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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 15-02-2007, 09.50.00   #51
maxim
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Fin troppo evidente che il problema non si risolve non lavandosi più, ma usando detersivi che finalmente non inquinino...

e nemmeno non ringraziando più il cane per la sua compagnia, che può anche essere poesia inutile, ma non dannosa

ma piuttosto non vivisezionando anfibi per allettare pesci o uccidere una vita per tre grammi della sua carne in brodo!

Ma naturalmente, come in ogni giudizio umano il punto di vista è fondamentale. Quel che ho vicino, quel che faccio io, lo conosco, e lo giustifico. L'altro invece lo condanno perché mi è lontano, non lo conosco, e non ho tempo di analizzarlo...

ed in fondo, la colpa dovrà pure prendersela qualcuno!... cioè quell'altro!

...

Attento, amico maxim a non saltare troppo sulle seggiole!... hanno la perfida tendenza a sfasciarsi nei momenti più opportuni! (Vikellopedia)

Credo di aver sempre saputo dimostrare, attraverso valide argomentazioni, come le informazioni che possiedono, e divulgano pure, coloro che a volte si professano “paladini della natura”, siano assolutamente prive di fondamento e intrise di una ignoranza spaventosamente pericolosa….
…pericolosa perché colui che recepisce è altrettanto spaventosamente ignorante in materia.

Quando dicevo che raccogliere rospi ed allontanarli dal proprio ambiente è cosa assai dannosa, penso anche di aver spiegato in maniera comprensibile, quindi logicamente accettabile da chiunque, il motivo. Le mie argomentazioni non sono state discusse e nessuno a saputo dimostrare il contrario…ovverosia che raccogliere rospi, per amore, sia un fatto positivo per l’ambiente.
Mica sempre è necessario dire qualcosa…a me sta bene la tua critica nei miei confronti ma se vuoi renderle onore, dovresti allegarle anche valide contro-argomentazioni a supporto.

Scrivere poesie al proprio cane e parlare con la tortora in giardino, oltre che inutile, è pure dannoso...anzi direi il vero problema dell’ambiente….e non mi limito al giudizio…ti spiegherò anche il perché:

- Sebbene possa apparentemente risultare di impatto ambientale neutro, il sentimentalismo e il troppo affetto emozionale nei confronti degli animali cela un gravissimo problema di coscienza sociale. Gli animali vanno, a volte, trattati da animali se vogliamo che rimangano tali. Sviluppare un fanatismo protezionistico, riservando affetti talvolta inutili e non compresi dagli animali, può in certi casi essere dannosissimo per la specie che si vuole salvaguardare a tutti i costi.
La tortora del tuo giardino, per esempio, deve ringraziare i botti primaverili dei volontari cacciatori (seguiti dalle guardie venatorie e in possesso di permessi speciali) che intervengono per limitare la popolazione di corvidi nel territorio. Le tortore, senza tali interventi, non potrebbero riprodursi perché tutti i corvidi (presenti a migliaia nel raggio di qualche chilometro) in primavera si cibano di uova di altri uccelli, distruggendo loro i nidi.
Scrivere le poesie al proprio cane da appartamento sviluppa un eccesso di protezionismo che sfocia poi in leggi simili a quelle per il maltrattamento degli animali. Se il mio vicino mi denuncia perché tiro la coda al mio cane per farmi ascoltare (e lo faccio per il suo bene), rischio la galera. Tutti i cani, non i vostri da appartamento, ma quelli che svolgono attività all'aperto con l’uomo, abbisognano, a volte, di una educazione ferrea. Di recente è stata nuovamente abolita la possibilità di usare il collare elettrico…con quale sistema,ad esempio, fermiamo i nostri cani che svolgono attività all'aria aperta con l'uomo, prima che essi raggiungano le strade e finiscano sotto le auto?...con le poesie?

Questi ovviamente sono solo due banalissimi esempi…credo sufficienti per dimostrare come una mancanza di razionalità nel vivere il rapporto con gli animali, possa risultare a volte dannosissima.

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Vecchio 15-02-2007, 12.08.52   #52
Lucio Musto
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Credo di aver sempre saputo dimostrare, attraverso valide argomentazioni, come le informazioni che possiedono, e divulgano pure, coloro che a volte si professano “paladini della natura”, siano assolutamente prive di fondamento e intrise di una ignoranza spaventosamente pericolosa….
…pericolosa perché colui che recepisce è altrettanto spaventosamente ignorante in materia.

Quando dicevo che raccogliere rospi ed allontanarli dal proprio ambiente è cosa assai dannosa, penso anche di aver spiegato in maniera comprensibile, quindi logicamente accettabile da chiunque, il motivo. Le mie argomentazioni non sono state discusse e nessuno a saputo dimostrare il contrario…ovverosia che raccogliere rospi, per amore, sia un fatto positivo per l’ambiente.
Mica sempre è necessario dire qualcosa…a me sta bene la tua critica nei miei confronti ma se vuoi renderle onore, dovresti allegarle anche valide contro-argomentazioni a supporto.

Scrivere poesie al proprio cane e parlare con la tortora in giardino, oltre che inutile, è pure dannoso...anzi direi il vero problema dell’ambiente….e non mi limito al giudizio…ti spiegherò anche il perché:

- Sebbene possa apparentemente risultare di impatto ambientale neutro, il sentimentalismo e il troppo affetto emozionale nei confronti degli animali cela un gravissimo problema di coscienza sociale. Gli animali vanno, a volte, trattati da animali se vogliamo che rimangano tali. Sviluppare un fanatismo protezionistico, riservando affetti talvolta inutili e non compresi dagli animali, può in certi casi essere dannosissimo per la specie che si vuole salvaguardare a tutti i costi.
La tortora del tuo giardino, per esempio, deve ringraziare i botti primaverili dei volontari cacciatori (seguiti dalle guardie venatorie e in possesso di permessi speciali) che intervengono per limitare la popolazione di corvidi nel territorio. Le tortore, senza tali interventi, non potrebbero riprodursi perché tutti i corvidi (presenti a migliaia nel raggio di qualche chilometro) in primavera si cibano di uova di altri uccelli, distruggendo loro i nidi.
Scrivere le poesie al proprio cane da appartamento sviluppa un eccesso di protezionismo che sfocia poi in leggi simili a quelle per il maltrattamento degli animali. Se il mio vicino mi denuncia perché tiro la coda al mio cane per farmi ascoltare (e lo faccio per il suo bene), rischio la galera. Tutti i cani, non i vostri da appartamento, ma quelli che svolgono attività all'aperto con l’uomo, abbisognano, a volte, di una educazione ferrea. Di recente è stata nuovamente abolita la possibilità di usare il collare elettrico…con quale sistema,ad esempio, fermiamo i nostri cani che svolgono attività all'aria aperta con l'uomo, prima che essi raggiungano le strade e finiscano sotto le auto?...con le poesie?

Questi ovviamente sono solo due banalissimi esempi…credo sufficienti per dimostrare come una mancanza di razionalità nel vivere il rapporto con gli animali, possa risultare a volte dannosissima.



Per una volta mi permetterò di commentare l’intervento che ho quotato punto per punto, fatto salvo il primo periodo che è un personale legittimo sfogo dell’autore, per di più inutilmente offensivo nei confronti di terzi e quindi non da considerare.

Circa i rospi è giusto non discuterne poiché il Nostro non ha competenza da offrirci ma, come di nuovo oggi afferma solo un “parlare comprensibile” che di per sé può anche non essere “logicamente accettabile”. Infatti attribuisce a quegli anuri delle costumanze di vita sconosciute in letteratura.

Per dovere di cortesia commenterò anche le puntuali “spiegazioni” fornite per “dimostrare” che scrivere sui cani fa male e sparare agli uccelli fa bene.

- “il sentimentalismo e il troppo affetto emozionale nei confronti degli animali cela un gravissimo problema di coscienza sociale” E’ facile concordare che gli eccessi sono comunque da evitare, mentre manca un briciolo di dimostrazione, e servirebbe, sul “gravissimo” problema sociale. Forse perché chi eccede può farlo in conseguenza di uno qualche stato di sofferenza?... come se si beve o ci si droga?... detto così forse ci può stare, ma implicare gli animali!…

- Tutta da ridere è invece la storia della tortora. Ne ho parlato, con l’amica pennuta, che mi ha pregato di rassicurare il premuroso ammazzatore di uccelli. Mi ha detto che assai prima che ci fossero schioppetti e fucili, prima di balestre e frecce e dell’uomo stesso, le tortore campavano benissimo, nonostante, cornacchie, gazze, taccole e gracchi.
Poi mi ha chiesto (si sa, le tortore sono per natura pettegole peggio dei colombi!) se per caso l’amico mio ce l’avesse con i corvidi per via loro costumi monogami ed assoluta fedeltà coniugale…naturalmente non ho saputo rispondere. Mica sono un linguacciuto, io!

Come dico nulla sul gusto masochistico di un cane nel farsi tirare per la coda; se ne sentono tante!... e non mi pronuncerò affatto in merito al collare elettrico e quello a strangolo con le punte ed altri simili… regalini!

Infine una cosa su cui mi trovo pienamente d’accordo. Gli animali che vivono con noi abbisognano (nei loro limiti) di essere addestrati. Soprattutto i cani; quelli piccoli perché di natura litigiosa, quelli grossi perché… difficili da manovrare.
In casa mia abbiamo avuto parecchi di questi “compagni di viaggio” di varie stazze, da medie a spropositate; e tutti sono stati puntualmente abituati a convivere con noi. Gli strumenti per “educare” i cani sono il tono della voce (il volume serve a poco, a meno che siano sordi), la palla di stoffa per il premio ed il quotidiano arrotolato per le punizioni.

Se non temessi lo sdegno dell’amico “maxim” potrei fornire come esempio a proposito una piccola esperienza( però in prosa, non in poesia!) avuta con Vega (la stessa di “La Cana”) un giorno che andavamo per ferraglie.

Ma non so se la “posterò” davvero. Non amo irritare nessuno. Né le bestie, né gli amici del forum.

Ultima modifica di Lucio Musto : 15-02-2007 alle ore 16.20.17.
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Vecchio 15-02-2007, 14.38.53   #53
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Originalmente inviato da Rudello
Per una volta mi permetterò di commentare l’intervento che ho quotato punto per punto, fatto salvo il primo periodo che è un personale legittimo sfogo dell’autore, per di più inutilmente offensivo nei confronti di terzi e quindi non da considerare.

Circa i rospi è giusto non discuterne poiché il Nostro non ha competenza da offrirci ma, come di nuovo oggi afferma solo un “parlare comprensibile” che di per sé può anche non essere “logicamente accettabile”. Infatti attribuisce a quegli anuri delle costumanze di vita sconosciute il letteratura.

Per dovere di cortesia commenterò anche le puntuali “spiegazioni” fornite per “dimostrare” che scrivere sui cani fa male e sparare agli uccelli fa bene.

- “il sentimentalismo e il troppo affetto emozionale nei confronti degli animali cela un gravissimo problema di coscienza sociale” E’ facile concordare che gli eccessi sono comunque da evitare, mentre manca un briciolo di dimostrazione, e servirebbe, sul “gravissimo” problema sociale. Forse perché chi eccede può farlo in conseguenza di uno qualche stato di sofferenza?... come se si beve o ci si droga?... detto così forse ci può stare, ma implicare gli animali!…

- Tutta da ridere è invece la storia della tortora. Ne ho parlato, con l’amica pennuta, che mi ha pregato di rassicurare il premuroso ammazzatore di uccelli. Mi ha detto che assai prima che ci fossero schioppetti e fucili, prima di balestre e frecce e dell’uomo stesso, le tortore campavano benissimo, nonostante, cornacchie, gazze, taccole e gracchi.
Poi mi ha chiesto (si sa, le tortore sono per natura pettegole peggio dei colombi!) se per caso l’amico mio ce l’avesse con i corvidi per via loro costumi monogami ed assoluta fedeltà coniugale…naturalmente non ho saputo rispondere. Mica sono un linguacciuto, io!

Come dico nulla sul gusto masochistico di un cane nel farsi tirare per la coda; se ne sentono tante!... e non mi pronuncerò affatto in merito al collare elettrico e quello a strangolo con le punte ed altri simili… regalini!

Infine una cosa su cui mi trovo pienamente d’accordo. Gli animali che vivono con noi abbisognano (nei loro limiti) di essere addestrati. Soprattutto i cani; quelli piccoli perché di natura litigiosa, quelli grossi perché… difficili da manovrare.
In casa mia abbiamo avuto parecchi di questi “compagni di viaggio” di varie stazze, da medie a spropositate; e tutti sono stati puntualmente abituati a convivere con noi. Gli strumenti per “educare” i cani sono il tono della voce (il volume serve a poco, a meno che siano sordi), la palla di stoffa per il premio ed il quotidiano arrotolato per le punizioni.

Se non temessi lo sdegno dell’amico “maxim” potrei fornire come esempio a proposito una piccola esperienza( però in prosa, non in poesia!) avuta con Vega (la stessa di “La Cana”) un giorno che andavamo per ferraglie.

Ma non so se la “posterò” davvero. Non amo irritare nessuno. Né le bestie, né gli amici del forum.

Essendo parte in causa, potrebbe sembrare che il mio entusiasmo per quanto scritto da Rudello, sia interessato.

Ma credo che gli amici del forum, in particolare di questo thread, comprendano bene e ammirino come me lo scritto di Rudello , ancora una volta saggio e ... delizioso.

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Vecchio 15-02-2007, 16.26.30   #54
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Credo di aver sempre saputo dimostrare, attraverso valide argomentazioni, come le informazioni che possiedono, e divulgano pure, coloro che a volte si professano “paladini della natura”, siano assolutamente prive di fondamento e intrise di una ignoranza spaventosamente pericolosa….
…pericolosa perché colui che recepisce è altrettanto spaventosamente ignorante in materia.

Quando dicevo che raccogliere rospi ed allontanarli dal proprio ambiente è cosa assai dannosa, penso anche di aver spiegato in maniera comprensibile, quindi logicamente accettabile da chiunque, il motivo. Le mie argomentazioni non sono state discusse e nessuno a saputo dimostrare il contrario…ovverosia che raccogliere rospi, per amore, sia un fatto positivo per l’ambiente.
Mica sempre è necessario dire qualcosa…a me sta bene la tua critica nei miei confronti ma se vuoi renderle onore, dovresti allegarle anche valide contro-argomentazioni a supporto.

Scrivere poesie al proprio cane e parlare con la tortora in giardino, oltre che inutile, è pure dannoso...anzi direi il vero problema dell’ambiente….e non mi limito al giudizio…ti spiegherò anche il perché:

- Sebbene possa apparentemente risultare di impatto ambientale neutro, il sentimentalismo e il troppo affetto emozionale nei confronti degli animali cela un gravissimo problema di coscienza sociale. Gli animali vanno, a volte, trattati da animali se vogliamo che rimangano tali. Sviluppare un fanatismo protezionistico, riservando affetti talvolta inutili e non compresi dagli animali, può in certi casi essere dannosissimo per la specie che si vuole salvaguardare a tutti i costi.
La tortora del tuo giardino, per esempio, deve ringraziare i botti primaverili dei volontari cacciatori (seguiti dalle guardie venatorie e in possesso di permessi speciali) che intervengono per limitare la popolazione di corvidi nel territorio. Le tortore, senza tali interventi, non potrebbero riprodursi perché tutti i corvidi (presenti a migliaia nel raggio di qualche chilometro) in primavera si cibano di uova di altri uccelli, distruggendo loro i nidi.
Scrivere le poesie al proprio cane da appartamento sviluppa un eccesso di protezionismo che sfocia poi in leggi simili a quelle per il maltrattamento degli animali. Se il mio vicino mi denuncia perché tiro la coda al mio cane per farmi ascoltare (e lo faccio per il suo bene), rischio la galera. Tutti i cani, non i vostri da appartamento, ma quelli che svolgono attività all'aperto con l’uomo, abbisognano, a volte, di una educazione ferrea. Di recente è stata nuovamente abolita la possibilità di usare il collare elettrico…con quale sistema,ad esempio, fermiamo i nostri cani che svolgono attività all'aria aperta con l'uomo, prima che essi raggiungano le strade e finiscano sotto le auto?...con le poesie?

Questi ovviamente sono solo due banalissimi esempi…credo sufficienti per dimostrare come una mancanza di razionalità nel vivere il rapporto con gli animali, possa risultare a volte dannosissima.


Menzionare fra i gravissimi problemi sociali quello di viziare un animale è un affronto ai problemi sociali veri.

Che poi caro Maxim, vedo il randagismo come un problema più grave di quello di eccedere in attenzioni, e saprai benissimo che molti enti speculano su questo.

Un cane abbandonato di fatto è un problema che ricade su tutti: in primo luogo perchè rappresenta un pericolo (incidenti stradali), in secondo perchè si paga anche per le sue cure (anche per l'abbattimento, se lo preferisci).

Non ho parole per il sistema del collare elettrico.. credevo che un minimo di psicologia canina l'avessi, invece evidentemente per te non esistono altri sistemi più civili.
Oppure pensi che l'educazione richiederebbe troppo tempo/denaro e quindi meglio passare per le vie spicce?

D'altronde in Romania e Spagna (galgos che non servono più nei cinodromi) i cani li finiscono a bastonate per risparmiare, in Cina invece usano un chiodo piantato nel cervello: la pelliccia del cane viene utilizzata per farne cappotti., quindi non possono sporcarla col sangue del cane. Bella civiltà vero? Anche loro si "servono" degli animali, e anche a loro, in definitiva non interessa niente di stabilire un rapporto se non frutta nè cibo nè denaro.

Rassicurati sulla denuncia del vicino: ci vuole molto di più che tirare la coda a un cane per finire in galera (e spesso non si prende nemmeno la multa nemmeno se tieni un pastore dei pirenei in una gabbia di 1 m x 1 m dandogli da mangiare e da bere quando e se ti va).

Non capisco poi un'altra cosa: il tuo turbamento di fronte a degli scritti/poesie che si riferiscono agli animali: ce l'hai per caso anche con la pioggia?

Vorresti che qualcuno dedicasse poesie ai cacciatori? Non è detto che non ce ne siano, anche se di solito è più facile trovare delle macchiette alla Fantozzi.
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Vecchio 15-02-2007, 16.42.43   #55
maxim
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Per una volta mi permetterò di commentare l’intervento che ho quotato punto per punto, fatto salvo il primo periodo che è un personale legittimo sfogo dell’autore, per di più inutilmente offensivo nei confronti di terzi e quindi non da considerare.

………………………..

Ma non so se la “posterò” davvero. Non amo irritare nessuno. Né le bestie, né gli amici del forum.


Non credo che tu, da persona intelligente quale sei, e che stimo, abbia bisogno di rigirar miei pensieri per cercare di farli interpretare nella maniera in cui, io, ed anche te, sappiamo benissimo non corrispondere…
…nessun mio sfogo e tanto meno nessuna offesa nei confronti di terzi. La leggerezza con la quale vengono trattati alcuni temi è sintomo evidente di palese ignoranza in materia della quale a volte, sarebbe bene non dar sfoggio, pretendendo di sapere anche se non si sa, abusando così della credulità popolare.
I miei salti dalla sedia poi sono sempre tra il divertito e l’esterrefatto…mai irritati in senso negativo.
In quasi 35 anni di studi in ecologia e di vita spesa dentro la natura, ho avuto diverse volte modo di confrontarmi con saccenti pseudo-emozional-naturalisti quindi posta tranquillamente la tua storia…ti assicuro che non mi irriterò…al massimo ti riprenderò se dici cose non corrette.

Dunque…

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- Tutta da ridere è invece la storia della tortora. Ne ho parlato, con l’amica pennuta, che mi ha pregato di rassicurare il premuroso ammazzatore di uccelli. Mi ha detto che assai prima che ci fossero schioppetti e fucili, prima di balestre e frecce e dell’uomo stesso, le tortore campavano benissimo, nonostante, cornacchie, gazze, taccole e gracchi.

Vedi?...la tortora si sta approfittando della tua credulità. Tu le credi…divulghi la notizia ad altri creduloni…ed il danno è fatto.
La popolazione di corvidi è aumentata a dismisura negli ultimi 10 anni. Ciò significa che la tortora, fino a 15-20 anni fa, difficilmente trovava il suo nido distrutto dalla cornacchia.
Per le verifiche di quanto ho scritto (escluso naturalmente i siti dei fondamental-ambientalisti) può fare tranquillamente una ricerca sul web.
Se vuoi che ci raccontiamo favolette e poesie facciamolo pure…ma se vuoi (pur comprendo lo scarso interesse sull’argomento in colui che non vive direttamente la natura) possiamo trattarlo anche in maniera un pò più seria.


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Originalmente inviato da Rudello
Soprattutto i cani; quelli piccoli perché di natura litigiosa, quelli grossi perché… difficili da manovrare.
In casa mia abbiamo avuto parecchi di questi “compagni di viaggio” di varie stazze, da medie a spropositate; e tutti sono stati puntualmente abituati a convivere con noi. Gli strumenti per “educare” i cani sono il tono della voce (il volume serve a poco, a meno che siano sordi), la palla di stoffa per il premio ed il quotidiano arrotolato per le punizioni.

Il pensiero sopra quotato è a conferma di quest’altro tuo pensiero…

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Ma naturalmente, come in ogni giudizio umano il punto di vista è fondamentale. Quel che ho vicino, quel che faccio io, lo conosco, e lo giustifico. L'altro invece lo condanno perché mi è lontano, non lo conosco, e non ho tempo di analizzarlo...

ed in fondo, la colpa dovrà pure prendersela qualcuno!... cioè quell'altro!


Vallo a dire a chi addestra cani da pastore, per ciechi, da salvataggio, da droga, se è sufficiente il tono della voce (basso) e la palla di stoffa per premio…


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Originalmente inviato da Patri15
Essendo parte in causa, potrebbe sembrare che il mio entusiasmo per quanto scritto da Rudello, sia interessato.

Ma credo che gli amici del forum, in particolare di questo thread, comprendano bene e ammirino come me lo scritto di Rudello , ancora una volta saggio e ... delizioso.


Vedi?…sulla storia che ti dicevo della credulità e sul danno che si commette?
Per qualcuno sei anche un saggio ecologista.
...ora glielo devi dimostrare...
attendo...

maxim is offline  
Vecchio 15-02-2007, 18.25.41   #56
Lucio Musto
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Originalmente inviato da maxim
....


Vedi?…sulla storia che ti dicevo della credulità e sul danno che si commette?
Per qualcuno sei anche un saggio ecologista.
...ora glielo devi dimostrare...
attendo...



Sbagli, amico mio, io non devo dimostrare assolutamente niente!

Non sono né saggio, né ecologista, né animalista, né vegetariano, né fanatico degli animali... e nemmeno strenuo difensore degli animali a discapito degli uomini!

Sono solo una persona che certe cose le sa e non ama che si dicano fesserie... nemmeno a fin di bene.

Sono solo una persona rispettosa di ogni creatura, umana, animale o vegetale che sia e non amo che se ne faccia scempio inutile. Nemmeno d'un filo d'erba o di un insetto.

Questo non mi impedisce di mangiare né i broccoli né la polpetta, né mettermi il repellente addosso quando sto all'aperto perché è nella natura delle cose che io mi nutra mangiando gli altri e mi difenda dalle punture, ma mi turba se si sprechino sia i broccoli che la carne e quel pesce che viene ributtato a mare non perché non commestibile, ma solo commercialmente meno conveniente.
E mi turba anche (con opportuni distinguo) che si abboffi la terra di pesticidi e DDT.

La mia personale etica è precisa.
Se c'è spreco perché non c'è convenienza occorre battersi per una legislazione che tenda a ridurre lo spreco fino ad azzerarlo.
Se invece c'è spreco per "poca" convenienza ci vogliono le multe e la galera per furto alla natura e lesioni ecologiche.
Ma nemmeno questo fa di me un "ecologista" di tipo politico, solo un signore che guarda i propri interessi, la propria ricchezza: che si chiama Terra.

Non sono nemmeno contro le pellicce di animali allevati allo scopo. Sono contro la crudeltà nelle uccisioni, perché questo ci trasforma da uomini (animali predatori) in orchi (bestie contro natura).
Se allevo il coniglio per mangiarlo e poi mi faccio i guanti con la sua pelle è secondo me un discorso, se uccido il bisonte per mangiarne la lingua e lasciare la carcassa a marcire è un discorso del tutto diverso.

E se devo massacrare di botte Melampo per fargli far la guardia (ma non mi pare che si faccia così) allora davvero merito la sorte di Pinocchio, incatenato al suo posto!

Perché scelte non ne abbiamo.

O siamo uomini, o siamo bestie.

Non ho altro.
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Vecchio 15-02-2007, 19.50.45   #57
Pantera Rosa
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Originalmente inviato da maxim
In quasi 35 anni di studi in ecologia e di vita spesa dentro la natura, ho avuto diverse volte modo di confrontarmi con saccenti pseudo-emozional-naturalisti

La discussione è bella e interessante, ma offre una riflessione, che è confesso, una mia perplessità, in fondo chi ama e conosce da vicino la natura e gli animali
dovrebbe in teoria, non dare la morte...

E' come un pittore che si dedica alla sua tela, la prepara, si traccia il disegno, poi
va con i colori, pennellate, ombre luci, mesi di lavoro e poi dopo aver finito distrugge il tutto in poco tempo...

Quello che davvero non torna, maxim,è come si concilia l'amore per gli animali da una parte e il fucile dall'altra?

Questa è una domanda da una pseudo-emozional-naturalista
Pantera Rosa is offline  
Vecchio 18-02-2007, 11.22.23   #58
Lucio Musto
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Originalmente inviato da Pantera Rosa
La discussione è bella e interessante, ma offre una riflessione, che è confesso, una mia perplessità, in fondo chi ama e conosce da vicino la natura e gli animali
dovrebbe in teoria, non dare la morte...

E' come un pittore che si dedica alla sua tela, la prepara, si traccia il disegno, poi
va con i colori, pennellate, ombre luci, mesi di lavoro e poi dopo aver finito distrugge il tutto in poco tempo...

Quello che davvero non torna, maxim,è come si concilia l'amore per gli animali da una parte e il fucile dall'altra?

Questa è una domanda da una pseudo-emozional-naturalista


A rigore non dovrei intervenire, amica, perché l’osservazione non l’hai fatta ad un mio intervento e soprattutto perché non ho la più pallida idea di chi sia una “pseudo-emozional-naturalista”; circolano molti neologismi, e sono rimasto indietro!...

Ma tu apri un balcone su un ampio panorama, una riflessione che solo occasionalmente sfiora la doppietta, la penna ed il coltello, ma implica tutto l’uomo, le sue passioni, la sua politica e la sua vita.
Sto parlando dell’aggressività.
E’ possibile che il cacciatore spari alla mia tortora (o alla gazza, o a tutt’e due) sia spinto dalla stessa esigenza interiore del pianista che pigia sui tasti e del pittore che si accanisce sulla tela, e poi insoddisfatto la distrugge.
Certi monaci tibetani hanno codificato il compromesso fra creatività ed aggressività nel mandala di sabbia fatto con infinita cura e poi distrutto, e ci hanno applicato la filosofia della caducità dell’uomo eccetera…
Ma tutto questo è naturalmente da riflettere in altra sezione, in spiritualità o filosofia.

Qui possiamo solo comprendere (non necessariamente giustificare) i cacciatori, che a modo loro sono amanti della natura, e gli ibridatori, e gli allevatori di bonsai o quelli di suini o di polli!...

In fondo “l’amore è cieco”, dice il saggio aforisma, ed è difficile giudicare correttamente i sentimenti altrui.

Offende più gli animali il cacciatore che spara al fagiano, o io che mi faccio il doppio shampoo con la crema biodegradabile… ma solo a chiacchiere, e lo so benissimo?
Lucio Musto is offline  
Vecchio 18-02-2007, 17.46.20   #59
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A rigore non dovrei intervenire, amica, perché l’osservazione non l’hai fatta ad un mio intervento e soprattutto perché non ho la più pallida idea di chi sia una “pseudo-emozional-naturalista”; circolano molti neologismi, e sono rimasto indietro!...

Ma tu apri un balcone su un ampio panorama, una riflessione che solo occasionalmente sfiora la doppietta, la penna ed il coltello, ma implica tutto l’uomo, le sue passioni, la sua politica e la sua vita.
Sto parlando dell’aggressività.
E’ possibile che il cacciatore spari alla mia tortora (o alla gazza, o a tutt’e due) sia spinto dalla stessa esigenza interiore del pianista che pigia sui tasti e del pittore che si accanisce sulla tela, e poi insoddisfatto la distrugge.
Certi monaci tibetani hanno codificato il compromesso fra creatività ed aggressività nel mandala di sabbia fatto con infinita cura e poi distrutto, e ci hanno applicato la filosofia della caducità dell’uomo eccetera…
Ma tutto questo è naturalmente da riflettere in altra sezione, in spiritualità o filosofia.

Qui possiamo solo comprendere (non necessariamente giustificare) i cacciatori, che a modo loro sono amanti della natura, e gli ibridatori, e gli allevatori di bonsai o quelli di suini o di polli!...

In fondo “l’amore è cieco”, dice il saggio aforisma, ed è difficile giudicare correttamente i sentimenti altrui.

Offende più gli animali il cacciatore che spara al fagiano, o io che mi faccio il doppio shampoo con la crema biodegradabile… ma solo a chiacchiere, e lo so benissimo?

Rudello,
l'espressione"pseudo-emozional-naturalista" è stata coniata ironicamente dal nostro maxim, l'ho ripresa soltanto per rifilargli la domanda di cui sopra...

Sta incominciando a venir fuori da questa discussione che gli scritti e i racconti sui nostri amici animali, son frutto di sentimentalismi e leggerezza, anzi addirittura rasentano il danno

Qual'è il giusto atteggiamento nei confronti degli animali? Qual'è l'amore "equilibrato", reale, nei confronti di questi esseri viventi, che comunicano con noi anche senza bisogno di parole? Chi li rispetta di più, colui che gli dedica una bella poesia, o colui che animato da tanto amore può togliergli la vita in un nanosecondo?

Forse sono troppe domande, e ognuno ha la sua risposta
Pantera Rosa is offline  
Vecchio 18-02-2007, 18.52.58   #60
Lucio Musto
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Originalmente inviato da Pantera Rosa
Rudello,
l'espressione"pseudo-emozional-naturalista" è stata coniata ironicamente dal nostro maxim, l'ho ripresa soltanto per rifilargli la domanda di cui sopra...

Sta incominciando a venir fuori da questa discussione che gli scritti e i racconti sui nostri amici animali, son frutto di sentimentalismi e leggerezza, anzi addirittura rasentano il danno

Qual'è il giusto atteggiamento nei confronti degli animali? Qual'è l'amore "equilibrato", reale, nei confronti di questi esseri viventi, che comunicano con noi anche senza bisogno di parole? Chi li rispetta di più, colui che gli dedica una bella poesia, o colui che animato da tanto amore può togliergli la vita in un nanosecondo?

Forse sono troppe domande, e ognuno ha la sua risposta


Il concetto di "giusto" io credo che non sia dato, agli uomini, di afferrarlo in modo universale, mentre per quello di "equilibrio" si potrebbero dire infinite parole... senza mai mettersi d'accordo.

Conseguentemente la verità, che sta nel "giusto mezzo" in realtà sta in mille posti diversi.

Pertanto io credo che in questo caso, come quasi sempre nella vita, il nostro atteggiamento corretto è quello di mettersi di fronte alla propria coscienza, evitando di imbrogliarla o di zittirla e comportarsi di conseguenza, cercando di fare il meno danno possibile e rammaricandosi dei fallimenti, senza per questo suicidarsi ma cercando sempre di migliorarsi.

Perché la cosa peggiore dell'uomo è certamente la capacità di essere ipocrita con se stesso.

Poi, è noto, i sentimenti hanno mille sfumature diverse, ognuna fondamentale in sé, ognuna puerile per qualcun altro.
Lucio Musto is offline  

 



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