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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 17-07-2007, 13.50.29   #31
MIMMO
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Originalmente inviato da trismegistus
Nel senso che il nostro io , immerso in untutto comprendente reale immaginario in cui l'immaginario è denso nel reale, ovvero che all'interno di due frangenti di realtà si trovano infiniti spazi immaginari; è in grado di discernere attraverso i suoi sensi recettori di discernere il reale dall'immaginari?
E quindi di capire se ciò che lo circonda è reale oppure frutto della sua immaginazione?

aspetta, il nostro io è solo immagginario. E' pensiero , è un'immagine che non trova riscontro nella verità...
Se ti dico "luna" ok che la parola, il suono che emetto non è il pianeta, ma il pianeta esiste,,,,,,invece concetti come "io" "se" sono immagini che non hanno un riscontro....Sono accumuli e proiezioni fantasiose
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Vecchio 17-07-2007, 17.18.11   #32
trismegistus
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Sostituisci ad io il sistema percettorio del nostro cervello, rifomulo le domande:

Il nostro cervello è in grado di discernere attraverso i suoi sensi recettori il reale dall'immaginario?
E quindi di capire se ciò che lo circonda è reale oppure frutto della sua immaginazione?

E' quindi in grado, ricollegandosi all'argomento della discussione, di percepire ciò che circonda e di distinguerlo dalle proiezioni immaginarie da lui create?
Oppure noi come lui siamo schiavi dei nostri sensi che ci inganno e non ci permettono di percepire chiaramente ciò che ci circonda?
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Vecchio 17-07-2007, 18.53.34   #33
Caesar
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Kant diceva che se io percepisco una cosa, ovviamente non confonderò me stesso con quella cosa.
I sensi sono lo strumento necessario al nostro cervello per percepire la realtà transeunte e materiale... il cervello, strumento prrincipe della nostra ragione, ci permette di esprimere al mondo i pensieri. il nostro io vero è di natura trascendente... ma bisogna capire cosa esattamente sia
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Vecchio 18-07-2007, 00.11.16   #34
trismegistus
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Non è detto che l'io sia un'epifenome, e che quindi sia un banale prodotto secondario del sistema fisiologico celebrale.
Comunque a parte questo che sia di natura trascendentale o fisiologica questo adesso poco importa, il punto è che se il nostro cervello mostra squilibri anche l'io inveitabilmente li manifesta e quindi in tali condizioni di malpercezione non è detto che esso non riesca più a distinguere l'attività immaginaria da quella reale, con la possible conseguenza di una solipsia mentale o di una schizzofrenia dovuta al fatto che anche gli oggetti immaginari diventino reali.
Quindi abbiamo o una situzione in cui percepiamo l'esistenza solo in noi mentre il resto è frutto della nostra immaginazione oppure percepiamo tutto reale comprese le attività immaginarie.
Terza scapppatoia è che siamo noi oggetti immaginari e tutto il resto è reale, ma questo è un caso estremo poichè saremmo in un completo stato schizzofrenico dato che un oggetto irreale percepisce il reale, come fa?
Riflettendo in maniera filosofica penserei che i dati forti dall'esperienza ci garantiscono un minimo filtro per discernere reale da immaginario e che l'esperienza fornita dal nostro ego ci serva a capire e discernere i fatti irreali ed immaginari dal possibile e dal reale.
Viene ora da chiedersi coso si viene a creare nel nostro essere affinchè tali meccanismi di discernimento vengano meno al loro dovere?
Per quali motivi l'Essere è in condizione al tempo stesso di Essere o non Essere?
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Vecchio 18-07-2007, 14.04.13   #35
MIMMO
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Sostituisci ad io il sistema percettorio del nostro cervello, rifomulo le domande:

Il nostro cervello è in grado di discernere attraverso i suoi sensi recettori il reale dall'immaginario?
E quindi di capire se ciò che lo circonda è reale oppure frutto della sua immaginazione?

E' quindi in grado, ricollegandosi all'argomento della discussione, di percepire ciò che circonda e di distinguerlo dalle proiezioni immaginarie da lui create?
Oppure noi come lui siamo schiavi dei nostri sensi che ci inganno e non ci permettono di percepire chiaramente ciò che ci circonda?

certo che può, la mente è potentissima.....è quando diventa la nostra mente che già compie la prima confusione....vede la realtà e la percisce poi quando la mente diventa la "nostra mente" la distorce secondo i suoi scopi e convenienze........se fosse sempre nel qui è ora ci sarebbe recettività senza sensazione.....sarebbe un fluire di recettività....ogni scostamento è divenire o ricordare,,,o meglio distorsione.........
l'ultima tua domanda....noi siamo schiavi....ha in se il rebus della vita......
la mia risposta è si siamo schiavi , senza schiavito no c'è noi, e non c'è me.....
c'è solo tutto che è amore eterno.......creazione.ciaocia o
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Vecchio 18-07-2007, 14.11.06   #36
MIMMO
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Non è detto che l'io sia un'epifenome, e che quindi sia un banale prodotto secondario del sistema fisiologico celebrale.
Comunque a parte questo che sia di natura trascendentale o fisiologica questo adesso poco importa, il punto è che se il nostro cervello mostra squilibri anche l'io inveitabilmente li manifesta e quindi in tali condizioni di malpercezione non è detto che esso non riesca più a distinguere l'attività immaginaria da quella reale, con la possible conseguenza di una solipsia mentale o di una schizzofrenia dovuta al fatto che anche gli oggetti immaginari diventino reali.
Quindi abbiamo o una situzione in cui percepiamo l'esistenza solo in noi mentre il resto è frutto della nostra immaginazione oppure percepiamo tutto reale comprese le attività immaginarie.
Terza scapppatoia è che siamo noi oggetti immaginari e tutto il resto è reale, ma questo è un caso estremo poichè saremmo in un completo stato schizzofrenico dato che un oggetto irreale percepisce il reale, come fa?
Riflettendo in maniera filosofica penserei che i dati forti dall'esperienza ci garantiscono un minimo filtro per discernere reale da immaginario e che l'esperienza fornita dal nostro ego ci serva a capire e discernere i fatti irreali ed immaginari dal possibile e dal reale.
Viene ora da chiedersi coso si viene a creare nel nostro essere affinchè tali meccanismi di discernimento vengano meno al loro dovere?
Per quali motivi l'Essere è in condizione al tempo stesso di Essere o non Essere?

ora te la butto li...vediamo se trasmette qualcosa....
"noi siamo solo nei ricordi o nelle prospettive future,....adesso se siamoattenti non siamo mai!"
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Vecchio 18-07-2007, 16.03.44   #37
trismegistus
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Noi siamo stati
Noi saremo se saremo ricordati
Non ci seremo se saremo dimenticati
Siamo stati
Siamo
Forse saremo
Siamo nella memoria
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Vecchio 19-07-2007, 09.13.13   #38
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Noi siamo stati
Noi saremo se saremo ricordati
Non ci seremo se saremo dimenticati
Siamo stati
Siamo
Forse saremo
Siamo nella memoria

Dipende tutto da cosa essere in verità....
adesso la verità e che sei carne, sangue, ossa nervi ecc....
nelle menti altrui, nei ricordi cosa sei in verità......un neurone, un immagine, un ricordo......dunque non sei......
Confondiamo l'essere dal significato che diamo noi alle cose...
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Vecchio 19-07-2007, 11.04.58   #39
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L'Essere è oltre le cose, è al di fuori di esse, perciò è meglio non confondersi.
Volendo l'Essere è significante, il suo significato può variare.
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Vecchio 19-07-2007, 13.39.03   #40
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L'Essere è oltre le cose, è al di fuori di esse, perciò è meglio non confondersi.
Volendo l'Essere è significante, il suo significato può variare.

eppure solo le "cose" sono....
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