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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 05-02-2007, 22.31.15   #11
Patri15
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Originalmente inviato da bside
L'articolo mi pare chiaro

Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico del matrimonio o che sono impossibilitate a contrarlo

Non mi pare che una coppia gay abbia la possibilità di accedere all'istituto giuridico del matrimonio e quindi la possibilità di regolamentare alcuni aspetti del rapporto col proprio patner.
Se poi una coppia etero preferisce l'unione civile al matrimonio è affare che non mi riguarda. Penso che ognuno sia libero di regolarsi come meglio crede e ritiene più utile per se stesso e il proprio patner. I pacs non tolgono diritti a chi ce li ha già


>Anche per questo occorre cambiare la costituzione, e la sua definizione di >"matrimonio".


Non mi pare che la costituzione vieti il riconoscimento delle unioni affettive fra persone dello stesso sesso. Ci sono ben altri articoli palesemente violati che "stranamente" non suscitano la stessa indignazione nei cattolici (vedi il finanziamento pubblico alle loro scuole). Del resto mi sembra inutile arrampicarsi sugli specchi tirando in ballo la costituzione. L'opposizione al riconoscimento delle convivenze gay è di matrice puramente ideologica.

GIUSTISSIMO!!!
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Vecchio 06-02-2007, 01.45.01   #12
Lord Kellian
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Amidar e Sangarre dicono due cose. Una giusta e una sbagliata. Quella giusta è che i pacs servono per gli omosessuali. Quella sbagliata è che alla chiesa non importi nulla. E' porprio il contrario. Se non le importasse nulla, non saremmo qui a discutere, perché sarebbe solo un problema amministrativo.

Invece per la chiesa questa è porprio una battaglia di civiltà. E' lei che tuona quasi ogni giorno contro i pacs e a favore della famiglia tradizionale, cavolo! Come fate a dire che non c'entra nulla.

Per i tradizionalisti cattolici l'omosessualità è una scelta perversa e peccaminosa, ed essi vogliono che lo stato non riconosca un grave peccato come cosa ordinaria. Sarebbe una sconfitta. L'ennesima sconfitta.
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Vecchio 06-02-2007, 13.09.24   #13
Patri15
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Originalmente inviato da Lord Kellian
Amidar e Sangarre dicono due cose. Una giusta e una sbagliata. Quella giusta è che i pacs servono per gli omosessuali. Quella sbagliata è che alla chiesa non importi nulla. E' porprio il contrario. Se non le importasse nulla, non saremmo qui a discutere, perché sarebbe solo un problema amministrativo.

Invece per la chiesa questa è porprio una battaglia di civiltà. E' lei che tuona quasi ogni giorno contro i pacs e a favore della famiglia tradizionale, cavolo! Come fate a dire che non c'entra nulla.

Per i tradizionalisti cattolici l'omosessualità è una scelta perversa e peccaminosa, ed essi vogliono che lo stato non riconosca un grave peccato come cosa ordinaria. Sarebbe una sconfitta. L'ennesima sconfitta.

Non sono d'accordo.

Le convivenze o unioni di fatto, siano esse fra omosessuali o fra eterosessuali, non tutelano i diritti economici che sorgono fra le due persone conviventi.

Esempio: Bomber convive con Annarosa, quindi medesimo appartamento, luce, gas, spese per il mangiare, affitto, ecc..

Dopo del tempo l'unione fallisce. Come stabilire gli eventuali rimborsi delle spese fatte in maggioranza da uno dei due? l'appartamento di proprietà o in affitto che sia, a chi va?

Tutto bene se alla fine dell'unione i due conviventi si lasciano in maniera civile, ma di solito si sa che ci si lascia con rabbia. In tal caso, nessun ente giuridico può stabilire la ragione e il torto, o aiutare nell'affrontare il discorso economico.

Qualcuno ha scritto di andare dal notaio a fare testamento ecc.. , ma le spese sono notevoli.
E il motivo per cui non possono essere riconosciute le unioni civili? Personalmente non le capisco.

Il matrimonio civile è un'altra cosa rispetto alle unioni civili, perché lo Stato lo riconosce.

Del matrimonio religioso sappiamo tutto tutti.

Se alla Chiesa non stanno bene gli omosessuali, questo non significa che la Società debba essere concorde.

La Chiesa ormai proibisce tutto: è l'oscurantismo più nero. Non avremmo neppure la scienza, dessimo retta ai Pontefici. Solo sulle guerre hanno poco da dire

Non vedo perversioni nell'amore e neppure minacce per la famiglia tradizionali.

Quale famiglia tradizionale - dove penso che per tradizione si voglia significare il modello canonicamenteperfetto della famiglia - potrebbe mai essere traviata da due conviventi omosessuali, magari anche vicini di casa?

Che assurdità, scusa Lord Kellian!
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Vecchio 06-02-2007, 14.16.17   #14
sangarre
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Originalmente inviato da Lord Kellian
Amidar e Sangarre dicono due cose. Una giusta e una sbagliata. Quella giusta è che i pacs servono per gli omosessuali. Quella sbagliata è che alla chiesa non importi nulla. E' porprio il contrario. Se non le importasse nulla, non saremmo qui a discutere, perché sarebbe solo un problema amministrativo.

Invece per la chiesa questa è porprio una battaglia di civiltà. E' lei che tuona quasi ogni giorno contro i pacs e a favore della famiglia tradizionale, cavolo! Come fate a dire che non c'entra nulla.

Per i tradizionalisti cattolici l'omosessualità è una scelta perversa e peccaminosa, ed essi vogliono che lo stato non riconosca un grave peccato come cosa ordinaria. Sarebbe una sconfitta. L'ennesima sconfitta.


Io ho detto che la Chiesa non c'entra nulla perchè non deve entrarci per nulla!
Lo stato è laico e deve agire da laico.
La Chiesa può senz'altro illustrare la propria posizione, ci mancherebbe, ma qui stiamo parlando del matrimonio civile e delle sue pertinenze. Nulla a che vedere con il "sacramento matrimoniale", che appartiene ad altre pertinenze.
Non mescoliamo i due ambiti. Sono diversi.
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Vecchio 06-02-2007, 16.01.11   #15
bomber
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L'articolo mi pare chiaro

Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico del matrimonio o che sono impossibilitate a contrarlo

Non mi pare che una coppia gay abbia la possibilità di accedere all'istituto giuridico del matrimonio e quindi la possibilità di regolamentare alcuni aspetti del rapporto col proprio patner.
Se poi una coppia etero preferisce l'unione civile al matrimonio è affare che non mi riguarda. Penso che ognuno sia libero di regolarsi come meglio crede e ritiene più utile per se stesso e il proprio patner. I pacs non tolgono diritti a chi ce li ha già


>Anche per questo occorre cambiare la costituzione, e la sua definizione di >"matrimonio".


Non mi pare che la costituzione vieti il riconoscimento delle unioni affettive fra persone dello stesso sesso. Ci sono ben altri articoli palesemente violati che "stranamente" non suscitano la stessa indignazione nei cattolici (vedi il finanziamento pubblico alle loro scuole). Del resto mi sembra inutile arrampicarsi sugli specchi tirando in ballo la costituzione. L'opposizione al riconoscimento delle convivenze gay è di matrice puramente ideologica.


Concordo ...
anche se penso che sarei liberale anche al matrimonio di coppie dello stesso genere ...
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Vecchio 06-02-2007, 21.56.09   #16
odissea
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Non vedo perversioni nell'amore e neppure minacce per la famiglia tradizionali.

Quale famiglia tradizionale - dove penso che per tradizione si voglia significare il modello canonicamenteperfetto della famiglia - potrebbe mai essere traviata da due conviventi omosessuali, magari anche vicini di casa?

Che assurdità, scusa Lord Kellian!

Guarda, ce ne fossero di più di conviventi omossessuali dirimpettai, magari!

Quello che danneggia la cattolica famiglia tradizionale è proprio questo oscurantismo, altro che coppie omossessuali! Provate a immaginare cosa accade in una di questa ligie e canoniche famiglie, quando si scopre che magari uno dei figli è gay: ne viene fuori una mezza tragedia. Questa mentalità cattolica che fa un passo avanti e due indietro, è responsabile dello sfascio di nuclei familiari interi, altro che salvaguardare le famiglie!
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Vecchio 07-02-2007, 00.49.42   #17
Lucio Musto
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PAstrocchio Come Sempre

A me questi PACS non mi piacciono. Perché io sono per le cose chiare e facilmente comprensibili e questi tentano invece di aggrovigliare una situazione che già con la legge sul divorzio, malfatta ed incompleta, cominciò ad intorbidirsi.

Ma è noto che i pastrocchi sono terra fertile per gli azzeccagarbugli e noi italiani tutti ci ritroviamo a nostro agio.

Semplicemente io direi: cos’è il matrimonio, nella nostra cognizione usuale?... “L’unione di un uomo ed una donna decisi a mettersi insieme in previsione della costruzione di una famiglia”
Bene. Lasciamolo così ed anzi cerchiamo i mezzi per definirlo a livello di maggior dettaglio e chiarezza.

Esistono altri tipi di unioni, altrettanto rispettabili del matrimonio (a volte più nobili ancora), altrettanto valide e giuste e buone… individuiamole, diamo loro un nome preciso, o tanti nomi precisi per quante tipologie diverse occorra riconoscerne e facciamo delle leggi giuste, eque e specifiche per ognuna di esse.

Il voler mescolare cose diversissime fra loro in un unico pentolone in cui stanno decisamente troppo strette è solo dimostrazione di una chiara volontà di creare confusione per poi poter pescare nel torbido secondo l’opportunità.

Rudello 7 febbraio 2007 parole 190 FR “PACS”
Lucio Musto is offline  
Vecchio 07-02-2007, 09.05.48   #18
Patri15
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Carino l'acronimo di Rudello.

Traggo da Wikipedia

Pacs è un acronimo:
PACS - Patto Civile di Solidarietà: una forma di unione civile inizialmente approvata in Francia nel 1999 (Pacte civil de solidarité).

La classe delle unioni civili è molto variegata nel mondo e comprende un'estrema varietà di regole e modelli di disciplina: in particolare, le unioni civili possono riguardare sia coppie di diverso sesso sia coppie dello stesso sesso; il diritto non è rimasto indifferente all'evoluzione dei costumi ed esiste oggi un gran numero di provvedimenti legislativi che disciplinano le nuove unioni.

In Italia alcune regioni italiane hanno approvato statuti che sarebbero favorevoli ad una legge sulle unioni civili, anche omosessuali:

Oltre che eccezioni a livello geografico esistono anche delle eccezioni per alcune categorie di persone.

I partner di giornalisti e onorevoli, anche se non sposati, possono usufruire del trattamento sanitario del partner appartenente a queste categorie, inoltre per gli onorevoli è possibile lasciare al proprio partner la pensione di reversibilità, anche se tra di loro non sussiste alcun legame matrimoniale.

Sull' ultima frase ci sarebbe, eventualmente da rimanere perplessi.
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Vecchio 07-02-2007, 15.50.03   #19
Twinkle
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Io penso che in questa discussione la Chiesa non centri niente, o meglio non dovrebbe centrarci niente. Se due persone che stanno insieme non sono credenti, o hanno fedi diverse, qual è il problema di sposarsi in comune? Vorrebbero qualcosa che non c’è, perché quello che c’è non li soddisfa. Ma allora io mi chiedo: cos’è che non va nel matrimonio civile?
Altro discorso è quello per le coppie omosessuali, anche qui penso che la Chiesa non abbia una gran voce in capitolo (più che altro penso siano i politici a strumentalizzare la Chiesa per avvalorare le loro tesi, ma questo è un altro discorso). Basti pensare alla Spagna, religiosissima eppure più all’avanguardia dell’Italia sotto questo punto di vista.
Neanch’io, come qualcun altro ha detto, condivido l’urgenza di questo provvedimento. I nostri cari politici si concentrassero piuttosto su altri problemi
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Vecchio 07-02-2007, 21.35.22   #20
Lucio Musto
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Pastrocchio Matrimoniale


Sui PACS in questo periodo si sta dicendo di tutto, il contrario di tutto ed ogni cosa che contraddica questo e quello. Non mi sentirei capace perciò di aggiungere nulla passandolo per originale.

Ma poiché non mi va di stare al balcone zitto zitto, cercherò di esprimere il mio parere in modo chiaro, perché mi pare che la chiarezza sia la vera latitante in questa battaglia di opinioni… o di posizioni preconcette?...

Dirò prima quel che credo sul matrimonio, poi sulle unioni di altra natura.
Pregiudizialmente escluderò invece concetto ed espressione di “more uxorio” perché mi pare che oggi significhi nulla, meno di nulla, ma sia solo elemento di confusione.

Per il “Matrimonio come Sacramento”, forma nobilissima di unione fra un uomo ed una donna aderente ad una qualche fede religiosa me la caverò con due parole. E’ una cosa che riguarda loro, i due coniugi, come personale valore o dono divino o altro e va rispettato in modo assoluto e totale. Come la fede, la fedeltà coniugale, la verginità, la castità eccetera sono scelte personali su cui non interverremo, non faremo ironia, non avanzeremo commenti né azzarderemo giudizi. Ottimo per gli interessati, ininfluente per gli altri.
Detto questo, non ne parlerò più

Una attenzione merita il “Matrimonio di Convenienza”, cioè quello che ha deliziato e turbato i sogni dei papà e delle mamme di innumerevoli generazioni di ogni razza ed angolo del mondo.
L’esigenza sociale primaria di “accasare” le figliole ormai donne e propiziare la “messa a partito” della testa degli scavezzacolli diventati giovanetti e uomini.
Naturalmente oggi nessun genitore di questi “candidati al gran balzo” ammetterebbe più di preoccuparsene un granché, ed anzi si sentono spesso frasi spavalde tipo “meglio, se non si sposano” dette da cinquantenni capifamiglia, ma chissà se analogo disinvolto atteggiamento è anche nei loro discorsi più intimi, nella camere da letto, alla sera…
Non lo sappiamo, e non indaghiamo, ma una cosa è certa. L’incubo della figlia “zitella” e del maschio “sbandato” ce l’avevano tutti, ma proprio tutti i nostri “padri fondatori” della libertà democratica, quegli stessi che per unanime mandato hanno scritto quella Costituzione che oggi troppo disinvoltamente sbandieriamo.
Ce l’avevano eccome il problema!... perché era nella loro cultura; fosse di destra, di sinistra, di centro o di ogni luogo. Perché una zitella era una zitella, uno scapolone un vizioso per definizione ed i figli nati fuori del matrimonio figli di Nessuno… o di chiunque, il che è peggio.

Quello appena citato, così come quello che nominiamo ora, il “Matrimonio di Alleanza” non hanno assolutamente niente a che fare con la Chiesa Cattolica.
E’ ora ritornello usuale additare a proposito e sproposito Vaticano e Pontefice di Roma come depositari e causa di ogni colpa, di ogni errore, di ogni cosa che in qualche modo ci infastidisca. Qui è decisamente a sproposito.
“Matrimonio di Convenienza” e “Matrimonio di Alleanza” sono infatti molto, ma molto più antichi delle religioni quali noi le conosciamo adesso e forse anche più antichi di qualunque forma di religione.
Perché rispecchiano una esigenza sociale e non spirituale.

Che poi vengano rivestiti di un crisma di “sacralità” e di una unzione divina è cosa ovvia e consequenziale e di interesse assai più privato che non dottrinale.
Prova ne sta di fatto che essi esistono in ogni popolo, di qualunque credo o affatto senza credo… in questo caso ispirati solo dal sommo intelletto del capoclan.

Ma un “Matrimonio di Alleanza”, che cosè?...
Semplicemente il più solido tipo di matrimonio che c’è, e quello che più difficilmente verrà meno. E’ quello che serve per rafforzare un potere politico o raddoppiare uno economico, per far diventare industria la fabbrichetta o latifondo i poderi confinanti… o semplicemente per conservare la tabaccheria o allargare il banchetto al mercato.

Il matrimonio d’interesse, insomma… come si diceva una volta!

E quest’ultimo, come e più degli altri è matrimonio vero, quello che come già abbiamo sottolineato ha per obiettivo la costituzione di una famiglia!... perché la gente passa, tutta quanta, ma i quattrini restano.

Ed a chi finirà il patrimonio?... questa la massima preoccupazione dei più.

Questi, grossomodo, i “Matrimoni”

Al prossimo giro (ma forse non basterà una sola puntata), andremo a guardare quelle altre unioni, quella galassia di possibili unioni inventati dalla gente che matrimonio non sono, ma importanti, si.


Rudello 7 febbraio 2007 parole 714 FR “PACS”
Lucio Musto is offline  

 



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