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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 20-12-2004, 17.12.05   #81
isaefrenk
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E perchè?



Ciao.

Kannon

perchè no?
isaefrenk is offline  
Vecchio 20-12-2004, 17.13.29   #82
Kannon
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perchè no?

Prima spieghi perchè si, perchè sei tu che hai dato un affermazione, e poi io ti spiego perchè no!

Kannon
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Vecchio 20-12-2004, 17.18.27   #83
isaefrenk
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Messaggio originale inviato da Kannon
Prima spieghi perchè si, perchè sei tu che hai dato un affermazione, e poi io ti spiego perchè no!

Kannon

noi non ti dobbiamo nulla se rileggi l'introduzione vi è spiegato tutto
stammi buono e timbra il cartellino che è ora

isaefrenk is offline  
Vecchio 20-12-2004, 17.23.14   #84
Kannon
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Messaggio originale inviato da isaefrenk
noi non ti dobbiamo nulla se rileggi l'introduzione vi è spiegato tutto
stammi buono e timbra il cartellino che è ora



"noi non ti dobbiamo nulla se rileggi l'introduzione vi è spiegato tutto"


Già letta, ma non c'è nessuna spiegazione, purtoppo!


"stammi buono e timbra il cartellino che è ora"


Queste affermazioni dimostrano chi sei, in realtà. Ti piace offendere chi lavora ed è obbligato a timbrare il cartellino? Certo, non è il mio caso, ma è il caso di molti. Non è neanche il tuo, visto che sei disoccupato, quindi, ti consiglierei, invece di scrivere tutte queste cose (libero comunque di farlo):

Vai a cercarti un lavoro, serio però!

Ciao.

Kannon
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Vecchio 20-12-2004, 17.33.58   #85
isaefrenk
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quindi per chi voglia continuare seriamente:
vi è l'UNO il quale comprende il non Manifestato e il Manifestato il quale è un virtuale frazionamento ed è composto da cosmi non infiniti ma molti cosmi , poichè se fossero infiniti non sarebbero limitati e questo non è il loro caso.
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Vecchio 20-12-2004, 18.00.54   #86
isaefrenk
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oltre l’eterno divenire degli Universi, sta il Supremo Perché di tutto questo, sta l’Eterno, l’Infinito, l’Immortale, il Perfetto, Assoluto…oltre…oltre.
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Vecchio 20-12-2004, 20.04.01   #87
isaefrenk
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Comunicazione di entità evolute tramite il medium Roberto Setti

APPROCCIO AL CONCETTO D’ ASSOLUTO
Vi abbiamo fatto un quadro generale di quella che è la realtà che non riusciamo a vedere, a percepire: questo quadro può essere affrontato da qualunque parte e segue un discorso logico, così come un indumento fatto a maglia non è che un filo lavorato in una certa maniera. Da qualunque parte noi possiamo cominciare ad osservare questo quadro della realtà, c’è un filo conduttore, estremamente logico, che finisce in un concetto principale o ultimo: il concetto di Dio-Assoluto. Dire Dio-Assoluto implica una serie di altre affermazioni tutte susseguendosi. Voi potete pensare a un Dio diverso da quello che noi vi prospettiamo, siete liberissimi altri lo fanno: ed allora chiamate quel dio “Padre”, “Altissimo”, “Grande architetto”, “Ente Supremo”, come vi piace, ma non lo chiamate “Assoluto” perché chiamarlo “Assoluto” significa riconoscere a Lui certi concetti, certi altri principi, l’uno scaturente dall’altro e giù giù fino a ricostruire quel quadro generale che noi abbiamo affrontato dal basso. In fatti abbiamo cominciato col parlarvi della reincarnazione, della legge di causa ed effetto o Karma, dei piani di esistenza, della libertà relativa. Ma ognuna di queste verità che mano mano andiamo focalizzando sta insieme logicamente, segue all’altra fino ad arrivare al concetto ultimo dell’Assoluto. Comprendiamo che affrontare questo concetto, per voi che siete abituati a pensare a Dio in certi termini mistici, è molto difficile; è una strada insidiosa che di tanto in tanto vi mette di fronte a delle sorprese, che distrugge certe idee romantiche che vi siete fatte, o che altri hanno costruito in voi: ma pure se vogliamo essere logici fino in fondo non possiamo che seguire questa strada e voi non potete che seguirla.
Noi non stiamo parlando per difendere ciò che diciamo: la verità- lo abbiamo detto altre volte – non ha bisogno di difensori, si afferma da se stessa. È bello dire “ la causa della verità”, ma ha poco senso. La verità non ha bisogno di chi la imponga: a mano a mano che l’uomo procede si scopre da sola. Galilei scoprì la rotazione della Terra; per pressioni esterne fu costretto a ritrattare, ma nonostante il parere diverso del Papa nonostante la ritrattazione di Galilei, la Terra girava lo stesso e gira tuttora. Così, ciò che noi vi diciamo si difende da solo; vogliamo unicamente scuotere la vostra attenzione e ricordarvi che se volete seguire questo filo logico fino infondo, dovete essere disposti a distruggere certe immagini che potevano esservi care e che possono tuttora esservi care come favole ai fanciulli, ma ad un dato momento non hanno più ragione di essere credute.
In linea generale, esaminando un po’ tutto quello che il pensiero dell’uomo, le religioni e le filosofie possono averci offerto da quando l’individuo ha cominciato ad usare la mente fino ad oggi – senza occuparci di quelle civiltà che sono scomparse senza lasciare traccia della loro cultura-, quali sono stati le configurazioni o i concetti più alti che l’uomo ha avuto di Dio?
Tralasciamo tutta la parte che riguarda la forma panteistica e tutta quella che si rivolge alla non esistenza di Dio: tutta quella cioè che fa nascere l’Universo da una fortuita coincidenza o da una spinta che avrebbe la materia di eternare se stessa o di creare qualche cosa che la trascenda, che vada al di là della sua natura. Tante cose sono state scritte e dette, ma noi dobbiamo guardarle oggi con occhi di uomini moderni che vivono in questa epoca e che cercano d’intendere le varie interpretazioni con la logica che è propria di questa epoca. È vero che questo vostro tempo è il tempo del positivismo, della scienza, ma è anche vero che la scienza non è più negatrice ad oltranza della sopravvivenza dell’anima, o di ciò che non può ancora cadere sotto i suoi strumenti di verifica e di esperienza. Rimane in un atteggiamento di attesa: ed è su un piano tale che considera tanto la probabilità che esista Dio, quanto la probabilità che non esista, sullo stesso livello. Cioè dice: “…siccome io non posso dimostrare l’esistenza di Dio, io non posso credervi”. Ma allo stesso tempo dice: “…siccome niente può dimostrare che Dio non esiste, altrettanto io non posso dire che Dio non esista”. Questo è l’atteggiamento attuale degli scienziati più avanzati.
Ecco, noi tralasciamo le ipotesi che negano Dio, perché questa visione della materia che emana la vita così per una spinta interiore o per un caso fortuito, è certamente destinata ad essere annoverata fra le teorie o le ipotesi poco probabili o del tutto improbabili. Altre volte lo abbiamo detto: ciò che è frutto del caso non può che essere una cosa così instabile e precaria e fortuita, che non potrebbe creare una catena di cause stabili, ordinate e durature. Potrebbe sì creare qualcosa di vivente ma questo qualcosa di vivente, nelle congerie delle probabilità così fortuite che l’anno originato, cadrebbe immediatamente per non apparire forse mai più e non potrebbe riprodursi secondo un ordine stabilito e così minuzioso fino a creare l’uomo.
Allora qualcosa deve esistere che va oltre quello che noi vediamo o che dicono certi scienziati. È forse azzardato chiamarlo Dio o parlare di Dio, ma certo è che qualcosa che vada oltre ciò che fisicamente si è abituati ad indagare e a sperimentare, esiste. Ora, quale figura noi possiamo prospettare ad uno scienziato che appaga in qualche modo la sua mente e che sia abbastanza vicina alla realtà? Possiamo forse noi prospettare la figura che ci viene dipinta o descritta dalle varie religioni? Tutte, più o meno, parlano di un Dio antropomorfo: già si fece un enorme passo avanti quando dall’Olimpo degli Dei si passò ad un Dio unico. Ma questo Dio ha tutte le caratteristiche dell’umano: crea il mando, in qualche modo si inserisce nelle vicende umane, è con i vincitori ma risuscita i vinti, e così tutte quelle cose che non possono reggere ad una critica logica ed obiettiva, che non possono appagare né una mente scientifica, né una mente razionale.


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Vecchio 20-12-2004, 20.05.34   #88
isaefrenk
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APPROCCIO AL CONCETTO D’ ASSOLUTO 2

Comunicazione di entità evolute tramite il medium Roberto Setti

APPROCCIO AL CONCETTO D’ ASSOLUTO 2


Quale altro concetto di dio possiamo mostrare a questa mente razionale o scientifica, a questa mente che obbiettivamente valuti questo concetto e dica: “ E’ probabile che sia così”. Chiediamo ausilio alla filosofia, visto che la religione non può esserci di aiuto. La filosofia!…anche qui quante cose sono state scritte e dette! Ma forse, dando un rapido sguardo alla storia del pensiero dell’uomo, noi vediamo che un concetto più completo – e più logico in un certo senso - che ci mostra i vari problemi connessi alla figura di Dio, della sopravivenza, dell’aldilà, e via dicendo, noi lo troviamo nel pensiero orientale. Ma, strano a dirsi, nel pensiero degli orientali raccolto dalle menti occidentali. La teosofia, l’antroposofia, la filosofia dei Veda, la filosofia Yoga, ci danno una descrizione della struttura dell’uomo che va al di là del fisico, e illustrando certi problemi che hanno qualcosa di fascinoso che stimola l’intuizione dell’uomo, presentano teorie abbastanza valide, ipotesi abbastanza soddisfacenti di ciò che vogliamo dire.
Ebbene, se noi esaminiamo quello che queste filosofie dicono a proposito di Dio – e che è quindi quanto di più valido l’uomo di oggi sia riuscito ad avere circa la figura di Dio – vediamo che per quanto avanzati, questi concetti, hanno dei lati non convincenti. Mentre hanno bene afferrato il concetto di “maya” o di illusione, non hanno spiegato come può essere strutturato questo mondo di illusione per apparire concreto e tangibile e come può un cosmo nascere, evolvere e morire pur essendo da sempre e per sempre in Dio. Poi, se da una parte danno un concetto di Dio che non è assolutamente un Dio antropomorfo, però un Dio che diviene.
Si è tentato – sempre secondo queste scuole filosofiche – di dire che Dio crea il cosmo emanandolo da se stesso, per un atto d’amore. Ma voi comprenderete che – a parte questa cosa strana che Dio nella sua completezza ad un certo momento per amare abbia bisogno di crearsi un cosmo – resta sempre il problema del divenire nell’essere. In Dio non vi è trascorrere e non può avere creato il cosmo ad un certo momento della sua esistenza: Dio è immutabile e non può esistere un momento in cui è privo di manifestazione e un momento in cui è completo della manifestazione. Se così fosse, sarebbe un “divenire” e non un “essere”; e non sarebbe la Prima Causa increata, dipendente solo da Sé stesso.
Certo è che gli scienziati o i mistici che sono riusciti con la loro fede e la loro spiritualità ad avere momenti di comunione con i più alti stati dell’essere, non sanno parlare dell’essere di Dio, di che cosa Egli è, e di come si concilia questo “divenire” del cosmo con l’“essere” che è Dio.
Questo è un problema dibattuto da moltissimi anni.
Per aiutarvi a trascendere il modo di pensare che voi avete acquisito vivendo in questa civiltà e per farvi capire che il “divenire” – o lo scorrere – è un’errata interpretazione dei vostri sensi limitati, vi abbiamo portato l’esempio dei fotogrammi di un pellicola cinematografica, tutti immobili e tutti presenti contemporaneamente nella bobina. Lo scorrere, il movimento, il tempo e lo spazio del cosmo scaturiscono dalla percezione individuale delle situazioni cosmiche, così come il movimento della pellicola messa nel proiettore scaturisce dal permanere delle immagini nella retina.
Nel piano fisico, nel piano astrale e nel piano mentale esiste questa illusione di tempo e di spazio, sia pur diversa per ogni piano di esistenza (o stato di coscienza).
Oltre al piano mentale, nel piano akasico o della coscienza, esiste solo lo scorrere dei gradi evolutivi individuali che crea un altro tipo di tempo e di spazio, ma che è sempre un “divenire”.
Ma oltre la coscienza cosmica invece – oltre il cosmo – è l’Eterno Presente, è l’Essere, è l’Assoluto, è l’unica Realtà.
Ebbene, noi in questi ultimi anni di questo insegnamento vi abbiamo parlato: vogliamo che voi abbiate un’idea di Dio, dell’Assoluto, la più vicina possibile alla realtà. Quella che meglio di tutte le altre resiste alle obiezioni delle menti scientifiche e razionali che vivono in questo tempo.
Dicendo che l’unica realtà oggettiva è Dio, voi potreste pensare che anche quello che noi vi diciamo sia, né più né meno, una visione soggettiva e che quindi, in effetti, sia una semplice opinione confutabile da un’opinione diversa. Il dire che, ad esempio, la realtà cosmica è soggettiva, non significa che per chi si trova nel cosmo non sia esistente. Tutto è soggettivo e, in ultima analisi, l’illusione rispetta l’unica realtà oggettiva: eppure se voi toccate una fiamma, non c’è dubbio che vi scottiate. Quindi questo concetto della soggettività va anch’essa intesa nel giusto senso, per non andare oltre ciò che noi vogliamo farvi intendere.
Come capire che ciò che vi diciamo ha fondamento? Ascoltandoci, traendo voi stessi le conclusioni: ciò che noi diciamo, lo diciamo per esperienza diretta, non per sentito dire. E se lo diciamo non è perché vi vogliamo mettere in polemica con ciò che altri dicono. Annunciamo ciò che noi stessi constatiamo e voi dovete accettarlo solo se torna alla vostra logica, non perché lo diciamo noi. Ciò che non torna alla vostra comprensione scartatelo pure, ma chiedete, chiedete chiarimenti. Prima di rifiutare siate certi di aver compreso ciò che rifiutate: non rifiutate solo perché non torna con quello che sapevate o che altri vi hanno detto.
Non ancoratevi allo scoglio che fu di salvezza ieri: siate pronti a salire più in alto, a comprendere che la realtà non può essere commisurata in termini di tempi o di spazi. Non rimanete cristallizzati su ciò che credete, siate duttili, rinnovatevi continuamente.
Questo significa “nascere ogni giorno”.
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Vecchio 21-12-2004, 04.51.34   #89
isaefrenk
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"noi non ti dobbiamo nulla se rileggi l'introduzione vi è spiegato tutto"


Già letta, ma non c'è nessuna spiegazione, purtoppo!


"stammi buono e timbra il cartellino che è ora"


Queste affermazioni dimostrano chi sei, in realtà. Ti piace offendere chi lavora ed è obbligato a timbrare il cartellino? Certo, non è il mio caso, ma è il caso di molti. Non è neanche il tuo, visto che sei disoccupato, quindi, ti consiglierei, invece di scrivere tutte queste cose (libero comunque di farlo):

Vai a cercarti un lavoro, serio però!

Ciao.
Kannon

e infatti non c'è quindi apri un altra discussione.

chi sei inrealtà lo abbiamo già capito quasi tutti.

chi lavora? be questo lo dici tu e i testimoni? sei sempre al pc.
se il lavoro ce lo trovi tu visto che qui non si trova e poi lo cerchiamo quotidianamente.
quando non si sa cosa dire ci si arrampica sugli specchi.
mo veniamo di la e vediamo che sai tu
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Vecchio 21-12-2004, 05.47.06   #90
isaefrenk
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il corpo umano discende da quello animale. l’entità umana allorché ha ritratto tutto ciò che doveva ritrarre dalla trasmigrazione sui regni minerale, vegetale, animale, si congiunge con un terzo aspetto dell’Assoluto ed diviene anima umana. Da qui la differenza fra entità animale ed umana.



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