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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 28-04-2008, 19.02.25   #41
andre2
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Originalmente inviato da andre2
non è chiaro...
perchè il corpo non è sè?

non so tu..
ma io per Sè intendo ciò che non nasce e non muore..
ma se il corpo, come il modo fenomenico, è insostanziale, vacuo, di fatto non nasce e non muore.
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Vecchio 28-04-2008, 19.22.25   #42
andre2
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Originalmente inviato da Yam
Il Buddha insegnava proprio questa stessa cosa e cioe':
io non sono il corpo (gli aggregati).....
Non c'e' nessun Se' che trasmigra...Tu Sei Quello indica proprio cio' che e' oltre il fenomenico.
Nell'Advaita si pratica la discriminazione tra vero Se' e falso se. L'EGO, cioe' la mente dualistica identificata, e' il falso se (o non se). Oltre la mente dualistica c'e' la non dualita'..e questa e' una verita' universale...senza etichette.
forse è solo una questione di espressioni verbali. ovvero, gli indù dicono che la condizione di non dualismo è il vero sè, i buddisti mahayana più o meno la pensano così, forse con meno enfasi, quelli della scuola degli anziani, che sono i più intransigenti, mi pare che si rifiutano di prenderne in considerazione, del vero sè (e a mio avviso non è sbagliato)?

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Per Andre2: Il Buddismo e' sostanzialmente Sanathan Dharma (induismo)....questo lo si capisce se si conoscono entrambe le tradizioni. Uno dei primi ad affermarlo fu Ananda Coomaraswamy (Vedi Induismo e Buddismo)....ma persone di quella cultura e realizzazione sono molto rare...certo se ci si affida a monaci di questa o quella scuoletta..indottrinati come dei testimoni di Geova....
mah, si legge un pò di qua e un pò di la, certo manca il rapporto dal vivo con questi personaggi, per vedere il frutto del loro intendimento. in particolare quelli della scuola degli anziani mi sembrano piuttosto sfuggenti, più che altro si trova di buddismo tibetano e buddismo zen.
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Vecchio 28-04-2008, 19.33.06   #43
andre2
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Originalmente inviato da Yam

(Basta leggersi Nisargadatta..daltronde..che si situa nel Parabrahman che altro non e' che Sunyata stesso. Dal punto di vista metodologico,a mio modo di vedere, le scuole del Buddismo antico rimangono svantaggiate per mancanza di istruzioni profonde, oltre che per una visione negativa della vita. Ho notato con l'esperienza che i praticanti del Theravada spesso, dopo decenni di pratica sono bloccati a forme di Vipassana molto primitive in cui si limitano ad osservare l'impermanenza (Anicca) di tutti i fenomeni...ma non si sono mai chiesti chi sia questo "ossservatore" non coinvolto nel fenomenico.
che desolazione. però il fatto che non si chiedano chi è l'osservatore, non mi sembra da buttare via.

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Per Andre2. Per stagionatura del praticante si intende che dopo lunghi anni di pratica accade che non ci siano piu' progressi e si manifesti una sorta di stanchezza, di adattamento, di abitudine.....
un fallimento. andassero a lavorare...
andre2 is offline  
Vecchio 28-04-2008, 19.48.29   #44
Noor
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Originalmente inviato da andre2
ma se il corpo, come il modo fenomenico, è insostanziale, vacuo, di fatto non nasce e non muore.
Potresti dirmi qualcosa che nasce e che muore,puoi farmene un' esempio?
Noor is offline  
Vecchio 28-04-2008, 22.15.47   #45
robbybass
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Ciao Carl,
Leggendo le tue parole mi sembra di vedermi quando ho cominciato a
vivere con due approcci differenti alla realtà.
Se ti si buca una ruota da ora in poi avrai due hai due spiegazioni.Una è di carattere materiale, una di carattere spirituale.
La stragrande maggioranza delle persone nel mondo ha solo una spiegazione
materiale, scientifica, dimostrabile. Il chiodo duro ha forato la gomma morbida.
Le persone evolute quanto e più di te ci vedranno alternativamente o la soluzione sopraddetta o motivazioni più profonde
e mai casuali.
Sei una persona normale ma matura per avvicinarti più di altri alla spiritualità.
Il mondo che conosci non è materiale e non è spirituale, è tutti e due
contemporaneamente. La spiritualità ti avvicina a una visione più
completa di ciò che già stai vivendo. Niente di pericoloso dunque.

Se accetti un suggerimento ti direi di leggere tutto e ascoltare tutti, poi
lasciare decantare il tutto e riconsiderare solo ciò che ti rimane impresso dentro. Quello primo filtro.
Tutto ciò che ti è utile ora lo troverai anche semplicemente aprendo un libro a caso o ascoltando le prime parole che senti accendendo la radio.
Questo già ti succede, devi solo accorgertene.
La mia esperienza mi dice che sei già oltre le fasi di addestramento
della mente tramite il controllo del respiro o le pratiche di rilassamento
del corpo,perciò puoi meditare ovunque e in ogni posizione concentrandoti
sui giusti ordini per zittire la mente con autorità.
Non affrettarti e non rallentare, c'è un tuo ritmo lo trovarai.
Ciao.
robbybass is offline  
Vecchio 29-04-2008, 09.05.41   #46
fallible
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Salve e buon giorno!
quel pensiero e' proprio "io sono". ma credo che in "io sono" non ci sia identificazione ma consapevolezza, integrazione nel Tutto!

ma se il corpo, come il modo fenomenico, è insostanziale, vacuo, di fatto non nasce e non muore.
Potresti dirmi qualcosa che nasce e che muore,puoi farmene un' esempio?
la prima credo sia un'affermazione "pericolosa" annullerebbe il "manifesto" e di conseguenza le 4 nobili verità,l'insostanzialità va vista nel senso assoluto, il manifesto è impermanente....
a noor potrei invitarlo ad immaginare cosa morirebbe se fosse preso in pieno da un Tir in corsa , per quanto riguarda la nascita andare in un reparto di ostetricia claudio
fallible is offline  
Vecchio 29-04-2008, 09.28.41   #47
andre2
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Originalmente inviato da Noor
Potresti dirmi qualcosa che nasce e che muore,puoi farmene un' esempio?
è l'approccio dualistico che individua cose che nascono e che muoiono. è una convenzione dell'approccio dualistico.
non è ciò che è che cambia, è il modo di intendere (che cambia).
andre2 is offline  
Vecchio 29-04-2008, 09.58.24   #48
Noor
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Originalmente inviato da andre2
è l'approccio dualistico che individua cose che nascono e che muoiono. è una convenzione dell'approccio dualistico.
non è ciò che è che cambia, è il modo di intendere (che cambia).
Beh si certo,se usciamo dalla visione ,comunque polare di certo buddhismo "primitivo", ove l'impermanente non può che contrapporsi al permanente,piuttosto che risolversi aldilà di ciò,nel Silenzio ,è così.
Noor is offline  
Vecchio 29-04-2008, 10.16.30   #49
andre2
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Originalmente inviato da Carl
Ciao andre2. Forse mi sono spiegato male ma non intendevo dire che si può meditare attraverso lo sforzo. Come paragone mi è venuto in mente il volere essere spontaneo sforzandomi, cercando di esserlo. Sempre per mia esperienza, è brutto dirlo ma poche volte ho davvero fatto "del bene" col cuore. Il più delle volte è stato frutto dell'egoismo ma neanche me ne rendevo conto. Invece, il vero bene, l'ho sempre fatto senza pensare, come impulso che viene accompagnato sempre da una bella sensazione....penso che meditare sia un po' la stessa cosa o sbaglio?
bene e male sono approccio dualistico, non sono meditazione. non c'è niente di peggio che fare i "buoni", meglio essere perfidi, se ci si sente tali. meditazione è osservare questo, senza complessi. non bisogna vergognasi di essere perfidi, invidiosi, falsi, ecc....
ovviamente un minimo di autocontrollo per non incappare i guai giudiziari ....

Citazione:
Per quanto invece riguarda i termini che ho usato all'inizio, come depersonalizzazione e derealizzazione, ho semplicemente cercato di spiegare come mi sento dopo quella pratica, a volte questo sentirmi assente piuttosto che presente, questo senso di essere in parte distaccato, ma sentendo sempre le sensazioni nel corpo; cercavo un riscontro in chi è molto più esperto di me e ho scelto questo forum.
che sia l'idea che ti sei fatto che ti porta a queste sensazioni. ovvero, provi distacco dal corpo perchè hai preventivamente acquisito che le pratiche che fai portano a ciò?

Citazione:
Vorrei fare una domanda: che rapporto c'è tra "io" e "me stesso"? Non intendo fare della filosofia usando concetti astratti. Mi riferisco a qualcosa di concreto, che riguarda la quotidianità. Secondo voi non è innaturale avere un rapporto con se stessi?
io e me stesso sono la stessa cosa.
è innaturale si il rapporto con se stessi, sarebbe sdoppiamento della personalità.
ha senso parlare di autoindagine, di osservazione, che non discrimina l'altro da se stessi.
andre2 is offline  
Vecchio 29-04-2008, 20.15.03   #50
Carl
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Ciao robbybass grazie per il tuo intervento. Dici: Tutto ciò che ti è utile ora lo troverai anche semplicemente aprendo un libro a caso o ascoltando le prime parole che senti accendendo la radio.
Stai esprimendo quello che da un po' sento, ma che ho avuto paura si trattasse di immaginazione anche se le "coincidenze" erano troppe.
Poi dici di zittire la mente con autorità. Vedi quando osservo i pensieri, anche se non sono seduto ad occhi chiusi, ho l'impressione di poterli zittire, e così sembra. Ma se proseguo un po', mi rendo conto che c'è un cianciare continuo, come fosse un livello più profondo rispetto ai pensieri più superficiali. Come puoi zittire quelli?

X andre2: dici: che sia l'idea che ti sei fatto che ti porta a queste sensazioni. ovvero, provi distacco dal corpo perchè hai preventivamente acquisito che le pratiche che fai portano a ciò?
Io non avevo idea di dove portasse la pratica. E' per questo che ho scritto in questo forum per trovare un riscontro. Ma non è che io non sia il corpo o che sia meno sensibile. Al contrario mi sorprendo dei 5 sensi in particolar modo della vista. Più che la vista il vedere, come fosse un'azione che non dipende da me.
Ad ogni modo, c'è questo senso di distacco, come se una parte di me rimanesse ad osservare...mi fermo qui perchè di cose strane ne ho scritte già troppe.
Comunque leggendoti mi sembra che hai praticato molto sul corpo, ma su di te? Anche rilassando il corpo, non hai mai avuto una particolare esperienza, poco prima che il rilassamento ti portasse quasi al sonno?
Come ultima cosa: non pensi che tutti noi abbiamo un rapporto con noi stessi? Non intendo ovviamente che ho due personalità dentro di me che fanno a pugni...
I bambini sono così diversi...non hanno un rapporto con loro stessi. Agiscono e basta e vivono le loro emozioni totalmente.

Ciao!
Carl is offline  

 



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