Annuale coincide con l'Equinozio di Autunno, il tempo della Putrefazione dei Semi (la Nigredo Alchemica), necessaria alla nascita di una Nuova Pianta. I seguaci di Mithra, nei loro antri artificiali, simulavano il percorso del Sole, in mezzo ai 12 Segni Zodiacali, (la vita umana), compiendo un simbolico Viaggio attraverso sette gradi, le Sette Sfere o Porte Planetarie. I simboli di questo cammino erano collocati sul pavimento, lungo l'asse Ovest-Est e di fronte all'ultimo scalino si trovava, di conseguenza, l'Est con la sua Alba Equinoziale.
La Vetta di questa Mistica Scala, corrispondeva, però, al grado più alto raggiungibile, quello del Pater, associato a Saturno, che era invece il Signore del Solstizio d'Inverno. La possibilità di vedere, raggiungere e dare la Luce erano, quindi, tre momenti operativi diversi, identificabili il primo nell'Iniziazione,(il Risveglio), il secondo nella Maestria, (il Lavoro di perfezionamento), il Terzo nella reggenza del Tempio (il raggiungimento dell'Illuminazione). Nel primo l'Iniziato, vinceva simbolicamente la morte, rinascendo a Est, come il Seme primaverile, risvegliando cioè la sua Anima addormentata nella Materia, mentre nel secondo e nel terzo lavorava per raggiungere la piena realizzazione interiore, volgendosi spiritualmente a Sud, verso lo Zenit, il Medium Coeli, dove il Sol emerge Invictus al Solstizio d'Inverno e le Anime illuminate, avendo acquistato in vita, la possibilità di uscire dal mondo, potranno finalmente varcare l'ultimo cancello, quando i loro corpi saranno morti. Li, infatti, regna Saturno, il Dio del Tempo, alle cui spalle si apre l'Eternità, che promette la liberazione dal Ciclo delle Rinascite a chi abbia ottenute le precedenti chiavi (e parole) di passo (29), dagli altri Portieri Celesti (30):


[...] Sentivo dire che essi (cioè i Magi ) non so con che formule incantatorie (31), e con che riti iniziatici, aprono le porte dell’Ade e vi fanno scendere e poi risalire sano e salvo chi vogliono (32).

Il Simbolo aggiuntivo: la S, intrecciata sulla M, e le lettere I, A, R, A, poste ognuna accanto a uno dei punti cardinali, se lette  a Zig Zag, cioè da Nord a Ovest e da  Est a Sud, compongono la parola ARIA, che combacia con il percorso del gioco, rappresentandone la Chiave di lettura.  Per comprenderla basta ripensare al significato della casella 4, dove viene il Vento Noto, fa in modo che l'Anima si separi dalla parte umida, che la attrae nella generazione, trasformandola in uno spirito volatile, per cui  la nostra 'ARIA secca non è altro che l'Anima, che si libera dalla materia attraverso il Viaggio Iniziatico.  La sigla MS, invece, è un simbolo esoterico presente un po' ovunque, compresa la famosa chiesetta di Rennes-le-Château. Rappresenta una dissimulazione dell'Albero del Bene e del Male circondato dall'Edenico Serpente, che maschera a sua volta l'immagine della Colonna Vertebrale e del Serpente Kundalini, come Via per risvegliare l'energia attraverso la conoscenza e la conciliazione degli opposti. Ho trovato questo acronimo in un antico Stemma Benedettino, insieme ad altre simbologie a cui accennerò nella casella 39. Sommando la M e la S, con le altre lettere, si ottiene il nome S(anta) M-aria, che qui si riferisce a “Maria di Magdala”, l'Amata, (dall'egiziano M[e]ry), da Cristo (33), cioè lo Gnostico Perfetto, metafora della Pietra Filosofale Umana e dell'Anima illuminata.


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NOTE
1) http://www.ostia-antica.org/regio2/8/8-6.htm - Regio II - Insula VIII - Mitreo delle Sette Sfere (II,VIII,6).

2) Per i collegamenti tra l’Ermetismo ed il Mitraismo cfr. Jack Lindsay, Le Origini dell’Alchimia nell’Egitto Greco – Romano, Roma, Edizioni Mediterranee, 1984. 

3) Le Religioni dei Misteri, Vol. II, op. cit. , p. 352 (dall'Introduzione dell’Autore).

4) Ivi, p. 411, G7, Origene, contra Celsum, IV 22 :  « A ciò alludono la dottrina dei Persiani e il rito iniziatico mitraico che è in uso presso di loro. In essa si trova una rappresentazione simbolica delle due orbite celesti, quella delle stelle fisse e quella riservata ai pianeti, e del tragitto dell’anima attraverso di esse. E’ questa la rappresentazione simbolica: una scala a sette porte, alla cui sommità si trova una ottava porta. La prima di quelle porte è di  piombo, la seconda di stagno, la terza di bronzo, la quarta di ferro, la quinta nella lega per coniare le monete, la sesta d’argento e la settima d’oro. Attribuiscono la prima a Crono, giustificando attraverso il piombo la lentezza dell’astro, la seconda ad Afrodite, associando a questa la lucentezza e la tenerezza dello stagno, la terza, dotata di una solida base di bronzo a Zeus, la quarta  ad Ermes, perché il ferro e Ermes sopportano ogni attività, procurano ricchezze e sono particolarmente resistenti alla fatica, la quinta , costituita di una lega irregolare e colorata, ad Ares, la sesta, d’argento, alla Luna , la settima, d’oro, al Sole…»

5) Ivi, pp. 385-386, E7, frammento CIMRM, I 480, p. 383, E4, frammento Epistulae di San Girolamo, 107, 2 (a Leta). Vedi anche il mosaico del pavimento del Mitreo di Felicissimo.

6) Saturno, nel Mitraismo, è il reggitore della Settima e ultima Porta ed è collegato al grado più alto, quello del Pater, cioè del Maestro.

7) Cfr. l'Ermete Trisemgisto che ci accoglie all'ingresso del Duomo di Siena, scolpito sul pavimento di una marmorea tarsia rinascimentale. A questo proposito vedi il mio saggio: Un Alchimista di nome Orfeo in una tarsia rinascimentale senese del 1500. https://https://www.riflessioni.it/alchimia/alchimista-orfeo-1.htm

8) Cfr. la Scala di Giacobbe, la Scala della prima tavola del Mutus Liber, l’Albero della Vita Cabalistico, la Scala del terzo manifesto dei Rosacroce, ecc.

9) Cfr: « Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare i miracoli della cosa una ». Incipit della Tavola smeraldina,  nella traduzione  riportata dall'alchimista Hortolanus, in: Il Filo di Arianna, 42 trattati di Alchimia dall’Antichità al XVIII secolo,  scelti e tradotti da Sabina e Rosario Piccolini, vol. I, Collana Mimesis, Milano, 2001, p. 25.

10) Probabilmente anche al mito del Serpente biblico intorno all'Albero del Paradiso, se venisse letto diversamente.

11) GIULIANA LOMAZZI, Reiki, trovare l'armonia e il benessere con l'energia universale nelle nostre mani, Milano, Vallardi, 2000, pp. 48-49

12) Frase di Omraam Mikhaël Aïvanhov

13) I Vangeli gnostici, op. cit. , pp. 9-10 [28]

14) ALEXANDER ROOB, Il Museo Ermetico, Alchimia e Mistica , Milano, Taschen edizioni, 1997, pp. 402 - 403

15) Nei culti antichi preistorici e protostorici era associato alla Dea Madre, come dispensatrice di vita e di morte. Cfr. MARIJA GIMBUTAS, Il Linguaggio della Dea, Roma, Venexia, 2009.

16) Ibidem

17) MICHAEL MAIER, Atalanta Fugiens con trascrizione in notazione moderna delle 50 fughe, Biblioteca Ermetica, Roma, Edizioni Mediterranee, 2002, p. 228

18) In realtà è la Terra che ruota sul proprio asse in senso sinistrorso.

19) In aggiunta all'Antro delle Ninfe di Porfirio, vedi anche : Quaderni di Simbologia Massonica, a cura di Ivan Mosca, Firenze, Firenze Libri, 2005, pp. 37-50, Quaderno n°1, Il Tempio come rappresentazione del Cosmo.

20) PORFIRIO, L’Antro delle Ninfe, op. cit., p. 16, Capitolo III

21) PORFIRIO, L’Antro delle Ninfe, op. cit., p. 56, Capitolo XXIX.

22) Ivi, p. 46, Capitolo XXII.

23) Ivi, p. 55, Capitolo XXIX.

24) Ivi, p. 47, Capitolo XXIII.

25) Ivi, p. 58, Capitolo XXXI.

26) Cfr. lo Tzim-Tzum, cioè il Colpo di Fulmine della Cabala.

27) PORFIRIO, L’Antro delle Ninfe, op. cit., p. 56  Capitolo XXIX.

28) Nel grado del Miles, nella terza sfera, l'Iniziato veniva gettato in una pozza piena d'acqua, (cioè nella generazione), legato e bendato, dove, apparentemente incapace di poter autogestire la propria condizione umana, veniva liberato dai lacci che lo imprigionavano nell'ignoranza, con un colpo di spada: « Quale culto prevede che dentro a una caverna, i segaci con gli occhi bendati subiscano scherni? … [...] altri ancora con le mani legate da budella di pollo sono gettati sopra buche piene d’acqua; e uno che chiama se stesso liberatore si accosta impugnando una spada e si getta contro le budella di cui s’è detto. »  TERTULLIANO, de corona militis, 15, 3 – 4, in Le Religioni dei Misteri, Vol. II, op. cit. , p. 388 – 389, Frammento E 12.

29) Cfr. le chiavi del Cancello del Paradiso custodite da San Pietro e la statua zoomorfa, astrologico-astronomica dello Zurvan o Aion leontocefalo, presente nel mitreo di Ostia, (190 d.C. ), che rappresenta il tempo Infinito, (l'Eternita), e tiene in mano due chiavi, oltre ad altri interessanti attributi. Vedi anche il Rituale Mitraico del Gran Papiro Magico di Parigi, in Introduzione alla Magia , a cura del Gruppo di Ur pubblicato dalle edizioni Mediterranee.

30) Ovviamente, riferendosi a Misteri diversi, si potrebbero tracciare altri tipi di percorsi: per esempio entrando a Ovest, ricevendo l'Iniziazione a Est e poi ponendosi a Nord, come Apprendisti, in attesa di passare nella Colonna del Sud divenendo Maestri, si ottiene la forma di un 4. È interessante notare, a questo proposito che la posizione delle gambe piegate a formare il numero 4, viene associata agli iniziati ed è usata nei Tarocchi.

31) Vi era, evidentemente, una parte liturgica parlata, nei culti misterici antichi, di cui non siamo più a conoscenza.

32) LUCIANO, Menippeo, 6, in  Le Religioni dei Misteri, Vol. II, op. cit. , Frammento G5, p. 409.  Avendo tempo, ci sarebbe qui da riflettere sul sistema Gnostico degli Eoni e dei suoi Arconti in relazione al culto di Mithra.
33) I Vangeli gnostici, op. cit. , p. 58 [64], Vangelo di Filippo : « Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli, e spesso la baciava sulla bocca. Gli altri discepoli, vedendolo con Maria, gli domandavano: perché l'ami più di noi tutti? Il Salvatore rispose e disse loro: com'è ch'io non vi amo quanto lei?" » .


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