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Vecchio 13-03-2014, 19.38.25   #51
spectator vitae
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 16-10-2013
Messaggi: 8
Riferimento: sul "mio" nichilismo

Anche in risposta ad 'attano':

Le persone con radicate illusioni spesso hanno timore di perderle e vogliono convincere dei tuoi errori, per preservarle.

Mi trovo a distinguere allora le persone (reali o virtuali) in due categorie:
- A) le (più o meno) illuse;
- B) le non illuse (o cioraniane).

Anni fa facevo parte anch’io della categoria A). Quindi mi ritengo ora di una diversa categoria, la B). Questo per dire che penso non ci sia possibilità di intendersi veramente se non si è allo stesso livello (come in un gioco al pc, in cui tu fossi arrivato a un certo livello e non potessi più tornare in uno dei più semplici livelli precedenti – meno illusioni hai più il gioco diventa difficile, tanto che l’ultimo livello della lucidità assoluta è infernale all’ennesima potenza).

In quanto al Buddha, già scrissi (nel primo post su questo forum): “Il Buddha si illudeva sotto sotto sul fatto che la propria dottrina fosse intoccabile e perfetta, di avere un ruolo da liberatore, che ci fosse un collegamento fra (buona) pratica e (buona) rinascita, sul fatto stesso che si rinasca.”

Figuriamoci se, considerando un poco illuso perfino il Buddha, vado a dar credito alla (iper-illusoria) scommessa di Pascal.

Quindi non mi attacco all’idea di rinascita favorevole per coltivare una pratica (quella buddhista) che dia senso alla mia vita, come fanno i monaci buddhisti.

Né mi attacco a Dio/Babbo Natale dì e notte come fanno i cattolici monaci certosini nelle loro celle eccetera.

Comunque se Cioran è morto e se con queste parole il lucidismo spinto rivive, allora significa che la coscienza lucida può risvegliarsi qua e là nel tempo (ma non serve praticare da mattina a sera per tutta la vita per scongiurare la futura rinascita in senso buddhista e aggiudicarsi il nirvana eterno, perché il risveglio, dal mio punto di vista, avviene a casaccio e se sei sfigato ti ritrovi tu* ad essere lucidissimo nel 2097).

Quindi perché il nichilismo a cui ho fatto riferimento è a favore di qualcosa e cioè dell’auto-estinzione umana? Perché 'sta cosa farebbe la differenza? Perché ci sono come essere umano e non vorrei esserci più, mai più, neanche in futuro (*come coscienza lucida risvegliata). Non sono stato io a voler nascere, ma per mezzo di altri mi ritrovo in questo schifoso mondo a giocare controvoglia (non avendo il fegato di suicidarmi) il non-ruolo del nichilista che si ritiene lucidissimo e bla-bla-bla.
Quindi se tutti gli esseri umani evitassero di procreare, nessuna coscienza lucida si risveglierebbe più, almeno sulla terra. Siamo noi umani (Ecclesiaste, Schopenhauer, Cioran,...) a tormentarci col nichilismo. Il traguardo conoscitivo è notevole, dal mio punto di vista (rispetto alla massa degli illusi), ma non me ne vanto perché come già scritto esso non fa la differenza e corrisponde a una inutile completa sconfitta nel mondo (dove praticamente tutti, così a attaccati a tutto, vengono a risultarti completi estranei e ti ritrovi in una solitudine di dimensioni cosmiche). Sarebbe certo meglio sì che non esistesse tutto l’universo! Ma sarebbe già qualcosa che scomparisse dalla faccia della Galassia la specie umana, dal mio punto di vista.
Così, almeno nella zona galattica in cui ci troviamo, non si avrebbe più nessuna scimmia nichilista (ridicola davvero, nel paragone con la profondità di pensiero - da aborrire!).

Comunque l'errore è mio. Avrei dovuto scrivere 'ste mie considerazioni su un diario personale e non "condividerle".
Addio.
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