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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 19-02-2010, 21.00.46   #31
Noor
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Data registrazione: 29-03-2007
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Riferimento: test: quando il corpo fisico muore...

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Originalmente inviato da Giorgiosan
Perché i tuoi ragionamenti non vengono da un ego personale? .
Tutti i ragionamenti provengono da lì.
Diventano tali perchè si cerca di trasmettere alla "persona-maschera" con quale ci si presenta,ciò che non le compete perchè non le appartiene:
ma la scintilla è frutto solo dell'Origine,ormai persa nel molteplice nella comunicazione e del ragionamento,appunto..
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Vecchio 20-02-2010, 15.37.02   #32
emmeci
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Riferimento: test: quando il corpo fisico muore...

Mi pare, Giorgiosan, che la situazione si complichi: dunque c’è un corpo biologico e un corpo per così dire simbolico, che non accetta di morire e rimane appeso all’individuo come un’ombra, un fardello, o come la testa che nell'Inferno dantesco Bertrand de Born porta davanti a sé come una lanterna a illuminare il cammino.
Ma su, coraggio; alla fine della scalata, è certo il premio se non per il corpo almeno per un’anima buona come la tua: gorgheggi di usignoli e voci di angeli inneggianti al nuovo beato, col solo rimpianto che con te non si è chiusa l’evoluzione e non si è verificato il trionfo di Dio . … Ma adesso, a scanso di equivoci, e anche per scaramanzia, se continuo in questo argomento, prometto di non pensare più a te, ma piuttosto a nessuno, magari a quell’essere senza nome di cui non si sa neppure se sia maschio o femmina, e se crede o no alla morte del corpo, che con leggerezza e forse ironia interloquisce fra noi .
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Vecchio 20-02-2010, 17.55.21   #33
Giorgiosan
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Riferimento: test: quando il corpo fisico muore...

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Mi pare, Giorgiosan, che la situazione si complichi: dunque c’è un corpo biologico e un corpo per così dire simbolico,
A me non sembra molto complicato quello che ho detto, invece evidentemente lo era per te, tant'è che parli di corpo simbolico.
No, no. Parlo di un corpo costituito da una "stoffa" di natura stabile e non degradabile...sembra uno spot pubblicitario , in questa "stoffa" sono impresse le nostre caratteristiche individuanti. Stoffa che non può essere condizionata dal cosmo e dalle sue leggi.

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
che non accetta di morire e rimane appeso all’individuo come un’ombra, un fardello, o come la testa che nell'Inferno dantesco Bertrand de Born porta davanti a sé come una lanterna a illuminare il cammino.
Non farti impressionare dalle immagini e dai macabri scenari dell'Alighieri e dormi sonni tranquilli.

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Ma su, coraggio; alla fine della scalata, è certo il premio se non per il corpo almeno per un’anima buona come la tua:
Grazie, grazie , grazie! Bontà tua.... Devo farti però un piccolo segno con la matita rossa l'anima è il corpo glorioso ed è ciò di cui parlavo prima.
Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
gorgheggi di usignoli e voci di angeli inneggianti al nuovo beato, col solo rimpianto che con te non si è chiusa l’evoluzione e non si è verificato il trionfo di Dio .
Ti ringrazio per la cornice paradisiaca in cui inquadri la mia apoteosi ( il gorgheggio degli usignoli è sopravvalutato secondo me, preferisco il canto della voce umana).
Una cosa è certa: con la mia morte si chiuderà la mia evoluzione...e su questo non ci piove.
Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
… Ma adesso, a scanso di equivoci, e anche per scaramanzia, se continuo in questo argomento, prometto di non pensare più a te, ma piuttosto a nessuno, magari a quell’essere senza nome di cui non si sa neppure se sia maschio o femmina, e se crede o no alla morte del corpo, che con leggerezza e forse ironia interloquisce fra noi
Veramente le preoccupazioni scaramantiche dovrei averle io, visto il tenore di questi ultimi tuoi post ... .
Sì! Sono d'accordo è molto meglio che tu pensi a chi interloquisce con noi...e anch'io perché il tempo si è fatto breve...
Giorgiosan is offline  
Vecchio 20-02-2010, 18.10.28   #34
Giorgiosan
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Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Tutti i ragionamenti provengono da lì.
Diventano tali perchè si cerca di trasmettere alla "persona-maschera" con quale ci si presenta,ciò che non le compete perchè non le appartiene:
ma la scintilla è frutto solo dell'Origine,ormai persa nel molteplice nella comunicazione e del ragionamento,appunto..

Vedi il pensiero gnostico è un modo di rappresentarsi l'unica realtà che non mi dispiace affatto, è immaginifico, creativo, divertente.
C'è solo un aspetto che non mi convince: che quasi tutti gli gnostici si ritengono pneumatici e considerano gli altri ilici, tutti gli altri.

Ultima modifica di Giorgiosan : 20-02-2010 alle ore 20.31.37.
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Vecchio 20-02-2010, 18.56.09   #35
Giorgiosan
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Riferimento: test: quando il corpo fisico muore...

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Perché i tuoi ragionamenti non vengono da un ego personale?



Questa è la parodia di una ritualità che ha solo un valore simbolico.
E chi ha mai detto che nulla sopravvive alla morte del corpo?

Non è possibile sostenere l’idea di una identità personale indipendente dal corpo. Lo stato corporeo la situazione corporea della nostra esistenza è di una importanza decisiva
La nostra consapevolezza non è immaginabile senza l’esperienza della nostra corporeità
In ogni nostro concetto, in ogni nostra idea di essere umano, simultaneamente esprimiamo la corporeità.
Senza un corpo non siamo.
Se ipotizziamo una persistenza della vita oltre la morte biologica dobbiamo ipotizzare un corpo oltre la morte, un corpo senza soluzione di continuità col corpo che diciamo biologico

Dunque questo corpo deve essere già qui ora.


In realtà la morte è il passaggio che ci immette nella vita "stabile" perché dopo, la vita non avrà piu "scarti" da lasciare.
La morte distrugge ogni realtà biologica e completa la divinizzazione, che è il fine dell'evoluzione. L'evoluzione trova il suo termine nella morte dell’essere umano.
Il corpo che sopravvive è un corpo che ha un diverso rapporto col cosmo.

Ho parlato spesso di divinizzazione; voglio precisare che per me non significa essere capaci di prestazioni "olimpiche" ma essere assimilati a Cristo, un Dio umile e povero, un Dio sofferente e sacrificato che descrive il suo habitat e le sue gioie come una tenda nella quale ospitare gli amici ed essere ospitato nelle loro tende, e come un banchetto al quale, pacificati, partecipano le persone care. Un paradiso umile ma efficace.

Ultima modifica di Giorgiosan : 21-02-2010 alle ore 01.00.59.
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Vecchio 20-02-2010, 22.12.55   #36
Noor
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Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Non è possibile sostenere l’idea di una identità personale indipendente dal corpo. Lo stato corporeo la situazione corporea della nostra esistenza è di una importanza decisiva
La nostra consapevolezza non è immaginabile senza l’esperienza della nostra corporeità
In ogni nostro concetto, in ogni nostra idea di essere umano, simultaneamente esprimiamo la corporeità.
Senza un corpo non siamo.
Se ipotizziamo una persistenza della vita oltre la morte biologica dobbiamo ipotizzare un corpo oltre la morte, un corpo senza soluzione di continuità col corpo che diciamo biologico

Dunque questo corpo deve essere già qui ora.


In realtà la morte è il passaggio che ci immette nella vita "stabile" perché dopo, la vita non avrà piu "scarti" da lasciare.
La morte distrugge ogni realtà biologica e completa la divinizzazione, che è il fine dell'evoluzione. L'evoluzione trova il suo termine nella morte dell’essere umano.
Il corpo che sopravvive è un corpo che ha un diverso rapporto col cosmo.

Ho parlato spesso di divinizzazione; voglio precisare che per me non significa essere capaci di prestazioni "olimpiche" ma essere assimilati a Cristo, un Dio umile e povero, un Dio sofferente e sacrificato che descrive il suo habitat e le sue gioie come una tenda nella quale ospitare gli amici ed essere ospitato nelle loro tande, e come un banchetto al quale pacificati partecipano le persone care. Un paradiso umile ma efficace.
Non so cosa intendi per consapevolezza in sè..visto che non la esperisco per niente legata all’immaginazione,ad un concetto,al pensiero:
è semplicemente consapevolezza di essere,punto,e proprio per questo slegata da qualsiasi parametro di tempo e spazio e dunque non legata alla corporeità, se con ciò intendiamo un’individuazione,visto che è un’esperienza impersonale (anche se tramite questo corpo viene manifestata,trasmessa,evidenzi ata:ma non confondiamo il grado di realtà prodotto dalla manifestazione con l’ontologia o ancor di più con la metafisica,rischieremmo di ricadere in quel madornale errore di confondere il dolore fisico con un presunto male metafisico).

Concludo,forse ripetendomi , che la morte si contrappone alla nascita,non alla vita, che non ha opposti:mi sembran dunque tutte tue conclusioni arbitrarie,congetture (luoghi comuni?) che non posso dunque affrontare..
PS l’umiltà appare dove non c’è nessuno che la afferma,la propone,la mostra:spesso vi è solo un profumo che ne denota la traccia:facciamo presto a confonderla con la modestia, ad esempio, o comunque viene comunemente incasellata da un ego secondo ciò che può riconoscere,piuttosto che trovarla nell’imprevedibile e impensabile,almeno così mi è sempre accaduto..

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Vecchio 26-02-2010, 22.11.31   #37
and1972rea
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Bataki, il tuo scienziato pone la sventurata cavia di fronte a due possibilita' sostanzialmente non distinte fra loro, pero' potrebbe diventare ancor piu' perfido se formulasse al povero malcapitato la seguente possibilita' dicendogli:

il tuo corpo verra' disintegrato completamente fino all'ultima unita' subatomica , ma , nel momento stesso in cui esso sara' distrutto, verranno create istantaneamente 2 copie identiche che conserveranno l'identico stato che ogni particella del tuo corpo possedeva nell'istante immediatamente precedente alla sua disintegrazione.
Ora, tu dovrai semplicemente scegliere quale delle due copie (in tutto e per tutto identiche a te stesso) dovremo lasciare in vita.
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Vecchio 31-03-2010, 17.39.45   #38
emmeci
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Mi sono sorpreso a chiedere che cosa avrebbe potuto dire Leopardi in una delle sue operette morali davanti a una domanda che, come quella che introduce questa discussione, sembra invocare la forza di superare le catene del corpo per guardare oltre o più in alto….E anch’io, nei miei precedenti interventi, ho dopo tutto contribuito a sollecitare al coraggio, magari anche solo al coraggio della speranza. Ma ora che ci ripenso potrei dire: no, non è la morte che ha insegnato all’uomo a uscire dalle catene del corpo, cioè a credere oltre ogni condizionamento e ogni antimaterialismo: a superare la fisica in una volontà metafisica. Non è la morte, è il dolore, che spinge l’uomo alla religione; è il dolore che lo spinge alla filosofia – tanto per citare i due grandi strumenti che ci fanno superare i limiti se non, come direbbe Cioran, l’inconveniente di essere nati. Sì, perché la filosofia erge davanti a noi dei grandiosi sistemi cioè dei castelli incantati che, se anche non sono del tutto benevoli nei nostri riguardi, rappresentano però uno scenario che occulta l’atroce realtà della scena. Sì: la filosofia – qualunque filosofia – anche una filosofia pessimistica, anche la filosofia del pensiero debole e del nichilismo - dipingono qualcosa di seducente davanti agli occhi dell’uomo, gli nascondono cioè la miseria dell’essere e la folle noia del divenire – i due pilastri su cui si regge la filosofia leopardiana e che abbattono le basi su cui Parmenide e Eraclito hanno posto fin dal principio l’umana filosofia.
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Vecchio 12-04-2010, 20.01.32   #39
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Citazione:
Originalmente inviato da bataki
<<Immaginiamo che i materialisti e gli atei abbiano ragione:
perciò, quando il corpo fisico muore, la coscienza
individuale scompare.
Uno scienziato pazzo e crudele..... .>>

Noi siamo la nostra "mente o coscienza" il cui riferimento è la memoria di sè: entrambi i casi significano morte...per noi!
Il DNA, per clonazione o per riproduzione, è per ora l'unica occasione di immortalità esistente...ma non per noi ...per i nostri geni!
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Vecchio 13-04-2010, 11.01.01   #40
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Citazione:
Originalmente inviato da Noor
PS l’umiltà appare dove non c’è nessuno che la afferma,la propone,la mostra:spesso vi è solo un profumo che ne denota la traccia:
Questa mi era sfuggita.
Per i cristiani non è così, perchè il Cristo l'ha affermata, l'ha mostrata e l'ha proposta.
" e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime "

Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
Noi siamo la nostra "mente o coscienza" il cui riferimento è la memoria di sè: entrambi i casi significano morte...per noi!
Il DNA, per clonazione o per riproduzione, è per ora l'unica occasione di immortalità esistente...ma non per noi ...per i nostri geni!

Dipende da come si considera la realtà dello spirito: chi pensa che sia la produzione cui è finalizzata la vita, produzione che si attua in ogni momento, chi la ritiene un fuoco "fatuo" che si spegne con la decostruzione della vita biologica.
I cristiani credono di avere delle prove che confermano la prima ipotesi.
Giorgiosan is offline  

 



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