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Vecchio 12-02-2007, 17.59.10   #41
catoblepa
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Non ho mai avuto animali in casa e non ci tengo ad averli, anche se adoro i gatti. Ammetto che ci si può affezionare ad un animale, ma diffido molto di chi afferma di preferire l'affetto di un animale, oppure dice che gli animali non tradiscono a differenza delle persone.
Chi fa queste affermazioni secondo me non ha avuto modo di indirizzare nella maniera migliore la propria affettività verso la giusta direzione, ossia verso gli esseri umani. Credo che spesso l'amore per gli animali sia solo una compensazione di altri affetti molto più importanti.
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Vecchio 12-02-2007, 19.38.36   #42
Lucio Musto
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Originalmente inviato da catoblepa
Non ho mai avuto animali in casa e non ci tengo ad averli, anche se adoro i gatti. Ammetto che ci si può affezionare ad un animale, ma diffido molto di chi afferma di preferire l'affetto di un animale, oppure dice che gli animali non tradiscono a differenza delle persone.
Chi fa queste affermazioni secondo me non ha avuto modo di indirizzare nella maniera migliore la propria affettività verso la giusta direzione, ossia verso gli esseri umani. Credo che spesso l'amore per gli animali sia solo una compensazione di altri affetti molto più importanti.

Francamente, non condivido la posizione di "catoblepa", o per lo meno la mia esperienza è del tutto diversa.

Io ho avuto molti animali "miei", cioè quelli (l'ho gia accennato) con cui si stabilisce un rapporto di reciprocità affatto particolare.
Non ho alcuna remora a definire questo tipo di rapporto come un rapporto d'amore, anche se ovviamente trattasi di un amore del tutto dissimile da quello che si può avere per una persona, amante, figlio o amico che sia. Ma anche questi sono dissimili fra loro, e l'amore coniugale è difficilmente comparabile con quello filiale o amicale.

Queste sono sottigliezze, certo, finezze linguistiche, e come sempre capita quando si discute di sentimenti occorre sforzarsi di comprendere i concetti sottostanti alle parole.

Io ad esempio ammiro moltissimo i gatti, il loro temperamento e la ferinità, ma non li metterei su un altare come oggetti di adorazione (anche se gli Egizi lo facevano), come non credo li metta nemmeno l'amico catoblepa, al quale mi permetterò di dire che secondo me si è perso qualcosa, a non stabilire mai un "feeling" con un gatto, un passero, un criceto...

Cordialità
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Vecchio 12-02-2007, 22.02.03   #43
Patri15
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Originalmente inviato da Rudello
Francamente, non condivido la posizione di "catoblepa", o per lo meno la mia esperienza è del tutto diversa.

Io ho avuto molti animali "miei", cioè quelli (l'ho gia accennato) con cui si stabilisce un rapporto di reciprocità affatto particolare.
Non ho alcuna remora a definire questo tipo di rapporto come un rapporto d'amore, anche se ovviamente trattasi di un amore del tutto dissimile da quello che si può avere per una persona, amante, figlio o amico che sia. Ma anche questi sono dissimili fra loro, e l'amore coniugale è difficilmente comparabile con quello filiale o amicale.

Queste sono sottigliezze, certo, finezze linguistiche, e come sempre capita quando si discute di sentimenti occorre sforzarsi di comprendere i concetti sottostanti alle parole.

Io ad esempio ammiro moltissimo i gatti, il loro temperamento e la ferinità, ma non li metterei su un altare come oggetti di adorazione (anche se gli Egizi lo facevano), come non credo li metta nemmeno l'amico catoblepa, al quale mi permetterò di dire che secondo me si è perso qualcosa, a non stabilire mai un "feeling" con un gatto, un passero, un criceto...

Cordialità

Quoto tutto caro Rudello, Catopleba si perde un mondo di affetti dolcissimi.

Se parlerai agli animali
essi parleranno a te
e così potrete conoscervi.
Se non parlerai con loro,
non potrai conoscerli,
e ciò che non si conosce si teme
.....
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Vecchio 12-02-2007, 23.57.15   #44
cannella
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Non ho mai avuto animali in casa e non ci tengo ad averli, anche se adoro i gatti. Ammetto che ci si può affezionare ad un animale, ma diffido molto di chi afferma di preferire l'affetto di un animale, oppure dice che gli animali non tradiscono a differenza delle persone.
Chi fa queste affermazioni secondo me non ha avuto modo di indirizzare nella maniera migliore la propria affettività verso la giusta direzione, ossia verso gli esseri umani. Credo che spesso l'amore per gli animali sia solo una compensazione di altri affetti molto più importanti.

Le frasi che riporti sono luoghi comuni e non credo che anche la persona più sola al mondo non abbia avuto almeno un essere umano con il quale instaurare un rapporto d'affetto, d'amore o di amicizia.

Certo in alcune fasi della vita anche solo un animale può essere un collegamento importante con la vita e comunue sempre per chi li ama è un arricchimento in più, mai qualcosa che toglie ad altri.

Comunque francamente meglio la tua presa di posizione che chi gli animali dice di amarli e poi li abbandona; ad esempio:

Storia di Agata

Tornavo una sera tardi dal lavoro: dopo il viaggio in treno qualche km in auto.
Non si vedeva quasi nulla perchè al buio invernale si era aggiunta la nebbia.

Sul rettilineo all'ultimo minuto si delinea una figura chiara, faccio appena in tempo a frenare, e per fortuna guido sempre piano.

Era un segugione fradicio e magrissimo, tranne che per il ventre pronunciato.

La carico in macchina e intanto penso che proprio non ci voleva: ho altri tre cani, ma ci avrei pensato domani.

A casa la seguigia trema, la asciugo e le dò da mangiare.
Nella notte dei guaiti mi svegliano: sono nati nove segugini!

Quindi mi trovai all'improvviso con tredici cani. Non fu molto facile accudire tutti quanti, e quando camminavo i cuccioli mi salivano sulle scarpe per giocare

Agata la segugia nel frattempo era diventata bellissima e un contadino si offrì di adottarla; non si trattava di una sistemazione ideale ma non avevo scelta.

Cercai così altre persone che potessero adottare i cuccioli e mi capitò persino la visita di un gruppo di "arancioni": fra tutti i cuccioli ne scelsero uno che chiamarono immediatamente "Hare Krisna"

L'ultimo rimasto, anzi l'ultima, era destinata ad una bambina.
La madre mi telefonò e mi chiese di portarle il cucciolo, poichè lei non aveva la macchina.

Mamma e bambina erano molto carine e gentili, ma rabbrividii quando vidi la cameretta della bambina: un negozio di giocattoli in confronto era nulla.

Per "Lilli" era stata predisposta una cesta con un cuscino rosa, pettine e ciotola rosa.

Pensai: "la tratteranno come una bambola", e così fu.

Poichè appunto le bambole, quando annoiano, vengono buttate; e loro abbondonarono Lilli in campagna.
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Vecchio 13-02-2007, 00.58.56   #45
Lucio Musto
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Xenia

Entrò nella nostra vita improvvisamente, quando decise che il nostro giardino sarebbe stato la sua casa.

Xenia era una alano femmina di proporzioni gigantesche, spropositata pure per essere un alano, assolutamente nera, come il buio di quella notte da cui uscì per venirci in dono. Alla sera il nostro era un giardino anonimo, al mattino seguente fu pieno di lei.

Quando arrivò, valutammo che avesse quattro, o forse cinque anni; era smagrita, sporca, disorientata, ma evidentemente determinata a restare. Ci aveva scelti e si riprese in fretta. Intelligentissima, per esempio afferrò immediatamente che Xenia, “la straniera” era come l’avremmo chiamata; accettato il nome senza esitazioni non mancò mai al richiamo.

Non litigò con gli altri cani di casa, non ne sconvolse la gerarchia né ci si inserì. Principessa solitaria, così volle restare.

Silenziosa, anzi praticamente muta, comunicava solo attraverso un sordo brontolio al limite dell’udibile, ma tuttavia misteriosamente sufficiente a terrorizzare gli animali del circondario; cani e gatti, all’udirlo, immediatamente si azzittivano o scappavano via senza indugio. Non altrettanto gli animali di casa, che invece lo ignoravano del tutto. Una sola volta, nel tempo che stette con noi, Xenia latrò, ad un visitatore di passaggio.
Lo ricordiamo tutti, in casa, come un suono agghiacciante.

Quando si stabilì da noi Xenia era incinta, ma non se ne accorse nessuno finché, poco più di un mese dopo, pretese di entrare in casa e non sapemmo impedirglielo. Non era mai entrata, ma senza esitazione andò subito a sistemarsi sotto il “Grotriän Steinweg”, il pianoforte a coda del nonno Mario. E cominciò a sfornare i suoi cuccioli. Accettata di buon grado la coperta prontamente portata da Vania, non fece avvicinare più altri che lei.
Ad ogni parto puliva accuratamente il neonato, poi lasciava che Vania lo prendesse su un attimo per guardarlo e dargli un nome e subito rimetterlo giù.

Dopo un po’ andai a letto, ma durò tutta la notte, ed al mattino loro erano ancora lì nella stessa posizione della sera prima. Uno, due… nove volte si era ripetuto il rito segreto e complice fra lei e Vania. Il decimo cucciolo, l’ultimo, Xenia non permise a Vania di toccarlo. Era menomato, con le zampine posteriori paralizzate. Senza dir nulla, dopo qualche giorno Vania lo portò dal veterinario per farlo abbattere. Xenia non protestò.

Non ho molti ricordi di questa cagna, ed anche Vania, di solito così disponibile, loquace e prodiga di dettagli quando si parla degli animali di casa, si mostra reticente.
Xenia certamente doveva aver avuto un addestramento accurato, indispensabile, data la mole. La si portava a spasso senza problemi: ti trotterellava accanto in sincronia perfetta coi tuoi passi, l’immenso testone sempre a sfiorarti il fianco, rendendo il guinzaglio null’altro che un ornamento.
Passeggiava tranquilla, attentissima eppure apparentemente indifferente a quanto accadeva intorno solo, di tanto in tanto, emettendo quel suo bofonchiare sommesso se qualche altro cane si avvicinava oltre una certa distanza; non sempre però: qualche volta permetteva che qualcuno le si avvicinasse fino a sfiorarla ed annusarla, come per concedere qualcosa all’altrui curiosità.
Non so come distribuisse le sue simpatie. Anche con le persone, la stessa cosa. Con alcuni miei amici è entrata subito in cordialità, altri invece ne erano intimoriti, ma senza apparente perché e senza che mai lei mostrasse il minimo segno di ostilità.
Stava sulle sue, e questo era sufficiente per tutti.
Xenia ci ha convinto che alle vere principesse basta il comportamento, per imporsi.

I cuccioli di Xenia erano meticci. Bastardi, si diceva allora, di un padre di progenie e stazza sconosciuta, ma crebbero sani e simpatici e li “piazzammo” senza difficoltà.

Xenia tolse dall’imbarazzo mia moglie nel momento difficile dell’incontro con due criminali, ma questa storia va raccontata a parte.

Una sera, lei era con noi da un anno e mezzo circa, tornai dal lavoro più tardi del solito. Era decisamente buio e non mi accorsi della presenza di Xenia finché non mi sfiorò per il solito rituale di saluto: buffetti sulla testa e grattatina sotto la mandibola. In contraccambio, lunga, voluttuosa strofinata lungo la coscia e qualche colpo con quella mazza nodosa oscillante che aveva per coda.
Null’altro.

La mattina dopo, Xenia era morta. Così come era venuta, se ne era andata in una notte buia, in silenzio, senza dare spiegazioni, senza che nessuno se ne accorgesse.

Xenia, “la straniera”, misteriosa ed altera regina, ci mancherai.


Rudello 27 settembre 2005 parole 724
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Vecchio 13-02-2007, 09.27.15   #46
catoblepa
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Ho paura di essere stato frainteso, eppure credevo di essere stato chiaro.
Non ce l'ho con chi si affeziona ad un animale, assolutamente! Tant'é che ho anche io un debole per i gatti, io mi riferivo a chi fa affermazioni che a mio avviso denotano una sfiducia verso le persone, probabilmente per qualche delusione relazionale, e che quindi ripiegano verso l'affetto per gli animali. In questo caso non si tratta di vero amore per gli animali, ma di una compensazione: il vero affetto lo si aspettava da una persona.
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Vecchio 13-02-2007, 11.55.16   #47
maxim
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Originalmente inviato da catoblepa
Ho paura di essere stato frainteso, eppure credevo di essere stato chiaro.
Non ce l'ho con chi si affeziona ad un animale, assolutamente! Tant'é che ho anche io un debole per i gatti, io mi riferivo a chi fa affermazioni che a mio avviso denotano una sfiducia verso le persone, probabilmente per qualche delusione relazionale, e che quindi ripiegano verso l'affetto per gli animali. In questo caso non si tratta di vero amore per gli animali, ma di una compensazione: il vero affetto lo si aspettava da una persona.

Dopo la lunga esposizione poetica di facili sentimentalismi, finalmente un intervento più “scientifico”.

Non entrando nel merito di chi afferma che bisogna parlare agli animali per conoscerli o di chi preleva rospi dai propri lidi per coccolarseli nel proprio giardino, infliggendogli così morte certa, volevo esporre alcune considerazioni che rendano finalmente un minimo di onore alla presente sezione e non a quella relativa alla raccolta di poesie ed aforismi.

Un rapporto affettivo nei confronti degli animali che condividono i nostri spazi è assolutamente naturale. Non sarebbe possibile vivere con un animale in casa se non ci fosse quello scambio reciproco di affetti che sono alla base di una intesa muta ma emozionante.
Quante volte, a conclusione di un’azione di caccia da manuale, ho abbracciato i miei cani e gli ho parlato baciandoli…
…come credo sia assolutamente normale l’affetto oltre ogni limite razionale che l’anziana signora, rimasta sola, riserva ai suoi animali...unici compagni rimasti della sua vita.
Tutt’altra cosa è riservare, in una fase della nostra vita ove sono importantissimi gli affetti ed i rapporti con i nostri simili umani, attenzioni animalesche che non hanno nulla di ragionevole e naturale.
Ho notato infatti che le persone che ribaltano la loro capacità affettiva, riversandola in maniera sproporzionata nei confronti degli animali, celano sempre qualche disagio psicologico nei rapporti interpersonali. Persone spesso introverse, acide, noiose...in termini di relazioni umane.


maxim is offline  
Vecchio 13-02-2007, 19.51.39   #48
Patri15
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Non entrando nel merito di chi afferma che bisogna parlare agli animali per conoscerli o di chi preleva rospi dai propri lidi per coccolarseli nel proprio giardino, infliggendogli così morte certa, volevo esporre alcune considerazioni che rendano finalmente un minimo di onore alla presente sezione e non a quella relativa alla raccolta di poesie ed aforismi.

DOMANDE A MAXIM


Ti riferisci a me, al mio vicino di casa, al Grande Capo Dan George???

Io parlo con alcuni animali, con il mio cane per esempio, mica posso abbaiare per farmi capire, o no?

Ho visto con i miei occhi, quando ero ancora bambina, gente che raccoglieva rospi, rane, e li metteva in un sacco.

Io non sapevo proprio il perché. Poi ho saputo che si utilizzano nella magia nera

Il mio vicino di casa è una anatomopatologo: mi sono chiesta se raccoglieva i rospi per continuare a casa la sua attività, una specie di ossessione compulsiva che non gli permette di smettere di sezionare ....

E' una persona degnissima, gentile, e l'ipotesi più probabile è che pensi dei rospi che si alimentino di insetti fastidiosi all'uomo.

Bando all'umorismo cupo, Catoblepa ha ragione: condivido anch'io il suo ultimo post.

Se l'amore per gli animali sostituisce quello verso gli altri esseri come noi, ha qualcosa di patologico, quanto meno possiamo parlare di asocialità o di delusione nel rapporto con l'Altro.

Sappiamo che esiste la pet-terapy proprio per i casi suesposti ed altri che hanno a che fare con vere e proprie psicosi.

Mentre per gli anziani, soli, è certamente una risorsa molto bella, quella di avere un gatto, un cane accanto con cui PARLARE, a cui raccontare.
A chi altri, altrimenti?

Ciao
Patri15 is offline  
Vecchio 14-02-2007, 10.08.34   #49
maxim
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DOMANDE A MAXIM


Ho visto con i miei occhi, quando ero ancora bambina, gente che raccoglieva rospi, rane, e li metteva in un sacco.

Io non sapevo proprio il perché. Poi ho saputo che si utilizzano nella magia nera


Beh...insomma...mica solo per magia nera. Le rane sono un piatto prelibato e assieme ai rospi costituiscono un'ottima esca per la pesca ai pesci predatori.
Peccato ce ne siano sempre meno...e la colpa non è del vicino che le raccoglie per vivisezionarle o di chi lo fa per praticare riti bizzarri. Le rane, in particolare, abbisognano di acque pulite e la quantità di detersivi versati nelle nostre acque (compresi quelli con tanto di marchio ecologico) le rendono invivibili per alcune specie di animali...e qui la colpa è di tutti...
...compreso colui che si professa amante della natura e scrive poesie al suo cane...
...ecco perchè faccio sempre un salto dalla sedia quando leggo di certi inutili sentimentalismi che sembrerebbero ergere a unici difensori della natura coloro che si commuovono e rimangono indignati per una pedata sul sedere al cane (che qualche volta ci deve stare)...
...ed intanto io non mangio più rane e non pesco più con i rospi...

maxim is offline  
Vecchio 14-02-2007, 13.55.26   #50
Lucio Musto
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Originalmente inviato da maxim
...

...
Le rane, in particolare, abbisognano di acque pulite e la quantità di detersivi versati nelle nostre acque (compresi quelli con tanto di marchio ecologico) le rendono invivibili per alcune specie di animali...e qui la colpa è di tutti...
...compreso colui che si professa amante della natura e scrive poesie al suo cane...
...ecco perchè faccio sempre un salto dalla sedia quando leggo di certi inutili sentimentalismi che sembrerebbero ergere a unici difensori della natura coloro che si commuovono e rimangono indignati per una pedata sul sedere al cane (che qualche volta ci deve stare)...
...ed intanto io non mangio più rane e non pesco più con i rospi...


Fin troppo evidente che il problema non si risolve non lavandosi più, ma usando detersivi che finalmente non inquinino...

e nemmeno non ringraziando più il cane per la sua compagnia, che può anche essere poesia inutile, ma non dannosa

ma piuttosto non vivisezionando anfibi per allettare pesci o uccidere una vita per tre grammi della sua carne in brodo!

Ma naturalmente, come in ogni giudizio umano il punto di vista è fondamentale. Quel che ho vicino, quel che faccio io, lo conosco, e lo giustifico. L'altro invece lo condanno perché mi è lontano, non lo conosco, e non ho tempo di analizzarlo...

ed in fondo, la colpa dovrà pure prendersela qualcuno!... cioè quell'altro!

...

Attento, amico maxim a non saltare troppo sulle seggiole!... hanno la perfida tendenza a sfasciarsi nei momenti più opportuni! (Vikellopedia)
Lucio Musto is offline  

 



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