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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 14-07-2005, 13.50.44   #11
sisrahtac
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Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Dio è l'oppio dei popoli, come droga può inebriare le persone ma può anche far loro perdere la visione della realtà.
sisrahtac is offline  
Vecchio 14-07-2005, 13.57.00   #12
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Catharsis
Dio è l'oppio dei popoli, come droga può inebriare le persone ma può anche far loro perdere la visione della realtà.

e ciò non potrebbe che inquietare, ma a pensarci nessuno, credente o non credente, "vede la realtà". vede una realtà distorta dalle sue idee, personalità, stato d'animo.. perchè è un milanista convinto, un fedele, un poliziotto, uno che passeggia sul viale, nessuno di questi "sta nella realtà"
r.rubin is offline  
Vecchio 14-07-2005, 14.05.36   #13
sisrahtac
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Dio è il guscio idealizzato che avvolge la nostra persona, non va ne ucciso ne esaltato, va capito. E' una sorta di personalità mistica che ci mette in relazione col mondo, una sorta di personalità collettiva. Bisogna solo imparare a capire quando va usato e in che maniera usarlo positivamente. Può essere un ostacolo per il nostro Sè personale, per la nostra individualità. Identificarsi con lui è sbagliato, eliminarlo totalmente è sbagliato.

Ultima modifica di sisrahtac : 14-07-2005 alle ore 14.22.14.
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Vecchio 14-07-2005, 14.21.08   #14
r.rubin
può anche essere...
 
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è vero, il rischio di essere posseduti esiste, il rischio di rinunciare alla propria identità per farsi simili ad un modello proposto da altri, forse con fini subdoli. Ma che il modello sia San Paolo o Valentino Rossi o Silvio Berlusconi non cambia molto, l'educazione del bambino si basa su modelli (il bambino educato che dice grazie ecc..), gli adolescenti provvedono da soli (più o meno influenzati dalla società in cui vivono) ad ammirare personaggi spesso famosi e a prenderli come modelli da imitare, e via così.

è vero anche che l'idea di dio può distogliere l'attenzione dalla vita concreta, ma non è detto, perchè il fedele può dirigere il suo pensiero verso dio, per poi ritornare a rivolgerlo sulla terra, con il pensiero rinvigorito dalla fede e dai comandamenti morali divini.

certo bisogna evitare di farsi fare il lavaggio del cervello, come dici tu, bisogna sapere quello che si fa
r.rubin is offline  
Vecchio 14-07-2005, 14.28.48   #15
sisrahtac
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Berlusca e compagnia è gente che si vuole sostituite a Dio, gente megalomane che s'è fatta possedere dal propio Io idealizzato e distorto, che vuole solo plasmare gli altri a propria immagine e somiglianza, da bravi narcisi dal tocco mortifero. Ed il bello è che ci riescono pure.
sisrahtac is offline  
Vecchio 14-07-2005, 21.41.09   #16
Rolando
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Messaggi: 855
Re: Il senso della divinazione e della divinità

Citazione:
Messaggio originale inviato da Flaviacp
Ho ricevuto un'educazione cristiana e,come il grande Nietzsche mi ha insegnato, mi risulta impossibile vivere serenamente accompagnata dall'idea che il senso di questa vita non esiste se non nel momento in cui si svolge,non ho la forza di vivere senza credere in un oltremondo, senza credere che ci sia un'entità superiore in cui risiede il senso di tutto ciò che accade. Se tutto fosse fine a sè stesso allora mi parrebbe privo di senso, ho bisogno di credere che ci sia un senso oltre l'apparenza; un fine ultimo...
Ma se così fosse, se esistesse un Dio qual'è il suo ruolo?Osservare passivamente gli eventi catastrofici che distruggono le sue creature?(e in questo caso la preghiera sarebbe inutile!) Oppure ha un progetto prestabilito per ciascuno di noi?(ed anche in questo caso la preghiera a cosa servirebbe se tutto è già deciso in virtù del "grande ed imperscrutabile disegno divino"??).
Non riesco a spiegarmi questa cosa ed in me si insinuano sempre più violentemente dubbi imperiosi che minacciano la mia già precaria fede.
Ciao Flavia, provo a darti la mia opinone....
Ogni essere vivente è eterno e si trova in un perpetu cammino verso forme d'esistenza sempre più alte. Questo cammino o l'evoluzione ha luogo in virtù della reincarnazione e la legge del karma e ogni individuo si sviluppa da vita in vita attraverso l'esperienza degli effetti delle proprie azioni. Perciò "gli eventi catastrofici" sono in realtà risultato dall'ignoransa dell'individuo, ma sperimentando tali "catastrofi" l'individuo impara col tempo come non si deve fare se si vuole vivere una vita felice.
Dio costituisce tutto l'universo, cioè l'infinità, e in lui esistono tutti gli esseri viventi. Perciò il suo "ruolo" è necessariamente quello di essere "Padre", mentre tutti gli esseri viventi sono i "figli", che stanno imparando a conoscere la struttura spirituale o le leggi o principi spirituali che regolano o su cui si basa la vita, diventando così col tempo "a sua somiglianza". Tutti gli esseri più evoluti che esistono sui piani spirituali lavorano come "angeli custodi" e sono loro che sentono le preghiere. La preghiera serve quindi a stabilire un contatto con Dio attraverso i suoi "organi" psichici, cioè gli esseri spirituali menzionati, che possano dare al individuo grande forza di sopportare la sofferenza o in alcuni casi, si ciò è in conformità con il destino dell'individuo, addirittura aiutarlo a salvarsi, per esempio da un incidente stradale, dandolo un "impulso" sotto forma di un pensiero di proprio questo giorno prendere un altra strada, evitando così "miraculosamente" l'incidente.
Citazione:
Inoltre se Dio,come ci insegnano al catechismo, è puro Amore come può consentire che avvengano cose terribili come l'attentato di Londra e le altre migliaia di guerre, attentati,stupri,assassinii... Ed ancora quelle morti devono essere considerate ingiuste o giuste in quanto parti di un progetto divino??
Siccome Dio, essendo onnisciente, naturalmente conosce tutto nell'universo, sa anche che la vita è eterna, e che ogni individuo quindi è vissuto eternamente e vivrà in eterno e quindi non può muorire, ma che è solo il corpo fisico che muore, sa anche che l'esperienza della sofferenza è infatti necessaria, e comporta lo sviluppo dell'umanità e della compassione dell'individuo.
La struttura spirituale, o il "disegno divino" è quindi tale che col tempo tutti gli esseri viventi raggiungono la perfezione e con ciò questa struttura è espressione della più alta forma dell'amore.
Quindi non è giusto ciò che dici che Dio "osserva passivamente gli eventi catastrofici che distruggono le sue creature": È giusto che spesso i corpi fisici sono distrutti me l'essere vivente non muore, prende solo un po' di "vacanza" per un periodo sui piani spirituali prima di reincanarsi di nuovo e continuare il suo sviluppo.
Ciao
Rolando is offline  
Vecchio 14-07-2005, 22.40.18   #17
Flaviacp
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Messaggi: 30
io nn credo nella reincarnazione

Non mi ha mai convinta la dottrina della metempsicosi,sebbene io pratichi la recitazione buddista senza però accoglierla come religione.
Se quello che tu dici fosse vero,e cioè che tutte le creature commettono sbagli per poi raggiungere la semi-perfezione, la semi-divinità , il cammino verso la perfezione sarebbe palesemente interminabile dal momento che catastrofi addebitabili all'uomo avvengono dalla notte dei tempi...
Inoltre io credo fermamente nell'individualità dell'anima, dunque non ritengo possibile in alcun modo che una persona si reincarni in un'altra e viva un'altra vita secondo diversi principi e pensieri...ognuno è in quanto sè stesso ed ha una sola vita,una sola anima, una sola psiche...
Flaviacp is offline  
Vecchio 15-07-2005, 00.48.43   #18
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
bah, nemmeno una risposta ci si degna di dare ai miei post, vabbè.. non mi sembra il caso di stare a pregare nessuno

Ultima modifica di r.rubin : 15-07-2005 alle ore 00.52.09.
r.rubin is offline  
Vecchio 15-07-2005, 10.15.34   #19
Rolando
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Messaggi: 855
Re: io nn credo nella reincarnazione

Citazione:
Messaggio originale inviato da Flaviacp
Non mi ha mai convinta la dottrina della metempsicosi,sebbene io pratichi la recitazione buddista senza però accoglierla come religione.
Se quello che tu dici fosse vero,e cioè che tutte le creature commettono sbagli per poi raggiungere la semi-perfezione, la semi-divinità , il cammino verso la perfezione sarebbe palesemente interminabile dal momento che catastrofi addebitabili all'uomo avvengono dalla notte dei tempi...
Inoltre io credo fermamente nell'individualità dell'anima, dunque non ritengo possibile in alcun modo che una persona si reincarni in un'altra e viva un'altra vita secondo diversi principi e pensieri...ognuno è in quanto sè stesso ed ha una sola vita,una sola anima, una sola psiche...
Se leggi il mio intervento precedente vedi che io condivido la tua opinione dell'"individualità dell'anima", e non dico che "una persona si reincarni in un'altra"

Secondo i buddisti si può incarnarsi in qualsiasi tipo di essere vivente, in un insetto un albero e così via.
Ma questo non è giusto. Ogni specie ha il suo "cammino evolutivo".

Tu hai ragione quando dici: "...ognuno è in quanto sè stesso ed ha una sola vita,una sola anima, una sola psiche..".
Come ho detto in precedenza ogni individuo ha una sola vita, ma questa vita è eterna, ed è divisa in migliaia di vite fisiche, e quindi è lo stesso individuo che crea tutti i suoi corpi fisici, e questi corpi non sono quindi l'individuo stesso ma lo "strumento" creato dall'individuo. Il corpo fisico nopn ha infatti niente a che fare con l'identità più profonda dell'essere vivente. Ne abbiamo avuto migliaia e ne avremo ancora moltissimi prima di raggiungere la perfezione.
Buon giorno
Rolando is offline  
Vecchio 15-07-2005, 10.46.03   #20
r.rubin
può anche essere...
 
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Messaggi: 2,053
è un'idea affascinante, rolando, spirituale e di profonda bellezza esistenziale.

ma se l'anima, passando di esistenza in esistenza, impara, significa che le memorie delle vite passate sono ancora dentro di noi, le memorie intese come esperienze vissute... o forse manteniamo solo la memoria intesa come maturità raggiunta attraverso queste esperienze?
r.rubin is offline  

 



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