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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 24-03-2011, 15.13.51   #61
CVC
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
Riferimento: Nichilismo

Io penso che il nichilismo non abbia valore dal punto di vista concettuale, ma ne abbia molto invece secondo
la prospettiva storica.
Per quanto riguarda la prima affermazione, il concetto di nulla è artificioso. Se esistono diversi modi per
affermare ciò che è, il nulla può essere definito solo come assenza di tutto ciò che è. Ma per negare tutto
ciò che è bisogna prima conoscere e comprendere a fondo qualsiasi cosa e chiarire ogni mistero riguardo l'uomo,
la natura, la metafisica. Chi è mai arrivato a tanto? Da qui deduco che il nichilismo presume di saper più
di quanto sa.
Azzardo una metafora fra la vita ed il gioco: il destino da le carte, per sederci al tavolo del mondo dobbiamo
puntare, poi possiamo alzare la posta in gioco inseguendo i nostri desideri o passare la mano rassegnandoci.
Il nichilista è quel giocatore che, quando vede di aver perso, rovescia tavolo e carte. A chi gli chiede di
pagare il suo debito di gioco, risponde che non c'è nessun gioco.
Dal punto di vista storico, invece, il nichilismo rappresenta l'urlo di disperazione e ribellione di una
filosofia rimasta legata e imbavagliata per secoli dalle ossessioni del cristianesimo.
Se una volta l'uomo guardava a Dio a naso in sù, dalla profondità della sua bassezza, la morale cristiana del senso
di colpa ha intromesso l'occhio terribile del giudizio divino in ogni centimetro quadrato umanamente calpestabile.
Chi può essere in pace con la propria coscienza? Non chi cammina con ai piedi scarpe da ginnastica americane
fatte con lo sfruttamento della manodopera minorile thailandese, ne schiva il mendicante dietro l'angolo della
strada, ne chi commette atti impuri (che sarebbero poi questi atti impuri?) in propria intimità ed in accordo con
la propria coscienza.
Libero arbitrio e cattiva coscienza non vanno d'accordo

IL RIBELLE (Charles Baudelaire)

Un Angelo infuriato dall'azzurro piombando
come un'aquila afferra i capelli dell'empio,
poi lo dimena e squassa "Così impari", gridando,
"l'Angelo buono io sono, questo ti sia d'esempio!

Ad amar senza storcere il naso devi apprendere
il povero e lo storpio, l'ebete e il criminale:
così quando Gesù cammina potrai stendere
con la tua carità un tappeto trionfale.

L'Amore è questo. Prima che sazietà ti prenda
alla gloria di Dio l'estasi tua s'accenda:
voluttà vera è questa, il suo fascino è eterno".

E l'Angelo violento soltanto per affetto
con forza da gigante tortura il suo protetto.
"Non voglio," grida fiero il dannato all'inferno
CVC is offline  
Vecchio 06-05-2011, 09.46.16   #62
Bel
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Data registrazione: 05-05-2011
Messaggi: 1
Riferimento: Nichilismo

Uno spettro si aggira per l'Europa, è lo spettro del Nichilismo!

Che valore ha il nostro pensiero nell'infinità dell'universo?
Che valore ha la nostra volontà individuale nel continuo mutarsi del divenire del cosmo?
Che cosa si può dire eterno e immutabile in un sistema che si basa sul movimento e sulla trasformazione -Panta Rei-?
Cosa diventerà il nostro pensiero quando ci spoglieremo delle nostre vestigia biologiche?

Il Nichilismo non è che una risposta ricorrente, libera dai rimedi escogitati da alcuni pensatori -che sono peggiori dei mali. Chi sostiene che è un'arresa, forse non ha ben compreso la struttura di questo pensiero. Non si tratta di arrendersi ad un'evidenza talmente illuminata da abbagliare gli occhi, si tratta di utilizzarla come base, come assioma, per creare qualcosa.
Una basa che scalza dal loro posto vecchi valori ritenuti assoluti ed inevitabili, che evidentemente non hanno effettivo riscontro nella realtà. Le vecchie tavole da spezzare sono: il Principio di non contraddizione, il Terzo Escluso e Ex nihilo nihil fi; la triade Divina della filosofia è morta, utile forse ancora per le confutazioni, per la dialettica, ma certamente restrittiva per qualsiasi tipo di indagine disinteressata -che si dovrebbe appunto basare su un unico assioma: nessun assioma.
Bel is offline  
Vecchio 25-05-2011, 17.49.23   #63
femmefatale
Cioraniana Incrollabile
 
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Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
Riferimento: Nichilismo

mi scuso per l'eventuale o probabile sciocchezza che sto per scrivere..

ma nessuno pensa che il Nichilismo abbia senso se lo si compara con i fatti negativi e angosciosi che capitano a qualcuno di noi in modo più "pesante" che ad altri?

e perchè il Nichilismo, leggerlo e viverlo, tutto fino in fondo, senza paura, non può quindi diventare una splendida atarassia?
femmefatale is offline  
Vecchio 27-05-2011, 10.25.16   #64
baylham
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Data registrazione: 05-01-2010
Messaggi: 89
Riferimento: Nichilismo

Alla prima domanda rispondo no, perché il nichilismo o è una condizione esistenziale/universale propria dell’uomo o dell’essere oppure non è.
Alla seconda rispondo che anche la filosofia nichilista conduce ad una situazione di contraddittorietà, di antinomia, di paradosso. Perché mai per il nichilismo l’atarassia dovrebbe essere una condizione privilegiata rispetto all’entusiasmo, alla meraviglia di fronte all’insensatezza e all’indifferenza della realtà e dei fini?
baylham is offline  
Vecchio 29-05-2011, 15.16.31   #65
Soren
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Messaggi: 164
Riferimento: Nichilismo

Citazione:
Alla prima domanda rispondo no, perché il nichilismo o è una condizione esistenziale/universale propria dell’uomo o dell’essere oppure non è.

eh ? non ho capito... condizione ? il nichilismo è un'interpretazione del mondo, un modo di vedere le cose. in effetti non ho capito molto bene cosa intendevi con "o è tale o non è". e soprattutto non ho capito come ciò risponda alla domanda di Femmefatale.
per contro, do una mia risposta di quella domanda

Citazione:
ma nessuno pensa che il Nichilismo abbia senso se lo si compara con i fatti negativi e angosciosi che capitano a qualcuno di noi in modo più "pesante" che ad altri?

sì, perché sostiene un determinismo causale non finalistico. es. un uomo che ha la sfortuna di incontrare un virus nell'aria potrebbe ammalarsi, magari morire: la ragione sufficiente è fisica, ed è il contatto tra i due. ancora, nascere con una malattia rara sarebbe considerabile lo stesso. Quella che Schopenhauer definì "la volontà del mondo", le leggi delle forze che giocano nella causalità, Nietzsche la chiamò, in modo più sottile ed anche profondo, "caso" o "caos" perché è in questo modo che si relaziona con l'individuo. nello stato di guerra delle forze ( inteso come non stabilità, continua modificazione ) la volontà umana è solo uno dei fattori, le altre cause fisiche hanno pari dignità nel determinare l'avvenire.

Citazione:
Alla seconda rispondo che anche la filosofia nichilista conduce ad una situazione di contraddittorietà, di antinomia, di paradosso. Perché mai per il nichilismo l’atarassia dovrebbe essere una condizione privilegiata rispetto all’entusiasmo, alla meraviglia di fronte all’insensatezza e all’indifferenza della realtà e dei fini?

non è che aderire ad una corrente piuttosto che ad un altra basti per decidere come poi il singolo ne farà uso. un punto di vista obiettivo sul mondo ancora non ha niente a che fare su qualsiasi giudizio di valore. Soprattutto per quanto riguarda il nichilismo, che comprende al suo interno due estremi come "rinuncià di sè" o "rassegnazione" fino a "accettazione di sè" "sì alla vita" etc. aldilà di ciò, il termine atarassia ha un suo posto qui. Se il mondo è un caos insensato, allora al mondo non fa differenza che a te capiti la cosa peggiore o quella migliore; vale a dire che è impossibile farci affidamento per quanto riguarda il futuro, con tutte le belle speranze che normalmente ci vengono somministrate. più o meno riflette la morale stoica, che era d'accordo su questo punto, ovvero sul fatto che il caso può sempre portarci via quello che vuole, e se si sa bene che è così, allora la cosa non può più stupire, e con questa consapevolezza si possono più facilmente accettare gli avvenimenti negativi, siccome manca la speranza nel futuro, più propriamente "illusione", anche quando motivata da alte probabilità di successo/riuscita. ( es. le speranze che ho di tornare vivo dal tabacchino )
Soren is offline  
Vecchio 02-06-2011, 21.44.27   #66
femmefatale
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Riferimento: Nichilismo

Citazione:
Originalmente inviato da Soren
eh ? non ho capito... condizione ? il nichilismo è un'interpretazione del mondo, un modo di vedere le cose. in effetti non ho capito molto bene cosa intendevi con "o è tale o non è". e soprattutto non ho capito come ciò risponda alla domanda di Femmefatale.
per contro, do una mia risposta di quella domanda



sì, perché sostiene un determinismo causale non finalistico. es. un uomo che ha la sfortuna di incontrare un virus nell'aria potrebbe ammalarsi, magari morire: la ragione sufficiente è fisica, ed è il contatto tra i due. ancora, nascere con una malattia rara sarebbe considerabile lo stesso. Quella che Schopenhauer definì "la volontà del mondo", le leggi delle forze che giocano nella causalità, Nietzsche la chiamò, in modo più sottile ed anche profondo, "caso" o "caos" perché è in questo modo che si relaziona con l'individuo. nello stato di guerra delle forze ( inteso come non stabilità, continua modificazione ) la volontà umana è solo uno dei fattori, le altre cause fisiche hanno pari dignità nel determinare l'avvenire.



non è che aderire ad una corrente piuttosto che ad un altra basti per decidere come poi il singolo ne farà uso. un punto di vista obiettivo sul mondo ancora non ha niente a che fare su qualsiasi giudizio di valore. Soprattutto per quanto riguarda il nichilismo, che comprende al suo interno due estremi come "rinuncià di sè" o "rassegnazione" fino a "accettazione di sè" "sì alla vita" etc. aldilà di ciò, il termine atarassia ha un suo posto qui. Se il mondo è un caos insensato, allora al mondo non fa differenza che a te capiti la cosa peggiore o quella migliore; vale a dire che è impossibile farci affidamento per quanto riguarda il futuro, con tutte le belle speranze che normalmente ci vengono somministrate. più o meno riflette la morale stoica, che era d'accordo su questo punto, ovvero sul fatto che il caso può sempre portarci via quello che vuole, e se si sa bene che è così, allora la cosa non può più stupire, e con questa consapevolezza si possono più facilmente accettare gli avvenimenti negativi, siccome manca la speranza nel futuro, più propriamente "illusione", anche quando motivata da alte probabilità di successo/riuscita. ( es. le speranze che ho di tornare vivo dal tabacchino )

purtroppo non ho bencapito tutto... anche se ho trovato molto affascinante il tuo modo di esprimerti ..eh magari fossi anch'io a questi livelli..ma ci arriverò, forse...

comunque io credo che il Nichilismo, -io comunque ho una visione molto alla Herzen , alla "Dall'altra sponda", che poi è un autore basilare per me...adoro e "ho fatto mia" a sua "meditazione sulle rovine" , così come adoro Jean Paul e le sue lamentazioni..il "sentirsi orfani", che è il tano più bello che ho letto in merito al "Fascino del Nichilismo"-

comunque, io credo che il Nichilismo sia una sorta di "medicina amara da mandare giù"...
è amara, amarissima..però dà i suoi risultati...
si impara a non avere più paura delle conseguenze delle azioni (le proprie e quelle degli altri),dell'angoscia...
anche se fondamentale per me è stata una pagina di Kierkegaard, presa dalla "malattia mortale" -non amo le altre opere- dove è analizzato proprio bene ciò che intendo dire, cioè il dolore, talmente acuto e persistente, che ti fa diventare "una sorta di demone che protesta contro tutto l'universo."
penso che per il Nichilismo sia la stessa cosa...addentrarsi nelle frasi nichiliste, dove tutto è nulla, penso che faccia star bene..perchè "ci si stufa",quasi "ci si addormenta" di fronte all'angoscia, ecc.

è come se facessero male una sola volta, poi quando li affronti faccia a faccia, ti sembrano svuotate, quasi banali, inevitabili...

io penso sia questo il grande merito di molti autori, quello di averci messo faccia a faccia con il dolore, o il male ecc e di averli "vinti" almeno per un pò.

io quando leggo Cioran, dopo mi sento bene, perchè e come se non mi importasse più ciò che mi fa star male da molti anni.
Sto bene anche se leggo Altizer e la sua visione kenotica di Dio, sto bene se leggo Stirner ecc. se invece leggo autori "positivi" non sto bene, anzi, mi arrabbio di più, perchè mi sembrano falsi, di melassa...
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Vecchio 03-06-2011, 15.12.47   #67
baylham
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Riferimento: Nichilismo

Nel corso della vita molti soffrono ma pochi elaborano o costruiscono una filosofia a causa di e su questo fatto. Considero riduttivo mettere in relazione l’adesione ad una filosofia con una malattia o una perdita subita. Nel caso del nichilismo mi appare ancor più incomprensibile, come soppesare la gravità, la pesantezza di un evento rispetto allo scivolare e precipitare di ogni finalità o realtà nel nulla?
Perché il dolore, l’angoscia, l’indifferenza hanno uno status diverso rispetto alla gioia, alla meraviglia, alla felicità nella filosofia nichilista? Non sono anch’essi destinati a finire?
Il nichilismo si concentra sulla potenza distruttiva del nulla, ma la distruzione a sua volta è creazione del nuovo: i fini, i valori, gli esseri muoiono ma rinascono, seppur diversi.
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Vecchio 05-06-2011, 15.11.14   #68
femmefatale
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Riferimento: Nichilismo

Citazione:
Originalmente inviato da baylham
Nel corso della vita molti soffrono ma pochi elaborano o costruiscono una filosofia a causa di e su questo fatto. Considero riduttivo mettere in relazione l’adesione ad una filosofia con una malattia o una perdita subita. Nel caso del nichilismo mi appare ancor più incomprensibile, come soppesare la gravità, la pesantezza di un evento rispetto allo scivolare e precipitare di ogni finalità o realtà nel nulla?
Perché il dolore, l’angoscia, l’indifferenza hanno uno status diverso rispetto alla gioia, alla meraviglia, alla felicità nella filosofia nichilista? Non sono anch’essi destinati a finire?
Il nichilismo si concentra sulla potenza distruttiva del nulla, ma la distruzione a sua volta è creazione del nuovo: i fini, i valori, gli esseri muoiono ma rinascono, seppur diversi.


Non è riduttivo "usare" alcune frasi filosofiche per "lenire" il proprio dolore.

Io "uso" Cioran e Camus, è vero, forse li "rimodello" a mia immagine, ma in fondo, è una cosa così sbagliata?

Non credo, anche perchè penso che al di là dell'uso, spesso "mitizzato" (lo so, abbiate pietà... ) che ne fa Femme Fatale, di queste frasi filosofiche, penso sia comunque utile in termini "spirituali" avvicinarsi alla filosofia non dal punto di vista scolastico (esempio di frase usata da qualcuno che è obbligato a studiare filosofia in un liceo e tutto ciò lo annoia : "che palle, domani ho l'interrogazione su Kant, ma per la verifica scritta mi faccio il bigliettino") ma avvicinarsi alla filosofia per l'esigenza di "ascoltare ciò che qualcun altro ha scritto\detto sul dolore".

O almeno, questo è il mio caso.

Senza evento catastrofico io non mi sarei interessata a questi libri.Non li leggevo nel 2002, non mi interessavano questi argomenti.Non mi chiedevo nulla, nè sul senso nè sul Nulla.Non ero consapevole di niente. Sicuramente era un bene...no? "Vivevo beata"

Non credo che il dolore finisca.Nella vita a volte non finisce mai.La gioia più probabilmente finisce.
è solo la momentanea assenza del dolore.

Ma questo lo ha espresso Schopenhauer, che non ha di certo bisogno di presentazioni, men che meno nei post di Femme Fatale


per questa tua frase - veramente bellissima-

"Il nichilismo si concentra sulla potenza distruttiva del nulla, ma la distruzione a sua volta è creazione del nuovo: i fini, i valori, gli esseri muoiono ma rinascono, seppur diversi."

sono d'accordo con te, a patto di considerare questa "nuova creazione" dopo "la gioia della distruzione" -sempre Herzen!-
non una costruzione materiale,(esempio: migliorare le condizioni di vita) ma più da "gnosi" interiore, estremamente intimistica.
femmefatale is offline  
Vecchio 13-08-2011, 12.21.03   #69
femmefatale
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Riferimento: Nichilismo

negli ultimi mesi mi sono interessata a Kant.
penso di averlo capito nelle sue linee fondamentali.
nessuno tra voi trova che il per il fatto che noi non conosceremo mai la vera essenza di un oggetto, ma conosceremo sempre e solo la sua apparenza, questo sia un preludio o quasi una dimostrazione del fatto che l'essere umano è solo un povero burattino convinto, illuso di sapere le cose quando in realtà non conosce niente?e mai conoscerà qualcosa?nè il tempo, nè lo spazio...?
non vedete dietro questo concetto del noumeno una sorta di Nichilismo, di negazione della capacità umana di conoscere o saper fare qualcosa?
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Vecchio 14-08-2011, 18.16.37   #70
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Riferimento: Nichilismo

Citazione:
Originalmente inviato da femmefatale
Non è riduttivo "usare" alcune frasi filosofiche per "lenire" il proprio dolore.
Io "uso" Cioran e Camus, è vero, forse li "rimodello" a mia immagine, ma in fondo, è una cosa così sbagliata?
Non so se sia riduttivo, ma sbagliato lo è almeno come distorsione del concetto che certi filosofi avrebbero voluto esprimre: come trovare conforto in una falsa interpretazione?
Comuque è usare la filosofia come fosse una religione!

La religione è perseguita anche per proprio conforto, la filosofia è perseguita per amore del sapere, per amore della verità e la vertità è neutra: non è ne confortante nè sconfortante...è la verità o tale vorrebbe essere.
Neutro, indifferente, impassibile deve essere il filosofo nei confronti della filosofia se vuole veramente rendersi conto.
Altrimenti è solo un fruitore...anzi un falso fruitore... se pure distorce.
D'altra parte ognuno è libero.

E' rimasta nella leggenda l'indifferenza di Diogene a qualunque evento gli potesse capitare.
Si dice che la moglie di Diogene, Santippe, fosse piuttosto bisbetica e amasse strillargli. Un giorno mentre Diogene s'intratteneva coi discepoli sotto casa, Santippe, stufa del continuo filosofare del marito che nulla faceva di concreto, gli rovesciò addosso dall'alto della finestra tutte le schifezze delle pulizie di casa.
Diogene si limitò ad osservare: tanto tuonò che piovve!
ulysse is offline  

 



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