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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 15-09-2005, 21.31.17   #41
bside
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Esiste un gruppo di genitori gay (riferimento sul sito dell'arcigay di milano).

Copio e incollo

<Il nostro gruppo vuole rappresentare un momento di aggregazione e di confronto per persone omosessuali che vivono l'esperienza della genitorialità. Coppie che si trovano a crescere i figli di uno dei due, o che hanno deciso di avere dei bambini tramite inseminazione artificiale, donne e uomini divorziati con figli del precedente matrimonio, loro compagni o (ex compagni) sono tutti invitati a condividere con noi le loro esperienze. Il gruppo vuole essere anche di sostegno ed orientamento per le difficoltà personali e legali che ci troviamo ad affrontare.

Maternità e paternità omosessuale: cosa dice la legge in Italia

Le possibilità per una coppia omosessuale che voglia avere dei figli sono oggi pressoché nulle. Soprattutto perché in nessun modo a due persone dello stesso sesso può essere riconosciuta la patria potestà sul bambino.
Dobbiamo comunque sempre parlare di genitori singoli. Della coppia, il genitore non riconosciuto non avrà nessun diritto sul figlio. Ad esempio se il genitore “ufficiale” morisse, l’affidamento del minore sarebbe a completa discrezione del giudice il quale, se di non larghe vedute, potrebbe strappare il bambino alla famiglia, per affidarlo a parenti prossimi del defunto.
La legge italiana, appena approvata, non prevede (cosa potevamo aspettarci?) nessuna possibilità di inseminazione artificiale per le donne single, ancor meno se omosessuali.
Una donna o coppia lesbica che desideri l’inseminazione artificiale, si può recare in Belgio, dove la maternità o paternità omosessuale è legalmente riconosciuta

L’inseminazione artificiale in Belgio.

Per accedere al trattamento di inseminazione artificiale bisogna innanzitutto iscriversi ad una lista d’attesa; le donne più anziane hanno la priorità rispetto alle più giovani.
Dopo circa 4 mesi si viene contattati dall’ospedale che fissa un appuntamento per diversi colloqui in un’unica giornata, e invia una lista di esami da eseguire prima del primo appuntamento.
Il primo incontro si tiene con uno psicologo che valuta la coppia candidata all’inseminazione. Si valuta l’equilibrio psicologico della famiglia in cui nascerà il bambino. Il suo benessere è di primaria importanza. Il fatto che la famiglia sia costituita da due donne non rappresenta un fattore di anormalità, ma viene analizzato come queste affrontino il rapporto tra la propria omosessualità a livello personale, sociale, famigliare.
Tutto il personale dell’ospedale accoglie la coppia omosessuale come una qualsiasi coppia di persone responsabili, che hanno diritto a soddisfare il proprio desiderio di procreazione.
È fondamentale che la coppia sia convivente e che sia assolutamente trasparente nei confronti dei genitori e della famiglia. La reazione negativa delle famiglie non costituisce però un ostacolo, al contrario lo psicologo fornisce strumenti per spiegare al bambino il perché di una eventuale non accettazione da parte dei nonni.
In Belgio le donne singole eterosessuali o lesbiche, non possono accedere all’inseminazione artificiale: la famiglia deve comunque essere composta da due adulti e il bambino non deve venire al mondo per colmare un buco affettivo e creare una famiglia che ancora non esiste.
Il secondo incontro della giornata si svolge con un ginecologo che accerta l’idoneità fisica della futura madre, anche in base ai risultati degli esami fatti in precedenza.
Il terzo colloquio è con un’infermiera specializzata che spiega tutto il percorso del trattamento


Altre possibilità di pseudo-genitorialità

La legge italiana, in particolare l’art. 2 L.184/83 prevede l’affidamento familiare, che si discosta dall’adozione per il suo carattere di temporaneità. Un minore che sia temporaneamente nella condizione di non poter vivere nella famiglia d’origine, può essere affidato per un periodo definito, ad una famiglia alternativa.
Anche se una famiglia dove siano presenti altri minori viene preferita ad altre situazioni, la legge indica come possibili affidatari anche singoli, famiglie di fatto o comunità familiari.
Deve essere indicato un periodo presunto di durata dell’affidamento, ma la legge non ne indica un limite. Una situazione di inidoneità della famiglia di origine può quindi essere protratta a discrezione del giudice. Questo può essere quindi il giusto strumento nelle mani del giudice lungimirante che si trovasse a gestire la situazione citata nell’esempio più sopra. Potrebbe il giudice, in caso di premorienza del genitore, usare l’affidamento per lasciare il minore al compagno del defunto.
In tutti gli altri casi dubitiamo che un bambino venga dato in affido ad una coppia di uomini o donne che ne facesse richiesta.
bside is offline  
Vecchio 20-09-2005, 16.28.28   #42
Aristippo
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Bò, sarà ma a me non convince molto...staremo a vedere cosa accadrà nel prossimo futuro...
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Vecchio 21-09-2005, 00.11.18   #43
cannella
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contraria

per i seguenti motivi:
Siamo in Italia, e come giustamente diceva Wilhemina F., non abbiamo una cultura sufficientemente aperta per favorire una socializzazione senza traumi e senza pregiudizi ad un eventuale figlio di gay.

All'obiezione che, se non s'inizia a combattere i pregiudizi "votando" a favore di, suggerirei che i pregiudizi si combattono rischiando del proprio, e non sulla pelle e sullo sviluppo evolutivo di bambini.

Altro motivo: siamo in Italia; la burocrazia è una macchina che a volte non rispetta leggi che lei stessa dovrebbe garantire.
Ci sono famiglie in lista da attesa da anni e bambini adottabili che.. boh, non si sa come mai la richiesta e l'offerta spesso non s'incrocino.

Ancora: il diritto dovrebbe garantire il più debole, quindi il bambino, ma chi lo gestisce (il diritto) può capitare che abbia interessi propri da tutelare o una propria immagine cui fare pubblicità, per cui il diritto del più debole passa automaticamente in secondo piano.
Ovvero: si può demandare l'autorevole parere a chi non ha nessun tipo di autorevolezza sull'argomento.
cannella is offline  
Vecchio 21-09-2005, 12.18.00   #44
bside
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>Siamo in Italia, e come giustamente diceva Wilhemina F., >non abbiamo una cultura sufficientemente aperta per >favorire una socializzazione senza traumi e senza >pregiudizi ad un eventuale figlio di gay.

E la cultura come pensi che si cambia? Negli altri paesi com'è cambiata? Il tuo pensiero certo non contribuisce di certo a cambiarla la cultura.
bside is offline  
Vecchio 21-09-2005, 14.07.56   #45
bomber
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Messaggio originale inviato da bside
Esiste un gruppo di genitori gay (riferimento sul sito dell'arcigay di milano).

Copio e incollo

<Il nostro gruppo vuole rappresentare un momento di aggregazione e di confronto per persone omosessuali che vivono l'esperienza della genitorialità. Coppie che si trovano a crescere i figli di uno dei due, o che hanno deciso di avere dei bambini tramite inseminazione artificiale, donne e uomini divorziati con figli del precedente matrimonio, loro compagni o (ex compagni) sono tutti invitati a condividere con noi le loro esperienze. Il gruppo vuole essere anche di sostegno ed orientamento per le difficoltà personali e legali che ci troviamo ad affrontare.

Maternità e paternità omosessuale: cosa dice la legge in Italia

Le possibilità per una coppia omosessuale che voglia avere dei figli sono oggi pressoché nulle. Soprattutto perché in nessun modo a due persone dello stesso sesso può essere riconosciuta la patria potestà sul bambino.
Dobbiamo comunque sempre parlare di genitori singoli. Della coppia, il genitore non riconosciuto non avrà nessun diritto sul figlio. Ad esempio se il genitore “ufficiale” morisse, l’affidamento del minore sarebbe a completa discrezione del giudice il quale, se di non larghe vedute, potrebbe strappare il bambino alla famiglia, per affidarlo a parenti prossimi del defunto.
La legge italiana, appena approvata, non prevede (cosa potevamo aspettarci?) nessuna possibilità di inseminazione artificiale per le donne single, ancor meno se omosessuali.
Una donna o coppia lesbica che desideri l’inseminazione artificiale, si può recare in Belgio, dove la maternità o paternità omosessuale è legalmente riconosciuta

L’inseminazione artificiale in Belgio.

Per accedere al trattamento di inseminazione artificiale bisogna innanzitutto iscriversi ad una lista d’attesa; le donne più anziane hanno la priorità rispetto alle più giovani.
Dopo circa 4 mesi si viene contattati dall’ospedale che fissa un appuntamento per diversi colloqui in un’unica giornata, e invia una lista di esami da eseguire prima del primo appuntamento.
Il primo incontro si tiene con uno psicologo che valuta la coppia candidata all’inseminazione. Si valuta l’equilibrio psicologico della famiglia in cui nascerà il bambino. Il suo benessere è di primaria importanza. Il fatto che la famiglia sia costituita da due donne non rappresenta un fattore di anormalità, ma viene analizzato come queste affrontino il rapporto tra la propria omosessualità a livello personale, sociale, famigliare.
Tutto il personale dell’ospedale accoglie la coppia omosessuale come una qualsiasi coppia di persone responsabili, che hanno diritto a soddisfare il proprio desiderio di procreazione.
È fondamentale che la coppia sia convivente e che sia assolutamente trasparente nei confronti dei genitori e della famiglia. La reazione negativa delle famiglie non costituisce però un ostacolo, al contrario lo psicologo fornisce strumenti per spiegare al bambino il perché di una eventuale non accettazione da parte dei nonni.
In Belgio le donne singole eterosessuali o lesbiche, non possono accedere all’inseminazione artificiale: la famiglia deve comunque essere composta da due adulti e il bambino non deve venire al mondo per colmare un buco affettivo e creare una famiglia che ancora non esiste.
Il secondo incontro della giornata si svolge con un ginecologo che accerta l’idoneità fisica della futura madre, anche in base ai risultati degli esami fatti in precedenza.
Il terzo colloquio è con un’infermiera specializzata che spiega tutto il percorso del trattamento


Altre possibilità di pseudo-genitorialità

La legge italiana, in particolare l’art. 2 L.184/83 prevede l’affidamento familiare, che si discosta dall’adozione per il suo carattere di temporaneità. Un minore che sia temporaneamente nella condizione di non poter vivere nella famiglia d’origine, può essere affidato per un periodo definito, ad una famiglia alternativa.
Anche se una famiglia dove siano presenti altri minori viene preferita ad altre situazioni, la legge indica come possibili affidatari anche singoli, famiglie di fatto o comunità familiari.
Deve essere indicato un periodo presunto di durata dell’affidamento, ma la legge non ne indica un limite. Una situazione di inidoneità della famiglia di origine può quindi essere protratta a discrezione del giudice. Questo può essere quindi il giusto strumento nelle mani del giudice lungimirante che si trovasse a gestire la situazione citata nell’esempio più sopra. Potrebbe il giudice, in caso di premorienza del genitore, usare l’affidamento per lasciare il minore al compagno del defunto.
In tutti gli altri casi dubitiamo che un bambino venga dato in affido ad una coppia di uomini o donne che ne facesse richiesta.




La macchina per adottare bambini in Italia è lunga e laboriosa.
le persone che cercano di adottare sono spesso scansionate al capello anche se non per tutti gli uffici è ugale ma di norma l'adozione vive su una macchina lenta e problematica.
Rimane difficile per una coppia uomo-donna adottare un bambino diventa quasi impossibile per coppie uomo-uomo o donna- donna ma anche per i singoli.
indubiamnete questo è dato dalla nostra cultura che come tutti sappiamo èestremamente influenzata dalla chiesa cattolica che ha messo grossi veti sulla nostra apertura mentale...
come si cambia la cultura ??'
beh come dice Bside si cambia con le piccole cose...
ovvero tramite la conoscenza, in tal senso gli omosessuali ci devono mettere del loro e farsi conoscere nel bene e nel male da una larga parte della popolazione e non isolarsi in piccoli spazi riservati ... ovviamente questo non è facile ma vedo che rispetto ad alcuni anni fa ci sono dei netti miglioramente (vedi la giornata .. oddio come si chiama ...). l'adozione ?'
ovviamente l'adozione viene ostacolata in modo netto su quello che è la cultura ... sarebbe in effetti il caso di pensare a studi su coppie omossessuali che hanno un figlio e come questo viene su... cercare di portare all'opinione dei fatti e non delle teorie ...
in tal senso penso che ha un ruolo fondamentale la ricerca psicologica sui figli di omosex per verificare se queste coppie siano o meno positive nel dare un educazione ad un figlio ....





bomber is offline  
Vecchio 22-09-2005, 11.26.57   #46
bside
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La cultura cambia se ognuno è aperto all'esperienza dell'altro e si lascia "contaminare".
Non tutti vogliono o sono in grado di farlo. Ma il punto è che da un punto di vista culturale è considerato "normale" ciò che è comune, usuale o che è funzionale, e anormale ciò che è disfunzionale. Ad esempio, cos'è stato detto da qualcuno in questo forum? Che puoi considerarti uomo solo se hai fatto dei figli; e qualcun altro sostenere che l'omosessualità è contronatura in quanto fallimento biologico.
Ecco che l'omosessualità viene analizzata dal punto di vista della funzionalità. Siccome due gay non producono "materiale umano", la loro relazione è disfunzionale al sistema produttivo e tale non può essere accettata. E' la logica del mercato applicata alle relazioni umane.
La cultura della "funzionalità" la ritroviamo in altre discipline. Prendiamo la politica ad esempio. Il sistema elettorale maggioritario. La soglia di sbarramento. Sei sotto la soglia? Vuol dire che sei una minoranza che non ha diritto di essere rappresentata in parlamento. Perché? Perché non sei funzionale alla governabilità (un mito al quale pure la sinistra s'è convertita). Non vorrai col tuo 3% bloccare l'attività parlamentare, condizionare il governo, pretendere ministri e sottosegretari!? Ti diamo giusto una manciata di seggi affinché tu possa sì strillare quanto vuoi, ma non possa nuocere.
Anche nella Psicologia ritroviamo la stessa logica. Penso ad esempio alla patologizzazione e medicalizzazione ormai di qualsiasi stato umano (ho letto che pure l'amore sarebbe una malattia!) a quelle linee nette tracciate un po' disinvoltamente e in modo poco scientifico per distinguere la salute dalla malattia o per catalogare ed etichettare i comportamenti umani, col solo scopo di distinguere ciò che è funzionale da quello che non lo è, colpevolizzando chi per varie ragioni non può esserlo. Cosa dicono le psicoterapie del comportamento alle persone? Non è il sistema, la società che deve cambiare, SEI TU che devi cambiare, che ti devi adattare.
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Vecchio 22-09-2005, 14.14.26   #47
sisrahtac
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L'omosessualità non è utile a produrre figli e alla società, quindi in passato è stata rimossa. Ora che questa rimozione sta provocando più scompensi psichici che altro (e scompensi anche allo stesso apparato adibito alla gestione dei simboli (bella definizione di chiesa, me la dovrò ricordare! Ministero adibito alla gestione dei simboli, molto orwelliano!!)), a sua volta è diventata inutile. Quindi se il motore del mondo è l'utilità, non mi stupirei che..
sisrahtac is offline  
Vecchio 22-09-2005, 14.18.51   #48
La_viandante
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Messaggio originale inviato da Catharsis
L'omosessualità non è utile a produrre figli e alla società, quindi in passato è stata rimossa. Ora che questa rimozione sta provocando più scompensi psichici che altro (e scompensi anche allo stesso apparato adibito alla gestione dei simboli (bella definizione di chiesa, me la dovrò ricordare! Ministero adibito alla gestione dei simboli, molto orwelliano!!)), a sua volta è diventata inutile. Quindi se il motore del mondo è l'utilità, non mi stupirei che..

cat ma nemmeno il voto di castita' dei preti e' utile a produrre figli e alla societa', eppure nessuno si sognerebbe mai di rimuoverlo, quindi non e' affatto questo il motivo principale altrimenti dovremmo vietare tanto i matrimoni gay quanto la prelatura, oltre che i matrimoni alle coppie sterili ti pare?

questa giustificazione proprio non sta in piedi

Ultima modifica di La_viandante : 22-09-2005 alle ore 14.19.53.
La_viandante is offline  
Vecchio 22-09-2005, 14.21.23   #49
sisrahtac
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Ma perchè, vietare il matrimonio ai preti non è vietare il matrimonio ai gay?
sisrahtac is offline  
Vecchio 22-09-2005, 14.23.24   #50
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mi pare che ai gay ora si sta vietando la prelatura, non si capisce nemmeno il perche' visto che religiosamente parlando e' la pratica omosessuale che costituisce il peccato, mentre col voto di castita' si ovvierebbe
La_viandante is offline  

 



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