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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 18-12-2002, 21.48.01   #41
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Scelta.Responsabilità.Bene e Male.

Parole forti,che oggi si tende a svuotare del loro valore e significato perchè probabilmente fanno paura,nel loro implicito richiamarsi a "una" e "precisa" scelta di campo di cui attualmente si tende a voler sfumare i confini...tra relativismo etico da una parte e patologizzazione del Male dall'altra.
Certo,è piu semplice e più comodo dare al Male un assetto per così dire "clinico",ritendendolo un comportamento necessitato in soggetti malati,perchè questo ci esime dall'interrogarci sulla sua reale natura.Che è inquietante perchè,se inteso come conseguenza di una scelta libera e consapevole,finisce col riguardarci,potenzialmente,tut ti.E anche perchè,lo si voglia ammettere o no,nel suo porsi in sè stesso come alternativa radicale al Bene,ridesta,nella coscienza di ciascuno,mai sopiti richiami...uso senza problemi un aggettivo "forte"...metafisici..Non dico religiosi,dico proprio metafisici,nell'accezione etimologica del termine..."oltre la natura"...o,se si preferisce,oltre ogni riduzionismo scientifico...
irene is offline  
Vecchio 18-12-2002, 21.59.55   #42
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Ringrazio in modo particolare Ygramul per le sue parole accorate e illuminanti che,mi pare,abbiano provveduto a fare chiarezza su questo controverso argomento,disinnescando la troppo radicata equazione comportamento malvagio=comportamento malato,e ponendo in luce come le azioni realmente e subdolamente distruttive siano al contrario poste in essere da persone psichiatricamente sane...

Per rispondere alla domanda di Antonio sull'opportunità dell'impiego delle metafore forti:
io penso che,al di là di ogni metafora per (o non ) addetti ai lavori,e che,come ho detto,rappresenta il "contenente",e non il "contenuto",a sè stessi non si sfugge,nè è ipotizzabile risolvere i propri problemi prima di aver guardato in faccia (senza autodistruttività,ma anche senza indulgenza) quello che siamo,e le nostre responsabilità.
A che serve,in questi casi,essere,o auspicare che altri siano,semanticamente very politically correct?
Così come,per restare in tema,definire "non vedente" un cieco ,lo aiuta forse a ritrovare la vista...o "operatore ecologico" uno spazzino gli consente forse di portare a casa qualche centesimo in più?

Ciao!!!
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Vecchio 19-12-2002, 09.10.19   #43
FalcoAntonio
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Messaggi: 128
per Irene (e non solo...)

Dire che comportamento MALVAGIO non significa comportamento malato, per me, che non sono un “addetto ai lavori”, è un banalità enorme, che mi sarei volentieri risparmiato!
Insistere a NON voler riconoscere che invece è MALVAGIO rischiare di appioppare un attributo infamante a un povero disagiato, solo perché “piace la metafora forte” mi pare colpevole pervicacia.
Le “forme” diventano sostanza (questa è un’altra banalità, ma cerco di sintonizzarmi…).
Non credo, Irene, che se tu facessi la collaboratrice domestica ti piacerebbe essere chiamata “serva” così come usavano alcuni (pochi) decenni or sono.
Ancora, a questo punto, ti ripeto la domanda, Irene: se tu fossi depressa e pessimista, ti sentiresti risollevata sapere che gli “addetti ai lavori” ti attribuiscono l’appellativo di “vampiro energetico”?
Questa volta vorrei una risposta, grazie.

Ripeto, a te e a tutti, che il mio tono non intende essere irrispettoso, pur se energico e, soprattutto, che non è indice di ostilità personale, o di rancore.
Un abbraccio affettuoso.
Antonio
FalcoAntonio is offline  
Vecchio 19-12-2002, 18.15.13   #44
Claudio
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Citazione:
se tu fossi depressa e pessimista, ti sentiresti risollevata sapere che gli “addetti ai lavori” ti attribuiscono l’appellativo di “vampiro energetico”?

Aggiungo che non è necessario che tu sappia come gli altri ti definiscono, perché è sufficiente che gli altri lo pensino. Ci sono studi in merito che dimostrano come la ghettizzazione cominci dal pensare, dal classificare mentalmente una persona anche solo col termine "antipatico".
Occorre molta consapevolezza di ciò che pensiamo camminando per la strada e osservando la gente.
Chi è che crea i mostri, chi crea i fantasmi o i vampiri??!!

Quando ero piccolo e vedevo un film dell'orrore, poi per qualche giorno avevo paura di andare nelle stanze buie. Mi affrettavo subito ad accendere la luce e correvo presto in un posto sicuro. Le parole sono molto efficaci a condizionarci la prospettiva, la visione di un fatto o di una persona. Una persona sgancia dal cielo migliaia di bombe solo perché sotto ci sono i "nemici".
La parola e la mente, che crede e vive in essa, sono cose molto delicate su cui non è il caso di scherzare. Le conseguenze non sono così prevedibili.
Ciao
Claudio is offline  
Vecchio 19-12-2002, 18.43.51   #45
sisrahtac
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Messaggi: 2,110
Anch'io ho letto qualcosa dal sito consigliato da Irene,e devo dire che mi ha sconvolto.Secondo me sono dei pazzi.

Come scaricare le nostre colpe sugli altri.Siamo infelici?E' colpa dei Vampiri!Ma per favore....
E poi questi Vampiri mi ricordano tanto la figura dei peccatori cristiani.Descritti come gente amorale.Mi sembra un sito di preti!
sisrahtac is offline  
Vecchio 19-12-2002, 21.25.59   #46
irene
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Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Caro Antonio,
non ho problemi a rispondere alla tua domanda (pensavo di averlo già fatto,implicitamente,ma torno volentieri sull'argomento).
Se fossi davvero un "vampiro energetico",e una fonte credibile mi formulasse questa "diagnosi"(le virgolette sono d'obbligo),ne prenderei atto e cercherei di comprendere,il più lucidamente possibile,le mie responsabilità e la maniera per porre rimedio alla situazione e all'eventuale spirale di conseguenze che dovessi avere innescato.
Comprendo perfettamente quello che dice Claudio:è sacrosantamente vero che le parole hanno un potere enorme,e anche quello di ghettizzare.Ma alle parole si può,e in un certo senso di deve,rispondere con altre parole...con i comportamenti...con i cambiamenti...Non dobbiamo averne paura.Dobbiamo temere solo la nostra incapacità di guardare le cose per quello che sono davvero...
Quanto alla qualifica di "serva"...e all'implicito marchio di infamia che recherebbe impressa,voglio ricordare un episodio,realmente avvenuto.
Jean Paul Sartre,seduto al caffè,è avvicinato,per l'ordinazione,dal cameriere.
"Sono il cameriere"si presenta costui
"No"replica Sartre"Lei è un uomo,che fa il cameriere".

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Vecchio 19-12-2002, 21.59.11   #47
Ygramul
Anima Antica
 
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Exclamation La Responsabilità come IL DOVERE DI RISPONDERE

Mi trovo perfettamente sulla lunghezza d'onda di Irene, e riprendo un tema già aperto da lei a proposito della responsabilità.

Parlo di un dovere, e parlo di un dovere al quale non possiamo sottrarci, a maggior ragione se lo usiamo riferito agli altri inevitabilmente lo dobbiamo affrontare per noi stessi in prima persona. Questo può far tremare i polsi, e a volte è meglio rifugiarsi nella pietà, che a quel punto diventerebbe pietismo, o nella comprensione, che si trasformerebbe in uno scusare a tutti i costi.

Così come è molto più facile colorire la propria vita di sentimentalismo anzichè vivere in pieno i sentimenti, che sono esperienze robuste, spesso dolorose e nient'affatto romantiche.

Conosco bene il libro a cui si riferisce il link riportato da Claudio, tale libro ha avuto per me un ruolo non indifferente nel chiarire alcune cose rispetto al gioco perverso "persecutore-vittima". Tutti ci siamo trovati a svolgere uno dei due ruoli, a volte entrambi a turno, e probabilmente tutti siamo stati almeno una volta nella vita dei vampiri.

So di aver avuto periodi dell'uno e dell'altro tipo, e per me l'unico modo per poter maturare è stato ricevere dalla vita e a volte anche dalle persone robuste e dolorosissime padellate sulla faccia.

Ecco perchè non ho pietà di tali comportamenti e di tali scelte, perchè so per averli vissuto sulla mia pelle che l'unico modo di maturare, di crescere non è la pietà ma il confronto duro e fatto con crudezza selvatica.


Citazione:
se tu fossi depressa e pessimista, ti sentiresti risollevata sapere che gli “addetti ai lavori” ti attribuiscono l’appellativo di “vampiro energetico”?


Anch'io voglio rispondere a questa domanda: certamente non mi sentirei sollevata, ma forse queste parole potrebbero aprire un canale per permettermi di mettermi in discussione senza scuse, senza alibi, e magari potrebbero essere l'inizio della mia crescita.

Le parole sono veicoli, e trasportano l'intento di chi le pronuncia.
Di per sè le parole sono quasi sempre neutre, è l'intento di chi le pronuncia che le può rendere salvifiche o mortali.
Ygramul is offline  
Vecchio 20-12-2002, 11.04.33   #48
FalcoAntonio
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Messaggi: 128
x Irene e Ygramul

Problematiche relazionali.

Pur apprezzando il vostro sforzo, rilevo ancora un "limite".

Un "distacco" eccessivo, una sottovalutazione delle implicazioni negative verso chi vive il disagio e si sente affibbiare quella che voi definite "metafora forte".

Siete proprio sicure che ciò produrrà una "presa di coscienza" in ogni caso, che potrebbe aiutare?

Non sarebbe più opportuno, invece, che tale presa di coscienza gli fosse spiegata in altro modo?
Illustrando loro, cioè, quella dinamica relazionale che si instaura e che rende la sua vicinanza "poco gradevole" agli altri? E ricercando con loro i modi per "uscirne"?
Troppo faticoso, vero?...

Non credete che, in molti casi, queste persone già "vivono dolorosamente" questo dramma dell'isolamento?
E un'attribuzione metaforica li addolorerebbe ancor più?

Un abbraccio e un augurio affettuosissimi!
Antonio

PS di Sartre non ce ne sono molti in circolazione; "camerieri" e "servi", spesso avvertono il dolore morale della loro condizione, ma NON posseggono gli "strumenti culturali" per relativizzarla.


(Nei prossimi giorni mi collegherò difficilmente... a dopo le feste!)

Ultima modifica di FalcoAntonio : 20-12-2002 alle ore 11.15.44.
FalcoAntonio is offline  
Vecchio 20-12-2002, 12.35.16   #49
sisrahtac
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Talking Il Vampiro Rivelato!

I vampiri del duemila.Tramite le parole ti influenzano la mente.Parole che si materializzano nella tua testa,sotto forma di catene aminoacidiche nei tuoi neuroni.Prolungamenti sinaptici che ti rubano energia.Parassiti meccanici.Io sono uno di quelli.Il poblema è che la gente non capisce,non capisce l'ebrezza di tutto ciò.Non capisce la bellezza di tale Forza,non capisce la bellezza del "Dono" che i vampiri sanno dare.Preferiscono rimanere schiavi e non liberarsi.Noi lo facciamo per il loro bene.Per metterli alle strette.E poi alla gente piace,diciamo la verità.La gente non se ne fa nulla della propria energia,la trova deleteria inquanto non sa come usarla.E allora preferisce liberarsene.E piuttuosto di vederla sprecata è meglio che la diano a chi ha più Consapevolezza di loro.Loro non sanno divertirsi.Vogliono essere morti,hanno paura che troppa ebrezza possa sconvolgerli.I veri morti sono loro.

Bene,sfido chiunque a "esorcizzarmi"!
sisrahtac is offline  
Vecchio 20-12-2002, 13.48.39   #50
irene
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Vampirismo "dionisiaco"????MAGARI !!!!!!

Peccato che,invece,i vampiri ,ben lungi dal donarti l'ebbrezza panica che percorreva le Baccanti,siano,di regola,proprio quei rancorosi frustrati che Nietzsche esecrava!

irene is offline  

 



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