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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

 

Esoterismo all'ONU

Aprile 2019

 

Non avrei scommesso un euro sul successo del mio articolo sulla Meditation Room delle Nazioni Unite, nel quale non presentavo niente di nuovo ma mi limitavo a riproporre una sintesi delle informazioni che circolano in rete su questo tema, per impostarne una rilettura non stupidamente complottista ma seriamente esoterica; eppure il successo c’è stato, al punto che un gentile lettore mi ha informato di essersi recato nella Meditation Room con una copia del mio articolo e di averla utilizzata come supporto alla meditazione.

A questo punto mi sento in dovere di estendere, almeno un pochino, il discorso.

Come è noto, una delle principali fonti delle deliranti accuse di satanismo che vengono rivolte all’ONU è il suo legame con la Lucis Trust, associazione che è un derivato della Società Teosofica; e prima di procedere oltre, mi sembra necessario precisare con forza che l’associare la teosofia al Male non è soltanto una falsificazione, ma soprattutto un’analisi molto stupida, dietro la quale si celano inconfessati (e inconfessabili) integralismi religiosi.

In realtà, se volessi esprimere in due parole il senso del colossale edificio spirituale che i Teosofi hanno prodotto nel corso di un secolo e mezzo, la cosa migliore che potrei fare è rimandare il lettore alla sintetica presentazione della teoria di base dell’Ermetismo da me inserita nell’articolo Ancora sulle Sette Torri del Diavolo; nel quale ho accennato alle due possibilità, da parte dell’Uomo, di interpretare la sua esperienza nel mondo della materia come un accidente del tutto negativo (in quanto la percezione delle forme ci separa dalla percezione della totalità) o come un’occasione per recuperare la corretta visione della realtà attraverso un processo evolutivo.

Ora, la tradizione ermetica si esprime radicalmente a favore della seconda ipotesi, e di essa il movimento teosofico rappresenta una delle versioni più complete e aggiornate; venuta al mondo per così dire tardi non perché sia antitradizionale, ma perché in passato non era disponibile la possibilità di compiere l’immenso lavoro di esegesi delle scritture sacre di tutto il mondo compiuto dalla signora Blavatsky, che della Società Teosofica fu la fondatrice.

La chiave per comprendere a fondo l’esoterismo dell’ONU è dunque la stessa che fu utile agli esoteristi di ogni epoca per impadronirsi dei misteri dell’Ermetismo - la legge del tre, la legge del sette e così via; e non è certamente il caso che io mi dilunghi su queste specificità nel presente articolo, in quanto nei tredici anni di esistenza di questa rubrica non ho fatto altro che parlarne.

La Lucis Trust è uno dei più elevati sottocentri odierni dell’organizzazione esoterica che domina il mondo;ma non il più elevato, e non il solo che si muove a quei livelli. Per fare solo alcuni esempi, una buona spanna più in alto possiamo trovare il Sabbataismo o Sabbatianesimo e il Frankismo, nonché il movimento cosmista, la cui sottovalutazione (come ho già avuto varie occasioni di rilevare) è una delle più clamorose forme di incomprensione della realtà che possano essere accreditate ai complottisti.

Certo hanno in questo varie attenuanti, a partire dal fatto che del cosmismo, salva la mia solitaria voce, si trovano in rete soltanto descrizioni dei suoi aspetti filosofici e artistici (e come per i trinariciuti di Guareschi esisteva solo ciò che era scritto su L’Unità, così per i complottisti quello che non è in rete non esiste); però cose sorprendenti come il fatto che dalle riflessioni di alcuni sconosciuti pensatori sia nata la corsa allo spazio; come lo sbarco del cosmismo in USA ad opera di Jack Parsons e dei crowleyani; come il legame tra il loro lavoro magico e il boom dell’ufologia; come lo sbalorditivo boom odierno di concezioni cosmiste tipo Gaia e la noetica; come il fatto che Michail Gorbaciov, dopo aver liquidato l’Unione Sovietica, se ne andasse per il mondo spesato dall’ONU a rilasciare dichiarazioni del tipo il cosmo è il mio Dio, la natura è il mio Dio; insomma, a mio avviso, tutti questi fatti strani richiederebbero almeno un minimo di indagine - difficile però perché i Russi scrivono in cirillico e i complottisti sono pigri, e poi la corsa allo spazio è per loro un argomento scomodo, perché molti pensano che nello spazio l’uomo non c’è andato - e mi è capitato di chiedermi se la sorprendente diffusione di questa idea balorda non sia da accreditare proprio al cosmismo, in considerazione del fatto che ognuno dei più importanti sottocentri dell’organizzazione ha un eggregore-bolla che lo protegge distogliendo da esso l’attenzione.

Invece, nella lista dei sottocentri più importanti a livello internazionale brillano per la loro assenza quegli Illuminati che sono senz’altro una delle più fortunate invenzioni dei complottisti - i veri Illuminati furono (e sono tuttora) un piccolo movimento esoterico politicamente di sinistra, che davvero non si sa come abbiano fatto a giungere fino ai nostri giorni dopo due secoli abbondanti di selvagge persecuzioni da parte del potere - esattamente il contrario di quanto affermano su di loro i complottisti, i quali d’altra parte sono in grande maggioranza di destra, e benché affermino il contrario una delle loro principali preoccupazioni è distogliere i giovani dal coltivare quelle culture politiche che possano, in qualche modo, accelerare la fine del capitalismo.

Bisogna peraltro dargli atto che nell’affermare la potenza della Lucis Trust hanno ragione: la Lucis Trust all’ONU c’è, e c’è stata fin dalla sua fondazione, che è vero abbia propiziato (consiglio ai lettori con una buona resistenza alle letture pesanti di documentarsi su questo tema sulle opere di Alice Bailey); ed è vero che ancora oggi parecchi politici di livello internazionale ne sono membri, e che associazioni del peso di Amnesty International, Greenpeace, e l’UNICEF siano sue emanazioni.

Per cui il fatto che l’ONU sia legata a doppio filo al neospiritualismo non è da negare, perché è vero; quello su cui invece io personalmente avanzerei qualche dubbio è che il neospiritualismo debba essere per forza legato al satanismo, o comunque al male. È piuttosto legato ad un’idea di evoluzione interiore progressista, che come ho trattato in varie occasioni (e più a fondo che ovunque in Signori di Volontà e Potere) si fonda soprattutto sull’espansione della mente, in quella prospettiva che Louis Pauwels definì degli operai della Terra: l’umanità considerata come un corpo unico, volto alla realizzazione di obbiettivi di portata universale.

Qualcuno senza dubbio potrà non ritrovarsi d’accordo con questa visione, e se non è d’accordo ha il diritto di esprimere il suo dissenso; ma è scorretto giocare sulla vaghezza del significato di parole come male e satanismo per suggerire l’idea che l’ONU sia volta a promuovere crimini e progetti malvagi, perché è vero il contrario; e soprattutto, non è vera l’equivalenza (di solito taciuta) che si cela dietro questo genere di calunnie, ovvero che il male debba essere associato alla modernità.

È vero invece che il progresso innescato dalle rivoluzioni del diciottesimo secolo ha portato condizioni di vita migliori per la maggior parte degli esseri umani; anzi, se il capitalismo continua tuttora a perpetuare guerre e disparità, può farlo solo grazie all’appoggio delle forze della tradizione, che non glie lo hanno mai negato - e se proprio Satana deve stare qualche parte, io lo scorgo soprattutto nel sapiente gioco di inganni culturali che ha fatto della spiritualità tradizionale il bordone dell’ingiustizia sociale.

È poi particolarmente miope, o perlomeno sintomo di una scarsa conoscenza della storia, il non vedere come la possibilità che abbiamo oggi di praticare l’esoterismo sia figlia della libertà di pensiero portata dalle rivoluzioni, e sia stata materialmente realizzata soprattutto dalla Massoneria. Mi è capitato recentemente di leggere un testo buddista contemporaneo, molto derisorio verso gli errori di interpretazione del pensiero di Budda che si ritroverebbero in certi rituali massonici del settecento, e ho provato tristezza: come può quello scrittore non rendersi conto che la libertà di praticare la sua fede, di studiarla, lo sfizio di prendere in giro quelli che non ne sanno quanto lui, tutto questo gli viene da quei Massoni del passato che faticosamente, in assenza di mezzi di informazioni adeguati e a rischio della vita, piantavano in Occidente i primi semi delle spiritualità alternative?

Se non si riesce a vedere questo, non c’è neanche la speranza di capire che la fonte dell’antimassonismo sono, oggi come sempre, i grandi monopoli religiosi; e che se un giorno, a forza di menzogne, la Massoneria fosse cancellata, la sua scomparsa trascinerebbe con sé un po’ alla volta ogni altra forma di libertà di pensiero in campo spirituale.

Non c’è insomma da scandalizzarsi per il fatto che dietro l’ONU c’è il neospiritualismo; ci sarebbe, piuttosto, da preoccuparsi se non ci fosse.

Il consigliere spirituale ufficiale dell’ONU, Sri Chinmoy (1931-2007), affermò: le Nazioni Unite sono lo strumento prescelto da Dio. Essere uno strumento scelto significa essere un messaggero divino, che reca la bandiera della visione interiore e della manifestazione esteriore di Dio; ed in uno scritto di Alice Bailey (pubblicato postumo nel 1955) viene detto che all’interno delle Nazioni Unite c’è il germe e seme di un grande gruppo internazionale di meditazione: un gruppo di pensiero costituito da uomini e donne di conoscenza, nelle cui mani si trova il destino dell’umanità.

Il gruppo al quale la signora faceva riferimento è il World Goodwill, il cui obbiettivo dichiarato è preparare il mondo al Secondo Avvento di Cristo.

Il link Lucis Trust - World Goodwill ci conduce da entrambe le parti agli altri due più importanti sottocentri esoterici dell’organizzazione direttamente collegati all’ONU: la Aquarian Age Community (Aquaac) e la SEAT (che ovviamente non è l’omonima industria automobilistica).

Possiamo immaginare la configurazione di questi sottocentri come un quadrilatero con l’ONU al centro, e ai quattro angoli Lucis Trust, World Goodwill, Aquaac e SEAT; o meglio, questa è la visione corretta per quanto concerne la prospettiva exoterica, mentre sul piano esoterico è meglio raffigurarseli con la Lucis Trust al centro e gli altri ai quattro angoli (con l’avvertenza che, mentre Lucis Trust e World Goodwill sono precedenti, Aquaac e SEAT non esisterebbero se l’ONU non ci fosse).

Naturalmente non bisogna credere che le attività esoteriche dell’ONU si limitino alle organizzazioni che compongono questo quadrilatero+1, in quanto ciascuna di esse ha generato a sua volta svariati sottocentri: importante per esempio è l’associazione degli Amici della Meditation Room, che fa capo direttamente alla Lucis Trust, e rappresenta uno dei modi più semplici in cui un uomo della strada può bypassare il ruolo (peraltro nobilissimo) di contributore all’eggregore per passare sull’altro lato.

Vediamo ora i tre più importanti derivati dalla Lucis Trust uno per uno.

L’Aquaac, che ha in rete uno splendido sito, è l’albero di trasmissione tra l’ONU e l’universo teosofico: struttura necessaria perché, da quando la signora Blavatsky creò la Società Teosofica negli anni settanta dell’ottocento, innumerevoli diramazioni si sono sviluppate dal ceppo originario - ciascuna col suo codice espressivo - una parte delle quali sono direttamente confluite nella new age e altre no; è quindi una necessità primaria che ci sia una struttura per radunarle, sulla base di un codice teosofico minimale che vada bene per tutti - l’Aquaac è quello.

La SEAT invece è la Società per l’Illuminazione (Enlightment) e Trasformazione riservata alla formazione del personale delle Nazioni Unite, si tratti di dipendenti o di membri delle delegazioni; le sue attività principali sono l’organizzazione di conferenze ad essi riservate, nonché la costituzione di gruppi di preghiera in favore delle attività dell’ONU nel mondo.

Infine il più importante, il World Goodwill, fondato nel 1932 con l’obbiettivo di contribuire a stabilire le giuste relazioni umane e a risolvere i problemi dell'umanità attraverso il potere costruttivo della buona volontà. La sua attuale forma organizzativa è quella di un’ONG riconosciuta dall’ONU e gestita dalla Lucis Trust, che a sua volta fa parte del Consiglio Economico e Sociale dell’ONU.

I tre scopi principali del World Goodwill sono: 1 - Aiutare a mobilitare l’energia della buona volontà; 2 - Cooperare all’opera di preparazione alla ricomparsa del Cristo; 3 - Educare l’opinione pubblica sulle cause dei principali problemi mondiali e contribuire a creare la forma-pensiero della loro soluzione.

La sua ideologia può essere riassunta in Sei Affermazioni:

 

1 - L’umanità non sta seguendo un corso casuale o inesplorato. C’è un piano. Questo piano è sempre esistito, e fa parte del disegno più grande del cosmo. Il piano si è manifestato attraverso gli impulsi all’evoluzioneforniti di volta in volta dai grandi leader, maestri e visionari del genere umano.

 

2 - C’è un governo spirituale interiore del pianeta, conosciuto sotto nomi diversi come la “gerarchia spirituale”, la società delle menti illuminate, o Cristo e la sua Chiesa, e secondo varie tradizioni religiose. L'umanità non è mai stata lasciata senza guida spirituale e direzione secondo il piano.

 

3 - È in via di diffusione l’aspettativa che stiamo avvicinandoci all’“Età di Maitreya”, come viene chiamata in Oriente: quando il Maestro del Mondo e il capo presente della gerarchia spirituale, il Cristo, riappariranno tra gli uomini per suonare la nota chiave della Nuova Era (scenderemo nei dettagli sull’Età di Maitreya tra poco).

 

4 - Ci sono milioni di uomini e donne mentalmente attenti, in tutte le parti del mondo, che sono in rapporto con il piano e lavorano per dargli espressione. Sono persone in cui la coscienza dell’umanità come un’unità interdipendente è viva e attiva. Essi considerano i diversi sistemi nazionali, religiosi e sociali diversi in cui servono come modalità di espansione della coscienza umana, e modi in cui l’umanità impara le lezioni necessarie. La loro funzione primaria è, attraverso il loro esempio vivente, dare all’umanità una visione nuova e migliore di ciò che deve essere la vita.

 

5 - Il cuore dell’umanità è sano. La nostra epoca è caratterizzata dalla crescita della buona volontà e dell'impegno altruistico. Tutte le crisi, le guerre e le catastrofi del ventesimo secolo non sono riuscite a schiacciare lo spirito umano.

 

6 - Il piano per l’umanità si basa sui principi della condivisione, della cooperazione, della fratellanza pratica, dei giusti rapporti tra tutte le persone e tra le nazioni, e la buona volontà in azione.

 

È possibile aderire tanto alla Lucis Trust quanto al World Goodwill tramite la rete, e si tratta di un’esperienza da me consigliata a vari lettori che si sono poi trovati bene: gli eggregori di entrambe queste associazioni sono davvero molto caldi e amichevoli, e trasmettano molte più buone energie di quante non ne richiedano in cambio. Però non bisogna credere che sia possibile ascendere ai vertici delle due associazioni tramite questa via: arrivati a un certo punto si trova chiuso, anche se l’aderente ha a disposizione vari cammini collaterali non meno attraenti e interessanti.

Per comprendere esattamente cosa sia l’Età di Maitreya è necessaria una premessa: il simbolo del Secondo Avvento, di cui il World Goodwill si è fatto portatore (e che possiamo considerare l’equivalente cristiano della Seconda Edificazione del Tempio di Gerusalemme), riveste nell’esegesi cristiana delle Sacre Scritture un valore primario, misurabile anche dal fatto che Cristoforo Colombo andò a scoprire l’America con l’intenzione dichiarata di contribuire a realizzarlo (questa non è una fantasia di mistici, ma quanto lo stesso Colombo rivelò nel suo Libro delle Profezie, del quale ho trattato nell’articolo 130 di questa rubrica).

A questo proposito, un punto sul quale tanto gli esoteristi tradizionali quanto i Cristiani di varie appartenenze che demonizzano il progresso dovrebbero riflettere è che l’esegesi cristiana del Secondo Avvento non solo lo ha sempre prefigurato, ma anche anticipato e descritto con dovizia di particolari, a partire dalla constatazione che il martirio di Cristo inchiodato alla Croce dei Quattro Elementi associa inscindibilmente la missione storica del Cristianesimo alla progressiva acquisizione da parte dell’Uomo del controllo sulla materia; in questa immagine possiamo ritrovare il senso del simbolo del quadrilatero  che ho precedentemente descritto, ricorrente anche nei simboli di alcuni dei più importanti sottocentri di indirizzo neospiritualista - per esempio, nei rituali di elevazione a Superiore Incognito come la si pratica presso gli Ordini Martinisti anglosassoni.

Se qualcuno dei miei lettori volesse rivisitare la storia della teologia cattolica in questa prospettiva, le sorprese per lui non sarebbero certo poche; e capirebbe meglio quanto poco ci sia di tradizionale nella posizione di quei Cristiani sedicenti tradizionalisti che pretendono di trovare nei Vangeli argomenti contro il progresso, mentre si limitano in realtà a far quadrato intorno a pochi e decontestualizzati versetti del Discorso della Montagna - ragion per cui, a chi sappia davvero come stanno le cose, la suggestiva immagine teologico-elettorale dei veri credenti che pregano e piangono nel silenzio dei monasteri mentre l’empia umanità odierna, ubriaca di materialismo edonismo e musica rock, scorrazza ottenebrata su automobili puzzolenti e satanicamente chiassose sembra un po’ una cavolata.

È questo solo uno dei tanti motivi per cui la Chiesa postconciliare dialoga attentamente con tutte le concezioni religiose (moderniste e no, anglosassoni e no, filoesoteriche e no) disponibili a ravvisare nella società contemporanea non la nuova Babilonia, ma il cantiere (cito un documento dell’ONU) per una nuova civiltà e cultura in un nuovo ordine mondiale e per la venuta di una nuova dimensione spirituale.

L’umanità non sta seguendo un corso inesplorato. C’è un piano divino nel cosmo di cui siamo parte. Al termine di un’età, le risorse umane e le istituzioni consolidate sembrano insufficienti per soddisfare le esigenze e i problemi mondiali. In un momento come questo, l’avvento di un maestro, di un dirigente spirituale o di un avatar, è anticipato e invocato dalle masse dell'umanità in tutte le parti del mondo.

 

Discorso che i leader cristiani progressisti rielaborano più o meno così: non c’è scritto da nessuna parte che il Secondo Avvento debba avvenire in una nuova Babilonia, anzi è scritto di no, in quanto Gesù non ha detto che vuol venire per farsi crocifiggere di nuovo, ma in tutta la Sua gloria per giudicarci; e siccome non ha neanche detto in base a quale criterio intenda giudicarci (anche perché, se lo sapessimo, non sarebbe il caso che si scomodasse a venire), la sola cosa che si può fare è contemplare le trasformazioni del concetto di spiritualità in questo grande ambaradan bimillenario che Lui ha messo in moto (questo punto è essenziale), in modo da poter cogliere i segni della Sua volontà.

Questo non toglie ovviamente che sia difficile per la Chiesa intendersi con l’immanentismo di tanti leader new age, buddisti eccetera, e che i nuovi Messia che oggi sbucano come i funghi da tutte le parti siano per lei bocconi decisamente duri da mandar giù - difatti non dialoga con tutti, e ogni tanto salta fuori qualche Papa un po’ all’antica come Giovanni Paolo II, che (anche se nascondeva questo tratto con grandi bagni di gioventù acclamante) l’ecumenismo proprio non lo poteva vedere.

Però nemmeno lui poté né volle distaccarsi dal discorso di fondo, che è: ragazzi, se ad ogni falso Messia che arriva ci mettiamo a gridare all’Anticristo, qui va a finire come la storia della pastorella che gridava al lupo - bisogna essere realisti - bruciare non ce li lasciano più - la miglior cosa da fare è cogliere i lati positivi del suo messaggio, che ci saranno senz’altro (non si è mai visto un messaggio che non ne abbia uno), fargli pat-pat sulla testa e distribuire santini ai suoi fedeli.

Ed è del resto abbastanza ovvio che la Chiesa si sia messa a pensarla così, perché la scelta di non intrattenere buoni rapporti coi Messia altrui vorrebbe dire litigare praticamente con tutti - non soltanto gli Ebrei, ma anche gli Islamici attendono il loro Messia (il Mahdi), e tanto gli uni quanto gli altri ne hanno già sperimentato parecchi esemplari, che tuttavia non hanno convinto in pieno (forse perché, come insegna il mito del Secondo Avvento, è tecnicamente preferibile credere in un Messia che deve ancora arrivare); poi anche Krishna deve tornare (ma non aspettatelo in piedi); poi ci sono i bodhisattva buddisti… non vorrei dilungarmi qui a fare un elenco dei Messia delle varie religioni e dei Messia free lance, ma comunque si arriva a un numero che supera senz’altro il centinaio.

Per non restare indietro, anche l’ONU si è fatta il suo Messia, Maitreya; cioè per la precisione non se l’è fatto lei, bensì i Teosofi, ma tramite la linea Blavatsky-Besant-Bailey-Lucis Trust si può dire che l’ONU praticamente l’abbia adottato fin dalla sua fondazione.

Poiché il nome Maitreya significa buona volontà, possiamo dare per certo che il World Goodwill sia da esso ispirato; e poiché, come abbiamo visto, l’obbiettivo del World Goodwill è preparare il Secondo Avvento di Cristo, ecco un esempio della funzione riconosciuta a Maitreya di sintesi dei Messia (corrispondente all’idea di Messia dell’Era di Acquario).

Maitreya era in origine (ed è tuttora) un bodhisattva, che viene in più considerato anche la prossima reincarnazione di Buddha; per questo, rispetto ad altri bodhisattva, presenta la caratteristica di una condivisione piuttosto estesa a livello geografico - la sua venuta è attesa dai Buddisti indiani, cinesi, giapponesi, coreani, thailandesi, vietnamiti e tibetani. Nelle sue immagini tradizionali, viene spesso raffigurato con abiti occidentali.

Tra i suoi attributi è incluso quello di cakravartin, Re del Mondo, e se a questo aggiungiamo che la più accreditata teoria sulle origini mitologiche di Maitreya le colloca nel Mazdeismo (della cui acclarata influenza sulla genesi del pensiero tradizionale molto è stato scritto ultimamente - ne ho trattato parecchio anch’io), è lecito senz’altro affermare che il Re del Mondo guenoniano sia lui; il che immagino ponga i tradizionali dinnanzi a uno di quegli ipnotici dilemmi cui ho accennato in altre sedi, generati dalla maestria di Guénon nell’applicare la tecnica di confusione ericksoniana - infatti, sulla base del loro credo, un presunto Messia buddista deve essere classificato come cattivo, ma il Re del Mondo è buono

 

Secondo il Canone buddista cinese, alla venuta di Maitreya Dei, uomini e tutti gli esseri viventi si prostreranno a Lui… e perderanno i loro dubbi, e i torrenti delle loro passioni saranno spezzati. Liberi da ogni miseria riusciranno a superare l’oceano del divenire, e grazie agli insegnamenti di Maitreya condurranno una vita santa. Mai più guarderanno qualcosa come appartenente a loro; non avranno più proprietà, né oro, né argento, né casa, né parenti. Ma condurranno la vita santa di castità sotto la guida di Maitreya. Avranno strappato la rete delle passioni, riusciranno a meditare, e per loro ci sarà un'abbondanza di gioia e felicità, perché condurranno una vita santa sotto la guida di Maitreya.

Anche Maitreya, come altri suoi colleghi Messia, è già apparso in passato, in persone che dichiaravano di essere la sua incarnazione e di solito venivano ammazzate. Cominciò ad andargli meglio a partire dall’ottocento, quando fu identificato in Baha’u’llah (1817-1892), fondatore di quella fede Baha’i che oggi è una delle fortunate religioni riconosciute dall’ONU; ma Baha’u’llah non era ancora il Maitreya dei nostri giorni, che si manifestò nel 1977 nella persona di Rahmat Ahmad, un giovane pakistano residente a Londra.

Il Giovanni Battista di Ahmad fu il pittore e teosofo scozzese Benjamin Creme (1922-2016), che per diffonderne il verbo diede vita alla Share International Foundation, ONG accreditata presso l’ONU i cui uffici principali sono a Londra, Amsterdam, Tokyo e Berkeley; e ci sono nella figura di Maitreya come Creme l’ha delineata vari tratti, apparentemente nuovi, che sono in realtà mutuati direttamente dalla figura del Signore di Volontà e Potere come è delineata nelle scritture dell’organizzazione.

Innanzitutto il fatto che Maitreya sia onnisciente e onnipresente, ovvero che in pratica l’Universo (e l’umanità in particolare) si muova dentro di lui e ne sia parte; inoltre che il personaggio che ne rappresenta l’incarnazione terrestre non manifesti esteriormente alcun segno della propria dignità spirituale, conducendo un’esistenza che dal punto di vista sociale appare del tutto normale.

Quest’ultimo tratto, come è noto, è presente in vari cammini spirituali (e particolarmente nel Sufismo), ma la sua fonte è l’organizzazione, nella quale (come sanno i lettori che intrattengono con il sottoscritto rapporti epistolari) molto in proposito è stato scritto e codificato; e il requisito di non manifestare esteriormente in alcun modo la propria vita interiore è condizione sine qua non tanto per l’ingresso quanto per il progresso in tutti i cammini spirituali che l’organizzazione ha direttamente tracciato.

Ancora Maitreya, come gli alti gradi dell’organizzazione, è riluttante ad intervenire per influenzare il corso della storia, ma certe volte è costretto a farlo per mantenerla entro i binari del progetto; così, secondo Creme, avrebbe influenzato la fine della Guerra Fredda, la riunificazione tedesca e la fine dell’apartheid in Sudafrica (da Wikipedia).

Altre essenziali analogie tra l’insegnamento di Maitreya e il progetto dell’organizzazione sono riscontrabili nel suo annuncio di essere venuto ad instaurare la religione mondiale ed in quello della prossima fine del sistema capitalista: un tema, quest’ultimo, che Creme sviluppò secondo modalità (dal mio punto di vista) piuttosto interessanti, perché non si discostano di molto dalle analisi elaborate in proposito dai marxisti-leninisti ortodossi.

Tra le molte riflessioni sollecitate da questo dettaglio, quella che a mio avviso è la più importante è come il leader del neospiritualismo mondiale (alla cui figura, ed alle associazioni ad essa collegate, fa capo - lo voglia o no - la totalità dei movimenti new age oggi operanti) abbia di gran lunga trasceso la contrapposizione spiritualità-materialismo che sembra affliggere ancora oggi la maggior parte dei suoi seguaci, di solito molto inclini ad accreditarsi come esponenti di forme di conoscenza superiori che solo pochi al mondo sarebbero qualificati per capire; viceversa l’insegnamento di Maitreya pone l’accento sul trascendere la separatività indotta dalla molteplicità dei codici espressivi, quello dei materialisti incluso, nonché nel riconoscere anche alle persone digiune di conoscenze culturali le stesse potenzialità spirituali che si autoarrogano i grandi iniziati.

Fa anche pensare il fatto che i grandi VIP della politica e dell’economia che aderiscono al messaggio di Maitreya siano disposti a tollerarne gli aspetti rivoluzionari. Uno scettico potrebbe liquidare questo fenomeno col dire che le belle parole non hanno mai messo in pericolo i privilegi di nessuno, e forse avrebbe ragione; io però, che ho conosciuto le scritture dell’organizzazione, e presumo che anche quei VIP - o perlomeno, i sottocentri di cui sono l’espressione - debbano averle lette, mi domando se questo atteggiamento tollerante non sia anche l’espressione di una conoscenza - forse più estesa della mia - di quelli che sono i termini e i tempi del progetto; una conoscenza che include anche la disponibilità a compiere un passo indietro dalla conservazione del proprio potere, quando sapranno che è giunto il tempo in cui si deve farlo.

Non biasimo certamente quanti mi diranno che questa è una sciocchezza, o (i più gentili) un’utopia; ma si rammentino anche della sbalorditiva arrendevolezza con cui Michail Gorbaciov, facendo inferocire noi comunisti di tutto il mondo, pose mano alla pacifica liquidazione dell’Unione Sovietica perché il suo tempo era venuto.

Infine, fa riflettere (almeno me) il fatto che in quasi tutte le dimostrazioni che Maitreya è l’Anticristo reperibili in rete venga citato il fatto che è comunista.

Secondo la prassi di base che i Teosofi mutuarono dall’esoterismo (e perfezionarono notevolmente), Benjamin Creme creò una forma specifica di meditazione - la meditazione di trasmissione - specificamente volta ad accrescere l’eggregore relativo alla manifestazione di Maitreya.

Anche qui la firma dell’organizzazione è presente nel divieto di utilizzarla per la trasmissione di messaggi o insegnamenti di natura ideologica, tranne il divino scopo di guidare il lavoro delle Nazioni Unite.

Questa meditazione si basa sul metodo di meditazione Raja Yoga, che significa meditazione con un pensiero-seme, e conduce alla focalizzazione sul pensiero che viene collettivamente contemplato.

Si fonda su una sestuplice progressione del concetto di Amore Divino, che conduce al raggiungimento di diversi stadi di coscienza ai quali aspiriamo; da essi cerchiamo l’ispirazione che cerchiamo poi di esprimere nel mondo.

 

Ogni seduta viene aperta (e chiusa) con la recita della Grande Invocazione targata Lucis Trust, che ha la funzione di creare il contatto con la Gerarchia spirituale, e viene poi proseguita col lavoro sul centro Ajna, situato tra le sopracciglia.

La Gerarchia spirituale è formata da Maestri di Saggezza. Sono esseri come noi che ci precedono nella via dell'evoluzione. Hanno già terminato il processo d'evoluzione sulla Terra. Dal nostro punto di vista, sono esseri perfetti. Noi siamo divini a livello potenziale, loro manifestano ed emanano questa Divinità. Generalmente lavorano attraverso i loro discepoli, uomini e donne che con il loro lavoro influenzano e arricchiscono la società nei campi della scienza, dell'educazione, delle arti, della religione, dell'economia e della politica. La Gerarchia dei Maestri di Saggezza esiste da tempi immemorabili. Da millenni veglia costantemente sul processo d'evoluzione dell'umanità e del mondo senza violare il nostro libero arbitrio. I Maestri ci ispirano e pongono la loro saggezza al nostro servizio. Il lavoro di trasformazione delle energie deve però essere svolto dall'umanità (dal sito italiano della meditazione di trasmissione).

A partire dal 1988 Maitreya ha cominciato ad apparire ripetutamente, soprattutto in raduni di Cristiani, ma anche in riunioni di altre fedi, realizzando vari miracoli. Si tratta, per così dire, di allenamenti in vista del Giorno della Dichiarazione, ovvero della manifestazione gloriosa del Cristo-Maitreya, l’Istruttore del Mondo - in termini cristiani, del Secondo Avvento.

Maitreya manifesterà il più presto possibile la Sua vera identità. Il Giorno della Sua Dichiarazione, le radio e le reti televisive internazionali saranno collegate e Maitreya sarà invitato a parlare al mondo. Vedremo il suo volto in televisione ma ognuno di noi sentirà le Sue parole telepaticamente nella propria lingua quando Maitreya stabilirà un contatto simultaneo con tutta l’umanità. Anche coloro che non lo vedranno in televisione e non l'ascolteranno alla radio faranno quest'esperienza. Nello stesso momento, in tutto il mondo si verificheranno centinaia di migliaia di guarigioni. In questo modo sapremo che quest’uomo, e solo quest’uomo, è veramente il Cristo.

L’organo ufficiale del movimento a sostegno di Maitreya è lo Share International Magazine, sul quale sono comparsi articoli a firma di Boutros Ghali, Kofi Annan, del Dalai Lama e del principe Carlo d’Inghilterra.

Tra i temi più ricorrenti nei suoi articoli spicca l’affermazione che Maitreya verrà per la gente di ogni religione come pure per coloro che non hanno religione; la sua principale preoccupazione non sarà infatti castigare gli infedeli, ma sanare gli squilibri economici, politici e sociali nel mondo di oggi. Egli lancerà prima di tutto un appello per salvare milioni di persone che muoiono ogni anno di stenti in un mondo di abbondanza. Inoltre indicherà all’umanità la strada per rigenerare sé stessa e per gettare le basi della fratellanza e della pace nel mondo, creando una civiltà fondata sull'equa ripartizione, la giustizia e la cooperazione. La Sua presenza è una garanzia che non ci sarà una terza guerra mondiale. Tuttavia sarà l'umanità stessa a dover effettuare i cambiamenti necessari e realizzare quel mondo più sano e più giusto che il Cristo ci ispira.

Fortissima è anche l’attenzione rivolta da Maitreya alle tematiche ecologiche, inclusa la sua adesione all’ideale cosmista di Gaia, cui fa riferimento in varie interviste.

Notevoli, anche se poco noti, sono i legami tra il mito di Gaia e l’Arca dell’Alleanza (in questo caso non tra l’Uomo e Dio, ma tra l’Uomo e la Terra); il che consente di collegarlo a quella maxi-rete mitologica cui ho più volte accennato nei miei articoli, nata dalla trasposizione del mito ebraico delle due Edificazioni del Tempio nell’esegesi cristiana.

Poiché a sua volta il mito delle due Edificazioni (anzi ad essere pignoli sarebbero tre, ma una è ancora da venire e non se ne sa molto) è un’antica ma fedele trascrizione del progetto dell’organizzazione, è lecito considerare questa rete come una sorta di canovaccio o copione della storia degli ultimi secoli; e sento la mancanza davvero, nel panorama della letteratura complottista, di un libro che ne descriva in dettaglio gli sviluppi (manca perché i libri complottisti che svelano il piano dell’organizzazione per l’umanità, siccome non possono mettere in dubbio che sia un piano volto al Male, altrimenti la gente non si spaventerebbe e non li comprerebbe, ci vanno sempre piano nell’allacciarlo alla religione. Quello che gli piace fare è identificare la fonte del Male nell’attività di piccole associazioni occulte che di norma - quando e se esistevano - non arrivavano neanche al numero sufficiente di Fratelli per aprire la tornata; anche perché, identificare la fonte del Male in qualcuno che non può denunciarti per calunnia perché è morto, o se è vivo non ha neanche i soldi per farlo, è molto più comodo).

Ci vanno meno piano nell’attacco alla religione i complottisti di ispirazione neonazista; ma purtroppo, la loro prospettiva è falsata dal fatto che non possono permettersi di attribuire alla civiltà giudeocristiana idee troppo intelligenti.

Dicevo di Gaia. Un rituale messo in opera a Shelburne Farms, nel Vermont, il 9 settembre 2001 è consistito nella presentazione pubblica di una riproduzione dell’Arca dell’Alleanza, non in legno d’acacia ma di sicomoro, che è stata battezzata Arca della Speranza.

È notevole che l’Acacia e il Sicomoro sono gli alberi-simbolo di due delle tre forme di maestranza massonica oggi riconosciute, quella hiramita e quella osiridea. Del resto, il sicomoro era un albero sacro per molte religioni precristiane del Medio Oriente: gli Egizi gli attribuivano poteri di guarigione e il senso di un ritorno nel grembo della Dea Madre, come appunto è Gaia. Sarebbe stata di legno di sicomoro la Tomba di Osiride, e fu dall’alto di un sicomoro che Zaccheo vide Gesù in Luca: 19.

I riti di quella giornata cominciarono con un corteo di circa duemila persone guidate dall’ecologista, filosofo e pacifista indiano Satish Kumar (1936- ); era diretto a un fienile, dinnanzi al quale un importante sponsor di Gaia, il grande sassofonista Paul Winter (1939- ), tenne un concerto. Seguì una fase piuttosto complessa di Preghiere della Terra elaborate da Kumar, seguita dalla stipula di impegni collettivi nei confronti della Madre Terra e dell’Arca della Speranza.

I Cinque Elementi del sistema teorico di Kumar corrispondono al quinario cui ho già accennato, anche se questo autore ce li presenta come i Quattro Elementi della tradizione ermetica più lo Spirito.

Ai quattro angoli troviamo: Gaia, l’Ecologia Profonda (ovvero l’adattamento scientifico del mito di Gaia operato da James Lovelock), la Permacultura (l’arte di organizzare l’ambiente umano in armonia con la natura), il Bioregionalismo (l’arte di interpretare e valorizzare le caratteristiche ambientali di un territorio) e la Spiritualità della Creazione, delle cui potenzialità il rito di Shelburne Farms voleva proporre un esempio.

Come recita il suo sito ufficiale, l’Arca della Speranza è stata realizzata da un’unica tavola di sicomoro, tagliata da una foresta sostenibile in Germania. I cinque pannelli dipinti che formano i lati e la parte superiore dell’Arca (i quattro laterali dedicati ai Quattro Elementi, quello sul coperchio allo Spirito) rappresentano la flora e la fauna del mondo vista attraverso le opere di artisti tradizionali di vari paesi. Ogni pannello visualizza una stagione, una direzione, un elemento, e un simbolo universale. I simboli di fede delle religioni tradizionali e delle società indigene circondano il pannello superiore, dedicato ai bambini e agli animali giovani di tutto il mondo.

Le stanghe sono corna di unicorno, che rendono il male inefficace. All’interno, insieme a varie poesie composte da persone che collaborarono al progetto, è contenuta la “Carta della Terra”, ovvero la principale dichiarazione di intenti dell’ONU in favore delle politiche ambientali, (ed è senza dubbio notevole che Michail Gorbaciov fosse uno dei suoi redattori).

 

La copia della Carta della Terra che venne inserita nell’Arca era manoscritta su carta di papiro. L’Università del Cairo ha fornitole istruzioni per fare la carta di papiro, una pianta nota anche per il suo potere di purificare l’acqua dalle sostanze inquinanti. Il papiro è stato raccolto dall’impianto di trattamento dei rifiuti Living Systems, Inc. a South Burlington, VT, messo a bagno per due settimane in una vasca da bagno e poi pressato con 90.000 libbre di pressione da Langdell Papers, una cartiera di East Topsham...

Questo documento è composto di Sedici Principi, suddivisi in Quattro Pilastri:

 

I. Rispetto e cura per la Comunità della Vita

 

1. Rispetta la Terra e la vita, in tutta la sua diversità.

2. Prenditi cura della comunità vivente con comprensione, compassione e amore.

3. Costruisci società democratiche che siano giuste, partecipative, sostenibili e pacifiche.

4. Tutela i doni e la bellezza della Terra per le generazioni presenti e future.

 

II. Integrità Ecologica

 

5. Proteggi e restaura l'integrità dei sistemi ecologici terrestri, con speciale riguardo alla diversità biologica ed ai processi naturali che sostentano la vita.

6. Previeni il danno come migliore misura di protezione ambientale e, quando le conoscenze sono limitate, sii cauto.

7. Adotta sistemi di produzione, consumo e riproduzione che conservino la capacità rigenerativa della Terra, i diritti umani e il benessere delle comunità.

8. Sviluppa lo studio della sostenibilità ecologica e promuovi il libero scambio e l'applicazione diffusa delle conoscenze così acquisite.

 

III. Giustizia Economica e Sociale

 

9. Elimina la povertà: un imperativo etico, sociale ed ambientale.

10. Assicurati che le attività economiche e le istituzioni promuovano a tutti i livelli lo sviluppo umano in modo equo e sostenibile.

a. Promuovi l'equa distribuzione della ricchezza all'interno delle nazioni e tra le nazioni.

b. Accresci le risorse intellettuali, finanziarie, tecniche e sociali a disposizione dei Paesi in via di sviluppo, liberandoli dall'oneroso debito internazionale.

c. Assicurati che il commercio promuova un uso sostenibile delle risorse, la tutela dell'ambiente e standard di lavoro ottimali.

d. Richiedi alle corporazioni multinazionali e alle organizzazioni finanziarie internazionali di agire in modo trasparente per il bene comune e chiamale a rispondere delle conseguenze delle loro attività.

11. Afferma l'uguaglianza tra i sessi e la giustizia come essenziali per lo sviluppo sostenibile e garantisci l'accesso universale all'istruzione, all'assistenza sanitaria e alle opportunità economiche.

12. Sostieni senza alcuna discriminazione i diritti di tutti a un ambiente naturale e sociale capace di sostenere la dignità umana, la salute fisica e il benessere spirituale, con speciale riguardo per i diritti delle popolazioni indigene e delle minoranze.

 

IV. Democrazia, Non Violenza e Pace

 

13. Rafforza le istituzioni democratiche a tutti i livelli e garantisci trasparenza e responsabilità a livello amministrativo, compresa la partecipazione ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia.

14. Integra nell'istruzione formale e nella formazione permanente le conoscenze, i valori e le capacità necessarie per un modo di vivere sostenibile.

15. Tratta ogni essere vivente con rispetto e considerazione.

16. Promuovi una cultura della tolleranza, della non violenza e della pace.

È anche da notare del culto di Gaia il passo avanti da esso rappresentato nell’attuazione di quello Schema 1-2-1 che sintetizza (come sanno i lettori che hanno letto Signori di Volontà e Potere) lo schema del progetto. Infatti in Gaia, molto di più che nelle religioni tradizionali, viene offerta all’Uomo la possibilità di fare pratica nel ruolo di Creatore - quello che gli viene proposto è una sorta di apprendistato nel processo di creazione del Nuovo Universo.

Se infatti gli squilibri ambientali possono essere considerati la testimonianza di un’azione, sulla pellicola di vita organica che circonda la Terra, condotta dall’Uomo in modo meccanico e maldestro, i Cinque Elementi di Kumar gli offrono la possibilità di trasmutarla in un’azione consapevole - prefigurazione e preludio dell’anelito di volontà condivisa che si prevede debba pervadere la totalità della coscienza collettiva per l’attuazione dell’amalgama.

A poco a poco, un libro di preghiere planetarie viene composto da un’umanità sempre più unita, che cerca la sua unicità (Robert Muller).

Due giorni dopo la realizzazione del rituale cui ho accennato, ci fu l’11 Settembre. Venne allora deciso di portare l’Arca della Speranza a New York - prima a Ground Zero, poi al Palazzo di Vetro - con un corteo di centinaia di persone che pregavano per la pace.

Questo pellegrinaggio durò due mesi, e l’Arca compì l’ultimo tratto - lungo il fiume Hudson - a bordo della storica barca a vela di Pete Seeger, The Clearwater.

Rimase esposta al Palazzo di Vetro fino al febbraio 2002, dopodiché fu portata in Sudafrica, dove i bambini di Diepsloot - una baraccopoli di Johannesburg - con un altro rituale la offrirono al mondo; da allora in poi gira il mondo, a disposizione di qualsiasi comunità di ecologisti ne faccia richiesta.

Nel 2005, in Olanda, al suo contenuto vennero aggiunti libri per bambini.

 

Daniele Mansuino

 

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