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Vecchio 13-07-2005, 11.59.12   #1
Flaviacp
Ospite
 
Data registrazione: 10-07-2005
Messaggi: 30
Il senso della divinazione e della divinità

Molti filosofi si sono occupati di questo problema.
Il famoso scettico Carneade espresse in questi termini la sua opinione a riguardo: se tutto ciò che avviene in questo mondo avviene per pura casualità, allora la divinazione sarà impossibile in quanto sarà impossibile pregare un Dio che non ha alcun ruolo nello svolgersi degli eventi; se viceversa tutto accade in virtù di un progetto divino prestabilito ed immutabile, in virtù di un destino imperscrutabile(come sostennero gli stoici), allora la divinazione sarà inutile poichè sarà inutile pregare qualora tutto fosse già deciso.
Bene mi sono posta anche io questo inquietante interrogativo .
Ho ricevuto un'educazione cristiana e,come il grande Nietzsche mi ha insegnato, mi risulta impossibile vivere serenamente accompagnata dall'idea che il senso di questa vita non esiste se non nel momento in cui si svolge,non ho la forza di vivere senza credere in un oltremondo, senza credere che ci sia un'entità superiore in cui risiede il senso di tutto ciò che accade. Se tutto fosse fine a sè stesso allora mi parrebbe privo di senso, ho bisogno di credere che ci sia un senso oltre l'apparenza; un fine ultimo...
Ma se così fosse, se esistesse un Dio qual'è il suo ruolo?Osservare passivamente gli eventi catastrofici che distruggono le sue creature?(e in questo caso la preghiera sarebbe inutile!) Oppure ha un progetto prestabilito per ciascuno di noi?(ed anche in questo caso la preghiera a cosa servirebbe se tutto è già deciso in virtù del "grande ed imperscrutabile disegno divino"??).
Non riesco a spiegarmi questa cosa ed in me si insinuano sempre più violentemente dubbi imperiosi che minacciano la mia già precaria fede.
Inoltre se Dio,come ci insegnano al catechismo, è puro Amore come può consentire che avvengano cose terribili come l'attentato di Londra e le altre migliaia di guerre, attentati,stupri,assassinii... Ed ancora quelle morti devono essere considerate ingiuste o giuste in quanto parti di un progetto divino??
E se dopo la morte c'è la vita eterna e ,dunque, si raggiunge un livello di pace e serenità irragiungibile in questa vita, perchè si soffre per la morte altrui invece di gioire per coloro i quali ,morendo, lasciano questa terra per un posto migliore???

Queste sono solo alcune delle mie continue domande...spero di essere stata sufficientemente chiara nell'esporle e spero che voi non vi annoiate a dirmi la vostra opinione a riguardo!!
Flavia
Flaviacp is offline  
Vecchio 13-07-2005, 12.14.56   #2
Paolo77
Ospite abituale
 
L'avatar di Paolo77
 
Data registrazione: 20-12-2003
Messaggi: 480
Mi piacerebbe risponderti alla domanda che ti fai a riguardo di come dio puo permettere cose come gli attentati di londra...
innanzi tutto da come poni la domanda inconsapevolmente attribuisci il tuo punto di vista a dio, cioè pensi che dovrebbe pensare come pensi tu...io penso che dio veda le cose umane come noi vediamo cose molto piu piccole di noi di cui siamo inconsapevoli e che ritenendole di irrilevante importanza ne ammettiamo la distruzione usando mille giustificazioni. Cmq la mia opinione è che tutto faccia parte di disegni incomprensibili che la nostra ignoranza non riesca a capire ma non ammettere di non capire...
Paolo77 is offline  
Vecchio 13-07-2005, 12.21.12   #3
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Re: Il senso della divinazione e della divinità

Citazione:
Messaggio originale inviato da Flaviacp
Ma se così fosse, se esistesse un Dio qual'è il suo ruolo?Osservare passivamente gli eventi catastrofici che distruggono le sue creature?(e in questo caso la preghiera sarebbe inutile!) Oppure ha un progetto prestabilito per ciascuno di noi?(ed anche in questo caso la preghiera a cosa servirebbe se tutto è già deciso in virtù del "grande ed imperscrutabile disegno divino"??).
Non riesco a spiegarmi questa cosa ed in me si insinuano sempre più violentemente dubbi imperiosi che minacciano la mia già precaria fede.

Dici delle cose giuste, se per "preghiera" intendiamo la "richiesta" alla divinità.
Ma la preghiera potrebbe essere nient'altro che un modo per entrare in conctatto con dio. La sua funzione sarebbe questa, e la pace e l'amore che percepisci durante e dopo la preghiera profonda, non sarebbe che un effetto secondario della preghiera, non lo scopo utilitaristico per cui la si intraprende, scopo utilitaristico che non esiste, perchè lo scopo della preghiera è semplicemente quello di comunicare con dio.

Citazione:
Inoltre se Dio,come ci insegnano al catechismo, è puro Amore come può consentire che avvengano cose terribili come l'attentato di Londra e le altre migliaia di guerre, attentati,stupri,assassinii... Ed ancora quelle morti devono essere considerate ingiuste o giuste in quanto parti di un progetto divino??

Il progetto divino potrebbe non esistere, nel senso di predstinazione delle anime.
Ma potrebbe esistere, data la infinità bontà divina, un progetto per l'uomo, che è la sua salvezza e il suo benessere anche su questa terra... ma è uno tra i tanti progetti che l'uomo può scegliere di seguire, tra i tanti ci sono anche i progetti di guerra.

se invece parliamo del male-naturale, quello che non dipende dall'arbitrio umano, allora posso spiegare così la presenza di un male che non contraddice la infinità bontà divina:
1) il male non eisiste di per se stesso, ma è sempre un mezzo per raggiungere il bene.
2) chi muore giovane (o per disgrazie naturali) è caro al cielo


Citazione:
E se dopo la morte c'è la vita eterna e ,dunque, si raggiunge un livello di pace e serenità irragiungibile in questa vita, perchè si soffre per la morte altrui invece di gioire per coloro i quali ,morendo, lasciano questa terra per un posto migliore???

beh qui dio non c'entra..
r.rubin is offline  
Vecchio 13-07-2005, 14.01.48   #4
Weyl
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
Cosa significa la "Morte di Dio"

Nel secolo delle neuroscienze, dei quanti e della complessità, la filosofia fatica a raccogliersi concettualmente intorno ad una immagine del mondo.
Ma ti pongo, Flavia, alcuni interrogativi che la Natura che andiamo rivelando, ci impone.
1) Il progetto di Dio deve "davvero" esprimersi nel tempo lineare e biunivoco della fisica classica? Non potrebbe darsi, invece, dentro l'irreversibilità dei fenomeni complessi, ossia lontano dall'equilibrio?
Se così fosse, non assomiglierebbe, questo progetto, alla pura e semplice libertà?
2) Sappiamo che l'organizzazione intrinseca del nostro cervello è unica dentro il mondo animale, ma che, ciononostante, nulla della struttura funzionale del sistema nervoso umana è specificamente propria della nostra specie.
Siamo ancora certi che la "modalità" della "relazione" possa essere applicata, in qualsiasi modo, ai rapporti tra "anima" e "psiche"?
3) La fisica quantistica ci costringe ad una revisione radicale dei nostri concetti categoriali riguardanti la "realtà" e la "possibilità".
Molti eventi possibili sono operanti tanto quanto quelli cui attribuiamo il valore di "reali".
Ha ancora senso interrogarci sull'oggettività storica della Rivelazione?

Io penso che Dio non abbia avuto alcuna necessità di "creare" il mondo: è sufficiente che un sogno, ossia l'Uomo, lo abbia destato dal Suo sonno.
Weyl is offline  
Vecchio 13-07-2005, 14.17.13   #5
Flaviacp
Ospite
 
Data registrazione: 10-07-2005
Messaggi: 30
caro weyl

temo di nn aver capito molto della tua risposta, forse hai usato una terminologia che non sono ancora in grado di comprendere...i'm sorry!!
Quello che ho capito ,o meglio che credo di aver capito, è che tu credi in un Dio assolutamente non provvidenziale e, forse, gli sottrai anche il suo ruolo creazionale,ma non sono certa fosse questo il senso...
Flaviacp is offline  
Vecchio 13-07-2005, 23.23.25   #6
Weyl
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Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
Sì, cara Flavia, hai capito perfettamente

La "Provvidenza divina" è un attributo aggiunto al senso di Dio.
Il Dio di Abramo non ha nulla di provvidenziale, nè il Suo disegno supera il semplice mettere alla prova "assolutamente" la fiducia umana.
In fin dei conti è una pretesa arrogante quella di darGli un nome: una debolezza del nostro sentire.
In forza di che cosa il Suo progetto deve darsi "prima" delle nostre azioni?
Il "prima" e il "dopo" appartengono al modo "naivè" dell'Uomo di concepire i propri e gli altrui percorsi.
Quando noi stessi consideriamo il "senso" intimo ed ultimo del nostro agire quel "prima" e "dopo" perdono molto del loro significato.
Una tragedia può ispirare decisioni che rendono evidente l'autenticità di una scelta: persino nella morte può sprigionarsi il valore di una vita.

Perchè pensare a un Dio "Hal", scacchista perfetto, che giochi con il simulacro di un Destino?
Weyl is offline  
Vecchio 14-07-2005, 10.57.44   #7
Flaviacp
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Messaggi: 30
si,concordo

le tue argomentazioni sono convincenti. Ma allora torna la mia iniziale domanda: il senso della divinazione qual'è??
La finalità della preghiera perde la sua trascendenza e si trasforma in un mero mezzo che possa consentire agli uomini l'illusione di essere sottoposti nel bene e nel male ad uno "sguardo" Divino.Uno sguardo che imponga implicitamente delle norme morali ,che possa punire ma anche ricompensare, salvare...
Tutto resta su questa terra,la preghiera stessa-negando l'esistenza di un Dio provvidenziale- perde la sua intellegibilità, il suo ruolo di tramite con Dio.
Flaviacp is offline  
Vecchio 14-07-2005, 11.00.53   #8
Flaviacp
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Messaggi: 30
Post

Crizia stesso,si tempi dei sofisti, affermò che la religione è un'invenzione umana volta ad imporre regole morali làddove il nòmos-la legge civile- non può arrivare: ovvero nell'animo umano.
Flaviacp is offline  
Vecchio 14-07-2005, 12.07.58   #9
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Citazione:
La finalità della preghiera perde la sua trascendenza e si trasforma in un mero mezzo che possa consentire agli uomini l'illusione di essere sottoposti nel bene e nel male ad uno "sguardo" Divino.Uno sguardo che imponga implicitamente delle norme morali ,che possa punire ma anche ricompensare, salvare...


io non sono d'accordo...
non vedo la necessità di parlare di "illusione", e non vedo la necessità di passare dalla considerazione dell'inutilità della preghiera come mezzo per far agire dio nel mondo, alla negazione della trascendenza.

La preghiera non serve a stimolare l’azione divina nel mondo mondano, ma non per questo è inutile.
Se ci poniamo in un ottica mistica, attraverso la preghiera, continuativa, assorta, compiuta nella più totale concentrazione, possiamo entrare in comunione con Dio.
La preghiera è il mezzo con cui sciogliamo la nostra identità e la fondiamo nell’Assoluto.

La preghiera è un mezzo per entrare in Dio, non un mezzo per fare agire dio dentro la nostra vita quotidiana, per risolvere i problemi spiccioli che ci affliggono.
La preghiera è l’organo sessuale della spiritualità, che permette l’orgasmo mistico che risulta dall'unione con Dio.

un mezzo per entrare nella trascendenza quindi, e per ricevere la conferma dell'esistenza di questa trascendenza, poichè non esiste mistico che dopo "l'unione" si senta in dubbio circa l'esistenza effettiva di dio (anche se bisogna ammettere che non ne dubitava nemmeno prima altimenti non sarebbe potuto entrare in contatto con dio).

la preghiera è stata poi privata del suo senso mistico, per convincere i non credenti a divenire fedeli, promettendo loro qualcosa che non può non far gola, ossia l'acquisizione di queste straordinarie formule magiche che possono chiamare lo Spirito ad intervenire nella vita quotidiana per portare chissà quale manna!


Ultima modifica di r.rubin : 14-07-2005 alle ore 12.22.53.
r.rubin is offline  
Vecchio 14-07-2005, 12.11.41   #10
r.rubin
può anche essere...
 
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Messaggio originale inviato da Flaviacp
Crizia stesso,si tempi dei sofisti, affermò che la religione è un'invenzione umana volta ad imporre regole morali làddove il nòmos-la legge civile- non può arrivare: ovvero nell'animo umano.

svolge anche questa funzione, anche se questa non è una motivazione sufficiente per assicurarci che la religione e Dio si riducono a questa funzione.
r.rubin is offline  

 



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