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Nuovo forum di Riflessioni.it: LOGOS
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#8 |
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Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Sui fondamenti della scienza
Sì, Nexus6, io ho tratto lo spunto dalle scienze dell’uomo, ma credo che neanche le scienze della natura resistano a questa critica. Perché se è vero che nel momento che il neurone di uno scienziato è soltanto neurone e non un pensiero, il pensiero però è già balzato fuori di esso, magari invadendo un intero cosmo: E – giacché siamo passati dalla piccola alla grande storia - possiamo riconoscere che ciò che diciamo incide sul meccanismo e il senso stesso dell’evoluzione, mentre le scienze si allargano, come per un irreprimibile bisogno di totalità, un assillo olistico che le spinge oltre di esse, quasi a cercare una giustificazione mentre manca loro sempre qualcosa, a livello di metodo o forse di logica. E se anche gli scienziati si giustificano affermando di essere istituzionalmente condizionati dalla relatività delle teorie e di non avere una cattiva logica o una cattiva coscienza, è però tassativo che nessuno si muoverebbe se non fosse convinto che una verità assoluta esiste e che nel momento che gridano “Eureka!” la verità è proprio quella - mentre la verità, anzi l’assoluta verità certamente esiste proprio perché non arriviamo a conoscerla perché, se la conoscessimo, diverrebbe subito relativa.
Allora, tanto per non eludere l’argomento, accettiamo di buon grado la posizione degli scienziati quando aspirano a raggiungere la verità, e accettiamoli quando l’hanno trovata perché in quello stesso momento l’hanno perduta, mentre la filosofia può forse insegnare qualcosa visto che continua ad esistere anche se i filosofi….beh, è meglio non indagare, perché forse (forse) anche loro pretendono di conoscere la verità quando, come ho detto, la verità, anzi la verità assoluta esiste proprio perché non la trovano, visto che se la trovassero diverrebbe una verità relativa. Il guaio è che se abbiamo iniziato rifiutando espressamente di coinvolgere nell’argomento il problema fede, tutto questo discorso sembra assomigliare a una parabola religiosa: basta sostituire al termine verità il termine Dio…Ebbene, si potrebbe rispondere, è proprio il contrario di quello che credi, cioè sono le religioni che falsano la verità, chiamando Dio quello che fin dal big-bang è solo la verità. Ma chi vuole entrare nel labirinto delle religioni, non sapendo che paradiso o che mostro lo attende? |
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#9 | |
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Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Sui fondamenti della scienza
Citazione:
Il punto è che il soggetto non è sempre l'uomo, ma si postula che senza l'esperienza dell'uomo non si può fare scienza. Risposta alla domanda (_?_): No!Non dobbiamo immaginarceli separati, l'uomo e la sua realtà sono una cosa unica e irripetibile. L'uomo poi studia altre realtà, quella della formica e quella della balena e in ultima istanza quella del fotone, ma non è la stessa realtà che vive l'uomo. L'uomo intende studiare le leggi generali che riguardano le formiche, le balene, i fotoni e lui stesso, ma le realtà sono differenti. Non basta studiare le leggi generali per comprendere le realtà differenti. Infatti non sappiamo quale sia la realtà della balena o della formica (o cosa provano loro, nessuno li ha mai portati su un lettino dallo psicanalista) e ancora meno quella del fotone. Infatti siamo disposti a dire che il fotone non ne abbia nemmeno una... quindi la scienza non studia la "Realtà" con la R maiuscola... quella dovrebbe essere materia della metafisica...o materia filosofica. |
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#10 | |
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Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Sui fondamenti della scienza
Citazione:
; Copernico e Keplero prima e Newton dopo, descrissero e formularono previsioni ancora piu' accurate di Tolomeo, ma alla luce delle moderne teoriesull'universo....chi di loro giudicheresti piu' vicino al modo di vedere il mondo di Einstein o Bohr?...davvero ritieni che dinnanzi ad Einstein o Bohr le fantasie di Newton fossero meno fantasiose di quelle di Tolomeo?...io no, credo solamente che i sogni di Newton ci azzeccassero piu' di quelli di Tolomeo, e che le chimere di Einstein fossero equidistanti da entrambi pur descrivendo le apparenze del mondo in modo ancor piu' preciso. Io capisco che le profezie , piu' ci azzeccano e piu' rischiano di irretire ed incantare la nostra brama di assoluto, ma non dobbiamo emulare l'ingenuita' degli indigeni di Colombo... ...quello che importa di una teoria fisica, non e' l'immagine del mondo che essa da' all'uomo, poiche' essa riulta sempre essere una fatamorgana, sia che descriva di piu' sia che descriva meno accuratamente, ma solo cio' che essa riesce a prevedere nello strettissimo ambito delle misere ed incomplete esperienze umane. Personalmente ritengo che Newton, in ordine alla vera immagine del mondo, abbia farneticato non certo piu' di Einstein e non meno di Tolomeo, e non penso alla sua visione del mondo come ad una soluzione limite delle teorie della relativita', anzi, credo che sopra una immaginaria linea che segna la progressione della conoscenza umana, ogni mito sulla vera natura del mondo rimanga ugualmente fermo sull' oblio dell'incomprensibile. Quindi, Nexus, datti pace, usa pragmaticamente, di volta in volta, le congetture piu' appropriate ed efficaci per prevedere un certo fenomeno, senza chiederti troppo in ordine alla loro valenza conocitiva per l'uomo, semplicemente non ne hanno alcuna, non possono dirci nulla,l'una vale l'altra, sono solo strumenti piu' o meno efficaci per interpretare le bizzarre apparenze di questo mondo...e allora,come disse qualcuno:...ssssssssttt , zitto e calcola !!!!Saluti |
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