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Vecchio 21-03-2009, 16.20.57   #41
Giorgiosan
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Riferimento: riflessioni sulla sessualità

Citazione:
Originalmente inviato da Franco
Giorgiosan,

il corsivo sarà tuo:


"Che le femmine siano attratte dal maschio con caratteristiche di mascolinità più spiccate fa parte della realtà naturale.
Che un corpo maschile ben strutturato, muscoloso e coi caratteri primari e secondari della sessualità ben sviluppati risulti attrattivo per l'isitnto femminile risponde alla "logica" della vita. Potendo quegli elementi morfologici e fisiologici influenzare il successo riproduttivo individuale.

Non ci trovo alcunché di scandaloso."


Vorrei comprendere meglio il "chi" e il "cosa" assunti ad oggetto del tuo discorso. Che le "femmine" siano attratte dal maschio con caratteristiche di mascolinità più spiccate è già una bella generalizzazione.

Parli forse da maschio con i caratteri sessuali di cui sopra? Perchè se così non fosse farei una certa difficoltà ad individuare il fondamento della tua tesi. Generalizzazioni come la tua presupporrebbero e presuppongono anni ed anni di esperienza in prima persona.

Cosa sarebbero poi i caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati? Grande pene e grande scroto? E' questo ciò che intendi?

Dal modo in cui discorri si dedurrebbe inoltre una sostanziale equiparazione di umanità ed animalità entro i costumi sessuali. Oltremodo interessante. Un'altra prova forte dell'evoluzionismo darwiniano.

Franco

L'essere umano ha molto in comune con esseri meno evoluti di lui.
Gli istinti animali.
L'istinto procreativo è uno dei più forti.
Sia la femmina che il maschio per questo istinto scelgono il soggetto che sembra più adatto all'attività riproduttrice. Cosi è la natura.

Dopo queste ovvietà ti prego di considerare il precedente post per quello che voleva essere, ma se non era chiara l'intenzione la esplicito.

Quel mio post era teso a sdramatizzare la sessualità, i complessi d'inferiorità o quanto può dolere riguardo a questa sfera, sorridendone.
Era anche un invito rivolto a me ed a quanti l'avessero letto ad essere umili nel valutare.

Ci sono esseri umani più dotati di altri dal punto di vista fisico.
Non me la sento di "criticarli" perché penso che tutti vorremo essere più belli, più attraenti, più muscolosi ecc. ecc. .
Credo che nei panni di quelli che lo sono probabilmente ci comporteremmo come loro.

Parlo per me e per quelli che non sono dei campioni :
credo che quando si compete in qualsiasi campo (ed un po' di competitività è sana) l' arma migliore di cui tutti possiamo disporre sia l'umiltà.
Quando riusciamo ad essere abbastanza umili siamo sempre vincitori, ovvero vince sempre il più umile...in tutti i campi.

Quindi non drammatizzare ma sorridi.

Questo per quanto riguarda femmine e maschi.

Le persone sono un altra cosa.

Saluti

Ultima modifica di Giorgiosan : 22-03-2009 alle ore 07.26.44.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 21-03-2009, 16.59.33   #42
arsenio
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Riferimento: riflessioni sul "femminile"

Citazione:
Originalmente inviato da AntOne
Te ne do atto, molte, purtroppo lo sono. E sono nemiche di loro stesse e dell'emancipazione. Talvolta si rimane troppo legati all'animalità, all'idea che bastardo voglia dire protettivo. Che la donna ora sia (o dovrebbe essere) indipendente come l'uomo ce lo si dimentica allegramente. Ma ciò è squallido perchè sembra legato ad'una inconscia convenienza naturalista. Secondo me invece ci si dovrebbe amare con più leggerezza, senza con ciò intendere scazzo o disimpegno.
Però talvolta anche l'uomo cerca la stron.za, una che magari vuole fare solo una notte ma lui si aspettava di più, talvolta nemmeno quello: se la tira e basta.
Non è intelligente, ma la natura gli dice che ha le curve giuste per la riproduzione, e lui non pretende altro, non cerca altre garanzie su cui basare la sua selezione. Per fortuna, però, in entrambi i casi parliamo in generale. Troppo spesso l'etologia ha il sopravvento ahimè.



Ahimè gli umani tendono ad essere masochisti e controproducenti nel selezionarsi. Certo da fastidio se ad assortirsi con certi elementi siano donne affermate, autonome, ed indipendenti, (e via pregiando, insomma ci siamo capiti però teniamo anche conto che purtroppo non sempre la gente si rivela subito per quello che è, quindi qui il discorso deraglierebbe. Tornando ai condizionamenti culturali e alla "discutibile urgenza per cui è indispensabile uniformarsi alla media" tu e molti altri avete detto che il "bastardo" è comunque una figura mitizzata e ipersopravvalutata, persino nei suoi presunti punti di forza. E' una canonizzazione, una convenzione sociale su ciò che sarebbe forte e vincente così anche lì l'uomo e la donna pecora si comportano di conseguenza. Pure pensando ad una cosa banale come i peli sulle ascelle, gli uomini, a cui ora in gran parte fanno schifo negli anni 60 ne erano estimatori (qualcuno però è rimasto ), o almeno gli era quasi indifferente, nel senso che era un po' mal visto il contrario. Un segno del "progresso" è che ora forse sta finalmente nascendo qualche modello femminile basato sul carattere e non solo sull'aspetto fisico .. mah, meglio di niente . Bisogna essere sempre critici sui modelli predigeriti, sarò pure banale. Per di più una donna oggi dovrebbe uscire dallo stereotipo e talvolta approcciare lei e vedere come va (se lui pensa male è uno scemo) e aspettare meno il cavaliere, non essere più, in una relazione la parte passiva di una strategia di conquista, attiva solo nella scelta finale, ma scegliere insieme, in qualche modo. Anche l'uomo dovrebbe però finirla di etichettare una a cui piace il sesso come a molti di loro una "facile" in senso negativo, per il motivo che ho detto prima, a proposito della leggerezza, come se si fosse una merce da offrire centellinando al maschio e mai viceversa. Anche un uomo che si "concede" non sarebbe male . Ovviamente è questione di trovare la persona adatta, invece di adeguarsi ad un modello che dovrebbe piacere per fare auditel, non avere questo pessimismo che poi è la "presunzione" di pensare che tu sei l'unica eccezione. Il tuo ultimo post mi è piaciuto, ma in altri è trasparsa l'idea che le eccezioni sono più frequenti tra uomini che tra donne, queste più omologate. Non sono molto d'accordo.
A presto.


Nell’era postmoderna l’uomo non sa corteggiare né irretire, ma viene lui irretito nel web perché teme il confronto con la donna in carne ed ossa.

Per quanto riguarda le donne, credo fraintendano tra una virilità maschia e compiuta, secondo me come equilibrio bipolare tra yin e yang, parte maschile assertiva e parte femminile empatica, con il ben diverso maschilismo e machismo. Spesso ne sono sottomesse tributarie , per destino filogenetico e per originaria loro disistima, le stesse postfemministe. Temo che tale maschio superficiale e narcisista a volte perverso, privo di spessore e contemplatore del nulla, sia oggi prototipico dell’identità collettiva del nostro tempo in deriva etico-culturale.
E’ storia antica che si ama chi non si desidera e si desidera chi non si ama. Oggi si indicano le donne perché lo confessano , ma anche i feticisti di tette-chiappe, compresi insospettabili benpensanti, finiscono tra le braccia mercenarie, perlopiù, stando a sondaggi, dei richiestissimi transessuali.; per timore delle donne castranti e più restie a lasciarsi umiliare .Infatti se Simon de Beauvoir disse “ non siamo maschi e non seguiremo il loro modelli” oggi le emancipate affermano: ” non ci resta che diventare “uomini”.
Mie care ragazze, non svendetevi con chicchessia. Non sapete quanto meraviglioso sia un incontro tra un uomo e una donna che reciprocamente mettono in gioco eros e tenerezza, immaginazione e poesia, humour ed emozioni.
Le donne mediatiche e loro imitatrici stanno perdendo una femminea naturalezza: dico sì a pelurie e aromi feromonici non coperti da un eccesso di spray.

Brava, sono anch’io un … o … spregevole analfabeta di ritorno. Effetto da chat?
Noi uomini (almeno per quanto mi riguarda) da sempre diciamo sì alle donne che ci hanno già loro scelto. Basta anche un impercettibile segnale, per chi sa (o vuole) coglierlo. E’ vero che oggi c’è molta disinvoltura da parte delle donne di ogni età, ma non in modi ineleganti. Certo dipende dai contesti.
Non generalizzo mai (tutti … nessuno …. Ecc.) riconosco le eccezioni da ambo le parti pur nell’ambito di tendenze sociali. Ad esempio tu sei una delle rare nick che ha osato a entrare in un mio argomento di tipo un po’ controcorrente, e nemmeno lo hai demolito. Grazie.

arsenio is offline  
Vecchio 21-03-2009, 17.01.09   #43
arsenio
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Riferimento: riflessioni sulla sessualità

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Originalmente inviato da Giorgiosan
Che le femmine siano attratte dal maschio con caratteristiche di mascolinità più spiccate fa parte della realtà naturale.
Che un corpo maschile ben strutturato, muscoloso e coi caratteri primari e secondari della sessualità ben sviluppati risuti attrattivo per l'istinto femminile risponde alla "logica" della vita. Potendo quegli elementi morfologici e fisiologici influenzare il successo riproduttivo individuale.

Non ci trovo alcunché di scandaloso.

Come non trovo scandaloso che i maschi meno alfa, per così dire, competano con gli alfa per la conquista delle femmine e non potendolo fare sul piano puramente fisico usino le armi della cultura, fra le quali l'ironia ed il "disprezzo".

Mi domando però: quanti maschi non desidererebbero avere i caratteri alfa, un corpo muscoloso e ben strutturato?

Nell'arte della guerra ci si potrebbe far consigliare da Sun Tzu:
quando vedi il nemico pronto, preparati contro di lui; ma evitalo, dove è forte

Irrita il tuo nemico così da disorientarlo.
Preferibilmente con l’ironia.

Simula inferiorità e incoraggiane l’arroganza.
Attacca il nemico dove non è preparato.

Esaltiamo i suoi pregi, lo “gonfieremo”, e rischierà di diventare superbo e la superbia è sempre ridicola. Facciamolo parlare per scoprirne l’impreparazione e quindi affondiamo i colpi.

Solo valutando tutto esattamente si può vincere, con cattive valutazioni si perde.

Quando sei inferiore in tutto, se puoi ritirati.



Questi due ultimi consigli riguardano, mi sembra, l’umiltà: ammettiamo che un corpo bello sia desiderabile non neghiamo questa verità per non essere simili a quella volpe che non riuscendo ad arrivare all’uva la diceva acerba. E ammettiamo anche di essere invidiosi, col sorriso.

Se proprio il nemico ci è superiore anche nei campi in cui ci sentiamo più preparati ebbene non ci resta umilmente che ritirarci, ma sempre col sorriso… in fondo non è una guerra capitale.



Istruzioni per l’uso…per sorridere di noi stessi. Questo ci renderà più forti. ( Sorriso)

Mi piace, è un post sorridente.
Nulla di scandaloso che le donne siano attratte dai testosteronici dalla mascella pronunciata e noi dalle fertili dai fianchi larghi e vita snella. Eros è al servizio della specie e non del piacere.
Così pure nulla da dire sulle strategie seduttive di noi maschi, fondate su cuore o su mente; se ironia, con le ragazze sia lieve. E ognuno a sua misura.
Non posso competere, e perciò non sono invidioso, dei palestrati (piacciono?) perché fuori dai miei obiettivi. Ovvio, a tutti piacerebbe cambiare qualcosa di sé, sia pure ridurre il giro vita. ( io non ho tale problema) tuttavia ci sono ergastolani abietti e non proprio prestanti che ricevono ogni giorno decine di lettere di ammiratrici. E il mostro Manson, uno dei più grandi seduttori trascinanti e carismatici, non era particolarmente aitante.: è questo il tema.
Bene per il simulare inferiorità o dissimulare potere ( o anche il distacco della noncuranza che indica sicurezza) come l’astuto Ulisse. E saper spiazzare, con spinta uguale , o ancor meglio, cedendo e facendo cadere (Judo). Ma noi guerrieri della luce lo sappiamo bene.
D’accordo infine sul ridere di noi essendo noi stessi e null’altro. Perché ridicolo è chi vuole sembrare ciò che non può essere.

arsenio is offline  
Vecchio 23-03-2009, 10.05.31   #44
Franco
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Riferimento: riflessioni sul "femminile"

Giorgiosan,

il corsivo sarà tuo.

Le intenzioni con le quali si accompagna un post in "Rflessioni" possono essere le più varie. Il punto è che per esprimerle ci si "serve" di idee che passando nella sfera della comunicazione intersoggettiva sono suscettibili di essere poste a critica.

Il tuo discorso potrà anche avere una determinata intenzione ma si compone di tesi per me assai problematiche.

"Che le femmine siano attratte dal maschio con caratteristiche di mascolinità più spiccate fa parte della realtà naturale.
Che un corpo maschile ben strutturato, muscoloso e coi caratteri primari e secondari della sessualità ben sviluppati risulti attrattivo per l'isitnto femminile risponde alla "logica" della vita. Potendo quegli elementi morfologici e fisiologici influenzare il successo riproduttivo individuale.

Non ci trovo alcunché di scandaloso."


A ciò replicavo come segue:

Vorrei comprendere meglio il "chi" e il "cosa" assunti ad oggetto del tuo discorso. Che le "femmine" siano attratte dal maschio con caratteristiche di mascolinità più spiccate è già una bella generalizzazione.

"Parli forse da maschio con i caratteri sessuali di cui sopra? Perchè se così non fosse farei una certa difficoltà ad individuare il fondamento della tua tesi. Generalizzazioni come la tua presupporrebbero e presuppongono anni ed anni di esperienza in prima persona."

Il tuo ultimo post in effetti risponde alla prima domanda: ritieni di non appartenere alla classe dei soggetti "dal" fisico ben strutturato e "con" i caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati. In base a ciò mi chiedo come tu possa esprimere determinati giudizi.

La tesi secondo la quale le femmine "umane" sono attratte dal tipo di cui siopra è infondata perchè:

-Parli dal versante di chi a quel tipo non appartiene.

-Dovresti essre in grado d'interrogare tutti i soggetti maschili e femminili in gioco o almeno la loro maggioranza.

Lasci poi da parte gli altri due quesiti. Vado a ripeterli:

"Cosa sarebbero poi i caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati? Grande pene e grande scroto? E' questo ciò che intendi?"

Non rispondervi significa costruire un discorso apparentemente fondato.

In che senso le donne sarebbero attratte dal maschietto palestrato e dai caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati? Attratte in che senso?
Come e quando? Già durante il corteggiamento? E come durante il corteggiamento?

Comincio ad immaginarmela questa donna attratta dal tipo dai caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati:"ascolta (guarda, senti) per sentirmi attratta ti devi prima togliere le mutande. Sai, ne va della riproduzione della specie!"

Conosco un'altra realtà, una realtà piuttosto dissimile da quella degli animali inferiori, una realtà nella quale bisognerebbe fare la conta di quanti sono gli individui umani maschi dai caratteri sessuali ben sviluppati e quella delle femmine che ne sono attratte. Problemi su problemi.

Quale sarebbe la tua esperienza del femminile, Giorgiosan?

Non vedo inoltre questo gran numero di esemplari maschi ben struttrati e dalla spiccata mascolinità, così come non vedo tutta questa attrazione da parte delle donne. Quanto si riflette sugli innumerevoli casi di donne "attratte" dal maschio brutto e dai caratteri sessuali primari e sessuali non così ben sviluppati? Cosa agirebbe qui? Forse qualcosa di diverso dalla natura? Forse una malefica realtà sopra -(n)-naturale?


L'essere umano ha molto in comune con esseri meno evoluti di lui.
Gli istinti animali.
L'istinto procreativo è uno dei più forti.
Sia la femmina che il maschio per questo istinto scelgono il soggetto che sembra più adatto all'attività riproduttrice. Cosi è la natura.


La realtà umana è a ben vedere molto meno omogenea di quella animale non-umana. La maggiore strutturalità di quella , la sua maggiore individualità (differenziazione) è ciò in ragione di cui generalizzazioni coma la tua sono sempre incaute.

Quel mio post era teso a sdramatizzare la sessualità, i complessi d'inferiorità o quanto può dolere riguardo a questa sfera, sorridendone.

La sessualità è in quanto tale drammatica. Con ciò non intendo dire che essa sia essenzialmente un'esperienza negativa, spiacevole. Essa è il dramma stesso della vita perchè la costituisce e la determina. Ad essere in gioco quando si parla di sessualità è la vita stessa. Chi è il soggetto che ne sorride?

Franco

Ultima modifica di Franco : 23-03-2009 alle ore 18.07.51.
Franco is offline  
Vecchio 23-03-2009, 17.00.31   #45
arsenio
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perchè le donne amano i mediocri?

Credo sia proficuo continuare ancora per un po' le "riflessioni sul femminile," anche perchè l'argomento si distacca dai topic un po' frustri che tendono a ricomparire.

Perchè le donne amano i mediocri?

E peggio, se leggiamo le parole di decine e decine di illustri letterati di ieri e di oggi. Infine pure le veterofemministe che fino a pochi anni fa lo negavano addossando ogni responsabilità unicamente alla fatuità maschile, confermano. Ma ho già riportato loro ampi pareri. Oggi, a conclusione vediamo qualche passo di tipo letterario. Non so quanto combacino tali pareri con la verità, e preferirei di no, ma i conflitti e le violenze di coppia mi rendono poco ottimista. In ogni caso se cercate opinioni veridiche, non date troppo affidamento agli ecclesiali che pretendono di spiegare la donna, né, ovviamente a chi dimostra una spiccata tendenza verso un'indiscussa supremazia maschilista.

“C'è mai stata un'epoca in cui fosse normale che la donna preferisse l'uomo migliore? Appena posta la domanda ne intravvediamo subito il grave dualismo. L'uomo migliore per l'uomo e l'uomo migliore per la donna non coincidono. Esiste il fondato sospetto che non abbiano conciso mai (...) tende a eliminare quelli che del punto di vista maschile sono gli esempi migliori (...) Non è facile farsi illusioni sulla norma delle sue preferenze (...) la si vede a suo agio come nel proprio elemento, quando si trova tra uomini mediocri. ( Ortega Y Gasset, La scelta in amore,'26)

La donna perde talvolta le migliori occasioni della sua vita con uomini di nessun conto, o aspetta l'uomo della fantasia ( R. A. Guillame, Studio dell'uomo mediocre,'48)

“Io subivo d'altronde , come tutte le altre donne, quella malia prepotente e incomprensibile che esercitano su noi gli uomini di carattere violento e anche perverso. Lo avrai osservato, è cosa comune.
Le più grandi passioni sentite da donne furono quasi sempre per uomini abbiettissimi.
(...) qualche donna giovane e bella, gentile, elegante ... chi godrà il suo affetto? ... Un piccolo mostro, uno sciocco, un cattivo ... noi siamo pure le tristi e incoerenti creature. (Fosca, Igino Tarchetti).

“Voi siete migliore di lui eppure vi amo meno” (Nasten'ka, in le notti bianche di Dostoevskij)

“Non si può aiutare nessuno. Si desidera tutt'altro che il buono e sensato”. (Sandor Marai. Di tale autore sono presenti molti romanzi d'amore di raro scavo psicologico).

L'innamoramento è un enigma sepolto nell'inconscio la cui soluzione va cercata nell'infanzia.
Oggi meno che mai interessa nell'uomo la sicurezza di sé, l'eleganza, il buon gusto, la sensibilità, la naturalezza, il monitoraggio emotivo e comunicativo, l'indipendenza di giudizio e la cultura. Ovviamente non generalizzo, essendo questa una linea di tendenza, accentuata nella società postmoderna.
arsenio is offline  
Vecchio 23-03-2009, 19.07.37   #46
AntOne
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Riferimento: riflessioni sul "femminile"

Infatti, Franco, credo che Giorgiosan, abbia parlato dell'essere umano dal punto di vista meramente etologico e non era sua intenzione tenere conto della grande varietà di comportamenti (anche se credo che saprà "difendersi" anche da solo ). Anche dal punto di vista evolutivo, quanto a quello, potremmo infatti affermare che queste caratteristiche puramente animali possono rivelarsi una fregatura. E all'interno di ciò che può essere una prevalenza dell'istinto primario dello scegliere il migliore, ci possono essere molte, innumerevoli sfumature e gusti personali, il concetto di migliore stesso può cambiare. La gradevolezza fisica soggettiva conta e conterà sempre, giustamente. Per esempio ho da sempre imparato ad apprezzare un'idea di donna autonoma ed emancipata, una con cui ci intendiamo al volo. mi rendo conto che è ciò che serve se vogliamo la parità. Come si è scartato l'incesto,Oggi per l'evoluzione della società in senso positivo, invece che guerresco è fondamentale soprattutto l'intelligenza e con essa anche quella delle donne, infatti, non solo le curve.
AntOne is offline  
Vecchio 23-03-2009, 21.14.38   #47
Giorgiosan
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Riferimento: riflessioni sul "femminile"

Citazione:
Originalmente inviato da Franco
Giorgiosan,

il corsivo sarà tuo.

Le intenzioni con le quali si accompagna un post in "Rflessioni" possono essere le più varie. Il punto è che per esprimerle ci si "serve" di idee che passando nella sfera della comunicazione intersoggettiva sono suscettibili di essere poste a critica.

Il tuo discorso potrà anche avere una determinata intenzione ma si compone di tesi per me assai problematiche.

"Che le femmine siano attratte dal maschio con caratteristiche di mascolinità più spiccate fa parte della realtà naturale.
Che un corpo maschile ben strutturato, muscoloso e coi caratteri primari e secondari della sessualità ben sviluppati risulti attrattivo per l'isitnto femminile risponde alla "logica" della vita. Potendo quegli elementi morfologici e fisiologici influenzare il successo riproduttivo individuale.

Non ci trovo alcunché di scandaloso."


A ciò replicavo come segue:

Vorrei comprendere meglio il "chi" e il "cosa" assunti ad oggetto del tuo discorso. Che le "femmine" siano attratte dal maschio con caratteristiche di mascolinità più spiccate è già una bella generalizzazione.

"Parli forse da maschio con i caratteri sessuali di cui sopra? Perchè se così non fosse farei una certa difficoltà ad individuare il fondamento della tua tesi. Generalizzazioni come la tua presupporrebbero e presuppongono anni ed anni di esperienza in prima persona."

Il tuo ultimo post in effetti risponde alla prima domanda: ritieni di non appartenere alla classe dei soggetti "dal" fisico ben strutturato e "con" i caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati. In base a ciò mi chiedo come tu possa esprimere determinati giudizi.

La tesi secondo la quale le femmine "umane" sono attratte dal tipo di cui siopra è infondata perchè:

-Parli dal versante di chi a quel tipo non appartiene.

-Dovresti essre in grado d'interrogare tutti i soggetti maschili e femminili in gioco o almeno la loro maggioranza.

Lasci poi da parte gli altri due quesiti. Vado a ripeterli:

"Cosa sarebbero poi i caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati? Grande pene e grande scroto? E' questo ciò che intendi?"

Non rispondervi significa costruire un discorso apparentemente fondato.

In che senso le donne sarebbero attratte dal maschietto palestrato e dai caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati? Attratte in che senso?
Come e quando? Già durante il corteggiamento? E come durante il corteggiamento?

Comincio ad immaginarmela questa donna attratta dal tipo dai caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati:"ascolta (guarda, senti) per sentirmi attratta ti devi prima togliere le mutande. Sai, ne va della riproduzione della specie!"

Conosco un'altra realtà, una realtà piuttosto dissimile da quella degli animali inferiori, una realtà nella quale bisognerebbe fare la conta di quanti sono gli individui umani maschi dai caratteri sessuali ben sviluppati e quella delle femmine che ne sono attratte. Problemi su problemi.

Quale sarebbe la tua esperienza del femminile, Giorgiosan?

Non vedo inoltre questo gran numero di esemplari maschi ben struttrati e dalla spiccata mascolinità, così come non vedo tutta questa attrazione da parte delle donne. Quanto si riflette sugli innumerevoli casi di donne "attratte" dal maschio brutto e dai caratteri sessuali primari e sessuali non così ben sviluppati? Cosa agirebbe qui? Forse qualcosa di diverso dalla natura? Forse una malefica realtà sopra -(n)-naturale?


L'essere umano ha molto in comune con esseri meno evoluti di lui.
Gli istinti animali.
L'istinto procreativo è uno dei più forti.
Sia la femmina che il maschio per questo istinto scelgono il soggetto che sembra più adatto all'attività riproduttrice. Cosi è la natura.


La realtà umana è a ben vedere molto meno omogenea di quella animale non-umana. La maggiore strutturalità di quella , la sua maggiore individualità (differenziazione) è ciò in ragione di cui generalizzazioni coma la tua sono sempre incaute.

Quel mio post era teso a sdramatizzare la sessualità, i complessi d'inferiorità o quanto può dolere riguardo a questa sfera, sorridendone.

La sessualità è in quanto tale drammatica. Con ciò non intendo dire che essa sia essenzialmente un'esperienza negativa, spiacevole. Essa è il dramma stesso della vita perchè la costituisce e la determina. Ad essere in gioco quando si parla di sessualità è la vita stessa. Chi è il soggetto che ne sorride?

Franco

Basta che tu cerchi in rete: seleziona caratteri sessuali primari e secondari ed avrai la risposta che cerchi.

No, non ho interrogato tutte le donne del pianeta, ho fatto un campione statistico.

Non vedo la sessualità come un fenomeno umano drammatico, la vedo invece come un fenomeno bello e piacevole della natura, se lo si vive con equilibrio.

Che la trasmissione della vita sia legata alla sessualità la rende ancora più positiva.


Se ti guardi attorno vedrai quali siano le femmine ed i maschi più ambiti.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 25-03-2009, 11.43.44   #48
Franco
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Riferimento: riflessioni sul "femminile"

Giorgiosan,

Mi piace il tuo ultimo intervento: articolato ed argomentato.

il corsivo sarà tuo:

"Basta che tu cerchi in rete: seleziona caratteri sessuali primari e secondari ed avrai la risposta che cerchi."

a) La domanda era un'altra, perchè un'altra era la questione. Vado a ripeterla: "Cosa sarebbero poi i caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati? Grande pene e grande scroto?" Il problema qui è la specificazione del "buon sviluppo". Tutt'altro senso avrebbe avuto discutere l'attrazione femminile per i caratteri sessuali primari e secondari maschili.

b)è tutto da dimostrare che in rete io possa trovare la risposta, perchè:

- è tutto da dimostrare che in rete si trovi il meglio a proposito di questioni del genere.

- è da dimostrare che vi si discuta il concetto di caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati.

- è tutto da dimostrare che anche qualora ve lo si trovasse, sarebbe un concetto "indiscutibilmente vero".
Spero Giorgiosan che tu non ti sia fermato a quanto dice la grande rete e che abbia piuttosto avuto la possibilità di operare i dovuti approfondimenti facendo leva sulla letteratura scientifica della tradizione.

Rimane dunque la tua affermazione non-fondata e non discussa. L'attrazione delle femmine per i maschi "con" caratteri sessuali primari e secondari ben sviluppati.


No, non ho interrogato tutte le donne del pianeta, ho fatto un campione statistico.


Bene, non avrei potuto certo chiedertelo. Ironicamente intendevo porre l'accento sull'impossibilità di parlare per "le femmine" del genere umano. Come ho già scritto, la realtà umana è assai meno omogenea di quella animale non-umana. Oltre a ciò sono tendenzialmente diffidente delle statitische realizzate nella sfera delle scienze umane.


Non vedo la sessualità come un fenomeno umano drammatico, la vedo invece come un fenomeno bello e piacevole della natura, se lo si vive con equilibrio.


Spero tu non intenda "la sessualità" come il "mero" atto sessuale, come il "mero" toccarsi e/o accoppiarsi genitalmente.

Trascuri gli innumerevoli - qui davvero e drammaticamente innumerevoli casi - di individui umani femminili e maschili per i quali la sessualità è spiacevole, frustrante, foriera di sensi di colpa. Scrivi dall'Italia Giorgiosan? Fai professione di cristianesimo? Fai professione di cristianesimo cattolico? Segui le prescrizioni papali in materia di sessualità? Cerchi e realizzi costantemente l'accoppiamento etereosessuale allo scopo di ottenere piacere? Cerchi e realizzi l'accoppiamento eterosessuale solo ai fini della procreazione?

Quando dico che la sessualità è drammatica intendo il sessuale nel suo senso ampio. Il senso per il quale ciò per cui la vita è ciò che è, come piacere, come dolore, come bellezza e bruttezza, come guerra e pace, come salute e malattia, è il sessuale.

Che la trasmissione della vita sia legata alla sessualità la rende ancora più positiva.

Vorrei comprendere meglio questo esser-legata. I legami possono andare perduti, possono essere rotti, possono essere rinnegati.

Leggiamo Piergiorgio Odifreddi:

"Questo è appunto il caso dell'uomo, molto più che nella maggior parte dei quadrimani, e il vero problema per Darwin è spiegare la causa di questa variabilità. La sua risposta è la selezione sessuale, alla quale attribuisce l'enorme diversità dei fattori secondari non solo negli individui di una stessa razza o dello stesso sesso (ad esempio nella muscolatura o nei capelli), ma anche fra i generi stessi (ad esempio, la presenza della barba negli uomini e del seno nelle donne: non casualmente due fattori che si manifestano nello sviluppo solo al momento della puberta). Testimoniando il ruolo fondamentale svolto dal sesso nella nostra evoluzione, e dunque nella nostra vita , questa enorme diversità ci definisce molto di più come Homo copulans che come Homo sapiens, come d'altronde ben si addice a dei discendenti dell'Homo erectus.
Cfr. In Principio era Darwin, Longanesi, Milano, 2009, pagg.62-63.

Quando si parla del sessuale, si parla del principio e del fine( della fine) di ogni esser-umano. E ciò in via essenziale. Detto per inciso, qui il principio di ragione, nella sua quadruplice radice, esplica tutta la sua potenza.

Franco

Ultima modifica di Franco : 25-03-2009 alle ore 17.28.43.
Franco is offline  
Vecchio 27-03-2009, 10.24.18   #49
arsenio
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Riferimento: riflessioni sul "femminile"

L’affettività al femminile

Da una generazione all’altra genitori non amorevoli allevano futuri adulti disadattati e insensibili. I maschi devono essere freddi e anaffettivi secondo tradizione. Repressi nella spontaneità anche dietro falsi sé, oltremodo lacunosi nelle competenze emozionali. Le ragazze con un padre assente o svalorizzante giudicheranno stimabili tali uomini che le feriscono, sottomesse per farsi accettare.
Le donne sono ricettive e fragili, a volte loro stesse misconoscono la maschilità soft; forse per luogo comune il sentimento viene frainteso con la banalizzazione di un sentimentalismo non razionale e non assertivo. Ama la maschilità che approvo e a cui m’ispiro è razionale, analitica,assertiva, ma non si possono ignorarre gli apporti della donne : la relazione, l’intuito, l’accudività. I maschi ineducati non comprendono la profondità affettiva e le emozioni complesse. Non modulano i sentimenti, non riconoscono quelli di vera tristezza e di dolore. Incapaci d’intuire relazioni a volte estrinsecano solo una cattiveria distruttiva. Ma un pensiero complesso e aderente alla poliedricità della vita è intreccio d’intelletto ed emozione, deve essere critico, creativo, affettivo. Per raccontare il mondo da attenti viaggiatori degli affascinanti percorsi del possibile, dove hanno posto anche i sogni, le favole, i miti, l’affiorare di frammenti inconsci da saper cogliere. “Il salto del poeta filosofo fa uscire dalla pesantezza rumorista dei tempi” ( Calvino).
I romanzi prediletti dalle donne non sono solo quelli da intrattenimento, ma per scandagliare se stesse e la mutevolezza delle menti. Ad esempio se un maschio leggesse Madame Bovary , Anna Karenina, Orgoglio e pregiudizio,ecc. forse capirebbe di più sull’universo femminile. Vi immaginate un romanziere o uno psicoterapeuta incapaci di focalizzarsi sulle proprie e altrui emozioni, di assumere il punto di vista dell’altro? Eppure frequente. Per le professioni della psiche sono indispensabili aperture interdisciplinari.

Oggi manca anche un pensiero spirituale e sacro, sostituito da irrazionalità e magia. Ma le speculazioni astratte eludono i problemi quotidiani, sono un narcotico per navigare nel nonsense. L’amore è smarrito, smorto, marginale, privo di reciproche percezioni e Internet è un succedaneo del sapere, della cultura e delle relazioni.
Il fallimento del colloqui cuore a cuore è causa di dissidi coniugali. Incapaci di leggere le proprie reazioni interiori, frustrata l’aspettativa di un ascolto coinvolto. I maschi come modelli emergenti sono i narcisi vuoti e incoerenti,supponenti e competitivi come certi politici. “La stupidità eccelsa maschile ma le donne accudiscono e amano gl’imbecilli” (V. Andreoli)

Se “relazione” è femminile, lo è anche la depressione. Nessuna meraviglia se secondo l?Oms, da articolo su sito libero, le donne sono più depresse due o tre volte più dei maschi e non solo per cause metaboliche. Più soggette a conflitti sentimentali, contrasti coniugali, infedeltà e alcolismo del marito, solitudine, sradicamento, mancanza di rapporti interpersonali, separazioni e divorzio; doppi ruoli e cura dei parenti, il miraggio o i ripetuti abbagli dell’oggetto d’amore. Amore che non sia solo l’eros fisico ma anche gioco e amicizia. Spesso i melodrammi rispecchiano le idee della tradizione. Vi troviamo donne malate, fragili, infantili, vanitose, dipendenti, di facili costumi, insincere, belle solo in gioventù e lasciate per le più giovani. Opinioni comuni, ma chi ne indaga le cause?
arsenio is offline  
Vecchio 30-03-2009, 10.30.36   #50
arsenio
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foto da un matrimonio

Foto da un matrimonio

Amore e matrimonio non coincidono, come sanno i romanzieri. Ogni intensità è breve e le donne dopo anni di logorio vorrebbero aprire un altro capitolo.
L'uomo materno che restituisce gli affetti è un'ideazione da poeti, sognatrici, teorici della famiglia perfetta. Tuttavia ci sono immagini che orientano il riconoscimento del partner, dove tale maschio risulta ignoto all'inconscio femminile, il più incontrastabile. Pur deluse soccombono alla virilità impoetica e fredda tramandata come superiorità a cui sottostare.. Ma oggi l'accusa è sempre più spesso fra assimilati. Alcune donne alimentano un desiderio di trasgressivo romanticismo online.

Da “Fotografie matrimoniali di Neera

(...) “Mio marito non sa parlare che della professione o di politica o di altre cose alle quali noi donne non c'interessiamo affatto (...) Lui è un uomo serio,posato, tutto il contrario di quell'ideale romantico che ci facciamo noi ragazze (...) Non bisogna mai chiedere agli uomini più di quello che possono dare: abbiamo torto se vogliamo esigere da loro le nostre sensibilità, le nostre finezze, la prontezza fragile e vivace della nostra immaginazione (...) la vita è lotta e sacrificio, è gioia anche, ma non è mai sogno. I poeti solo hanno diritto di sognare (...) Il migliore degli uomini è per sua natura un po' egoista e un po' materiale; l'amore semplice, l'amore puro, l'amore a tutte le ore del giorno lo annoia (...) Non bisogna metterlo mai nella condizione di dover scegliere fra un desiderio della moglie e un desiderio proprio”.

Da “Sognando” di Serao

(...) Nulla ispira più diffidenza dell'immaginazione (...) il figlio che preoccupa è quello che mostra troppa fantasia, vorremo che il loro cuore troppo tenero spegnesse i colori della loro fantasia e li lasciasse nella vita gelidi, ferrei, senza gioia e senza dolori (...) Ma l'immaginazione ha un potere sconfinato contro la vita grossolana, mediocre, laida (...) La povera donna malmaritata può trasformare il suo giogo. Le fanciulle che amarono senza essere amate, a cui fu tolta la migliore parte della vita, l'amore, per il prodigioso potere della fantasia, sopportano”.
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